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In Seminario l’assemblea della zona 3, per una pastorale che in città riparte

Una serata per la zona pastorale 3, rappresentata dai sacerdoti di Cremona, dalle Segreterie dei Consigli pastorali parrocchiali e unitari della città, con i vicepresidenti e gli operatori pastorali impegnati in parrocchia, insieme anche ai rappresentati delle aggregazioni laicali e delle associazioni. Un’assemblea cittadina, dal titolo – tratto dagli Atti degli apostoli – “Io ho un popolo numeroso in questa città”, tenutasi la sera di martedì 11 giugno in Seminario, pensata per dare continuità al lavoro iniziato nel 2022 con la visita pastorale nelle parrocchie della città e con l’obiettivo di una più funzionale riorganizzazione della pastorale cittadina. L’evento, che ha visto la presenza del vescovo Antonio Napolioni, è stato organizzato dall’équipe zonale, con il vicario zonale, don Pietro Samarini, a fare da capofila.

La location dell’incontro sono stati gli spazi del Seminario vescovile di Cremona, definito dal vescovo il «segno della fecondità passata, presente e futura che lo Spirito consegna a Cremona», per un’iniziativa dedicata agli “evangelizzatori” della città, che, sulla scia di quanto detto dal Papa, non sono chiamati a fabbricare la presenza di Dio, ma a scoprirla, a svelarla.

Un’assemblea che sigla «ora una ripartenza ulteriore, non per aggiungere – ha sottolineato mons. Napolioni nella riflessione –, ma per crescere nella certezza di essere nello stesso cantiere del Regno». «Immaginate se questo “paesone” può avere tanti cantieri – ha aggiunto – che procedono senza rendersi conto del proprio scavo, senza rendersi conto di dove vanno a finire le condutture, di dove le gru si intrecciano tra loro». Ha quindi concluso: «Abbiamo cominciato dal basso con alcuni movimenti di aggregazioni tra parrocchie, ma ora abbiamo bisogno di un input dall’alto: non dal vescovo, ma dal bene comune, da quelle istanze che altrimenti noi rischiamo di ignorare perché non riguardano la nostra parrocchia, non riguardano il mio gruppo, con il rischio di essere irrilevanti, deboli, silenziosi e assenti dalla vita cittadina, sotto tanti profili».

Dopo un primo momento di preghiera nella cripta, i partecipanti si sono spostati nelle aule del Seminario, dove i presenti hanno avuto la possibilità di riflettere e lavorare a gruppi su tre tematiche, guidati da altrettanti moderatori.

Don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale S. Omobono, ha approfondito il tema dell’Iniziazione cristiana di bambini e ragazzi, che rischia di essere ancora improntata a una Chiesa di cristianità diffusa e che necessita di cambiamenti da mettere in atto per rispondere al mutato clima ecclesiale e sociale: con itinerari differenziati, in relazione anche con movimenti e associazioni. Un piano catechistico che deve tenere conto della “vita reale” della gente, dell’oratorio e delle consegne, sfruttando meglio il lavoro d’équipe, incentivando il confronto e la sinergia tra catechisti di parrocchie diverse.

Don Pierluigi Fontana, vicario parrocchiale di Cristo Re e riferimento dei vicari della città, ha invece guidato i presenti nei “meandri” della Pastorale giovanile e universitaria che deve sempre più incrociare la complessa realtà dei giovani di oggi, da conoscere sempre più in profondità, per favorire le relazioni e condividere sfide e opportunità.

Il terzo ambito è stato quella relativo alla pastorale sociale e culturale, affidato a Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, che ha sottolineato la necessità di insistere sui delicati temi della condivisione, della cura del creato e della carità sociale, coinvolgendo le realtà di tutto il territorio. Per fare tutto ciò sono in programma tre iniziative nel prossimo anno pastorale: il Tempo del Creato, dal 1° settembre al 4 ottobre, il Mese della Pace, a gennaio 2025, e “Dopo Trieste”, la prossima primavera, per approfondire i temi della prossima Settimana sociale dei cattolici italiani che a luglio ci sarà a Trieste.

Tante questioni alle quali i partecipanti all’assemblea, divisi nei gruppi di lavoro, hanno provato a dare le proprie risposte, maturate anche preventivamente all’interno delle comunità, e poi condivise a fine serata.

L’incontro ha voluto essere un’occasione privilegiata per le realtà che abitano la città di Cremona e che, per alcuni aspetti pastorali non possono più continuare a ragionare in solitaria o che, a volte, addirittura risultano più autosufficienti. «Ciò non significa che non valgono più niente – ha evidenziato don Samarini –, ma che devono cambiare pelle, devono ritrovare il punto centrale della propria esistenza, che non sta più solo nella comunità parrocchiale», ma nella relazione, nella «concertazione». Da qui lo sguardo anche a quelle realtà, come le aggregazioni laicali, che arricchiscono la Chiesa cittadina, perché «la percezione di entrare in un dinamismo di Chiesa un po’ diverso, fa bene a tutti».




“Yes We Care_Festival”, l’iniziativa della Fondazione Teresa Camplani fa il 13 giugno tappa anche a Cremona: alle 18 Messa in Cattedrale presieduta dal Vescovo

Il 13 giugno vede protagonista anche la città di Cremona “Yes We Care_Festival”, l’iniziativa della Fondazione Teresa Camplani (intitolata alla memoria della prima vicaria della fondatrice delle Suore Ancelle della Carità), realtà in cui sono confluite le case di cura Domus Salutis di Brescia, Ancelle della Carità di Cremona, San Clemente di Mantova e l’attività socio-assistenziale Nuova Genesi di Brescia. Fondazione Teresa Camplani, ufficialmente operativa dal 1° settembre 2013, è un ente privato, senza scopo di lucro, accreditato con il sistema sanitario di Regione Lombardia.

Doppio l’appuntamento del 13 giugno all’ombra del Torrazzo: dalle 9.30 alle 17.30 presso la casa di cura Ancelle della Carità si svolgerà la “Giornata del neoinserito”, riservato al personale entrato in Fondazione nel 2023; quindi alle 18 un momento pubblico con la celebrazione Eucaristica che il vescovo Antonio Napolioni presiederà in Cattedrale e che naturalmente vedrà la presenza della suore delle Ancelle insieme alla grande famiglia della Fondazione Teresa Camplani.

La giornata cremonese si colloca all’interno del programma più articolato che prevede diversi appuntamenti tra Brescia, Cremona e Mantova dall’11 al 15 giugno nel contesto di “Yes We Care_Festival”, che rappresenta un’occasione unica per celebrare e raccontare i valori che la Fondazione Teresa Camplani storicamente incarna, attraverso la potenza emotiva e comunicativa delle arti. Incontro, sguardo, presenza” le parole chiave della serie di eventi, dal taglio eclettico e multiforme, che coinvolgeranno le tre città dove la Fondazione Teresa Camplani opera quotidianamente: appunto Brescia, Cremona e Mantova.

Con una programmazione ricca e variegata, il Festival offrirà un articolato palinsesto di concerti, spettacoli, interventi di parola e arti figurative, delineando un cartellone di grande impatto che vedrà protagonisti illustri nomi della cultura contemporanea, pronti a condividere il loro talento e la loro visione. Come suggerisce il titolo stesso, “Yes We Care” è un invito aperto a tutti a connettersi nel segno della vicinanza, esplorando nuove prospettive e rafforzando i legami comunitari. In totale sintonia con l’ethos della Fondazione Teresa Camplani, che- forte di una solida tradizione e al contempo con uno sguardo costantemente rivolto al futuro- si impegna a essere presente e prendersi cura della comunità.

Organizzato in sinergia con Fondazione Francesco Soldano, il Festival sarà dunque l’occasione unica e senza precedenti per raccontare al territorio, attraverso la forza emotiva e comunicativa di molteplici linguaggi espressivi, i valori fondanti di questa realtà che proprio del “prendersi cura” ha fatto un’arte.

Ulteriori informazioni sul progetto, dettagli e prenotazioni: www.fondazionesoldano.com.

 

LE ANCELLE DELLA CARITÀ VALORI E MISSIONE: “ESSERE, ESSERCI, PRENDERSI CURA”

L’esercizio della missione di Fondazione Teresa Camplani si espleta attraverso l’erogazione di servizi sanitari sempre più specializzati e rispondenti alle esigenze dei cittadini, garantendo loro uguaglianza, imparzialità, continuità dell’assistenza, diritto di scelta e partecipazione. Il rispetto dei tempi e l’implementazione continua dei migliori standard qualitativi sono considerati obiettivi imprescindibili al fine di garantire la piena efficienza dei processi organizzativi.

Il rispetto della dignità umana è al centro dell’attività della Fondazione e costituisce la base di partenza di tutte le fasi della presa in carico del paziente.

«L’insegnamento di Paola Di Rosa vive e si rinnova nelle nostre azioni quotidiane – afferma Madre Maria Oliva Bufano, superiora generale delle Ancelle della Carità –. Siamo al servizio delle persone che incontriamo ogni giorno: il percorso di cura, unendo qualità professionale e umanità, rivela e incarna la nostra missione. Desideriamo essere accanto alle persone nell’iter della loro malattia, essere ed esserci per chi ha bisogno. Un modo per offrire una luce, trasformando il dolore in una nuova speranza e in una possibilità di ridisegnare e riscrivere la propria vita».

Il malato ed i suoi familiari vengono coinvolti in ogni aspetto della prestazione medica, curando tutte le dimensioni della persona: fisica, psicologica e spirituale. La comunicazione tra paziente e personale sanitario avviene in maniera attenta e discreta, affinché il paziente sia costantemente aggiornato in merito alla sua condizione, nell’osservanza della visione cristiana sull’essere umano.

Anche in seguito alla dimissione è garantita la continuità di comunicazione tra il paziente e chi ha prestato le cure. I professionisti che prestano la loro attività presso la Fondazione sono vincolati a operare secondo i principi della deontologia specifica della loro figura, mantenendo alto il profilo etico e adottando comportamenti coerenti con il patrimonio morale espresso dalla Chiesa Cattolica.
Affidarsi alle cure della Fondazione Teresa Camplani rappresenta la scelta migliore in termini di tutela della vita, promozione della salute e recupero delle risorse fisiche compromesse. La migliore assistenza per i malati e il rispetto della loro dimensione umana e spirituale rappresentano l’espressione del carisma e degli obiettivi perseguiti dalla Fondazione.

Nel corso degli anni, le strutture della Fondazione hanno sviluppato una vasta gamma di servizi relativi a patologie chirurgiche e internistiche, alla riabilitazione specialistica generale geriatrica, e alla diagnosi ambulatoriale, sulla base delle nuove tecnologie che la sanità oggi propone, mantenendo solide e radicate le scelte secondo principi fondamentali proposti dal Vangelo e dall’insegnamento della Chiesa.




I risultati del progetto Ponti: 145 lavoratori disabili in carico e 12 convenzioni con le imprese

117 imprese raggiunte con il progetto, 12 con cui si è siglata la Convenzione art.14 e 145 lavoratori disabili iscritti alla legge 68 incontrati in due anni. Sono i principali numeri del progetto Ponti (Possibilità occupazionali nel territorio e nelle imprese) del Consorzio Sol.Co Cremona, presentati nel corso del convegno conclusivo svoltosi giovedì 13 giugno presso il Civico81 di via Bonomelli, a Cremona.

Il progetto Ponti è nato nel 2022 con l’obiettivo di promuovere e implementare l’utilizzo della cosiddetta “Convenzione articolo 14”. Dopo due anni di lavoro, si può dire che l’obiettivo è stato raggiunto, in sinergia con Mestieri Lombardia, Consorzio Arcobaleno e Cooperativa Igea e con il contributo di Fondazione Cariplo, e il sostegno del Servizio Politiche del lavoro disabili della Provincia di Cremona, seguendo tre azioni che hanno visto il coinvolgimento di altrettanti protagonisti. La prima di informazione e promozione della convenzione dedicata alle aziende; la seconda, di coordinamento di un tavolo di lavoro da parte della cooperazione sociale; e la terza, di presa in carico e sostegno all’inserimento lavorativo per lavoratori con disabilità.

Al convegno, sono intervenuti Davide Longhi, presidente del Consorzio Sol.Co di Cremona, Gianluca Ruberti, Mestieri Lombardia UO di Sol.Co Mantova, Viviana Bassan, Fondazione Cariplo, Simonetta Donsante, responsabile Servizio Politiche del lavoro per i disabili, Michele Brugnoli, Servizio Politiche del lavoro per i disabili della Provincia di Cremona, Ilaria Quarenghi e Riccardo Pini dell’Ordine Consulenti del lavoro, Nicoletta Mezzadri, Vice Presidente Apindustria Confimi Cremona, Sara Gregori di Corazzi Fibre Srl, Elena Curci, Segretaria Generale Cgil Cremona Regione Lombardia, Andrea Tolomini, direttore Confcooperative Cremona e Marco Mantovani, Cooperativa Gardenia. Ha moderato Flaviano Zandonai, Open Innovation Manager del Consorzio Nazionale CGM.

Una rete ampia di collaborazione che ha portato a un significativo aumento di convenzioni sottoscritte e di assunzioni di disabili con particolari fragilità sul territorio cremonese e cremasco. Ma non solo. Un percorso che ha posto le basi su cui muovere ulteriori passi. Infatti, i soggetti coinvolti nel tavolo di lavoro, guardando al futuro, hanno condiviso degli impegni reciproci per continuare a perseguire l’obiettivo generale prefissato, ovvero l’incremento degli inserimenti lavorativi di soggetti disabili iscritti alla l.68, anche attraverso la convenzione art. 14. Consapevoli, grazie al progetto Ponti, che l’articolo 14 da obbligo può diventare una strumento all’interno di una strategia win-win: per imprese, cooperative e territorio.




Ultimi giorni per iscriversi al pellegrinaggio a Loreto dal 6 all’8 settembre

Ultimi giorni per potersi iscrivere al pellegrinaggio a Loreto che il vescovo Antonio Napolioni guiderà dal 6 all’8 settembre. Una proposta nata nell’ambito del 400° anniversario del santuario lauretano di Cremona e che per questo è rivolta anzitutto alle parrocchie della città di Cremona come occasione speciale per vivere questa importante ricorrenza. Un viaggio, aperto a tutti anche al di fuori della città di Cremona, che vedrà fare tappa, oltre che a Loreto, anche ad Ancona, Urbisaglia con l’abbazia di Chiaravalle di Fiastra, Tolentino e Camerino.

La partenza da Cremona è fissata la mattina di venerdì 6 settembre in pullman alla volta del capoluogo delle Marche. Dopo il pranzo ci sarà la possibilità di visitare la città di Ancona con i suoi monumenti e le chiese, il porto e la sua portella Santa Maria (uno degli accessi lungo il tracciato della cinta muraria di XIV secolo), ma anche la Cattedrale e il Museo diocesano. Dopo la Messa di inizio pellegrinaggio, nel tardo pomeriggio i partecipanti proseguiranno alla volta di Loreto per la cena e il pernottamento.

La mattina di sabato 7 settembre sarà dedicata alla visita di Loreto e naturalmente al Santuario che conserva la Santa Casa di Nazareth, secondo la tradizione trasportata dagli angeli e di cui il santuario cremonese presso la chiesa di Sant’Abbondio è copia fedele. Dopo la Messa in basilica il gruppo si trasferirà a Urbisaglia, dove è previsto il pranzo. Nel pomeriggio, quindi, si farà tappa all’abbazia di Chiaravalle di Fiastra, una delle abbazie cistercensi meglio conservate d’Italia. Poi il trasferimento a Tolentino, per la visita al borgo e alla basilica costruita nel XIV secolo, dedicata a san Nicola da Tolentino, frate agostiniano che in visione vide gli angeli che trasportavano la Santa Casa nella città marchigiana il 10 dicembre 1294. Nel tardo pomeriggio il rientro a Loreto.

Domenica è prevista una sosta a Camerino, luogo d’origine del vescovo Napolioni, con la visita al borgo e alla chiesa di San Venanzio. Dopo la Messa e il pranzo il ritorno a Cremona.

Informazioni e adesioni alla proposta di pellegrinaggio presso l’Agenzia ProfiloTours di Cremona, i cui uffici si trovano in piazza S. Antonio Maria Zaccaria 4, all’ingresso del Museo diocesano (tel. 0372-460592 – email info@profilotours.it). Il termine per le iscrizioni è fissato al 6 giugno. Quota di adesione di 490 euro, con suplemento di 70 euro per la camera singola.

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Università Cattolica, due borse di studio per sviluppare l’innovazione nelle PMI ai migliori laureati della magistrale in Innovazione e Imprenditorialità digitale

Due borse di studio con l’obiettivo di sviluppare l’innovazione nelle PMI, istituite con il contributo di Cassa Padana. E dedicate ai migliori laureati della magistrale in Innovazione e Imprenditorialità digitale, nel campus di Cremona dell’Università Cattolica. Sono le borse conferite ieri, giovedì 13 giugno, nel chiostro di Santa Monica.

«Siamo molto riconoscenti a chi ha una vicinanza al territorio che mai come in questo momento si tocca concretamente con mano» ha spiegato Annamaria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza. «Cassa Padana ha riconosciuto in noi un soggetto meritevole di fiducia per il metodo, la tecnica e la cura con cui seguiamo i giovani. Il secondo grazie è a voi, studenti, e alla vostra classe. Accanto alle competenze verticali, avete imparato a lavorare con gli altri, a essere sensibili e a saper leggere i fenomeni. L’ultimo ringraziamento va al professor Fabio Antoldi, agli altri docenti del corso e a tutto il personale dell’ateneo che si dedica anima e corpo a questo meraviglioso campus». 

L’assegnazione di queste due borse di studio, del valore di 2mila euro ciascuna, non è stata semplice. «Siamo stati fortemente in difficoltà perché la classe ha espresso competenze davvero molto elevate» ha spiegato Fabio Antoldi, coordinatore del corso di laurea magistrale. «La media degli esami e il contenuto delle tesi ha giocato a loro favore. Ma altrettanto bravi sono stati i loro compagni, tra i primi laureati in questo nuovo corso di laurea che forma figure professionali fra le più richieste sul mercato del lavoro. Oggi il capitale umano è in assoluto la risorsa più scarsa che c’è. Basti pensare che nel 2004 la popolazione italiana tra i 25 e i 35 anni era pari a 8.600.000 persone. Vent’anni dopo sono 6.200.000. Abbiamo perso il 24 per cento di giovani» chiosa Antoldi. «Non è un caso se oggi c’è una guerra sui talenti tra le imprese. La transizione demografica è una delle sfide che nei prossimi anni è destinata ad accelerare. Quindi una banca che investe sui giovani, e permette loro di esprimere al meglio il proprio potenziale, è doppiamente meritoria. Perché investire sui giovani talenti, oggi, è la scelta migliore che le imprese possano fare. E premiando il talento dei giovani si costruisce il futuro». 

«Siamo davvero felici di essere qui, nel campus di Santa Monica» ha affermato Andrea Lusenti, direttore generale di Cassa Padana. «Ci teniamo molto perché la collaborazione con istituzioni importanti del territorio è per noi molto importante. I giovani sono nelle nostre corde e al centro dei nostri progetti. L’augurio che faccio a voi, che avete ottenuto questo riconoscimento, è di mantenere l’impegno e la dedizione che avete profuso in questi anni anche nel resto della vostra carriera e della vostra vita».

Visibilmente soddisfatti, i due vincitori, entrambi laureati con 110 e lode, hanno raccontato la loro esperienza nel campus cremonese. «All’inizio mi sentivo di poter essere un valido concorrente per questo bando, ma quando mi è stata comunicata la vittoria non me l’aspettavo più» racconta Andrea Percudani, oggi collaboratore del Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale (Cersi), che ha sede a Cremona, laureatosi in Innovazione e Imprenditorialità digitale dopo la triennale, sempre alla Cattolica, in Economia aziendale – Double Degree in International Management, a Piacenza. «Credo che dietro a questo risultato ci siano almeno tre gruppi di persone» prosegue Andrea. «La mia famiglia, che ha sostenuto cinque anni di sacrifici economici per permettermi di frequentare l’università e le esperienze annesse, come il Silicon Valley Immersion Program, all’University of San Francisco, e l’Erasmus in Austria al Management Center Innsbruck. Poi ci sono i professori, che mi hanno trasmesso la loro passione e hanno fatto sì che lo studio fosse uno sforzo appassionato, naturale conseguenza del loro amore per ciò che mi hanno trasmesso. Infine, i miei amici Nicolò Cassanelli, Giacomo Gambazzi, Alessandro Baiguera e Raffaele De Cesare, con i quali ho condiviso la maggior parte dei lavori di gruppo durante gli anni della laurea magistrale». 

«L’obiettivo della mia tesi di laurea è stato indagare quale modello di valutazione si applicasse meglio a una startup del territorio cremonese» ha raccontato Matteo Borghesi Alquati, oggi inserito in un talent program di Allianz, dopo la laurea e due esperienze in Accenture e KPMG. «Mi occupo di analisi, pianificazione e sviluppo di progetti innovativi, coerentemente con il mio percorso di studi. E proprio per questo consiglierei questo corso, perché ti permette di sviluppare un modo di ragionare e di lavorare che, in un mondo come quello odierno, è una risorsa molto preziosa».




Pellegrinaggio diocesano a Lourdes con il Vescovo, ultimi posti disponibili

Sono ancora aperte, con alcuni posti ancora disponibili, le iscrizioni al pellegrinaggio diocesano a Lourdes guidato dal vescovo Antonio Napolioni e in programma dal 5 al 12 agosto. La proposta, promossa dal Segretariato diocesano pellegrinaggi e organizzata con il supporto tecnico dell’agenzia ProfiloTours, sarà caratterizzata da alcuni giorni a Lourdes insieme anche all’Unitalsi di Cremona e dalla visita a a Saragozza, dove sorge il santuario dedicato a Nostra Signora del Pilar, a Barcellona con la maestosa Sagrada Familia, e a Montserrat con l’imponente monastero benedettino e il santuario mariano e Montpellier. Un viaggio intriso della presenza materna della Beata Vergine Maria, che accompagnerà i fedeli nei vari luoghi visitati.

Il viaggio avrà inizio lunedì 5 agosto con la partenza in pullman da Cremona verso a Nimes, in Francia. Già dal giorno seguente si arriverà a Lourdes, dove i fedeli resteranno fino al 9 agosto prendendo parte, unitamente all’Unitalsi, alle celebrazioni proposte dal Santuario.

Dalla Francia ci sarà poi lo spostamento, attraverso i Pirenei, verso la Spagna, con l’arrivo, nella giornata di venerdì 9 agosto, a Saragozza: nel pomeriggio si visiterà la Basilica di Nostra Signora del Pilar, uno dei più famosi e frequentati santuari di Spagna, fondato, secondo la tradizione, da Giacomo il Maggiore dopo che Maria, ancora vivente a Gerusalemme, gli era apparsa non in spirito ma con il suo corpo, seduta su un pilastro (pilar). Per questo è stata considerata come Madre dei popoli ispanici da Papa Giovanni Paolo II. La Basilica è la prima chiesa dedicata a Maria della storia.

Il giorno successivo, sabato 10 agosto, avverrà lo spostamento a Barcellona, dove ci sarà occasione per visitare la Sagrada Familia e le meraviglie della città, tra cui quelle realizzate da Antoni Gaudì.

Domenica 11 agosto è in programma la tappa al monastero di Santa Maria de Monserrat, prima del ritorno verso l’Italia.

Durante il viaggio di rientro è prevista una sosta a Montpellier, dove i pellegrini passeranno l’ultima notte prima del rientro a Cremona.

La quota di partecipazione è di 1.490 euro, con un supplemento di 400 euro per la camera singola. La quota comprende il viaggio in pullman, l’alloggio in albergo con pensione completa, dal pranzo del 1° giorno al pranzo del 8° giorno, le visite e le escursioni come da programma, le guide locali, gli ingressi alla Basilica di nostra Signora del Pilar, alla Sagrada Familia, e a Montserrat, l’accompagnatore, le radioguide, l’assicurazione sanitaria, l’assicurazione bagaglio, l’annullamento viaggio e la copertura Cover Stay.

 

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Locandina del pellegrinaggio diocesano dell’agosto 2024

 

 

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Ultimi giorni per iscriversi al pellegrinaggio a Loreto dal 6 all’8 settembre

Pellegrinaggi e viaggi 2024, «Uno sguardo nel passato, per alimentare il presente e progettare il futuro»




La Prima Messa di don Giuseppe a Spinadesco: «Qui, dove è iniziato il mio cammino con il Signore»

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La Chiesa “traboccante di vita” che nella serata di sabato 8 giugno, in Cattedrale, lo ha accolto come nuovo sacerdote, ha visto nel pomeriggio di ieri, 9 giugno, don Giuseppe Valerio celebrare la sua Prima Messa nella Chiesa di Spinadesco, sua parrocchia d’origine, «dove – ha sottolineato don Giuseppe – tutto è iniziato. In casa tua Signore hai preso la mia mano e hai camminato con me».

Sui volti del novello sacerdote, dei suoi famigliari, amici e dei suoi confratelli nel ministero era ancora tangibile l’emozione e la gioia per «un figlio che dice sì e che non ha nulla da perdere, perché non è mai un sì solitario» come sottolineato da don Fabio Sozzi, parroco di Spinadesco, nell’accogliere don Giuseppe con un caloroso “bentornato a casa”.

 

Saluto del parroco

 

Si sono stretti attorno a don Beppe – così a lui piace farsi chiamare – oltre a don Fabio, numerosi sacerdoti che lo hanno accompagnato in questo suo percorso vocazionale e di servizio in diverse parrocchie.

Il rito ha avuto inizio sul piazzale della chiesa, dove un giovane parrocchiano ha accolto con un saluto don Giuseppe. Parole di affetto e di stima sono echeggiate dalla navata della chiesa, con l’invito a “rivestirsi di carità e essere prete travolgente”. In un gesto molto famigliare, i due fratelli di don Giuseppe, Martina e Luigi, gli hanno donato la casula, aiutandolo nella vestizione. Da qui ha avuto inizio la celebrazione.

Don Aldo Manfredini, parroco di S. Michele Vetere, nell’omelia, ha sottolineato come «gli occhi di tutti sono su di te. Oggi per la Chiesa e per questa comunità in particolare è un giorno speciale, straordinariamente grande». Ha poi ricordato le qualità ben note di don Giuseppe «ragazzo d’oro, affidabile, caritativo, generoso, umile, disponibile». Ma non c’è solo grande ammirazione per queste doti: «non bisogna trascurare il senso delle cose visibili e invisibili. La ragione fondamentale, e che ci arriva segretamente, è che tu ti sei fidato del Signore». Infine ha lasciato una consegna, quella di: «custodire e ravvivare ogni giorno questo dono di grazia. Non abusare di parole grandi come fede, ammirazione, amore, fraternità, perché sono parole divine, ma traducile in gesti concreti. Che Dio ti accompagni e mantenga la gioia, la consapevolezza e l’ardore che oggi hai nel tuo cuore».

 

Omelia di don Aldo Manfredini

 

Don Pietro Samarini, ora parroco di S. Bernardo in Cremona, ma già parroco di Spinadesco durante gli anni del nascere della vocazione di don Giuseppe Valerio ha sottolineato: «In te ho potuto percepire l’agire di Dio nelle persone, anche con inquietudine. Dio agisce nella storia, anche oggi».

 

Saluto di don Pietro Samarini

 

Al termine della celebrazione, il novello sacerdote ha rivolto a tutti il suo personale ringraziamento: in primis alla sua famiglia, la mamma Maria, il papà Salvatore, i fratelli e i nonni; alla comunità di Spinadesco e al “suo” oratorio che «è quel luogo che mi sta a cuore»; agli amici del seminario; ai sacerdoti che lo hanno accompagnato nel suo percorso; agli ex colleghi di lavoro; alle comunità in cui è stato: la Beata Vergine, Calvatone, Arzago d’Adda e Casirate, Vescovato e Piadena. Un ringraziamento particolare è andato anche a don Valerio Lazzari, suo compagno di ordinazione «ci unisce ora anche il Ministero, che insieme impareremo a vivere», ha detto don Giuseppe.

«Fra domande e dubbi, alla ricerca di risposte, ho cercato e parlato cuore a cuore, e Tu eri lì, presente e ascoltavi, in quel crocifisso a noi così caro qui a Spinadesco. Mi sentivo a casa, al sicuro. Anche oggi mi sento a casa, qui sono a Casa. Hai fatto tutto Tu, io ho solo impastato gli ingredienti, così come si fa come il pane». Questo il cuore del saluto di don Giuseppe alla sua comunità.

 

Saluto di don Giuseppe Valerio

 

 

 

Don Valerio Lazzari e don Giuseppe Valerio sacerdoti «con il Vangelo in tasca»

Nell’abbraccio di una comunità intera, la Prima Messa di don Valerio Lazzari

 




Nell’abbraccio di una comunità intera, la Prima Messa di don Valerio Lazzari

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È iniziato, dopo la Messa di ordinazione in Cattedrale, il cammino sacerdotale di don Valerio Lazzari, che ha celebrato, la mattina di domenica 9 giugno, la sua Prima Messa, nella sua parrocchia d’origine a Vicomoscano, nell’abbraccio di una chiesa gremita di fedeli, di parenti e di amici.
A concelebrare l’Eucaristia numerosi sacerdoti diocesani, e tra loro don Anton Jicmon, parroco di Vicomoscano (che ha introdotto la celebrazione con il saluto a tutti i presenti), don Francesco Fontana, animatore in Seminario e originario di Vicomoscano, don Giuseppe Nevi, sacerdote che battezzò, quasi trent’anni fa, don Lazzari, don Otorino Baronio, già parroco di Vicomoscano durante gli anni “della chiamata” del novello sacerdote, don Pierluigi Fontana, originario del paese, e don Giuseppe Valerio, suo compagno di Messa, insieme anche dalla comunità del Seminario.

«Sei solo all’inizio, il bello deve ancora venire – ha esordito don Francesco Fontana nell’omelia –. E il bello sta nelle persone che incontrerai e che staranno al tuo fianco». Così, citando la folla nella Casa di Betania, ha detto: «Decidiamo di stare lì tra coloro che vengono guardati da Gesù. Ricordati sempre di quello sguardo: sei destinatario di questo sguardo di Cristo, che ti riconosce come un familiare».

«Sarai servo e ministro di una comunità, di una Chiesa fatta di volti, di storie, di persone – ha sottolineato il presidente della Federazione oratori –. Per ora non di una parrocchia specifica, per ora della comunità del Seminario e della Diocesi di Cremona». Ha quindi concluso: «Caro don Valerio, sei prete perché hai risposto a una chiamata, sei prete perché Gesù ti ha scelto come consanguineo, sei prete perché hai scelto di generare Cristo nel mondo, nell’Eucaristia, nella Parola e nella carità».

 

L’omelia di don Francesco Fontana

 

Al termine della celebrazione, il novello sacerdote ha voluto ringraziare tutti i suoi compagni di viaggio: la Chiesa di Vicomoscano, con tutti i suoi fedeli, la sua famiglia, i sacerdoti che lo hanno accompagnato in questo percorso, i formatori, le comunità e le realtà con cui si è interfacciato durante gli anni del Seminario, gli amici di una vita, chi c’è ancora e c’è sempre stato, e chi purtroppo non c’è più. «Ho portato tutto questo a questa tavola – ha detto don Lazzari – a questo altare, su cui ogni domenica si celebra il “grazie” più grande, l’Eucaristia». «Grazie a tutti voi che oggi siete qui e a tutte le persone che in questi anni mi hanno accompagnato – ha concluso –. Oggi ho presieduto la mia prima Messa. Oggi dico a voi grazie per esservi seduti tutti con me alla Sua mensa. Grazie!».

 

Il saluto di don Valerio Lazzari

 

Dopo le parole del novello sacerdote, c’è stato spazio per i saluti degli amici e della comunità di Vicomoscano: il saluto a un ragazzo che da ora è prete per sempre, e che da sempre ha impegnato tutta la sua vita per gli altri e per la Chiesa. E per lui, citando Roberto Vecchioni, un invito: «Sogna ragazzo, sogna!».

 

I saluti al sacerdote novello

 

L’abbraccio con gli amici di gioventù e quanti don Valerio ha avuto modo di conoscere negli anni di Seminario ha caratterizzato quindi la conclusione della mattinata, concluso in oratorio con un momento di festa.

 

Don Valerio Lazzari e don Giuseppe Valerio sacerdoti «con il Vangelo in tasca»

La Prima Messa di don Giuseppe a Spinadesco: «Qui, dove è iniziato il mio cammino con il Signore»




Nomine, nuovi incarichi per una trentina di sacerdoti

Il Vescovo di Cremona oggi, domenica 2 giugno, rende note alle comunità alcune scelte relative al ministero e alla vita dei sacerdoti diocesani, ringraziandoli tutti per la disponibilità espressa, all’interno del necessario confronto tra esigenze delle comunità, visione diocesana e cammini personali.

Una particolare attenzione viene riservata al potenziamento della Comunità presbiterale che anima il Seminario vescovile, chiamato ad aver cura non solo della formazione dei seminaristi, ma anche di altre proposte formative per tutte le vocazioni e i ministeri, in sinergia con i vari uffici pastorali.

Un grazie particolare va ai Monsignori Mario Barbieri, Giuseppe Soldi e Marino Reduzzi, diventati Canonici onorari della Cattedrale. Il Capitolo, infatti, continua a esercitare un importante ruolo di animazione spirituale al cuore della diocesi.

Una benedizione speciale sui giovani che saranno ordinati sacerdoti il prossimo 8 giugno, e che già conoscono il campo dei loro primi passi nel ministero.

Lodiamo il Signore per le vocazioni al ministero ordinato e per la testimonianza evangelica di tanti uomini e donne che, ciascuno nel proprio stato di vita, edificano il Regno di Dio in questo tempo delicato e impegnativo. Insieme, “facciamo sinodo”, ossia camminiamo insieme sulle orme del Risorto e incontro alla realtà, con tanta speranza, quella con cui viviamo anche i necessari cambiamenti. Essi, annunciati oggi, diventeranno operativi nei mesi di settembre/ottobre, secondo un calendario che sarà concordato per tempo.

 

  • Mons. Antonio CENSORI: Canonico della Cattedrale e Cappellano dell’Azienda speciale Cremona Solidale
  • Don Marco D’AGOSTINO: Parroco di Viadana e Buzzoletto
  • Don Federico CELINI: Rettore del Seminario vescovile
  • Don Ernesto MARCIÒ: Parroco di Cella Dati, Derovere, Longardore, Pieve San Giacomo, Pugnolo, San Salvatore, Sospiro, Tidolo
  • Don Massino SANNI: Parroco dell’Unità pastorale “S. Maria Immacolata”, formata dalle parrocchie di Cividale Mantovano, Rivarolo Mantovano e Spineda
  • Don Alfredo ASSANDRI: Parroco dell’Unità pastorale “S. Bernardino da Siena”, formata dalle parrocchie di Calvatone, Romprezzagno e Tornata
  • Don Claudio RUBAGOTTI: anche Parroco di Vicoboneghisio, Camminata, Cappella
  • Don Maurizio GERMINIASI: Collaboratore parrocchiale di “S. Leonardo” e “S. Stefano” in Casalmaggiore e di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio (residente a Vicoboneghisio)
  • Don Maurizio GHILARDI: ha chiesto di vivere un anno di esperienza e verifica vocazionale coi Frati Minori Cappuccini della Lombardia
  • Don Paolo ARIENTI: anche Parroco di Boschetto e Migliaro in Cremona
  • Don Nicola PREMOLI : Collaboratore dell’Unità pastorale “Don Primo Mazzolari” in Cremona, formata dalle parrocchie di S. Ambrogio, Cambonino, Boschetto, Migliaro (residente al Boschetto)
  • Don Luigi PISANI: Collaboratore parrocchiale di Gazzuolo, Belforte, Commessaggio e a disposizione delle esigenze zonali (residente a S. Martino dall’Argine)
  • Don Francesco CORTELLINI: Parroco di Bozzolo e S. Martino dall’Argine
  • Don Stefanito LAZZARI: anche Parroco di Picenengo
  • Don Giovanni NAVA: Collaboratore parrocchiale di S. Antonio M. Zaccaria e Picenengo in Cremona
  • Don Maurizio PEDRETTI: Collaboratore parrocchiale dell’Unità pastorale “B. Vergine della Misericordia”, formata dalle parrocchie di Castelleone e Corte Madama
  • Don Enrico MAGGI: sacerdote cooperatore al Santuario S. Maria del Fonte in Caravaggio
  • Don Cristiano LABADINI: anche Parroco di Sesto Cremonese
  • Don Cesare CASTELLI: Collaboratore parrocchiale di Sesto Cremonese, Cortetano e Casanova del Morbasco (residente a Casanova del Morbasco)
  • Don Gino ASSENSI: Collaboratore parrocchiale di “S. Leonardo” e “S. Stefano” in Casalmaggiore e di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio; assistente spirituale supplente Ospedale Oglio Po
  • Don Claudio CORBANI: Parroco di Martignana di Po
  • Don Gabriele BATTAINI: Moderatore dell’Unità pastorale formata dalle parrocchie di Casalsigone, Castelnuovo Gherardi, Corte de’ Frati, Olmeneta e Pozzaglio
  • Don Eugenio TREZZI: Collaboratore parrocchiale di S. Michele in Cremona
  • Don Andrea LAMPERTI TORNAGHI: ha chiesto un periodo di riposo, anche per esigenze di famiglia
  • Don Fabio SANTAMBROGIO: Parroco di Pandino
  • Don Giuseppe VALERIO: Vicario parrocchiale di Pandino
  • Don Angelo PICCINELLI: Parroco di Calcio, Pumenengo e Santa Maria in Campagna
  • Don Andrea BASTONI: Parroco di Soresina
  • Don Gian Angelo STORARI: Parroco dell’Unità pastorale formata dalle parrocchie di Pizzighettone, Regona, Roggione e Gera d’Adda
  • Don Antonio TRAPATTONI: Parroco di Fornovo S. Giovanni
  • Mons. Giansante FUSAR IMPERATORE: anche Parroco di Masano
  • Don Valerio LAZZARI: animatore in Seminario vescovile, collaboratore della Pastorale vocazionale, responsabile diocesano dei Ministranti
  • Mons. Adelio BUCCELLÈ: Canonico della Cattedrale
  • Don Daniele PIAZZI: Collaboratore parrocchiale di S. Abbondio in Cremona

 

 

BIOGRAFIE DEI SACERDOTI

 

Don Paolo Arienti, classe 1972, originario di Piadena, è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1999. Ha iniziato il proprio ministero a Cremona come vicario della parrocchia di S. Abbondio. Nel 2002 è stato inviato a Roma per continuare gli studi e ha conseguito la licenza in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana. Rientrato in diocesi è stato vicario a Cristo Re in Cremona e segretario dell’Ufficio evangelizzazione e catechesi (2004-2011). Dal 2011 al 2021 ha ricoperto il ruolo di incaricato diocesano di Pastorale giovanile, presidente della Federazione Oratori Cremonesi e dell’associazione NOI, oltre che consulente ecclesiastico del CSI di Cremona. Dal 2017 al 2021 è stato inoltre coordinatore dell’area pastorale “In ascolto dei giovani”. Nel 2012 è stato nominato parroco in solido delle parrocchie di Binanuova, Ca’ de’ Stefani, Gabbioneta e Vescovato; e dal 2014 al 2018 anche di Pescarolo e Pieve Terzagni. Nel 2021 è stato nominato parroco della parrocchia S. Ambrogio in Cremona, con anche il ruolo di moderatore dell’unità pastorale “Don Primo Mazzolari” (S. Ambrogio, Cambonino, Boschetto e Migliaro). Nel 2023 è stato nominato parroco anche della parrocchia del quartiere Cambonino e ora pure di quelle di Boschetto e Migliaro. Dal 2000 è docente in Seminario e dal 2008 anche presso l’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino.

 

Don Alfredo Assandri, classe 1971, originario di Gussola, è stato ordinato sacerdote il 16 giugno 2007. Ha iniziato il proprio ministero come vicario di Castelverde e Castelnuovo del Zappa. Nel 2012 era stato nominato parroco delle parrocchie di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio, frazioni di Casalmaggiore. Ora il vescovo l’ha destinato come parroco alle comunità di Calvatone, Romprezzagno e Tornata. Dal 2019 è cappellano dell’Ospedale Oglio Po.

 

 

Don Gino Assensi, classe 1955, originario di Commessaggio, è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1979. Ha iniziato il proprio ministero come vicario prima a Cremona, nella parrocchia di S. Imerio (1978-1983) e poi a Bozzolo (1983-1988). Nel 1988 è diventato parroco di Quattrocase e nel 1993 anche di Vicomoscano, nel Casalasco. Nel 1995 il ritorno a Cremona come parroco di Cavatigozzi. Dal 1997 al 1999 è stato anche responsabile della Sezione Musica per la liturgia dell’Ufficio liturgico. Nel 2003 ha assunto l’incarico di parroco di Cicognara e dal 2004 anche di Cogozzo e Roncadello come parroco in solido e moderatore dell’unità pastorale. Nel 2007 è stato nominato rettore del Santuario di Caravaggio. Dal 2015 era parroco di Martignana di Po. Ora il trasferimento a Casalmaggiore come collaboratore parrocchiale delle due parrocchie della città di Casalmaggiore e di quelle delle frazioni di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio, ricoprendo anche l’incarico di assistente spirituale supplente dell’Ospedale Oglio Po.

 

Don Andrea Bastoni, classe 1972, originario di Piadena, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1997. Prete novello è stato inviato a Roma a proseguire gli studi e ha conseguito le licenze in Teologia fondamentale e Liturgia. Rientrato in diocesi è stato prima vicario a Cremona nella parrocchia di S. Bernardo (2001-2010) e poi a Caravaggio (2010-2016); negli stessi anni è stato anche docente in Seminario. Nel 2014 è stato trasferito a Pizzighettone come collaboratore parrocchiale dell’unità pastorale comprendente le due parrocchie di Gera d’Adda, quella di Regona, di Roggione e di Pizzighettone, di cui nel 2016 ha assunto l’incarico di parroco in solido e moderatore. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Soresina. È docente all’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino.

 

Don Gabriele Battaini, classe 1970, originario di Caravaggio, è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 2000. Ha iniziato il proprio ministero come vicario prima a Mozzanica (2000-2006) e poi a Covo (2006-2016). Dopo essere stato parroco in solido nell’unità pastorale di Pizzighettone, nel 2019 è stato nominato parroco in solido dell’unità pastorale di Casalsigone, Castelnuovo Gherardi, Corte de’ Frati, Olmeneta e Pozzaglio, di cui ora diventa moderatore.

 

 

Monsignor Adelio Buccellè, classe 1954, originario di Grumello Cremonese, è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Laureato in Ingegneria, ha iniziato il proprio ministero come vicario a Sesto Cremonese. Nel 1988 è diventato parroco di Castelvisconti. Negli stessi anni è stato docente in Seminario (1993-1995). Nel 2000 è stato trasferito a Vailate come parroco. Nel 2013 ha assunto l’incarico di parroco in solido e moderatore dell’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca. Nel 2022 ha assunto l’incarico di confessore in Cattedrale, diventando nel 2023 anche mansionario del Capitolo, del quale ora diventa canonico effettivo.

 

Don Cesare Castelli, classe 1956, originario di Brignano Gera d’Adda, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1985. Ha iniziato il proprio ministero come vicario prima a Romanengo (1985-1987) e poi a Misano Gera d’Adda (1987-1993). Dal 1993 al 2014 ha vissuto una esperienza come fidei donum in Malawi. Rientrato in diocesi è stato nomato parroco di Marzalengo. Dal 2018 era collaboratore parrocchiale delle parrocchie della città di Casalmaggiore. Ora il vescovo l’ha destinato, in qualità di collaboratore parrocchiale, alle parrocchie di Sesto Cremonese, Cortetano e Casanova del Morbasco (dove risiederà).

 

Don Federico Celini, classe 1957, originario della parrocchia di S. Bernardo in Cremona, è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1987. Laureato in Lettere, nei primi anni di ministero ha conseguito la specializzazione in Comunicazione, diventando giornalista professionista. È stato docente in Seminario (1987-2016), direttore responsabile del periodico del Seminario “Chiesa in cammino” (1991-2013) e ha collaborato con il settimanale diocesano “La Vita Cattolica” di cui dal 1993 al 1996 è stato condirettore. È stato amministratore parrocchiale di Villarocca (1993-2003), poi parroco di Cicognolo (1997-2007) e successivamente di Costa S. Abramo (2007-2014). Nel 2014 è stato nominato parroco delle parrocchie di Longardore, San Salvatore, Sospiro e Tidolo, nel 2021 anche di Cella Dati, Derovere e Pugnolo e nel 2023 anche di Pieve San Giacomo. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo rettore del Seminario vescovile di Cremona.
Dal 2016 don Celini è anche incaricato diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo intrareligioso e dal 2017 coordinatore del’Area pastorale “Capaci di comunicazione e cultura” della Curia diocesana. Inoltre, dal 2023 è direttore responsabile delle testate giornalistiche “TeleRadio Cremona Cittanova”, “Riflessi Magazine”, “Il Mosaico” e “Bollettino Ufficiale per gli Atti del Vescovo e della Curia”. Incarichi che continuerà a mantenere.

 

Monsignor Antonio Censori, classe 1948, originario di Scandolara Ravara, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1974. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Cingia de’ Botti (1974-1978) e successivamente ad Antegnate (1978-1985) e nella parrocchia Cristo Re (1985-2000), nel quartiere Po di Cremona, ricoprendo anche il ruolo di incaricato della Pastorale dei fieranti e dei circensi (1991-2000). Nel 2014 è stato nominato parroco delle parrocchie di Longardore, San Salvatore, Sospiro e Tidolo e tra il 2010 e il 2011 è stato anche amministratore parrocchiale di Derovere e Vidiceto. Nel 2014 il trasferimento a Viadana come parroco delle quattro parrocchie S. Maria Annunciata, S. Maria Assunta e S. Cristoforo, Ss. Martino e Nicola e S. Pietro apostolo e dal 2005 anche della parrocchia della frazione di Buzzoletto. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo canonico del Capitolo della Cattedrale, affidandogli anche l’incarico di cappellano dell’azienda speciale Cremona Solidale.

 

Don Claudio Corbani, classe 1963, originario di Casalmorano, è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1988. Ha iniziato il proprio ministero come vicario prima ad Agnadello (1988-1998) e poi a Sospiro (1998-2004). Dal 2004 al 2012 è stato parroco di Camminata e Vicoboneghisio e amministratore parrocchiale di Cappella. Nel 2012 è stato nominato parroco in solido e moderatore dell’unità pastorale formata dalle parrocchie di Casalsigone, Castelnuovo Gherardi, Olmeneta e Pozzaglio e che dal 2017 comprende anche Corte de’ Frati. Ora diventa parroco di Martignana di Po.

 

Don Francesco Cortellini, classe 1982, originario di Torre de’ Picenardi, è stato ordinato sacerdote il 14 giugno 2008. Prete novello è stato inviato a Roma per continuare gli studi e ha conseguito la licenza in Teologia dogmatica. Rientrato in diocesi è stato nominato vicario della parrocchia di S. Abbondio in Cremona (2013-2016). È stato vicerettore del Seminario Vescovile di Cremona (2016-2023) e negli stessi anni ha ricoperto anche il ruolo di amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Antonio Maria Zaccaria in Cremona (2017-2018) e quello di incaricato diocesano per la Pastorale vocazionale (2022-2023). Nel 2013 ha assunto l’incarico di docente all’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino e nel 2017 anche quello presso gli Studi teologici riuniti dei Seminari di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano, diventando poi nel 2023 incaricato diocesano dei rapporti con lo Studio teologico Paolo VI di Brescia, dove ha iniziato a insegnare. Nel 2018 è stato nominato consulente ecclesiastico del Masci di Cremona e ha assunto l’incarico di amministratore parrocchiale di Picenengo (Cremona). Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco delle parrocchie di Bozzolo e San Martino dall’Argine.

 

Don Marco D’Agostino, classe 1970, originario di Soresina, è stato ordinato il 17 giugno 1995. Dopo essere stato vicario a Casalbuttano (1995-2000), è stato inviato a Roma per continuare gli studi e ha conseguito la licenza in Scienze bibliche. Laureato in Lettere, è stato docente in Seminario (2003-2006) e poi al liceo Vida, presso gli Studi teologici riuniti dei Seminari di Crema, Cremona Lodi e Vigevano e successivamente allo Studio teologico Paolo VI di Brescia, oltre che all’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino. Vice rettore del Seminario Vescovile di Cremona dal 2003, nel 2016 è diventato rettore.
Negli anni ha ricoperto gli incarichi di responsabile del Centro diocesano vocazioni (2003-2016), assistente ecclesiastico Ministranti (2003-2017) e amministratore parrocchiale di Picenengo (2011-2012).
Dal 2017 è presidente della società Cittanova cooperativa sociale onlus che gestisce le scuole diocesane, delegato dell’Opera Pia Ritiro S. Angelo dal 2018 e dal 2023 coordinatore dell’Area pastorale “Comunità educante Famiglia di famiglie” della Curia diocesana.
Ora il vescovo l’ha destinato quale parroco delle quattro parrocchie della città di Viadana e di quella nella frazione di Buzzoletto.

 

Monsignor Giansante Fusar Imperatore, classe 1956, originario di Romanengo, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1980. Ha iniziato il proprio ministero a Viadana come vicario della parrocchia S. Maria Assunta e S. Cristoforo al Castello (1980-1984). Trasferito a Cremona nel 1984 ha assunto l’incarico di vicerettore del  Seminario, diventano poi nel 1990 segretario del vescovo Assi prima e Nicolini poi. Nel 2002 è stato nomato parroco di Bozzolo. Nel 2008 il trasferimento a Cassano d’Adda come parroco della parrocchia S. Maria Immacolata e S. Zeno; negli stessi anni è stato amministratore parrocchiale di Rivolta d’Adda nei primi mesi del 2016 e della parrocchia Cristo Risorto di Cassano a fine 2019.
Nel 2021 è stato nominato parroco di Caravaggio e nel 2023 anche di Vidalengo. Ora assume anche la guida della comunità di Masano, sempre nel comune di Caravaggio.
Dal 2022 è vicario zonale della Zona pastorale 1.

 

Don Maurizio Germiniasi, classe 1949, originario di Vicoboneghisio, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1975. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Sabbioneta. Nel 1984 è stato nominato parroco di Bellaguarda e poi nel 1990 di Martignana di Po. Dal 1995 al 2015 è stato fidei domun in Brasile. Rientrato in diocesi è stato nominato collaboratore parrocchiale di Bellaguarda, Casaletto, Pomponesco e Salina. Nel 2018 era stato nominato assistente spirituale dell’Ospedale Oglio Po e dal 2019 era assistente spirituale supplente. Ora è stato nominato collaboratore parrocchiale delle due parrocchie della città di Casalmaggiore e di quelle delle frazioni di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio (dove risiederà).

 

Don Maurizio Ghilardi, classe 1968, originario di Mozzanica, è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1994. Laureato in Scienze della formazione, con laurea magistrale in Progettazione pedagogica nei Servizi per Minori, ha iniziato il proprio ministero come vicario prima nella parrocchia di San Bernardo a Cremona (1994-1999), successivamente a Calcio (1999-2003) e poi ad Agnadello (2003-2005). Dopo aver ricoperto per un anno l’incarico di assistente religioso della Comunità “Mondo Nuovo”, nel 2007 ha iniziato il proprio servizio presso la Casa dell’accoglienza di Cremona, diventando nel 2012 vicedirettore degli Uffici Caritas e Migrantes. Tra il 2015 e il 2022 ha ricoperto il ruolo di incaricato diocesano per la Pastorale missionaria, ricoprendo tale incarico anche a livello regionale tra il 2019 e il 2022. Nel 2015 era stato nomato parroco delle parrocchie di Boschetto e Migliaro, nella periferia di Cremona, e dal 2017 era incaricato diocesano per la Pastorale delle migrazioni. Ora ha ottenuto dal vescovo di vivere un anno di esperienza e verifica vocazionale con i Frati Minori Cappuccini della Lombardia.

 

Don Cristiano Labadini, classe 1972, originario di Castelleone, è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 2011. Ha iniziato il proprio ministero come vicario prima nella parrocchia di Cristo Risorto a Cassano d’Adda (2011-2014) e poi in quella di Vailate (2014-2018). Nel 2018 è stato nominato parroco di Casanova del Morbasco e Cortetano. Ora il vescovo gli ha affidato anche la parrocchia di Sesto Cremonese.

 

 

Don Andrea Lamperti Tornaghi, classe 1983, originario della parrocchia Maria Immacolata e San Zeno di Cassano d’Adda, è stato ordinato sacerdote l’8 giugno 2013. Ha iniziato il proprio ministero come vicario delle parrocchie “S. Bassano” in Pizzighettone, “S. Patrizio” in Regona, “San Pietro” e “San Rocco” in Gera d’Adda e dal 2014 anche della “Beata Vergine del Roggione”. Dal 2016 era vicario di Pandino.

 

 

Don Stefano (Stefanito) Lazzari, classe 1962, nato a Bogotà in Colombia, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1997 mentre risiedeva a Cremona nella parrocchia Immacolata Concezione al Maristella. Laureato in Scienze Agrarie, ha iniziato il ministero come vicario della parrocchia di S. Ambrogio a Cremona (1997-2005). Tra il 2005 e il 2008 ha vissuto un’esperienza come fidei donum in Albania. Al rientro in Italia è stato nominato amministratore parrocchiale di Crotta d’Adda, di cui nel 2009 è diventato parroco in solido insieme alle parrocchie di Farfengo, Grumello Cremonese e Zanengo. Nel 2018 è stato nominato parroco della parrocchia S. Antonio Maria Zaccaria a Cremona. Ora diventa parroco anche di Picenengo (Cremona).

 

Don Valerio Lazzari, classe 1995, originario di Vicomoscano, è stato ordinato diacono il 1° ottobre 2023; l’ordinazione sacerdotale l’8 giugno 2024. Nell’anno del diaconato ha collaborato con la Pastorale vocazionale e insegnato al liceo Vida di Cremona, ricoprendo anche il ruolo di incaricato diocesano Ministranti; incarichi che manterrà da prete novello insieme anche al ruolo di animatore in Seminario.

 

 

Don Enrico Maggi, classe 1963, originario di Sabbioneta, è stato ordinato sacerdote il 9 giugno 1990. Ha iniziato il proprio ministero come vicario della parrocchia S. Pietro in Viadana. Nel 1994 è stato inviato a Roma per proseguire gli studi teologici e nel campo della comunicazione e ha conseguito la licenza in Teologia fondamentale, il diploma in Comunicazioni sociali e la licenza in Scienze delle comunicazioni sociali. Rientrato in diocesi è stato amministratore parrocchiale di Ca’ di Andrea (2000-2002). Dal 2002 al 2007 è stato direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e portavoce del Vescovo e della Curia. Negli stessi anni è stato parroco della parrocchia del quartiere Cambonino di Cremona (2005-2013). Nel 2013 è stato nominato parroco delle parrocchie “S. Bassano” in Pizzighettone, “S. Patrizio” in Regona, “San Pietro” e “San Rocco” in Gera d’Adda e dal 2014 anche della “Beata Vergine del Roggione”. Dal 2016 al 2020 ha assunto nuovamente la guida delle Comunicazioni sociali e il coordinamento dei mezzi di comunicazione della diocesi. Dal 2018 era docente degli Studi teologici riuniti di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano. Dal 2019 al 2020 è stato inoltre cappellano del monastero domenicano di Cremona. Nel 2020 era stato nominato parroco di Sesto Cremonese. Ora assume l’incarico di sacerdote cooperatore al Santuario di Caravaggio. Dal 2023 è delegato vescovile per la Vita consacrata.

 

Don Ernesto Marciò, classe 1969, originario della parrocchia Cristo Re di Cremona, è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 1995 e ha ottenuto licenza in Teologia dell’evangelizzazione. Ha iniziato il proprio ministero come vicario di Castelverde (1995-2002) e successivamente di Casirate d’Adda (2002-2010). Nel 2010 è stato nominato parroco di Cividale Mantovano e Spineda e nel 2017 anche di Rivarolo Mantovano. Ora è stato scelto dal vescovo come nuovo parroco di Cella Dati, Derovere, Longardore, Pieve San Giacomo, Pugnolo, San Salvatore, Sospiro e Tidolo.

 

Don Giovanni Nava, classe 1963, originario di Barbata, è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1987. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Casirate d’Adda (1987-1991), quindi nella parrocchia S. Sebastiano a Cremona (1991-1998) e successivamente a Soresina (1998-2001). Nel 2001 è stato nominato parroco di Ticengo. Nel 2006 il trasferimento, sempre come parroco, a Cavallara e Villastrada. Nel 2009 è stato nominato parroco di Acquanegra Cremonese e Fengo, oltre che amministratore parrocchiale di Luignano. Nel 2019 ha assunto l’incarico di collaboratore della Cancelleria vescovile e dal 2020 era assistente religioso presso Cremona Solidale. Ora assume l’incarico di collaboratore parrocchiale delle parrocchie S. Antonio Maria Zaccaria e Picenengo in Cremona.

 

Don Maurizio Padretti, classe 1960, originario della parrocchia di Santa Maria in Campagna, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1986. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Sesto Cremonese. Dal 1991 al 2018 ha prestato il proprio servizio in diocesi di Milano. Rientrato in diocesi nel 2018 era stato nominato sacerdote cooperatore al Santuario S. Maria del Fonte di Caravaggio. Ora diventa collaboratore parrocchiale delle parrocchie di Castelleone e Corte Madama.

 

 

Don Daniele Piazzi, classe 1958, originario di Soresina, è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Cremona, prima a Cristo Re (1982-1987) e poi a S. Ilario (1987-1998), dove si è occupato in particolar modo della chiesa sussidiaria di S. Bassano. Successivamente è stato collaboratore parrocchiale a Cavatigozzi (1998-2004); a Gadesco, Pieve Delmona e San Marino (2004-2010); a Torre de’ Picenardi, San Lorenzo de’ Picenardi, Pozzo Baronzio e Ca’ d’Andrea (2017-2019).
Dottore in Teologia, con specializzazione in Liturgia pastorale, dal 1998 è stato segretario dell’Ufficio liturgico, di cui è responsabile dal 2005, collaborando anche con diverse riviste liturgiche di diffusione nazionale.
Insegnante di religione presso il liceo classico Manin di Cremona, all’Istituto superiore di Scienze religiose S. Agostino e a quello di Mantova, nel 2020 è stato nominato cappellano del Monastero domenicano di Cremona (di cui era già stato cappellano dal 2010 al 2016). Ora assume l’incarico di collaboratore parrocchiale a S. Abbondio in Cremona.

 

Don Angelo Piccinelli, classe 1960, originario di Scandolara Ravara, è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Sabbioneta. Nel 1987 è stato inviato a Roma a proseguire gli studi e ha ottenuto la licenza in Teologia spirituale. Nel 1990, rientrato in diocesi, ha ricoperto il ruolo di incaricato diocesano Vocazioni e Opera vocazioni ecclesiastiche, assistente ecclesiastico Ministranti e Lettori e dal 1991 assistente diocesano ACR. Nel 1999 è stato nominato parroco di Cividale Mantovano e Spineda. Nel 1991 ha iniziato la docenza in Seminario e dal 2006 era insegnante presso gli Studi teologici riunioni dei Seminari di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano. Dal 2010 era parroco di Soresina. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Calcio, Pumenengo e Santa Maria in Campagna.

 

Don Luigi Pisani, classe 1948, originario di San Martino dall’Argine, è stato ordinato sacerdote il 24 giugno 1972. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Vicobellignano (1972-1973) e successivamente a Dosolo (1973-1997). Nel 1997 è stato nominato parroco di Rivarolo del Re e dal 2006 anche di Brugnolo e Villanova. Dal 2017 era parroco di Bozzolo e dal 2018 anche amministratore parrocchiale di San Martino dall’Argine, di cui nel 2021 è diventato parroco. Ora assume l’incarico di collaboratore parrocchiale di Gazzuolo, Belforte, Commessaggio, risiedendo a San Martino dall’Argine, e rimanendo a disposizione delle esigenze zonali.

 

Don Nicola Premoli, classe 1976, originario di Covo, è stato ordinato sacerdote il 10 giugno 2017. Ha iniziato il proprio ministero come vicario di Bozzolo e nel 2022 ha assunto lo stesso incarico anche per la parrocchia di San Martino dall’Argine. Ora il vescovo l’ha trasferito a Cremona come collaboratore parrocchiale dell’unità pastorale “Don Primo Mazzolari” formata dalle parrocchie di S. Ambrogio, Cambonino, Boschetto e Migliaro.

 

 

Don Claudio Rubagotti, classe 1965, originario di Gallignano, è stato ordinato sacerdote il 27 giugno 1992. Ha iniziato il proprio ministero a Cremona come vicario della parrocchia di S. Ambrogio (1992-1997) e successivamente è stato vicario a Cassano d’Adda della parrocchia S. Maria Immacolata e S. Zeno (1997-2004). Nel 2004 è stato nominato parroco di Dosimo e Quistro e nel 2014 anche amministratore parrocchiale e successivamente parroco di Persico, diventando poi nel 2016 anche amministratore parrocchiale di Gadesco, Pieve Delmona e San Marino.
Nel 2017 è stato nominato parroco delle parrocchie “S. Leonardo” e “S. Stefano protomartire” in Casalmaggiore. Ora il vescovo l’ha nominato parroco anche delle parrocchie di Camminata, Cappella e Vicoboneghisio, frazioni di Casalmaggiore.
Dal 2006 è assistente ecclesiastico dell’Istituto Nostra Signora del S. Cuore.

 

Don Massimo Sanni, classe 1974, originario di Bozzolo, è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 2000. Ha iniziato il proprio ministero come vicario della parrocchia S. Pietro apostolo in Viadana e nel 2008 è stato nominato vicario delle parrocchie di Piadena, Drizzona e Vho. Nel 2015 era stato nominato parroco di Calvatone, Tornata e Romprezzagno. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Cividale Mantovano, Rivarolo Mantovano e Spineda.

 

 

Don Fabio Santambrogio, nato a Milano nel 1968, è stato ordinato sacerdote a Verona nella Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (Opera don Calabria) il 25 maggio 1996. È stato vicario in diocesi di Roma prima nella comunità cittadina di S. Maria Assunta (2004-2007) e poi a San Paolo in Genazzano (2007-2008). Dal 2008 al 2009 è stato collaboratore parrocchiale a Soncino (S. Maria Assunta e S. Pietro) e a Isengo, comunità di cui è quindi stato nominato vicario dopo essere stato incardinato in Diocesi di Cremona nel 2009. Nel 2013 il trasferimento a Martignana di Po come parroco. Dal 2015 era parroco di Calcio e dal 2022 anche Pumenengo e Santa Maria in Campagna. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Pandino.

 

Don Gian Angelo Storari, classe 1955, originario di Grumello Cremonese è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Pandino. Nel 2000 la nomina a parroco di Paderno Ponchielli. Dal 2011 era parroco di Fornovo San Giovanni. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco dell’unità pastorale di Pizzighettone, formata dalle parrocchie “S. Bassano” in Pizzighettone, “S. Patrizio” in Regona, “San Pietro” e “San Rocco” in Gera d’Adda e “Beata Vergine del Roggione”.

 

 

 

Don Antonio Trapattoni, classe 1960, originario di Barbata, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996. Ha iniziato il proprio ministero a Cremona come vicario a S. Ilario (1996-2001) e successivamente a Pandino (2001-2008). Tra il 2008 e il 2012 ha vissuto un’esperienza come fidei donum in Brasile. Dal 2012 era parroco di Masano. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Fornovo San Giovanni.

 

 

Don Eugenio Trezzi, classe 1949, originario di Trigolo, è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1974. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Bozzolo. Nel 1977 è stato nominato rettore del Collegio Benozzi di Viadana e vicario della parrocchia S. Maria Assunta e S. Cristoforo; nel 1987 lasciati i precedenti incarichi è stato nominato vicario della parrocchia S. Maria Annunciata in Viadana. Nel 1991 è stato nominato parroco di Isola Dovarese e dal 2002 ha assunto l’incarico di parroco in solido e moderatore dell’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca. Nel 2003 è stato nominato parroco di Casalbuttano e San Vito e tra il 2004 e il 2009 è stato anche amministratore parrocchiale di Cignone. Dal 2014 era parroco di Pandino. Ora assume l’incarico di collaboratore parrocchiale di S. Michele in Cremona.

 

Don Giuseppe Valerio, nato a Crotone nel 1993, originario della parrocchia di Spinadesco, è stato ordinato diacono il 1° ottobre 2023; l’ordinazione sacerdotale l’8 giugno 2024. Nell’anno del diaconato ha prestato servizio nell’unità pastorale di Piadena, Drizzona e Vho. Inizierà il ministero sacerdotale da prete novello come vicario a Pandino.




Consultorio Ucipem Cremona e Fondazione Moreni insieme per servizi gratuiti alla persona

Il presidente del Consultorio Ucipem di Cremona, Mario Mantovani, e il presidente di Fondazione Fabio Moreni, Gianluca Arata, hanno siglato un accordo di collaborazione che prevede la messa a disposizione di servizi alla persona erogati da Consultorio Ucipem di Cremona e sostenuti economicamente da Fondazione Moreni nell’interesse degli utenti destinatari di prestazioni professionali nelle aree “Consulenza psicopedagogica” e “Perinatale e Sanitaria”. Presenti alla firma dell’accordo anche Maria Grazia Antonioli, direttrice del Consultorio, e Mario Ruggeri, consigliere di Fondazione Moreni.

Ha dichiarato Mantovani: «Tutti siamo stati colpiti dall’esempio di Fabio Moreni, che per fede e passione per gli altri venne tragicamente ucciso. È quindi per noi molto significativa questa collaborazione, perché da una parte continua a richiamarci ai valori alti che ispirano anche le azioni del consultorio, dall’altra ci unisce molto concretamente a questo grande Cremonese».

Maria Grazia Antonioli ha aggiunto: «Crediamo molto nella collaborazione con tutte le realtà che pongono l’attenzione alla persona al centro del loro operare. Senz’altro Fondazione Moreni è tra queste e quindi siamo molto felici di questi primi passi insieme, in una attenzione ad una delle povertà spesso poco visibili: quella legata alla fragilità psicologica ed alla fatica a sostenere anche semplici controlli sanitari. Questa vicinanza pensiamo sia un bel segno per la cittadinanza».

«Ci onoriamo di poter collaborare con Consultorio Ucipem Cremona – ha dichiarato Arata – un punto di riferimento importantissimo sul nostro territorio per servizi alla persona. Alto e qualificato è infatti il valore delle prestazioni che il Consultorio eroga a favore delle persone della nostra comunità, pari al profilo professionale dei medici e degli specialisti che operano nella struttura».

«Fondazione Moreni – ha concluso Arata – a livello locale è già impegnata nel mettere Cascina Moreni a disposizione di enti ed associazioni che si occupano di servizi verso famiglie e soggetti fragili; con il Consultorio si tratta quindi di una nuova collaborazione, sulla cui base vorremmo valutare insieme anche altre nuove iniziative».