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Venerdì 10 alle ACLI incontro con la sessuologa belga Thérèse Hargot, autrice di “Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)”

Interverrà anche a Cremona Thérèse Hargot, giovane sessuologa belga classe 1984. Con una laurea in Filosofia e un master in Scienze sociali alla Sorbona, sposata, con tre figli, Thérèse ama sfidare la vulgata corrente. È fermamente convinta che la rivoluzione sessuale abbia apportato una liberazione senza libertà: invece di rendere più liberi, ha fatto transitare da una obbedienza all’altra. In particolare la cosiddetta “liberazione sessuale” avrebbe asservito il corpo della donna.

È quanto espone in “Une jeunesse sexuellement libérée (ou presque)”, libro che in soli due mesi è arrivato a vendere 15mila copie in Francia.

Nel breve tour italiano della Hargot, per promuovere l’edizione italiana del suo libro “Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)?”, per i tipi della Sonzogno Editrice, a cura di Giovanni Marcotullio, non manca neppure una tappa a Cremona: l’appuntamento è nella serata di venerdì 10 Marzo, alle 21, presso l’auditorium delle ACLI (via Cardinal Massaia 22, a Cremona).

«La Hargot – spiegano dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Cremona, promotore dell’incontro – è una voce fuori dal coro: fa un esame critico, filosofico, antropologico e clinico dell’eredità del Sessantotto e si sofferma sull’influenza della liberazione sessuale sul nostro rapporto col sesso. È forte la sua critica al sesso tecnicizzato, igienizzato, ridotto alla combinazione meccanica dei corpi. Il paradosso, secondo la sessuologa belga, è che la sessualità non è mai stata tanto “normata” come nel nostro tempo, per via del combinato disposto tra il culto della performance (imposto dall’industria pornografica) e l’ansietà derivata da una morale igienista».

«Dal non bisogna avere relazioni sessuali prima del matrimonio al bisogna avere relazioni sessuali il prima possibile – precisano ancora i promotori dell’incontro –. Una volta la norma era dettata da un’istituzione, principalmente religiosa, oggi è dettata dall’industria pornografica. La pornografia è il nuovo vettore normativo nel campo della vita sessuale».

Come sessuologa, Thérèse lavora a stretto contatto con gli studenti liceali, in un’età della vita particolarmente esposta all’immaginario diffuso dall’industria pornografica. Negli adolescenti, osserva, “la cosa più significativa è l’influenza della pornografia sul loro modo di concepire la sessualità. Con lo sviluppo delle tecnologie e di internet, la pornografia viene resa estremamente accessibile e individualizzata. A partire dalla più giovane età, condiziona la loro curiosità sessuale: a 13 anni ci sono ragazzine che mi domandano cosa ne penso delle cose a tre. Più in generale, al di là dei siti pornografici, possiamo parlare di una ‘cultura porno’ presente nei videoclip, nei reality, nella musica, nella pubblicità, ecc.”.

Ciò che desta interesse nel libro della Hargot è il metodo con cui affronta la questione: è possibile oggi tornare a vivere una relazione sana e felice con il proprio corpo, mente e anima senza dover cedere al pensiero comune, anzi, al contrario riscoprire nella tradizione una modernità senza precedenti per una vera liberazione dell’umano?

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