1

A Castelleone il ricordo dell’Apparizione (VIDEO)

È l’11 maggio, giorno anniversario delle apparizioni della Madonna a Domenica Zanenga, avvenute a Castelleone nel 1511, ma la tradizionale processione che dal centro del paese, dopo la messa nella chiesa parrocchiale, vede la comunità castelleonese recarsi in pellegrinaggio al Santuario della Misericordia, quest’anno non si è svolta. Le regole imposte dalla quarantena per limitare il contagio della pandemia hanno impedito lo svolgimento comunitario della processione, ma le numerose candele accese davanti all’altare testimoniano che i castelleonesi continuano, singolarmente, nel loro inesausto affidarsi a Maria nel Santuario a lei dedicato.

Manca la processione, manca il festoso incontrarsi dei pellegrini sui prati che circondano la chiesa, manca il consueto e divertito giro per le bancarelle, ma non è mancata la messa alle 11, presieduta dal vescovo, mons. Antonio Napolioni, con la partecipazione del clero della parrocchia: don Giambattista Piacentini (parroco e rettore del Santuario), don Renato Onida (custode del Santuario), don Matteo Alberti (vicario) e don Giovanni Sanfelici (collaboratore parrocchiale) con il diacono permanente Angelo Papa.

A rappresentare l’intera comunità di Castelleone, il sindaco Pietro Fiori, che ha offerto il cero alla Madonna. Le letture – la lettera agli Efesini di Paolo e la visita di Maria a Elisabetta del vangelo di Luca – hanno guidato l’omelia del vescovo, il quale in questo momento, dove man mano riprende a incontrare le diverse comunità, non vuole predicare, ma soprattutto vorrebbe ascoltare.  Ascoltare in silenzio i racconti, i pensieri, i sentimenti delle famiglie, in particolare quelle colpite dalla morte dei propri cari, quelle che hanno attraversato la paura della malattia e la gioia della guarigione.

Ma di tutti, perché tutti hanno sofferto una stagione di paura, di distanziamento, di innaturale modo di vivere eppure portatore di intuizioni: c’è anche un gran bene in mezzo a tanto male.

Il Vescovo vorrebbe vedere l’incontro tra nonni e nipoti, tra gli sposi. Incontri che non è possibile vedere. Ma il Vangelo propone uno di questi incontri, quello tra Maria ed Elisabetta. Maria si reca a incontrare la cugina, nessuno conosce il suo stato, ma quando arriva da Elisabetta il bambino che questa porta in grembo sussulta di gioia: Maria ed Elisabetta sono due madri che si incontrano dando voce al mistero che si manifesta nelle loro vite. Il momento di sospensione che si sta vivendo è l’occasione per ringraziare il Signore per i doni più semplici che si manifestano nella vita di tutti.

All’incontro segue il canto del Magnificat che invita tutti a cercare gratitudine e speranza anche nelle giornate più nere. Ha guardato l’umiltà della sua serva, i servi umili mandano vanti il mondo. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beatail ricordo delle generazioni che si succedono e sembrano accavallarsi, solo ora si pensa a com’è doloroso aver perso così tanti anziani della comunità. Ha spiegato la potenza del suo braccio, si potrebbe pensare che il Signore ha dato un ceffone per risvegliare, per scuotere non solo dagli errori inflitti alla natura, ma dal peccato della ricchezza, del potere, dell’egoismo, dell’individualismo. Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, governanti che dapprima hanno sottovalutato il problema sanitario, per poi ricredersi; i troni non consentono l’arroganza. Ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, quante testimonianze di solidarietà che vogliono collaborare con l’opera di Dio. Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia, in questo manifesta il cuore umanissimo di Maria e di Gesù, a cui si aggiunge quello di Dio.

Il Vescovo ha concluso l’omelia pensando ai defunti e citando testualmente le parole della lettera di Paolo. Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

Nell’invocazione finale il Vescovo ha ripreso le parole  della preghiera che augura di cantare in cielo a Maria le misericordie, invitando a farlo fin da ora, augurio che lega benedizione sulla carissima comunità di Castelleone e  su tutti coloro che hanno partecipato all’Eucarestia.

 

 

Castelleone, domenica e lunedì in diretta le Messe dal Santuario

La festa della mamma con la Messa del Vescovo al Santuario della Madonna della Misericordia




Castelleone, domenica e lunedì in diretta le Messe dal Santuario

L’11 maggio a Castelleone si celebra l’anniversario della prima apparizione di Maria, madre di Misericordia, alla veggente Domenica Zanenga. Una ricorrenza che presso il Santuario della Madonna della Misericordia è festeggiata in maniera solenne. Pur con le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria in atto, l’intera diocesi potrà unirsi idealmente nell’affidamento a Maria con le celebrazioni presiedute dal vescovo Antonio Napolioni e trasmesse attraverso i mezzi della comunicazione.

Le celebrazioni in diretta

Il primo appuntamento sarà domenica 10 maggio, alla vigilia delle apparizioni. La Messa festiva proposta come sempre alle 11 in tv su Cremona1 (canale 80 e hd 580) e sui canali social della diocesi, in questa occasione sarà trasmessa in diretta proprio dal Santuario di Castelleone, con la celebrazione presieduta dal Vescovo.

Monsignor Napolioni sarà in Santuario anche l’indomani. Senza bancarelle e processione dalla chiesa parrocchiale, non mancherà comunque il tradizionale atto di affidamento a Maria. A presiederlo, in forma privata, sarà proprio il vescovo Napolioni. La Messa potrà essere seguita in diretta, dalle 11, attraverso il nostro portale, il canale YouTube e la pagina Facebook della Diocesi.

___________________________________________________________________________________________

Scarica e condividi i post

 

 

 

 

 

 

 

 

___________________________________________________________________________________________

 

La ricorrenza nell’anno della pandemia

Mese di maggio insolito quest’anno per la comunità di Castelleone e per quelle dei paesi circostanti. Infatti, anche se non per la prima volta, non si svolgeranno le feste di maggio, anniversarie delle apparizioni di Maria, madre di Misericordia, alla veggente Domenica Zanenga.

Anche in tempi di declinante fervore religioso, le processioni verso il Santuario di Castelleone e dei altri paesi circonvicini hanno sempre visto una grande partecipazione di fedeli. Ma quest’anno non potranno svolgersi. Purtroppo la pandemia che ha travolto l’esistenza di tutti, imponendo inusuali misure di distanziamento sociale, ha coinvolto anche la partecipazione alle celebrazioni religiose.

L’11 maggio, festa che ricorda la prima apparizione della Madonna, è da tempo preceduta dalla novena mattutina, alla quale si è aggiunta recentemente quella serale. Per l’impossibilità di celebrarle il parroco di Castelleone e rettore del Santuario, don Giambattista Piacentini, insieme agli altri sacerdoti, ha deciso di servirsi della tecnologia. Ogni sera, infatti, si è tenuta la recita del Rosario nella cappella della Madonna, in chiesa parrocchiale, trasmettendola via streaming. Una modalità apprezzata dai parrocchiani, come dimostra anche l’alto numero dei partecipanti alla visione della messa domenicale sul canale digitale dell’oratorio.

Ma perché la Fiera alla Madonna della Misericordia, festa che celebra insieme la rinnovata fiducia a Maria con la pienezza della primavera, è così sentita dai castelleonesi? Restano attuali, pur in una prosa forse superata, le parole di monsignor Andrea Cugini, sacerdote originario di Castelleone: «I tempi saranno forse cambiati anche a Castelleone, ma una cosa mi pare non sia cambiata o diminuita: la tenerezza affettuosa verso la Madonna. Là non si parla di “Santuario” ma della “Madonna” e, nel termine, si comprende la mamma celeste e il suo tempio. E andare al Santuario si dice andare alla Madonna. Così senz’altro, e l’espressione ha un tono di così filiale devozione, di così confidente amore che commuove. Ho visitato nella mia vita molti santuari, anche più celebri e frequentati di quello della Misericordia, ma in nessuno ho trovato una così affettuosa e intima corrispondenza. […] Si direbbe che a Castelleone la Vergine voglia essere più che la taumaturga, la Mamma […] che di miracoli nella vita si ha bisogno ma qualche volta, della Mamma invece il bisogno è continuo».

 

Storia dell’Apparizione e del Santuario

Nei giorni 11, 12, 13 e 14 maggio del 1511, la Madonna, presentatasi come Madre della Misericordia, apparve alla veggente Domenica Zanenga, presso una vigna poco distante dall’abitato di Castelleone, chiedendo che si digiunasse per alcuni giorni, che si facesse penitenza dei peccati, che si pregasse Dio, chiedendo perdono del male compiuto, che si rispettasse il riposo festivo e che si costruisse una chiesa chiamandola Santa Maria della Misericordia. L’11 maggio di ogni anno è la festa anniversaria della prima apparizione della Madonna della Misericordia.

Nel 1513 iniziarono i lavori per la costruzione del santuario, su disegno di Agostino de Fondulis. Il tiburio sarà ultimato nel 1525 e il campanile nel 1575.

La statua della Madonna fu scolpita dallo scultore Giovanni Paolo Maltempo nel 1560, recentemente restaurata insieme al ricco e sontuoso abito ottocentesco.

Diverse sono le opere d’arte conservate all’interno dell’edificio sacro, come il prestigioso organo Serassi del 1836.

Varie sono state le vicende religiose e architettoniche del santuario, come l’incoronazione della statua della Beata Vergine della Misericordia nel 1886 (evento ricordato alla seconda domenica di settembre), la decorazione del tamburo nel primo Cinquecento, l’allungamento di una campata della chiesa nel 1910, mentre nel 1989 fu sistemato il presbiterio con una nuova mensa.
L’11 maggio 2011, alla presenza del cardinale Giovanni Battista Re e dell’allora vescovo Dante Lafranconi, sono stati celebrati solennemente i cinquecento anni dall’apparizione della Madonna, dopo tre anni di preparazione con un fiorire di iniziative di carattere spirituale, ma anche culturale, senza dimenticare i restauri alle strutture architettoniche del santuario.




Si è spento all’età di 72 anni il dottor Bruno Melzi, presidente della Fondazione Brunenghi di Castelleone

È morto nella serata di domenica 29 marzo il dottor Bruno Melzi, presidente della Fondazione Brunenghi di Castelleone, che dal 5 marzo scorso era ricoverato presso l’Istituto Humanitas di Milano per polmonite da coronavirus.

Il dottor Melzi, 72 anni, era stato confermato nello scorso gennaio come rappresentante della Diocesi di Cremona nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione che gestisce la rsa di Castelleone di cui era stato nominato presidente. Il vescovo Napolioni esprime il suo cordoglio, ricordando con riconoscenza la disponibilità che in lui ha sempre incontrato.

«Del dott. Bruno Melzi – scrive anche in una nota il vicario generale don Massimo Calvi – mi piace ricordare la partecipazione attiva e propositiva alle nostre riunioni, costantemente animato nelle comuni riflessioni dal desiderio di concretezza e dalla volontà di favorire una sempre maggiore collaborazione tra le diverse Fondazioni. Esprimo le mie più vive condoglianze ed assicuro un fraterno e grato ricordo nella preghiera per lui e i suoi familiari».

A ricordare il dottor Melzi è tutta la comunità di Castelleone, alla quale si era dedicato con impegno e professionalità dopo una lunga carriera manageriale. Da  pochi mesi aveva iniziato il suo secondo mandato come presidente della Fondazione Brunenghi, senza dimenticare i precedenti incarichi come consigliere comunale  e presidente della locale corpo bandistico G. Verdi.

Dotato di un carattere estroverso e di calda simpatia umana, Bruno Melzi era in grado di dialogare con tutti, passando da discorsi poco impegnati come quelli sportivi (non si può dimenticare la sua grande passione per il Milan) ad argomenti seri come la politica o l’economia, con il grande pregio di mettere qualsiasi interlocutore a proprio agio, passando spesso dal dialetto all’italiano.

Pur nella riservatezza, sapeva aiutare, disponibile a offrire consigli e a indicare soluzioni a chi lo consultava.

«Amo il mio paese […] e ho sempre avuto il desiderio di fare qualcosa per i miei concittadini – diceva in un’intervista rilasciata alla rivista della Fondazione Brunenghi nell’aprile del 2015, pochi mesi dopo essere diventato presidente –  di mettere la mia esperienza professionale a disposizione della mia comunità. Un’ambizione positiva che ho sempre avuto anche quando vivevo lontano. Così, quando mi è stato proposto l’incarico, mi è sembrato quasi naturale accettare, era l’occasione che aspettavo da tanto quasi senza saperlo».

Responsabilità  e orgoglio di mettersi a disposizione di una comunità alla quale era molto legato e alla quale sempre tornava come per un bisogno di affetti autentici e di rigenerazione.

 




Castelleone, le proposte cinematografiche di febbraio della Sala della Comunità Giovanni Paolo II

Continua la proposta cinematografica di febbraio della Sala della Comunità Giovanni Paolo II di Castelleone, che si è aperta sabato 1 e domenica 2 febbraio con il film di Checco Zalone, Tolo Tolo, registrando un numero importante di presenze. Per la rassegna d’essai, venerdì 7 febbraio, sarà presentato JoJo Rabbit di Taika Waititi, film che si serve della satira e dell’umorismo per affrontare temi forti come la guerra e l’odio, pellicola proposta anche nelle sere di sabato 8 e domenica 9 febbraio.

Venerdì 14 febbraio sarà la volta di Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, tratto dal romanzo Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas, presentato fuori concorso alla 76^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mentre sabato 15 e nel pomeriggio di domenica 16 febbraio sarà proiettato una nuova versione cinematografica del romanzo di Collodi Pinocchio, diretto da Matteo Garrone con la partecipazione di Roberto Begnini.

Venerdì 21 febbraio sarà in visione il film Cena con delitto – Knives out di Rian Johnson, con un cast stellare tra cui spicca Daniel Craig, giallo classico dove tutti sono sospettati; il film sarà replicato anche nella sera di domenica 23 febbraio.

La rassegna d’essai chiude la programmazione venerdì 28 febbraio con la proiezione di Sorry we missed You, ultimo film di Ken Loach, presentato al 72°Festival di Cannes. Il regista, ancora una volta, analizza la situazione delle fasce più deboli della società attraverso la precarietà dei lavori prodotti dalla moderna tecnologia.

Gli spettacoli serali iniziano alle 21, mentre quelli pomeridiani alle 16.

Scarica la programmazione completa




Progetto Fami a Castelleone: la testimonianza di Tina Taino, responsabile del percorso

A Castelleone è partito da alcuni mesi il Progetto Fami, di alfabetizzazione per donne straniere, un percorso per favorire l’integrazione e per costruire relazioni positive che vede la collaborazione di istituzioni pubbliche, associazioni e semplici volontari. Tina Taino, una delle responsabili del percorso, ha dato alcune informazioni sul progetto Fami.

In che cosa consiste il progetto Fami?

«Fami sta per “Fondo asilo migrazione e integrazione”. E’ uno strumento finanziario istituito con il Regolamento UE con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio. Fornisce, tra le varie risorse, insegnanti che provvedano all’alfabetizzazione degli stranieri. Il Progetto, triennale, è stato richiesto e avviato a Castelleone per soddisfare le richieste di apprendimento della lingua italiana espresso da una quarantina di donne di cultura arabo-islamica e da una trentina di donne indiane residenti a Castelleone. La proposta è partita dall’Associazione Famiglie in cammino e si è deciso di concentrare l’attenzione sul mondo femminile straniero, sia per attivare un percorso di integrazione e di autonomia delle donne  sia per offrire occasioni per sentirsi protagoniste».

Quali sono gli enti promotori?

«Il Progetto è stato condiviso e accolto nell’ambito del “Laboratorio Fare Legami” che vede coinvolti Comune, Famiglie in cammino, Late, Avis, Croce Verde, Brunenghi e Parrocchia, in sinergia anche con il Cpia e l’Istituto Comprensivo P. Sentati, ottenendo un finanziamento per la realizzazione di laboratori di cucina che coinvolgessero varie associazioni presenti sul territorio».

Quali obiettivi si propone il progetto?

«Gli obiettivi del Fami sono la formazione linguistica e un percorso di cittadinanza per agevolare la consapevolezza delle donne straniere nei confronti della propria condizione di vita, delle sfide alle quali rispondere vivendo in una società culturalmente differente da quella di provenienza e dei compiti educativi a cui le donne sono chiamate. Le donne giungono in Italia, generalmente, per necessità di ricongiungimento familiare e difficilmente accedono a scuole per apprendere la lingua italiana. Inoltre le donne costituiscono la fascia di popolazione più debole, non frequentano ambienti misti e non danno importanza all’integrazione in quanto la  cultura tradizionale, soprattutto arabo islamica, considera la donna prima di tutto nel ruolo di sposa e madre. Le donne, solitamente isolate, non comprendono e non conoscono le regole della società italiana, non sanno utilizzare correttamente i servizi socio-sanitari e non riescono ad accedere al mondo del lavoro».

Quali attività sono previste?

«Il progetto Fami ha garantito la possibilità di avvio di due corsi di alfabetizzazione linguistica per 100 ore a partire da giugno 2019  e ora in fase di conclusione. Nello stesso periodo le volontarie dell’associazione Famiglie in cammino e della scuola hanno tenuto lezioni alle donne non alfabetizzate nella lingua d’origine, con due incontri settimanali di circa tre ore ciascuno. Nell’anno 2020 è partito un nuovo corso di livello A1 finanziato dal Fami; contemporaneamente, in attesa di finanziamenti per nuovi corsi, i volontari  proseguono nel loro impegno. Per agevolare le relazioni e gli apprendimenti si sono pensate anche attività laboratoriali. Con il contributo di volontarie dell’Associazione Late e dell’Oratorio è partito un laboratorio di cucina dove la manualità serva anche a veicolare competenze linguistiche e culturali. Si sono così tenuti tre incontri: due svolti nelle cucine dell’Oratorio e uno presso la Cooperativa Il Seme nei mesi di dicembre e di gennaio, durante i quali le donne al mattino hanno preparato i cibi tradizionali delle diverse etnie, nel pomeriggio corsiste, volontari e persone varie hanno consumato insieme i cibi confezionati. L’esperienza si è dimostrata molto positiva perché, accanto all’apprendimento lessicale, si sono registrati momenti di scambio e di collaborazione fra le etnie presenti, fra donne italiane e non, familiarizzazione con ambienti e persone solitamente non frequentati dalle donne straniere, in un clima caldo e festoso».




Ricco inizio di 2020 per la Sala parrocchiale di Castelleone

Dopo l’ottimo riscontro di pubblico avuto nel mese di dicembre, soprattutto con la proiezione di Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, la Sala della Comunità Giovanni Paolo II di Castelleone apre il nuovo anno con una programmazione in grado di soddisfare le richieste di un pubblico variegato. La proiezione del fine settimana dell’Epifania, sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 gennaio, propone Il primo Natale di Ficarra e Picone, un film che chiude con il sorriso il periodo natalizio. Con venerdì 10 gennaio riprende la “Rassegna d’essai” con Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen, proposto anche nella sera di sabato 11 gennaio. Venerdì 17 gennaio sarà la volta di Le Mans ’66 – La grande sfida di James Mangold con Matt Damon e Christian Bale, mentre nel pomeriggio di domenica 19 sarà proiettato il film d’animazione Spie sotto copertura, diretto da Nick Bruno e Troy Quane, che sarà replicato anche domenica 26 gennaio, sempre nel pomeriggio. Venerdì 24 gennaio, l’ultimo film di Roman Polansky,  L’ufficiale e la spia, pellicola che racconta le vicende legate all’affare Dreyfus e che ha meritato il Gran premio della giuria alla 76sima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, chiuderà la prima “Rassegna d’essai” dell’anno.

La programmazione del mese si concluderà con l’atteso film di Checco Zalone, Tolo Tolo,  che sarà proposto il 31 gennaio, l’1 e il 2 febbraio. Gli spettacoli serali iniziano alle 21, mentre quelli pomeridiani alle 16.

Locandina dell’evento




La 76^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia arriva a Castelleone

La programmazione del mese di dicembre offerta dalla Sala della Comunità Giovanni Paolo II di Castelleone propone tre film che sono stati presentati in concorso alla 76esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. I primi due sono collocati nella Rassegna Venerdì d’essai a iniziare da venerdì 6 dicembre con Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli, che ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile; si prosegue poi venerdì 13 dicembre con Ad astra di James Gray con Brad Pitt, mentre sabato 21 e domenica 22 dicembre sarà la volta di Joker di Todd Philips con Joaquin Phoenix. Al Joker è stato assegnato il Leone d’oro come miglior film.
Per i film dedicati ai bambini e alle famiglie, sabato 14 e domenica 15 dicembre, sarà proiettato il film animazione La famiglia Addams, ma vero pezzo forte del mese di dicembre sarà Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, secondo episodio del fortunato film d’animazione della Disney che sarà proiettato mercoledì 25 e giovedì 26 dicembre, per essere riproposto sabato 28 e domenica 29 dicembre. Gli spettacoli serali iniziano alle 21, mentre quelli pomeridiani alle 16.

Vedi la Locandina




Don Bruno Bignami ha concluso a Castelleone il “Novembre sociale” (Audio)

Il terzo e ultimo incontro del “Novembre sociale”, tenutosi domenica 24 novembre a Castelleone, ha avuto come tema “Ecologia, Abitare la Terra: la cura per la casa comune” ed è stato tenuto da don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, e dall’ingegnere Francesco Begnis.

Begnis nel suo intervento ha evidenziato come l’attuale modello di sviluppo sia insostenibile per il continuo aumento dei consumi. Infatti, la sua potenzialità è limitata dalle leggi della fisica: la maggior efficienza richiede un costo sempre più oneroso.  L’efficienza dovrebbe integrarsi con la sufficienza o essenzialità di vita, intesa come volontaria limitazione. Sufficienza che diventa anche amore per il prossimo. La sufficienza che potrebbe garantire la sostenibilità non si realizza perché manderebbe in crisi la società che funziona in un contesto di continua espansione. Secondo Begnis il progresso tecnologico ha incrementato la complessità del reale provocando un groviglio di problemi, ma solo accettando la complessità del reale si potrà imparare a gestirla. Su piccola scala si stanno sperimentando comportamenti virtuosi, ma nessun economista è in grado di prevedere come potrà avvenire il cambiamento, ma è necessario alzare la voce contro l’ipocrisia e la falsità ed educare alla sufficienza.

Don Bruno Bignami ha articolato il suo intervento intorno a tre nodi cruciali. Il primo legato alla dottrina sociale della Chiesa: la Rerum Novarum di papa Leone XIII nel 1891, con la riflessione sui cambiamenti operati dalla rivoluzione industriale e sulla questione sociale; la Populorum Progressio di papa Paolo VI nel 1967 sull’interdipendenza tra Nord e Sud del mondo, una sola famiglia umana; la Laudato si’, di papa Francesco nel 2015, con l’attenzione allo sviluppo integrale e cioè economico, sociale, politico, culturale. Il secondo nodo ha riguardato il tema dell’abitare la Terra, dove l’uomo non è solo, ma deve entrare in relazione con gli altri.  Bisogna costruire un modello di relazioni che consenta di vivere una vita dignitosa legata a un ambiente e a uno spazio dati. Il terzo nodo è stato riferito alla cultura dello scarto: la società contemporanea produce rifiuti non solo materiali, ma anche umani, la crisi sociale si accompagna a quella ambientale. Per don Bignami la Laudato si’ dice che la sostenibilità è un tema relazionale e nello sviluppo di questa consapevolezza siamo tutti coinvolti, anche nel tramutarla in azione.

Il parroco di Castelleone, don Giambattista Piacentini, ha chiuso l’incontro ringraziando tutti i relatori intervenuti e tutti i partecipanti. Il sacerdote ha rimarcato il successo dell’iniziativa e le riflessioni che ha provocato nei partecipanti, motivazioni che invitano a riproporla il prossimo anno, affiancandola anche ad altre proposte.




A Castelleone la Settimana della disabilità

Dal 28 novembre al 5 dicembre a Castelleone si tiene la Settimana della disabilità. Abbiamo rivolto alcune domande a Gianluigi Valcarenghi, consigliere comunale delegato al Terzo settore e al volontariato, per conoscere i motivi di questa iniziativa.

Perché l’Amministrazione Comunale di Castelleone ha deciso di dedicare una settimana al tema della disabilità?

«L’arte e la cultura sono patrimonio di tutti, disabili compresi e per chi ha una disabilità avere la possibilità di esprimersi artisticamente è prezioso ed importante. Il corpo, anche quando non risponde perfettamente ai comandi è ugualmente un mezzo per esprimersi, questo viene fatto non per mostrare difetti fisici, problemi e difficoltà, al contrario, è un momento dove si esprime ciò che si è veramente. In queste occasioni il fisico, il corpo, non conta, si evade dalla realtà e si porta lo spettatore nel proprio mondo interiore che è ciò che vuole fare ogni artista disabile o normodotato che sia. Per questi motivi l’Amministrazione Comunale ha fortemente voluto celebrare la giornata della disabilità, anzi ha voluto andare oltre, organizzando la settimana della disabilità».

Com’è stata accolta la proposta dell’Amministrazione comunale?

«Con entusiasmo e non abbiano dovuto faticare per coinvolgere le associazioni, infatti, il lavoro e i rapporti costruiti in questi anni con le diverse associazioni di volontariato hanno fatto sì che fossero loro stesse a proporsi e a proporre».

Com’è strutturata la Settimana della disabilità?

«Il primo appuntamento sarà il 29 novembre con Faber a modo nostro per la regia di Max Bozzoni, spettacolo realizzato con Il Seme di Castelleone, l’ANFASS di Crema, il Centro Primavera di Camisano, Camminiamo insieme di Rivolta D’Adda Cooperativa Altana, Lo Scricciolo di Fiesco. La seconda serata sarà il 2 dicembre con un gruppo di adolescenti impegnati in una cena al buio guidati e accompagnati da Davide Cantoni, un giovane ipovedente. Con la cena si vuol far vivere a chi vede, in modo assolutamente non drammatico, simpatico, amichevole e naturale, la quotidianità di una persona non vedente e sensibilizzare i ragazzi sulle problematiche che il disabile visivo si trova a fronteggiare quotidianamente. Questa iniziativa è stata fortemente voluta dal nuovo vicario dell’Oratorio, don Matteo Alberti,  che ha individuato nei ragazzi sino ai 18 anni il target a cui riferirsi. L’ultimo appuntamento sarà il 3 dicembre, l’Associazione Liberi e forti con Anfass, Unione Ciechi, Ballo Anch’io e la scuola di danza Sporting Chieve proporranno lo spettacolo  “A svegliarmi ci pensa la vita 2.0”, dove il tema principale è quello di raccontare la meraviglia di danzare oltre i limiti e di vivere sempre con il sorriso sulle labbra, abbracciando le differenze. Ringrazio tutti per la disponibilità e per l’attenzione dimostrata al tema disabilità, soprattutto la Pro Loco perché se questi eventi sono possibili è anche e soprattutto grazie alla Pro Loco e in modo particolare al Presidente Antonio Ruggeri».

Locandina




«Dalla paura all’incontro», storie e numeri dell’immigrazione con mons. Perego e l’avvocato Mbody

”Immigrazione: dalla paura all’incontro”, è stato il tema del secondo incontro del Novembre Sociale, tenutosi lo scorso 17 novembre, iniziativa organizzata dalla Parrocchia di Castelleone. Per trattare un argomento così attuale e molto sentito dall’opinione pubblica  sono intervenuti come relatori  S.E. mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara e Comacchio, già direttore della Fondazione Migrantes e l’avvocato Abdoulaye Mbody, primo avvocato africano del foro di Milano.

Mons. Perego ha impostato il suo intervento fornendo una serie di dati sul fenomeno delle migrazioni per illustrarne la vastità e la complessità, ma anche per dimostrare come la percezione di molte persone riguardo all’immigrazione sia lontana dalla realtà. Sarebbe necessario poter contare su una corretta informazione per valutare il fenomeno migratorio con maggiore consapevolezza e serenità.

All’interno degli oltre 5 milioni e 200 mila stranieri presenti nel nostro paese, concentrati soprattutto nel nord, mons. Perego ha individuato alcuni mondi. Si parte con il mondo del lavoro, una parte importante del tessuto produttivo del nostro paese è costituito da stranieri, non solo per i servizi alla persona, ma anche nel settore imprenditoriale e commerciale. Il mondo della famiglia che genera matrimoni misti con il contributo di nascite alla scarsa crescita demografica italiana. Il mondo della scuola che vede ormai il 10% di studenti di origine straniera e il mondo religioso. Esiste poi il piccolo mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Ascolta l’intervento di mons. Perego

L’avvocato Abdoulaye Mbody ha dato un taglio molto dinamico e spigliato al suo intervento presentando un video dove comparivano anche i suoi genitori per spiegare la storia della loro famiglia. Il padre di Abdoulaye era uno dei tanti vu cumprà che s’incontravano in Italia, ma grazie alla sua forza di volontà e all’aiuto di alcune persone ha potuto trovare un lavoro regolare e ricongiungersi alla sua famiglia. Abdoulaye spinto dall’esempio del padre, alle sue capacità e all’aiuto di chi ha creduto in lui, come la sua maestra, è riuscito a laurearsi e a diventare avvocato. Mbody ritiene che il titolo dell’incontro inquadri in maniera corretta il problema dell’immigrazione: i problemi nascono dalla paura dell’incontro, dal non voler conoscere la realtà dei migranti.

Ascolta l’intervento dell’avvocato Mbody