1

Cremona in preghiera per la pace nel segno della solidarietà

Una serata di preghiera e riflessione, in questi tempi in cui davvero ce n’è bisogno. Di entrambe. In un periodo in cui il mondo viene martoriato dai conflitti, dai crimini, dall’odio. Una chiesa, quella di San Giorgio in San Pietro al Po, a Cremona, gremita, nella serata di martedì 17 ottobre, per l’adorazione eucaristica per la pace in Terra Santa, organizzata dalla zona pastorale terza della Diocesi di Cremona e presieduta dal vescovo emerito Dante Lafranconi. “Su te sia pace!”, lo slogan della serata, promossa nell’ambito della Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione stabilita della Presidenza della CEI in comunione con i cristiani di Terra Santa.

«Con il cuore pieno di sgomento per gli orrori dell’odio e della violenza della guerra che feriscono la Terra Santa, eleviamo la nostra supplica a Dio, re della pace, affinché israeliani e palestinesi possano trovare la strada del dialogo. E preghiamo anche per tutti i popoli che sono in guerra, perché anche per loro è necessario ritrovare la pace». Dopo le parole del vescovo emerito Lafranconi, la preghiera è continuata nell’adorazione silenziosa, ma rumorosa più che mai di fronte alle ingiustizie di questo mondo. Un silenzio interrotto solo dalle invocazioni di preghiera. Tre Salmi, recitati a cori alterni, hanno intervallato i momenti di raccoglimento. Uno sguardo a Dio, misericordioso, annunciatore di pace. Nel mentre, il Santissimo Sacramento esposto sull’altare, non solo per essere adorato, ma perché sia chiamata, per ogni persona, affinché abbondino la pace e la giustizia.

La Veglia, che ha visto la presenza di numerosi fedeli provenienti da tutta la città e non solo, si è conclusa con la recita delle litanie e con la benedizione eucaristica, impartita dal vescovo emerito.

«Grazie, fratelli e sorelle, per esservi lasciati convocare per questa preghiera per la pace – ha detto don Pietro Samarini, vicario zonale della Zona pastorale 3, al termine della celebrazione –. Grazie per questa adorazione eucaristica, una preghiera “nuda”, che è fatta di silenzio, di contemplazione, di ascolto». Il vicario zonale ha quindi presentato i bussolotti – situati in fondo alla chiesa – per le offerte destinate alle necessità della Chiesa di Gerusalemme. Una forma di sostegno che si affianca a quella di Caritas Cremonese, che ha aperto in questi giorni la colletta straordinaria “Emergenza Terra Santa” i cui fondi confluiranno negli aiuti di Caritas Italiana per le popolazioni vittime del conflitto.

Una serata di preghiera per la pace e di solidarietà. Come in giornata si era fatto anche in Cattedrale dove è stata proposta in maniera straordinaria l’iniziativa “Pausa… digiuno”, ormai diventata abituale nei tempi forti dell’anno liturgico. Anche in questo caso l’opportunità di un tempo di adorazione eucaristica personale, unendo alla preghiera anche un gesto concreto di solidarietà: l’invito, infatti, è stato quello di devolvere il corrispettivo della spesa del pasto in beneficenza. Con le offerte anche in questo caso indirizzate in modo particolare agli interventi della Caritas in Terra Santa.

Altri momenti di preghiera sono stati vissuti il 17 ottobre nelle diverse parrocchie della diocesi, dopo il Rosario aux flambeaux del14 ottobre al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, presieduto dal vescovo Antonio Napolioni.

 

La colletta “Emergenza Terra Santa”

Caritas Cremonese ha aperto la colletta straordinaria “Emergenza Terra Santa”, i cui fondi confluiranno negli aiuti di Caritas Italiana per le popolazioni vittime del conflitto. «Caritas Italiana – assicura il direttore don Marco Pagniello – continuerà a dare il suo contributo in attività di carattere umanitario, in progetti volti allo sviluppo integrale della persona, nella promozione di giustizia, pace e riconciliazione». Caritas Gerusalemme, che vede tra gli sfollati a Gaza anche membri del suo personale, si sta preparando a intervenire a sostegno della popolazione colpita non appena sarà possibile.

La Caritas in Terra Santa nasce in risposta a emergenze umanitarie, come quella di questi giorni, dovute a un conflitto che dura da più di settant’anni. Caritas Gerusalemme, sostenuta da Caritas italiana e da altre Caritas, nel tempo ha portato avanti programmi di assistenza umanitaria, fornendo generi di prima necessità e assistenza medica mediante delle cliniche, sia nei territori palestinesi che a Gaza. L’attività negli ultimi quindici anni, si è evoluta anche attraverso attività concentrate sullo sviluppo, sul miglioramento delle condizioni economiche di famiglie, comunità e villaggi attraverso specifici progetti di sviluppo economico, in particolare sotto il profilo agricolo, artigianale e del commercio cercando di valorizzare al meglio le risorse locali.

È possibile contribuire agli interventi di Caritas facendo un versamento intestato a Fondazione San Facio, specificando nella causale “Emergenza Terra Santa”, attraverso:

  • Conto Corrente Bancario
    IBAN: IT 57 H 05156 11400 CC0540005161
  • Conto Corrente Postale
    n. 68 411 503

oppure direttamente alla Caritas Cremonese attraverso un bonifico sul relativo Conto corrente:

  • Conto Corrente Bancario
    IBAN: IT 74 E 03069 11400 100000061305

 

 

Rosario per la pace al Santuario di Caravaggio. Il Vescovo: «Non esistono parole per dire il bisogno di pace e di dialogo fraterno tra i popoli che vivono in Terra Santa»




Nuovi parroci, domenica a Pieve San Giacomo l’ultimo degli insediamenti

Nel pomeriggio di domenica 15 ottobre la comunità di Pieve San Giacomo accoglierà i suoi nuovi sacerdoti: il parroco don Federico Celini, già anche parroco dell’unità pastorale “Madre Nostra” (formata dalle parrocchie di Cella Dati, Derovere, Longardore, Pugnolo, San Salvatore, Sospiro e Tidolo), e il collaboratore parrocchiale don Marco Bosio. L’ingresso avverrà in occasione della Messa delle 16 presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. Si tratta dell’ultimo degli insediamenti dei nuovi parroci nominati nei mesi scorsi.

La celebrazione inizierà con il consueto saluto da parte dell’Amministrazione comunale, per voce del sindaco Maurizio Morandi, e proseguirà poi in chiesa con i gesti tipici del rito dell’insediamento, caratterizzato dalla lettura dell’atto del decreto di nomina, l’aspersione dei fedeli e l’incensazione dell’altare, il saluto del consiglio pastorale parrocchiale e, dopo l’omelia tenuta dal vescovo, della professione di fede recitata dal nuovo parroco, che al termine della Messa prenderà la parola per salutare la nuova comunità. Dopo la celebrazione il rinfresco in oratorio: un momento di ritrovo per la comunità e un primo approccio con il nuovo parroco.

In preparazione all’ingresso dei nuovi sacerdoti la comunità di Pieve San Giacomo è chiamata a vivere, nella serata di giovedì 12 ottobre alle 21 in chiesa parrocchiale, la celebrazione penitenziale presieduta dal vicario zonale della zona pastorale 4, don Antonio Pezzetti.

 

Biografia dei sacerdoti

Celini don Federico, classe 1957, originario della parrocchia di San Bernardo a Cremona, è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1987. È laureato in Lettere, con specializzazione in Comunicazioni sociali e giornalismo. Dal 1987 al 2016 è stato docente in Seminario. Giornalista professionista, dal 1993 al 1996 è stato condirettore del settimanale diocesano “La Vita Cattolica” e dal 1991 al 2013 direttore responsabile del periodico del Seminario “Chiesa in cammino”.
Amministratore parrocchiale di Villa Rocca (1993-2003), è stato successivamente parroco a Cicognolo (1997-2007) e Costa Sant’Abramo (2007-2014).
Dal 2014 è parroco di Longardore, San Salvatore, Sospiro e Tidolo e dal 2020 moderatore dell’unità pastorale “Madre nostra” formata dalle suddette parrocchie insieme a quelle di Cella Dati, Derovere e Pugnolo, delle quali è diventato parroco nel 2021. Dal 2016, inoltre, è incaricato diocesano per la Pastorale ecumenica e, dal 2017, coordinatore dell’area pastorale “Capaci di comunicazione e cultura”. Dal 2023 è direttore responsabile del “Bollettino Ufficiale per gli Atti del Vescovo e della Curia”, di “TeleRadio Cremona Cittanova”, “Il Mosaico” e “Riflessi Magazine”. Ora il Vescovo gli ha affidato la cura pastorale anche di Pieve San Giacomo come nuovo parroco, prendendo il testimone da don Alfredo Valsecchi.

Don Marco Bosio, classe 1979, originario di Cumignano sul Naviglio, è stato ordinato sacerdote l’11 giugno 2005. È stato vicario di Brignano Gera d’Adda (2005-2011) e successivamente collaboratore parrocchiale delle parrocchie di Cicognara, Cogozzo e Roncadello (2012-2013). Dal 2013 al 2016 è stato vicario delle parrocchie di Binanuova, Ca’ de’ Sefani, Gabbioneta e Vescovato e dal 2014 al 2016 anche di Pescarolo e Pieve Terzagni. Dal 2016 al 2019 è stato collaboratore parrocchiale delle parrocchie di Buzzoletto e Viadana (“S. Maria Annunciata”, “S. Maria Assunta e S. Cristoforo”, “S. Pietro apostolo” e “Ss. Martino e Nicola”). Tra il 2019 e il 2021 ha approfondito gli studi teologici a Bologna. Nel 2021 è stato nominato collaboratore parrocchiale delle parrocchie di Castelleone e Corte Madama. Ora assume l’incarico di collaboratore parrocchiale di Pieve San Giacomo.

 

Il saluto sul bollettino parrocchiale

Sarà bello camminare insieme così

“Una parrocchia ‘di tradizione’”. Così mi è stata definita da un amico la realtà di Pieve San Giacomo con Gazzo e Ognissanti, quando è stata resa nota la mia nomina a parroco. E “di tradizione” so che lo è davvero, non nel senso della replica sterile di vuote abitudini o consuetudini, ma nella consistenza feconda di quanto ci viene consegnato e rappresenta i fondamentali di una vera comunità cristiana. E come non prendere atto con gioia e commozione che Pieve San Giacomo ha saputo generare e donare alla Chiesa il carissimo Vescovo Enrico? Per questo, con gioia, con don Marco vengo fra di voi, perché sarà bello camminare insieme così.

Sarà bello camminare insieme nella corresponsabilità, nell’esercizio, nella condivisione e nell’offerta generosa e coordinata di competenze, servizi, propositività, nel reciproco rispetto e nella valorizzazione di ruoli e ambiti di azione.

Sarà bello camminare insieme nell’unità. Perché quella è la prima testimonianza, da cui scaturisce la credibilità di una comunità. Faremo volentieri a meno degli arroccamenti, delle chiusure, degli steccati, sterili se non addirittura controproducenti.

Sarà bello camminare insieme nell’apertura e nella ricezione di tutte quelle istanze che, nella Chiesa e nel mondo, ci interpellano e ci sollecitano, perché nella irrinunciabile fedeltà al nostro
Battesimo diventiamo davvero missionari là dove siamo chiamati a vivere.

Sarà bello camminare insieme nell’ascolto. Della Parola di Dio, innanzitutto, e di tutto quanto esige che non si chiudano orecchi, occhi, mente, cuore nella ricezione e nell’accoglienza umile, fedele e trasparente di ciò che la Chiesa oggi ci indica come cammino da percorrere insieme, in una storia che non possiamo illuderci di fermare o addirittura riportare indietro.

Sarà bello per questo e per altre mille ragioni, perché così la nostra comunità potrà essere veramente anche un piccolo, ma profetico laboratorio di cordiale sinodalità. Lo Spirito Santo e l’intercessione della Madre ci accompagnano e ci accompagnino sempre, nel nostro cammino insieme.

Con affetto.

Don Federico con Don Marco

 

Tutte le news relative agli ingressi 2023

 




Fidanzati in relazione, al via il 15 ottobre un percorso con Famiglia Buona Novella

Inizierà il prossimo 15 ottobre il nuovo percorso per fidanzati in relazione, proposto dall’associazione Famglia Buona Novella di Cremona e ospitato presso Cascina Moreni, in via Pennelli, 5, sede dell’associazione.

Non si tratta di un corso pre-matrimoniale, ma nasce come progetto pensato per giovani coppie di fidanzati che ricercano occasioni di riflessione e confronto sulla verità della relazione di coppia. Il tempo dell’innamoramento si apre a un tempo progettuale e rappresenta nei giovani una stagione della vita da scoprire; un tempo prezioso di crescita e di responsabilità che viene donato per maturare nella capacità di vivere insieme, per costruire la coppia, e allenarsi alle fatiche della vita a due, perché volersi bene, fare coppia è un cammino in continuo divenire.

Il percorso, che è biennale, ha lo scopo di fornire alcuni strumenti che possono essere utili per affrontare con serenità una relazione amorosa, per imparare a stare bene insieme, magari per una vita intera. Proprio per questo, a proporlo è l’associazione Famiglia Buona Novella, che nasce da un’esperienza di sposi che desiderano aiutarsi ed aiutare altre coppie, anche di giovani fidanzati, nella convinzione che lavorare per la famiglia, sia il migliore investimento per il futuro della nostra società.

Gli incontri, guidati da un’equipe di coppie di sposi, inizieranno alle 18, con la possibilità di fermarsi dopo l’incontro per un momento conviviale. Le date programmate per l’anno 2023/2024 sono nelle domeniche 15 ottobre, 12 novembre, 17 dicembre 2023 e 28 gennaio, 25 febbraio, 14 aprile, 5 maggio e 2 giugno 2024.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a info@famigliabuonanovella.it oppure telefonare a Sara 338-1031260 o Stefano 348-7112553.




Il 15 ottobre al Maristella la riflessione dedicata a “L’obbedienza non è più una virtù”

A 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, Pax Christi Cremona intende richiamare l’importanza e l’attualità dell’opera L’obbedienza non è più una virtù. Un testo che è stato la sua memoria difensiva, scritta quando don Milani era già molto malato e quindi impossibilitato a presentarsi davanti ai giudici che l’avevano rinviato a processo in appello per aver difeso pubblicamente l’obiezione di coscienza al servizio militare e alla guerra. Apologia di reato e incitamento alla diserzione furono i suoi capi di imputazione e di condanna.

Domenica 15 ottobre, alle 15.30, presso la parrocchia del Maristella, a Cremona, Pax Christi proporrà un laboratorio di riflessione e confronto, in gruppo, sui temi centrali dell’opera. Nell’incontro si metteranno a fuoco le forme e le modalità di obiezione di coscienza alle armi possibili oggi, accanto alla testimonianza video di obiettori di coscienza ucraini e russi.

«Educare alla disobbedienza alla legge ingiusta o violenta è stato per don Milani un valore portante della sua scuola di Barbiana, tesa a formare cittadini consapevoli, responsabili e quindi “sovrani” perché capaci di esercitare la libertà di coscienza a livello pubblico – spiegano gli organizzatori –. Oggi, in tempo di “terza guerra mondiale a pezzi”, come dice papa Francesco, di fronte al conflitto in Ucraina che vede l’Europa schiacciata a rifornire armi e non a intraprendere vie diplomatiche, don Milani ci ricorda che la guerra è sempre un crimine collettivo perché coinvolge decisioni e competenze diverse ed articolate sostenute però, sempre da uomini compiacenti e condiscendenti». E concludono: «Don Milani ci avverte che nessuno, a qualunque livello si trovi e quale sia il ruolo che occupa, deve abdicare alla propria responsabilità personale di fronte a crimini collettivi, ma che ciascuno è chiamato a obiettare e dissociarsi, a parole e a fatti, dal male perpetrato nei confronti di troppe persone, vittime innocenti dell’ingiustizia e della guerra».

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi gratuitamente scrivendo all’indirizzo mail paxcremona@gmail.com.




“Coperte per senza fissa dimora”, anche a Cremona l’iniziativa solidale con Comune, Caritas e San Vincenzo

 

Aiuto e supporto alle persone più fragili. Un’esigenza sempre attuale a cui prova a dare una risposta concreta l’iniziativa “Coperte per senza fissa dimora”, proposta anche a Cremona con la conferenza stampa di presentazione avvenuta nella mattinata di martedì 10 ottobre, a Cremona, presso la Sala eventi di Spazio Comune. Il progetto è promosso da Sheep Italia, che realizza ogni anno coperte da donare alle persone che d’inverno sono costrette a vivere e a dormire all’aperto.

All’insegna della collaborazione in modo strutturato con la Caritas Cremonese per il servizio del Centro di prima accoglienza e asilo notturno, nonché con le Cucine benefiche della società San Vincenzo de Paoli di Cremona, che, oltre all’accoglienza, donano coperte, vestiti e beni di necessità a senza fissa dimora e a persone che vivono in situazione di grave marginalità, il Comune di Cremona ha deciso di proporre tale iniziativa anche in città.

A fare gli onori di casa è stata Rosita Viola, assessore comunale alle Politiche sociali e Fragilità, affiancata da Massimo Fertonani, presidente della San Vincenzo de’ Paoli, e Alessio Antonioli, membro della commissione di Caritas Cremonese. «Ci sembrava una bella iniziativa per distribuite coperte a chi ne ha bisogno, non solo a Cremona, ma anche su tutto il territorio nazionale», ha spiegato l’assessore, specificando che l’avvio delle spedizioni, e quindi la concretizzazione del progetto, è prevista per il prossimo 15 novembre. «Chiediamo quindi a tutti un aiuto per realizzare queste coperte». L’assessore Viola ha inoltre lanciato un appello di sensibilizzazione ai presenti, sollecitando i mezzi di comunicazione locale «a diffondere questa iniziativa per arrivare quanto più possibile ai nostri cittadini».

L’adesione a questa proposta è stata resa possibile dal sostegno dei due enti benefici diocesani, che contribuiscono, sul territorio cremonese, nella quotidiana “lotta alla povertà”. «Caritas mette a disposizione il rifugio notturno, aperto 365 giorni all’anno, non più solo per l’emergenza freddo – ha sottolineato Alessio Antonioli –. Abbiamo dieci posti, più uno in caso di emergenza, dedicati a persone senza fissa dimora. Accogliamo con storie diverse, sia cittadini italiani che stranieri, con vissuti complessi e che si trovano di fronte a situazioni di difficoltà dovute appunto alla mancanza di una casa». Il rifugio ospita dunque chiunque ne abbia bisogno, chi per pochi giorni e chi, come in alcuni casi, ne necessiti per un periodo più lungo.

Un impegno solidale che attraverso una rete consolidata di volontari nelle parrocchie sul territorio diocesano è rappresentato anche dalla San Vincenzo de’ Paoli, società caritativa che a Cremona si occupa delle mense per i poveri attraverso le Cucine benefiche, che offrono pasti gratuiti a chiunque li richiedano. «Li richiedono uomini, donne, italiani, stranieri, anziani, a volte anche persone giovani e, ultimamente, anche persone sole che gradiscono consumare il loro pasto insieme ad altre persone – ha voluto specificare il presidente Fertonani –. Un’occasione di conoscenza che può magari trasformarsi in opportunità per prestare vicinanza e aiuto». Un’opera di vicinanza alle persone fragili che non si concretizza solamente attraverso le mense. La San Vincenzo, infatti, dona settimanalmente pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà, che sono, negli ultimi mesi, aumentate. I pacchi spediti ogni settimana sono infatti passati da 70 a 80/85: un incremento che si è verificato di pari passo con l’aumento delle presenze presso le Cucine benefiche, che hanno registrato nelle ultime settimane, fino a 45 pasti donati al giorno, in media dieci in più rispetto ai mesi scorsi.

«Abbiamo accolto in maniera molto positiva questa iniziativa – ha aggiunto Fertonani –. Queste coperte sono belle, fatte bene, pensate, di buona qualità. Hanno una valore ovviamente materiale, ma anche un valore simbolico. È un gesto buono e fatto bene – ha concluso –. E quando il bene è fatto bene, è più bello sia per chi lo fa sia per chi lo riceve».




Domenica pomeriggio l’ingresso di don Alfredo Valsecchi a Cavatigozzi

Domenica 8 ottobre a Cremona don Alfredo Valsecchi farà il suo ingresso come nuovo parroco della parrocchia di Santa Maria Maddalena, a Cavatigozzi. La Messa di insediamento, in programma alle 15.30, sarà presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Don Valsecchi, prima della celebrazione, sarà accolto sul sagrato della chiesa da un rappresentante dell’Amministrazione comunale di Cremona che porgerà il primo saluto al nuovo parroco. La Messa si svolgerà poi secondo il tradizionale rito di insediamento, con la lettura del decreto di nomina, il saluto da parte del consiglio pastorale parrocchiale e il credo professato dal sacerdote. Dopo la celebrazione, la comunità di Cavatigozzi si ritroverà in oratorio per il rinfresco, un’occasione per cominciare a conoscere personalmente il nuovo parroco.

In preparazione all’ingresso di don Valsecchi, la comunità di Santa Maria Maddalena ha programmato una veglia di preghiera nella serata di giovedì 5 ottobre, alle 20.45, nella chiesa parrocchiale,guidata dal vicario zonale della zona pastorale 3, don Pietro Samarini.

 

Biografia del nuovo parroco

Classe 1963, originario di Vailate, don Alfredo Valsecchi è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1988. È stato vicario nelle parrocchie “S. Leonardo” in Casalmaggiore (1988-1995) e “S. Maria Immacolata e S. Zeno” in Cassano d’Adda (1995-2002). Successivamente è stato parroco di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido. Dal 2013 era parroco di Pieve San Giacomo. A Cavatigozzi prede il testimone da don Gianfranco Vitali, trasferito nell’unità pastorale “Mons. Angelo Frosi” formata dalle parrocchie di Cornaleto, Formigara, Gombito, San Bassano, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni.

 

Il saluto del sacerdote alla nuova parrocchia

“Siete già la mia famiglia”

Carissimi parrocchiani di Cavatigozzi, quando il vescovo Antonio mi ha comunicato la mia nomina a vostro parroco, sono stati molti e confusi i sentimenti che ho provato. Su tutti, però, è prevalso quello della più sentita gioia di poter iniziare il mio nuovo ministero sacerdotale con voi. Vi assicuro che ho sentito subito voi come miei fratelli e sorelle, come famiglia in cui vivere tutto il tempo che il Signore mi vorrà concedere qui ed ora. Vorrei conoscervi già ad uno ad uno, piccoli e grandi, vicini e lontani, con le vostre storie umane e spirituali, per condividere con
ciascuno le gioie e le fatiche di questo cammino comune. So che mi occorrerà un pò di tempo e tanto impegno per diventare parte di questa famiglia: vi chiedo tanta pazienza.

Saluto con grande simpatia e stima i collaboratori parrocchiali, le famiglie, gli anziani, gli ammalati. Un caro saluto ai ragazzi e ai giovani della Parrocchia e dell’Oratorio nell’attesa di cominciare a lavorare insieme. L’oratorio deve diventare il centro di educazione alla vita e alla fede delle nuove generazioni.

Un affettuoso saluto anche al mio predecessore, don Franco, con tanta stima e tanta riconoscenza per il paziente lavoro svolto in questi venti anni con voi. Affido a Cristo Buon Pastore il mio nuovo ministero nella certezza che “se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori”.

Invoco dal Signore la benedizione su ciascuno e sul cammino che insieme percorreremo. Un caro ricordo nella preghiera di tutti i giorni.

Arrivederci a presto.

Don Alfredo

 

Tutte le news relative agli ingressi 2023

 




“Il gusto di cambiare”. Il 13 ottobre a Cremona la presentazione del libro di padre Gaël Giraud, gesuita ed economista

Venerdì 13 ottobre alle ore 10.30, nell’aula magna “Claudio Maffezzoni” del Politecnico di Milano – Polo di Cremona, Carlo Petrini, giornalista e fondatore di Slow Food, presenterà il libro Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità, scritto con il gesuita ed economista Gaël Giraud.

Gaël Giraud e Carlo Petrini sono due intellettuali e attivisti con formazione, biografie e traiettorie di vita molto diverse. Da una parte l’economista gesuita, esperto di questioni ambientali e docente alla Georgetown University di Washington; dal’altra l’exsessantottino agnostico, gastronomo noto in tutto il mondo. Da una parte l’inventore della formula della “transizione ecologica” che ha ispirato la Laudato si‘ di Papa Francesco; dal’altra l’ideatore di un brand planetario della sostenibilità come Slow Food e della rete mondiale di Terra Madre nel nome del buon cibo e del buon vivere. Due personaggi chiave della contemporaneità capaci di combinarsi in modo sorprendente nel disegnare un futuro nuovo, ma possibile e alla portata di tutti. La transizione verso una società più giusta e coesa in fondo non è niente di impossibile, concordano Giraud e Petrini. E soprattutto non si fonda né su sacrifici, né su privazioni. Tutt’altro: la storia mette le generazioni contemporanee di fronte alla possibilità di riempire di giustizia, senso e felicità le nostre vite.

Non coglierla sarebbe ingiusto, in primis nei confronti di noi stessi nella doppia accezione di individui e di membri di una comunità più larga. E, soprattutto renderebbe più infelici noi, i nostri figli e le generazioni a venire. Questo testo è in fondo un accorato appello all’azione comune. Due i punti di partenza: come scegliamo di nutrirci, come scegliamo di comportarci all’interno del sistema economico finanziario. Che, insegnano Giraud e Petrini, sono le facce speculari della stessa medaglia. E forse della stessa rivoluzione culturale e sociale che va sotto il nome di transizione ecologica.

La conferenza nasce come evento collaterale alla rassegna “Camminare su un filo di Seta” che il Polo di Cremona del Politecnico di Milano ha deciso di dedicare alla sostenibilità ambientale ed economica, alla crisi climatica e al consumo critico. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Comune di Cremona, Città Rurale, Cremona Urban Bees, Filiera Corta Solidale, Nonsolonoi Altromercato, Slow Food Cremonese, Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona e con la partecipazione di Cremona Rinascimento, ASST-Cremona e Azienda Sociale Cremonese.

«Camminare su un filo di seta significa stare in equilibrio precario, come oggi siamo tutti noi, che ci troviamo a fronteggiare una crisi climatica perdurante da decenni e che sta assumendo contorni via via più foschi, con disastri causati da tempeste improvvise, bombe d’acqua e fenomeni di siccità sempre più frequenti – spiegano gli organizzatori –. Possiamo uscirne? Non pare possibile, però dovremo trovare il modo di adattarci ai cambiamenti climatici, dal momento che stiamo sperimentando in maniera spesso tragica che il clima non si adatta alle nostre abitudini».

Questa rassegna cerca di indagare le molteplici sfaccettature di ciò che mina questo fragile equilibrio, che interessa tutte le attività umane, come una cascata inarrestabile, interferendo
con l’ambiente in cui siamo abituati a vivere e che consideriamo immutabile.

Per maggiori informazioni, visitare il sito www.polo-cremona.polimi.it o contattae l’indirizzo mail eventi-cremona@polimi.it.

Scarica la locandina




Tempo del Creato, sabato a Brancere evento promosso dal Masci

Per sugellare la chiusura del Tempo del Creato 2023, vissuto anche in diocesi attraverso una serie di iniziative promosse sul territorio, le comunità Scout Masci di Cremona organizzano un pomeriggio di incontro e di preghiera sulla sponda cremonese del fiume Po, dal tema “Dalla sorgente al mare”.

L’evento, che avrà luogo sabato 7 ottobre, e che si inserisce nel contesto della Giornata dello Scoutismo adulto, prenderà il via alle 16 presso il Lido Ariston al Sales (Brancere) con Il Po e noi: storia e cura delle nostre acque, una relazione che sarà tenuta da Andrea Guereschi, già ingegnere di Padania Acque, e Maurizio Lupi, dell’Agenzia regionale per la Protezione ambientale (Arpa), .

Alle 17, quindi, i partecipanti saranno chiamati a spostarsi verso la chiesa di Brancere, dove alle 17.30 sarà celebrata l’Eucaristia che segnerà la conclusione dell’evento.

La partecipazione è libera a chiunque voglia aderire a una giornata non solo di preghiera e riflessione, ma anche di studio e conoscenza del Grande Fiume. Come spiegano gli organizzatori: «Rifletteremo insieme a esperti su cosa abbiamo fatto al nostro fiume e di cosa possiamo fare per migliorare la sua situazione».

Scarica la locandina




Opera Pia SS. Redentore: il 15 ottobre uno stand informativo in occasione della fiera di Castelverde

Prosegue con determinazione il dialogo tra la Fondazione Opera Pia SS. Redentore di Castelverde e il territorio. Domenica 15 Ottobre, dalle 10 alle 18, l’Opera Pia sarà presente alla fiera cittadina con un stand informativo nel quale saranno anche esposti i lavoretti che i ragazzi di Casa San Giuseppe (Rsd) hanno prodotto nei loro laboratori settimanali. La bancarella si troverà proprio davanti l’ingresso della struttura (in via Gardinali 17) e sarà animata dagli educatori di rsd e dalle animatrici delle rsa. Dalle 15.30 ci sarà anche la musica dal vivo con Licia Pini e Cristiano Fadini.

«Con questa iniziativa – spiega il presidente don Claudio Rasoli – vogliamo continuare a tessere un rapporto stretto con Castelverde e con tutta la società civile. Chi volesse può venire a trovarci per conoscere la nostra realtà, le attività che vengono svolte quotidianamente, i nostri progetti futuri, ma anche semplicemente per gustare un buon caffè. Si potrà anche contribuire economicamente perché, non ci stanchiamo mai di dirlo, l’Opera Pia è una grande cittadella della carità che vive anche di carità». E aggiunge: «Ringrazio Cristiano Fadini, il nostro super volontario che quasi settimanalmente viene ad allietare con le sue canzoni i pomeriggi dei nostri nonni e dei nostri ragazzi di Casa San Giuseppe. Sarà lui, insieme a Licia Pini, coordinatrice degli educatori rsd, a intrattenere i visitatori della fiera con musica dal vivo a partire dalle ore 15.30. Vuole essere il nostro omaggio non solo agli ospiti e ai loro familiari, ma anche a tutti coloro che vogliono bene alla Fondazione e credono nella sua missione».

Un’altra iniziativa coinvolgerà l’rsa: all’ingresso, infatti, sarà allestita una mostra di Ruggero Ruggeri, in arte Roger: l’artista di Costa Sant’Abramo esporrà alcune sue opere fatte sia sul legno con il pirografo e sia con i gessetti. L’esposizione sarà visitabile nei giorni della fiera negli orari di apertura della struttura.

E proprio in queste settimane si sta concretizzando un altro grande progetto a cui il presidente tiene molto: il calendario 2024. «Grazie alla disponibilità di Danio Milanesi e del nostro fotografo ufficiale Paolo Calza – conclude don Rasoli –, quest’anno il lunario sarà dedicato ai lavori di una volta. I nostri ospiti, insieme ai membri del sodalizio “Teatro dei ricordi”, metteranno in scena quei mestieri tipici delle cascine cremonesi di inizio secolo scorso. Abbiamo scelto questo tema perché nel 2024 il Teatro festeggerà il 30° anno di attività con decine di rappresentazioni non solo nel Cremonese ma anche fuori provincia e addirittura fuori regione. La location sarà molto suggestiva e darà un tocco davvero magico agli scatti: la cascina della famiglia Ghirardotti di Marzalengo. Il calendario sarà poi presentato la seconda domenica di dicembre durante la festa dell’Opera Pia che si terrà in chiesa parrocchiale a Castelverde».




Con le comunità del Masci uno sguardo alle “nostre” acque

Il Po e noi: storia e cura delle nostre acque. Questo il tema conduttore della giornata organizzata sabato 7 ottobre dalle comunità scout Masci di Cremona e che ha segnato la conclusione delle iniziative in diocesi per il Tempo del Creato promosse nelle diverse zone pastorali in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro diocesana. Con lo sfondo del Po, davanti alla santella del Lido Sales, Andrea Guereschi, già ingegnere di Padania acque, e Maurizio Lupi, tecnico di Arpa, hanno accompagnato i presenti a scoprire la realtà delle acque della città.

In un racconto appassionato e appassionante, ricco di fatti e aneddoti storici, Guereschi ha parlato delle acque di superficie di Cremona, dei suoi canali – oggi spesso interrati, ma ancora presenti –, dei progetti nati (e non sempre portati termine) per rivitalizzarli, creando intorno ad essi quelle zone verdi e umide che potrebbero aiutare a contrastare il fenomeno del cambiamento climatico. Ha raccontato delle grosse opere idrauliche del passato e del presente, che hanno visto i tecnici cremonesi sempre all’avanguardia. Nel suo intervento anche uno sguardo al Po e all’abbassamento del suo fondale, dovuto all’aumento della corrente a sua volta determinato dalla creazione dei cosiddetti “pennelli”. Ma si è analizzata anche la situazione dei pozzi per l’acqua potabile, che oggi pescano a -200 metri, perché solo a quella profondità è possibile trovare acqua pulita che rientri nei valori di legge, e dei sistemi di depurazione e di controllo delle acque. Guereschi ha parlato anche delle fognature e dell’importanza della loro manutenzione per evitare perdite di inquinanti; rappresentando anche il rischio degli inquinanti di superficie, che filtrando nel suolo possono inquinare i pozzi, e la difficoltà e i costi per risanare una falda inquinata.

Lupi ha invece illustrato la questione degli inquinanti che si trovano nel Po, le cui acque oggi sono classificate con qualità sufficiente, esponendo la difficoltà di individuare i nuovi inquinanti che l’industria produce. Ha quindi presentato il mondo degli insetti che vivono sulle acque in modo elettivo e diventano un tracciatore importante per le rilevazioni; parlando pure della fauna ittica che vive nel Po, costituita, oggi, da tante specie aliene, non autoctone, e delle difficoltà create a storioni e lucci dalle centrali idroelettriche, perché i corridoi di risalita del fiume realizzati per permettere ai pesci di superare lo sbarramento di fatto non sono adeguati alle esigenze della fauna ittica. Ha inoltre trattato il tema dell’aumento della temperatura media delle acque che non permette più la sopravvivenza ad alcune specie, come per esempio la trota.

Ne è seguito un breve ma animato dibattito: cosa possiamo fare noi per salvaguardare le acque? È stata evidenziata innanzitutto l’importanza dei piccoli gesti quotidiani, che vanno dall’evitare gli spechi al bere acqua del rubinetto, più controllata delle acque minerali in bottiglie di plastica. Ma soprattutto la necessità di non smettere di vigilare sull’operato delle Istituzioni, affinché i progetti di salvaguardia vengano attuati, le manutenzioni effettuate, le politiche di gestione delle acque vadano a tutela della salute dei cittadini. Impegno non facile, perché dietro a tante situazioni critiche ci sono i poteri forti o interessi economici rilevanti; ma impegno necessario per la tutela del Creato in quell’ottica che ricorda sempre Papa Francesco, dell’essere custodi – e non padroni – del pianeta, responsabili in prima persona di ciò che si lascia in eredità alle generazioni future. Serve dunque riscoprire e confermare la consapevolezza della necessità di un cambiamento nello stile di vita – culturale, educativo e spirituale – per ripristinare la corretta relazione fra tutto il creato, e per tutelare le fasce di umanità più deboli del mondo di domani.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica alla chiesa di Brancere, affidando a Maria (la Madonna del Po) il senso dell’impegno a essere attenti e credibili custodi dell’acqua, fonte inesauribile di vita.