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“Preti di periferia”, guarda a don Mazzolari lo speciale di Rai Vaticano alla vigilia della visita del Papa a Bozzolo

Sarà proposta anche un’intervista al vescovo Antonio Napolioni all’interno dello speciale realizzato da Rai Vaticano alla vigilia del pellegrinaggio di Papa Francesco a Bozzolo e Barbiana. “Preti di periferia” è il titolo di questo viaggio sulle orme di don Milani e don Mazzolari in onda domenica 18 giugno, alle ore 24, su Rai1 e in replica martedì 20 giugno, alle ore 12, su Rai Storia. A cura di Massimo Milone, lo speciale è firmato da Nicola Vicenti.

Un reportage sui luoghi che hanno visto vivere e svolgere la missione sacerdotale di due tra i protagonisti più importanti della storia italiana ed ecclesiale del ‘900. Preti a cui ispirarsi, oggi, per Papa Francesco, che, a 50 anni dalla morte di Milani e, a pochi giorni dall’annuncio del processo di beatificazione di Mazzolari, si recherà a pregare sulle loro tombe.

Bozzolo e Barbiana, chiese di periferia, oggi più che mai “capitali” della Chiesa di Francesco. Nello speciale di Rai Vaticano parlano, tra gli altri, il nuovo presidente della CEI card. Bassetti, l’arcivescovo di Firenze card. Betori, il vescovo di Cremona mons. Napolioni e il prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede mons. Viganò. E ancora dal Seminario Romano Maggiore le testimonianza dei giovani sacerdoti appena ordinati da Papa Francesco.

Riflettori sui luoghi che, oggi, abiterebbero don Lorenzo Milani e don Primo Mazzolari: Villa Lorenzi, a Firenze, che accoglie minori disagiati, e la Casa di Accoglienza di Cremona, aperta a migranti, rifugiati e nuovi poveri.

«È un dono bellissimo che il Papa, insieme a tutta la Chiesa, riscopra la profezia di questi sacerdoti –  dice nello speciale il vescovo Napolioni – hanno vissuto la loro vita nella comunità tracciando una rotta che, negli anni, ha interpellato e inquietato intere generazioni di cristiani».

«Con il cuore sono a Barbiana – dice il card. Bassetti – ho conosciuto don Milani. Devo tanto della mia formazione di fede ed umana alla Chiesa fiorentina. Don Lorenzo è stato maestro di vita».

Per il card. Betori: «Don Milani era un prete che cercava l’assoluto, senza compromissioni, in modo integrale».

Rai Vaticano anticipa nello speciale il percorso che farà il 20 giugno Papa Francesco: a Bozzolo (provincia di Mantova ma diocesi di Cremona) per don Primo Mazzolari e a Barbiana, sulle pendici del monte Giovi, nel Mugello toscano, laddove Don Lorenzo Milani, sacerdote carismatico, fine educatore e formatore di coscienze giovanili, è stato a lungo rappresentante di un modo nuovo, rivoluzionario, di fare scuola. Ma non solo. Incompresi, in quel momento storico, dalla Chiesa di Roma, sono stati preti che, per il loro pensiero e l’attenzione a valori come pace, dialogo, accoglienza agli ultimi, sono oggi, per Papa Francesco, modelli per i giovani sacerdoti in formazione.

Lo speciale “Preti di periferia”,  a cura di Massimo Milone, di Nicola Vicenti, sarà trasmesso in replica martedì 20 giugno, alle ore 12, su Rai Storia e, per l’estero, sui canali di Rai Italia.

Fotografia Michele Gaudio. Edizione Pier Luigi Lodi. Produttore esecutivo Milvia Licari. Regia di Nicola Vicenti.

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La Cantata sacra “La più bella avventura. Don Primo Mazzolari: testimone e profeta”

La Cantata sacra La più bella avventura. Don Primo Mazzolari: testimone e profeta, per voce recitante, tenore, basso, coro e orchestra sinfonica, scritta dal giovane e già affermato compositore cremonese Federico Mantovani ed eseguita in prima assoluta nella Cattedrale di Cremona il 18 settembre 2010, intende porre al centro di un’opera musicale contemporanea l’attualità di una riflessione e di una testimonianza talvolta scomode, proprio perché profetiche, ma di stringente significato ancora oggi, in un’epoca segnata dallo smarrimento delle coscienze.

Il libretto, organizzato dal compositore, è strutturato sul continuo intersecarsi dell’orizzonte della Parola con quello della riflessione mazzolariana, di una riflessione che di volta in volta diventa monito, supplica, preghiera, slancio appassionato, denuncia, pura poesia.

La scrittura di Mazzolari si presenta musicalissima e fortemente teatrale (come del resto lo era quella degli amati S. Agostino o degli autori francesi, ardimentosi e fiammeggianti cristiani, citati in tante occasioni: Mauriac, Claudel, Péguy…): una scrittura che procede per impulsi, suggestioni, ispirazioni improvvise, enunciati lirici e appassionati. Vi domina un’accentuata, straripante emotività: l’impronta dell’amore e della sofferenza del testimone che scruta i propri tempi e i tempi che verranno.

Il compositore, autore di grandi affreschi musicali sacri (ultimo, in ordine di tempo, l’Oratorio Canto di misericordia, composto per il Giubileo), ha  estrapolato, da alcuni scritti di Mazzolari, passi sempre volutamente brevi e incisivi, in grado di segnare una traiettoria rappresentativa di un’avventura evangelica profetica: l’inquietudine della fede, la sconvolgente estensione della carità, la coscienza della giustizia, la sollecitudine ad un impegno avventuroso, la predilezione per i poveri e i lontani, il dovere della pace, la forza redentrice dell’amore, la missione della testimonianza coraggiosa e fedele, il senso della Chiesa come casa del Padre.

L’opera si presenta così articolata in cinque sezioni: Voce di profeta, Impegno e cammino, Giustizia, carità e pace, La più bella avventura e Obbedientissimo in Cristo.

In Voce di profeta domina una coralità scolpita su solide armonie e sostenuta dal colore bronzeo degli ottoni, alternata alle armonie degli archi su cui si dipanano le parole del recitante e il primo intervento lirico del tenore: «Ho sete della tua parola, come l’esule ha sete di patria, come il cuore ha sete d’amore: Signore, parlami».

In Impegno e cammino si giustappongono due caratteri musicali: il pulsare ritmico ostinato, ad esprimere l’idea dell’andare, del camminare (Vivere è camminare) e una lirica cantabilità, come nella parte del tenore in Pellegrino dell’assoluto.

La terza e più ampia sezione, Giustizia, carità e pace, è segnata da un montaggio di sequenze musicali eterogenee: l’affettuoso corale Vedo e abbraccio tutto il dolore dell’uomo, il drammatico e straziante registro delle pagine di Passione, la cantabilità aperta dell’O salutaris Hostia, il monito insistito del Tu non uccidere (con un breve inciso che rimbalza fra le voci del coro, mentre il recitante pronuncia sentenze di pace sui ribattuti dissonanti dell’orchestra), l’ampio e appassionato melodizzare delle Beatitudini.

La quarta sezione, che dà il titolo a tutta l’opera, è organizzata seguendo il percorso della riflessione sulla parabola del Prodigo: dall’esortazione a cercare la verità nella carità (Chi non ama rimane nella morte) al riconoscimento della propria colpa e al grido rivolto a Dio perché liberi dal peso dello smarrimento, dal ritorno alla casa del Padre (Io torno a colui che mi ha mandato) alla gioia di tutto il creato per l’anima redenta (Alleluia. Lodate il Signore perché è buono).

L’ultima parte della Cantata è incentrata sulla figura di Mazzolari sacerdote, ed è dominata da alcuni passaggi del suo bellissimo testamento spirituale, in cui il parroco di Bozzolo afferma ancora una volta la fedeltà e l’obbedienza a Cristo e alla Chiesa («obbedientissmo in Cristo», scriverà al Vescovo Mons. Cazzani). Il basso e il coro intonano il severo e solenne Tu es Sacerdos, mentre il finale si chiude con le parole che Mazzolari volle come epitaffio sulla propria tomba, tratte dal libro del profeta Geremia: «Et ego non sum turbatus, te, Pastorem, sequens».

Conclude l’opera il Te Deum di ringraziamento al Padre misericordioso: «In Te, Signore, ho sperato. Non sarò confuso in eterno».

 

L’originalità della Cantata

La più bella avventura di Federico Mantovani è un volo alto. Si tratta di un’opera insieme laica e religiosa. Per questo è mazzolariana fino al midollo. È laica perché esprime temi di profonda umanità: la coscienza, la giustizia, l’impegno, la pace… Ed è contemporaneamente religiosa: la più bella avventura diventa profezia dentro la storia di una Parola che non passa. La sete di Dio e la carità, intesa come sguardo e abbraccio del dolore umano, alimentano la fede.

Uno dei motivi di originalità della Cantata è il ruolo centrale della parola. La musica qui fa da cassa di risonanza alla Parola evangelica. Allo stesso tempo la parola di Mazzolari invoca una musicalità che tocchi le corde dell’anima.

È un lavoro che fa emergere il vero don Primo Mazzolari: profeta, ministro della Parola, prete della Chiesa al servizio dell’annuncio del Dio di misericordia. Attraverso le pagine di don Primo emergono la bellezza e l’attualità del Vangelo. Per questo l’opera trova nelle beatitudini il suo cuore: è la rivelazione più alta del messaggio di Gesù Cristo.

Se in campo culturale c’era bisogno di una ventata di novità portata dall’alleanza tra le note e una parola che provoca, scuote, muove e commuove, ecco una risposta straordinaria. All’altezza. Frutto del volo alto della fede. Scusate se è poco…

don Bruno Bignami
Presidente Fondazione “Don Primo Mazzolari”

 

Il maestro Federico Mantovani

Laureato in Lettere moderne, diplomato in Musica corale e Direzione di coro, in Composizione e in Direzione d’orchestra, si è segnalato in concorsi internazionali di Composizione, vincendo la selezione per la “Biennale dei giovani artisti dell’Europa mediterranea” (Lisbona 1994), il Premio internazionale di composizione di musiche da film “Premio Rota – giovani” presieduto da Ennio Morricone (Roma 1997), il Secondo Premio al Concorso Internazionale di Composizione “Guido d’Arezzo” 1998 e il Primo premio al prestigioso Concorso internazionale di musiche per il cinema “Nascimbene Award” (2004). Docente presso il Conservatorio di Mantova e la Scuola diocesana di Musica sacra di Cremona, è attivo come compositore, direttore di coro, direttore d’orchestra e musicologo. Nel maggio Duemila ha presentato a Sarajevo la composizione Elegy per orchestra d’archi dedicata ai bambini vittime della guerra. Nell’agosto del 2002 è stato ospitato come direttore d’orchestra e compositore nell’ambito della rassegna “Estate ai fori”, organizzata dal Comune di Roma in collaborazione con l’Associazione Civita presso i Mercati di Traiano di Roma. Ha collaborato con l’attore Carlo Rivolta per il ciclo “Socrate e la vita filosofica”, scrivendo le musiche di scena della Apologia di Socrate e di Fedone (Roma, luglio 2003). Ha composto l’opera-musical Faust. La tentazione, andato in scena in diversi teatri. Dalla fine del 2003 è direttore artistico e musicale del Coro Polifonico Cremonese, che ha diretto in importanti concerti sinfonico-corali in Italia e all’estero (Passione secondo S. Marco di Perosi, Petite Messe Solennelle di Rossini, Ein Deutsches Requiem di Brahms, Requiem di Mozart, Stabat Mater di A. Dvořák, Missa Solemnis di Schubert, Messe di Haydn, Lauda Sion di Mendelssohn, Stabat Mater di Caldara, Cantate di Bach, Messa di Gloria di Puccini al Teatro Ponchielli …) .

È autore di musica da camera, di scena, sinfonica e di importanti lavori di musica sacra per soli, coro e orchestra, presentati con successo di pubblico e di critica: Pater pauperum, Vergine Madre, La più bella avventura (ispirata al pensiero di don Primo Mazzolari), Accendere, attendere (Oratorio composto in collaborazione con il poeta Davide Rondoni), Con Te (Cantata sacra commissionatagli dal Vescovo di Cremona ed eseguita a conclusione delle celebrazioni per l’Anno della Fede). La Cantata Con Te, inserita nell’edizione 2014 del “Festival Musica e Cultura” di Orvieto «per la sua altissima qualità artistica e per l’intensa spiritualità che la contraddistingue», è stata eseguita nello splendido Duomo della città umbra. Nel 2012 ha concluso l’opera lirica per bambini Bandiera su testo di Mario Lodi. Nell’agosto 2014 ha diretto il primo concerto della neonata Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Mantova, con un programma dedicato alle musiche da film di Nino Rota. Quattro suoi lavori su testi di Claudio Saltarelli sono stati eseguiti a Piacenza in prima mondiale in occasione di EXPO 2015. È compositore residente presso la “Società dei concerti” di La Spezia per gli anni 2015-2016.




Festa in piazza dei Grest, a Cremona vince S. Ambrogio

L’oratorio di S. Ambrogio ha alzato la “coppa” al termine della Festa in piazza che, nella mattinata di lunedì 19 giugno all’oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, ha visto coinvolti i bambini del Grest cittadini. Tanti giochi e divertimento con le prove di abilità e sport che, come da tradizione, garantiscono di accumulare i preziosi kapla indispensabili per il gioco finale. A garantire il supporto logistico alla festa lo staff della Federazione Oratori Cremonesi guidato da don Paolo Arienti, anche il compito di “dirigere” i vari giochi era come sempre affidato agli animatori dei diversi oratori.

Gradita sorpresa quella del vescovo Antonio Napolioni, che si è unito al gruppo in tarda mattinata. È stato lui a consegnare il prezioso trofeo, dopo aver rimarcato ai ragazzi l’importanza di sentirsi un’unica grande comunità, al di là delle suddivisioni territoriali.

Poi lo sguardo è andato alla visita di Papa Francesco a Bozzolo, con il Vescovo che ha invitato tutti i ragazzi a seguire questo importante evento per la Chiesa cremonese, magari cercando di scorgere nel cielo l’elicottero del Papa. Parlando di don Mazzolari l’attenzione di mons. Napolioni si è fissata sui “don”, certamente segnati dalla propria umanità ma anche capaci di cose grandi.

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Precedenti appuntamenti:

 

Prossimi incontri:

  • 21 giugno – Campo Adda a Crotta per la zona 4
  • 22 giugno – Oratorio di Soncino per la zona 3
  • 23 giugno – Oratorio di Ponteterra per la zona 10
  • 26 giugno – Oratorio di Vescovato per la zona 7
  • 27 giugno – Oratorio di Pieve d’Olmi per la zona 8
  • 28 giugno – Santuario di Caravaggio per la zona 1
  • 29 giugno – Parco Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda per la zona 2



Ad Agnadello festa con il Vescovo per il 30° dell’oratorio

L’oratorio di Agnadello ha spento 30 candeline. Un traguardo importante, festeggiato nel pomeriggio di domenica 18 giugno con il vescovo Antonio che, alle 18.30, dal palco allestito nel campetto da basket e volley, ha celebrato la Messa solenne.

La festa è cominciata qualche minuto prima, con la processione dalla chiesetta di San Bernardino sino all’oratorio, aperta dalla croce seguita dalla banda musicale del paese diretta da Angelo Pertusi, dagli animatori del Grest, dai ministranti, dai rappresentanti delle associazioni di volontariato agnadellesi e dagli amministratori comunali (sindaco Giovanni Calderara ed assessori), dal Vescovo e dai parrocchiani.

Prima dell’inizio della liturgia, allietata dai canti della corale parrocchiale accompagnata alla testiera da Luigi Roppo e alla chitarra da Angelo Pertusi, il parroco don Mario Martinengo, uno dei concelebranti assieme al vicario don Daniele Rossi e al segretario episcopale don Flavio Meani, ha dato il benvenuto al Vescovo. «È una gioia grande – ha detto – averla qui con noi ed è bello, per un paese, anche avere un luogo come questo. Don Ernesto Tabaglio comprò questo terreno, don Carlo Severgnini nel 1986 fece partire i lavori di costruzione e nel 1987 l’allora vescovo di Cremona, Enrico Assi, inaugurò il San Giovanni Bosco che da quel momento è diventato il centro del paese. Da qui passano tutti, anche i nostri fratelli musulmani, perché qui ci si incontra davvero. Oggi diciamo grazie al Signore e tutti coloro che in mille modi donano il loro impegno per l’oratorio con entusiasmo e semplicità».

Oratorio come laboratorio di talenti, dove i segni caratteristici, la personalità, i sogni di ognuno possono trovare espressione. È questo il concetto su cui il Vescovo ha incentrato la sua omelia. «In questo luogo – ha detto – ci si esprime per realizzare il grande progetto di Dio, che è quello di farci diventare parte della sua grande famiglia. L’oratorio è un luogo dove si impara a giocare la vita senza essere giocati, dove ciascuno di noi esce dal proprio guscio per vivere una vita. È qui che prende forma la nostra vera bellezza. Ma questo è anche il luogo delle responsabilità, dell’imparare a fare società, il luogo dove non si fa politica ma si fa la buona politica. Auguri per questa festa – ha concluso – nella quale siamo invitati a goderci l’eucaristia, nella quale Gesù si fa nutriente. Apriamo quindi il cuore a Dio e diciamogli: Signore, abbiamo proprio bisogno di te».

Al termine della Messa don Daniele, a nome della parrocchia ed in ricordo di questa giornata, ha consegnato al vescovo Antonio due regali: il primo la maglietta celebrativa del 30° dell’oratorio, il secondo il dvd della prima Messa di mons. Gian Carlo Perego ed degli spettacoli del gruppo teatrale “I Talenti di via Gemona”.

A seguire maxi rinfresco offerto a tutti i presenti dall’oratorio.

E a proposito di teatro, in serata, con inizio alle 21, “I Talenti di via Gemona” sono tornati in scena presentando un altro musical – Pinocchio -, preceduto da un breve momento di poesia dialettale con protagonista Iginio Bezza, che ha letto pubblicamente il componimento che egli stesso scrisse trent’anni fa, in occasione del taglio del nastro del nuovo oratorio.

Luca Maestri

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Il 19 giugno a Cremona due eventi in ricordo di don Mazzolari

lunedì 19 giugno, alla vigilia della visita di Papa Francesco sulla tomba di don Mazzolari, la “Tavola della pace” di Cremona promuove due iniziative dedicate alla attualità del pacifismo di don Primo Mazzolari.

Si inizia nel pomeriggio con la visita guidata al Boschetto della cascina San Colombano dove don Primo nacque il 13 gennaio 1890, come ricorda la targa posta all’ingresso. Il ritrovo è fissato per le 17.30 sul sagrato della chiesa parrocchiale del Boschetto.

In serata, invece, alle 21 presso la sala eventi di SpazioComune (piazza Stradivari) convegno sul tema “Costruttori di pace”. Interverranno: Giovanni Bianchi (presidente nazionale partigiani cristiani ANPC, autore del libro “Partigiani senza fucile), Francesca Chiavacci (presidente nazionale ARCI), Giancarlo Corada (presidente provinciale ANPI), Aurelio Magni (partigiano salvato da don Primo) e Marco Pezzoni, con un inedito di padre Umberto Vivarelli. Durante l’incontro sarà letto un messaggio di Carlo Smuraglia, presidente nazionale ANPI.

Entrambe le iniziative sono promosse dalla “Tavola della Pace” di Cremona sui aderiscono: ACLI Provinciali, Amici di Emmaus, ANPI Cremona, ARCI Cremona, Associazione Latinoamericana, Associazione dei Senegalesi di Cremona e provincia, CGIL, CISL, UIL, Comitato Casalasco per la Pace, Comitato Provinciale UISP, Coop.Soc. NONSOLONOI, Comitato Provinciale LIBERA, Donna senza Frontiere, Forum per la pace e il diritto dei popoli “Don Primo Mazzolari”, Forum Provinciale del Terzo Settore, Forum Territoriale del Terzo Settore di Cremona e del cremonese, Gruppo Articolo 32, Immigrati Cittadini, Lega di Cultura di Piadena, Movimento Federalista Europeo, Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Pax Christi, Raddhodiaspora-Italia.

Locandina




Gemellaggio terremoto/42. Al Soggiorno Cremonese di Cesenatico la vacanza di alcune famiglie sfollate

Cesenatico, 17 giugno 2017

Il gemellaggio post-terremoto tra l’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche, ferita dal sisma, e la Chiesa cremonese in questi mesi estivi prosegue anche offrendo la possibilità di un momento di relax lontano dai luoghi del terremoto, dove le scosse non hanno mai smesso di farsi sentire (ancora oggi continuano) e dove lentamente stanno iniziando i lavori per la posa delle casette.

Così sabato 17 giugno presso il “Soggiorno cremonese” gestito dalla Caritas a Cesenatico sono arrivate quattro delle cinque famiglie che il vescovo Antonio ha voluto ospitare per una vacanza lontano dai luoghi del sisma. Questi nuclei familiari – di Camerino, S. Ginesio e S. Severino, attualmente fuori dalle proprie case lesionate dal terremoto – sono stati accompagnati da Fernando Taborro, responsabile dell’Ufficio famiglia dell’arcidiocesi di Camerino, e Luca Zamponi, volontario della parrocchia di San Severino Vescovo.

A formare il gruppo Pietro, Giovanni, Cristian e Paolo, quattro dei sette bambini arrivati con tanta voglia di andare al mare con i loro genitori dimenticando per un po’ i disagi del terremoto.

Per loro la vacanza – completamente offerta da Caritas Cremonese – durerà una settimana.

Photogallery dell’arrivo a Cesenatico

Ma non sarà questa l’unica presenza estiva nelle strutture della Diocesi di Cremona: dall’8 al 16 luglio, infatti, l’Ufficio diocesano Famiglia di Camerino sarà ospite (con una quarantina di persone) nella struttura alpina di Francolini di Folgaria per un momento formativo riservato agli operatori della pastorale familiare marchigiana.

Proprio all’insegna di questo gemellaggio il 4 giugno scorso a S. Genesio – alla presenza del capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio – ho ricevuto dal sindaco, quale rappresentante di Caritas Cremonese, un riconoscimento per l’impegno e il coraggio manifestati a favore di quella comunità. Un sostegno reso possibile grazie alla generosità e all’impegno di tante associazioni e privati.

Il 15 giugno, invece, ho partecipato alla festa del fiume a Soncino per una raccolta fondi a favore di “Anffas Sibillini” associazione che opera nel territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri e che a causa del terremoto ha perso la propria sede. Altra recente occasione di raccolta fondi a Spinandesco.

La sera di lunedì 19 giugno sarò invece a Bozzolo – proprio alla vigilia della visita di Papa Francesco sulla tomba di don Mazzolari, lì custodita – per un incontro formativo rivolto ai giovani della parrocchia che sono pronti a partire per le Marche.

Da segnalare che – grazie all’impegno di tanti amici volontari – ho potuto consegnare alla materna di via Roma, a S. Ginesio, 1800 euro e materiale didattico raccolti dalle scuole S. Angelo di Cremona, e da quelle di Castelverde e Brazzuoli.

Inoltre ho consegnato alla scuola primaria “Betti” di Camerino lettere e segnalibri realizzati dalla classe 4B della primaria Trento e Trieste di Cremona nell’ambito di un progetto di solidarietà realizzato dalle insegnanti Mori, Vezzini e Coelli in collaborazione con Caritas Cremonese.

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

 

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti




Prima Festa in piazza dei Grest: a Castelverde vittoria dei padroni di casa

È stato l’oratorio di Castelverde a vincere, in casa, la prima delle Feste in piazza promosse nelle diverse zone della diocesi dalla Federazione oratori cremonesi.

Lo schema della festa zonale, iniziata al mattino e proseguita sino al primo pomeriggio, è stato quello ormai consolidato, con i bambini dei diversi oratori impegnati in giochi a stand per ottenere il maggior numero di kapla, i preziosi bastoncini colorati necessari per conquistare la vittoria.

Alla fine il grande gioco, che protagonisti gli animatori, ha determinato il vincitore della festa. La plancia di gioco come quella de “Il labirinto magico”: una griglia di 121 tessere quadrate raffigurante un labirinto in cui alcune righe e colonne possono essere spostate, modificandone la conformazione. Ogni 30 kapla la consegna di una tessera extra, con la possibilità di spostare una riga o colonna e muovere la propria pedina per avvicinarsi a uno dei propri obiettivi, che dà diritto a rispondere a domanda. Sola la risposta corretta vale una nuova carta obiettivo e l’oggetto raggiunto sul tabellone di gioco.

A vincere la festa l’oratorio che ha collezionato più oggetti. Cioè i padroni di casa di Castagnino, che hanno avuto la meglio sugli altri oratori della zona 5: Casalbuttano, Costa Sant’Abramo, Corte de’ Cortesi e Paderno Ponchielli.

La coppa alzata, un bosso, da custodire perché solo ciò che cresce lentamente, mette profonde radici, come ricorda la scritta impressa sulle quasi 5mila magliette degli adolescenti che in queste settimane sono “al lavoro” nei Grest “DettoFatto” degli oratori cremonesi.

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Di seguito il calendario delle prossime feste:

  • 19 giugno – Oratorio Beata Vergine a Cremona per la zona 6
  • 21 giugno – Campo Adda a Crotta per la zona 4
  • 22 giugno – Oratorio di Soncino per la zona 3
  • 23 giugno – Oratorio di Ponteterra per la zona 10
  • 26 giugno – Oratorio di Vescovato per la zona 7
  • 27 giugno – Oratorio di Pieve d’Olmi per la zona 8
  • 28 giugno – Santuario di Caravaggio per la zona 1
  • 29 giugno – Parco Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda per la zona 2

 

Tema e numeri del Grest 2017

Sono almeno 140 gli oratori della diocesi che anche quest’anno si sono messi in gioco, supportati da educatori, genitori e sacerdoti, attivando collaborazioni con cooperative (circa una ventina gli operatori professionali inseriti nella gestione quotidiana delle attività), per una durata media di 4 settimane.

Il tema del creato e dei suoi elementi, elaborato in sede regionale, attraverserà giochi e attività laboratoriali, preghiera e espressività ai diversi livelli: una qualità di proposta formativa unanimemente riconosciuta e in crescita, anche nella preparazione remota richiesta alla “truppa” di adolescenti che magicamente si ritrovano – terminata la scuola – ad affollare i cortili degli Oratori, magari dopo un’annata di alterna presenza: opportunità educativa e relazionale che (per quanto, a volte, faticosa) resta comunque degna di attenzione.

La Federazione Oratori, superata la fase di offerta di materiali e sussidi agli Oratori, si sta ora dedicando all’organizzazione degli eventi in programma: circa una decina gli operatori stabili, riferimento per gruppi di animatori-educatori di volta in volta coinvolti dalle parrocchie. Anche la formula dell’alternanza scuola-lavoro ha dotato la Federazione di energie preziose.

La rubrica televisiva “GiroGrest”, in onda nel settimanale “Giorno del Signore” proposto dal Centro televisivo diocesano seguirà i passi di queste intense settimane di attività.

La prima puntata del GiroGrest

La seconda puntata del GiroGrest




Il vescovo Antonio intervistato da Radio Vaticana sulle attese della visita di Francesco

«Attendiamo il Papa come una verifica del nostro cammino che è stato arricchito nella storia da figure profetiche come don Primo Mazzolari, ma talvolta anche rallentato dalle resistenze che uomini come lui, e oggi uomini come Papa Francesco, incontrano quando il Vangelo si fa troppo schietto e troppo esigente. È quindi un momento di conversione spirituale, pastorale, ecclesiale oltre che di gratitudine e di commozione».

Inizia con queste parole l’intervista del vescovo Antonio Napolioni a Radio Vaticana. Nel colloquio con il giornalista Alessandro Gisotti il Vescovo di Cremona esprime le attese per questo evento che, pur avendo una dimensione privata, ha un grande significato per tutta la Chiesa italiana.

 

Di seguito il testo completo dell’intervista:

Don Mazzolari parlava della parrocchia “come ambulanza che deve soccorrere chi cade sul cammino”. Francesco, lo sappiamo, parla di “una Chiesa ospedale da campo”. Anche soltanto pensando a queste due immagini, si coglie una particolare comunanza, una sintonia tra Mazzolari e Bergoglio, vero?

«Certamente, si integrano perfettamente sullo sfondo, prima di tutto della tradizione cristiana, non solo della carità nei confronti dei poveri e delle fragilità umane, anche di quella carità del Vangelo che deve raggiungere ogni cuore, quindi ogni ricerca ansiosa problematica incerta. Per cui non esistono “i lontani”; esistono semmai coloro che noi lasciamo lontani dal Vangelo perché il comando missionario di Gesù, Andate e predicate il Vangelo a tutte le genti fino agli estremi confini della Terra, non viene attuato sufficientemente. Quando noi ci illudiamo di vivere in una società cristiana, coltiviamo posizioni acquisite nel tempo, che invece non resistono all’urto con la storia».

Negli anni ci sono stati tentativi di politicizzazione della figura di don Primo. Questa visita sottolinea in un modo fortissimo anche l’autentica dimensione della testimonianza di Mazzolari, quella di un sacerdote in mezzo alla sua gente …

«I tentativi di politicizzazione non fanno giustizia neppure nel percorso storico di don Primo che è stato accusato di essere belligerante, vicino quindi agli interventisti, poi antifascista, poi anticomunista, tirato per la tonaca da una parte o dall’altra, a seconda di chi si sentiva più ferito e messo in discussione dalla sua predicazione evangelica che era esigente per la Chiesa stessa! Quindi tutte le semplificazioni politiche o ideologiche, dall’interno e dall’esterno della Chiesa, ci impediscono di ascoltare nel profondo il messaggio che chiama tutti a radicalità nell’impegno per il bene comune».

“Profetico” è uno degli aggettivi che più frequentemente accompagnano don Mazzolari. Da ultimo lo ha così definito il cardinale Bassetti, presidente della Cei. Qual è secondo lei il messaggio profetico – appunto – più forte che vibra ancora oggi nella vita, nelle opere di don Mazzolari?

«Profeta non è colui che predice il futuro, ma colui che ascolta talmente la voce di Dio da saper andare all’essenziale dei problemi e diventare dunque capace di discernimento dei segni dei tempi e delle strade verso il futuro. Quindi la prima profezia sempre attuale è quella di chi si lascia talmente penetrare dal rapporto con Cristo da impegnarsi con Cristo nella storia. Quindi nel messaggio di don Primo, per quanto lui attinge al Vangelo, vediamo soprattutto l’Incarnazione, questa logica di Incarnazione di Dio nell’uomo e della Chiesa nella storia che non può esser mai data per acquisita una volta per tutte perché ogni tempo, ogni società, ogni modernità, può essere luogo di Dio. Quindi c’è una fiducia straordinaria, non in qualcosa di esteriore o di superficiale, ma nella forza che Dio ha impresso all’interno della storia umana facendone storia di salvezza».




Il Papa a Bozzolo, ecco come partecipare

  1. Non c’è udienza o incontro con persone o gruppi particolari

La visita del 20 giugno non assumerà il carattere dell’evento ufficiale in quanto, per desiderio del Santo Padre, dovrà mantenere il carattere di un pellegrinaggio in forma privata e, pertanto, il Santo Padre non incontrerà autorità, persone o gruppi organizzati.

Il Comitato Provinciale ha espresso l’avviso che debba essere data ampia divulgazione del fatto che il carattere riservato del pellegrinaggio non prevede incontri ravvicinati con il Santo Padre, auspicando che il pur prevedibile afflusso dei fedeli non determini eccessivi assembramenti di persone, per non sovradimensionare l’evento stesso rispetto agli angusti spazi del territorio e dunque per garantire al massimo la sicurezza di chi sarà presente.

 

  1. Programma del pellegrinaggio del Santo Padre

ore 9.00: Arrivo del Santo Padre in elicottero al campo sportivo, dove verrà accolto dal Vescovo di Cremona e dal Sindaco di Bozzolo. Non sono previste altre autorità. Il Santo Padre percorrerà il tragitto previsto su AUTO CHIUSA.

Arrivo in piazza Mazzolari e ingresso in chiesa accolto dal parroco di Bozzolo; preghiera personale del Santo Padre alla tomba di don Primo; in presbiterio breve saluto del Vescovo di Cremona; DISCORSO DEL SANTO PADRE; visita allo studio di don Primo in casa parrocchiale; ritorno al campo sportivo in auto.

ore 10.30: Partenza in elicottero per Barbiana

 

  1. Apertura parcheggi, accessi pedonali al percorso del Papa, alla chiesa e a piazza Mazzolari (piazza chiesa)
  • ore 4.00 Apertura parcheggi auto e accessi al percorso del Santo Padre
  • ore 6.30 Apertura accessi con invito alla chiesa e a piazza Mazzolari
  • ore 8.00 Chiusura di tutti gli accessi
  • Tutti gli accessi saranno controllati dalle Forze dell’Ordine.
  • È vietata l’introduzione nei percorsi e spazi transennati dei seguenti oggetti:

– Bottiglie e contenitori in vetro
– Termos o contenitori similari di grandi dimensioni
– Passeggini
– Gli oggetti ritenuti inappropriati dalle forze dell’ordine verranno depositati in appositi contenitori NON CUSTODITI.

  • L’accesso al pubblico potrà essere interrotto in qualsiasi momento a discrezione delle Autorità competenti per motivi di sicurezza e di ordine pubblico.
  • All’interno delle vie e piazze dove transita il Santo Padre sono aperti tutti gli esercizi pubblici e sono presenti postazioni dove verrà distribuita gratuitamente acqua in bottiglia.
  • Il Santo Padre non incontrerà ammalati e diversamente abili, perché non essendo questa la finalità della visita non potrebbe salutarli come vorrebbe. Nella eventualità che comunque arrivino persone diversamente abili con carrozzina non potranno accedere al percorso transennato, ma avranno una zona loro riservata in Piazza Europa, dove sosteranno in sicurezza per assistere al passaggio del Santo Padre.

I cittadini di Bozzolo e i fedeli che desiderano assistere al passaggio dell’auto del Papa (AUTO CHIUSA) e seguire dall’esterno l’incontro potranno accedere al percorso transennato, percorrendo a piedi le vie indicate nella mappa.

 

  1. Treni e Parcheggi

Tutto il centro di Bozzolo sarà chiuso al traffico e si consiglia di utilizzare anche i treni per raggiungere Bozzolo, che si trova sulla linea di TRENORD Milano – Cremona – Mantova. Il comune ha predisposto due grandi aree di parcheggio.

 

 

  1. Ingresso in chiesa con il PASS NOMINALE GRATUITO RILASCIATO DALLA DIOCESI

Tutti coloro che con PASS nominale parteciperanno all’incontro in chiesa parrocchiale vi entreranno dalle 6.30 alle 8.00 dalla porta laterale di via dei Mille, sia chi andrà a Bozzolo con i bus diocesani sia con mezzi propri, sia i fedeli di Bozzolo, gli invitati dalla Fondazione Mazzolari e dalla Amministrazione Comunale. Tutti dovranno percorrere obbligatoriamente via dei Mille scendendo da piazza dei Mille.

Si ricorda che in detta piazza potranno parcheggiare solo i bus della Diocesi e non le auto private, che dovranno trovare posto nei parcheggi allestisti per l’occasione.

 

  1. Ingresso in Piazza Mazzolari (piazza chiesa) con il PASS NOMINALE GRATUITO RILASCIATO DAL COMUNE DI BOZZOLO

Tutti coloro che con PASS nominale hanno posto in Piazza Mazzolari vi accederanno dalla barriera presidiata di fronte alla Lacto Siero Italia (incrocio via Giuseppina / Via Matteotti) dalle 6.30 alle 8.00.

 

  1. Distribuzione PASS NOMINALE GRATUITO PER INGRESSO IN CHIESA dal 15 giugno

a) A Cremona presso la Profilotours (0372 460592), piazza S. Antonio M. Zaccaria (di fronte alla facciata meridionale del duomo) a partire dal 15 giugno nei seguenti orari:

LUNEDI / VENERDI
09.30-12.30 – 15.30/18.30
SABATO 17 GIUGNO
dalle 09.30 alle 12.30

b) quelli riservati alla Parrocchia di Bozzolo in Oratorio

VENERDI 16 GIUGNO dalle 17.30 alle 19.30
SABATO 17 GIUGNO dalle 10.00 alle 12.00

 

  1. BUS DIOCESI: parcheggio riservato a Bozzolo

I Bus organizzati dalla Diocesi avranno parcheggio riservato in Piazza dei Mille a circa 300 m. dalla chiesa parrocchiale.

Sacerdoti o altri membri di istituzioni diocesane con problemi di salute o deambulazione troveranno alla discesa dal pullman o dall’auto personale un’auto che li accompagnerà all’ingresso laterale della chiesa parrocchiale. Comunicare la necessità di questo servizio a liturgia@diocesidicremona.it.

 

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Tutte le informazioni sulla visita del Papa a Bozzolo




I provvedimenti viabilistici a Bozzolo per la visita del Papa

Fervono i preparativi per la visita di Papa Francesco a Bozzolo, dove il Comune ha emesso le ordinanze per le limitazioni al traffico. Dalle 13 di lunedì 19 giugno divieto di transito e di sosta lungo tragitto che percorrerà il Pontefice. La “zona rossa” – tutto il centro storico – sarà invece interdetta al traffico da mezzanotte.

Mappa delle limitazioni di traffico e dei parcheggi

Mappa degli accessi al percorso papale, alla chiesa e alla piazza

Ordinanza n° 25 del 14 giugno 2017

Vademecum per i cittadini di Bozzolo