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Un riassetto per essere più presenti

Di seguito pubblichiamo l’editoriale del vescovo Antonio Napolioni pubblicato sul settimanale diocesano “La Vita Cattolica” di giovedì 21 settembre a commento della notizia della sospensione, con la fine del 2017, della pubblicazione del settimanale “La Vita Cattolica” e del riassetto degli strumenti di comunicazione della diocesi.

Gesù è stato definito anche come il più grande comunicatore. Certo, Lui è il Verbo, la Parola del Padre, incarnata, il messaggio che si riveste del linguaggio totale della vita.
La Chiesa, che nasce a Pentecoste, offre a chiunque l’annuncio degli apostoli perché ciascuno lo intenda nella propria lingua. Essa esiste per comunicare il Vangelo, la buona notizia dell’amore di Dio che tutto ha creato perché ovunque risplendesse la sua infinita bellezza.

Parto così da lontano per ribadire, con motivi di ordine teologico e conseguentemente pratico, l’impegno della Chiesa di Cremona nella comunicazione della fede, e nel servizio alle comunicazioni sociali, come testimoniano i diversi strumenti di cui si è dotata nel tempo. La Chiesa non può non comunicare, specie nel mondo attuale che aggiorna, velocizza e trasforma continuamente canali e metodi, forme e ritmi della circolazione di idee, informazioni, esperienze. Oggi, la multimedialità, la contemporaneità, l’interattività sono alcune delle sfide che rendono affascinante l’impegno in questo campo, a condizione di non restare rigidi, fermi, e ben presto soli e muti.

Per queste ragioni, approfondite attentamente dai nostri addetti al settore con l’aiuto di esperti, che verranno esplicitate da chi è più competente di me, la diocesi ha avviato un riassetto dei suoi media, per essere più presente ed eloquente, in diversi modi tra loro convergenti, a fianco di adulti e giovani, con una fiduciosa proiezione nel futuro. Ciò richiede anche una ottimizzazione delle risorse, con il coraggio di fare quelli che ora appaiono sacrifici,  ma che ben presto devono rivelarsi progetti lungimiranti. D’altronde, molte altre Chiese si sono mosse nella stessa direzione.

La chiusura della Nuova Editrice Cremonese e la conclusione della pubblicazione del settimanale “La vita cattolica” , al prossimo 31 dicembre, vanno viste in questa luce. Sono passaggi che da anni si temevano, e che ora sono anche tecnicamente necessari a proseguire il cammino con maggior incidenza, varietà di strumenti, capillarità di collaborazioni, per far sì che la vita dei credenti in questo territorio sia sempre raccontata e compresa, conosciuta e illuminata.

Abbiamo festeggiato da poco il centenario del nostro settimanale diocesano… e oggi non gli facciamo il funerale, ma ne prepariamo la “trasfigurazione”. Chiedo a tutti la pazienza di attendere le doglie del parto e di contribuire con idee costruttive e disponibilità fattiva al potenziamento che stiamo preparando. In questa luce, ringrazio responsabili e collaboratori, tecnici e lettori, di ieri e di domani. Con tutti, saremo protagonisti e non semplici spettatori di un rinnovato slancio delle nostre comunicazioni sociali.

mons. Antonio Napolioni
vescovo di Cremona