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“Compagni di viaggio”, il 20 marzo a Calvenzano il secondo appuntamento per i giovani della zona 1

Proseguono, in Zona 1, le iniziative di “Compagni di viaggio – Nel prendersi cura”, tema che accompagna il percorso dei giovani in questo anno pastorale. Il secondo incontro, in programma domenica 20 marzo alle 20.45 presso l’Oratorio di Calvenzano, vedrà i ragazzi impegnati nell’ascolto di una speciale testimonianza. Saranno Sara e Stefano Gusberti, coppia dell’associazione Famiglia Buona Novella ad offrire il proprio contributo e il proprio racconto. Con loro si andrà alla scoperta delle fatiche, ma soprattutto delle bellezze del prendersi cura degli altri.

Per le iscrizioni scrivere a pgzona1cremona@gmail.com. Per partecipare è necessario possedere il Green pass rafforzato e occorre indossare una mascherina Ffp2.

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Arzago d’Adda, il 5 febbraio veglia zonale per la vita

Domenica 6 febbraio ricorre la 44ª Giornata nazionale per la vita. La zona pastorale 1 ha organizzato, sabato 5 febbraio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Arzago d’Adda, una veglia per preparare in riflessione e preghiera questa giornata.

L’incontro, animato dal coro parrocchiale, accoglierà la testimonianza di Giulia Terzi, nuotatrice di Arzago, che offrirà il suo contributo raccontando la sua esperienza di vita.

Giulia, atleta classe 1995, è una campionessa paralimpica, doppio oro a Tokyo nei 100m stile libero e nella staffetta 4×100, medaglie conquistate dopo i cinque ori già vinti pochi mesi prima ai campionati europei.




Il 29 novembre a Caravaggio l’incontro zonale di preghiera per l’inizio dell’Avvento

Riprendendo una tradizione abbastanza consolidata e interrotta solo lo scorso anno a causa della pandemia, le parrocchie della Zona Pastorale 1 propongono un momento di preghiera all’inizio dell’Avvento. L’appuntamento è in programma lunedì 29 novembre, alle 21, nella basilica del Santuario di Caravaggio.

Alla preghiera, preparata dai membri della Commissione zonale catechesi e guidata da don Simone Duchi, sono invitati in modo particolare ai catechisti della Zona Pastorale 1 ma anche tutti coloro, giovani e adulti, che vogliono cogliere l’occasione per vivere un momento di spiritualità e preghiera all’inizio di questo tempo che prepara al Natale.

I testi e le meditazioni saranno in sintonia con il cammino sinodale, aperto anche nella Chiesa diocesana lo scorso mese di ottobre.

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Proprio in relazione a questo, ricordando il mandato missionario affidato in quell’occasione dal vescovo Napolioni ai due giovani missionari fidei donum Marco Allegri e Gloria Manfredini, la raccolta di carità che ha sempre caratterizzato una parte della preghiera zonale sarà quest’anno destinata all’Avvento di Fraternità a sostegno del Progetto Bahia in cui Marco e Gloria, insieme a don Davide Ferretti, sono impegnati nella parrocchia brasiliana di Cristo Risorto, a Salvador de Bahia in Brasile.

L’accesso alla basilica per la preghiera avverrà alle solite condizioni richieste dalla Conferenza Episcopale Italiana alle parrocchia e comunità per queste circostanze.

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In Zona 1 al via la Scuola di preghiera: tre appuntamenti al Santuario di Caravaggio

 

È un vero e proprio percorso di spiritualità per laici quello ideato dalla Zona pastorale 1 e che prenderà il via il 9 novembre al Santuario di Caravaggio. La proposta, condivisa e realizzata in sinergia con l’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda e il Centro ignaziano di spiritualità, prevede una prima occasione di spiritualità a metà novembre con la “Scuola di preghiera” che successivamente, tra marzo e aprile, porterà a vivere gli “Esercizi spirituali”, offerti con modalità diversificate.

Si inizia dunque con la Scuola di preghiera, rivolta ad adulti e giovani a partire dai 19/20 anni. La location è quella del Santuario di Caravaggio con due diverse possibilità di orario: nel pomeriggio (dalle 17.45 alle 19) o la sera (dalle 21 alle 22.15). La scuola di preghiera si articolerà in tre giornate: martedì 9 novembre (Il metodo della/nella preghiera), giovedì 11 (Silenzio: una Parola viva) e martedì 16 novembre (Sentirsi: la relazione della preghiera). Ogni incontro sarà strutturato nel seguente modo:

  • introduzione con canto/salmo;
  • istruzione;
  • esercizio (15’-20’ di silenzio);
  • preghiera responsoriale;
  • saluti.

«La Scuola di preghiera – spiegano gli organizzatori – ha lo scopo di “dissodare il terreno” in vista della proposta, più corposa e strutturata, degli Esercizi spirituali, in particolare per tentare di chiarire che cosa sia la preghiera cristiana, presentando un metodo per poter entrare in questa relazione con Dio».

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Il percorso di spiritualità, infatti proseguirà nei mesi di marzo e aprile con un corso di Esercizi spirituali che, per favorire la partecipazione di tutti, sarà proposto con tre diverse modalità di partecipazione:

  • I percorso – 4 giorni continuativi: da lunedì 7 a giovedì 10 marzo, dalle 21 alle 22.15 al Santuario di Caravaggio;
  • II percorso – 4 incontri a cadenza settimanale il martedì pomeriggio (15, 22, 29 marzo e 5 aprile) dalle ore 17.45 alle ore 19 a Mozzanica, in chiesa parrocchiale.
  • III percorso – 4 incontri a cadenza settimanale il venerdì sera (18 e 25 marzo, 1 e 8 aprile) dalle 21 alle 22.15 a Pandino, presso il Santuario della Beata Vergine del Riposo.

«Lo scopo degli Esercizi spirituali – spiegano ancora dalla Zona 1 – è quello, attraverso la riscoperta del Battesimo, di condurre chi vive gli Esercizi a sentirsi figli amati. Si introduce anche nel percorso, secondo la pedagogia ignaziana, l’idea di “cura personalis” attraverso la possibilità da parte di chi “fa gli esercizi” di chiedere ed ottenere un accompagnamento personale con una guida».

 

Il percorso confluirà in una ulteriore proposta, quella dell’Adorazione eucaristica prolungata, recuperando e valorizzando la tradizione delle Quarantore, solitamente collocate nel Tempo di Pasqua a ridosso della solennità del Corpus Domini, attraverso una predicazione “straordinaria” rispetto ai preti della parrocchia. Una ulteriore possibilità che la Zona pastorale lascia alle parrocchie, a partire, però, da una tematica comune.

 

Per ogni ulteriore informazione scrivere a zonapastorale1@gmail.com.

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A Mozzanica prima tappa del cammino Sinodale nelle Zone. Il Vescovo illustra i temi e le domande per il cambiamento

 

«In questo tempo, in questa nostra Chiesa c’è qualcosa che mi fa vibrare?». Con questa domanda il vescovo Antonio apre la serata di riflessione lasciando lo spazio, nel silenzio alle risposte spontanee delle persone presenti nella sala dell’oratorio di Mozzanica, dove – tra venerdì 22 e sabato 23 ottobre – inizia il cammino sinodale della diocesi di Cremona.

La prima tappa è nella Zona I: dopo un momento di preghiera iniziale caratterizzata da un momento di meditazione musicale con la proposta di alcuni brani della cantata “Letizia d’amore, stelle e precipizio”, ispirata all’esortazione di Papa Francesco Amoris Laetitia.

Dopo la cena offerta in oratorio la riflessione guidata dal vescovo: «Come passare dalle emozioni, dalle sensazioni, dai sentimenti a un progetto condiviso, a un cammino reale capace di cambiamento? Siamo davvero sinodali, in questo mondo che si ammala spesso di solitudine?».

Le parole di mons. Napolioni conducono lo sguardo al tempo che le comunità stanno vivendo, con le sue ferite aperte e il suo bisogno di ripartire, di rinnovarsi: «Siamo confusi, e siamo confusi anche nella Chiesa, nonostante abbiamo avuto tante grandi guide, come Giovanni Paolo II di cui oggi (venerdì 22, ndr) la Chiesa celebra la festa. Ma – aggiunge il vescovo – ad ogni tempo il Signore dona gli strumenti, i linguaggi, i compagni di viaggio: ora tocca a noi, in questo tempo che ci è dato da vivere, a meno che non preferiamo una Chiesa fatta solo di solisti stonati».

Immagini di Chiesa… Immagini diverse, come quelle raccolte nella breve attività proposta: «Disegnate la Chiesa. Non la Chiesa che vorremmo, ma la Chiesa che siamo».

E i disegni abbozzati diventano una traccia per entrare nel Sinodo: «l sinodo non è riorganizzarsi, ma ascoltarsi per capire se stiamo davvero ascoltando Lui». Un presente e un futuro non da costruire, ma da accogliere: «La rivelazione si compie nel tempo».

Ripensare lo stile di essere Chiesa nell’ottica dell’amore, dell’armonia tra differenze è vitale, continua mons. Napolioni citando il Concilio Vaticano II: «Gesù ci dà la sua Chiesa, e noi dobbiamo essere la sua Chiesa, non quella di una parrocchia, di un gruppo, legata alle circostanze. Perché Gesù è risorto, è vivo e dunque fa cose nuove. La storia insegna: quante volte la Chiesa è risuscitata» grazie ai molti, «uomini e donne che hanno capito che lo Spirito stava agendo in quel tempo».

Richiamando Paolo VI il vescovo indica tre vie per affrontare il cammino sinodale: la Parola di Dio («Abbiamo bisogno della Parola di Gesù, di più Gesù e meno Chiesa, o di una chiesa più vicina a Lui»), la via morale del cambiamento e della riforma («Gli scandali in questi anni ci chiama tutti a un processo di conversione. La Chiesa ha bisogno di riforme: le donne ce lo dicono con la loro pazienza, i giovani con la loro pazienza, tanti fratelli con la loro sofferenza»), la via apostolica del dialogo («Il dialogo è il metodo dell’annuncio»).

Dopo l’intensa introduzione il vescovo ha proposto poi una sintesi del Documento preparatorio ricevuto dalla Segreteria del Sinodo dei vescovi, come orientamento per il percorso della chiesa locale dentro e in comunione con quella universale. “Come si realizza oggi quel ‘camminare insieme’ che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo?”. La domanda centrale che i rappresentanti delle parrocchie, dei gruppi, delle associazioni, con sacerdoti, diaconi e religiosi della Zona sono chiamati a riportare nella quotidianità della vita delle loro comunità, è stata quindi declinata in dieci nuclei tematici tra cui ascolto, dialogo dentro e fuori la Chiesa, la partecipazione, la formazione…

«Da stasera, nelle prossime settimane entriamo nella prima fase di ascolto del popolo di Dio, che va fino all’aprile 2022» ha quindi spiegato concludendo il suo intervento monsignor Napolioni ricordando le tappe del cammino che la Chiesa di tutto il mondo intraprende. In questa fase le unità pastorale, le parrocchie e i gruppi saranno chiamate a riflettere, aprirsi al dialogoe a raccogliere contributi con un questionario che sarà riconsegnato entro il 22 febbraio alla diocesi e che costituirà la base per gli interrogativi del prossimo anno.

Dopo la serata di venerdì, i temi e le indicazioni proposte dal vescovo, sono state poi riprese nei lavori di gruppo nella mattinata di sabato, in cui i partecipanti si sono confrontati in un primo momento di dialogo e condivisione, principio di un cammino che coinvolgerà tutta la Chiesa.

Nelle prossime settimane le equipe delle altre zone pastorali si incontreranno con il vescovo secondo lo stesso programma. Con le stesse domande. Lo stesso cammino da affrontare.

Il prossimo appuntamento zonale sarà Venerdì 29 ottobre (dalle 18.30 alle 22) e sabato 30 (dalle 9 alle 12) a Soresina, presso la scuola Immacolata, per i rappresentanti della Zona pastorale 2. 

 

Tutti i materiali per il cammino sinodale



“Camminare per una vita nuova”, a Cassano la Giornata del Creato

 

Un pomeriggio per riflettere, pregare e fare il punto sulla transizione ecologica e la cura della vita, in occasione della sedicesima Giornata nazionale per la Custodia del Creato.

Per la Zona pastorale 1 l’incontro, dal titolo “Camminare in una vita nuova”, si è svolto sabato 25 settembre nella suggestiva cornice della “Colonia scout” dell’Isola Borromeo di Cassano d’Adda. La preghiera iniziale è stata affidata al vescovo Antonio Napolioni, che ha voluto assicurare la sua presenza a una ricorrenza che ha dato vita a più eventi sul territorio diocesano.

È toccato poi al prof. Giacomo Bailetti, docente universitario, introdurre un percorso di lettura dell’enciclica Laudato si’. «Un documento epocale per credenti e non – ha esordito il prof. Bailetti –. Una enciclica che si pone in grande sintonia con gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica internazionale». Uno sguardo disincantato sui problemi climatici e sullo sfruttamento delle risorse energetiche del pianeta che, però, «non pare aver destato l’attenzione di gran parte del mondo dell’informazione».

Con l’intervento del giovane Davide Geroldi, studente universitario, si è successivamente passati a una dimensione più attuativa delle preoccupazioni e delle esortazioni contenute nell’enciclica. «La priorità è assicurare un nuovo modello di produzione che, consapevole della scarsità di risorse, cerca di riutilizzare al meglio delle possibilità, reimpostando il sistema produttivo globale – ha illustrato Davide. – La sfida è lanciare un nuovo profilo energetico del Pianeta e accelerare la transizione ad un ecologia più dinamica e trasparente».

Ridurre l’uso di combustibili fossili, rimediare agli scompensi occupazionali causati da questa scelta, creare una nuova cultura ecologica e una nuova coscienza dei consumi: queste le coraggiose e difficili sfide che attendono l’umanità del XXI secolo.

Ma l’attenzione al creato può esprimersi quotidianamente anche con gesti semplici, come dimostrato da “I Rudaroli”, un simpatico gruppo di volontariato ecologico, attivo un paio d’anni a Pandino. «Facciamo raccolta itinerante dei rifiuti – hanno spiegato i giovani Andrea De Mari e Michele De Ponti –. La nostra prima uscita risale al 7 settembre 2019 nelle campagne circostanti Pandino: raccogliemmo oltre venti chilogrammi di rifiuti». Il gruppo è riuscito ad attirare la simpatia e l’attenzione di molti, tanto che oggi vanta un gran numero di componenti, riuscendo a conquistare l’attenzione di Parrocchia e Comune.




Rivolta d’Adda e Agnadello sul podio del torneo animatori

La squadra dell’oratorio Sant’Alberto di Rivolta d’Adda (in foto qui in alto) e una delle due squadre dell’oratorio San Giovanni Bosco di Agnadello (in foto sotto) sono risultate vincitrici rispettivamente dei tornei di calcio e di pallavolo riservati ad animatori dei Grest degli oratori della zona pastorale 1. Un momento di gioco, di festa e di socializzazione per ragazzi dai 14 ai 19 anni che stanno svolgendo l’importante ruolo di spina dorsale nelle attività estive oratoriane.

Le sfide si sono giocate sul campo in sintetico “Emiliano Mondonico” dell’oratorio di Rivolta, all’oratorio di Agnadello e all’oratorio San Luigi Gonzaga di Pandino con quest’ultimo che ha ospitato le finali.

Al torneo di calcio hanno partecipato l’oratorio di Agnadello e quello di San Luigi e Sant’Agnese di Mozzanica con due squadre e quelli degli oratori di Casirate, di Pandino e di Rivolta con una squadra a testa. Per gli animatori rivoltani si è trattato del terzo successo consecutivo. Secondo e terzo posto per le due squadre dell’oratorio di Mozzanica. Al torneo di pallavolo hanno partecipato sei squadre: due dell’oratorio di Agnadello ed una ciascuno degli oratori di Casirate d’Adda, Mozzanica, Pandino e Rivolta d’Adda. Il titolo è andato ad una delle due squadre agnadellesi. Secondo posto per il team di Rivolta d’Adda e terzo per quello di Mozzanica.

 




Veglie missionarie/2 – A Caravaggio nel ricordo di don Francesco Nisoli

In preghiera nel ricordo di don Francesco Nisoli, il sacerdote brignanese, a lungo “fidei donum” in Brasile, morto nel marzo scorso all’età di 71 anni a causa del Covid-19. L’occasione è stata la veglia missionaria che la zona pastorale 1 ha vissuto nella serata di sabato 17 ottobre nella basilica del Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio.

Il momento di preghiera è stato animato dalla parrocchia di Caravaggio, che ha adattato la bozza di veglia proposta (intitolata “Eccomi, manda a me”) inserendo due brani del diario spirituale di don Francesco, in riferimento il primo alla sua vocazione, il secondo a un altro passaggio fondamentale della sua vita, vale a dire l’essersi consegnato totalmente al mistero trinitario.

Nato a Brignano Gera d’Adda l’11 febbraio 1949 e ordinato prete il 22 giugno 1974, don Nisoli è stato sacerdote “fidei donum” in Brasile dal 1989 sino alla fine di marzo del 2017, quando è tornato definitivamente in diocesi ed è stato assegnato alla parrocchia di Caravaggio, dove curava in particolare l’area del sociale (Caritas, Gruppo missionario, Acli).

Quanto letto durante la serata da Federica Cavalli e Giambattista Mezzanotte, due attori scelti appositamente per valorizzare i testi scelti per l’occasione, non è che una parte degli scritti del presbitero bergamasco che don Pierluigi Vei (anch’egli sacerdote “fidei donum” in Brasile fino al 2015) e il parroco di Caravaggio mons. Angelo Lanzeni hanno deciso nei mesi scorsi di trasformare in un libro intitolato “La vita, un dono infinito. Un cammino a spirale”.

Il brano proposto da Giambattista Mezzanotte

Il brano proposto da Federica Cavalli

Un volume di quasi duecento pagine, corredato anche da fotografie, che è stato presentato nel corso della serata dallo stesso don Vei. «Don Francesco – ha raccontato il sacerdote – ha realizzato la parte più consistente del manoscritto nel 2014, a 65 anni d’età, a 40 anni dalla sua ordinazione sacerdotale e a 25 dal suo arrivo in Brasile, direttamente in portoghese, pensando quindi a destinatari brasiliani. Non è un diario vero e proprio, un libro autobiografico o una storia di vita missionaria farcita di aneddoti impressioni e commenti. Anche se vi si ritrova un po’ di tutto questo, si tratta di una riflessione a ritroso, di una rilettura della sua storia personale alla luce di un evento che la riempie di senso: un’estasi trinitaria che ha come trampolino materiale l’affresco della parete di fondo della cappella dove lui si ritirava a pregare».

Presentazione del libro da parte di don Pierluigi Vei

Il libro è edito dalla parrocchia di Caravaggio in collaborazione con la fondazione “Don Pidrì e Don Pierino” (emanazione della parrocchia stessa) e la Bcc-Cassa Rurale di Caravaggio, Adda e Cremasco). Don Lanzeni, Angelo Agazzi ed Ezio Zibetti hanno curato la redazione, Antonio Solivari si è occupato della realizzazione grafica e don Vei della traduzione in italiano mentre la stampa è stata affidata al Laboratorio Grafico di Pagazzano.

“Il suo diario spirituale – scrive monsignor Lanzenzi nella prefazione del libro – ci rivela e ci descrive don Francesco, uomo e prete, in tutta la sua inaspettata e sorprendente verità. Una testimonianza senza tempo che lo consegna alla nostra memoria, oltre la morte che lo ha raggiunto silenziosa e nascosta come la sua vita. Un ultimo dono, il più prezioso, come seme fecondo di vita pronto a mettere nuove radici. Sono contento che la nostra comunità parrocchiale di Caravaggio, sua ultima destinazione, con questa nuova pubblicazione, renda il giusto omaggio ad un sacerdote che ha fatto della sua vita un dono per tutti, con lo stile sereno e gioioso di un fratello e di un amico”.

Del libro sono state stampate 2mila copie. Sarà donato a tutti i sacerdoti e chi vorrà potrà averlo con offerta libera: il ricavato sarà destinato alle missioni.

La veglia di Caravaggio è stata presieduta da don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano per la Pastorale missionaria.

Riflessione di don Maurizio Ghilardi




Cortile dei sogni, rinviato l’incontro della Zona 1 a Mozzanica

È stato sospesa la serata di ascolto e confronto sul “Cortile dei sogni” tra gli oratori della Zona 1 in programma a Mozzanica per domenica 1 marzo. L’ultimo appuntamento zonale sarà recuperato una volta superato il periodo di emergenza sanitaria, in vista dell’incontro diocesano in programma il prossimo 17 aprile.

 




Chi è davvero imperdonabile? Silvia Landra (Ac ambrosiana) riflette con i giovani della Zona 1

Domenica 16 febbraio un nuovo incontro giovani zonale ha visto accorrere un’ottantina di ragazzi tra i 20 e i 30 anni a Pandino per provare a riflettere insieme su un tema che tocca la vita di ogni giorno: il perdono.

Un primo spunto alla riflessione è offerto dalla video-testimonianza di Mariella Armati, mamma di Eleonora Cantamessa, ginecologa quarantenne uccisa nel 2013 in provincia di Bergamo mentre soccorreva un ferito lungo la strada. «Infine dico una cosa: se avessi reagito non con parole di perdono e di pace, sentirei nel cuore di aver tradito il messaggio e l’eredità che ci lascia mia figlia. Lei ha parlato di Vangelo servendo la carità, soccorrendo un uomo ferito, noi dobbiamo avere parole di perdono, di riconciliazione e di pace per continuare a far vivere l’esempio di Eleonora». Queste le parole di una madre che non ha mai parlato di odio e di rancore, ma di un sentimento di pace che le ha permesso di portare avanti la missione di Eleonora.

Proprio da questa provocazione, prende inizio l’intervento dell’ospite della serata: Silvia Landra, psichiatra a Bollate, oltre che presidente dell’Azione Cattolica ambrosiana. È un’incalzante successione di racconti tratti dal proprio vissuto ad animare la narrazione del medico, che non si limita quindi a un racconto cronachistico di alcuni fatti, ma che testimonia il coinvolgimento in prima persona di una donna chiamata a «farsi gli affari degli altri».

La naturalezza con cui Silvia racconta dell’incontro con persone condannate dalla giustizia, ha permesso ai giovani presenti di riconoscere che prima di un «autore di reato» è sempre necessario riconoscere l’uomo. Come la dottoressa Landra ammette, superare il pregiudizio non è però semplice ma ascolto e volontà di comprendere veramente chi è l’altro vengono proposti come strumenti utili in questa direzione. Passando a un’analisi della comunità in cui viviamo, viene sottolineata l’importanza di formulare giudizi oggettivi che, dati alla mano, portano a conclusioni spesso diverse da quelle che vengono offerte all’opinione pubblica.

Sono le parole della Christus Vivit di papa Francesco, che sta guidando il percorso dei giovani della Zona 1, ad avviare la conclusione: «Non dimenticare mai che Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle Sue spalle una volta dopo l’altra. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e sempre può restituirci la gioia». Di ritorno a casa possiamo allora chiederci se, come il titolo della serata recita, qualcuno sia veramente “imperdonabile”.