Tutela minori e adulti vulnerabili. Il vocabolario della prevenzione/10: l’abuso spirituale
L’abuso spirituale è al centro della decima puntata della rubrica sulla prevenzione e la tutela curata dal Servizio regionale delle Diocesi lombarde per la tutela minori e adulti vulnerabili. Ogni mese una parola chiave della prevenzione. In tre tempi: significato nella pratica educativa, domande per le relazioni educative personali e comunitarie, strumenti per l’approfondimento.
L’abuso spirituale, che è sempre anche espressione di abuso di potere e di coscienza, si manifesta nell’ambito della pastorale, nelle diverse forme di dialogo e confronto personale, in particolare nell’accompagnamento spirituale, nel sacramento della riconciliazione o all’interno di comunità religiose e movimenti spirituali.
Come ogni altra espressione di abuso dell’intimità provoca e lascia ferite profonde, esistenziali e spirituali, con conseguenze gravi nella relazione personale con Dio e nella esperienza complessiva della fede, nel vissuto relazionale e comporta gravi ricadute nella tenuta psichica della persona. Su questo tema il Servizio nazionale della CEI per la tutela di minori e adulti vulnerabili ha pubblicato un documento sintetico, molto efficace in chiave pastorale, che utilizzeremo ampiamente in questa scheda (vedi nella sezione Strumenti).
Significato
L’abuso spirituale è una particolare forma di abuso di coscienza che si concretizza nella violazione della dignità, libertà e integrità della persona nella sua libertà di scegliere nell’orizzonte religioso e spirituale. Tale abuso è il più invasivo dell’intimità della persona perché si attua in riferimento alla relazione con Dio, nella vita di fede e spirituale, attraverso un esercizio distorto del potere e dell’autorità personale, religiosa e istituzionale. Questo tipo di abuso coinvolge individui in ricerca sincera di accompagnamento, discernimento o supporto pastorale, senza rispettare la fisionomia spirituale e l’intimità di ciascuno, ma obbligando a sottomettersi nella propria autonomia decisionale.
L’abuso spirituale si caratterizza come una forma di imposizione, diretta o indiretta, che si attua in una sequenza di atti intenzionali e manipolatori perpetrati in nome di Dio. L’ abuso spirituale si configura come una forma di violenza intrapresa da un “leader spirituale” e da più persone (guide spirituali, confessori, catechisti, educatori, operatori pastorali…) o da una comunità (movimento, associazione, circolo di adepti…), sia verso un individuo sia verso un gruppo o un’intera comunità.
L’abuso nel contesto ecclesiale è sempre spirituale. Anche se non necessariamente si traduce in abuso sessuale, sempre lo precede, in quanto sia il ruolo di autorità sia la motivazione e la giustificazione dell’agito fanno riferimento alla vita di fede e spirituale, a testi sacri e alla volontà di Dio. L’abuso spirituale si caratterizza per la manipolazione, il ricatto affettivo, la menzogna, lo sfruttamento, la restrizione e il controllo della libertà individuale o collettiva riguardo al vissuto della fede, al rapporto con Dio e alla pratica religiosa. Si evidenzia attraverso un processo di indottrinamento fino al “lavaggio del cervello” che riguarda importanti questioni dottrinali: visioni teologiche eterodosse, interpretazioni fondamentaliste dei testi sacri, concezioni distorte dell’autorità, dell’obbedienza, della penitenza, di pratiche devozionali e disciplinari che rendono le persone più vulnerabili e senza difese anche verso altre forme di abuso, ostacolando e addirittura avvelenando l’incontro stesso con Dio.
Sono potenzialmente esposti all’abuso spirituale non solo i minori ma anche persone meno giovani, coscienziose, impegnate e desiderose di crescere nella vita spirituale. Le persone carenti di senso critico o più vulnerabili a causa di lutti, abbandoni, crisi o conflitti, fallimenti, malattie, sono ancora più a rischio.
Domande
Sarebbe importante e opportuno utilizzare questa scheda per una riflessione personale e per un confronto di gruppo.
- Quali aspetti ci fanno riflettere di più in base alle esperienze personali nel nostro vissuto?
- In riferimento al nostro contesto ecclesiale, quali esperienze, proposte e contesti educativi e spirituali si ritiene importante mettere sotto osservazione?
- Quali informazioni diffondere, quali misure educative promuovere, quali scelte di prevenzione attuare in ogni ambito, comunità e movimento… nei quali si realizzano forme di iniziazione, proposte, itinerari spirituali?
Strumenti
- SERVIZIO NAZIONALE CEI TUTELA MINORI, L’abuso spirituale: elementi di riconoscimento e di contesto, https://tutelaminori.chiesacattolica.it/labuso-spirituale-elementi-di-riconoscimento-e-di-contesto/ Aprile 2025
- BRAMBILLA F.G., «Derive settarie nella Chiesa di oggi? Cinque criteri per riconoscerle e prevenirle», Tredimensioni, 1/2024, pp. 37-50
- HAUSELMANN J – INSA F., «Abuso di potere, abuso spirituale, abuso di coscienza. Somiglianze differenze», Tredimensioni, 1/2023, pp. 42-53.
- RONZONI GIORGIO, L’abuso spirituale. Riconoscerlo per prevenirlo, Messaggero, Padova, 2023.