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Visita pastorale: preghiera, dialogo e amicizia nei tre giorni in Seminario e a Picenengo

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«In un tempo che invoca la pace, siamo grati per l’amicizia, il dialogo e la preghiera che abbiamo condiviso in questi tre giorni insieme». Con queste parole di monsignor Antonio Napolioni si è aperta la Messa delle 11 nella chiesa del Seminario, che ha concluso a Cremona la visita pastorale nelle parrocchie di S. Antonio Maria Zaccaria (presso il Seminario) e San Bartolomeo apostolo (nella frazione di Picenengo). Tra venerdì 4 e domenica 6 marzo, infatti, le due comunità – che ormai diversi anni collaborano stabilmente – hanno accolto il vescovo condividendo con lui numerosi momenti di formazione, confronto e preghiera.

La tre giorni si è svolta nel segno della quotidianità e familiarità, tanto da aprirsi con la visita, da parte di monsignor Napolioni, alle case degli anziani della parrocchia, citati poi nell’omelia conclusiva come esempio di persone che «dalle macerie hanno saputo costruire nuovi sentieri con fiducia, coraggio e speranza».

La celebrazione eucaristica di domenica 6 marzo, prima di Quaresima, è stata dunque occasione di sintesi dell’intera visita pastorale, con il vescovo che, a partire dal Vangelo, ha provato a suggerire qualche spunto di riflessione. «Il tempo liturgico che si è aperto mercoledì – ha esortato Napolioni – non ci porti a vivere con spensieratezza, bensì alla maturazione di una fede adulta. Le giornate che abbiamo condiviso ci spingano proprio in questa direzione, ci aiutino a prendere coscienza della necessità di una comunità che si misuri costantemente con la Parola e con l’esempio di Gesù».

La sottolineatura del vescovo è arrivata alla luce del “Giorno dell’Ascolto”, vissuto dalle due parrocchie nella serata di venerdì 4 marzo, durante il quale sono state molte le riflessioni legate al rapporto tra Vangelo e quotidianità, in particolare in riferimento alla situazione di guerra che vede coinvolte Russia e Ucraina. «Anche Gesù – ha poi ricordato Napolioni durante la Messa – ha vissuto l’esperienza della dominazione straniera, e, con essa, le attese e speranze tipicamente umane del suo popolo. Nella liturgia di oggi, però, ci viene ricordato che è il diavolo si insinua proprio nel troppo umano, nei desideri di gloria e potenza. L’onnipotenza di Dio, invece, si manifesta in quell’amore che anche noi siamo chiamati a vivere».

Non sono però mancati, durante la visita pastorale, anche «alcuni significativi segni di speranza – ha sottolineato mons. Napolioni – che ci aiutano a coltivare desideri profondi nei confronti del futuro e a  rimetterci in moto». Su tutti, gli incontri di venerdì e sabato pomeriggio, rispettivamente con i bambini e con i genitori delle due parrocchie. «Dal confronto con il vescovo – racconta  don Francesco Cortellini, amministratore parrocchiale di Picenengo – sono emerse riflessioni belle, vere e autentiche, tipiche di un dialogo familiare».

Alle sue parole hanno fatto eco quelle di don Stefanito Lazzari, parroco di S. Antonio Maria Zaccaria, che, al termine della Messa conclusiva – concelebrata anche da don Fabrizio Martelli, collaboratore delle parrocchie, e animata dal coro parrocchiale – ha ringraziato la comunità «per aver collaborato alla preparazione della visita pastorale» e monsignor Napolioni per «averci aiutato a riprendere le fila di qualche iniziativa ed essersi confrontato con noi in modo franco e sincero».

La celebrazione delle 11 presso la chiesa del Seminario, che ha fatto seguito a quelle delle 9.30 presieduta dal vescovo a Picenengo, ha dunque concluso la visita pastorale, affidando alle due parrocchie il compito di proseguire il cammino già iniziato verso la costituzione di una nuova unità pastorale.