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Veglie missionarie/4 – A Scandolara Ravara tutti sulla sulla stessa barca della missione

La veglia missionaria dei gesti, colma di segni e di presenze. Così si potrebbe definire il momento di ascolto, preghiera e riflessione che, in occasione alla vigilia della Giornata missionaria mondiale si è svolto nella serata di sabato 17 ottobre presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Scandolara Ravara coinvolgendo le comunità delle zone pastorali 4 e 5.

Presieduta dal vicario zonale della Zona 5, don Davide Barili, e alla presenza di altri sacerdoti tra i quali il parroco don Ettore Conti e il vicario zonale della Zona 4 don Antonio Pezzetti, la serata, che poteva essere seguita anche tramite ebook con apposita app, è stata suddivisa in tre momenti – la chiamata, la tempesta, la salvezza – con espliciti riferimenti alla vocazione di Giona e san Paolo.

A introdurre, un brano della meditazione di papa Francesco del 27 marzo scorso, in cui il Pontefice ha richiamato tutti gli uomini alla fratellanza e alla reciproca vicinanza in un periodo storico in cui “ci siamo resi conto di trovarci tutti sulla stessa barca”.

E proprio la barca è stata scelta dagli organizzatori quale simbolo della veglia, una barca a cui tutti i presenti hanno avuto accesso scrivendovi il proprio nome e da cui tutti hanno portato a casa un’intenzione scelta tra tante, segno di condivisione nel bisogno e nella richiesta.

Momento centrale della veglia è stata la testimonianza di don Davide Ferretti, in Italia in queste settimane per un momento di riposo a conclusione del primo anno di permanenza a Salvador de Bahia, in Brasile, in qualità di “fidei donum” insieme a don Emilio Bellani presso quella che il Vescovo Napolioni non esitò a definire, in occasione del suo mandato un anno fa, la 223esima parrocchia della diocesi di Cremona. Per lui, che a Scandolara è stato parroco per cinque anni, sino alla sua partenza per la missione, è stato un ritorno in famiglia.

Don Ferretti ha parlato della sua esperienza di crescita personale come di chi sta «imparando – dai fratelli brasiliani della favela in cui si trova – come vivere la fede» nel completo abbandono a chi ti cammina accanto in ogni situazione della vita. E dopo aver descritto la pastorale in un contesto particolare com’è quello del Covid 19, ha richiesto preghiere per chi «è dall’altra parte del mondo», perché nessuno si senta dimenticato.

La serata si è conclusa con il mandato missionario a tutti i partecipanti, affinché possano rispondere con generosità, nei luoghi dove dilagano malattia, sofferenza, solitudine, abbandono, smarrimento: “Ecco, manda me!”, come ricorda il messaggio del Papa per questa Giornata.