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“Una grande sinfonia di preghiera”, il 1° giugno anche a Caravaggio “La notte dei Santuari”

Sabato 1° giugno ci sarà “La notte dei Santuari”. L’iniziativa, promossa nell’Anno della Preghiera, vedrà protagonista anche il Santuario di Caravaggio. Per l’occasione, infatti, il Santuario di S. Maria del Fonte resterà aperto fino alle ore 22. Dalle 19 si potrà sostare in preghiera davanti al Santissimo Sacramento con l’adorazione eucaristica che in basilica proseguirà sino alle 22.

“Una grande sinfonia di preghiera” è il titolo dell’edizione di quest’anno per “La notte dei Santuari”, collegata alla volontà del Santo Padre di dedicare il 2024 alla Preghiera in preparazione al Giubileo del 2025 e proponendo un segno di vicinanza di tutte le comunità territoriali nei confronti dei Santuari che costituiscono sempre un riferimento costante nelle diocesi.

L’iniziativa è proposta ogni anno, dal 2019, attraverso il Collegamento nazionale dei Santuari italiani, unitamente all’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI e all’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni.

 

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Messa del Vescovo al campus Santa Monica in suffragio del rettore Anelli

Il vescovo Antonio Napolioni ha voluto portare personalmente la propria vicinanza alla comunità universitaria cremonese della Cattolica dopo la tragica scomparsa del magnifico rettore Franco Anelli. L’occasione è stata la Messa di suffragio presieduta nella cappella del campus Santa Monica nella tarda mattinata di lunedì 27 maggio.

Già all’indomani della tragedia il cordoglio del vescovo di Cremona era stato espresso don padre Scaria Thurunthiyil durante la celebrazione vissuta a Cremona così come nelle altre sedi dell’Ateneo. Monsignor Napolioni aveva inoltre contattato il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, per esprimere anche a nome della Chiesa cremonese il dolore per quanto accaduto.

Nella celebrazione del 27 maggio il vescovo Napolioni ha voluto riprendere il messaggio dell’arcivescovo di Milano (che è anche presidente dell’Istituto Toniolo), che con l’apprezzamento e la riconoscenza per l’impegno professione del prof. Anelli ha voluto anche rimarcare il rispetto e la discrezione necessari oggi. Un atteggiamento che prima di tutto vuole essere di preghiera al Signore, perché accolga nella sua misericordia il prof. Anelli, ma anche perché possa sostenere in questo difficile momento tutte le componenti dell’Università Cattolica, in un momento che richiede di stringersi in quel senso di appartenenza che le tragedie rendono ancor più necessario.

 

Anche al Campus Santa Monica il ricordo del prof. Anelli




Il 31 maggio a Castelnuovo del Zappa conclusione del mese mariano con Rosario e concerto di Marco Ruggeri

L’unità pastorale “Madonna della Speranza” comprendente le comunità parrocchiali di Castelverde, Costa S. Abramo, Castelnuovo del Zappa, Marzalengo e S. Martino in Beliseto, si appresta a vivere un anno all’insegna della musica e della spiritualità. In occasione del centenario della costruzione e del collaudo del grande organo “Manzoli e Rossi” della chiesa di S. Archelao in Castelverde è stato approntato un ricco programma di concerti che mira a riscoprire, valorizzare e gustare tutti gli organi storici presenti nell’unità pastorale.

Il primo concerto si terrà venerdì 31 maggio, nella chiesa di S. Michele Arcangelo in Castelnuovo del Zappa. La piccola comunità – che ha dato i natali al vescovo Virginio Dondeo del quale quest’anno si celebra il 50° della morte – ospiterà il maestro Marco Ruggeri che alle 21.15 offrirà un concerto sul grazioso organo di autore anonimo del XVIII secolo. Ruggeri, oltre ad essere un valente docente, un apprezzato organista e autore di libri sugli organi della diocesi, presenterà un interessante programma che attinge ad alcune significative pagine del repertorio romantico organistico e della riforma ceciliana che ispirò arie meditative e brani devozionali.

Il concerto sarà preceduto alle 20.45 dalla recita del Rosario presso la grotta di Lourdes che si affaccia sul sagrato della chiesa di S. Michele. È tradizione, infatti, che i fedeli dell’unità pastorale guidata da don Giuliano Vezzosi si ritrovino il 31 maggio nella piccola frazione di Castelverde per concludere insieme il mese mariano partecipando anche ad una elevazione di musica sacra.

Il programma degli altri eventi è in via di definizione: in occasione della sagra del prossimo ottobre si terrà un concerto a Costa S. Abramo sull’organo Bernasconi 1894, mentre in novembre, per la festa patronale di S. Martino in Beliseto, verrà offerta una esibizione musicale, ma non di organo perché lo strumento ha bisogno di un profondo intervento di restauro. In concomitanza con la festa di San Biagio, all’inizio di febbraio 2025, ci si sposterà a Marzalengo per gustare il suono dell’organo Inzoli.

Momento centrale di questo ricco programma musicale sarà, però, l’8 dicembre 2024, solennità dell’Immacolata Concezione: il maestro Fausto Caporali, organista titolare della Cattedrale di Cremona, si esibirà alle tastiere del “Marzoli e Rossi” in S. Archelao. In quell’occasione verrà presentato anche il libro dedicato agli organi dell’unità pastorale curato dal maestro Marco Ruggeri e fortemente voluto dai fratelli Giorgio e Daniele Scolari e dal maestro Fabio Amadini, assessore alla cultura del Comune di Castelverde. Il libro, che sarà stampato da Fantigrafica, sarà un prezioso strumento per i castelverdesi e non per conoscere dei veri e propri tesori artistici conservati nelle cinque chiese dell’unità pastorale. Tra le varie iniziative in programma anche la costituzione di un Comitato che avrà il compito di promuovere queste meritorie attività dall’alto valore culturale.




Sant’Agata e il suo patrimonio artistico, presentato il libro di Mariella Morandi

Nel pomeriggio di sabato 25 maggio nella chiesa di S. Agata, a Cremona, si è tenuta la presentazione del volume di Mariella Morandi “Sant’Agata e il suo patrimonio artistico” (edizioni Cremona Produce, stampa Fantigrafica).

A introdurre l’evento è stato don Irvano Maglia, parroco dell’unità pastorale Cittanova: «Pregio dell’opera di Mariella – ha sottolineato il parroco dell’unità pastorale Cittanova – è inserire uno studio preciso, fondato ma che avesse uno sguardo storico, che aiutasse ad entrare nella dinamica storica della nostra città».

A seguire un video illustrativo delle maggiori opere presenti nella chiesa realizzato dallo studio fotografico Boiocchi-Pegorini. I fotografi negli anni hanno cercato di documentare con i loro scatti gran parte delle opere presenti nella chiesa e che sono state riprodotte anche nel volume presentato.

Presente anche don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, che ha voluto evidenziare come «Il valore importante di questo libro è lo studio e la ricerca archivistica che Mariella ha fatto: un lavoro preziosissimo che molti non sanno fare. Non si può non passare, infatti, dallo studio di ciò che rimane chiuso negli archivi: dello Stato, della Diocesi, delle Parrocchie. Non si può intervenire sul patrimonio artistico e culturale che abbiamo se non prima lo conosciamo».

Durante la presentazione, moderata dal giornalista Nicola Arrigoni, l’autrice ha ricordato la difficoltà e la complessità della realizzazione: il lavoro è durato circa quattro anni; un progettato nato durante la pandemia e poi proseguito con grande curiosità e passione. Il lavoro negli archivi ha permesso di verificare le tante cose che si raccontavano per tradizione e mettere qualche punto fermo.

Nel volume viene enfatizzata la forte connessione tra Chiesa e comunità civile e come esse si sono modificate nelle diverse epoche.

«La storia di Sant’agata si divide in tre momenti, che sono stati scanditi dalla presenza e dall’azione di comunità diversissime l’una dall’altra» ha spiegato Morandi. Tre fasi che hanno dato origine a tre diversi organismi architettonici: la chiesa medievale, le cui forme vengono ricostruite nel volume sulla base delle testimonianze materiali e documentali rimaste; la chiesa rinascimentale, frutto di una quasi completa ricostruzione dell’edificio preesistente; la chiesa ottocentesca, risultato di una profonda ridefinizione dell’intero edificio il cui aspetto più noto è il grande pronao di Luigi Voghera. Tutto ciò all’interno di una contestualizzazione storica e sociale dei fatti e della trasformazione urbanistica di Cittanova.

Nel volume vengono analizzate le opere d’arte che in ciascuno di questi periodi sono state appositamente commissionate per la chiesa o vi sono giunte per altre vie. Un ulteriore capitolo è dedicato alla ricca e finora inedita collezione di dipinti custoditi nei depositi, che annovera fra l’altro tele di Giovanni Battista Trotti detto Malosso, di Francesco Boccaccino e di Robert De Longe.

Infine un capitolo ricostruisce sulla base di documentazione finora inedita la complessa storia della celebre Tavola di sant’Agata, nei tre aspetti che la caratterizzano di immagine devozionale, oggetto sacro, opera d’arte, e le forme della devozione che per secoli a Cremona ha accompagnato il culto della santa titolare.




Memoria dell’Apparizione: alla scuola di Maria che ci guida in unità e silenzio

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Era il 26 maggio 1432 quando la Vergine Maria apparve alla giovane Giannetta. Una storia raccontata, come da tradizione, nel pomeriggio del 26 maggio, nella gremita Basilica del Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio. La Memoria dell’Apparizione, celebrata nel giorno del 592° anniversario, è stata presieduta dal vescovo di Cremona, Antonio Napolioni. Da lì il silenzio, fino alle 17, ora esatta dell’apparizione, annunciata dalle note dell’organo e dai rintocchi delle campane, che hanno accompagnato il rito dell’aspersione dei fedeli. Poi il canto del Vespro.

La chiamata all’unità è stato il fulcro dell’omelia del vescovo. «Un’esperienza reale per tutti noi – ha spiegato –. Un’esperienza di popolo, radunato nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito e di Maria, la cui tenerezza di madre attira, facilita, conduce a bussare alle porte di Dio, non solo per esprimere le nostre preghiere ma per scoprire che nel cuore di Dio c’è la sorgente dell’unità, che siamo una cosa sola ai suoi occhi, siamo Suo figlio». E ha aggiunto: «Maria apparve a Giannetta e continua nei secoli ad attirare anche noi a questo mistero di unità».

Nell’omelia una riflessione anche sul silenzio, che da sempre caratterizza la celebrazione della Memoria dell’Apparizione. «Nel silenzio non sapevo se pregare a occhi chiusi o a occhi aperti – ha confidato mons. Napolioni –. Si tenta di rientrare in se stessi, si chiudono  gli occhi, ci si tuffa nel mistero, nella Parola ascoltata. Ma è bellissimo e necessario riaprire gli occhi e e vedere voi, il popolo, anche se non vi conosco uno a uno». Uno sguardo al futuro, come quello che dal Santuario si è irradiato attraverso le iniziative per la Giornata mondiale dei Bambini, «con una speranza che nessuno di noi può darsi da sé e che viene da Maria e dal Signore, instancabili nel donare speranza e fiducia agli uomini». Ha quindi concluso: «Sia questa l’esperienza che continua oggi, nei giorni che verranno e sempre, nel Santuario, nelle case e nelle nostre vite: l’esperienza dell’unità».

Al termine dei Secondi Vespri, il canto del Magnificat e l’incensazione della statua della Madonna che appare a Giannetta. Il Padre Nostro e la benedizione finale hanno quindi siglato la conclusione della celebrazione della Memoria dell’Apparizione che è proseguita con la presenza e la preghiera incessante dei pellegrini.

Fino a sera, quando la processione aux flambeaux chiuderà le celebrazioni di questo 26 maggio.

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Il video integrale della Memoria dell’Apparizione




La Giornata dei Bambini a Caravaggio: “Voi siete il Santuario più bello”

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L’anniversario dell’Apparizione della Vergine de Fonte celebrato come ogni 26 maggio al Santuario di Caravaggio, si è colorato quest’anno dei colori e dei sorrisi della prima Giornata Mondiale dei bambini, indetta da papa Francesco e celebrata nella diocesi di Cremona presso il Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio per la prima volta.


Dopo la Messa a loro dedicata in Basilica e il pranzo condiviso, i bambini e le bambine giunti dalle parrocchie della diocesi, sono stati invitati a prender parte alla preghiera davanti alla statua della Madonna che appare a Giannetta e che è situata in Santuario, guidati dal vescovo Antonio Napolioni e da don Francesco Fontana, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Giovanile diocesano.

“Voi siete il santuario più bello” con queste parole il Vescovo ha accolto i bambini “voi insegnate a tutti a guardare il mondo con occhi nuovi”.

È stata poi trasmessa la voce di papa Francesco che annunciava questa prima Giornata mondiale dei Bambini e subito dopo ha preso la parola don Francesco Fontana: “Nel suo messaggio, il Papa si rivolge e voi bambini dicendo che per rinnovare se stessi e il mondo è necessario stare uniti a Gesù che fa nuove tutte le cose”. Questo è infatti il tema, tratto dal libro dell’Apocalisse, di questa prima Giornata mondiale. Tre sono gli ingredienti che il Papa suggerisce per vivere serenamente: stare uniti a Gesù, condividere con gli altri i doni ricevuti e pregare tanto.

Sulla scia di questo invito, sono state recitate tre decine del rosario, dedicato ai bambini vittime della povertà, delle guerre, della malattia e della solitudine, ma anche a quelli felici, affinché continuino ad esserlo e a crescere serenamente.

Dopo le preghiere della tradizione cristiana, tutti hanno pregato con le parole suggerite da papa Francesco, proprio per quest’occasione: “Vieni Spirito Santo, mostraci la tua bellezza riflessa nei volti delle bambine e dei bambini della terra. Vieni Gesù, che fai nuove tutte le cose, che sei la via che ci conduce al Padre. Vieni e resta con noi”.

Ha poi preso la parola il Vescovo: “Mi sono seduto perché voglio guardarvi da vicino, esattamente come Dio che, soprattutto quando qualcosa ci fa soffrire, si mette vicino a noi e si fa piccolo per toglierci ogni paura”. Napolioni ha poi proseguito spiegando ai bambini che è bello crescere, diventare grandi e compiere delle scelte, ma che è importante che ogni adulto conservi negli occhi la stessa luce e la stessa scintilla che c’è in quelli dei più piccoli: “Guardandovi ho pensato che Maria ha avuto la vostra età, noi ora la vediamo giovane donna in questa statua, ma anche lei è stata bambina. Una bambina con gli occhi speciali, perché aveva una luce che veniva dal Signore e attraverso di lei raggiungeva tutti”.

Il Vescovo ha concluso invitando le bambine e i bambini presenti a diventare costruttori di pace, in futuro, da adulti, ma anche a partire da adesso: “Se per le guerre più grandi non possiamo fare niente, possiamo però portare le pace nei conflitti quotidiani. Preghiamo Maria per questo, affinché ci metta nel cuore la pace che arriva direttamente da Dio”. E si è poi rivolto agli adulti, esortandoli a creare “una famiglia di famiglie che rinnovi la Chiesa e sia modello di pace per il mondo”.

Dopo la benedizione finale, che ha sentito l’amen festoso dei più piccoli riempire il Santuario, i bambini e le bambine sono scesi al sacro fonte per ammirare lo speco con l’acqua che sgorga e donare alla Madonna i mosaici realizzati durante la mattina.

Il pomeriggio è poi proseguito con la visione dello spettacolo Viaggiando si impara scritto e interpretato dalla compagnia teatrale Teatro Daccapo: il signor Ulisse e il signor Cristoforo, custodi dell’Albergo del viaggiatore, hanno condotto gli spettatori in un grande viaggio attraverso sei porte, sei mondi diversi, sei incontri diversi: dal deserto alla foresta, alla nave del Capitano Acquacalda. Eccezionalmente per l’occasione, nello spettacolo è stato inserito l’incontro dei viaggiatori con la storia di Maria che appare a Giannetta: attraverso una ballata, i bambini hanno potuto conoscere cosa è accaduto a Caravaggio il 26 maggio del 1432.

Dopo lo spettacolo la proposta si è spostata sul piazzale, dove i bambini hanno preso parte al tradizionale momento di silenzio che precede le 17, ora dell’apparizione, prima di concludere la loro giornata al suono delle campane con un momento di festa conclusiva, con due festoni che hanno rappresentato l’acqua del Sacro Fonte che da Caravaggio irriga tutta la Terra. Con l’entusiasmo che solo i bambini sanno trasmettere.




A Caravaggio l’anniversario dell’Apparizione: “C’è una Madre tra Dio e i bambini”

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La memoria del Battesimo ha aperto la celebrazione solenne del 26 maggio al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, nell’anniversario dell’Apparizione di Maria a Giannetta.

Fin dalle prime ore del mattino centinaia di pellegrini hanno varcato i cancelli del Santuario per sostare in preghiera davanti alla statua della Vergine nella Basilica.

Alle 9.45 la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, come da tradizione, è stata introdotta dal momento di preghiera presso il Sacro Fonte, dove il vescovo ha recitato l’atto penitenziale, e dove ha posto un mazzo di fiori nei pressi dello speco.

La Messa, alla presenza dei sacerdoti del Santuario, dei diaconi e dei seminaristi, è stata concelebrata da mons. Eliseo Ariotti, ex nunzio apostolico in Paraguay e originario di Arzago d’Adda, e mons. Amedeo Ferrari, rettore del Santuario regionale.

«Questa celebrazione trabocca di temi che esaltano ancor di più la festa dell’Apparizione di Maria a Giannetta nel 1432 – ha esordito il vescovo nell’omelia –. Oggi non solo è domenica, ma siamo nell’anno della preghiera in cammino verso il Giubileo, è la festa della SS. Trinità ed è la prima Giornata mondiale dei Bambini». «E allora la riflessione viene chiarissima – ha proseguito – tra il mistero infinito della Trinità santa di Dio Padre, Figlio e Spirito santo e la concretezza di ogni bambino, cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne curi? Cos’è un bambino? È tutto, è un mistero altrettanto degno di contemplazione e di amore quanto il mistero santo di Dio. E cosa c’è in mezzo se non una madre? Ogni madre, Maria Santissima». «E allora questo mettersi in mezzo tra Dio e i bambini è una grande questione, perché può essere il motivo di grandi violenze e di grande scandalo».

Citando l’episodio dell’indignazione di Gesù di fronte al tentativo dei discepoli di impedire ai bambini di incontrare il Maestro, il vescovo Napolioni ha invitato a prestare attenzione, perché «la Parola di Dio e i bambini sono le due cose più sacre e delicate che esistano al mondo ed è Maria che ci insegna come fare». «Non come chi bombarda, chi fa terrorismo – ha aggiunto –, non curante del numero di feriti e soprattutto feriti nell’anima». Da qui il dubbio sorge spontaneo: «Come faranno ad amare, a sperare, a credere, quei bambini che hanno visto morire i genitori, che hanno sentito il nome di Dio usato da un popolo contro un altro. Come potranno vivere da figli di Dio?». «Vivranno da fratelli avvelenati – ha evidenziato il vescovo – E una madre in mezzo cosa può dire, cosa può fare, oltre che piangere e supplicare misericordia?».

Il focus si è quindi spostato nei luoghi “più vicini”, nei luoghi della quotidianità, anch’essi scenari di conflitti, di divisioni, di abusi, commessi da chiunque: «E più questo chiunque è credente, ministro di Dio, educatore, insegnante, più è grave il tradimento nei confronti dei bambini». Gesù disse: “Meglio che uno si metta una macina da mulino e si getti nel mare piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”. «E in tanti modi scandalizziamo i piccoli», ha aggiunto mons. Napolioni. Ma i piccoli non sono solo i più piccoli d’età, sono anche «i poveri, coloro che mettiamo ai margini».

Per questo l’invito è quello a «metterci tra Dio e i bambini alla maniera di Maria, alla maniera di una Chiesa che, nonostante sia più affaticata, meno ricca e meno entusiasta che nel passato, non smette di aprire l’oratorio, di proporre il Grest, i campiscuola – ha evidenziato il vescovo Napolioni –, non solo perché c’è ancora qualche prete giovane che ci crede, ma perché ci sono famiglie che guardando a Maria, alla famiglia di Nazareth, che sentono che è possibile dare speranza ai propri figli e ai figli di tutti, non anteponendo i “nostri” ai “loro”, i “vicini” ai “lontani”, ma costruendo solidarietà, costruendo la civiltà dell’amore, attraverso una fraternità di famiglie, attraverso quello stile evangelico che Maria ci ripropone continuamente». Ha così concluso: «E allora sapremo metterci tra Dio e i bambini servendo l’incontro misterioso e fecondissimo tra la volontà del Padre, il dono del Figlio, la potenza dello Spirito e ogni desiderio di bene nascosto nel cuore dei piccoli: si chiama vocazione questo incontro».

La Messa, animata dalla corale Vecchi, si è chiusa con il saluto e i ringraziamenti del vescovo a tutta la comunità che ha partecipato alla celebrazione. Monsignor Napolioni ha quindi rivolto a tutti un invito ad aderire all’iniziativa a tutela del Santuario e della campagna che lo circonda, richiamata da striscioni e banchetti per la raccolta firme allestiti durante la giornata dell’anniversario. Un invito chiaro a fare la propria parte per «salvare il Santuario dalla frenesia di costruire». «La Lombardia è già molto costruita e abitata, e ci auguriamo che lo sia sempre – ha sottolineato il vescovo –. Ma proprio qui dobbiamo fare degli scatoloni di cemento e far circolare dei tir per giuste esigenze produttive e di lavoro? Proprio qui, rovinando anche uno dei pochi luoghi di silenzio, di preghiera, di ristoro?». E allora l’invito a firmare presso i banchetti allestiti negli spazi del Santuario, posti «a raccogliere le firme della gente che ama il Santuario, che ama questa terra e che la vuole custodire». «Non è una firma contro nessuno – ha concluso –, ma una firma perché il Santuario si faccia ancor più amare e conoscere da tanti».

La benedizione finale, con la recita della supplica, è avvenuta davanti alla statua della Madonna apparsa a Giannetta. Lì, il vescovo Napolioni ha concesso ai presenti e a tutti gli spettatori da remoto l’indulgenza plenaria. Nel pomeriggio alle 14.30 la preghiera per la Giornata dei Bambini e, dalle 16.40 la preghiera nella memoria dell’Apparizione.

 

Il video integrale della celebrazione




La Madonna di Caravaggio torna a San Savino dopo il restauro

Quella alla Beata Vergine di Caravaggio, patrona della Diocesi di Cremona insieme a Sant’Omobono, è una devozione che supera i confini del santuario di Santa Maria del Fonte: una venerazione capillare in molte parti del territorio, varcando anche i confini diocesani e nazionali.

E proprio il 26 maggio, nel giorno anniversario dell’Apparizione, la parrocchia di San Savino, nell’omonima frazione della città di Cremona, presenterà alla comunità parrocchiale la tela restaurata della Madonna di Caravaggio, esposta alla venerazione dei fedeli nel primo altare laterale di destra della chiesa parrocchiale.

Durante il Rosario delle 21 avrà luogo la presentazione ai fedeli, a cura del parroco don Gianluca Gaiardi, che a livello diocesano ricopre anche l’incarico per i Beni culturali. Un secondo momento celebrativo sarà la Messa delle 20.45 di lunedì 27 maggio (giorno in cui quest’anno slitta la solennità in diocesi).

Un dipinto, di autore anonimo, che ritrae proprio il momento dell’Apparizione secondo l’iconografia tradizionale, con Giannetta in ginocchio e cui Maria impone da mano sul capo. Sullo sfondo, tra la natura, la facciata della chiesa parrocchiale di Caravaggio che, nei dipinti più antichi, veniva rappresentata al posto del Santuario per identificare il luogo dell’Apparizione.

L’opera fu probabilmente commissionata dalla famiglia Pallavicini, come testimonia lo stemma presente sul dipnto. La tela, restaurata dallo studio Marchetti di Brescia, grazie al contributo della Fondazione comunitaria della Provincia di Cremona, torna quindi nella chiesa di San Savino, dopo il completamento dell’intervento iniziato lo scorso gennaio.

«Dagli anni ’60, con il Concilio Vaticano II, la Beata Vergine di Caravaggio è, per volere del vescovo Danio Bolognini, patrona della nostra Diocesi – spiega don Gianluca Gaiardi –. Da quel momento in poi il culto dell’Apparizione si è diffuso su tutto il territorio diocesano». «Ma non dobbiamo dimenticare il fatto che il Santuario è sempre stato gestito dalla Diocesi – ha aggiunto –. Quindi, parlando della diffusione del simulacro della Madonna, è normale che i sacerdoti diocesani abbiano sempre sentito in prima persona questo sentimento di custodia e questa volontà di diffonderlo».

In città un’altro dipinto che ritrae la Madonna di Caravaggio, un tempo conservato in Cattedrale, è attualmente custodito al Museo diocesano: si tratta de L’apparizione a Caravaggio della Madonna di S. Maria del Fonte. Vergine e Santi, di Angelo Innocente Massarotti.

Alla Beata Vergine di Caravaggio a Cremona è anche intitolata la chiesa parrocchiale di viale Concordia, accanto all’Ospedale.




Visite specialistiche a Fondazione Germani. Inaugurati i nuovi ambulatori

Nuovi ambulatori specialistici alla Fondazione Elisabetta Germani di Cingia de Botti. Sono stati inaugurati, alla presenza delle autorità, dal presidente Enrico Marsella, dal direttore generale Ivan Scaratti e dal direttore sanitario Isabella Salimbeni. Un nuovo fiore all’occhiello che la struttura offre al territorio: in spazi moderni ed accoglienti, ricavati nel padiglione Santa Chiara, accanto ai nuovi studi dei medici di medicina generale (dott. Gianmario Corbani, ad oggi) e della pediatra (dott.ssa Federica Persico), si può accedere a prestazioni sanitarie di eccellenza in regime privato.

Tante le specialità presenti nei nuovi ambulatori per un’offerta ampia e qualificata a favore della salute dei cittadini: Anti-aging (dott.ssa Simonetta Morganti), Fisiatria e Ortopedia (dott. Massimo Banchi), Fisiatria (dott.ssa Paola Fasoli), Geriatria (dott.ssa Isabella Salimbeni), Logopedia (dott.ssa Giulia Sola; dal 1 luglio dott.ssa Baronio Roberta), Neurochirurgia (dott.ssa Emanuela Catenacci), Neuropsicologia (dott.ssa Elena Lucchi), Pneumologia (dott. Giancarlo Bosio), Cardiologia (dott.ssa Silvia Frattini), Psichiatria (dott. Franco Spinogatti), Psicologia (dott. Luca Della Valle), Terapia occupazionale (dott.sse Veronica Ragusa, Camilla Tagliasacchi, Silvia Gerardini). Le visite con gli specialisti si possono prenotare al numero 0375 9602201 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20.
A completamento dei servizi di medicina generale e specialistica, continua, negli spazi adiacenti, tutti i giovedì l’attività del Punto prelievi in convenzione con l’Asst di Cremona per esami ematochimici di routine e altre tipologie di esami.  Inoltre dal lunedi al venerdi è attivo il servizio di fisioterapia con Sistema Sanitario Nazionale e in regime di solvenza con strumentazione innovativa ed un’equipe consolidata e preparata.

«È con spirito di continua e sensibile attenzione ai bisogni della comunità – la dichiarazione del presidente Enrico Marsella – che il Consiglio di Amministrazione, da sempre ispirato ai nostri principi e ai nostri valori fondativi, ha deciso di investire nella ristrutturazione del padiglione che ospita il nuovo poliambulatorio. Si tratta di un’importante offerta di prestazioni specialistiche dove c’è tra l’altro anche la presenza dei medici di medicina generale e del pediatra di libera scelta; un’ampia articolazione direi, di servizi sanitari e socio sanitari, che la nostra Fondazione mette a disposizione della popolazione con l’obiettivo di rispondere in modo sempre più efficace ed efficiente al bisogno di salute della collettività».

«L’attivazione degli ambulatori polispecialistici aperti a tutta la comunità – è il commento del direttore generale Ivan Scaratti – rientra nel percorso di Fondazione di qualificarsi come un punto di riferimento del territorio, capace di proporre soluzioni efficaci e integrate, frutto dell’incontro di una selezionata équipe di professionisti di numerose specialità e della presenza di medici di medicina generale e del pediatra». «Anche questa sfida – afferma il direttore sanitario Isabella Salimbeni – è indirizzata all’implementazione di nuovi modelli organizzativi indirizzati all’approccio interdisciplinare, al lavoro in équipe multi-professionale e alla presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini del territorio».




Anche al Campus Santa Monica il ricordo del prof. Anelli

Anche nel campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Cremona, così come nelle altre sedi dell’Ateneo, alle 12.30 di venerdì 24 maggio studenti, professori e personale non docente si sono ritrovati insieme in preghiera dopo la notizia della tragica scomparsa del Magnifico Rettore, il prof. Franco Anelli, avvenuta nella serata di giovedì 23 maggio a Milano.

A presiedere la partecipata Eucaristia nella cappella del campus di via Bissolati è stato padre Scaria Thurunthiyil, salesiano originario dell’India e attualmente in servizio in diocesi di Cremona, dove collabora in modo particolare con la Pastorale universitaria. È stato lui a sostituire don Maurizio Compiani, attualmente in Albania per motivi di insegnamento. Presente anche don Matteo Tolomelli, docente della sede di Piacenza-Cremona della Cattolica, che ha tenuto una breve riflessione al momento dell’omelia. Presente alla Messa in suffragio del prof. Anelli anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti.

Padre Thurunthiyil ha anche portato il messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’Università Cattolica da parte del vescovo Antonio Napolioni che, appresa la notizia, ha espresso al vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, il dolore per questa tragica fine della intensa vita del prof. Anelli, stringendo nell’abbraccio del dolore e della preghiera i familiari e tutta la comunità universitaria.

“Con profonda costernazione la Comunità dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, alla quale egli ha dedicato la propria opera e l’intera sua vita, si raccoglie nel compianto e nella preghiera, esprimendo il più sentito cordoglio alla sua mamma e ai suoi cari” il messaggio pubblicato sul sito dell’Università Cattolica.

Anche il card. Matteo Zuppi si è detto partecipe al dolore dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS per la tragica scomparsa del Magnifico Rettore. “In questo momento di sgomento, a nome dell’Episcopato italiano, – si legge in una nota della CEI – esprimo cordoglio alla sua mamma, ai suoi cari e alla comunità tutta dell’Ateneo e del Policlinico, cui ha dedicato la sua esistenza. Assicuro la preghiera della nostra Chiesa, affidando il caro prof. Anelli alla misericordia del Padre”.

Il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, in un telegramma esprime il cordoglio del Papa per la scomparsa del rettore dell’Università Cattolica, ricordandone “l’impegno per la promozione dei valori cristiani in ambito universitario e favorendo il dialogo con le nuove generazioni”.

 

 

Classe 1963, originario di Piacenza, aveva conseguito la laurea in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano e successivamente il dottorato di ricerca in Diritto commerciale. Quindi professore associato di Istituzioni di diritto privato presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel 1996, vinto il concorso a posti di professore ordinario di Diritto civile, è stato professore straordinario di Diritto di famiglia presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma e dall’anno successivo professore straordinario di Istituzio

ni di diritto privato presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università Cattolica, dove è stato poi professore di Diritto Civile (sede di Piacenza) e di Istituzioni di Diritto Privato (sede di Milano).

Nel 1998 è diventando avvocato cassazionista. E nel maggio 2022 Papa Francesco lo ha nominato consultore della Congregazione per l’educazione cattolica.

Il 1° gennaio 2013, succedendo al prof. Lorenzo Ornaghi, ha assunto l’incarico di rettore dell’ateneo, che nel 2020 gli era stato rinnovato per il terzo e ultimo anno. Nei giorni scorsi era iniziata la procedura per la nomina del suo successore per il quadriennio 2024-2028. Il Senato accademico, convocato per il 17 giugno, dovrà comporre una rosa di cinque nominativi fra quelli indicati dalle 12 facoltà, da sottoporre poi al consiglio di amministrazione; nell’adunanza del 24 luglio il cda procederà quindi alla nomina del nuovo rettore.