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“Ragazzi per bene-cittadini del presente”. Due giorni a Torino con l’Acr

Camminando o comunque muovendoci per le nostre città, ammiriamo bellezze che ci fanno attraversare secoli di storia: palazzi, musei, torri, statue, monumenti. Abbiamo però altre meraviglie nelle nostre città, luoghi dove si fa la storia spesso nel silenzio. Uno di questi luoghi è l’Arsenale della pace a Torino: nel 1580 era una fabbrica di armi, da cui uscirono purtroppo le armi utilizzate durante i conflitti mondiali; dal 1983 l’operato gratuito di molte persone lo ha reso un luogo profetico di accoglienza, di pace, di preghiera e di aiuto ai più bisognosi.

Sabato 25 e domenica 26 novembre l’Arsenale della pace è stato il teatro di un seminario nazionale per educatori e assistenti dell’Azione cattolica ragazzi e la Diocesi di Cremona è stata rappresentata da Eleonora, Lucia, Elia e don William Dalé.

“Ragazzi per bene-cittadini del presente”. Questo il titolo del seminario, che ha posto l’accento sui bambini e i ragazzi di oggi. Loro sono il presente, i cittadini e i protagonisti dell’oggi, non semplicemente del domani. Il mondo adulto può aiutarli a renderli protagonisti, educare è tirare fuori il meglio, ricevere e dare il bene.

Si sono alternati vari momenti con la presenza di ospiti competenti e con laboratori molto stimolanti. Anna Granata, docente di pedagogia, ha usato, nel suo intervento, parole di speranza: in un tempo pieno di conflitti ad ogni livello, è possibile, anzi c’è un altro mondo pieno di energia, di vita. È il mondo dei bambini e dei ragazzi, che fino all’ ‘800 erano considerati incapaci, come un vaso da riempire. Bambini e ragazzi, se vogliamo, sono gli ultimi arrivati a livello diritti. Ma sono sempre gli ultimi ad insegnarci un altro modo di vivere, un’altra modalità per stare al mondo nella società e nella Chiesa. Ne sono stati fatti di progressi: il 20 novembre 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, con cui veniva sancito ogni bambino abbia diritto alla vita, al benessere, all’ascolto e alla partecipazione. L’Europa continua a promuovere questi diritti, che sono universali. Il salto da fare è che i bambini diventino per davvero protagonisti della vita civile. In quest’ottica, il cosiddetto “terzo” può giocare un ruolo decisivo: il giovane o il giovanissimo, che sta accanto ai bambini, e la strada, per esempio tra casa e scuola, sono quei “terzi” con cui i bambini e i ragazzi si sentono liberi di esprimersi e di essere.

Il secondo intervento è stato della dottoressa Mussi Bollini, vice direttrice di Rai Ragazzi, che ha proposto un passaggio da una cultura per l’infanzia ad una dell’infanzia, in cui l’educare corrisponda a stimolare il pensiero creativo e la libertà di scegliere. In particolare, c’è bisogno di un confronto sul tema delle emozioni, soprattutto visto che i bambini abitano il mondo dei social, non solo tutti ormai li usano, ma lo smartphone è diventato estensione del sé. I media allora possono educare e aiutare a ragionare.

Dopo questi interventi, sono stati proposte delle esperienze concrete con protagonisti i bambini: a Vinovo da alcuni anni è operativo il Consiglio Comunale dei Ragazzi, composto da ragazzi della quinta elementare e delle medie. Erano presenti all’incontro di Torino alcuni dei consiglieri: Noemi, Elisa, Giulia, Daniele, Lorenzo, Martina e la loro educatrice Acr Sara. I bambini si sono interfacciati con il Sindaco e il Consiglio Comunale della città e hanno mostrato grande attenzione per la comunità: proposte perché a scuola si favoriscano la lettura e le gite in bicicletta, per una maggiore attenzione all’ambiente e ai più fragili.

Dopo la visita alla città nella serata del sabato, la domenica mattina è stata dedicata dapprima alla scoperta della missione caritativa del Sermig, visitando gli ambienti. Successivamente, Rosanna Tabasso, presidente del Sermig, e don Marco Ghiazza, parroco ed ex assistente centrale Acr, si sono confrontati sul “noi”, sulla fraternità e sull’essere discepoli missionari. Tanti gli spunti, ma in particolare, entrambi hanno sottolineato la potenza di Dio che è Padre e perciò ci rende fratelli. Ma la fraternità non è solo trovarsi insieme, ma è prendersi cura, prendersi carico degli altri, creare un senso di appartenenza agli altri, all’umanità a Dio. Giorgio Gaber, in questo senso, fu profetico: “l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé”. I bambini ce lo mostrano con la loro fantasia. Tutto il seminario si è concluso con la Messa. Nell’omelia, don Marco Ghiazza ha ribadito come vedere (gli altri, la realtà) sia voce del verbo amare.

La due giorni torinese è stata occasione per riflettere su un’altra esperienza di Acr: nella diocesi di Avezzano, in Abruzzo, dal 1994 esiste il Consiglio Diocesano dei Ragazzi. Lo scopo è quello di preparare attività da proporre alle parrocchie, ma soprattutto è un modo perché i ragazzi imparino a confrontarsi e ad entrare a poco a poco nello stile di corresponsabilità proprio della Chiesa.




Coldiretti, festa a San Daniele Po per la la Giornata provinciale del Ringraziamento

Grandissima partecipazione alla Giornata provinciale del Ringraziamento promossa da Coldiretti Cremona domenica 19 novembre a San Daniele Po. Tante imprenditrici e imprenditori agricoli, tanti giovani agricoltori, e con loro la comunità cremonese, si sono dati appuntamento alle ore 10.30 presso la chiesa parrocchiale dedicata a San Daniele, alla presenza dei dirigenti di Coldiretti, di numerosi sindaci del territorio, dei rappresentanti delle Istituzioni provinciali e regionali, delle forze dell’ordine e del tessuto produttivo e sociale della provincia di Cremona.

Così l’agricoltura cremonese ha condiviso con la comunità uno dei momenti più attesi e preziosi per gli agricoltori e per le famiglie che vivono del lavoro dei campi e degli allevamenti.

In questa Giornata, giunta alla 73ª edizione, Coldiretti Cremona – raccogliendosi in preghiera introno all’altare – ha voluto rendere grazie per i prodotti della terra e dell’allevamento, e affidarsi alla protezione del Signore per la prossima annata. Sottolineando nel contempo tutto il valore dell’agricoltura italiana e delle imprese agricole cremonesi, che pur affrontando tante difficoltà, con tenacia e coraggio hanno mantenuto fede alla promessa di garantire cibo buono e sano, prendersi cura del territorio, assicurare trasparenza ai cittadini, custodendo e rispettando la terra.

Accolti dal parroco don Roberto Musa, riuniti nella chiesa parrocchiale gremita, agricoltori e cittadini hanno seguito la Messa, celebrata da don Emilio Garattini, assistente diocesano di Coldiretti Cremona.

“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” è stato il tema della Giornata, giunta alle 73ª. Un monito – nel messaggio dei Vescovi – a vivere il principio della fraternità in ogni attività umana, a partire dall’agricoltura. “Anche nell’esperienza di lavoro siamo chiamati a creare quello stile che non ci fa sentire concorrenti, ma fratelli” evidenzia il messaggio legato alla Giornata, sottolineando inoltre che “Lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina Sociale della Chiesa”. “La Giornata del Ringraziamento è dunque diventata occasione per lodare il Signore per il dono del fratello che condivide il nostro stesso lavoro, permettendo di vivere l’esperienza di comunità nell’attività agricola, non solo a livello familiare e aziendale, ma anche nello stile cooperativo” prosegue il messaggio.

Un momento di grande emozione è stato, secondo tradizione, il lungo corteo di giovani imprenditrici e imprenditori agricoli che hanno portato i doni della terra all’altare, animando l’offertorio. È seguita la benedizione dei trattori e dei mezzi agricoli, raccolti nella lunga parata lungo le vie, in una cornice di bandiere gialle che sventolavano in una splendida mattinata di sole. La festa è quindi proseguita nella vicina Sala Europa, dove agricoltori, rappresentanti istituzionali e cittadini hanno potuto gustare le eccellenze dell’agricoltura cremonese e lombarda.




Coldiretti, domenica a San Daniele la Giornata provinciale del Ringraziamento

È da sempre tra i momenti più importanti e più sentiti dagli agricoltori e da tutte le famiglie che vivono del lavoro nei campi e negli allevamenti: domenica 19 novembre Coldiretti Cremona organizza la Giornata provinciale del Ringraziamento, che si terrà a San Daniele Po, con la celebrazione della Messa alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale dedicata a San Daniele.

Sarà una giornata di festa e grande significato per l’agricoltura cremonese e per tutta la comunità, come testimonia l’adesione alla giornata già giunta da numerosi soci della Coldiretti, insieme ai rappresentanti delle Istituzioni e del tessuto produttivo della provincia di Cremona. Le imprenditrici e gli imprenditori agricoli si ritrovano intorno all’altare, per affidarsi al Signore e rendere grazie dei frutti raccolti durante l’annata di lavoro.

“È la giornata in cui rendiamo grazie al Signore per la terra ricevuta e per i prodotti che da essa otteniamo, per il nostro quotidiano lavoro, per averci voluti buoni amministratori della sua creazione – sottolinea Coldiretti Cremona –. La terra ci è stata affidata per essere coltivata, in una pratica che genera lavoro, che produce cibo, bellezza, benessere e sviluppo, contribuendo nel contempo a dare significato alle esistenze dei tanti che vi sono coinvolti. La Giornata del Ringraziamento è anche occasione per sottolineare tutto il valore dell’agricoltura italiana, che anche nei momenti di più grande difficoltà continua ad operare con tenacia e competenza, garantendo le forniture alimentari alle famiglie italiane, valorizzando con orgoglio il territorio e la tipicità e salubrità del cibo, trasmettendo all’intera comunità un messaggio di coraggio e fiducia nel futuro».

Il programma della giornata prevede alle ore 9 l’arrivo e la parata dei trattori, che saranno sistemati tutt’intorno alla chiesa parrocchiale di San Daniele Po. Alle ore 10 il ritrovo delle autorità, dei soci Coldiretti e della cittadinanza. La Messa, cuore della Giornata, sarà concelebrata da don Emilio Garattini, assistente diocesano di Coldiretti Cremona, e don Roberto Musa, parroco di San Daniele Po.

“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” è il tema della Giornata, giunta alle 73esima edizione. Un monito – nel messaggio dei Vescovi – a vivere il principio della fraternità in ogni attività umana, a partire dall’agricoltura. “Anche nell’esperienza di lavoro siamo chiamati a creare quello stile che non ci fa sentire concorrenti, ma fratelli” evidenzia il messaggio legato alla Giornata, sottolineando inoltre che “Lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina Sociale della Chiesa”. “La Giornata del Ringraziamento diventa occasione per lodare il Signore per il dono del fratello che condivide il nostro stesso lavoro, permettendo di vivere l’esperienza di comunità nell’attività agricola, non solo a livello familiare e aziendale, ma anche nello stile cooperativo”, prosegue il messaggio.

Termina la celebrazione, è prevista secondo tradizione la benedizione dei trattori e mezzi agricoli, raccolti intorno alla Chiesa, in una suggestiva parata, tra le bandiere gialle della Coldiretti. Si proseguirà presso l’oratorio, con un momento conviviale nel segno dei sapori del territorio.

Locandina dell’evento

 

Il Vescovo in Cattedrale: «La Festa del Ringraziamento ci deve riproporre il grazie come prima parola, come strategia e atteggiamento, come sapienza di vita»




Cantiere di Bene Comune, anche alcuni giovani cremonesi di Ac all’incontro nazionale di Frascati

Dal 10 al 12 novembre si è tenuto a Frascati (Roma) l’incontro nazionale “Cantiere di bene comune” organizzato dal settore Giovani di Azione Cattolica, in collaborazione con FUCI e MSAC, cui hanno partecipato anche alcuni giovani cremonesi membri dell’equipe diocesana Giovani di AC.

In questo incontro, giovani e amministratori locali provenienti da tutte le regioni d’Italia, appartenenti all’associazione e non, si sono incontrati insieme per confrontarsi e approfondire il tema del bene comune, come suggerito dal titolo dell’evento. Si è parlato di impegno, di partecipazione, di progettazione, dei nostri territori e di tanto altro, con un particolare sguardo all’Unione Europea, che presto si presterà a rinnovare le proprie cariche istituzionali con le elezioni del prossimo giugno. Al cuore di questo incontro, dunque, si è cercato di riscoprire quel punto di contatto tra l’impegno quotidiano nei territori locali e il cammino che l’UE sta facendo per costruire una comunità europea sempre più verde, sana, forte, inclusiva e digitale.

Dopo una serata – dal titolo “Sto in ansia come tutta la mia generazione” – di conoscenza e condivisione venerdì 10 novembre, la giornata di sabato ha rappresentato il cuore centrale dell’incontro.

Al mattino si sono aperti i lavori con una tavola rotonda – dal titolo “Qui si fa l’Europa” che ha visto ospiti Fabio Massimo Castaldo (europarlamentare), Federica Celestini Campanari (commissaria ANG) e Antonio Decaro (presidente ANCI) con moderatrice Giorgia Sorrentino (responsabile politico della Gioventù Federalista Europea e coordinatrice Commissione Affari europei e Cooperazione del CNG).

Il pomeriggio ha visto i partecipanti impegnati in cantieri di approfondimento e lavoro, intitolati “Tracciare rotte coraggiose per costruire…”: Comunità più sane, Comunità più forti, Comunità più egualitarie, Comunità più digitali e Comunità più verdi. Ogni cantiere ha visto un esperto o una esperta in materia con cui i giovani si sono confrontati.

Infine la domenica mattina c’è stato un momento di progettazione e condivisione dal titolo “Come astri nel mondo…in un orizzonte comune”.

Questo evento è stata un’occasione per i giovani cremonesi partecipanti di formazione, ma anche di incontro e condivisione con tanti altri giovani e giovanissimi italiani che condividono gli stessi valori e le stesse speranze per il futuro nostro e delle nostre comunità a tutti i livelli. L’incontro ha anche suscitato interrogativi e idee per costruire delle comunità migliori. Sullo sfondo delle riflessioni le prossime elezioni europee di giugno 2024.




MCL, il 18 novembre il congresso provinciale

Si svolgerà a Crema, presso la sala comunale Alessandrini, sabato 18 novembre, il XIV Congresso Provinciale MCL Crema A.P.S. e E.T.S. dal titolo “Lavoro – Responsabilità – Passione: una nuova semina per ricucire il Paese”. Il percorso di avvicinamento alla tappa congressuale è stato preceduto, nella scorse settimane, dalle assemblee precongressuali svolte nei vari circoli MCL presenti sul territorio che hanno eletto i rispettivi delegati che parteciperanno, con diritto di voto, alla giornata. Già dal titolo si evince come il tema lavoro sarà al centro della relazione che il presidente MCL del territorio Michele Fusari terrà ai presenti, tema centrale da sempre per tutto il MCL analizzato anche in rapporto alle altre due tematiche congressuali scelte: la responsabilità e la passione associativa.

Il congresso vuole essere quindi un momento di riflessione corale sulle tematiche scelte in rapporto anche alla drammatica attualità di questi giorni con le guerre nel mondo che continuano ad imperversare, la costante volontà di ricerca della Pace in senso lato che serva a far cessare i conflitti da una parte ma tenda anche a ricucire le ferite, le tensioni sociali e la povertà sempre più dilagante. La parte iniziale dei lavori sarà volutamente riservata agli ospiti istituzionali, alle autorità, ai rappresentanti delle varie realtà con le quali il Movimento collabora nel territorio della provincia per un loro indirizzo di saluto cui seguirà lo svolgimento dei lavori e l’elezione rispettivamente del Consiglio provinciale MCL, dei delegati al Congresso regionale MCL Lombardia previsto per il prossimo mese di dicembre e dei delegati al Congresso nazionale MCL che si svolgerà nel mese di febbraio del prossimo anno. La mattinata si concluderà con un pranzo offerto a tutti i presenti.

«La tappa congressuale di qualunque realtà è sempre un esercizio di democrazia importante – precisa il presidente MCL del territorio Michele Fusari – e lo è anche per tutto il MCL che, da quando è nato l’8 dicembre del 1972, si appresta a vivere, appunto, il XIV Congresso. Sarà il primo congresso che vivremo nel post pandemia e siamo contenti di aver preparato questa importante scadenza con serietà, confronto e soprattutto fisicamente, vis a vis perché per noi la relazione diretta con i nostri associati continua a essere fondamentale. Siamo pronti a rilanciare, con ancor più slancio e vigore, la nostra mission che dura da oltre 50 anni nel Paese e nei territori della nazione come il nostro dove siamo radicati, visibili, toccabili con mano nel concreto servizio al prossimo, apprezzati e stimati. Inoltre continuerà a essere costante la nostra ricerca di nuove sinergie e azioni operative, per rispondere con sempre più efficacia ai bisogni delle persone che quotidianamente incontriamo; la già confermata presenza di partecipazione da parte di istituzioni, autorità, rappresentanti di altre realtà del mondo sociale con le quali interagiamo e di amici del Movimento rappresentano sicuramente il più bell’attestato di stima e fiducia che ci vengono riposti e di ciò siamo molto onorati».




AC, l’arte del discernimento nel nuovo numero di Dialogo

Un anno importante per l’AC e per la Chiesa tutta. Per l’AC è un anno che condurrà al rinnovo delle cariche associative a diversi livelli, per la Chiesa caratterizzata dlla fase “sapienziale” del Sinodo. In entrambi i casi è di vitale importanza l’azione del “discernimento”. In questo contesto Dialogo, il periodico dell’Azione Cattolica cremonese, offre ai suoi lettori una gamma di proposte di riflessione proprio sull’arte del discernimento, per usare le parole di papa Francesco.

Vanno lette in quest’ottica le testimonianze del dossier “L’AC che vorrei”, proiettate sull’immediato futuro dell’Associazione, così come l’invito del presidente Emanuele Bellani a rinverdire la fecondità delle relazioni dentro la fedeltà a Dio e agli uomini (editoriale “Ricominciamo?”) e i resoconti dei campiscuola estivi, quali esperienze vive e attuali di una incarnazione della fede nella quotidianità.

Per l’AC discernimento significa presa di coscienza del proprio ruolo odierno nella Chiesa e nel mondo, ascolto, capacità di analisi, coraggio, creatività, rinnovata passione per Dio e per gli uomini. Significa, prima di tutto, porre la Parola di Dio e la celebrazione del mistero eucaristico a fondamento di ogni proposito comunitario, nella ritualità e nella vita, come afferma don Gianpaolo Maccagni (“Si avvicinò e camminava con loro”).

 

Scarica l’ultimo numero di Dialogo




Il 14 novembre in Seminario il primo incontro dell’Associazione collaboratori e familiari del clero

Con l’inizio dell’anno pastorale riprendono anche gli incontri dell’Associazione collaboratori e familiari del clero della Diocesi di Cremona, guidata dal presidente Cesare Fontana. Gli appuntamenti, di carattere mensile, prenderanno avvio martedì 14 novembre in Seminario secondo lo schema che caratterizzerà anche i successivi incontri: dopo l’accoglienza, alle 9.45, ci sarà spazio per la meditazione e la Messa; quindi dopo il pranzo spazio a un momento di condivisione, per concludere con la recita del Rosario.

Il successivo incontro di martedì 12 dicembre sarà occasione per lo scambio degli auguri natalizi.

Si riprende il 12 marzo – festa dell’Associazione – con la consegna degli attestati ai Familiari che da 25 anni seguono i loro preti ordinati nel 1999: don Paolo Arienti e don Antonio Allevi.

Ulteriore appuntamento martedì 16 aprile, per concludere martedì 7 maggio presso il centro di spiritualità Piccola Betania di Bozzolo.

La data degli esercizi spirituali 2024 sarà fissata in occasione del Consiglio regionale che si terrà a Caravaggio il 25 ottobre.




AC, al Campo Giovani un weekend per riflettere sui fallimenti

Più di 50 giovani provenienti da tutta la diocesi di Cremona si sono ritrovati nel weekend del 21-22 ottobre per l’ormai tradizionale Campo Giovani di Azione Cattolica, organizzato quest’anno a Garda di Sonico nella struttura “Il Convento” della comunità Exodus.

Il tema che ha accompagnato le attività e le riflessioni è stato “il fallimento”, approfondito nel corso dei due giorni da tanti punti di vista diversi. Si è parlato di fallimento collettivo, e quindi sociale e politico, ma anche di fallimento intimo, e quindi personale e spirituale, cercando sempre di offrire spunti che riguardassero quanti più ambienti e situazioni di vita i giovani dai 20 ai 30 anni si trovano a vivere nella realtà di oggi, senza la pretesa di dare lezioni su come gestire e affrontare i propri momenti di fallimento, ma con la volontà di dare un’occasione di incontro e di condivisione su tematiche che chiunque si stia affacciando alla vita adulta si trova in qualche modo ad affrontare. Gli ospiti che hanno aiutato le attività con i loro spunti e la loro testimonianza sono stati Enrico Platé, educatore cremonese, e don Mario Bonomi, parroco bresciano di Breno.

Come tutti gli anni, il Campo Giovani si è rivelata un’occasione preziosa per ritrovare vecchie amicizie, costruirne di nuove e prendersi un paio di giorni di stacco dalla routine quotidiana per se stessi e la propria crescita. Sempre, chiaramente, in stile AC.




Azione Cattolica, iniziato ufficialmente il nuovo anno

Con gli incontri di inizio anno a San Daniele Po il 17 settembre e a Castelleone il 15 ottobre l’Azione Cattolica Diocesana ha ufficialmente avviato le proprie attività nel nuovo anno associativo. Questi due appuntamenti sono state anche occasioni importanti per ritrovarsi con tutti i bambini, ragazzi, adolescenti e adulti che hanno partecipato ai campi esiti 2023. Gli incontri hanno permesso di rivedersi e riconoscersi nello stile tipico della nostra associazione: amicizia, spiritualità, formazione e missione sono i cardini dell’AC.

I ragazzi dell’ACR nei due appuntamenti hanno riflettuto sull’iniziativa annuale dell’ACR “Questa è casa mia”. Nell’anno della sequela, in cui il cammino dell’ACR invita i bambini e i ragazzi a fare esperienza dell’incontro sempre nuovo e unico con il Signore, vivendo ogni passo del cammino ancorati alla Sua Parola, vogliamo infatti entrare nell’ambiente della Riserva Naturale come sfondo e cornice di questo percorso. Poche cose al mondo possono stupire e meravigliare quanto la bellezza di laghi e fiumi, la grandezza delle montagne, tra le onde del mare, gli odori e le sensazioni di boschi e foreste. Definite “aree naturali protette”, nate come luoghi per preservare la flora e la fauna locali, le riserve naturali sono come piccoli angoli di paradiso in cui scoprire i vari ecosistemi del mondo nella loro forma originale: veri e propri musei a cielo aperto che raccontano il paesaggio, la natura e la storia di territori unici. Attraverso delle attività esperienziali i bambini e i ragazzi hanno potuto conoscere il tema annuale e prepararsi al cammino di quest’anno.

L’ACR è impegnata inoltre, seguendo la richiesta del Vescovo, a partecipare al rinnovamento dei percorsi di catechesi offrendo, laddove è possibile e in spirito di corresponsabilità con presbiteri, cammini differenziati: un bambino può scegliere se seguire il cammino di catechesi classico, oppure se seguire quello dell’ACR. Entrambi sono percorsi di Iniziazione cristiana.

Nella nostra diocesi già dallo scorso anno alcuni bambini della parrocchia dei Castelleone hanno potuto fare questa scelta. Da quest’anno anche per i primi due anni anche i bambini dell’Unità Pastorale Cittanova di Cremona seguiranno il percorso ACR in quanto cammino di Iniziazione Cristiana. Inoltre anche nella parrocchia di Romanengo da quest’anno è possibile questa scelta. Non si tratta di un unico modo di procedere ma di vie diverse che alcune parrocchie hanno deciso di intraprendere leggendo i bisogni e le peculiarità di ogni comunità.

I giovanissimi hanno vissuto due momenti di ritrovo e confronto sul loro essere adolescenti e studenti all’interno dell’AC. I loro bisogni sfoceranno in quest’anno nella ripartenza del Movimento Studenti di AC a Cremona: tutti i venerdí pomeriggio, presso l’oratorio di Sant’Agata in Corso Garibaldi dalle 13.00 alle 17.00 ci sarà uno spazio per pranzare insieme, studiare, divertirsi e riflettere su temi cari agli studenti. Lo spazio è pensato a “maglie larghe” proprio perché le tematiche e le eventuali iniziative verranno proprio dai ragazzi.

I giovani e gli adulti hanno avuto invece modo di confrontarsi sul tema dell’anno associativo “Chi ha toccato le mie vesti?” La narrazione dell’icona biblica scelta per l’anno associativo 2023/2024 (Mc 5,21-43) contiene, quasi come perno centrale, la domanda di Gesù registrata dai discepoli: «Chi ha toccato le mie vesti?». Le protagoniste principali sono due figure femminili: una donna affetta da perdite di sangue e una ragazza morente. Ci troviamo di fronte a due racconti intrecciati. Gesù, il quale viene “toccato” dalla donna e che “tocca” a sua volta, prendendo la mano della fanciulla, guarisce entrambe o – meglio – si prende cura di loro. Il Vangelo evoca – oltre alla guarigione – un desiderio di incontro, una riduzione delle distanze, un recupero della gioia di vivere. Il Signore Gesù si prende cura del cuore, della relazione di fede, facendo gustare la risurrezione. L’itinerario sinodale, analogamente al tragitto di Gesù, giungerà a una “cura” che si tradurrà in concretezza, che arriverà a decisioni operative, aprendo di fatto orizzonti di speranza. Da questo confronto è nata la necessità di potenziare i cammini formativi parrocchiali e zonali per gli adulti che hanno dimostrato una rinnovata vivacità ma soprattutto una necessità di formazione e di confronto e non solo di servizio alle nostre comunità. Pertanto sia a livello cittadino che nelle zone verranno proposti momenti di formazione con lo stile dell’AC a tutti i giovani e adulti.

Quello che abbiamo di fronte è un anno associativo nel quale avremo il rinnovo delle cariche di responsabilità attraverso le votazioni da parte di tutti gli associati a diversi livelli: parrocchiale, zonale, diocesano e nazionale. Questo rinnovo, salutare sia per i singoli che per l’associazione, si innesta nel cammino sinodale della Chiesa che vede l’AC presente e pronta ad accogliere le indicazioni che da lí arriveranno per pensare, sognare e costruire la Chiesa di domani.

Emanuele Bellani




Anche otto ragazzi cremonesi dell’ACR all’incontro nazionale di Silvi Marina

Sono otto i ragazzi dell’ACR di Cremona che venerdì 6 ottobre, accompagnati da Elisa e Michele, due educatori dell’Equipe ACR, sono partiti da Brescia con destinazione Silvi Marina, sede abruzzese che ha accolto l’Incontro nazionale ACR durante il fine settimana. Già durante il viaggio di andata, durato simpaticamente quasi 12 ore, c’è stata l’occasione per conoscere ragazzi ed educatori provenienti da diocesi e parrocchie diverse: solo dalla Lombardia erano presenti quasi sessanta persone provenienti da otto diocesi diverse.

Una volta arrivati, i ragazzi hanno subito potuto cogliere l’entusiasmo di essere lì in più di 900 per un grande evento e una bellissima occasione. Tema dell’incontro: “SuPer – Piccoli capaci di grandi cose con Te”. Durante i tre giorni passati a Silvi Marina i ragazzi hanno riflettuto sui propri “superpoteri” cercando di trovare il coraggio di metterli in campo e generando “opere buone” per se stessi e per le proprie comunità.

Numerose sono state le occasioni di gioco e festa, tra sfide a squadre e serata musicale guidata dalla band Aqulo. Ma gli acierrini riuniti non hanno fatto solo festa: hanno pensato, progettato, reso concreto il bene per la vita di ciascuno e di tutti, attraverso la stesura di un’Agenda dei Ragazzi, che sarà presto presentata a cura dell’ACR.

Per aiutare la riflessione sono state invitate alcune figure di rilievo che hanno condiviso la loro esperienza nell’ambito dei temi affrontati nel corso dell’Incontro: Damiano Tommasi, sindaco di Verona ed ex centrocampista della Roma, Eugenia Carfora, dirigente scolastica dell’istituto superiore “Francesco Morano” a Caivano, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica, e don Emanuele Piazzai, delegato dell’Ufficio catechistico nazionale per la catechesi della regione Marche. Sono stati sette gli ambiti presentati e affrontati, che riguardano tutti: Sport e tempo libero, Cittadini come gli altri, La Chiesa siamo anche noi, Essere e fare comunità, A scuola per imparare a crescere e partecipare, Vicini a chi ha bisogno, Ambiente, Questa è casa tua. I testimoni hanno raccontato qualcosa del loro impegno, ma hanno soprattutto chiesto ai ragazzi un aiuto, ponendosi in un atteggiamento di ascolto, perché all’ACR crede in loro: hanno la capacità di esprimere la loro visione e dare il loro contributo, e questo è fondamentale per l’Associazione e per il mondo.

I ragazzi hanno avuto anche l’opportunità, nel pomeriggio di sabato 7 ottobre, di conoscere realtà che da anni si mettono a servizio nel territorio di Pescara. Incontri che hanno aperto lo sguardo ad esperienze nuove e che sono stati ulteriori spunti di riflessione nei vari ambiti sui quali si stava ragionando.

Un lavoro davvero corale, quello dell’Agenda dei Ragazzi, che ha visto alla fine stipulati, per ognuno dei sette ambiti affrontati, tre impegni che i ragazzi hanno scelto di assumersi e tre richieste che hanno fatto al mondo degli adulti. Durante la conclusione in plenaria, per alzata di cartellino, i ragazzi, gli educatori e gli assistenti si sono assunti i loro rispettivi impegni.

Sono stati giorni carichi di esperienze e incontri arricchenti. Nelle nuove amicizie con gli altri ragazzi ed educatori è stata riscoperta la bellezza del far parte di questa Associazione e della Chiesa, realizzando di essere in una famiglia ben più grande delle parrocchie di ciascuno, che crede nei ragazzi e nei loro sogni, che vede in loro dei veri Superpoteri. Grazie alle attività e alle testimonianze proposte ci si è potuti mettere in gioco ed è stata data l’opportunità di far sentire la propria voce, i propri pensieri e i propri desideri. Sono stati tre giorni intensi nei quali tutti hanno percepito una forte energia e carica da portare nelle proprie realtà!

Per concludere, si riprendono le parole del mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ac, che invita a portarle a casa, per farne stile di vita: “SuPer con Te, Te è Gesù, è importante coltivare la fede con Te. Forti con gli amici; abbiamo bisogno di restauratori, persone forti che si prendano cura del mondo, da soli però non ce la facciamo, abbiamo bisogno dei nostri amici. Eroi per il mondo, per tutti, perché gli eroi fanno bene al mondo e hanno grande coraggio nel costruire e non distruggere.”.

Elisa Valerio e Michele Guerini
Èquipe ACR