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Tutela e salvaguardia dei beni culturali, ma non solo

Con l’inaugurazione del nuovo presbiterio della Cattedrale di Cremona ormai alle porte, la nuova puntata di “Chiesa di casa”, il talk di approfondimento settimanale sulla vita della diocesi, è stata interamente dedicata ai beni culturali ecclesiastici.

«Quello di cui ci occupiamo – ha raccontato don Gianluca Gaiardi, responsabile dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – è principalmente la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale della nostra diocesi, senza però dimenticare che nostro è anche il compito di sensibilizzare la comunità al dialogo con il mondo dell’arte».

E proprio in questa direzione va il progetto di adeguamento liturgico del presbiterio della Cattedrale. «Quando abbiamo preso in considerazione quest’idea – ha spiegato l’architetto Gabriele Cortesi, membro della commissione diocesana per i beni culturali – siamo partiti dalla storia e dalla tradizione del luogo». Il merito del lavoro svolto dall’architetto Valdinoci e dall’artista Gianmaria Potenza è proprio questo, secondo Cortesi: un grande passo in avanti rispetto al passato, senza che sia avvenuta un’assolutizzazione dell’opera d’arte a discapito della liturgia.

La ricerca del bello, d’altra parte, è sempre stata un punto focale del progresso artistico. Da questo punto di vista, però, il rischio è che essa si ponga in contrasto con il messaggio del Vangelo, che invita a guardare gli ultimi, a ciò che spesso è definito “brutto”. Su questa linea di pensiero si è mossa la domanda di Elisa, giovane studentessa che si è affacciata alla “finestra” della trasmissione. «In effetti questo conflitto potrebbe apparire come insanabile – ha replicato Gaiardi – ma lo stesso Papa Paolo VI, nel suo celebre discorso rivolto agli artisti, ha chiesto loro di essere presenti per evitare alle persone di cadere in depressione. Questo è il motivo per cui, anche nella comunità cristiana si guarda al bello: è l’unico modo per guarire ciò che si presenta come più fragile».

In quest’ottica cresce ulteriormente l’attesa in vista della dedicazione dell’altare e dell’inaugurazione del rinnovato presbiterio della Cattedrale di Cremona, che «grazie al lavoro di progettazione e realizzazione operato, contribuirà a rendere maggior gloria all’edificio e alle celebrazioni liturgiche che in esso si svolgeranno», secondo l’architetto Cortesi.

Rifacimento del presbiterio, Museo Diocesano, tutela dei beni sul territorio: sono solo alcune della attività in cui è coinvolto l’Ufficio beni culturali, perché «l’arte è qualcosa che riguarda la vita di ciascuno, e poiché rimanda all’essenza stessa della persona, è sacra in tutte le sue forme», ha concluso don Gaiardi.