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Quattro appuntamenti per l’apertura dell’anno pastorale. Il card. Matteo Zuppi (presidente Cei) ospite in Cattedrale

Il 24 settembre il Pellegrinaggio diocesano a Caravaggio. Il 29 l'intervento del presidente della Cei. Il 30 convegno in Seminario con l'introduzione di Marco Tarquinio e i laboratori sinodali (su iscrizione). Il 1° ottobre le ordinazioni diaconali

Con la fine del mese di settembre la Chiesa cremonese apre ufficialmente l’anno pastorale 2023/24. Lo fa anzitutto con l’annuale pellegrinaggio diocesano al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, dallo scorso maggio diventato ufficialmente Santuario regionale della Lombardia, in programma domenica 24 settembre. Sarà come sempre per affidare alla patrona della diocesi il cammino della Chiesa cremonese all’inizio del nuovo anno.

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Quello che l’algoritmo non dice. Dedicata ai “Numeri” l’ultima edizione Riflessi

Che succede se i numeri perdono la loro freddezza, se cade il distacco del calcolo, se persino uno studioso di statistica ammette che «il numero non risolve completamente il dubbio»? A questa domanda che introduce l’edizione online da venerdì (www.riflessimag.it), Riflessi Magazine risponde con la galleria di storie, incontri e ritratti che compongono, appunto, «Numeri».

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«Ogni pagina, ogni titolo, ogni racconto e persino ogni interpretazione che ci arriva dal mondo – si legge nell’introduzione – con i numeri oggi si traduce, sui numeri si fonda, nei numeri – talvolta – si esaurisce».

Ma se si cerca la vita che sta dietro e che va oltre i numeri, si guarda alle persone con la loro imprevedibile umanità e con il fascino mutevole delle relazioni che tracciano, «i numeri diventano uno dei linguaggi utili a raccontare una parte della complessità, una strada che ci permette di capire un po’ di più di quello che accade nel mondo, ma che non ci assolve dal fare i conti con l’imprevedibilità dell’incontro». Così tra le pagine di Riflessi la crisi economica non è un grafico, ma si chiama Davide e ha una storia che potrebbe essere la mia; il numero di scarpe può anche essere quello dei passi di Diam attraverso il deserto; un numero da circo si conta “ooh” di meraviglia, ma anche in ore di allenamento e clavette rovinate dai colpi dati all’asfalto. E pure che «non è affatto detto che un follower, prima o dopo, ti inviti a prendere un caffè….

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Quaresima, disponibili i sussidi per tutte le età preparati dalla Federazione Oratori Cremonesi

La Quaresima ci porta ancora una volta verso l’annuncio pasquale e verso quella primavera che dopo più di un anno promette una ritrovata serenità. A servizio di questo grande respiro ecco alcuni piccoli strumenti che bussano alla porta del quotidiano per famiglie, ragazzi, giovanissimi e giovani. Trovate di seguito la presentazione analitica delle quattro proposte.

Scarica il pieghevole di presentazione dei cammini di Quaresima

Famiglie – A tavola con Gesù

Un box da costruire insieme dove riporre un libretto e due cubi: uno per la preghiera prima di mangiare e un cubo salvadanaio per raccogliere i piccoli gesti di carità di tutta la famiglia. Il libretto offre uno spunto di riflessione e preghiera quotidiana da recitare insieme e alla domenica si scopriranno alcuni episodi della vita di Gesù raccontati da Marta, sua grande amica.

In chiesa si potranno ritirare le preghiere da recitare prima dei pasti. Ogni parrocchia può provvedere autonomamente alla stampa delle preghiere domenicali attraverso un file che sarà a breve messo a disposizione.

Ragazzi della Mistagogia – A te la parola

Per i ragazzi proponiamo ogni giorno di ascoltare un brano della Parola di Dio, un versetto del Vangelo della domenica. A volte però non è tanto facile e per questo si trova qualche suggerimento che può essere d’aiuto, seguendo i momenti dettati da quattro “A”: Aspettare, Ascoltare, Accogliere, Amare.

Una piccola croce li accompagnerà in questo cammino, con qualche gesto simbolico fino alla Pasqua del Signore e un salvadanaio ricorderà il valore della carità.

Salvadanaio

Educare alla carità e alla rinuncia al superfluo, per scoprire che il nostro rapporto con il Signore vale molto di più delle cose che abbiamo, è quanto mai difficile e indispensabile. Il salvadanaio, offerto insieme ai sussidi delle famiglie e dei ragazzi, è disponibile anche separatamente e può essere molto utile. Si propone a chi lo userà di riportarlo in chiesa il giorno di Pasqua perché si possa fare, con il contributo di tutti, un gesto comunitario di carità.

 

Adolescenti – Voglia di vita vera

L’ormai consolidato profilo di Instagram @voglia_di_vita_vera a breve si aggiornerà e sarà pronto a proporre ogni giorno, a partire dal mercoledì delle ceneri, un’immagine evocativa, una Parola e uno spunto per la riflessione e preghiera personale. Si tratta allora di invitare gli adolescenti interessati a seguire il profilo Instagram @voglia_di_vita_vera .

I post sono condivisi anche su Telegram https://t.me/voglia_di_vita_vera

Giovani

Ogni settimana un giovane e un prete si mettono in ascolto del vangelo della domenica, una meditazione condivisa che chiede a ciascuno di essere proseguita nella propria quotidianità. I testi saranno gratuitamente scaricabili dal sito focr.it. Verranno resi disponibili in due versioni: il file completo che ciascuno può scaricare una volta sola e tenere nella memoria interna del proprio dispositivo oppure in un file diverso giorno per giorno in modo che si possa inviare via WhatsApp ai giovani la preghiera quotidiana.

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Poster

Serie di tre poster in formato 50×70 cm. Le illustrazioni, di Lucia Cariani, richiamano la casa di Betania con Marta e Maria (Lc 10,38-42), icona biblica che accompagna l’anno pastorale. Dalla tavola imbandita della casa di Marta (quaresima) si passa alla tavola dell’ultima cena di Gesù (triduo Pasquale) e rimanendo nel cenacolo, si arriva all’incontro tra il Risorto e Tommaso (tempo di Pasqua).

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Religione a scuola, ecco perché dire «sì» fa il bene dei ragazzi

La partecipazione alle ore di IRC risponde a un bisogno di conoscenza e di senso che caratterizza la crescita culturale e identitaria di ogni studente come persona

“Prof. posso rimanere?”. Non poche volte all’insegnante di religione viene rivolta questa domanda da parte dei ragazzi che “non fanno religione”.

È curiosità? È voler stare con i propri compagni? È la scoperta che l’ora di religione non è poi così inutile?

Forse un po’ di tutto questo e, probabilmente, altro ancora. Ma la cosa importante è che IRC può segnare positivamente e profondamente il percorso di formazione dei ragazzi. Una formazione che tocca la dimensione culturale e umana, che aiuta, non solo a capire la nostra cultura, ma ad avere dei punti di riferimento per scelte di vita più consapevoli, che aiuta a vedere i tanti dati che la scuola offre anche da prospettive diverse.  Allora si capisce che:

    • la scelta dell’IRC non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, e nemmeno vuole influenzare la coscienza e la vita di nessuno;
    • l’IRC, che rientra a pieno titolo tra le discipline scolastiche, offre contenuti di tipo culturale, si rivolge a tutti, anche agli studenti di altre culture, etnie o religioni;
    • l’IRC è un’occasione per valorizzare, scoprire, maturare il senso dell’identità di ciascuno studente come persona, aiutandolo a rispondere alla domanda su chi sia veramente l’uomo.

Ci ha ricordato Papa Francesco, e non lo possiamo dimenticare: «E poi amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime…».

Qualcuno vorrebbe non solo abolire IRC nella scuola, ma non considerare la dimensione religiosa della persona. Questo è, perlomeno, superficiale, perché, soprattutto in questo tempo, è sempre più necessario conoscere i valori che la religione propone.

La domanda di partenza, “Prof. posso rimanere?” risponde a tutti questi bisogni. I ragazzi hanno voglia di capire, di andare oltre, di cercare e scoprire che, al di là del voto, del giudizio, della pagella, la scuola può diventare davvero maestra di vita, guida per il futuro e sicuro riferimento per entrare nel mondo adulto con tutti gli strumenti per affrontarlo.

 


Per approfondire:

Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica (IRC) nell’anno scolastico 2023/24 (avvenire.it)


 

COME AVVALERSI DELL’IRC

La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica è esercitata dai genitori degli alunni che si iscrivono alla prima classe della scuola primaria o secondaria di primo grado al momento dell’iscrizione (dal 9 al 30 gennaio 2023), mediante la compilazione dell’apposita sezione on line.

La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica per studenti della scuola secondaria di secondo grado è esercitata dagli stessi all’atto dell’iscrizione da parte dei genitori e degli esercenti la responsabilità genitoriale mediante la compilazione del modello on line ovvero, per le iscrizioni che non siano presentate on line (ad esempio per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia), attraverso la compilazione del modello nazionale di cui all’allegato B alla nota del 30 novembre.

Quindi non deve essere ripetuta ogni anno ma solo per il primo anno di ogni ciclo scolastico

La scelta infatti ha valore per l’intero corso di studi e in tutti i casi in cui sia prevista l’iscrizione d’ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno successivo entro il termine delle iscrizioni, esclusivamente su iniziativa degli interessati.

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È online la nuova edizione di Riflessi Magazine dedicata alla «Voce»

«Se la mia voce dà fastidio, vuol dire che canterò internamente». C’è una citazione di Totò ad aprire l’edizione numero 35 di Riflessi Magazine dedicata – appunto – alla voce. Una citazione da leggere con il sorriso, che apre un numero in cui si aprono palcoscenici differenti, che raccontano storie uniche, come le persone. Ciascuna con la propria voce. «Per cantare, su un palco o sotto la doccia; per raccontare ricordi e progetti; per gridare o sussurrare, per far ridere o emozionare; alla radio, tra le pagine su un libro o con un’opera d’arte. Anche quando manca, la voce dice. Senza parole». Come, sorridendo, ricorda il grande comico napoletano: anche quando possono dare fastidio, le voci restano. E lasciano tracce.

SFOGLIA QUI L’EDIZIONE

«Come un timbro che non si può confondere – si legge nell’introduzione a Riflessi Voce – perché quel suono (o basta la sua memoria) è quella faccia, quella storia, quel momento, quel profumo. Questa persona che si lascia ascoltare».

E se il numero 35 del mensile digitale diocesano ha tutta l’aria di essere un’edizione soprattutto da ascoltare, non dovrebbe stupire se, cliccando una pagina dopo l’altra, ci si ritrova in una vera e propria galleria di ritratti.

«Voci sorridenti e decise, voci “segrete” come quella di un ventriloquo, quelle prestate dal doppiatore, i sussurri di chi fa la sua parte nel pezzo di mondo di cui è più difficile parlare, le onde che si diffondo da una stanza piena di coraggio. Tra le storie di questa edizione ci sono giovani cantanti e speaker, educatori capaci di ascoltare, missionari a cui la povertà ha insegnato a sentire anche le voci di chi non ne ha, reporter che raccolgono e restituiscono le trame della storia di oggi. Volti. Con qualcosa da dire. Che è sempre, soprattutto, qualcosa da ascoltare».

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