1

Su Cremona 1 puntata dedicata al Museo Verticale del Torrazzo

Il Torrazzo, con il suo nuovo Museo Verticale dedicato alla storia e alla misurazione del tempo, è protagonista della puntata di questa settimana di «Gioielli sotto casa», la trasmissione di Cremona1 dedicata alla scoperta delle bellezze da ammirare a pochi chilometri da Cremona.

Guarda qui la puntata

Il conduttore Piero Brazzale è accompagnato nella salita al monumento da don Giancluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali. La trasmissione, andata in onda per la prima volta giovedì 21 febbraio, sarà trasmessa in replica anche domenica alle 18.30 sul canale 211 del digitale terrestre.

 




«Salire al Torrazzo può essere un’esperienza interiore»

E’ stato inaugurato nel pomeriggio di domenica 11 novembre il Museo Verticale del Torrazzo. Dopo la presentazione in un Battistero gremito, è stato il vescovo Antonio Napolioni ad aprire per la prima volta al pubblico la porta della Sala del Meccanismo, la prima delle tre nuove stanze allestite per il percorso del nuovo Museo che accompagna la salita verso la cima della torre campanaria della Cattedrale di Cremona.

«Non si può salire al Torrazzo per sentirsi padroni del mondo. Ma si sale al Torrazzo per scoprire quanto è bello essere piccoli». Così nella sua riflessione, durante la presentazione ufficiale in Battistero del nuovo Museo Verticale, monsignor Napolioni propone una chiave di lettura che va oltre la rappresentazione della torre campanaria come monumento iconico per la città e – da oggi – come percorso di conoscenza storica, artistica e scientifica. «La salita al Torrazzo – suggerisce il Vescovo – può essere un’esperienza interiore: dal tempo al cielo».

Ascolta qui l’intervento del Vescovo Napolioni

E se il Museo Verticale – presentato nella sua idea progettuale e nella sua struttura da don Gianluca Gaiardi, incaricato per i Beni artistici ed ecclesiali, e dall’architetto Fabio Bosio, e apprezzato dal Soprintendente Gabriele Barucca come «una gemma in più di questa bellissima città – offre ai cittadini e ai tanti visitatori una nuova occasione di scoperta del monumento che da secoli è al centro della vita sociale, civile e religiosa di Cremona, le tappe della salita «alla gran torre» (come recita il cartello all’ingresso, sotto la Bertazzola) generano una nuova opportunità per riappropriarsi dell’originario significato della torre del Duomo: «Segni, gesti, visioni, esperienza fisica, stanchezza… – evidenzia il vescovo Antonio – come la vita».

Guarda qui la photogallery

E così l’esperienza della salita può essere anche un’esperienza di riflessione: «Si può meditare sul tempo, sulla diginità della persona, sugli orizzonti che si aprono, sul senso della vita. E gustare quel silenzio per ringraziare e ritrovare la misura del proprio tempo, quella misura che oggi stiamo perdendo, ammalati come siamo del peccato di dismisura, di senso di onnipotenza».

Così salire i 502 scalini del Torrazzo, fermandosi ad ammirare il meccanismi perfetti con cui scienziati e artigiani hanno misurato nei secoli il tempo, gettando uno sguardo che abbraccia la città e la pianura circostante, può davvero diventare qualcosa di più di una visita di conoscenza: un’esperienza. «Perché non pensare – aggiunge il vescovo – ad un’altra brochure con quattro o cinque tappe di meditazione per sostare durante la salita? Magari color oro…». Per tornare a terra, poi, un po’ più ricchi.

Ascolta qui l’intervento del Soprintendente Gabriele Barucca

 

 




Torna a risuonare la voce dell’organo Serassi 1836 del Santuario di Castelleone

Nella serata del 28 settembre, presso il Santuario della B.V. della Misericordia a Castelleone, si è tenuto il concerto di inaugurazione per il restauro dell’Organo Serassi 1836.  L’operazione di recupero, come ha ricordato il parroco don Giambattista Piacentini, è stata resa possibile grazie alla Conferenza Episcopale Italiana con un contributo dai fondi dell’Otto per Mille, alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona e a don Antonio Bandirali con i suoi genitori che hanno voluto onorare e ricordare il fratello e il figlio Daniele.

Prima dell’inizio del concerto Marco Ruggeri, consulente diocesano per i restauri degli organi, ha ripercorso la vicenda dell’organo del Santuario, già interessato da un primo importante intervento nel 1980 con il ripristino della  struttura coerente con il progetto Serassi. Con il restauro attuale lo strumento recupera integralmente la sua forma originale e le sue peculiari sonorità.  Inoltre si è provveduto anche al recupero e al restauro della cassa – cantoria.

 

I lavori sullo  strumento sono stati eseguti dall’organaro Pietro Corna, mentre il restauro della cassa e della cantoria lignea sono stati affidati al restauratore Gabriele Chinellato. L’operazione di restauto del Serassi del Santuario mariano di Castelleone assume una rilevanza considerevole dal momento che nella diocesi di Cremona sono conservati solo quattro altri organi Serassi.

Il concerto prevedeva una prima parte con programma organistico con brani  eseguiti dal maestro Marco Molaschi e una seconda parte per coro e organo con la partecipazione della Schola Cantorum Ettore Rancati di Castelleone, diretta dal maestro Davide Massimo. I brani di Bach, Haydn, Petrali, Barbieri, Mozart, Franck, Rancati e Perosi hanno saputo emozionare e coinvolgere il numeroso pubblico presente.

Il prossimo 19 ottobre si terrà un altro concerto, sempre al Santuario, per organo e orchestra d’archi con musiche di Bach e di Pergolesi sempre in memoria di Daniele Bandirali.




Illustrato alla stampa il nuovo Museo Verticale del Torrazzo: domenica l’inaugurazione

Nella mattinata di giovedì 8 novembre è stato presentato in anteprima alla stampa il nuovo Museo verticale del Torrazzo. La nuovissima esposizione, curata nell’allestimento e impreziosita da un progetto grafico moderno capace di accompagnare la visita, sarà inaugurata ufficialmente domenica 11 novembre, alle 15.30, con l’inaugurazione presso il Battistero alla presenza del vescovo Antonio Napolioni e seguita da una visita guidata in anteprima.

Alla conferenza stampa – moderata dal direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, don Enrico Maggi – sono intervenuti l’incaricato diocesano per i Beni culturali ed ecclesiastici, don Gianluca Gaiardi, e il progettista, architetto Fabio Bosio. È seguita una visita guidata alle nuove sale a cura del prof. Alessandro Maianti, consulente tecnico per l’allestimento del Museo verticale.

 

Ogni anno circa 80mila persone staccano il biglietto per salire sul Torrazzo. La torre campanaria della Cattedrale di Cremona è il simbolo della Diocesi e – insieme ai violini di Stradivari – della città. I turisti non si lasciano scoraggiare dai 502 gradini per godere di un panorama che porta lo sguardo dai tetti e dalle piazze del centro storico a perdersi nelle campagne.

Ma oltre alla curiosità, la salita al Torrazzo offre ora anche nuovi e sorprendenti motivi di interesse. La torre campanaria della Cattedrale diventa infatti un vero e proprio Museo Verticale dedicato alla misurazione del tempo, un tema offerto dal grande orologio astronomico che domina la piazza, e che offrirà una nuova occasione didattica per affiancare l’esperienza storico–artistica con il sapere scientifico.

In particolare l’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi proporrà percorsi didattici specifici alle scuole, in cui la storia, i significati religiosi e le meraviglie artistiche si intrecceranno con lo straordinario cammino della ricerca scientifica che nei secoli ha allargato i confini della città al mondo e alla scoperta dei grandi moti dell’universo.

Photogallery della presentazione

 

Il percorso con tre nuove sale

Il Torrazzo è a tutti gli effetti uno dei monumenti che meglio simboleggia la città di Cremona: è infatti la torre campanaria medievale più alta d’Europa (m 112,54).

La sua struttura esemplifica l’estrema accuratezza delle antiche tecniche di costruzione ed è considerata un perfetto connubio tra stili architettonici estremamente diversi tra di loro.

Il Torrazzo però non costituisce un monumento unico solo dal punto di vista architettonico: il suo orologio astronomico è considerato uno dei maggiori capolavori della meccanica antica. Ad eccezione del pendolo, ancora oggi conserva intatto il proprio meccanismo primitivo, commissionato ai due ingegneri cremonesi Giovanni Francesco e Giovanni Battista Divizioli nel 1582. È considerato inoltre uno degli orologi più grandi al mondo, poiché il diametro del quadrante supera abbondantemente gli 8 metri. Nella Sala del Quadrante e nella Sala del Meccanismo è possibile ammirare tutte le caratteristiche del funzionamento.

Inoltre, grazie al nuovo Museo Verticale, vengono approfondite alcune tematiche collegate allo studio dell’orologio. Per esempio, nella Sala della Misura del Tempo viene illustrata la storia della percezione umana del tempo mediante la ricostruzione di strumenti di misura antichi, varie tipologie di orologi ed interessanti contenuti multimediali.

È esposta inoltre la ricostruzione in scala ridotta dell’Artificio di Toledo, l’opera più famosa del talentuoso ingegnere cremonese Janello Torriani (Cremona, 1500 circa – Toledo, 1585)

La Sala dell’Astronomia è dedicata allo studio dei corpi celesti. All’interno, grazie alle particolari caratteristiche costruttive del Torrazzo, si trova una fantastica installazione del Pendolo di Foucault. La sua oscillazione è la dimostrazione scientifica della rotazione della Terra.

Infine, raggiungendo la sommità della torre, si gode una magnifica vista della città. Si individuano facilmente gli edifici più antichi, i campanili e le zone riqualificate negli ultimi secoli, ripercorrendo le tappe evolutive del nucleo urbano. Nelle giornate particolarmente limpide, il panorama mozzafiato spazia dalla Pianura, dove scorre lento il fiume Po, fino alle Alpi innevate, lasciando immagini impresse nella memoria di grandi e bambini.

Francesca Campana
Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici-Diocesi di Cremona
Guida turistica

 

 Le viste: orari e biglietti

Mattina: dalle 10,00 alle 13,00 – Pomeriggio: dalle 14,30 alle 18,00 (ultimo ingresso 30 minuti prima che il Torrazzo chiuda. Natale, Pasqua, ogni lunedì di Gennaio e Febbraio chiuso)

Ingresso intero: Torrazzo € 5,00; Torrazzo e Battistero € 6,00

Ingresso ridotto*: Torrazzo € 4,00; Torrazzo e Battistero € 5,00

* Gruppi scolastici in viaggio d’istruzione, gruppi costituiti da più di 15 persone, over 65, possessori di Welcome Card.

 

I protagonisti del progetto

UFFICI CURIA
Ragioneria
Beni Culturali
Comunicazioni Sociali

SOPRINTENDENZA
Dott. Gabriele Barucca
Arch. Fiona Colucci
Arch. Laura Balboni

CONTRIBUTO ECONOMICO
Fondazione comunitaria
Associazione Battistero

PROFESSIONISTI
Arch. Fabio Bosio
Ing. Farina
Ing. Tamburelli

COMODANTI OPERE
Grisoli Pieraugusto
Maianti Alessandro
Bassani Giancarlo
Consorzio Irrigazioni Cremonesi
Comune di Ostiano
Parrocchia di S. Agostino di Cremona
Comune di Cremona (filmato Torriani)
Fam. Ferdinando Giordano (archeoclub Cremona)

ARTIGIANI
Opere di falegnameria: PABOR srl (Pessina Cremonese) e Alessandro Bergamaschi (Ostiano)
Opere da fabbro: Oreste Vezzosi (Gussola)
Opere in vetro: Vetraria Cremonese snc (Cremona)
Pannelli museali: Seri-Art srl (Cremona)
Impianti elettrici: Impianti Tonghini srl

Grafica a cura di Paolo Mazzini
Traduzioni a cura di Christopher D’Guerra




Il “Ritratto virile” del Museo Berenziano protagonista di “Dentro il dipinto”

Doppio appuntamento della rassegna “Dentro al dipinto 2019” per la presentazione del restauro del Ritratto virile del Museo Berenziano, il cui intervento, come tutti quelli presentati fino ad ora, è stato possibile grazie ai contributi dell’8 per mille CEI e portato a termine dal laboratorio Manara-Perni.

Lunedì 25 marzo 2019, alle ore 16.30, presso il Seminario Vescovile di Cremona, con i restauratori che se ne sono presi cura, Luciana Manara ed Enrico Perni, si parlerà proprio delle interessanti operazioni di pulitura, consolidamento e reintelatura dell’opera che presentava una pellicola pittorica poco leggibile a causa dell’ossidazione della vernice protettiva.

L’appuntamento sarà introdotto come di consueto da don Gianluca Gaiardi, direttore dell’Ufficio Diocesano per i beni Culturali che, assieme a Filippo Piazza, funzionario della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, sottolineerà il lavoro sinergico svolto nella tutela del patrimonio artistico ecclesiastico e il confronto che si avvia durante gli interventi di restauro tra tutte le figure coinvolte: restauratori, istituzioni proprietarie dei beni, architetti, storici dell’arte. Un iter che rappresenta un significativo momento di approfondimento e conoscenza; restauro inteso dunque come operazione culturale in un’ottica multidisciplinare.

Lunedì 8 aprile, alle ore 16.30, sempre presso il Seminario Vescovile di Cremona, protagonista della chiacchierata sarà ancora il Ritratto virile le cui notevoli qualità stilistiche, emerse a seguito delle operazioni di restauro, meritano ulteriori approfondimenti storico artistici. Toccherà a Valerio Guazzoni (storico dell’arte e docente) contestualizzare il dipinto nell’ambito della produzione ritrattistica cremonese del XVI secolo, che vede, nell’anziano effigiato uno dei dipinti più interessanti.

Il Ritratto virile fu presentato per la prima volta alla fine degli anni ’80 da Don Pietro Bonometti che, pur avvicinandolo ai modi del pittore bolognese Bartolomeo Passerotti, già rilevava “una vena di arguto naturalismo lombardo” che poneva il lo stile del dipinto in parallelo ai modi figurativi di Moroni, Parmigianino e Campi. Ed è proprio all’area cremonese e ad una tipologia ritrattistica ben consolidata a partire dalla metà del XVI secolo che rimanda l’impostazione generale della composizione, con l’effigiato seduto di tre quarti su un alto scranno, in un ambiente circostante scarno e buio, appena ravvivato da due oggetti: un libro e una clessidra.

Se già prima dell’intervento di restauro era possibile trovare il confronto più diretto per quest’opera nel Ritratto di gentiluomo del Museo Civico di Cremona, già attribuito a Cristoforo Magnani, il ripristino della piena leggibilità ha restituito un’opera di qualità eccezionale che andrà accuratamente studiata ed inserita nella produzione pittorica cittadina del secondo Cinquecento. Resta per ora sconosciuto il soggetto effigiato, evidentemente di alto lignaggio, un dottore, forse legato alla legge come sembrerebbe indicare l’abbigliamento: una veste nera da cui emergono, candidi, la gorgiera, la camicia, i polsini delle maniche, un caratteristico copricapo e un mantello foderato di pelliccia.




“De Caelo et Mundo”: venerdì 4 ottobre in Cattedrale lo spettacolo che racconta Gherardo da Cremona

Il 4 ottobre a Toledo si svolge la cerimonia di consegna del V premio internazionale della traduzione Gherardo da Cremona. La sera stessa nella Cattedrale di Cremona lo spettacolo “De Caelo et Mundo” celebra la figura di Gerardus cremonensis.

“De caelo et mundo – sulla rotta di Gherardo da Cremona” racconta la vita di Gherardo e il suo ruolo di grande intellettuale cosmopolita che ha contribuito alla rinascita culturale dell’occidente europeo nel XII secolo.

Musica, narrazione e drammatizzazione in fluido dialogo tra loro creano la struttura di De caelo et mundo permettendo agli spettatori di incontrare Gherardo, la sua città, il suo lavoro attraverso anche la testimonianza storica di chi lo ha avuto come maestro.

Gherardo nasce a Cremona nel 1114 circa e nella città lombarda si forma alla scuola della Cattedrale sviluppando, accanto alle materie teologiche e filosofiche, un grande interesse per le discipline scientifiche. Trasferitosi a Toledo, dove è ricordato anche come canonico della Cattedrale locale, approfondisce la conoscenza della lingua greca e araba diventando così non solo studioso e magister ma anche traduttore in latino di numerosi testi provenienti da oriente.

De caelo et mundo, titolo che riprende uno dei principali trattati di Aristotele tradotto da Gherardo, è uno spettacolo ideato da Achille Meazzi degli Aksak Project, Massimiliano Pegorini attore e Tommaso Giorgi dell’Associazione Culturale CrArT – Cremona Arte e Turismo.

 

DE CAELO ET MUNDO

Sulla rotta di Gherardo da Cremona

 

musiche originali: Achille Meazzi e Barocco in jazz

testi originali: Tommaso Giorgi e Massimiliano Pegorini

 

Locandina

Venerdì 4 ottobre, ore 21.00

Cattedrale di Santa Maria Assunta

Piazza del Comune

Cremona

Interpreti:

Tommaso Giorgi | narratore

Massimiliano Pegorini | attore

Aksak Prokect:

Achille Meazzi | liuti popolari e corde

Nicola Mantovani | sassofoni

Nico Catacchio | contrabbasso

Eduardo A. Meazzi | percussioni

Eliana Piazzi | sikus e harmonium

Barocco in jazz:

Gianni Satta | tromba e flicorno

Maurizio Piantelli | tiorba e liuto

 

Ingresso libero (sarà possibile lasciare un’offerta per le attività della Cattedrale).

In collaborazione con la Diocesi di Cremona

Media Partner: www.riflessimagazine.it

Con il sostegno di: Studio Archidue, Lavanderia La Perfecta, Impresa funebre Pietra, Mondini architetto, Beltrami architettura e Ingegneria s.r.l

 

 




Don Gaiardi dopo l’incendio di Notre Dame: «Le nostre cattedrali richiedono una cura costante»

All’indomani dell’incendio che ha distrutto parte della Cattedrale di Notre Dame a Parigi in tutto il mondo ci si interroga sul livello di sicurezza  e sulla prevenzione che riguarda i grandi edifici storici. Un fronte su cui è particolarmente attivo, in diocesi, l’Ufficio per i Beni ecclesiastici, responsabile della cura e della custodia di tutto il patrimonio dell’edilizia religiosa sul territorio.

Il tema – urgente e delicato – è stato affrontato dall’incaricato don Gianluca Gaiardi che, intervistato sul quotidiano La Provincia di Cremona, ha parlato in particolare della Cattedrale, il più importante tra gli edifici diocesani: «Come tutte le cattedrali – ha spiegato – e i monumenti artistici, anche il Duomo di Cremona è sempre monitorato». Un’attenzione costante richiesta dalla fragilità dei materiali utilizzati per la costruzione di questi edifici antichi, spesso non ignifugo, che non può essere sostituito. Quel che si può fare – continua l’incaricato dell’Ufficio dei Beni Culturali –  è «migliorarne il consolidamento strutturale nei casi di azioni sismiche» e «adeguare gli impianti elettrici».

Una particolare cura – aggiunge don Gaiardi – è richiesta in occasione dell’apertura di cantieri che, a causa della presenza di numerosi operai e di macchinari da lavoro, richiedono un «piano di sicurezza più scrupoloso».

L’auspicio è dunque quello di poter programmare una manutenzione ordinaria degli edifici per ridurre gli interventi di restauro eccezionali attraverso un piano di controlli sistematici.




Arte e musica in Cattedrale durante i “Giovedì d’estate”

La Cattedrale di Cremona organizza per la prima volta in periodo estivo una serie di brevi appuntamenti con la musica sacra organistica; in accordo con l’iniziativa cittadina di grande successo dei Giovedì D’Estate e con l’Associazione Le Botteghe del Centro di Cremona, la Cattedrale intende offrire ai visitatori e interessati alcuni momenti culturali  che uniscono intrattenimento musicale insieme alla presentazione di una scelta di affreschi del  grandioso ciclo della Storia della salvezza della navata centrale del nostro Duomo.

Da una parte infatti vi sarà una illustrazione pittorica/teologica di alcuni riquadri delle storie della Madonna e di Cristo e dall’altra vi sarà un commento fatto di improvvisazioni organistiche in forma di gara, ossia con due organisti che di volta in volta si alterneranno  e si confronteranno  improvvisando su temi popolari scelti in sintonia con la tematica iconografica. I commenti saranno tenuti da esperti estremamente qualificati e permetteranno di gustare a fondo gli affreschi, a loro volta messi in evidenza mediante  la recentissima nuova illuminazione.

Ecco il programma:

GIOVEDì 4 LUGLIO ore 21

“La Cattedrale di Sicardo: numeri, forme e colori nella simbologia cristiana” (a cura di  Crart)

 

DOMENICA 7 LUGLIO  ore 16,30: “

“Historia salutis: Storie della vergine” Gara di improvvisazione organistica  su temi popolari mariani

Stefano Rattini  (Cattedrale di Trento) vs Fausto Caporali (Cattedrale di Cremona)

 

GIOVEDI’11 LUGLIO ore 21:

“Historia Salutis: la nascita e l’infanzia di Gesù”

(a cura di don Gianluca Gaiardi)

Gara di improvvisazione organistica su temi popolari liturgici

Neil Wright (GB) vs Fausto Caporali (I)

 

GIOVEDI’ 18 LUGLIO ore 21

“Historia Salutis: passione, morte e risurrezione di Gesù (a cura di don Alberto Franzini)

Gara di improvvisazione organistica su temi di J. S. Bach

Tomasz Nowak (D) vs Fausto Caporali (I)




Gli affreschi del Campi tornano a splendere nella chiesa di San Bassiano (GALLERY)

Fervono i lavori di restauro delle 11 campate affrescate da Bernardino Campi all’interno della chiesa di San Bassiano a Pizzighettone.

Photogallery

Di insediamento antico (sono state rinvenute tracce di muratura tardo romaniche e paleocristiane; il 1158 invece è la data a cui si fa risalire l’edificazione della chiesa secondo l’attuale schema basilicale a tre navate con abside ad opera di profughi lodigiani), la chiesa è stata interessata da numerosi interventi che, tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, hanno assunto una notevole portata con la rivisitazione sia dell’esterno che dell’interno della Chiesa. All’interno, spiccano i lavori eseguiti dal Campi intorno al 1540. Sono del Campi la controfacciata e le immagini dei profeti che affrescano le 11 campate della navata centrale. Proprio queste sono oggetto del restauro partito a febbraio e di cui si stima il completamento non prima della primavera 2020.

Dei “lavori in corso” in dettaglio è il parroco di Pizzighettone, don Andrea Bastoni, a parlare: «Negli anni scorsi la chiesa è stata interessata da un’importante opera di consolidamento della navata centrale. Dopo questo intervento strutturale, si è scelto di proseguire nella sistemazione della zona centrale per permettere il recupero e la valorizzazione dei tondi cinquecenteschi del Campi raffiguranti i profeti, anche in considerazione del benestare ricevuto dalla Sovrintendenza di Mantova che monitora ogni passaggio dei lavori».

Da febbraio ad oggi sono state restaurate 3 delle 11 campate grazie al lavoro dello Studio Blu Restauri di Cremona e Castel Goffredo. La differenza dopo il lavoro di restauro si fa già notare: i tondi ripuliti permettono di ammirare l’abilità artistica tipica del Campi di caratterizzare i dettagli del corpo e dell’espressione, ma anche di apprezzare i clori degli abiti. Il lavoro di restauro, infatti, è consistito nella completa ripulitura degli affreschi dalla polvere e dalla sporcizia depositate nei secoli e nel reintegro delle parti di colore mancanti.

L’intero lavoro di restauro costerà circa 80mila euro e la Parrocchia, che sta ancora facendo fronte al mutuo accesso per sostenere il precedente intervento, ha avviato una campagna di sensibilizzazione verso la popolazione, invitando privati, associazioni e aziende a farsi carico di una campata. «Fortunatamente la risposta è stata positiva” ha dichiarato don Bastoni «e questo ci lascia ben sperare per il futuro».

Nel futuro della chiesa, in termini di restauri, le opere sono ancora molte. Basti pensare che anche le navate laterali e l’abside avrebbero bisogno di un intervento di consolidamento così come è avvenuto per la navata centrale. Nell’immediato, però, è stato avviato un progetto per restaurare tre formelle in marmo, così da ripristinare alcune parti in marmo mancanti e ripulire le opere, che si trovano all’interno della cappella della Vergine del Rosario. Le formelle raffigurano l’Annunciazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi.




La chiesa di San Vincenzo in via Palestro tornerà all’antico splendore

La Chiesa di San Vincenzo, nella centrale via Palestro a Cremona, sarà ristrutturata grazie ai contributi Cariplo, erogati attraverso la Fondazione Comunitaria, e al finanziamento dell’8xmille della Cei. Dopo l’estate partiranno i lavori per riportare la facciata della chiesa all’antico splendore.

Si tratta di un intervento importante, quantificato in poco meno di 300 mila euro. La spesa sarà sostenuta per 150mila euro grazie ai fondi Cariplo e per altri 130 mila con i fondi dell’8xmille. La spesa restante sarà sostenuta dall’unità pastorale di Sant’Agata e Sant’Ilario.

Sempre in questi ultimi giorni un altro decreto della Cei ha confermato lo stanziamento anche di 160 mila euro come contributo per il rifacimento del testo della chiesa di San Zeno a Cassano d’Adda.