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Vita Cattolica, da cento anni fedele ai lettori e al Vangelo

Voce del territorio cremonese da 100 anni, il settimanale La Vita Cattolica ha celebrato venerdì 2 dicembre questa tappa importante con un convegno, presso il Museo del Violino, alla presenza del vescovo Napolioni che ha portato il suo saluto e il suo incoraggiamento. “Un giornale ecclesiale di informazione generale sul territorio; un giornale della Chiesa e della gente, nato da questa collaborazione”, come lo definisce il suo direttore, mons. Vincenzo Rini che al termine di 31 anni alla guida del settimanale cederà l’incarico, consapevole che “il giornale è nato nella storia ed è diventato promotore di storia”.

Una storia di servizio al territorio che lo ha visto protagonista indiscusso della vita culturale locale capace di “interpretare – ha chiarito  il sindaco Gianluca Galimberti, presente al convegno accanto alle maggiori autorità locali – la vitalità del tessuto ecclesiale dentro il tessuto civile della società” Tanto da diventare “luogo di rielaborazione di pensiero”. E perciò farsi voce di uomini che hanno segnato profondamente la vita della comunità cremonese.

Saluto del vescovo Antonio Napolioni

Saluto del sindaco Gianluca Galimberti

Saluto del presidente FISC Francesco Zanotti

Tutti ricordati ieri, presso l’Auditorium Giovanni Arvedi, da Franco Verdi e dal sen. Walter Montini. Tra un intervallo musicale e l’altro ( al piano Federico Nicoletta e al violino, che era il Vesuvio 1726 di Stradivari, Marco Bronzi) hanno tratteggiato in maniera brillante ed incisiva le tappe di vita del settimanale a cui, con innegabile lungimiranza il vescovo Enrico Assi negli anni ’80 aveva dato dritte da seguire: “rafforzare la dimensione popolare, sentire la dimensione ecclesiale e trovare una dimensione culturale”. Una dimensione che oggi chiede di essere al passo con i tempi.

Relazione del prof. Franco Verdi

Relazione del sen. Walter Montini

Nato il 23 dicembre del 1916 come “La Voce dei giovani” ora “mostra la continuità di servizio – ha precisato il vescovo, mons. Antonio Napolioni che fin dall’inizio del suo mandato in diocesi sta organizzando il Sinodo dei giovani – ripensandosi e ponendosi in ascolto ancora dei giovani”. Il tutto in un panorama mediatico in continuo dinamismo descritto dall’intervento di mons. Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede con una relazione sul tema “Il settimanale diocesano nel tempo di internet”.

Se oggi viviamo in una realtà dove è un dato di fatto “la pervasività sociale dei media. Dove – ha spiegato mons. Viganò – non esistono più i profili identitari dei media, la sfida non è coordinare i media stessi ma convergere”. Se oggi “saturazione e ridondanza” segnano il vivere quotidiano, per davvero veicolare un messaggio ciò che conta è intercettare i veri bisogni. “Passare cioè – ha spiegato Viganò – da una cabina di regia che coordina molti media, ad una cabina di regia che produca da subito multi media”. Parole che fanno riflettere una Chiesa cremonese dove radio, centro di produzione televisiva, portale e carta stampata (uniti negli anni ‘90 nella Casa della Comunicazione) stanno cercando la via del rinnovamento incoraggiati dalla certezza condivisa da mons. Viganò che “Non è in crisi la creatività di raccontare un territorio, è in crisi un modello produttivo che deve diventar occasione di rilancio e di ripensamento”.

Intervento di mons. Dario Edoardo Viganò

Dopo ancora un graditissimo intermezzo musicale ha preso la parola mons. Vincenzo Rini che ha nuovamente ribadito la dimensione popolare del giornale, che trova la sua forza nel radicamento nel territorio e in una lettura dei fatti pacata e attenta alla dignità della persona. Il direttore ha poi annunciato la conclusione del suo mandato alla fine dell’anno e ha auspicato che “La Vita Cattolica” possa rinnovarsi sempre di più anche nel dialogo con gli altri mezzi di comunicazioni, sopratutto quelli digitali.

Conclusioni di mons. Vincenzo Rini

Al Convegno erano presenti numerose autorità del territorio, ma anche esponenti del mondo politico, economico e sindacale, nonchè diversi sacerdoti e moltissimi lettori.

Maria Chiara Gamba

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Storia de La Vita Cattolica

PrimaPaginaLaVoceDeiGiovani (710x1000)Il settimanale diocesano di Cremona ha le sue origini all’inizio del secolo scorso: il 23 dicembre 1916 nasceva «La Voce dei Giovani», per iniziativa di un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica, sostenuti in questo dal vescovo Giovanni Cazzani che vedeva dell’iniziativa la nascita di uno strumento chiaramente ecclesiale di informazione e  comunicazione. Le prime uscite erano mensili, ma ben presto divennero quindicinali.

Il 1 gennaio 1923 «La Voce dei Giovani» cambiava nome: diventava semplicemente «La Voce», assumendo in maniera sempre più chiara la caratteristica della diocesanità e diventando settimanale.

Il 1 gennaio 1925 avviene l’ultimo cambiamento di nome: da «La Voce» a «La Vita Cattolica», che diventa definitivamente settimanale  diocesano di informazione e comunicazione.

Alla nascita della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici (FISC), nel novembre 1966, «La Vita Cattolica» entra immediatamente a farne parte.

Dall’origine, nel dicembre 1916, fino al luglio 1924 direttori del giornale diocesano sono stati dei laici: Mario Gilberti, Marcello Volpini e Angelo Calonghi. Poi, dal 19 luglio 1924, sono stati dei sacerdoti (escluso Natal Mario Lugaro dal 31 aprile 1944 al 31 gennaio 1946). Ecco i nomi di questi sacerdoti, in successione cronologica: don Erminio Stuani, don Francesco Parmigiani, don Natale Mosconi (diventato in seguito arcivescovo di Ferrara), don Rosolino Saccani, don Carlo Ponzoni (della diocesi di Milano), don Genesio Ferrari, don Giglio Bonfatti, don Ottavio Borsieri, don Ercole Brocchieri, don Alberto Franzini ed attualmente – dal 3 giugno 1985 – don Vincenzo Rini.

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Oltre che i direttori non vanno dimenticati anche i tanti collaboratori. Non è possibile qui elencarli tutti, alcuni però non si possono omettere: anzitutto mons. Carlo Pedretti, che è stato redattore per quasi quarant’anni; inoltre non dimentichiamo mons. Marino Reduzzi, per quasi vent’anni segretario di redazione. Tra i laici, numerosissimi, sono da ricordare almeno il prof. Angelo Rescaglio, che da decenni ha curato la rubrica letteraria presentando ogni settimana recensioni di pubblicazioni di grande importanza a livello umanistico e formativo; e poi, indimenticabile, Giovanna Maris, autrice di pagine preziosissime a partire dalla fine degli anni ‘80 fino alla morte immatura avvenuta nel febbraio 2004.

La Vita Cattolica è oggi pubblicata dalla N.E.C., Nuova Editrice Cremonese, società a responsabilità limitata, editrice anche del Bollettino Ufficiale «La Diocesi di Cremona» e di altre pubblicazioni minori, oltre che di libri di interesse locale e religioso. Presidente del Consiglio di Amministrazione della NEC è la dottoressa Enrica Ferraroni. Suoi predecessori sono stati: Guido Panena, Mario Albertini, don Giosué Regonesi, Carlo Tieghi e mons. Ruggero Zucchelli.

Il settimanale diocesano, come ogni altro settimanale e giornale, fa anche informazione pubblicitaria, tramite l’agenzia di pubblicità «Nuova Publivit», di cui è direttore Dario Mazzolini.

Fino al novembre del 2014 don Claudio Rasoli ha seguito e curato le pagine diocesane prima di assumere il ruolo di parroco a Paderno Ponchielli, incarico che affianca alla direzione del Portale diocesano.

Oggi la redazione del settimanale diocesano è così composta:

  • direttore responsabile: mons. Vincenzo Rini
  • in Redazione: Dario Maffezzoni, Francesca Ferrari, Gigliola Reboani
  • tecnico grafico: Loris Mazzolari
  • impiegati amministrativi: Giampaolo Azzoni e Giovanna Baresi

LaVitaCattolica

 

Biografia di mons. Dario Edoardo Viganò

Dario Edoardo Viganò (27 giugno 1962, Rio de Janeiro) è Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede dal 27 giugno 2015. È stato Direttore del Centro Televisivo Vaticano – CTV dal 22 gennaio 2013 al 21 dicembre 2015.

Professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, è stato Preside dell’Istituto pastorale “Redemptor Hominis” dal 2006 al 2012 e Direttore del Centro Lateranense Alti Studi – CLAS. Dirige con Emilio Carelli il Master in “Digital Journalism”, organizzato dal CLAS – Pontificia Università Lateranense (dal 2013).

Docente di Linguaggi e mercati dell’audiovisivo presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS “Guido Carli” di Roma (dal 2005 al 2015), è membro del Comitato direttivo del Centro di ricerca Centre for Media and Communication Studies (CMCS) “Massimo Baldini” (oggi Centre for Media and Democratic Innovations “Massimo Baldini”).

Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo – FEdS e Direttore della «Rivista del Cinematografo» dal 2004 al 2013, negli stessi anni è inoltre Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana – CEI. Dal 2013 è membro del Consiglio di Amministrazione FEdS con delega all’Editoria.

Consigliere di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – CSC dal 2008 al 2012, con delega alla Cineteca Nazionale e all’Editoria, è stato anche Membro della Sottocommissione per il Riconoscimento dell’Interesse Culturale (sezione Lungometraggio) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 2006 al 2011.

Socio Corrispondente dal 2010 della Pontificia Academia Theologica, è autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico, con particolare attenzione al cinema.

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Dario Edoardo Viganò nasce a Rio de Janeiro, il 27 giugno 1962. Dopo gli studi in Filosofia e Teologia a Milano, il 13 giugno del 1987 è ordinato sacerdote dal card. Carlo Maria Martini, arcivescovo della diocesi di Milano. Durante e successivamente il conseguimento del Dottorato di ricerca (pubblicato nel 1997 dall’editrice il Castoro, Un cinema ogni campanile. Chiesa e cinema nella diocesi di Milano) lavora presso l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della diocesi ambrosiana, occupandosi di cinema e delle sale della comunità, fino a quando approda alla Conferenza Episcopale Italiana nel 1998.

Dal 1997 al 2000, insegna Etica e deontologia dei media presso l’Alta Scuola di Specializzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Dal 1998 al 2005 è docente di Semiologia del cinema e degli audiovisivi e di Semiotica e comunicazione d’impresa presso la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università LUMSA a Roma.

Dall’inizio degli anni Duemila, insegna alla Pontificia Università Lateranense, dove diviene professore ordinario di Teologia della comunicazione. E’ stato Preside dell’Istituto pastorale Redemptor Hominis dal 2006 al 2012 e Direttore del Centro Lateranense Alti Studi (CLAS) fino al 2013.

Dal 2005 al 2015 è docente anche di Semiologia del Cinema e degli audiovisivi, di Linguaggi e mercati dell’audiovisivo (Laurea Magistrale) e di Teorie e tecniche del cinema (Laurea Triennale) presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS “Guido Carli” di Roma, dove viene nominato poi membro del Comitato direttivo del Centro di ricerca Centre for Media and Communication Studies (CMCS) “Massimo Baldini” (oggi Centre for Media and Democratic Innovations “Massimo Baldini”).