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Fondamentalismo ed estremismo religioso, ceppi virali che mettono a rischio la libertà dei cristiani

«È un po’ difficile vedere la luce quando c’è buio da tutte le parti: la luce che io vedo è la luce di una testimonianza di fede. È la luce di Cristo che perdona, dalla Croce»: così il prof. Shahid Mobeen, fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia, ha sintetizzato la condizione in cui vivono i suoi connazionali e confratelli nella fede in patria. L’occasione è giunta dall’incontro pubblico promosso nella serata di giovedì 8 giugno presso l’Auditorium Acli di Cremona dal “Comitato Nazarat” di Cremona insieme alla fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre sul tema”.

“Cristiani perseguitati in Pakistan, l’indifferenza dell’Occidente” il titolo dell’evento, che ha visto la collaborazione e il patrocinio del Comune di Cremona, nonché la partecipazione di Regione Lombardia, rappresentata in sala dall’assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini, che ha sottolineato l’attenzione sempre riposta dall’Amministrazione Maroni a temi «politicamente scorretti» quali quello della vita, della famiglia naturale e della cristianofobia, attenzione tradottasi in una serie di iniziative concrete a livello regionale.

Introducendo i lavori, il prof. Sante Maletta, a nome del “Comitato Nazarat” di Cremona, ha riletto un’affermazione scritta da Padre Lardo, il fondatore di Acs-Aiuto alla Chiesa che Soffre, sul primo bollettino dell’organizzazione, nel 1960: “La paura domina gli spiriti”, mostrandone l’analogia con il tempo presente.

E proprio il direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro, ha iniziato tracciando con la mano il segno della croce, ovvero un gesto che, se compiuto in Arabia Saudita, in Corea del Nord o in uno dei 38 Paesi al mondo ove la fede subisce gravissime limitazioni, gli varrebbe senz’altro l’arresto con annesse torture e vessazioni.

Sono molte le realtà in cui la partecipazione alla Messa subisce significative mortificazioni o in cui per poter svolgere una celebrazione liturgica occorre l’autorizzazione delle autorità. Il prof. Mobeen ha ricordato come Asia Bibi sia vittima e si trovi tuttora in prigione proprio per questo, a causa di una legge anti-blasfemia.

Da Asia Bibi, la giovane incarcerata nel 2009 e tuttora detenuta con accuse di blasfemia, a Shahbaz Bhatti, ex-ministro per le Minoranze, assassinato il 2 marzo 2011 a Islamabad, i cristiani perseguitati in Pakistan sono circa 4 milioni e rappresentano circa il 2% della popolazione. La loro situazione riflette quella di tante altre comunità cristiane nel mondo che, secondo stime, raggiunge un totale di circa 200 milioni di persone.

I duen«ceppi virali» identificati dal dott. Monteduro quale causa di tutto questo sono «fondamentalismo ed estremismo religioso». Ceppi, purtroppo dilaganti in Pakistan con la citata normativa, ad esempio, o con gli attentati a danno dei cristiani.

Lo ha detto presentando la sintesi del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, uno studio dettagliato sulle condizioni delle minoranze religiose e sul quadro giuridico della libertà religiosa in 180 Paesi.

Ma anche in Europa non mancano segnali inquietanti di emarginazione e ostracismo, come dimostrano le varie campagne ideologiche contro i crocifissi nelle scuole o i presepi nei luoghi pubblici. Il «vaccino» per tutto questo, ha affermato Monteduro, consiste nel «sostenere i cristiani perseguitati» ovunque, con la preghiera e con gesti concreti.

Proprio come questo evento, che si è concluso raccogliendo offerte spontanee a sostegno del Seminario Minore “San Tommaso Apostolo” di Faisalabad, in Pakistan.

 

Il Comitato Nazarat è sorto per fare sentire la vicinanza ai cristiani perseguitati in Medio Oriente.  Essa si manifesta con la preghiera e con progetti di aiuto materiale. In particolare il Comitato è presente in 15 città d’Italia (tra cui Cremona) e in Svizzera, dove ogni giorno 20 del mese i membri delle sezioni locali si riuniscono nelle piazze per pregare il Rosario. Una iniziativa che ha recentemente ricevuto il plauso del Patriarca di Babilonia dei Caldei.

Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) è una fondazione di diritto pontificio fondata nel 1947 e presente nel mondo attraverso 23 Segretariati Nazionali. Sin dalla fondazione essa è a fianco della Chiesa che soffre nei cristiani perseguitati di tutto il mondo, e si adopera in attività di informazione e sensibilizzazione e di sostegno materiale. Nel 2015 ACS ha sostenuto più di 6.000 progetti di aiuto alla pastorale della Chiesa in 146 Paesi del mondo.