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Venerdì al Museo Civico di Cremona l’inaugurazione della sala che ospiterà l’Armadio del Platina

Sarà inaugurata ufficialmente nel pomeriggio di venerdì 18 novembre, alle 17, al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona (via Ugolani Dati 4), la nuova sala deputata ad ospitare, dopo un importante intervento di climatizzazione finanziato dal Comune di Cremona, l’Armadio del Platina e alcune opere lignee da tempo non più esposte.

La presentazione dell’importante progetto ha avuto luogo nel pomeriggio di mercoledì 16 novembre presso la sala Puerari del Museo Civico di Cremona alla presenza del sindaco Gianluca Galimberti, del conservatore della Pinacoteca di Cremona Mario Marubbi, dell’incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici don Gianluca Gaiardi e dei dirigenti comunali Maurizia Quaglia e Ruggero Carletti.

Quello che è stato presentato è un intervento strutturale importante sulla Pinacoteca di Cremona che, dopo anni, consente di dare un’adeguata collocazione allo splendido Armadio del Platina, uno dei monumenti dell’arte della tarsia del Rinascimento italiano, di proprietà del Perinsigne Capitolo della Cattedrale di Cremona, restaurato nel 2007 ed esposto al Museo Civico. Insieme all’Armadio, nella sala saranno ospitate anche alcune opere lignee di proprietà del Comune in precedenza collocate nei magazzini.

Un evento importante per la città e per tutto il sistema museale di Cremona che continua anche così ad arricchire il suo patrimonio, alimentato anche da un ricco programma di animazioni e di viste guidate.

L’intervento, fortemente voluto dalla Giunta comunale e condotto in sinergia con la Diocesi di Cremona, è consistito nella climatizzazione e nel riallestimento della ex Sala Cremona, ora denominata Sala del Platina.

Ecco, dunque, cosa viene esposto nel nuovo spazio. La Sala del Platina ospita in primo luogo l’importante Armadio del Platina, un tempo collocato nella sacrestia dei Canonici della Cattedrale cremonese, per il quale Giovanni Maria Platina (Mantova, 1455 – 1500) riceveva un acconto nel 1477. Dopo la distruzione della sacrestia dei canonici, attuata all’inizio del Novecento nell’ambito del progetto di isolamento della cattedrale dagli edifici che nei secoli vi si erano addossati, l’armadio perse la sua funzione di guardaroba, che aveva conservato a lungo. Smontato e custodito presso i locali attigui alla Cattedrale, la sua valorizzazione iniziò nel 1956 quando fu rimontato presso il Museo Civico di Cremona.

Terminato il restauro nel 2007, l’Armadio è stato collocato nella Sala Quattrocento, che nel tempo ha dimostrato di offrire pessime condizioni microclimatiche. Con il Capitolo e con la Soprintendenza, l’Amministrazione comunale ha preso in mano la situazione fin dal giugno 2014, facendo alcuni interventi alla Sala Quattrocento per la risoluzione di guasti preesistenti ed effettuando precisi monitoraggi delle condizioni microclimatiche al termine dei quali Comune, Capitolo e Soprintendenza hanno condiviso la necessità di spostare l’Armadio per evitare l’ulteriore peggioramento dello stato di conservazione. Per caratteristiche tecniche è stata individuata la Sala Cremona che, però, richiedeva un intervento di climatizzazione, per la quale il Comune di Cremona ha stanziato 175mila euro. Un investimento importante che consente di risolvere una situazione che si trascinava da anni e che contribuisce, insieme a mostre e animazioni, a rilanciare Pinacoteca.

Nella sala sono poi esposte le più importanti tavole della collezione del Museo Civico che, sfruttando le condizioni ottimali del controllo microclimatico resosi necessario per una corretta conservazione dell’Armadio, possono ora dai magazzini ritornare visibili nel percorso espositivo. Tra queste si distinguono il reliquiario romanico di area tedesca, la tavola con la Madonna del Bargello, le importanti e rare testimonianze della stagione bembesca e alcune tra le principali opere della grande stagione del Rinascimento cremonese. Esposte anche alcuni preziosi oggetti di arte lignaria come la scultura con l’Angelo custode di Giulio Cesare Procaccini e il quadro in tarsia col Sacrificio di Attilio Regolo del celebre ebanista locale Giovanni Maffezzoli. Oltre al San Girolamo di Boccaccio Boccaccino, da molto tempo non più esposto al museo per criticità conservative.

Per valorizzare al meglio la nuova Sala del Platina, in collaborazione con il Crart, è stato predisposto un programma di visite guidate ad hoc.

Un ulteriore passo con cui – ha precisato il sindaco Galimberti – «continuiamo ad investire in modo significativo e collegiale in cultura», anticipando anche che «dopo l’evento in Cattedrale sul Caravaggio restaurato, il racconto del messaggio delle nostre opere d’arte con un incontro del nostro vescovo Antonio sulla Natività, prezioso dono di Natale alla cittadinanza».

Le opere ospitate nella Sala del Platina

Dettaglio degli interventi per la Sala del Platina

Programma delle visite con il Crart