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I patroni della Gmg di Lisbona: in 13 volti le guide e i compagni per le nuove generazioni

Ogni Gmg ha i suoi patroni, testimoni scelti per quello che essi possono comunicare ai giovani pellegrini di tutto il mondo. Volti legati al significato del raduno mondiale oppure al patrimonio religioso e spirituale del Paese ospitante. Sono, insomma, i “portabandiera” della Gmg agli occhi dei ragazzi e del mondo. Se Cracovia 2016 ne contava due e con Panama 2019 si era arrivati a otto, Lisbona 2023 ha 13 patroni (anzi 14 con Maria). Sono tutti testimoni che “hanno dimostrato che la vita di Cristo riempie e salva i giovani di ogni epoca”, ha scritto il cardinale Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, nella presentazione delle figure scelte. “Patrona per eccellenza della Gmg – nota il porporato – è la Vergine Maria”, che “insegna ai giovani tutti i tempi e luoghi a portare Gesù agli altri che lo aspettano”.
Altro patrono principale, di tutte le Gmg, è san Giovanni Paolo II, il fondatore della Giornata dedicata alla gioventù. Altro patrono “tradizionale” della Gmg è san Giovanni Bosco, dichiarato da Giovanni Paolo II “Padre e maestro della gioventù”. Nell’elenco dei patroni della Gmg 2023 c’è poi san Vincenzo, diacono e martire del VI secolo, protettore della diocesi di Lisbona.
Ci sono poi santi partiti da Lisbona per annunciare Cristo: sant’Antonio di Padova (o da Lisbona), san Bartolomeo dei Martiri, domenicano e arcivescovo di Braga, san Giovanni di Brito, gesuita lisbonese missionario in India.
Poi alcuni beati sempre di Lisbona: Giovanna del Portogallo, Giovanni Fernandes, Maria Clara del Bambino Gesù.
Infine, i beati Pier Giorgio Frassati, Marcello Callo, Chiara Badano e Carlo Acutis.
Nella sede del Col, il Comitato organizzatore locale che ha la sede in Rua do Grilo a Lisbona, c’è una cappellina dove i volontari e i collaboratori che stanno lavorando all’organizzazione della Gmg si ritrovano per i momenti di preghiera comuni. Davanti all’altare sono state poste le reliquie di quasi tutti i patroni: in questo modo essi stanno di fatto già “accompagnando” il cammino di avvicinamento delle decine di migliaia di giovani da tutto il mondo che si ritroveranno a Lisbona in agosto.

Matteo Liut, giornalista di Avvenire (da agensir.it)




Gmg, il programma ufficiale del viaggio di Papa Francesco in Portogallo

Diffuso il programma ufficiale del viaggio del Papa in Portogallo, che comprende la Giornata mondiale della Gioventù e la visita al Santuario di Fatima. L’aereo con a bordo Francesco partirà mercoledì 2 agosto, alle 7.50, dall’aeroporto di Fiumicino, per atterrare alle 10 alla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. Alle 10.45 la cerimonia di benvenuto all’ingresso principale del “Palácio Nacional de Belém”, seguita mezz’ora dopo dalla visita di cortesia al Presidente della Repubblica, nel “Palácio Nacional de Belém”. Alle 12.15 l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, nel Centro culturale di Belém, occasione del primo discorso del Papa in terra portoghese. Nel pomeriggio, alle 16.45, l’incontro con il Primo ministro nella nunziatura apostolica, cui faranno seguito, alle 17.30, i Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e gli operatori pastorali nel “Mosteiro dos Jerónimos”, con l’omelia del Santo Padre.

Giovedì 3 agosto, alle 9, ci sarà l’incontro con i giovani universitari presso la “Universidade Católica Portugesa”, dove il Papa pronuncerà un discorso. Poi il trasferimento a Cascais, per il saluto – alle 10.40 – con i giovani di Scholas Occurerentes, nella loro sede locale. Alle 17.45 la Cerimonia di accoglienza nel “Parque Eduardo VII”, con un discorso del Papa.

La giornata di venerdì 4 agosto comincerà, a Lisbona, alle 9, con la confessione di alcuni giovani della Gmg a “Praça do Império”. Alle 9.45, nel “Centro Paroquial de Serafina”, l’incontro con i rappresentanti di alcuni centri di assistenza e di carità, a cui Francesco rivolgerà un discorso, per poi, alle 12, pranzare con i giovani nella nunziatura apostolica. Alle 18, nel “Parque Eduardo VII”, si svolgerà la Via Crucis con i giovani, con un discorso del Santo Padre.

Sabato 5 agosto, alle 8 dalla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona, la partenza in elicottero alla volta di Fatima, con atterraggio alle 8.50 allo stadio, dove alle 9.30 è in programma la preghiera del Rosario con i giovani ammalati presso la Cappella delle Apparizioni del Santuario di Nostra Signora di Fatima, luogo del discorso del Santo Padre e della preghiera. Alle 11 la partenza in elicottero dallo stadio di Fatima per Lisbona, con arrivo alle 11.50 alla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. Nel pomeriggio, alle 18, con l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù presso il “Colégio de S. João de Brito”. La giornata pubblica del Papa si concluderà alle 20.45, nel “Parque Tejo”, con la Veglia con i giovani a cui indirizzerà un discorso.

Domenica 6 agosto, alle 9, la Messa per la Gmg nel “Parque Tejo”, seguita dall’Angelus. Alle 16.30 l’incontro con i volontari della Gmg presso il “Passeio marítimo” di Algés, con un discorso del Santo Padre. Alle 17.50 la Cerimonia di congedo presso la Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. La partenza dell’aereo papale è prevista alle 18.15, con arrivo alle 22.15 all’aeroporto di Fiumicino.

M. Michela Nicolais (Agensir)

 

A San Sigismondo la veglia di preghiera per le vocazioni guardando alla Gmg insieme ai giovani

Gmg Lisbona, dalla FOCr tre proposte di viaggio




Verso la Gmg, il 28 aprile a San Sigismondo l’incontro dei giovani con il Vescovo

Sarà il monastero domenicano di San Sigismondo, a Cremona, ad accogliere l’incontro tra i giovani e il vescovo Antonio Napolioni, in programma venerdì 28 aprile alle 21. Un’occasione in vista della 60ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni domenica 30 aprile e che assume un tono particolare guardo alla prossima Giornata mondiale della gioventù in programma a Lisbona.

L’invito è pertanto rivolto anzitutto ai pellegrini che la prossima estate partiranno alla volta della città portoghese per l’incontro mondiale con migliaia di coetanei e Papa Francesco. Ma la serata è aperta naturalmente a tutti, anche come occasione per vivere un momento di comunione anche con quanti per varie ragioni non potranno partecipare fisicamente alla Gmg.

«Con il vescovo e insieme alle monache domenicane – spiega don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile – pregheremo gli uni per gli altri affinché l’esperienza della Gmg possa essere un autentico pellegrinaggio per ciascuno: un viaggio fisico e spirituale insieme, un incontro di gioia e di senso, il riconoscimento che il primo pellegrino è il Signore Gesù che cammina costantemente sulle nostre strade».

Sono circa 350 i giovani che dalle cinque zone pastorali della diocesi partiranno con destinazione Lisbona. Tredici parrocchie, con un centinaio di ragazzi, hanno aderito alla proposta XL, la più lunga, organizzata dalla Federazione oratori con partenza in pullman il 29 luglio. Nel viaggio prevista una tappa tappa a Lourdes, il più importante santuario mariano. Quindi, dal 1° al 6 agosto vivranno i giorni della Gmg a Lisbona, cui seguirà, prima del rientro in Italia, una giornata a Barcellona, dove non mancherà naturalmente la visita alla Sagrada Familia. Lì i gruppi di pellegrini della Lombardia vivranno insieme l’Eucaristia.

Gli altri pellegrini, appartenenti ad altre ventuno parrocchie, partiranno autonomamente, per vivere i giorni clou della Gmg 2023 con due formule di viaggio: dal 1° al 7 agosto o dal 4 al 6, con viaggio in autonomia.

«Quello di fine aprile sarà il primo di due appuntamenti diocesani per quanti prenderanno parte alla Gmg – anticipa don Fontana –. Una seconda occasione, a fine luglio, appena prima di partire, darà l’opportunità di conoscere i ragazzi di Salvador de Bahia che accoglieremo in diocesi proprio nei giorni precedenti la Gmg e in quell’occasione ricevermo il mandato dal vescovo. Nel frattempo ci sarà spazio per momenti e occasioni di preparazione a carattere zonale».




Gmg, disponibili gli ultimi posti per la “Proposta XL”

Proseguono, presso la Federazione oratori cremonesi, le iscrizioni alla XXXVIII Giornata mondiale della gioventù, che si terrà la prossima estate, dal 1° al 6 agosto, a Lisbona, in Portogallo. Sono infatti disponibili gli ultimi posti per la “Proposta XL”, la più lunga, in programma dal 29 luglio all’8 agosto, con viaggio in pullman e quota di partecipazione di 850 euro.

Con questa proposta di viaggio, i giovani avranno modo di fare tappa a Lourdes, nel più importante santuario mariano. Quindi, dal 1° al 6 agosto vivranno i giorni della Gmg a Lisbona, cui seguirà, prima del rientro in Italia, una giornata a Barcellona, dove non mancherà naturalmente la visita alla Sagrada Familia. Lì i gruppi di pellegrini della Lombardia vivranno insieme l’Eucaristia.

Tutte le parrocchie che invece hanno deciso di aderire alle proposte “M” e “S”, più brevi e con i viaggi gestiti autonomamente, sono invitate a comunicare alla Federazione oratori la propria partecipazione, in modo da poter organizzare al meglio la proposta a livello diocesano e garantire a tutti i partecipanti i kit del pellegrino.

Inoltre si sta predisponendo un cammino di preparazione e accompagnamento alla Gmg che intende coinvolgere tutti i giovani partecipanti, al di là della proposta di viaggio scelta.

Alla Gmg possono aderire di norma i giovani dai 18 anni. Insieme alla procedura d’iscrizione, da effettuare in FOCr, sarà rilasciato il voucher, indispensabile per l’accesso ai principali eventi.

Per la “Proposta XL”, l’iscrizione prevede il versamento della prima caparra di 250 euro, con la seconda da saldare entro il 30 aprile. Il saldo finale di 350 euro, invece, sarà da versare a fine giugno.

Per le proposta M (dal 1° al 7 agosto) e S (dal 4 al 6 agosto) la prenotazione del viaggio è a cura dei singoli gruppi, mentre la Federazione Oratori Cremonesi rimane a disposizione per l’organizzazione. Il costo di adesione è rispettivamente di 290 e 186 euro (escluso il viaggio).




Bahia, intervista a don Davide: «Porto i miei ragazzi a Cremona per conoscere il mondo e sperimentare una Chiesa che sa stare vicina»

Durante la Veglia diocesana dei Giovani, che avrà luogo sabato 19 novembre in Cattedrale, sarà indetta una raccolta fondi destinata al finanziamento del viaggio di alcuni ragazzi della parrocchia di Cristo Risorto di Salvador de Bahia, che faranno tappa in Italia prima di partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù del prossimo agosto a Lisbona. Di questo e di molto altro ha parlato don Davide Ferretti, fidei donum cremonese e parroco a Salvador de Bahia, in una speciale intervista pubblicata sui canali web della Diocesi di Cremona e che andrà in onda domenica, dopo la Messa delle ore 11, su Cremona 1.

«Una ventina di ragazzi, quindici dalla parrocchia di Cristo Risorto e cinque di una parrocchia vicina, si stanno preparando da quasi un anno per partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù – ha spiegato don Ferretti –. C’è sicuramente un interesse da un punto di vista culturale, perché questi ragazzi non sono mai usciti da Salvador, ma anche economico, perché per loro la spesa per il viaggio in Europa è una spesa decisamente molto alta».

Ragazzi di Salvador che si stanno preparando anche per visitare la Diocesi di Cremona, una tappa in Italia prima di partire per l’evento di Lisbona. «Dovrebbe essere l’ultima settimana di luglio, per poi spostarci intorno al 1° agosto in Portogallo – ha proseguito il parroco –. C’è questo grande desiderio perché si tratta della prima occasione per farli uscire dalla favela e incontrare un mondo diverso dal loro. L’idea sarebbe quella di far loro vivere un’esperienza di Chiesa forte, di una Chiesa diversa rispetto a quella che loro conoscono, di far loro vivere un’esperienza di fede molto forte, resa possibile dall’incontro con i giovani provenienti da tutto il mondo». Ma oltre a tutto questo c’è anche un desiderio culturale: «Vorrei far loro conoscere qualcos’altro del mondo». A partire proprio da quella città e quella diocesi, Cremona, di cui questi ragazzi sentono parlare da sempre come della loro “Chiesa sorella” grazie ai sacerdoti fidei donum e alle tante esperienze di missione che negli anni hanno vissuto a Salvador giovani e adulti laici: «I giovani della favela – prosegue ancora don Davide – hanno molte speranze e sarebbe bello che avvenisse un vero e proprio incontro di fraternità con l’Italia, una vicinanza tra comunità, tra famiglie che possono dare un senso di familiarità, il senso di una Chiesa che ti sta vicino»

Una realtà, quella di Salvador de Bahia, impregnata di tutte quelle difficoltà tipiche della favela: problemi di violenza, di povertà, di scarsa istruzione e precaria sanità, che negli ultimi due anni si sono accentuate a causa della pandemia. «Tutti questi problemi non si nascondono davanti a una parrocchia che cerca di funzionare – ha raccontato il sacerdote –. Però, tutti questi ragazzi vengono da queste realtà, vivono queste realtà, che noi leggiamo come grossi problemi, ma che loro, senza nascondere il problema, percepiscono come quotidianità».

Una quotidianità che necessita però di un costante aiuto, non solamente economico, ma di vera presenza e vicinanza, come quella che la scorsa estate, alcuni giovani cremonesi hanno offerto attraverso la loro esperienza missionaria. Come sottolineato anche da don Davide Ferretti, «ci sono tanti giovani che hanno questo desiderio di conoscere la nostra parrocchia, di fare un’esperienza significativa. Ma dipende un po’ anche da noi e dal desiderio che abbiamo di raccontare la vita di Salvador, di raccontare quello che succede dall’altra parte del mondo».

L’Italia può rappresentare, quindi, per la prossima estate, una giovevole tappa per i ragazzi di Bahia, ma anche una possibile nuova pagina per il progetto stesso. «È una bella scommessa perché quando poi si conoscono i ragazzi brasiliani ci si entusiasma del loro entusiasmo – ha concluso il sacerdote –. Quando ci si incontra con questi ragazzi, ci si esalta della loro vita, della loro presenza, e questo ti può permettere di dire “forse adesso li conosciamo un po’ di più e quindi anche il progetto può crescere può continuare in una maniera diversa”».




Gmg Lisbona, dalla FOCr tre proposte di viaggio

Dal 1° al 6 agosto 2023 a Lisbona, in Portogallo, si terrà la XXXVIII Giornata mondiale della gioventù, annunciata da Papa Francesco il 27 gennaio 2019 al termine della Gmg di Panama e poi slittata di un anno a causa dell’emergenza coronavirus. Un evento atteso da giovani, e l’interesse è forte anche in diocesi di Cremona, dove prima della Gmg sarà accolto il gruppo di giovani provenienti da Salvador de Bahia (leggi per saperne di più). Per questo la Federazione Oratori Cremonesi, pur ancora in attesa di conoscere il programma dettagliato dell’evento portoghese, ha predisposto tre possibilità di viaggio, cui potranno aderire oratori, gruppi e singoli. Tre formati – XL, M, S – a seconda della disponibilità di giorni che ciascuno potrà dedicare a questa esperienza di pastorale giovanile che richiamerà giovani da ogni parte del mondo.

La Proposta XL, la più lunga, si svolgerà dal 29 luglio all’8 agosto, con viaggio in pullman e quota di partecipazione di 850 euro. Nel viaggio per Lisbona i giovani avranno modo di fare tappa a Lourdes, nel più importante santuario mariano. Quindi, dal 1° al 6 agosto vivranno i giorni della Gmg a Lisbona, cui seguirà, prima del rientro in Italia, una giornata a Barcellona, dove non mancherà naturalmente la visita alla Sagrada Familia, dove i gruppi di pellegrini della Lombardia vivranno insieme l’Eucaristia. Iscrizione presso la FOCr con versamento della prima caparra di 250 euro al 31 gennaio e della seconda al 30 aprile; con saldo di 350 euro a fine giugno.

Più ridotta la Proposta M che, dal 1° al 7 agosto, permetterà comunque la partecipazione a tutt gli eventi della Gmg. In questo caso la prenotazione del viaggio resta a cura dei singoli gruppi, mentre la Federazione Oratori Cremonesi rimane a disposizione per l’organizzazione. Il costo di adesione (viaggio escluso) in questo caso sarà di 280 euro.

Infine, la Proposta S – dal 4 al 6 agosto – permetterà di vivere a Lisbona i momenti clou della Gmg. Anche in questo casa la prenotazione del viaggio resta a cura dei singoli gruppi con il costo di adesione pari a 166 euro (escluso il viaggio).

Altre soluzioni sono possibili con variazioni sulle tre proposte, in modo da rispondere alle varie esigenze dei gruppi (durata, offerta di pasti, alloggi, ecc.).

Alla GMG possono iscriversi di norma i giovani dai 18 anni. Le iscrizioni devono avvenire necessariamente attraverso la Focr, anche nel caso in cui il viaggio venga organizzato in autonomia. Con la procedura d’iscrizione sarà rilasciato il voucher, indispensabile per l’accesso ai principali eventi.

Verso Lisbona: le schede

Per sostenere il progetto e il cammino verso l’incontro col Papa a Lisbona, il Servizio nazionale per la Pastorale giovanile offrirà durante l’anno alcune schede online. Si tratta di riflessioni sia per accompagnare i giovani. In particolare la Federazione Oratori Cremonesi suggerisce la lettura della SCHEDA 0 che apre percorsi per una nuova consapevolezza pastorale a partire dal contesto odierno. Nelle schede si trovano anche tracce facilmente spendibili per incontri, ritiri, prove tecniche di pellegrinaggio. A ciascuna realtà, in base alla propria storia, la libertà di riorganizzare il materiale per il meglio dei propri giovani.

0. Il progetto comune: gli ingredienti principali e le attenzioni pastorali. La GMG oggi, come evento di Chiesa, ma anche esperienza dei e per i giovani.

1. La GMG come pellegrinaggio: Il senso profondo dell’esperienza, del muoversi, del lasciare e del ritrovarsi. Il significato eterno del peregrinare nel contesto attuale dove nessuna distanza sembra insormontabile.

2. L’icona biblica: Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39). Percorsi di approfondimento e sguardi plurali intorno alla Parola.

3. L’invisibile che è in me: l’esperienza del pellegrinaggio come occasione di scoperta spirituale. Il mistero di ciascuno e il mistero della salvezza: quale connessione possibile?

4. Oltre il mare: i segni di una lunga storia ancora visibili in Portogallo. Una terra affacciata sull’oceano, che guarda lontano, verso la novità dell’imprevedibile.

5. Lisbona, la città: abitare una città straniera. Quali occhi preparare per non perdere la meraviglia della scoperta, ma, allo stesso tempo, sapersi orientare?

6. Organizzare la GMG 2033: gli aspetti pastorali e le attenzioni speciali. Tutto quello che è importante sapere, preventivare e attivare.

7. Il ritorno: pensare da subito a ciò che sarà della GMG quando si torna a casa. Alcune proposte di semina da compiere prima, affinché ci possa essere un raccolto abbondante poi.

 

Gmg, le famiglie cremonesi “chiamate” a ospitare i giovani di Salvador de Bahia




Gmg, in Cattedrale la veglia dei giovani «con il bisogno e la capacità della profezia»

Tempo di attesa e di preparazione per la prossima Giornata mondiale della gioventù, l’evento che ad agosto accoglierà a Lisbona Papa Francesco e centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Ogni anno, però, la Gmg ha anche una declinazione a carattere diocesano, che dallo scorso anno è stata spostata dalla Domenica delle Palme alla solennità di Cristo Re. Così nel pomeriggio di sabato 19 novembre, a Cremona, nel solco della tradizione pur con alcune novità, si è tenuta la veglia diocesana dei giovani con il Vescovo. L’evento è stato promosso dalla Pastorale giovanile diocesana attraverso la Federazione oratori cremonesi, che ha organizzato un’intensa serata che ha coinvolto i giovani delle diverse parti della diocesi nel cortile del Palazzo vescovile, per poi proseguire in Cattedrale tra momenti di suggestione e riflessione, a partire dal tema della Giornata proposto da Papa Francesco nel messaggio dal titolo «Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39)».

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Una veglia che i giovani erano soliti vivere al palazzetto dello sport di Cremona, ma che quest’anno si è scelto di vivere in Cattedrale per dare in qualche modo continuità alla Dedicazione del nuovo altare dello scorso 6 novembre. Un clima di festa arricchito anche dall’atmosfera del centro cittadino, caratterizzato questo fine settimana dalla conclusione della Festa del Torrone.

Dopo un momento di ritrovo e accoglienza informale nel cortile del Palazzo vescovile, che i giovani hanno potuto ammirare nella sua bellezza dopo il restauro attuato con l’apertura del Museo diocesano e che molti dei ragazzi hanno visto per la prima volta, i collaboratori della Federazione oratori cremonesi hanno guidato i presenti ad attraversare piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria, per entrare in Cattedrale dal portone del transetto sud.

Lì hanno assistito alla prima parte della veglia, caratterizzata da alcuni suggestivi momenti giocati tra suoni e luci, come a simulare la presenza in un rifugio per scappare dai bombardamenti. Poi la comparsa di un’attrice, incinta, a rappresentare Maria, simbolo di rifugio di vita e salvezza. Un incontro, quello con la Madonna, evidenziato anche dalla lettura del XXXIII canto del Paradiso della Commedia di Dante, che un altro attore ha recitato.

I giovani hanno quindi raggiunto i propri posti tra i banchi della navata centrale, dove al centro dell’attenzione è stata posta la scena della Visitazione, con l’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta. Una suggestiva coreografia che è stata accompagnata dalle note del Magnificat nella versione di una cremonese doc, Mina.

La veglia, che è stata animata dai canti del coro di Caravaggio, ha dato spazio anche a un momento di riflessione artistica, tenuta da don Gianluca Gaiardi: l’incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto ha offerto il proprio contributo a partire dalla contrapposizione fisica e figurativa tra i meravigliosi affreschi del catino dell’abside e la grandiosa controfacciata della Cattedrale.

A rispondere alle sollecitazioni del messaggio di Papa Francesco per questa Giornata sono stati quindi dieci giovani che hanno presentato le proprie motivazioni in risposta alla domanda: «Per cosa vi alzate? Quali sono le frette che vi muovono?». Per ultimo ha offerto il suo impegno e la sua riflessione anche il vescovo Napolioni, dopo aver lasciato la parola a don Davide Ferretti, il sacerdote cremonese fidei donum in Brasile che per alcuni giorni ha fatto ritorno in Italia e che ha annunciato la presenza di alcuni giovani della sua parrocchia di Salvador de Bahia alla Gmg, dopo una tappa a Cremona che sarà occasione di scambio e confronto anche grazie ai momenti di incontro e accoglienza garantiti in diocesi. L’incontro dei giovani è stato così anche occasione per presentare la raccolta fondi per sostenere il viaggio verso l’Europa dei ragazzi della parrocchia di Gesù Cristo Risorto, a Salvador de Bahia, in Brasile, dove operano alcuni fidei donum cremonesi. Anche i ragazzi di don Davide Ferretti, infatti, parteciperanno alla Gmg a Lisbona. L’evento mondiale con il Papa sarà anticipato di una settimana di gemellaggio in cui i giovani brasiliani potranno fare tappa a Cremona per conoscere da vicino la diocesi che da anni sostiene la loro comunità.

Nella sua riflessione il Vescovo, aggiungendo agli interventi dei giovani anche la sua scelta di alzarsi, ha voluto ricordare le tante volte che nella sua vita si è lasciato rialzare dal Signore, un immagine ripresa anche ricordando l’ordinazione episcopale di sette anni fa proprio in Cattedrale.

Il pensiero di monsignor Napolioni è andata anche agli anni di crisi e stanchezza vissuti durante il covid, senza però dimenticare le tante domande e attese che proprio questo tempo ha suscitato, un segno di speranza che sarà rappresentato in modo evidente dal viaggio di tanti giovani di ogni parte del mondo verso la Gmg di Lisbona.

Riprendendo gli spunti offerti poco prima da don Gaiardi e la fotografia di una Cattedrale ritrovata dopo il rinnovamento liturgico del presbiterio. Cattedrale che è il cuore del territorio e richiama al cuore di ciascuno come è fatto.

«I ragazzi hanno bisogno di voi, che diventate adulti di fronte a loro», ha detto ancora il Vescovo sottolineando poi come «stasera sperimentiamo insieme quanto è importante essere un unico popolo». «Siamo una Chiesa che ama – ha proseguito il Vescovo – impara dal Signore ad amare questo mondo sempre di più. Una Chiesa che si rialza dalla tentazione di ripiegarsi su se stessa e che segue proprio i giovani, che non hanno la tentazione della nostalgia, ma hanno il bisogno e la capacità della profezia».

Un vero e proprio mandato: «Voglio condividere con voi la scommessa della vostra e della nostra esistenza: Maria giovane, Gesù Messia giovane, questi giovani dei quali si raccontano non le imprese lontane ma la grazie perenne bussano stasera e busseranno nei prossimi mesi al vostro cuore. Stavolta vi chiedo proprio di farvi animatori, missionari di questo invito».

«Facciamo di tutto – ha quindi concluso guardando alla prossima Gmg e al gemellaggio con i giovani di Salvador de Bahia – perché questo appuntamento ci rialzi come Chiesa di Cremona, come Chiesa universale, come testimonianza dei cristiani in un mondo che ha bisogno di operatori di pace, di uomini e donne nuovi, quali quelli che stasera abbiamo contemplato nella Parola e invocato nella preghiera».

A termine della serata la consegna da parte del vescovo ai rappresentanti di ogni gruppo e parrocchia presenti di un cero, che nella Domenica di Cristo Re sarà acceso nelle rispettive parrocchie e che potrà accompagnare la comunità nel percorso di fede.

Nel saluto finale di don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile, gli avvisi per la prossima Gmg insieme a tanti grazie, con un saluto particolare rivolto ai quattro giovani diaconi che a giugno saranno ordinati sacerdoti e che hanno affiancato il vescovo durante la veglia.

A tutti i presenti è stata anche regalata l’ultima lettera pastorale del vescovo Napolioni, “La casa dello Sposo. Vivere oggi la nostra cattedrale”.

 

Il video integrale della Veglia diocesana dei giovani




Gmg, da Salvador de Bahia a Lisbona con tappa a Cremona

Nelle parrocchie comincia a diffondersi il clima di attesa ed entusiasmo per la 37a Giornata mondiale della gioventù, che si terrà a livello internazionale dal 1° al 6 agosto 2023 a Lisbona. Dalla città di Cremona, però, insieme ai ragazzi della diocesi, partiranno anche alcuni giovani brasiliani. Si tratta di una decina di ragazzi della parrocchia di Gesù Cristo Risorto, a Salvador de Bahia, che saranno ospitati da famiglie cremonesi, proprio nella settimana precedente la Gmg, per poi raggiungere Lisbona.

Questa è la prima volta in cui i ragazzi brasiliani, invece di ricevere la visita di missionari nel proprio Paese, affronteranno loro stessi un viaggio tanto lungo fuori dalla favela. Sembra riecheggiare, nella loro scelta coraggiosa, il tema contenuto nel messaggio del Santo Padre per questa Gmg: «Maria si alzò e andò in fretta».

Don Ferretti, sacerdote fidei donum a Salvador de Bahia, spiega che «l’idea di aderire alla proposta della Gmg è nata tempo fa, parlando con i ragazzi, che hanno espresso un forte desiderio di partecipare». Desiderio che sta plasmando, già ora a mesi di distanza, la semplice quotidianità di questi ragazzi: «Loro vivono nella favela, un viaggio simile è una spesa enorme. Hanno iniziato a preparare dolci, cose da bere, piccoli lavoretti da vendere per racimolare qualche soldo». La preparazione, però, non è solo economica. Il cammino iniziato dai giovani di Salvador de Bahia in vista della Gmg è anzitutto un cammino di crescita umana e spirituale, per sé ma anche per i propri famigliari: «L’intenzione è quella che anche le famiglie dei ragazzi possano accompagnare nella preghiera questa esperienza».

Per quanto riguarda l’organizzazione della settimana cremonese che i ragazzi brasiliani vivranno quest’estate sono al lavoro don Francesco Fontana, responsabile della Federazione oratori cremonesi, e don Umberto Zanaboni, responsabile della pastorale missionaria, con l’aiuto di ragazzi e giovani lavoratori che in questi anni sono entrati in dialogo con la realtà della parrocchia brasiliana. Fra questi anche Gloria Manfredini, missionaria laica da poco tornata dal Brasile e collaboratrice del centro missionario diocesano, che offrirà il suo sostegno nell’accoglienza. «I ragazzi di Salvador – spiega proprio Gloria, che con questi giovani ha condiviso attività e vita quotidiana per un anno – non solo saranno coinvolti nella vita dei giovani italiani in partenza per la Lisbona, ma saranno anche accompagnati a conoscere la nostra città, con la sua arte e la sua cultura. Troveranno poi l’appoggio delle parrocchie in diocesi, entrando il più possibile nel vivo del nostro territorio». Una volta arrivati a Lisbona, invece «il desiderio sarebbe quello di alloggiare a Fatima», come spiega don Ferretti, che continua: «Molti di loro non sono mai usciti dalla favela o comunque da Salvador de Bahia. Sa-ebbe un’esperienza umana, ma anche ecclesiale. Loro conoscono solo la Chiesa che hanno qui, non c’è un’idea di un’universalità della fede. Questa importante occasione sarà la tappa di un cammino che già hanno iniziato».

L’incontro con questi giovani sarà proposto come arricchimento per tutta la diocesi di Cremona che potrà sperimentare una volta in più, nel concreto, la fraternità con la parrocchia sorella di Salvador de Bahia, con cui è gemellata, mentre l’attesa per la Giornata mondiale della gioventù accende il cuore del grande evento di Chiesa facendosi fin da ora attesa di qualcuno da accogliere.




Gmg, Papa Francesco: «Tutti a Lisbona per un nuovo inizio dei giovani e dell’umanità»

«Spero, e credo fortemente, che l’esperienza che molti di voi vivranno a Lisbona nell’agosto dell’anno prossimo rappresenterà un nuovo inizio per voi giovani e, con voi, per l’umanità intera». È l’auspicio del Papa, all’inizio del Messaggio inviato ai giovani e alle giovani del mondo per la XXXVII Giornata mondiale della gioventù che sarà celebrata nelle Chiese particolari il prossimo 20 novembre e a livello internazionale a Lisbona dal 1° al 6 di agosto 2023, sul tema “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).

«In questi ultimi tempi così difficili, in cui l’umanità, già provata dal trauma della pandemia, è straziata dal dramma della guerra, Maria riapre per tutti e in particolare per voi, giovani come lei, la via della prossimità e dell’incontro», scrive il Santo Padre nel messaggio, al centro del quale c’è un verbo, “alzarsi”, che assume anche il significato di “risorgere”, “risvegliarsi alla vita”. «Maria, dopo l’annunciazione – spiega il Papa – avrebbe potuto concentrarsi su sé stessa, sulle preoccupazioni e i timori dovuti alla sua nuova condizione. Invece no, si alza e si mette in movimento, perché è certa che i piani di Dio siano il miglior progetto possibile per la sua vita». In questo modo, «Maria diventa tempio di Dio, immagine della Chiesa in cammino, la Chiesa che esce e si mette al servizio, la Chiesa portatrice della Buona Novella». Maria, in particolare, «è modello dei giovani in movimento, non immobili davanti allo specchio a contemplare la propria immagine o “intrappolati” nelle reti. È tutta proiettata verso l’esterno. È la donna pasquale, in uno stato permanente di esodo, di uscita da sé verso il grande Altro che è Dio e verso gli altri, i fratelli e le sorelle, soprattutto quelli più bisognosi». E prosegue, rivolgendosi ai giovani: «Ognuno di voi può chiedersi “Come reagisco di fronte alle necessità che vedo intorno a me? Penso subito a una giustificazione per disimpegnarmi, oppure mi interesso e mi rendo disponibile?” Certo, non potete risolvere tutti i problemi del mondo. Ma magari potete iniziare da quelli di chi vi sta più vicino, dalle questioni del vostro territorio». Come ha fatto Madre Teresa.

«Davanti a un bisogno concreto e urgente, bisogna agire in fretta», l’indicazione di rotta del Papa: «Quante persone nel mondo attendono una visita di qualcuno che si prenda cura di loro! Quanti anziani, malati, carcerati, rifugiati hanno bisogno del nostro sguardo compassionevole, della nostra visita, di un fratello o una sorella che oltrepassi le barriere dell’indifferenza! Quali “frette” vi muovono, cari giovani? Che cosa vi fa sentire l’impellenza di muovervi, tanto da non riuscire a stare fermi? Tanti, colpiti da realtà come la pandemia, la guerra, la migrazione forzata, la povertà, la violenza, le calamità climatiche, si pongono la domanda “perché mi accade questo? Perché proprio a me? Perché adesso?” E allora la domanda centrale della nostra esistenza è “per chi sono io?” La fretta della giovane donna di Nazareth è la fretta di chi sa porre i bisogni dell’altro al di sopra dei propri».

«Maria è esempio di giovane che non perde tempo a cercare l’attenzione o il consenso degli altri, come accade quando dipendiamo dai “mi piace” sui social media, ma si muove per cercare la connessione più genuina, quella che viene dall’incontro, dalla condivisione, dall’amore e dal servizio», il ritratto di Francesco: «Quante testimonianze ci arrivano da persone “visitate” da Maria, Madre di Gesù e Madre nostra! In quanti luoghi sperduti della terra, lungo i secoli, con apparizioni o grazie speciali, Maria ha visitato il suo popolo! Non esiste praticamente un luogo su questa terra che non sia stato visitato da lei».

C’è la “fretta buona”, puntualizza il Papa, che «ci spinge sempre verso l’alto e verso l’altro», e c’è invece “la fretta non buona”, come per esempio quella che ci porta a vivere superficialmente, a prendere tutto alla leggera, senza impegno né attenzione, senza partecipare veramente alle cose che facciamo; la fretta di quando viviamo, studiamo, lavoriamo, frequentiamo gli altri senza metterci la testa e tanto meno il cuore». «Può succedere nelle relazioni interpersonali – argomenta il Papa –: in famiglia, quando non ascoltiamo mai veramente gli altri e non dedichiamo loro tempo; nelle amicizie, quando ci aspettiamo che un amico ci faccia divertire e risponda alle nostre esigenze, ma subito lo evitiamo e andiamo da un altro se vediamo che è in crisi e ha bisogno di noi; e anche nelle relazioni affettive, tra fidanzati, pochi hanno la pazienza di conoscersi e capirsi a fondo. Questo stesso atteggiamento possiamo averlo a scuola, nel lavoro e in altri ambiti della vita quotidiana. Ebbene, tutte queste cose vissute di fretta difficilmente porteranno frutto. C’è il rischio che rimangano sterili».

Nella parte finale del messaggio, Papa Francesco segnala ancora una volta la necessità del dialogo tra le generazioni, per superare «le distanze tra generazioni, tra classi sociali, tra etnie, tra gruppi e categorie di ogni genere, e anche le guerre». «Non è casuale che la guerra sia tornata in Europa nel momento in cui la generazione che l’ha vissuta nel secolo scorso sta scomparendo – l’analisi del Papa –: c’è bisogno dell’alleanza tra giovani e anziani, per non dimenticare le lezioni della storia, per superare le polarizzazioni e gli estremismi di questo tempo».

«Tutti insieme a Lisbona!» nell’agosto dell’anno prossimo, l’invito finale, insieme alla citazione di don Tonino Bello: «Santa Maria, sappiamo bene che sei stata destinata a navigazioni di alto mare. Ma se ti costringiamo a veleggiare sotto costa, non è perché vogliamo ridurti ai livelli del nostro piccolo cabotaggio. È perché, vedendoti così vicina alle spiagge del nostro scoraggiamento, ci possa afferrare la coscienza di essere chiamati pure noi ad avventurarci, come te, negli oceani della libertà».

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