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L’abbraccio di Sesto a don Marco Vitale

«L’unico modo di rispondere alla paura è la fede perché il coraggio non basta» le parole di don Marco Vitale durante la sua prima Messa in terra cremonese, celebrata nella chiesa parrocchiale di Sesto Cremonese nella mattinata di domenica 27 giugno, alla quale hanno partecipato i parenti, che ancora abitano in paese, e l’intera comunità parrocchiale.

Dopo l’ordinazione sacerdotale, ricevuta a Torino dalle mani dell’arcivescovo Cesare Nosiglia il 5 giugno, don Marco Vitale è infatti tornato nel suo paese natale per celebrare la Messa nella chiesa dei Ss. Nazario e Celso: a concelebrare insieme al sacerdote novello il parroco di Sesto, don Enrico Maggi. La Messa è stata accompagnata dalla schola cantorum parrocchiale.

Dalla provincia cremonese, alla città della Mole dove è entrato nella Fraternità del Sermig, don Marco è arrivato fino in Brasile dove da 15 anni ormai prestava servizio accanto ai più poveri e ai senza fissa dimora delle favelas e dove ha accolto la chiamata al presbiterato. In Sudamerica ha iniziato gli studi teologici, completati nell’ultimo anno al Seminario di Torino.

Dopo la proclamazione del Vangelo l’omelia di don Marco, che prendendo spunto dal testo evangelico, è partito dai protagonisti del passo evangelico odierno, la donna sanguinante da molti anni e il capo della sinagoga Giàiro: «Tutti i riti religiosi antichi non bastano per salvarci, come non bastano tutti i medici con la loro la scienza che ci spiega il perché delle cose ma non il loro senso: infatti non salvano dalla morte – da questa consapevolezza, quindi il sacerdote novello ha proseguito – Le figure del Vangelo ci insegnano cosa fare nei momenti di difficoltà e paura: si attaccano a Gesù che è il solo che salva. Gesù ci ha lasciato tante cose, l’Eucarestia, la Chiesa e ognuno di noi: questi sono il suo mantello, se ci attacchiamo al suo mantello ci attacchiamo a Gesù che è il solo che salva».

All’offertorio sono stati poi offerti in dono un nuovo calice per celebrare l’Eucarestia e un’offerta da parte della parrocchia a sostegno delle comunità seguite da don Marco.

Al termine della celebrazione, prima della benedizione finale, le parole di ringraziamento di don Marco per l’accoglienza ricevuta e la gratitudine di poter essere tornato a condividere questo momento di gioia a Sesto insieme alle parole di auspicio del parroco don Enrico: «Quella sacerdotale non è una vocazione più importante delle altre ma è preziosa per la Chiesa, è un dono che va richiesto a Dio: vogliamo augurarti che la tua vita sia lieta, non perché facile ma perché in buona compagnia del Signore e di tante persone».

La festa è poi proseguita con un gioioso momento nell’oratorio insieme a parenti e amici, occasione per congratularsi con il novello presbitero e ricordare insieme gli anni passati quando don Marco abitava in paese.

 

La prima Messa di don Marco Vitale, da Sesto ed Uniti alla missione con il Sermig