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L’economista Davide Maggi ha aperto a Castelleone il “Novembre sociale”

Se il buongiorno si vede dal mattino, si può sicuramente dire che il “Novembre sociale” proposto dalla parrocchia di Castelleone ha colto nel segno: l’iniziativa che vuole essere un contributo alla comunità intera per la ricerca del bene comune, sin dal primo incontro ha soddisfatto pienamente le attese. Il professore Davide Maggi, docente di Economia aziendale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, infatti, con la sua relazione sul tema “Economia: verso un nuovo modello di sviluppo”, ha saputo conquistare  l’attenzione dei numerosi presenti collegando la storia economica alle dinamiche sociali e relazionali.

Il relatore ha individuato tre paradigmi economici dal dopoguerra ad oggi, mercato-welfare state (1945/anni ‘70-’80, consumistico-finanziario (1989/2008), …in costruzione (2008–oggi e futuro), e con la grande crisi iniziata nel 2008 è avvenuta una rottura nel sistema economico, antropologico e relazionale che prospetta nuove modalità di cui non si comprende ancora chiaramente dove potranno portare.

Il professore ha individuato nella globalizzazione e nella deregulation, i cui sostenitori sono stati Ronald Reagan e Margaret Thatcher, l’avvio di un neoliberismo che ha spostato l’attenzione dalla società all’individuo, un sistema globalizzato dove tutti sono accomunati dal consumo per soddisfare bisogni sempre risorgenti e dove quindi è necessaria la disponibilità di denaro. Secondo il professor  Maggi questo ha portato a uno svilimento dei valori di fondo, amore, amicizia, relazioni, sentimenti,  che sono diventati anch’essi cose. La crisi scoppiata nel 2008 non ha ancora trovato una soluzione e allora il professore Maggi propone di ritornare a una via di sviluppo già proposta da Max Weber, dove l’economia nasce da una spinta culturale e spirituale. Ma esiste oggi una spinta di questo tipo?

La risposta può trovarsi nella proposta di un’economia sostenibile, dove si intersechino economia, società e ambiente, perché come sostiene papa Francesco l’economia deve produrre, ma poi deve “sgocciolare”, deve distribuire a tutti i beni che produce. Esistono comunque segnali postivi verso un nuovo tipo di economia come dimostrano i movimenti giovanili molto sensibili all’ambiente, così come lo sono anche molte grandi aziende. Sviluppo significa sciogliere i nodi e le catene che irrigidiscono come ad esempio le diverse disuguaglianze, il Pil misura la crescita e non lo sviluppo, questo esiste se la crescita è distribuita in benessere economico e sociale. Il compito è sostenere la sostenibilità. Maggi ha ricordato come sia necessario un modello economico inclusivo e civile  che può  essere costruito recuperando una dimensione culturale umanistica senza la quale non si possono apprendere la sfide della società  tecnologica contemporanea, citando a sostegno delle sue affermazioni testi di Luigi Einaudi, Robert Kennedy e Martha Nussbaum. Fondamentali restano anche le indicazioni della dottrina sociale della Chiesa che, come ricorda papa Francesco, parla a tutti gli uomini, senza alcuna distinzione.

Diverse e molto precise le domande del pubblico, a dimostrazione dell’interesse suscitato dalla relazione, e anche dalle risposte è risuonato ancora con forza il richiamo a un nuovo umanesimo e a un’educazione alla sostenibilità.

 

I prossimi appuntamenti

Il secondo domenica 17 novembre, sul tema”Immigrazione: dalla paura all’incontro”, relatori S.E. mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara e Comacchio, già direttore della Fondazione Migrantes e l’ avvocato Abdoulaye Mbody, primo avvocato africano del foro di Milano.

Domenica 24 novembre, terzo e ultimo incontro sul tema “Ecologia…Abitare la Terra: la cura per la casa comune”, relatori don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i Problemi sociali e il lavoro, e l’ingegnere Francesco Begnis.

Tutti gli incontri si terranno, alle 18,  presso la sala san Bernardino Realino dell’oratorio di Castelleone.




Domenica a Cremona festa di strada al quartiere Po nell’ambito della ricorrenza patronale

Domenica 10 novembre a Cremona, dalle 9 alle ore 18, seconda edizione di “Sant’Omobono. Festa di strada di Quartiere Po”, manifestazione promossa dal Comitato del Quartiere Po con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona. Una sessantina di realtà prevalentemente locali, tra creativi dell’handmade e appassionati di antiquariato, enti e associazioni del Terzo settore che operano in ambito socio-assistenziale e socio-culturale, la scuola per l’infanzia “Agazzi”, l’oratorio della parrocchia di Cristo Re, il Gruppo Scout Cremona 2, cittadini volontari impegnati in comitati e gruppi informali per la promozione della partecipazione attiva della cittadinanza in vari settori, invaderanno pacificamente e festosamente le vie Adda, Ticino e Oglio nonché piazza Cazzani.

L’apertura ufficiale avverrà alle ore 10 alla presenza del sindaco Gianluca Galimberti. A seguire esibizioni del Complesso Bandistico “Città di Cremona” e dell’Associazione Drum Bun che intratterranno i presenti con musica ed animazioni di strada, mentre “Le fate degli alberi”, cioè le cittadine volontarie del laboratorio di Yarn Bombing (tenutosi nel quartiere nei mesi precedenti all’interno del progetto Via Ticino la strada dei bambini-la via degli alberi colorati) rivestiranno gli alberi di via Ticino con coloratissimi e originali manufatti in lana da loro prodotti in vari incontri. Sarà questa anche l’occasione per celebrare i trent’anni della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza proclamata il 20 novembre 1989.

I visitatori troveranno in via Adda gli stand Handmade e Creatività a cura del Comitato di Quartiere 10 Po, in via Oglio le postazioni informative di associazioni ed enti che operano nel settore socio-sanitario: A.P.O.M. onlus, AUSER Comprensorio di Cremona, AVIS Comunale di Cremona, Croce Rossa Italiana-Comitato di Cremona, Cooperativa Altana, La città dell’uomo Onlus, Associazione Diabetici Cremonesi, ATS Val Padana, stand Antiquariato (a cura del Comitato di Quartiere 10 Po), E’ Festa! – animazioni, giocoleria, marionette, spettacoli, cioccolata calda e pop corn gratis per tutti (a cura di Oyster – attività offerta dalla farmacia del quartiere).

In via Ticino, oltre alle postazioni informative di realtà coinvolte nel progetto Cariplo Cittadinanza in movimento. Sulla strada della partecipazione (Comitato di quartiere 10 Po, Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo Cremona 2, Laboratorio asd APS, Associazione Drum Bun odv, FIAB Cremona Biciclettando), saranno collocate quelle del Laboratorio Agazzi-Progetto Marian con creazioni originali dei bambini della scuola per l’infanzia per sostenere gli studi di una bimba dell’Eritrea. Ci sarà poi Rigenera con le verdure della Cooperativa Sociale Nazareth e I Buoni di Ca’ del Ferro, conserve realizzate nella Casa circondariale di Cremona. Infine, in piazza Cazzani, saranno presenti stand ed attività a cura dei giovani dell’Oratorio di Cristo Re e del Gruppo Scout Cremona 2.

Nel pomeriggio, in via Ticino, dalle 15 alle 17, i bambini, accompagnati dai loro genitori, potranno divertirsi con Riciclettiamo, laboratorio creativo di costruzione di “ri-ciclette”, piccole biciclette realizzate con materiali di riciclo a cura di FIAB Cremona Biciclettando e con Danze in cerchio, giochi espressivi di movimento a cura di APS Il Laboratorio.

Dalle 16 inizieranno le animazioni itineranti attraverso le vie della Festa, la prima con partenza da via Oglio, Yoga della risata, laboratorio interattivo a cura di Confluenze Armoniche e Olisticamente Sport e Cultura, la seconda con partenza da via Ticino, Danze popolari rumene, a cura dell’associazione Ansamblu Diaspora.

Infine, alle 17.15, con partenza da piazza Cazzani, Il ciclista illuminato, una passeggiata in bicicletta lungo le ciclabili del quartiere, curata da FIAB Cremona Biciclettando. Per partecipare è naturalmente necessario che la bicicletta abbia i fanali regolamentari. In occasione dell’evento in programma domenica 10 novembre alcune attività commerciali del quartiere effettueranno un’apertura straordinaria.

La festa al quartiere Po è un momento di cittadinanza attiva che nasce e si sviluppa nell’ambito del progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo Cittadinanza in movimento. Sulla strada della partecipazione giunto al traguardo del triennio di attuazione, articolato per favorire e sostenere lo sviluppo di una rete di realtà territoriali impegnate nella riqualificazione di alcuni spazi del quartiere individuati come Beni Comuni nei quali la comunità si riconosce e si identifica quali il Parco Sartori, via Val di Pado e via Ticino, nel tratto compreso tra via Adda e via Oglio, sul quale si affacciano due scuole.

Locandina dell’evento              Brochure con il programma




Una scuola di preghiera con Famiglia Buona Novella

“Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di essere ascoltati a forza di parole.” (Mt 6, 8) A volte è opportuno chiedersi: la preghiera che vivo è vera preghiera? che cosa è una vera preghiera? Posso imparare qualcosa al riguardo? Per rispondere a queste domande l’Associazione Famiglia Buona Novella propone il percorso di una “Scuola di preghiera”  per gustare la dolcezza della preghiera, grazie a un percorso di 9 incontri, a cadenza mensile, in cui si sarà accompagnati, con le modalità proprie della preghiera ignaziana, all’incontro interiore con la persona di Gesù.


Tema del percorso sarà la relazione di Dio con noi. Partendo dall’ascolto delle Sacre Scritture i partecipanti saranno guidati a conoscere ed assaporare due modalità di preghiera: la meditazione e la contemplazione secondo la modalità ignaziana.
Trattandosi di un percorso pensato per un numero limitato di persone è richiesta una adesione via mail o telefonicamente.
Ecco il calendario degli incontri che si terranno a Cremona via Pennelli 5 (presso la cappella della cascina Moreni), alle ore 21 dei seguenti giorni:

  • mercoledì 30 ottobre 2019
  • mercoledì 27 novembre 2019
  • mercoledì 18 dicembre 2019
  • mercoledì 29 gennaio 2020
  • giovedì 27 febbraio 2020
  • mercoledì 25 marzo 2020
  • mercoledì 29 aprile 2020
  • mercoledì 27 maggio 2020
  • mercoledì 24 giugno 2020

Per iscriversi o per informazioni: scrivere a info@famigliabuonanovella.it o telefonare a Stefano 335.7889393




Fra Alessandro, “la voce di Assisi” canta per l’organo di Soresina

È conosciuto in tutto il mondo come “la voce di Assisi”: Frate Alessandro, francescano della città del Poverello, sabato 9 novembre sarà a Soresina (CR) per mettere la sua straordinaria voce a servizio della solidarietà. Il frate tenore, infatti, si esibirà in concerto, alle 20.45, nella chiesa di San Siro vescovo, con la partecipazione del Coro Psallentes, diretti dal maestro Alessandro Manara e all’organo il M.o Giuseppe Caffi, per una serata di raccolta fondi per il restauro organo della parrocchiale stessa.

Il concerto con Frate Alessandro si svilupperà in quattro parti, ciascuna introdotta da una lettura: sarà, così, un itinerario musicale che proporrà anche una riflessione sui contenuti della fede. La prima parte sarà dedicata alla Vergine Maria, la seconda parte sarà incentrata sul mistero della Santa Eucaristia, la terza parte celebrerà la gloria di Dio e, infine, la quarta parte sarà dedicata ai Santi.

Fra Alessandro Giacomo Brustenghi è nato a Perugia nel 1978, fin da giovanissimo si avvia allo studio della musica affascinato dal mondo della composizione, ma anche della poesia e della narrativa. Grazie al successo raccolto con la sua attività musicale e le sue incisioni frate Alessandro ha avuto la possibilità di viaggiare in Europa, negli Stati Uniti, in Russia e in Australia raggiungendo, grazie a un’intensa collaborazione con i mass-media, milioni di persone con il canto e la testimonianza. I proventi derivati dalla vendita dei suoi dischi sono stati destinati a progetti missionari legati alla Provincia religiosa a cui frate Alessandro appartiene

Frate minore attualmente presso la Porziuncola, è impegnato in diversi servizi legati al convento e alla Basilica.

Il concerto sarà dunque un’importante occasione culturale per contribuire all’opera di restauro dell’organo della chiesa parrocchiale.

A oltre due anni dallo smontaggio (maggio 2016) e a quattro dall’inizio dell’iter burocratico (2014), la Comunità di Soresina si riappropria, nel 2018, del suo organo a canne (Serassi – Balbiani 1808-1887): uno strumento musicale antico e complesso, a trasmissione meccanica, dalla sonorità sorprendente. Un bene di grande valore storico, liturgico e culturale. Che appariva definitivamente perduto ed è stato ritrovato. Recuperato alla sua originaria efficienza.

Il restauro è reso possibile grazie all’impegno del Consiglio per gli Affari Economici della Parrocchia, che ha “rischiato” l’impresa e ha consegnato, ai soresinesi di oggi e alle generazioni future, un segmento di storia e una significativa porzione del loro patrimonio culturale. Grazie, soprattutto, alla ditta “Bottega Organaria Cremonesi & D’Arpino” di Soncino per l’opera certosina e sapiente del restauro conservativo (pdf scheda restauro organo) a cui hanno partecipato la ditta “Rizzi Luigi restauri” di Cremona, il maestro Alessandro Manara che, con il “Coro Psallentes”, in questi anni di “lavori in corso”, ha promosso e promuove iniziative per sensibilizzare la comunità e sostenere economicamente l’operazione. Un particolare riconoscimento deve essere, infine, riservato a Francesco Stoppelli, che non ha risparmiato energie e risorse, tempo e fatica per supportare con intelligenza e passione l’attività degli organari.

Locandina del concerto




Il Csi festeggia i 75 anni con il presidente Bosio a Caravaggio

Sono 75 le candeline che il CSI spegne in questo 2019 e a festeggiarlo si sono dati appuntamento a Caravaggio numerosi tra volontari e collaboratori. L’incontro è iniziato alle 17.30 di domenica 27 ottobre presso l’oratorio San Pietro di Caravaggio e è proseguito con un pellegrinaggio verso il Santuario di Caravaggio con due tappe intermedie.

Ospite d’onore è stato il presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio, che ha tenuto il suo intervento parlando degli esordi del CSI in una Italia devastata dalla guerra e che ha visto nello sport un modo per risollevarsi. Il legame con la Chiesa è fondamentale per proporre un diverso modo di fare sport in questo mondo cambiato e troppo spesso legato a logiche economiche e utilitaristiche, anche nelle varie discipline sportive.

Sempre in merito al legame che il Centro Sportivo Italiano ha con il mondo cattolico, «non sappiamo quante persone sono state convertite», ammette Bosio, «ma sappiamo di avere accolto tutti», accoglienza è infatti la parola che riassume l’identità del CSI. Accoglienza non solo dello straniero o dell’atleta paralimpico, ma di tutti – bambini, ragazzi e adulti – che vogliono fare sport in modo serio e sano.

Bosio ha chiuso il suo intervento con l’augurio di sapere osare e di continuare a riconoscersi necessari, anche se in un modo diverso rispetto agli esordi, e perseguire l’affascinante compito di aiutare i ragazzi a crescere meglio.

La serata si è conclusa con il taglio della torta, una buona crostata alla marmellata, e l’augurio di ritrovarsi a festeggiare il centenario con lo stesso entusiasmo di oggi.




A Castelleone “Novembre sociale” con uno sguardo sul mondo

Ritornano a Castelleone gli incontri proposti dalla rassegna “Novembre sociale”. Come scrive il parroco don Giambattista Piacentini sull’ultimo numero del giornalino parrocchiale “La Squilla”, dopo alcuni anni di pausa, si vuole riproporre il “Novembre sociale”, una iniziativa che si ritiene importante per la formazione di una coscienza cristiana e per una lettura dei fenomeni sociali alla luce del Vangelo.

Il Novembre Sociale, fin dall’inizio, è sempre stato caratterizzato da una particolare attenzione a tematiche relative a situazioni legate alla realtà attuale e quotidiana interpretate e lette seguendo la dottrina sociale della Chiesa.

Quest’anno si propone di riflettere, in modo serio e documentato, su tre temi che rischiano di essere trattate in modo superficiale se non addirittura banale: una economia solidale, il fenomeno delle migrazioni, l’ecologia e la cura del creato. Il contributo di persone esperte nei vari ambiti permetteranno di ampliare le conoscenze sulle tematiche in oggetto e di favorire una riflessione sia comune sia personale. La proposta del “Novembre sociale” è il contributo culturale che la parrocchia desidera offrire alla città di Castelleone nella ricerca del bene comune.

Il primo incontro si terrà domenica 10 novembre, sul tema “Economia: verso un nuovo modello di sviluppo”, relatore prof. Davide Maggi, professore di Economia Aziendale Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Il secondo domenica 17 novembre, sul tema”Immigrazione: dalla paura all’incontro”, relatori S.E. mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara e Comacchio, già direttore della Fondazione Migrantes e l’ avvocato Abdoulaye Mbody, primo avvocato africano del foro di Milano.

Domenica 24 novembre, terzo e ultimo incontro sul tema “Ecologia…Abitare la Terra: la cura per la casa comune”, relatori don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i Problemi sociali e il lavoro, e l’ingegnere Francesco Begnis.

Tutti gli incontri si terranno, alle 18,  presso la sala san Bernardino Realino dell’oratorio di Castelleone.

 

Locandina




L’ultimo saluto a don Scaglioni, «capace di guardare a Dio e insieme alla gente»

Una vera e propria folla commossa e composta è quella che ha gremito la chiesa del Seminario diocesano per salutare un’ultima volta don Angelo Scaglioni nel primo pomeriggio di giovedì 7 novembre. I funerali del sacerdote mantovano, deceduto il 5 novembre a 77 anni dopo una lunga malattia, sono stati presieduti dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni e concelebrata dal vescovo emerito mons. Dante Lafranconi con il vicario generale don Massimo Calvi, insieme a molti altri sacerdoti diocesani.

Incapace la chiesa del Seminario di contenere tutti. Oltre ai fedeli di S. Antonio Maria Zacaria, anche molti di Cristo Re e di Paderno Ponchielli, giunti con un apposito pullman con la presenza anche del sindaco Cristiano Strinati, in fascia tricolore accanto a un rappresentante dell’Amministrazione di Cremona.

Nelle parole del Vescovo durante l’omelia il ricordo di don Angelo è stato semplice e genuino: «Oggi la Chiesa di Cremona saluta un grande parroco: oggi tutti parlano di te, disubbidendoti perché come tu dicevi non volevi finire sul giornale». Proseguendo ha voluto poi sottolineare tutte le realtà che don Scaglioni ha vissuto e dove ha lasciato un segno profondo. Infatti: «Oggi le parrocchie, i quartieri, gli oratori, gli scout, la radio e persino gli animali che ti hanno conosciuto parlano di te e tutti ti dicono grazie».

Seppur come “ultimo arrivato” mons. Napolioni ha voluto portare il suo ricordo personale, poiché proprio nella parrocchia di Sant’Antonio Maria Zaccaria, dove don Angelo ha servito incessantemente la comunità per trent’anni, come nuovo vescovo celebrò la sua prima Messa in una parrocchia della diocesi: «Don Angelo, ringraziandomi per la visita, qualche giorno dopo mi scrisse dicendosi contento perché parlavo il “gentese”, la lingua che a lui piace: oggi voglio essere la voce della tua gente per cantare la bellezza della tua vita».

Il ricordo è stato segnato anche da una caratteristica di don Angelo tanto fisica quanto caratteriale: «Dio ha valorizzato tutto di te, come il tuo sguardo strabico tipico dei cristiani: un occhio talmente preso da Dio e uno dalla gente da tenerli insieme anche quando sembrava impossibile, specialmente verso i ragazzi e gli smarriti sempre accolti da te. Sei stato un prete tanto esigente quanto aperto, come narrato nelle parole del Vangelo di oggi “costui accoglie i peccatori e mangia con loro” proprio come il tuo stile che dai tuoi confratelli era rispettato, un po’ sopportato e un po’ invidiato».

Infine il vescovo Napolioni ha voluto concludere ricordando anche il legame con Maria, mamma tanto affettuosamente amata da don Angelo: «Ora parla tu di noi, sappiamo lo farai affidandoci ancora a Maria, la Madonnina dell’Angelo, e se proprio le combineremo grosse dacci un segno col tuo fischietto».

Al termine della celebrazione eucaristica, dopo l’aspersione con l’acqua santa, in ricordo del battesimo, e con il fumo dell’incenso in attesa della resurrezione dei morti, la salma è stata portata fuori dalla chiesa dove sotto una leggera pioggia c’è stato l’ultimo lungo e interminabile saluto dei tanti fedeli presenti a don Angelo.

Dopo la celebrazione la salma è stata trasferita nella chiesa parrocchiale di Rivarolo Mantovano, suo paese natale, per la tumulazione di venerdì 8 novembre.

Photogallery della celebrazione

Matteo Lodigiani

 

Profilo di don Scaglioni

Don Angelo Scaglioni è nato a Rivarolo Mantovano: classe 1942 è stato ordinato presbitero nel giugno del 1967. Fino al 1981 ha vissuto il suo ministero tra i giovani della parrocchia di Cristo Re, a Cremona, come vicario parrocchiale. Ha ottenuto la laurea in Teologia Biblica. Nominato parroco ha servito la comunità di Paderno Ponchielli dal 1981 al 1989. Quindi il trasferimento a Cremona, nella parrocchia cittadina di S. Antonio Maria Zaccaria, di cui è stato parroco fino al 2017, quando la malattia l’ha costretto a rinunciare alla parrocchia per risiedere nella struttura “La Pace” di Cremona.

 

La Messa di don Angelo, per 25 anni “la prima voce” della Radio diocesana

 




La prima domenica di don Davide Ferretti a Salvador de Bahia

Arriva direttamente da Salvador de Bahia il saluto di Don Davide Ferretti alla diocesi di Cremona. Nel suo video messaggio don Davide parla della sua prima domenica da fidei donum nella parrocchia di Cristo Risorto a Salvador de Bahia dove proprio oggi, 3 novembre, inizia il suo nuovo servizio. Una giornata di festa per la comunità che festeggia l’arrivo del nuovo sacerdote ma anche il compleanno di don Emilio Bellani, l’altro sacerdote cremonese da dieci anni in parrocchia. Una giornata speciale che inizierà con la Messa domenicale e proseguirà fino a sera con momenti di allegria nella comunità brasiliana.

https://www.facebook.com/DiocesiCremona/videos/780382212393046/




“Immagini e voci del XVIII secolo. La chiesa dei SS. Egidio ed Omobono”: sabato la presentazione della mostra

Da sabato 9 a domenica 5 gennaio 2020 presso il Museo civico di Storia naturale di Cremona, in via Ugolani Dati 4, sarà visitabile la mostra “Immagini e voci del XVIII secolo. La chiesa dei SS. Egidio ed Omobono”, promossa da Gruppo fotografico cremonese, Adafa e Anisa.

L’esposizione, a cura di Giuliano Regis e Sonia Tassini, con fotografie dello stesso Regis, sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17 (chiuso il lunedì)

La mostra sarà inaugurata sabato 9 novembre, alle 10.45, presso la sala Puerari del Museo civico, con gli interventi di don Gianluca Gaiardi (incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici) e Raffaella Barbierato (presidente Adafa).

Locandina




Giovedì alle Paoline l’incontro con don Paolo Scquizzato

Un incontro con don Paolo Scquizzato, a partire dai suoi ultimi libri “Ogni storia è storia sacra. Il Vangelo secondo Matteo – pagine scelte” e “Dalla cenere la vita”. Dialogano con l’Autore Quintilla Somenzi e Marina Grazioli. L’evento, organizzato da Libreria Paoline di Cremona e Associazione “Confine – Offrire cittadinanza al dolore”, è in programma nel pomeriggio di giovedì 7 novembre, alle 17, presso la Libreria Paoline di Cremona, in via Decia 1.

 

L’ULTIMO LIBRO

Ci sono tratti caratteristici che distinguono ogni singolo evangelista. Ognuno dei quattro è come uno straordinario regista che tratteggia alcuni aspetti specifici di Gesù e fa zoom su particolari momenti della sua avventura umana. Chi è il Gesù di Matteo? Quale cammino propone alla nostra vita? Quali scelte ci mette davanti?

Don Paolo ripercorre l’intero Vangelo e fa emergere il volto specifico del Gesù di Matteo attraverso pagine scelte, pagine che commenta con il suo stile asciutto, chiaro, a tratti provocatorio e decisamente disturbante. Il Gesù di Matteo è l’uomo interessato a rendere presente il regno di Dio qui ed ora, puntando sull’umanità dei rapporti. È immagine del Dio universale, volto di un Amore rivolto a tutti i popoli. È il Dio-con-noi, anzi in-noi.

Scrive l’Autore nella Prefazione: “La grande domanda del Gesù di Matteo si può riassumere così: Chi sono io per te? Ossia, cosa c’entro io con la tua vita? Il rischio di rispondere con verità dogmatiche, magari imparate a Catechismo, o con il Credo domenicale, è stato corso da generazioni di cristiani, illudendosi che bastasse questo per definirsi tali, ma altro non è che il modo per non lasciarsi toccare la vita, non essere disturbati, non sporcarsi mai le mani. Sono coloro che credono di conoscere Dio nella misura in cui lo «pensano», come se si presumesse di dissetarsi immaginando la chimica dell’acqua”.

Il libro si presta sia per un uso personale che liturgico (per agevolare quest’ultimo, alla fine del testo vengono suggeriti i capitoli adatti per i tempi forti, il tempo ordinario e alcune Solennità e Feste).

 

Note sull’Autore – Paolo Scquizzato, prete, è impegnato da diversi anni nella formazione spirituale del laicato, cercando di offrire percorsi di approfondimento della Scrittura e della conoscenza del sé. Specializzato in Teologia, insegna Meditazione cristiana ed è guida biblica in Terra Santa.

È autore di numerosi testi di spiritualità. Con Paoline: Dalla cenere la vita (2018).