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Istituito in Diocesi di Cremona il Servizio tutela minori

Accogliendo gli orientamenti di Papa Francesco e in linea con quanto si va attuando in tutte le diocesi italiane, il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni (nominato dalla Conferenza episcopale lombarda delegato regionale per questo delicato ambito), ha costituito il Servizio diocesano tutela minori, che opererà in costante collaborazione con i Servizi nazionale, regionale e interdiocesano di Crema-Cremona-Lodi-Pavia-Vigevano.

Il Servizio diocesano tutela minori si basa sulle Linee guida per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili approvate da tutti i Vescovi Italiani il 24 giugno 2019 e in cui emergono gli orizzonti e i principi guida: la protezione e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili costituiscono un’occasione decisiva di rinnovamento ecclesiale, a partire dall’ascolto, dall’accoglienza e dall’accompagnamento delle vittime, per una responsabilizzazione comunitaria e formazione degli operatori pastorali, con particolare attenzione alla formazione dei candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata.

Così la Chiesa ribadisce e intensifica un’attenzione che le è propria: le diverse realtà ecclesiali devono essere sempre più informate riguardo all’importanza della custodia dei più piccoli e dei più vulnerabili, in modo che gli operatori pastorali possano essere diligentemente formati a stili educativi che abbiano sempre al centro il rispetto della persona, specie del più piccolo e fragile.

 

OBIETTIVI DEL SERVIZIO

Obiettivi principali del Servizio diocesano tutela minori sono:

  • l’impegno al rinnovamento ecclesiale, a favore di una cultura responsabile e trasparente quanto alla protezione dei minori o altre persone vulnerabili;
  • la promozione dell’informazione e della formazione sui temi della tutela, grazie al dialogo fra tutti i settori pastorali e in alleanza con le agenzie educative presenti sul territorio;
  • l’assistenza nell’accompagnamento degli operatori pastorali e del clero, dentro l’orizzonte di una educazione corretta e integrale;
  • l’elaborazione di linee guida e codici di comportamento per i vari ambiti pastorali nelle diverse attività ecclesiali;
  • l’accoglienza, l’ascolto e l’accompagnamento, da parte di operatori competenti e degni di fiducia, delle vittime di eventuali abusi commessi in ambito ecclesiale, raccogliendo eventuali segnalazioni circa comportamenti scorretti e forme di abuso.

Centrale risulta la cooperazione con l’ambito educativo dell’Area Giovani della Diocesi, per promuovere itinerari formativi per la prevenzione e cura degli abusi su minori e adulti vulnerabili.

 

ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO

Il Vescovo ha affidato la responsabilità del Servizio diocesano tutela minori a don Antonio Facchinetti, quale referente diocesano, che cura l’intero progetto e ne coordina le attività con l’aiuto di una équipe di esperti nei diversi campi. In particolare, il primo ascolto è affidato alla dott.ssa Silvia Corbari, coadiuvata da altri laici disponibili e competenti.

 

IL CENTRO DI ASCOLTO

Accogliere e ascoltare sono il primo atto di una effettiva vicinanza alle persone che hanno bisogno e trovano il coraggio di raccontare: a questo delicato momento si garantiscono, sempre in un ambiente di massima riservatezza, empatia e apertura, rispetto della dignità della persona e fiducia.

Come ha detto il Papa, “La Chiesa non cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nessun caso. È innegabile che alcuni responsabili, nel passato, per leggerezza, per incredulità, per impreparazione, per inesperienza … o per superficialità spirituale e umana hanno trattato tanti casi senza la dovuta serietà e prontezza. Ciò non deve accadere mai più. Questa è la scelta e la decisione di tutta la Chiesa” (Papa Francesco, Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2018).

Il Centro di ascolto considera con la massima serietà ogni segnalazione e offre indicazioni e consulenza alle persone coinvolte in modo diretto o indiretto nelle situazioni segnalate, con suggerimenti per un eventuale supporto psicologico, legale, spirituale.

Nell’accompagnamento delle persone ferite, si informerà sempre della possibilità o necessità di segnalare i fatti alle competenti autorità dello Stato.

Il Servizio diocesano tutela minori ha sede presso il Centro pastorale diocesano Cremona, in via Sant’Antonio del Fuoco 9A, ma i colloqui possono avvenire anche in diversa sede, in base alle esigenze delle persone.

I contatti possono avvenire tramite e-mail scrivendo a tutelaminori.ascolto@diocesidicremona.it o attraverso il numero telefonico 389-5776380, disponibile ogni martedì e giovedì pomeriggio dalle 18 alle 20 e il sabato mattino dalle 10 alle 12. Ovviamente è sempre possibile lasciare un messaggio, in base al quale si sarà prontamente richiamati.




Fare bene il bene: la formazione degli educatori e i primi strumenti per gli animatori (VIDEO)

Far bene il bene. È questo il motto che l’équipe educativa FOCr ha scelto per aiutare le comunità e gli oratori nella informazione e formazione sul tema delicato della Tutela dei minori e delle persone svantaggiate e fragili. In più è stata elaborata un’icona di riferimento – con il contributo di Lucia Cariani – che riprende l’episodio di Emmaus adattandolo alla strada che i ragazzi in età evolutiva affrontano. I colori caldi e luminosi sono stati appositamente individuati per cogliere il valore educativo della tematica, di per sé delicata e fonte di giusta attenzione da parte degli adulti.

Il 19 aprile si è tenuto un webinar a iscrizione per gli educatori maggiorenni che ha affidato ad Anna Deodato, del servizio nazionale Tutela, un focus di approfondimento sul tema. L’ospite ha incentrato la propria relazione sulle dinamiche dell’abuso e sulle caratteristiche degli abusanti, sfatando alcuni luoghi comuni e portando dati di realtà tratti anche dalla sua stessa esperienza di accompagnamento, ascolto e terapia. Drammatici i riferimenti sia alle statistiche sia alle storie che vengono alla luce, reclamando rielaborazioni di anni ed anni di terapia. Sempre in questa sede sono stati presentati i primi contributi formativi per gli animatori adolescenti, il sito diocesano e – soprattutto – l’attivazione del Centro di ascolto presso il Centro pastorale diocesano. Nel webinar sono stati richiamati anche alcuni documenti: la Lettera al popolo di Dio di Papa Francesco (agosto 2018), le Linee guida sulla Tutela della CEI (2019) e il testo della Diocesi di Milano Prevenzione e Formazione (2019). Infine, sono stati presentati gli strumenti (vedi sotto) per la catena educativa e lo spirito del Centro di Ascolto, nonché i contatti e il sito web della tutela diocesana

Il contributo del webinar è riportato in sintesi sul numero de Il Mosaico di maggio/giugno 2021 e la registrazione è disponibile solo ed esclusivamente per momenti formativi interni alle comunità della Diocesi. Per maggiori informazioni scrivere a segreteria@focr.it.

Nella brochure predisposta dalla Diocesi si trovano tutte le informazioni necessarie per contestualizzare il Servizio (che non prende in nessun modo il posto del percorso di indagine e verifica propri delle forze dell’ordine e della magistratura) e per recuperare le informazioni di base. In particolare il Centro di ascolto, affidato alla dott.sa Silvia Corbari, già presidente dell’Azione Cattolica diocesana, svolge la funzione di primo ascolto, ad accesso volontario, con sede al Centro Pastorale diocesano, ma anche disponibile ad incontri in altri punti protetti della Diocesi.

 

Gli strumenti informativi e formativi per gli animatori minorenni

L’équipe educativa che la FOCr ha formato per seguire il tema della Tutela minori ha individuato alcuni strumenti operativi per informare e formare – con debito stile e giusta attenzione – i gruppi di adolescenti che svolgono in catena educativa servizi di animazione e aiuto educatori, negli Oratori, ma anche nelle Associazioni e nei Movimenti ecclesiali. Ad ogni Oratorio e Associazione vengono recapitati tutti i materiali a cura di FOCr con una lettera di accompagnamento che esplicita ragioni e forme degli interventi formativi.

È stato realizzato un “decalogo” sulla falsa riga del Manifesto delle parole NON OSTILI che riprende comportamenti, stili e attitudini dell’animatore e aiuta a verificare gli atteggiamenti costruttivi, puntando sulla crescita in responsabilità e serenità del gruppo animatori. Per ogni punto una affermazione in positivo che aiuta a rendersi coscienti del proprio ruolo e a mettersi a disposizione in un cammino di maturazione. Il decalogo è offerto a tutti gli Oratori e Associazioni in forma di poster-patto, perché sia collocato con evidenza negli ambienti destinati all’educazione e ricordi quanto viene suggerito.

Per favorire l’impiego nei contesti formativi, il decalogo è stato trasformato anche in un dado che reca su ciascuna faccia alcune affermazioni e può essere “lanciato” in verifica perché di volta in volta vengano focalizzati i singoli punti.

Altro strumento molto efficace è la serie di mini-video in pillola che riprendono i contenuti del decalogo e sottolineano in modo molto icastico stili e comportamenti. Ospiti dell’Oratorio di Calvenzano, alcuni animatori e adulti hanno girato delle micro-sit allo scopo di parlare con incisività agli adolescenti che vengono coinvolti nel servizio educativo e che hanno bisogno, soprattutto dopo i mesi della pandemia, di ritrovare senso e stile nella loro disponibilità ad essere fratelli maggiori dentro e fuori gli spazi formativi dell’Oratorio. Una sfida che resta non solo grande ed ardua, ma anche carica di speranza e di profonda motivazione educativa.