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Davanti alla Vergine lauretana invocando la sua intercessione per la città e la diocesi (VIDEO)

«Ritrovarsi qui, nella Santa Casa, per celebrare l’Eucarestia, significa raggiungere il cuore della nostra città per riscoprirci uniti e fiduciosi». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha aperto la celebrazione che si è tenuta nel Santuario Lauretano della chiesa di S. Abbondio, a Cremona, nella mattinata di lunedì 13 aprile.

Dopo le grandi solennità pasquali, la Messa celebrata ai piedi dell’altare della Vergine ha avuto un sapore molto particolare ed intimo. «Fin dal principio dei racconti evangelici, Maria viene descritta come una donna che matura la propria fede interiormente – ha spiegato il Vescovo nella sua omelia – e anche oggi la sua presenza è discreta nelle nostre famiglie, nelle nostre case. Siamo noi ad essere invitati a riscoprirla vicina, come una madre premurosa che si prende cura dei propri figli».

Il Lunedì dell’Angelo, tradizionalmente, prosegue le celebrazioni della Resurrezione anche a livello liturgico: le letture invitano all’incontro con il Cristo vincitore della morte.

«San Giovanni Paolo II ha legittimato il pensiero secondo cui  – ha proseguito il Vescovo Antonio nella propria riflessione – la Madonna sia stata la prima a cui il Risorto si è mostrato, ma, come sempre, ha preferito custodire nella propria intimità questa consapevolezza. Allo stesso modo noi, oggi, nelle nostre case, siamo spronati a riflettere e a prepararci a ciò che verrà dopo».

Lo sguardo di Mons. Napolioni si è infatti spinto oltre la condizione attuale. Non è ovviamente mancata una preghiera di affidamento per tutti coloro che soffrono e che stanno attraversando momenti difficili – senza dimenticare i defunti – ma l’invito che è stato rivolto a tutti i fedeli è stato profondo e radicale, rivolto al domani.

«Quando usciremo dalle nostre case – così si è conclusa l’omelia – ritorneremo ad abitare la nostra casa comune, il mondo. Lo stile che dovremo avere, però, non è quello di Giuda, o dei soldati del racconto evangelico, che fanno un uso distorto del denaro e della parola. La vera sfida sarà quella di accorgerci di non essere soli, provando quindi a vivere nel mondo da fratelli, desiderosi di lasciare un eredità degna dei figli di Dio a chi verrà dopo di noi».

La celebrazione, dunque, ha avuto come cuore pulsante il rapporto tra il Risorto, la Vergine Maria ed i credenti, la cui fede, in questo momento, è messa a dura prova, ma a cui non può mancare la fiducia e la speranza che vengono dalla Pasqua.

Per questo motivo la Messa, animata da don Andrea Foglia e don Francesco Gandioli, parroco e vicario di S. Abbondio, si è conclusa con la preghiera alla Vergine Lauretana: alla sua intercessione è stata affidata la città di Cremona, la diocesi ed il mondo intero, perché ognuno possa riscoprirsi come figlio amato e mai abbandonato alla solitudine, anche nella sofferenza.

 

 

Lunedì dell’Angelo, alle 11 in diretta la Messa del Vescovo dalla Santa Casa lauretana presso S. Abbondio