Un dono di fede e libertà. Nella veglia di Pasqua il conferimento dei sacramenti dell’iniziazione cristiana a sette catecumeni
La vita nuova della Pasqua si manifesta con forza anche quest’anno nel segno di sette uomini e donne che, nella veglia di Pasqua in Cattedrale (sabato 19 aprile alle ore 21), riceveranno i sacramenti pasquali del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia. Abel, Eny Giorgia, Yasmine Maria, Eljesai, Tai, Rupinder e Anna sono segno dell’opera instancabile dello Spirito che apre all’ascolto della Parola, che provoca la conversione del cuore e sostiene la decisione di seguire il Signore.
Lo dice con forza Eny, che viene dall’Indonesia e abita da molti anni a Calcio, nella Bergamasca, insieme a suo marito Manuel: «Io credo che lo Spirito Santo mi aiuterà in tante situazioni se sarò attenta e lo ascolterò. Lui rispetta la mia libertà e non la forza».
La libertà di adesione al Signore, cercato, conosciuto e desiderato, è un tratto comune a tutte le storie dei catecumeni e richiama l’inesauribile freschezza del messaggio evangelico. Anna, che vive a Cremona con il marito Daniele ed è inserita nell’unità pastorale Cittanova, racconta, infatti, che il suo cammino è nato «da una ricerca interiore sincera, da domande che per lungo tempo hanno abitato il mio cuore e che solo nella fede trovano risposta».
Questa ricerca appassionata è spesso sostenuta dal coniuge o dal compagno cristiano o comunque da persone della comunità di appartenenza che, prima ancora che con le parole, hanno testimoniato loro la bellezza del vivere da cristiani. Per Tai l’esempio del marito è stato determinante: «Mi ha fatto capire come Dio è importante, perché ti dà una guida per non perderti». Così come per Yasmine, nata da papà musulmano e mamma cattolica: «Insieme al mio compagno guardiamo al futuro con fiducia, sempre più radicati in quella fede che ci ha permesso di incontrare l’amore vero e autentico».
Questa stessa fiducia è quella espressa da Abel, da poco diventato papà, originario della Nigeria, inserito nella comunità africana anglofona cattolica di Cremona, e da Rupider, nata in India ma in Italia da più di trent’anni. Per lei un momento prezioso è stato il Battesimo dei figli, condiviso con molte persone della comunità e con i suoi genitori, che sono di religione Sikh: «Ora tocca finalmente a me! Il Battesimo e i Sacramenti rappresentano per me la conferma della mia fede. La fede ci pone in una prospettiva e in un’ottica positiva. La fede è una risposta alla chiamata di Dio che ci coinvolge interamente».
Nell’incontro avuto con il vescovo Antonio Napolioni a ridosso dell’inizio della Quaresima (in foto), i catecumeni hanno raccontato le loro storie e hanno dialogato con il vescovo sul significato del vivere la fede oggi, del viverla in una comunità e sulla costruzione di una famiglia cristiana. Il vescovo ha poi spiegato il suo ministero, ricordando che i successori degli apostoli hanno il primo compito di testimoniare a tutti che il Signore è risorto. Proprio per questo ministero sarà lui a celebrare in Cattedrale i sacramenti dell’iniziazione nella solenne veglia pasquale.
Le storie di questi sette nuovi cristiani raccontano anche qualcosa del volto delle comunità: sicuramente l’invecchiamento delle parrocchie e l’erosione della partecipazione sono dati reali e qualche volta destano preoccupazione o tristezza. Eppure ogni anno uomini e donne giovani (quest’anno l’età dei catecumeni va dai 25 ai 47 anni) abbracciano con gioia la fede nel Signore. Una tendenza che ha assunto proporzioni inaspettate e sorprendenti in Francia (quest’anno saranno battezzati circa 10mila catecumeni, di cui molti giovani o molto giovani), ma che ha riscontri analoghi anche nelle diocesi lombarde e in tutta Italia. Se il fenomeno non è ancora rilevante dal punto di vista statistico (circa 2mila catecumeni nel nostro Paese), l’abbassamento dell’età media e l’aumento di italiani che chiedono il Battesimo dicono che il Signore è all’opera e che il compito di evangelizzare è prioritario per le comunità cristiane. Un annuncio che non cade a vuoto nemmeno in un tempo in cui sembra che in pochi lo vogliano ascoltare. Una vera novità che ha tutto il profumo della Pasqua.
don Luigi Donati Fogliazza
incaricato diocesano per il Catecumenato