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Alle Colonie Padane una giornata dedicata ai Grest della zona 3

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Basket, biglie, briscola, calcio balilla, calcio-bliliardo, disc-golf, gara di mini-bici, minigolf, ping pong, spikeball e ultimate frisbee. Queste le discipline nelle quali ragazze e ragazzi delle medie dei Grest della zona pastorale 3 si sono cimentati, giovedì 20 giugno, nel parco delle Colonie Padane di Cremona.

Presenti gli oratori dell’unità pastorale “S. Omobono”, di Sant’Abbondio, di Cristo Re, dell’unità pastorale “Cittanova”, di San Sebastiano e dell’unità pastorale “Madre di Speranza” che, divisi a loro volta in squadre da 10 giocatori, hanno sfidato le squadre rivali, seguendo un calendario prestabilito. Il vincitore di ogni sfida ha così guadagnato punti importanti al fine della classifica finale. Il maltempo, però, ha purtroppo obbligato l’interruzione anticipata del gioco, che non ha visto dunque emergere nessuna squadra vincitrice.

Un grande gioco, organizzato da Andrea D’Avossa, responsabile del Parco delle Colonie Padane, e formato da numerose tappe a tempo, gestite e supervisionate a loro volta dagli animatori e dalle animatrici dei Grest. Una partecipazione a tutto tondo, per la buona riuscita, attraverso la collaborazione di tutti, di una giornata all’insegna dello sport e del divertimento.

I prossimi appuntamenti sono in programma martedì 25 giugno: negli oratori della città e in piazza del Comune l’attività per i bambini delle elementari dei Grest di Cremona, e all’oratorio di Castelverde la festa zonale della zona pastorale 2.




In Seminario l’assemblea della zona 3, per una pastorale che in città riparte

Una serata per la zona pastorale 3, rappresentata dai sacerdoti di Cremona, dalle Segreterie dei Consigli pastorali parrocchiali e unitari della città, con i vicepresidenti e gli operatori pastorali impegnati in parrocchia, insieme anche ai rappresentati delle aggregazioni laicali e delle associazioni. Un’assemblea cittadina, dal titolo – tratto dagli Atti degli apostoli – “Io ho un popolo numeroso in questa città”, tenutasi la sera di martedì 11 giugno in Seminario, pensata per dare continuità al lavoro iniziato nel 2022 con la visita pastorale nelle parrocchie della città e con l’obiettivo di una più funzionale riorganizzazione della pastorale cittadina. L’evento, che ha visto la presenza del vescovo Antonio Napolioni, è stato organizzato dall’équipe zonale, con il vicario zonale, don Pietro Samarini, a fare da capofila.

La location dell’incontro sono stati gli spazi del Seminario vescovile di Cremona, definito dal vescovo il «segno della fecondità passata, presente e futura che lo Spirito consegna a Cremona», per un’iniziativa dedicata agli “evangelizzatori” della città, che, sulla scia di quanto detto dal Papa, non sono chiamati a fabbricare la presenza di Dio, ma a scoprirla, a svelarla.

Un’assemblea che sigla «ora una ripartenza ulteriore, non per aggiungere – ha sottolineato mons. Napolioni nella riflessione –, ma per crescere nella certezza di essere nello stesso cantiere del Regno». «Immaginate se questo “paesone” può avere tanti cantieri – ha aggiunto – che procedono senza rendersi conto del proprio scavo, senza rendersi conto di dove vanno a finire le condutture, di dove le gru si intrecciano tra loro». Ha quindi concluso: «Abbiamo cominciato dal basso con alcuni movimenti di aggregazioni tra parrocchie, ma ora abbiamo bisogno di un input dall’alto: non dal vescovo, ma dal bene comune, da quelle istanze che altrimenti noi rischiamo di ignorare perché non riguardano la nostra parrocchia, non riguardano il mio gruppo, con il rischio di essere irrilevanti, deboli, silenziosi e assenti dalla vita cittadina, sotto tanti profili».

Dopo un primo momento di preghiera nella cripta, i partecipanti si sono spostati nelle aule del Seminario, dove i presenti hanno avuto la possibilità di riflettere e lavorare a gruppi su tre tematiche, guidati da altrettanti moderatori.

Don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale S. Omobono, ha approfondito il tema dell’Iniziazione cristiana di bambini e ragazzi, che rischia di essere ancora improntata a una Chiesa di cristianità diffusa e che necessita di cambiamenti da mettere in atto per rispondere al mutato clima ecclesiale e sociale: con itinerari differenziati, in relazione anche con movimenti e associazioni. Un piano catechistico che deve tenere conto della “vita reale” della gente, dell’oratorio e delle consegne, sfruttando meglio il lavoro d’équipe, incentivando il confronto e la sinergia tra catechisti di parrocchie diverse.

Don Pierluigi Fontana, vicario parrocchiale di Cristo Re e riferimento dei vicari della città, ha invece guidato i presenti nei “meandri” della Pastorale giovanile e universitaria che deve sempre più incrociare la complessa realtà dei giovani di oggi, da conoscere sempre più in profondità, per favorire le relazioni e condividere sfide e opportunità.

Il terzo ambito è stato quella relativo alla pastorale sociale e culturale, affidato a Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, che ha sottolineato la necessità di insistere sui delicati temi della condivisione, della cura del creato e della carità sociale, coinvolgendo le realtà di tutto il territorio. Per fare tutto ciò sono in programma tre iniziative nel prossimo anno pastorale: il Tempo del Creato, dal 1° settembre al 4 ottobre, il Mese della Pace, a gennaio 2025, e “Dopo Trieste”, la prossima primavera, per approfondire i temi della prossima Settimana sociale dei cattolici italiani che a luglio ci sarà a Trieste.

Tante questioni alle quali i partecipanti all’assemblea, divisi nei gruppi di lavoro, hanno provato a dare le proprie risposte, maturate anche preventivamente all’interno delle comunità, e poi condivise a fine serata.

L’incontro ha voluto essere un’occasione privilegiata per le realtà che abitano la città di Cremona e che, per alcuni aspetti pastorali non possono più continuare a ragionare in solitaria o che, a volte, addirittura risultano più autosufficienti. «Ciò non significa che non valgono più niente – ha evidenziato don Samarini –, ma che devono cambiare pelle, devono ritrovare il punto centrale della propria esistenza, che non sta più solo nella comunità parrocchiale», ma nella relazione, nella «concertazione». Da qui lo sguardo anche a quelle realtà, come le aggregazioni laicali, che arricchiscono la Chiesa cittadina, perché «la percezione di entrare in un dinamismo di Chiesa un po’ diverso, fa bene a tutti».




Zona pastorale 3, l’11 giugno in Seminario l’Assemblea cittadina con il Vescovo

“Io ho un popolo numero in questa città”. La citazione tratta dal versetto 10 del capitolo 18 degli Atti degli Apostoli è lo slogan dell’Assemblea cittadina della Zona pastorale 3 che nel pomeriggio di martedì 11 giugno si terrà a Cremona, presso il seminario vescovile, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni.

E proprio il Vescovo, in una lettera inviata a tutte le realtà della città di Cremona in vista dell’assemblea, richiama «l’esigenza di dare forma più matura e decisa ad un cammino di comunione tra i diversi volti di Chiesa compresenti a Cremona», così come sottolineato recentemente anche nella lettera pastorale per il IV Centenario del Santuario lauretano di Cremona.

Un tema su cui, dopo la Visita pastorale in città, l’èquipe zonale ha iniziato a lavorare, «imbastendo gradualmente una lettura della situazione e delle proposte su cui – precisa il vicario zonale della Zona pastorale 3, don Pietro Samarini, facendo eco alla lettera del Vescovo – finalmente chiediamo un coinvolgimento più ampio di parrocchie, associazioni e movimenti, comunità religiose, servizi diocesani. Come ha sottolineato il vescovo Antonio: “Non abbiamo fretta di fare chissà cosa, ma abbiamo fretta di imparare a camminare meglio insieme”. E dunque dobbiamo iniziare a provare, dialogando, e osando la missione».

Da qui la proposta di una Assemblea cittadina che si svolgerà martedì 11 giugno dalle 19 alle 22 presso il Seminario di Cremona. Dopo il momento di accoglienza, alle 19.30 si inizierà con la preghiera guidata dal Vescovo, cui seguirà una breve restituzione del cammino svolto dalla Équipe zonale. Alle 20.15 è previsto il buffet per tutti i partecipanti, che saranno poi chiamati a confrontarsi attorno a tre tavoli di lavoro che metteranno al centro altrettante tematiche: la pastorale giovanile e universitaria; l’Iniziazione cristiana; la pastorale sociale e culturale. Per aiutare i partecipanti a preparare l’incontro sono state predisposte tre schede relativi a ciascuno dei tavoli di lavoro.

L’invito alla serata è rivolto a tutti i sacerdoti della città e alle Segreterie dei Consiglio pastorali parrocchiali e unitari con i vicepresidenti e gli operatori pastorali impegnati in parrocchia negli ambiti approfonditi nei tavoli di lavoro. Oltre alle parrocchie sono stati coinvolti agli gli Istituti religiosi presenti a Cremona e le Aggregazioni ecclesiali, chiamati a partecipare all’Assemblea con i propri responsabili e alcuni rappresentanti impegnati negli ambiti sopra citati.

Per ragioni organizzative ogni parrocchia, istituto o aggregazione è chiamato a segnalare al vicario zonale don Pietro Samarini (338-7679541) il numero dei partecipanti all’Assemblea entro sabato 8 giugno.

 

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Corpus Domini, il 30 maggio la processione cittadina nel quartiere Borgo Loreto

In occasione della solennità del Corpus Domini, nella serata di giovedì 30 maggio si terrà a Cremona la tradizionale celebrazione cittadina presieduta dal vescovo e al termine della quale si terrà la processione eucaristica per le vie della città. L’appuntamento quest’anno è a Borgo Loreto, nella chiesa della Beata Vergine Lauretana e S. Genesio, quale occasione per valorizzare ulteriormente il 4° centenario del Santuario lauretano di Cremona.

L’appuntamento è alle 21 nella chiesa parrocchiale di Borgo Loreto per la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrata dai sacerdoti della zona pastorale 3.

Dopo le comunioni, per le vie del quartiere si snoderà la processione eucaristica: dietro alla Croce si disporranno i fedeli, seguiti dai religiosi, i ministranti, i sacerdoti concelebranti e, sotto il baldacchino, il vescovo Napolioni con il Santissimo Sacramento; infine le autorità cittadine con il Gonfalone della città. La processione percorrerà via Legione Ceccopieri, via Rosario, via Emanuale Sardagna, piazza Patrioti, via Carlo Cattaneo e di nuovo per via Legione Ceccopieri fino a raggiungere nuovamente la chiesa parrocchiale dove il vescovo impartirà la solenne benedizione eucaristica.

«La proposta di celebrare il Corpus Domini a Borgo Loreto, nell’unità pastorale “Madre di Speranza”, – spiega don Pietro Samarini, vicario zonale della zona pastorale 3 – arriva direttamente dal vescovo, che ha chiesto che una delle due processioni cittadine annuali fosse fatta in periferia, per dare un segnale di una Chiesa “in uscita”». Da qui la scelta del quartiere di Borgo Loreto, anche per un’ulteriore motivazione. «Non solo potrà essere una concreta testimonianza di una Chiesa vicina alle realtà sociali e parrocchiali che si interfacciano con le fragilità delle situazioni di periferia – continua don Samarini –. È stata scelta la chiesa di Borgo Loreto, intitolata alla Beata Vergine Lauretana proprio nell’anno in cui ricorre il quarto centenario dalla costruzione del Santuario lauretano di Cremona».

La celebrazione è organizzata dalla Zona pastorale 3 e promossa con il supporto dell’unità pastorale “Madre di Speranza”, con l’intera comunità coinvolta nella preparazione e nella gestione dell’evento cittadino. Ad animare la Messa e la processione saranno, infatti, i cori delle parrocchie dell’unità pastorale.

 

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Processione del Corpus Domini a Borgo Loreto. Il Vescovo: «Il suo corpo deve nutrire tutti. Parte da qui la missione»

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Nella serata di giovedì 30 maggio il vescovo Antonio Napolioni ha presieduto a Cremona la celebrazione del Corpus Domini con l’Eucarestia nella chiesa cittadina di Borgo Loreto seguita dalla processione per le vie del quartiere e terminata con le benedizione eucaristica.

La scelta di vivere l’annuale processione cittadina a Borgo Loreto, nell’unità pastorale “Madre di Speranza” (San Bernardo, Borgo Loreto, Zaist e Maristella), nella periferia di Cremona, anziché nel centro cittadino, è stata mossa dal desiderio di dare un segnale di Chiesa “in uscita” e nello stesso tempo di valorizzare il quarto centenario dalla costruzione del Santuario lauretano di Cremona con la Messa nella chiesa intitolata proprio alla Beata Vergine Lauretana.

La celebrazione eucaristica, animata dalla schola cantorum dell’unità pastorale guidata dal maestro Alessandro Ciapessoni, si è svolta in un clima di raccoglimento nella preghiera. Hanno concelebrato i sacerdoti della città con il vicario zonale don Pietro Samarini, parroco di Borgo Loreto, e il vicario generale don Massimo Calvi.

Dopo le Comunioni la processione lungo le strade del quartiere: i fedeli, le religiose, i ministranti e le autorità civili con il gonfalone della città di Cremona e il Vescovo, sotto il baldacchino, con l’ostensorio contenente il Santissimo Sacramento.

Il corteo ha percorso via Legione Ceccopieri, via Rosario, via Emanuale Sardagna, piazza Patrioti, via Carlo Cattaneo e di nuovo via Legione Ceccopieri fino a raggiungere nuovamente la chiesa parrocchiale dove è quindi iniziato l’ultimo momento di preghiera con l’adorazione eucaristica e la riflessione del Vescovo.

Nella sua omelia mons. Napolioni si è soffermato in particolare su tre luoghi: il cielo, la strada e la casa. «In questa bella serata di preghiera eucaristica, piena di gratitudine bisognava fare la processione e il cielo ci ha dato una mano, abbiamo camminato con Gesù sotto il cielo e sotto lo sguardo degli angeli, dei santi e di Maria»

Quindi, il vescovo facendo riferimento alla scelta di celebrare la solennità in una parrocchia cittadina: «Stasera ci siamo fatti pellegrini qui a Borgo Loreto non per sminuire la Cattedrale, ma per sperimentare che le parrocchie, i gruppi, le religiose e i religiosi, hanno delle case, delle strade e degli indirizzi ed è bello venirsi incontro gli uni gli altri, pellegrini dentro l’Eucarestia, Corpo di Cristo, e verso il mondo».

 

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«Siamo venuti qua perché tutte le vie ci stanno a cuore, Gesù davvero – ha detto ancora il vescovo – è per tutte le strade, dove ha chiamato i discepoli e dove ancora oggi incontra molti uomini e donne, se glielo permettiamo».

Dopo il cielo e la strada, il terzo luogo: la casa «dove Gesù si ritrova con gli apostoli nell’ultima cena: noi abbiamo bisogno non di chiuderci, ma di ritrovarci tra fratelli come nel Cenacolo».

“Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli: non dev’essere gettato”. Facendo riferimento alla sequenza della solennità del Corpus Domini, mons. Napolioni ha commentato: «”Il pane non dev’essere gettato” non è solo un messaggio contro lo spreco intollerabile del cibo: quando il Padre ha gettato il suo Figlio in mezzo a noi, l’ha dato in pasto all’umanità. Il suo corpo deve nutrire tutti, come una mamma che prepara il pasto per tutti ma non viene consumato». Quindi, l’invito conclusivo rivolto all’intera assemblea: «Parte qui la missione di Gesù, perché se questo pane fa bene a voi dovete farlo scoprire e gustare anche agli altri!».

Terminata la riflessione, l’assemblea dei fedeli insieme al vescovo è rimasta in adorazione dell’Eucarestia accompagnata dal tradizionale canto del Tantum ergo e dalle intenzioni di preghiera, prima della solenne benedizione eucaristica.

 

Ascolta l’omelia del Vescovo

 




A Cremona il IV Centeneraio della Santa Casa di Sant’Abbondio: ricco calendario di iniziative

Da 400 anni i cremonesi custodiscono, presso la chiesa di Sant’Abbondio, un piccolo spazio di Terra Santa. Nel centro di Cremona c’è qualcosa di così prezioso da essere punto di riferimento per generazioni di credenti dal 1624, anno in cui fu eretta una copia della casa dove a Nazareth viveva Maria. Uno spazio sacro, di silenzio e meditazione, meta il 2 maggio di un tradizionale pellegrinaggio dalla Cattedrale (in caso di maltempo ritrovo direttamente a Sant’Abbondio alle ore 21) guidato dal vescovo e che quest’anno suggellerà l’apertura ufficiale di un anno giubilare. La celebrazione di mercoledì sera sarà trasmessa in diretta tv su Cremona1 (canale 19) e sui canali web e social della Diocesi.«Si tratta di un evento cittadino, non certo solo parrocchiale – spiega il parroco di Sant’Abbondio, don Andrea Foglia – anche perché la Madonna nera è copatrona di Cremona. La devozione è un fatto privato e insieme comunitario».

Per questo il 2 maggio segnerà l’avvio di una serie di iniziative che, a livello pastorale, vedranno tutte le parrocchie della città impegnate in un cammino di riflessione a una sola voce, inserendo questo IV centenario a pieno nell’anno che il Papa ha voluto dedicare alla preghiera, anche in preparazione al Giubileo del 2025.

Il centro della meditazione per i cremonesi sarà il messaggio che il vescovo consegnerà alla città proprio giovedì sotto forma di lettera pastorale. Un punto di partenza, una pista di lavoro – nelle intenzioni del vescovo – per crescere nella fede e nella consapevolezza di ciò che il santuario custodisce: il mistero. «Non è – continua don Foglia – un santuario mariano come tanti altri, che mette al centro solo la figura della Madonna, ma richiama tutta la famiglia di Nazareth, con Gesù e Giuseppe. La casa di Nazareth è il luogo dell’incarnazione e dunque ha anche una fortissima valenza cristologica oltre che mariana». Per tutto il mese di maggio, le parrocchie, recitando secondo le proprie consuetudini il Rosario, potranno seguire «un sussidio preparato da don Daniele Piazzi con 4 tracce di preghiera in cui si mediteranno i misteri legati proprio alla Santa Casa. La prima traccia è sulle case che Gesù ha abitato, la seconda sulle case dove Gesù è passato e ha dimostrato la sua potenza divina, la terza sulla famiglia di Gesù e la quarta sulla sua genealogia».

Quindi dal 6 all’8 settembre il vescovo Napolioni presiederà un pellegrinaggio cittadino a Loreto per vivere un’esperienza di comunità. E sempre a settembre (dall’8 e fino al 12 ottobre) «sarà allestita presso il Museo diocesano – continua don Foglia – una mostra sulla figura di san Giuseppe, custode della Santa Casa di Nazareth, con opere provenienti dal Museo lauretano di Sant’Abbondio».

In ottobre (il secondo mese mariano) la storica statua della Madonna nera sarà trasferita in Cattedrale dove «si terrà un appuntamento settimanale – aggiunge il sacerdote – nei cinque martedì sera, per una scuola di preghiera guidata dal vescovo». A fine mese, quindi, con una solenne processione la statua sarà riportata nel santuario di Sant’Abbondio.

Per sottolineare il quattrocentesimo anniversario dell’unico santuario mariano in città, ci sarà spazio anche per convegni, conferenze e spettacoli. In autunno si terrà, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, un ciclo di conferenze sulla storia della Santa Casa. I temi affrontati, in collaborazione con la Società storica cremonese, saranno l’origine del santuario, il fenomeno delle copie, la figura di Giovan Pietro Ala e la fondazione di Sant’Abbondio, le Madonne coronate del Capitolo Vaticano e l’incoronazione di Sant’Abbondio, le varie celebrazioni nei secoli e il nucleo originario degli ex voto (1624-1630). A fine novembre, invece, la teologa Isabella Guanzini proporrà una conferenza sulla figura di Maria e il suo significato anche per i non credenti. Infine, presso la chiesa di Borgo Loreto l’8 dicembre sarà proposto lo spettacolo teatrale In nome della Madre, tratto dall’omonimo testo di Erri De Luca.

Una curiosità: anche l’effige della Madonna faceva parte delle «Madonne vestite», cioè quelle statue che portavano un abito di colore diverso a seconda del tempo liturgico. Proprio in occasione del IV centenario della Santa Casa, per la statua della Madonna nera sarà confezionato un abito con tessuti antichi, per mostrarla come era un tempo, prima di fine 1800, quando a tutte le statue furono tolti gli abiti.

 

Il calendario del IV Centenario Lauretano

 

Apertura del centenario
Pellegrinaggio delle parrocchie della città di Cremona dalla Cattedrale al Santuario Lauretano di S. Abbondio, giovedì 2 maggio alle ore 21.00 con il vescovo Antonio

Rosario del mese di maggio
Nel mese di maggio le parrocchie di Cremona sono invitate a pregare il Rosario meditando i “Misteri della Santa Casa” (le case di Gesù, la sua famiglia, la sua genealogia) attraverso un sussidio dedicato, unite spiritualmente grazie a un’unica traccia di preghiera

Pellegrinaggi parrocchiali
Da maggio a dicembre ognuna delle parrocchie della città è invitata a compiere il pellegrinaggio alla Santa Casa

Pellegrinaggio a Loreto
Dal 6 all’8 settembre il vescovo Antonio presiede il pellegrinaggio al santuario di Loreto per le parrocchie di Cremona

Mostra al Museo Diocesano
Dall’8 settembre al 12 ottobre al Museo Diocesano di Cremona, mostra sulla figura di san Giuseppe, custode della Santa Casa di Nazareth, con esposizione di opere provenienti dal Museo Lauretano di S. Abbondio

Conferenze storiche
In autunno, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, in collaborazione con la Società Storica Cremonese, ciclo di conferenze sulla storia della Santa Casa di S. Abbondio: il santuario di Loreto, la sua origine e il fenomeno delle “copie”; la figura di Giovan Pietro Ala e la fondazione di S. Abbondio; le “Madonne coronate” dal Capitolo Vaticano e l’incoronazione di S. Abbondio; le varie celebrazioni nel corso dei secoli; il nucleo originario (1624-1630 ca.) delle tavolette ex voto di S. Abbondio

Scuola di preghiera
Nel mese di ottobre, la statua della Madonna Lauretana di S. Abbondio viene trasferita in Cattedrale dove, nei cinque martedì del mese alle ore 21.00, il vescovo Antonio guida la Scuola di preghiera.
A fine mese, con una solenne processione dalla Cattedrale, la statua viene riportata al Santuario di S. Abbondio, concludendo con la celebrazione dell’Eucaristia

Conversazione sulla figura di Maria
A fine novembre la teologa Isabella Guanzini propone una conferenza sulla figura di Maria e il suo significato anche per i non credenti

“In nome della Madre”
Domenica 8 dicembre, alle ore 16.00, nella chiesa di Borgo Loreto lo spettacolo teatrale “In nome della Madre” tratto dall’omonimo romanzo di Erri De Luca

 

 

“Al cuore della nostra città”, lettera pastorale per il 4° centenario del Santuario lauretano




Una meditazione del Vescovo Napolioni per l’ultima “Pausa… Digiuno” in Cattedrale

Si è conclusa con l’ultimo venerdì prima della Domenica delle Palme l’esperienza quaresimale della “Pausa… Digiuno” in Cattedrale, iniziativa proposta da alcuni anni dalla Zona Pastorale 3 che ha aperto le porte del Duomo a tutti i fedeli che, durante la pausa pranzo dei venerdì di Quaresima, hanno trovato un momento per poter pregare e riflettere davanti al Santissimo Sacramento esposto sull’altare.

Un momento di pace che risana e ristora, nel quale è stato proposto a chi ha partecipato il gesto di carità del dono del pasto: devolvere l’equivalente di quello che si sarebbe speso per pranzare al sostegno del progetto Caritas per la Quaresima in favore del carcere di Cremona.

A guidare l’ultimo appuntamento è stato il vescovo di Cremona Antonio Napolioni, che per aiutare i fedeli nella meditazione e nella preghiera, durante l’adorazione eucaristica ha proposto un brano tratto dal libro di Alda Merini, “Poema della croce”. Tema portante del passo gli ultimi istanti della vita di Cristo, riproposti attraverso lo sguardo di un Gesù veramente fatto uomo, che ripercorre alcuni momenti della sua vita con pensieri, meditazioni e paure che prendono forma all’avvicinarsi dalla sua Passione.

 




Nei venerdì di Quaresima in Cattedrale torna la “Pausa… digiuno”

Sarà proposta anche quest’anno la “Pausa… digiuno”, iniziativa promossa dalla Zona pastorale 3 nei venerdì di Quaresima in Cattedrale dove, durante la pausa pranzo, vi sarà la possibilità di vivere un momento preghiera e riflessione. Dalle 12.30 alle 14, tempo dedicato all’iniziativa, sarà esposto il Santissimo Sacramento per l’adorazione personale.

«Si tratta di un momento offerto perché la preghiera, il digiuno e la carità vengano praticate insieme – spiega don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale Sant’Omobono, di cui fa parte la Cattedrale, e coordinatore dell’iniziativa promossa a livello zonale–. Uno spazio libero per accompagnare la Quaresima, affinché sia tempo di conversione».

Ogni venerdì ad aiutare la preghiera vi sarà offerta una meditazione a partire da un brano della Passione secondo l’evangelista Marco. Il primo appuntamento, venerdì 23 febbraio, dal titolo “Perché questo spreco?”, sarà guidato da don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari e incaricato diocesano per la Pastorale missionaria. “Rabbì!” sarà invece lo slogan del 1° marzo con la riflessione affidata a don Stefano Montagna, vicario dell’unità pastorale Sant’Omobono. La Pausa digiuno dell’8 marzo sarà invece guidata da suor Chiara Rossi, dell’Istituto delle Adoratrici, educatrice presso a Marzalengo presso la comunità di recupero di Caritas Cremonese, che svilupperà il tema “Non so e non capisco cosa dici”. Sarà Emanuele Bellani, presidente diocesano di Azione Cattolica, ad accompagnare la riflessione “Salve, re dei giudei” in programma il 15 marzo. L’ultimo incontro, presentato con il titolo “Davvero quest’uomo era il figlio di Dio”, sarà quello di venerdì 22 marzo e vedrà offire la meditazione il vescovo Antonio Napolioni.

L’iniziativa sarà anche occasione di condivisione e solidarietà: ai partecipanti, infatti, sarà chiesto di devolvere il corrispettivo del pasto non consumato per sostenere il progetto della Quaresima di Carità, quest’anno indirizzato al sostegno delle persone detenute nella casa circondariale di Cremona, per promuovere percorsi di integrazione sul territorio e offrire un gesto concreto di vicinanza attraverso il dono di kit di vestiario e colombe pasquali.

Tutta la comunità cremonese, e non solo, potrà quindi ritagliare parte del proprio tempo per dedicarla a Dio e al prossimo, perché, come suggerisce il Vescovo nel suo messaggio per la Quaresima, «a tutti noi la Quaresima con la Parola e la Penitenza propone un cammino di liberazione e purificazione interiore, fino a sperimentare che davvero “la Verità ci farà liberi”».

 

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Giornata della vita, al Maristella una serata di preghiera e testimonianze

 

Silvia Gerevini ha 49 anni, è moglie e mamma di cinque figli. È sua la testimonianza che, insieme a quella di don Maurizio Lucini, incaricato diocesano per la Pastorale della salute e assistente spirituale dell’Hospice di Cremona, ha arricchito la veglia di preghiera alla viglia della Giornata nazionale per la vita che nella serata di sabato 3 febbraio è stata organizzata a Cremona, nella chiesa dell’Immacolata Concezione del quartiere di Maristella, per la Zona pastorale 3 e il territorio circostante.

Dedicata al tema della vita in tutte le sue fasi, è stata una serata di preghiera e di riflessione aiutata anche da alcune testimonianze, dalla riflessione del Vescovo e da alcuni passi del messaggio dei vescovi per la 46ª Giornata nazionale della vita, focalizzata sul tema La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36). Ad aiutare il clima di meditazione gli strumenti e le voci del coro parrocchiale del Maristella.

Silvia Gerevini ha voluto portare la sua testimonianza di vita: «Sono qui per gratitudine verso il buon Dio, che nella vita mi ha regalato tanto: la vita stessa, il marito, la famiglia, gli amici, il figlio fatto, i figli presi già fatti, i figli desiderati, i figli indesiderati, i figli sani, il figlio malato». Un elenco inusuale, che ha fatto sintesi di una storia di accoglienza che Silvia e il marito, Cristiano Guarneri, vivono da quando sono sposati. Non un progetto, ma un “sì” al disegno di Dio. «Questo per me è essere madre: dare la vita per l’opera di un Altro, attraverso ciò che ci fa vivere», ha detto Silvia. «Così – ha raccontato ancora – negli anni abbiamo accolto diversi figli, tramite l’affido. Di questi figli, c’è chi si è fermato solo 15 giorni, chi qualche mese, chi anni e chi è ancora con noi e sta studiando medicina». L’ultimo cenno è dedicato al figlio Alessandro, 18 anni, cerebroleso: «Non riesce a fare quasi nulla, ma ama e si lascia amare. Che è quello che dovremmo fare tutti noi».

La testimonianza di Silvia Gerevini

 

Molto forte e profonda anche la testimonianza di don Maurizio Lucini, in servizio come assistente spirituale presso l’Hospice dell’Ospedale di Cremona, che attraverso il racconto di alcuni incontri ha portato all’attenzione il tema del fine vita: «L’argomento dell’assistente spirituale è certamente complesso e ho pensato di portare a voi alcuni dialoghi con pazienti incontrati in questo reparto». Incontri in cui il confronto con il sacerdote è stato di una profondità sincera, nel quale sono emerse le fragilità di ogni essere umano e il desiderio di riconciliarsi con il Padre o con esperienze di vita vissute con dolore e sofferenza, con un accenno speciale alla problematicità relazionale con alcune figure della propria famiglia.

La testimonianza di don Maurizio Lucini

 

Non è mancata la riflessione del vescovo Antonio Napolioni, che ha presieduto la veglia: «C’è una Chiesa fatta di vita e che veglia sulla vita, magari senza rendersene conto», le sue parole. Quindi ha condiviso con i presenti tre incontri avuti durante i giorni della Visita ad limina in Vaticano, esperienze segnate dall’incontro con situazioni di vita particolari, ma pieni di umanità e di gioia. «Non c’è solo la veglia per la vita, ma c’è una vita per la veglia –ha quindi proseguito –. È pieno il mondo di vita da vegliare perché morente, perché nascente, da vegliare con cuore vigile e con sguardo contemplativo e innamorato, da vegliare per riconoscere davvero le membra del corpo di Gesù».

La riflessione del vescovo Antonio Napolioni

 

 

Gli appuntamenti del 4 febbraio

Doppio appuntamento, invece, domenica 4 febbraio, in cui ricorre la 46ª Giornata nazionale per la vita, sul tema La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36).

Alle 16, presso la sala Bonomelli del Centro pastorale diocesano di Cremona (via S. Antonio del Fuoco 9A), il professor Marco Maltoni, medico coordinatore della rete di cure palliative della Romagna, affronterà il tema: “Nella sofferenza una speranza: il malato inguaribile e le cure palliative”.

Alle 18, inoltre, nella chiesa del Maristella, il coro parrocchiale dell’Immacolata Concezione intonerà le “Ninne Nanne dal mondo”, un concerto caratterizzato dall’esecuzione di diversi brani “della buonanotte” di culture e tradizioni diverse.

La serie di eventi promossi a Cremona in occasione della 46ª Giornata nazionale per la vita si chiuderà la sera di lunedì 5 febbraio, con l’adorazione eucaristica per la vita che si terrà presso Cascina Moreni alle ore 21.

 

“Una chat per la vita”, la presentazione del libro del Movimento per la vita di Varese ha aperto gli eventi della 46ª Giornata della vita

Chiesa di casa, la forza della vita ci sorprende

Giornata per la vita: “ogni vita ha immenso valore” e “stupefacente capacità di resilienza”




Giornata per la Vita, a Cremona un programma ricco di iniziative

Ricorre il 4 febbraio la 46ª Giornata nazionale per la vita, focalizzata quest’anno sul tema La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36). Una giornata istituita dai vescovi italiani nel 1978 e che da allora si continua a celebrare in tutte le diocesi per la tutela della vita in ogni sua forma. In occasione della Giornata diverse iniziative sono promosse a Cremona, organizzate dalla Zona pastorale 3 in sinergia con l’Ufficio diocesano di Pastorale famigliare, il Movimento per la vita di Cremona, il Centro di aiuto alla vita e le associazioni Ora et labora in difesa della vita e Provita&famiglia. Occasioni di riflessione e preghiera rivolte non solo alle comunità della città di Cremona, ma all’intero territorio.

Il primo appuntamento è in programma nella mattinata di sabato 27 gennaio, alle 11, a SpazioComune (piazza Stradivari) dove interverranno Vittoria Criscuolo e Susanna Primavera, del Movimento per la VIta di Varese, presentando il loro libro Una chat per la vita: 50 storie di speranza. Una raccolta di storie vere, di donne e uomini che hanno scritto sulla chat del Movimento per la Vita di Varese per chiedere consigli e aiuto.

La settimana successiva, il 3 febbraio, la chiesa dell’Immacolta Concezione, nel quartiere Maristella di Cremona, ospiterà la veglia di preghiera alla vigilia della Giornata nazionale per la vita. Appuntamento alle ore 21. Ad aiutare la riflessione durante la serata saranno le testimonianze di don Maurizio Lucini, incaricato diocesano per la Pastorale della salute, e dei coniugi Silvia Gerevini e Cristiano Guarneri. Nella stessa serata un ulteriore appuntamento di preghiera e riflessione è in programma al Centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio.

Doppio appuntamento, invece, domenica 4 febbraio. Alle 16, presso la sala Bonomelli del Centro pastorale diocesano di Cremona, il professor Marco Maltoni, medico coordinatore della rete di cure palliative della Romagna, affronterà il tema: “Nella sofferenza una speranza: il malato inguaribile e le cure palliative”.

Alle 18, inoltre, nella chiesa del Maristella, il coro parrocchiale dell’Immacolata Concezione intonerà le “Ninne Nanne dal mondo”, un concerto canoro caratterizzato dall’esecuzione di diversi brani “della buonanotte” provenienti da culture diverse.

La serie di eventi promossi in occasione della 46ª Giornata nazionale per la vita si chiuderà la sera di lunedì 5 febbraio, con l’adorazione eucaristica per la vita che si terrà presso Cascina Moreni alle ore 21. La consueto iniziativa promossa tutti i primi lunedì del mese nella cappella della cascina, nel mese di febbraio avrà come particolare intenzione proprio il tema della vita. L’adorazione sarà presieduta da don Graziano Ghisolfi, consigliere spirituale della “Fraternità Famiglia Buona Novella”, la cui associazione ha sede proprio a Cascina Moreni.

La locandina degli eventi per la vita a Cremona

 

Giornata per la vita: “ogni vita ha immenso valore” e “stupefacente capacità di resilienza”