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Una Veglia delle Palme pregando “da dentro” (VIDEO)

«Tra dentro e fuori, ho sempre scelto fuori. Ma oggi scelgo di restare dentro». Un giovane parla, in piedi davanti all’uscio di casa. Non è uscito come sempre, da 15 anni, per andare al Palazzetto dello sport a celebrare la Veglia delle Palme nel sabato che è “della gioventù”. Quest’anno – pensa ad alta voce mentre la sua immagine sul monitor si alterna a quelle di un anno fa – «non ci saranno gruppi che si abbracciano, attori, musica, ballerine… Ci sarai solo tu, cara vecchia croce».

Su queste immagini si è aperta la Veglia delle Palme «tutta particolare» del 2020 – come l’ha definita nella sua introduzione l’incaricato diocesano della Pastorale giovanile don Paolo Arienti – che ha trasferito i colori e la condivisione del palazzetto in un video di mezz’ora che affronta, nell’ascolto nella preghiera, «lo sconcerto, la paura, la voglia di vivere, il lutto» che le comunità stanno vivendo in questa Quaresima, ma che con la stessa forza esprime la voglia di essere comunque qui – come recita l’inno di Roma 2000 – «sotto la stessa luce, sotto la sua croce».

A guidare la video-veglia trasmessa ieri sera sui canali digitali della diocesi sono state le parole del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù, «Giovane, dico a te, alzati!»: «Sì – le parole di Francesco sono arrivate negli smartphone dei ragazzi – anche voi giovani potete avvicinarvi alle realtà di dolore e di morte che incontrate, potete toccarle e generare vita come Gesù».

Stacchi musicali hanno accompagnato la preghiera, fino – con le immagini – dentro la grande navata della Cattedrale, deserta, sovrastata dalla croce della Gmg che per tutta la Quaresima ha rappresentato il centro della rete degli oratori che nella fatica hanno continuato a mantenere vivo il legame. È il momento della adorazione silenziosa.

Altri giovani prestano, dalle loro case, volti e voci alla preghiera. E tra loro, a conclusione di una Veglia strana, ma di grande intensità spirituale, anche il vescovo Napolioni che manda ai giovani il suo video-messaggio, suggerendo un «viaggio alla ricerca delle radici della vita e della gioia» per giungere a questa «Pasqua più dura, vera, nuda, ma potente»: radici che ci fanno riscoprire la nostra vulnerabilità, il bisogno che abbiamo gli uni degli altri, la presenza di Cristo «che si fa presente nell’incontro tra chi ha bisogno e chi può prendersene cura».

Così – conclude il Vescovo – «questa Pasqua si aprirà ad un “di più” di vita, di futuro e di eternità».