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A Serino un albero per ricordare don Giancarlo Regazzetti

Non solo in diocesi di Cremona si è pianta la scomparsa di don Giancarlo Regazzetti. Tanti messaggi di cordoglio sono giunti attraverso i social dal Brasile, dove richieste di notizie sulle sue condizioni di saluto hanno iniziato ad arrivare numerose non appena anche oltreoceano si era saputo del suo aggravarsi. La notizia della sua morte ha scosso anche la comunità di Serino (Avellino), dove era stato parroco negli anni ’80 e ’90, venendo in aiuto a una comunità letteralmente distrutta dal terremoto.

Nella memoria di don Carlo – come lì ancora tutti lo ricordano -, nel giorno dei funerali, è stato piantato un albero di ulivo, proprio accanto alla chiesa di San Giuseppe, che il sacerdote contribuì a ricostruire dopo il sisma.

«Don Carlo – ha spiegato Antonio De Feo, di Serino Sostenibile, a ITV online – ricostruì la chiesa come edificio, ma seppe ricostruire anche la chiesa intesa come comunità». Nel 1984 da Cremona giunse, infatti, in una Serino ferita dal terremoto. E seppe ricostruire una comunità, risollevandola dalle macerie.

«Piantare un albero può sembrare un gesto semplice, in realtà vuol dire investire sul futuro. Oggi che siamo alle prese con l’emergenza coronavirus e tutto ci sembra più complicato: è importante riuscire a coltivare la speranza in un futuro migliore proprio come ci insegnò don Carlo», le parole del sindaco Vito Pelosi.

Il servizio di Giuseppe Aufiero su ITV online

 

A Romanengo l’ultimo saluto a don Regazzetti, una vita spesa per gli altri (AUDIO e FOTO)