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Ministri della consolazione, prendersi cura è stile di vita

Alcuni anni fa nei piani pastorali si parlava di emergenza educativa. Certamente è un’emergenza ancora attuale, ma c’è un’altra emergenza che forse non è considerata abbastanza: è l’emergenza di una consolazione di chi è afflitto dalla malattia o dalla solitudine dovuta alla tarda età. Emergenza, ma anche terreno di missione. È proprio in queste situazioni di fragilità che sono poste domande esistenziali e si è aperti alla ricerca di senso, quale terreno migliore per seminare e annunciare il Vangelo.

Nella nostra diocesi sono presenti quasi 4000 posti letto autorizzati nelle RSA: si tratta di una realtà con un bacino enorme di persone che quotidianamente fanno i conti con le domande fondamentali della vita. Non dimentichiamo poi gli ammalati o gli anziani presenti negli ospedali, nelle cliniche, negli hospice e infine nelle abitazioni private.

A fronte di un mondo così bisognoso di vicinanza, di sete di senso e di ricerca di salute/salvezza come Chiesa e pastorale forse non abbiamo ancora realizzato una riflessione seria e profetica. La comunità cristiana ha sempre avvertito il desiderio e il dovere di tenere e tendere la mano a chi soffre. In questo filone di carità e di giustizia si inserisce l’opera di quei cristiani che a nome della propria comunità e in stretta collaborazione con i sacerdoti vogliono svolgere un tale ministero che richiede una preparazione a diversi livelli: spirituale, psicologico e pastorale. Per questo motivo l’Ufficio di Pastorale della Salute ha elaborato un percorso di 10 incontri (in date e luoghi da concordare preferibilmente a livello zonale o interparrocchiale) che vuole andare incontro a questa esigenza di formazione e accompagnamento dei ministri della consolazione.

La presenza di cristiani preparati, capaci di portare ascolto, aiuto e compassione nelle case, nelle strutture sanitarie e nelle famiglie in cui sono presenti malati gravi o anziani può diventare occasione propizia per l’annuncio evangelico, ma anche presenza capace di disinnescare desideri eutanasici.

Per questo l’Ufficio propone tempi di spiritualità e offre percorsi formativi su richiesta di parrocchie e gruppi, per ministri straordinari della Comunione, per volontari e altri operatori pastorali per gli infermi. Saranno proposti anche un cammino di tre incontri per chi si trova nella fase del lutto e per chi vuole sostenere e aiutare coloro che sono nel dolore per la morte di un loro caro ed uno in quattro tappe per volontari che prestano un servizio accanto agli anziani, in particolare per le Rsa.

Chi compie un servizio così prezioso non deve essere abbandonato a se stesso, ma a cadenza fissa è necessario che si ritrovi in gruppo con il parroco, o il presbitero dell’Unità Pastorale che si occupa della pastorale degli infermi, per condivisione dei casi, problemi riscontrati, ma anche frutti raccolti.

Per ogni informazione su questo servizio è possibile visitare la pagina del portale diocesano a questo indirizzo: www.diocesidicremona.it/salute/ministri-della-consoalzione/.

 

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