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“Uniti possiamo”, il resoconto dell’esperimento Cei per il sostentamento del clero

 

Si è concluso l’esperimento della Conferenza episcopale italiana “Uniti Possiamo”, progetto attraverso il quale, nelle varie comunità, le famiglie sono state invitate a formulare una piccola offerta, tramite l’utilizzo di specifici bussolotti, per aiutare i sacerdoti nel proprio sostentamento.

In diocesi sono state raccolte 568 buste, per un totale si 26.671,57 euro. Somma che è già stata trasferita a Roma, presso l’Istituto centrale per il sostentamento del clero, dove si sta ultimando la preparazione delle ricevute da inviare a tutti i contribuenti che hanno compilato l’apposito tagliando.

Sulle ventisette aderenti all’iniziativa, sono nove, tra parrocchie e unità pastorali, sperse in tutte le zone pastorali, le comunità che hanno raggiunto e superato l’obiettivo teorico dei 1.000 euro, cifra che rappresenta circa una mensilità di un parroco diocesano. Tra esse spiccano, per numero di buste e ammontare raccolto, proporzionate al numero di abitanti, le comunità di Masano, Acquanegra Cremonese e Fengo e le unità pastorali “Pomponesco ed Uniti” (Pomponesco, Bellaguarda, Casaletto e Salina) e “Beata Vergine delle Grazie” (Cicognara, Cogozzo e Roncadello).

«Non esistono comunità generose o comunità avare, comunità ricche o comunità povere – spiega don Andrea Spreafico, incaricato diocesano per il Sovvenire –: piuttosto possiamo dire che la differenza di risultati possa essere stata provocata dal diverso tipo di sensibilizzazione effettuata».

E ancora: «L’esperimento è servito e servirà perché le nostre comunità si confrontino, si consiglino e mettano in campo le iniziative migliori affinché piano piano si diffonda una sensibilità migliore nei confronti del tema del sostentamento del proprio parroco e dell’uso più intelligente del fondo 8xmille».

«Ringraziamo, a nome di tutta la Chiesa, specialmente dei suoi 33mila preti in servizio in Italia, tutti coloro che hanno partecipa- to con un’offerta: oltre a manifestare stima e sostegno nei confronti degli “operai della vigna del Signore” – afferma ancora il sacerdote – questo dono consente alla Chiesa italiana di destinare con più precisione i fondi che ogni anno riceve dallo Stato sotto il nome di 8xmille. Infatti, più raccogliamo risorse per la remunerazione dei preti e meno diventa necessario attingere al fondo, liberando risorse per le comunità cristiane e per la carità».

Ora che l’esperimento Cei si è concluso resta comunque aperta la possibilità di disporre un’offerta per questa intenzione. «Abbiamo calcolato che basterebbe che ogni famiglia di credenti si ricordasse di spedire in questa direzione una sola offerta lungo tutto l’anno, an- che di piccola entità, per rendere l’intero sistema finalmente virtuoso», sottolinea Spreafico.

Oltre alla tradizionale busta da consegnare al proprio parroco con la scritta «per il sostentamento del clero», infatti, esistono altri modi, anche più veloci e sicuri per raggiungere l’obiettivo: i bussolotti elettronici (installati in Cattedrale, al Santuario di Caravaggio, a Casalmaggiore, Cicognara, Pizzighettone e Castelleone) che funzionano con il bancomat e con la carta di credito oppure un’offerta diretta con Satispay o tramite bonifico bancario, con un versamento intestato a “Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Cremona” Iban IT29 K030 6909 6061 0000 0128 870. Per la ricevuta, scrivere all’indirizzo mail idsc.cremona@gmail.com con i dettagli della propria offerta (data, ora, ammontare, dispositi- vo usato e proprio indirizzo fisico) e l’Istituto diocesano provvederà a spedire la quietanza direttamente a casa.