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Viadana, l’epistolario di monsignor Galimberti considerato patrimonio storico

La Soprintendenza archivistica della Lombardia, dopo le necessarie verifiche del caso da parte di propri funzionari, ha giudicato “di particolare interesse storico” l’epistolario di monsignor Mario Galimberti. “Prete dei giovani” e cavaliere della Repubblica, monsignor Galimberti fu rettore del collegio vescovile Benozzi di Viadana dal 1939 al ’63. La struttura – sorta nel ’35 per volontà dei sacerdoti delle quattro parrocchie cittadine, e chiusa a inizio anni ‘80 – ospitava ogni anno circa cento ragazzi, provenienti da tutta la provincia e frequentanti a Viadana le scuole medie (all’epoca non ancora dell’obbligo) e superiori. Quando infatti i trasporti pubblici erano molto meno capillari rispetto a oggi, tanti giovani potevano proseguire gli studi solo a patto di risiedere nei pressi della sede scolastica.

Il primo rettore fu don Alessandro Pretini; a lui subentrarono dapprima monsignor Galimberti e poi don Livio Tonetti, don Floriano Danini (oggi parroco emerito a Viadana) e don Eugenio Trezzi (oggi a Pandino). Per molti dei convittori – con i più grandi tradizionalmente coinvolti nelle attività educative e di sorveglianza – la vita in collegio costituì una grande opportunità di crescita e formazione personale.

Il fondo “Galimberti” si compone di dieci faldoni di documenti, e comprende soprattutto lettere di ex studenti, che aggiornano il sacerdote sulla loro carriera scolastica, nonché di parrocchiani o amici che chiedono consigli. Sono presenti pure carteggi con don Primo Mazzolari.

Il sacerdote aveva a suo tempo affidato l’epistolario al poeta ed educatore dosolese Siro De Padova, suo collaboratore (scomparso un anno fa); e questi l’aveva poi donato alla Società storica viadanese per meglio garantirne la conservazione. La dichiarazione della Soprintendenza ha comportato l’obbligo della catalogazione e inventariazione, cui ha provveduto la Società storica stessa. Il lavoro, appena terminato, è stato affidato al personale qualificato della cooperativa Charta di Mantova e finanziato dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana, che ha integrato le risorse messe a disposizione dalla Società grazie al 5 per mille.

Monsignor Galimberti, originario di Fontanella, classe 1905, prima di assumere la guida del collegio viadanese fu viario a Roncadello Po (1929-1930) e a Pizzighettone (1930-1939). Nel 1963 si ritirò a Fontanella, nel cui cimitero è sepolto. Morì il 23 giugno 1975.