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Domenica pomeriggio Pumenengo accogliere don Andrea Oldoni

Domenica 6 ottobre la parrocchia dei “Santi Pietro e Paolo” di Pumenengo accoglie il suo nuovo pastore, don Andrea Oldoni, che lascia Barbata, dove ha svolto servizio come parroco negli ultimi tredici anni.

Il programma prevede l’accoglienza di don Andrea da parte della comunità alle 14.45, presso il santuario della Rotonda. Da lì partirà un corteo che avrà come meta l’oratorio. La processione d’ingresso porterà quindi alle 15.30 i sacerdoti concelebranti sul sagrato della chiesa parrocchiale per il saluto del sindaco Mauro Barelli, cui seguirà la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. La celebrazione sarà animata dal coro parrocchiale che eseguirà un canto sacro composto da don Andrea, noto in diocesi per la sua creatività in questo settore. Al termine della Messa incontro con i nuovi parrocchiani in oratorio e rinfresco offerto ai presenti.

In preparazione all’evento, giovedì 3 ottobre, alle 21, in chiesa parrocchiale, liturgia della parola guidata dal vicario zonale don Marco Leggio. Venerdì 4, alla stessa ora, sempre in chiesa parrocchiale, celebrazione penitenziale con don Fabio Santambrogio, parroco di Calcio.

Tutta la comunità è stata coinvolta nella preparazione dell’ingresso del nuovo parroco, che prende il posto di don Angelo Ferrari, trasferito presso il santuario del Tommasone a servizio delle parrocchie di Pandino e Rivolta d’Adda.

 

Biografia di don Andrea Oldoni

Classe 1958, originario di Misano Gera d’Adda, è stato ordinato il 19 giugno 1982. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Soresina. Nel 1996 è stato nominato parroco di Crotta d’Adda. Dal 2006 era parroco di Barbata, incarico che ora lascia per assumere la guida della comunità di Pumenengo in sostituzione di don Angelo Ferrari.




Domenica mattina l’insediamento di don Giuseppe Manzoni

È tutto pronto per celebrare l’ingresso del nuovo parroco don Giuseppe Manzoni (assistente ecclesiastico Scout Agesci per la Zona Cremonese) presso le parrocchie di Casalbellotto, Fossacaprara, Quattrocase, Vicomoscano. La Messa di ingresso, unica per le quattro parrocchie, sarà presieduta da monsignor Antonio Napolioni domenica 6 ottobre alle ore 10 presso la chiesa di S. Pietro apostolo in Vicomoscano.

In vista del lieto evento, le comunità si sono ritrovate mercoledì 2 ottobre alle ore 21 per un momento di preghiera condivisa, condotta da don Davide Barili, vicario zonale della Zona 5. «Nel segno della continuità, il parroco uscente don Ottorino Baronio e il parroco entrante don Giuseppe Manzoni si sono più volte incontrati, per confrontarsi sul futuro della comunità – dichiara don Barili –. Don Baronio consegna al nuovo arrivato una pastorale strutturata in nove anni di servizio e che, nella libertà che è propria di ogni pastore, don Manzoni accrescerà sicuramente con il suo contributo».

La celebrazione sarà allietata dal coro interparrocchiale diretto dal maestro Cesare Visioli.

Alla Messa seguirà un rinfresco presso l’oratorio per dare a don Manzoni il benvenuto.

 

Biografia di don Manzoni

Classe 1958, originario di Caravaggio, don Giuseppe Manzoni è stato ordinato nel giugno 1985. Ha iniziato il proprio ministero pastorale a Fornovo S. Giovanni in qualità di vicario. In quegli anni ha intrapreso gli studi presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, continuando poi alla Pontificia Università Lateranense, dove ha ottenuto la licenza in Teologia Pastorale. Insegnante in Seminario dal 1999 (fino al 2003 è stato anche vicerettore ed economo), dal 1999 al 2007 è stato assistente Giovani AC e dal 2002 al 2005 assistente ecclesiastico FUCI e MEIC. Dal 2005 al 2007 ha ricoperto l’incarico di vicecancelliere di Curia e notaio del Tribunale ecclesiastico. Don Manzoni, che dal 2003 è assistente ecclesiastico AGESCI, dal 2007 al 2013 è stato parroco delle comunità di S. Marino, Gadesco e Pieve Delmona. Dal 2013 era parroco delle parrocchie di Piadena, Vho e Drizzona. Ora mons. Napolioni gli ha affidato l’incarico di parroco dell’unità pastorale di Vicomoscano, Quattro Case, Fossa Caprara e Casalbellotto.




Il coro Città di Brescia protagonista sabato sera a Persico

Dopo il concerto dell’anno scorso nel Duomo di Casalmaggiore, il coro Città di Brescia e la corale Gaydum di Ghedi si esibiranno nella serata di sabato 5 ottobre, alle 20.45 nella chiesa di Persico. Eseguiranno brani di musica sacra di autori come Mozart, Anton Bruckner, Jacob de Haan, Georg Friedrich Händel, Vivaldi. Con la partecipazione della soprano Satoko Shikama, all’organo il maestro Pierpaolo Vigolini, dirige il maestro Domenico Trifoglietti.

Locandina




Impegno in politica: “Questa è l’ora: appello ai cattolici”. Il 5 ottobre serata a Bozzolo con Enzo Bianchi

Nell’ambito delle celebrazione per il 60° dalla morte di don Primo Mazzolari, interprete del suo tempo e riferimento per una larga fetta della politica a lui contemporanea, “Amici del dialogo-Associazione di cultura e politica area Oglio Po”, in collaborazione con la Fondazione don Primo Mazzolari e la Parrocchia di San Pietro Apostolo di Bozzolo, organizza sabato 5 ottobre il convegno “Questa è l’ora: appello ai cattolici”.

A relazionare sul tema saranno presenti il prof. Giovanni Borsa direttore della rivista mazzolariana “Impegno”, padre Giuseppe Riggio caporedattore della rivista gesuita “Aggiornamenti sociali” e padre Enzo Bianchi fondatore della “Comunità monastica di Bose”.

La volontà degli organizzatori è ricordare come don Primo si sia impegnato nella costruzione di uno stato democratico, relazionandosi con le forze politiche nate a seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale, a partire dalla stesura della Costituzione.

«Anche oggi, come allora, c’e una forte necessità di ristabilire i fondamenti della democrazia, ritornando ad alcuni valori essenziali che sono tipici del cristianesimo: accoglienza, solidarietà, multiculturalità, attenzione ai poveri» dichiara il parroco don Luigi Pisani «I problemi di ieri sono ancora presenti oggi. I cattolici devono dare il loro contributo perché hanno una grande responsabilità, in primis facendo una scelta, scegliendo l’opzione preferenziale del Vangelo».

Ai relatori sarà affidato il compito di ragionare sulle sollecitazioni che don Primo fece ai cattolici del suo tempo, interpretandole alla luce della presenza cattolica e democratica nella cultura politica attuale, senza tralasciare gli aspetti spirituali che contraddistinguono chi decide di dedicare la propria vita e il proprio lavoro all’impegno per il bene comune.

Il convegno si svolgerà presso la Sala Civica di Bozzolo (piazza Europa) e avrà inizio alle ore 15.30 con i saluti del Sindaco Giuseppe Torchio.

Locandina




Il ricordo di don Natale Bellani a 10 anni dalla morte

Dieci anni fa, dopo una lunga malattia, moriva don Natale Bellani. Parroco di Bonemerse, era una figura di sacerdote che ricordava in qualche modo il don Camillo di Guareschi. Sanguigno nei modi ma profondamente paterno,  si è occupato per tanti anni dell’educazione dei giovani (prima all’oratorio di San Pietro al Po e poi a Bonemerse), insegnando a tanti la bellezza del canto e della liturgia. Come ricordano i suoi amici, don Natale però ha lasciato in eredità a chi ha avuto la fortuna di incontrarlo un solo grande insegnamento: tenere fisso lo sguardo su Gesù. Era infatti profondamente innamorato di Cristo e lo ha testimoniato nel corso di tutta la sua vita sacerdotale, fatta di fedeltà alla Chiesa locale e di appartenenza meditata e appassionata al Movimento di Comunione e Liberazione.

Giovedì 3 ottobre alle ore 21 (giorno del suo dies natalis) e domenica 6 ottobre alle 9.30 verranno celebrate nella chiesa di Santa Maria Nascente a Bonemerse due Messe in suo ricordo, mentre una mostra sarà esposta sul sagrato. Sempre domenica 6, dopo la celebrazione eucaristica, ci sarà la visita al cimitero sulla tomba del sacerdote castelleonese per una benedizione speciale.

Sabato 12 ottobre alle ore 21 ci sarà, sempre in chiesa, un concerto del coro del Liceo musicale di Cremona, sempre dedicato a don Natale.

L’attuale parroco di Bonemerse, don Mario Bardelli, ha tenuto particolarmente a questa ricorrenza, senza indulgere in ricordi nostalgici che risulterebbero forse vuoti, ma nella certezza che “il nostro ricordo, la nostra preghiera, il nostro impegno sincero nel continuare quel cammino incontro a Cristo che per tanti anni don Natale ha condiviso con questa comunità sono il modo più bello e più vero per ricordarlo con grande riconoscenza”.




Azione Cattolica, il 6 ottobre a Caravaggio la Giornata di spiritualità

Inizierà domenica 6 ottobre, con la giornata di spiritualità al Santuario di Caravaggio, il cammino associativo di Azione Cattolica per l’anno pastorale 2019/2020, dal titolo “Che tempo!”, ispirato ai richiami di Papa Francesco alla necessità di leggere la vita e la storia alla luce della Parola, e in particolare in riferimento al brano evangelico di Matteo 25, 31-36..

Il percorso intende aiutare gli adulti a recuperare la capacità di custodire il tempo: il tempo della vita che ci è stato donato e in cui viviamo, nel quale scorgere le sorprese dell’agire di Dio nella vita delle persone e nella storia.

Il tema scelto per la giornata di spiritualità di domenica 6 ottobre presso il Centro di spiritualità del Santuario di Santa Maria del Fonte sarà “(Senza) fine” e proporrà una lettura del racconto del Giudizio finale (Matteo 25). Il programma della giornata inizierà alle 9.45 e si concluderà alle 17 dopo la celebrazione della Messa alle 16 in Santuario.

Per gli associati da tutta la diocesi è disponibile un servizio di trasporto su prenotazione con i pullman in partenza da Bozzolo (piazza della chiesa, 7.30), Rivarolo Mantovano (davanti al distributore, 7.40), Cremona (piazzale di Porta Venezia, 8.10) e Soresina (piazzale del cimitero, 8.50), che effettueranno fermate lungo i percorsi secondo le richieste.

In ogni caso, anche per chi giungerà a Caravaggio con mezzi propri, è necessario segnalare l’adesione entro venerdì 27 settembre presso gli uffici AC (0372.23319, aperto lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 11.30). La spesa complessiva a persona per pullman e pranzo è di 35 euro.

Il cammino annuale di AC proseguirà con le tappe a Cremona (10 novembre), Bozzolo (17 novembre) e Rivarolo mantovano (19 gennaio 2020). E’ programmata invece per aprile 2020 la “Due giorni di spiritualità” a Bienno (BS). Per le persone anziane, il percoros formativo si completerà con la settimana “Giorninsieme” a Marina di Pietrasanta dal 3 al 10 giugno 2020.

 

 




A Viadana la festa di san Francesco d’Assisi ha aperto gli incontri della Comunità Laudato si

La festa di san Francesco d’Assisi a Viadana è stata occasione per dare il via a un percorso formativo che, promosso dalla locale Comunità Laudato si’, proseguirà con altre tre iniziative facendo di ottobre un vero e proprio mese eco virtuoso. A caratterizzare il primo incontro, venerdì 4 ottobre, è stato l’intervento del prof. Gianni Tamino, docente di BNiologia e bioetica all’Università di Padova sul tema della Giornata del Creato 2019 “Quante sono le tue opere, Signore. Coltivare la biodiversità.

 

L’evento inaugurale è stato caratterizzato anche dalla piantumazione di un alberello di carpino, piantato in riva al Po come gesto nell’ambito campagna della rete internazionale delle Comunità Laudato si’ con l’obiettivo di piantare 60 milioni di alberi in Italia, uno ogni italiano.

Il secondo appuntamento è fissato per venerdì 11 ottobre: alle 18.15, presso la sala polivalente della cooperativa sociale Palm W&P di Buzzoletto, riflessione sul tema “Elogio delle erbacce. Un approccio ecologico al tema delle migrazioni”. Interverrà Mauro Ferrari (docente del master “Immigrazione” all’università Ca’ Foscari di Venezia). A seguire, degustazione guidata di piatti a base di erbe locali.

A Viadana un ciclo di incontri con la Laudato si’




Vicomoscano ha accolto il nuovo parroco don Giuseppe Manzoni

Si è svolto domenica 6 ottobre linsediamento del nuovo parroco di Casalbellotto, Fossacaprara, Quattrocase, Vicomoscano don Giuseppe Manzoni.

Come dabitudine è stato rispettato il protocollo che ha previsto laccoglienza, sul sagrato della Chiesa di S. Pietro apostolo in Vicomoscano, dellautorità civile che ha parlato a nome dellintera comunità. Per loccasione era presente il sindaco di Casalmaggiore e frazioni Filippo Bongiovanni, che si è impegnato a nome dellamministrazione comunale a essere a disposizione per eventuali future collaborazioni nel nome del «più alto fine che è il bene comune».

La celebrazione eucaristica è stata presieduta da mons. Antonio Napolioni, alla presenza di numerosi sacerdoti, tra cui don Claudio Rubagotti parroco di Casalmaggiore e don Davide Barili vicario della Zona 5, a significare la vicinanza delle parrocchie limitrofe e di tutta la zona pastorale.

Significativo il saluto iniziale del Vescovo, durante il quale ha presentato la comunità come un unicum per laffluenza e la partecipazione attiva di tanti giovani e famiglie. «Ecco il segno che questa comunità ha grande cura delle famiglie, dei ragazzi, delloratorio, della loro crescita». E ha proseguito con un ringraziamento a don Baronio, parroco per nove anni. «Il pensiero va a don Ottorino e a tutti coloro che con lui hanno operato con tanto impegno e va alla staffetta che ora il Signore ci fa compiere con don Giuseppe».

Dopo la lettura del decreto di nomina proclamato da don Barili, la comunità parrocchiale ha dato il benvenuto a don Giuseppe e, attraverso le parole di una parrocchiana, ha promesso di affiancarlo nel suo nuovo cammino «come un unico gregge dietro lo stesso Signore».

Nella sua omelia il Vescovo ha invece valorizzato il tema del servizio come dono ricevuto, a partire dallattualizzazione della Parola del giorno. «Se facciamo il nostro dovere come un dono ricevuto, quel dovere cambia sapore». E ha ribadito la centralità della fede come testimonianza cristiana. «La vostra testimonianza di fede che ci date oggi è meravigliosa. Perché se la fede divide, non è fede. Se unisce è fede cristiana».

È seguito il saluto di don Giuseppe, che si è soffermato su due punti in particolare: il valore delle relazioni e la preghiera. Le amicizie «sanno durare nel tempo e anche nella comunione dei santi nella vita ultraterrena» ha dichiarato ringraziando i tanti parrocchiani presenti, compresi quelli provenienti da parrocchie lontane. E, citando Bruno il Certosino e Benedetto XVI che hanno fatto della preghiera «il centro della loro vita», ha rivelato come la preghiera sarà il fulcro nodale della sua pastorale. «Non ho programmi da proporre a queste comunità vive ma se sapremo pregare vuol dire che crederemo nel Signore. Allora sarà tutto possibile».

La celebrazione, che è stata allietata dal coro della comunità interparrocchiale beato Vincenzo Grossi, diretto dal maestro Cesare Visioli, si è conclusa con un banchetto in oratorio per dare il benvenuto al nuovo parroco.

Photogallery (di Filippo Peschiera e Stefano Ponzoni)

 

Biografia di don Manzoni

Classe 1958, originario di Caravaggio, don Giuseppe Manzoni è stato ordinato nel giugno 1985. Ha iniziato il proprio ministero pastorale a Fornovo S. Giovanni in qualità di vicario. In quegli anni ha intrapreso gli studi presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, continuando poi alla Pontificia Università Lateranense, dove ha ottenuto la licenza in Teologia Pastorale. Insegnante in Seminario dal 1999 (fino al 2003 è stato anche vicerettore ed economo), dal 1999 al 2007 è stato assistente Giovani AC e dal 2002 al 2005 assistente ecclesiastico FUCI e MEIC. Dal 2005 al 2007 ha ricoperto l’incarico di vicecancelliere di Curia e notaio del Tribunale ecclesiastico. Don Manzoni, che dal 2003 è assistente ecclesiastico AGESCI, dal 2007 al 2013 è stato parroco delle comunità di S. Marino, Gadesco e Pieve Delmona. Dal 2013 era parroco delle parrocchie di Piadena, Vho e Drizzona. Ora mons. Napolioni gli ha affidato l’incarico di parroco dell’unità pastorale di Vicomoscano, Quattro Case, Fossa Caprara e Casalbellotto.




«Un dono che diventa un dovere fa da bussola alla nostra vita» (VIDEO e FOTO)

Dono e dovere. Sono questi i due termini che il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, ha voluto porre all’attenzione di fra Andrea Maria Codignola, giovane domenicano cremonese, originario proprio della parrocchia della Cattedrale, prima di ordinarlo diacono. Due termini all’apparenza in contrapposizione che, invece, alla luce della Parola di Dio, riescono a bene a conciliarsi.

«Mettiti sempre di più nelle mani di Dio», ha suggerito il Vescovo. Perché è un «dono sicuro», ha assicurato prima di proseguire: «Tu sei il dono di Dio» e proprio per questo «il dovere di vivere così non ci pesa».

Non solo. «Un dono che diventa un dovere fa da bussola alla nostra vita», ha sottolineato monsignor Napolioni che, citando Charles de Foucauld ha letto il donarmi come «un’esigenza di amore». Ed ecco allora che «dono e dovere» diventano un’esigenza in cui il bene personale coincide anche con quello degli altri. «C’è un modo di servire – ha detto il Vescovo – che serve a te e agli altri».

Sullo sfondo la pagina evangelica con la parabola dei “servi inutili”. Con Cristo che chiede di servirlo con l’autorevolezza di chi lo fa per primo. Ma come fare in modo che il cuore sia docile a questa esigenza? La strada indicata da monsignor Napolioni è stata quella della fede, «che ti fa cercare e trovare il tu della tua vita».

Infine l’invito a vivere la propria vita «con fede e con amore, a servizio di Dio e dei fratelli».

Dopo l’omelia il Vescovo ha interrogato fra Codignola circa gli impegni propri dell’ordine diaconale. È seguito il canto delle litanie dei santi, l’imposizione delle mani da parte del Vescovo e la preghiera di ordinazione.

Poi la liturgia è continuata con la vestizione dell’abito proprio del diacono (stola e dalmatica), la consegna del libro dei Vangeli e l’abbraccio di pace con il Vescovo e gli altri diaconi presenti.

Accanto al vescovo Antonio Napolioni il vescovo emerito Dante Lafranconi e il padre provinciale, i superiori e i formatori domenicani, insieme ad altri frati predicatori.

Insieme ai parenti, nelle prime file, anche tanti amici che hanno voluto dimostrare l’affetto e la vicinanza al novello diacono. In particolare gli amici e gli insegnanti del liceo Vida e i volontari dell’Unitalsi con cui il giovane domenicano ha fatto esperienze di servizio.

Hanno prestato servizio all’altare i seminaristi diocesani insieme agli studenti di teologia domenicani.

Aprendo la Messa il vescovo Napolioni, che ha tracciato un breve profilo del giovane domenicano, ha ricordato anche che quest’anno, senza il diaconato di fra Andrea Maria, non ci sarebbero state ordinazioni in diocesi. «Tu ci mantieni allenati», ha affermato il Vescovo, invitando quindi a pregare per tutte le vocazioni.

Al termine della celebrazione il breve saluto del priore provinciale della Provincia San Domenico in Italia (quella del nord Italia, una delle tre in cui è suddivisa la Penisola).

 

Photogallery della celebrazione

 

 

Oppure guarda il video sul canale YouTube della Diocesi

 

Profilo biografico

Classe 1992, Andrea Codignola (oggi fra Andrea Maria Codignola) è originario della parrocchia della Cattedrale di Cremona.

È all’ombra del Torrazzo, infatti, che è cresciuto e si è formato. Dopo il diploma al liceo scientifico Vida, presso il Seminario di Cremona, ha iniziato il percorso vocazionale presso la Provincia dei Domenicani del nord Italia facendo un anno di “aspirantato” (con una serie di incontri in alcuni week-end per approfondire la propria vocazione e la scelta domenicana). Poi un anno di “prenoviziato” a Bergamo (risiedendo qualche mese in uno dei conventi della Provincia) ricevendo quindi l’abito nell’anno di noviziato e facendo poi la professione semplice a Bologna.

È, infatti, nel convento patriarcale di San Domenico, dove sono conservate le spoglie mortali del fondatore, che fra Codignola ha frequentato i tre anni di filosofia, conseguendo il baccellierato in Filosofia, continuando poi con altri tre anni di studi teologici.

Un percorso che lo ha portato, nel settembre del 2018, a emettere la professione solenne nei Dominicani, l’Ordine dei frati predicatori.

Ha voluto essere ordinato diacono nella “sua” Cattedrale, per l’imposizione delle mani del vescovo di Cremona Antonio Napolioni. «Penso sia stato un dono – ci ha confermato a margine della celebrazione di ordinazione – poter essere ordinato nella mia città. Lo vedo come un vero segno di vita ecclesiale. Dio ci parla nella storia della nostra vita ed è bello che alcune tappe fondamentali nella risposta alla sua chiamata vengano fatte in quei posti che hanno segnato la nostra esistenza, come certamente è per me la mia città di Cremona».

Del carisma di san Domenico e della sua famiglia religiosa fra Codignola dice di essere stato affascinato anzitutto dalla «capacità che ha di tenere insieme, senza opposizioni, la contemplazione e lo zelo apostolico, di modo che l’annuncio della Parola di Dio sgorghi dalla sempre più profonda immersione nel mistero di Cristo». «Penso che la via tracciata da san Domenico – afferma il giovane diacono – sia un eccellente modo di conformarsi a Cristo predicatore, avendo uno stile di vita che ricalca il modello degli Apostoli, i quali si dedicavano alla preghiera e al ministero della Parola. Così è anche per noi secondo il motto tratto da san Tommaso “contemplari et contemplata aliis tradere”, e questo è fatto sotto il costante e speciale patrocinio di Maria, come testimonia il Rosario, che è figlio dell’Ordine dei Predicatori».




A San Michele le note barocche del coro Porta & CremonaAntiqua

Un concerto d’eccezione, quello offerto dalla Fondazione Città di Cremona e dal Coro Costanzo Porta & Cremona Antiqua venerdì sera 4 ottobre, ricorrenza di san Francesco d’Assisi, alla città, nella cornice della chiesa di San Michele. Come negli anni precedenti, in questo modo si è voluto omaggiare il patrono d’Italia, simbolo di quella  carità che è la principale mission della Fondazione.

In apertura, il segretario generale Lamberto Ghilardi ha ricordato la figura di Anna Rossi, madre della presidente Uliana Garoli, scomparsa il giorno prima. Una protagonista, a partire dal dopoguerra, della lotta per i diritti delle lavoratrici e per la difesa dei più deboli, bambini e malati in particolare. L’assessore al Welfare del Comune di Cremona, Rosita Viola, ha poi illustrato le finalità di ‘Oltre il Giardino’, il progetto di rigenerazione urbana e sociale avviato da maggio in via 11 febbraio 60, dove il giardino è stato messo in comunicazione con gli spazi di Civico 81 di via Bonomelli. Qui è stata aperta, simbolicamente e materialmente, una nuova strada per l’inclusione che permetterà a molte persone di incontrarsi e conoscersi, superando le barriere generazionali. Il progetto, per il quale è stata avviata una raccolta fondi, consiste nella sistemazione del giardino, aperto al pubblico nelle ore diurne, che sarà via via contraddistinto da varie zone: un campo da calcio, uno da basket, giochi per bambini – anche per disabili – un’area relax per anziani.
Il concerto che ha fatto seguito è stata una carrellata di brani del repertorio barocco europeo, un viaggio iniziato con alcuni estratti delle sonate da chiesa e da camera del bresciano Biagio Marini continuato con il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi, per esplorare poi la produzione del napoletano Scarlatti. Non potevano mancare Bach e Händel, mentre il bis ha visto l’esecuzione, applauditissima, dello Stabat Mater di Pergolesi.

Un concerto tanto più prezioso, quanto fitti sono gli impegni dell’ensemble musicale: dopo la trasferta greca con il maestro Riccardo Muti della scorsa estate, con l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven, il coro del maestro Greco sarà protagonista dal 17 al 19 ottobre dei tre concerti che inaugureranno la stagione dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, diretta dal giovane talento James Feddeck.