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Torrazzo con vista: il nostro potere, il nostro pianeta

 

Our power, our planet. Il nostro potere, il nostro pianeta. Questo è il tema della Giornata mondiale della terra che sarà celebrata il prossimo 22 aprile. Come ogni anno, l’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini del mondo sui temi della sostenibilità e dell’ecologia, con lo sguardo rivolto al futuro e, in quest’edizione in particolare, alle fonti di energia rinnovabile. Proprio per questa ragione la nuova puntata di Torrazzo con vista, il video podcast prodotto dall’editrice diocesana TeleRadio Cremona Cittanova, disponibile dalle 12.30 di oggi sulle principali piattaforme podcast, è stata interamente dedicata a questo tema, con gli interventi di tre ospiti che, in modi diversi, hanno declinato il valore che l’ecologia ricopre per la vita di ciascuno.

Cristina Aroldi, docente dell’Istituto di istruzione superiore Torriani di Cremona, ha portato la propria testimonianza di cittadina attiva sul campo. Volontaria del gruppo Los limpiadores de estrellas ha raccontato di come «la finestra che noi abbiamo sul territorio è poco edificante. Noi cerchiamo di fare il possibile per ripulire dai rifiuti alcune zone della nostra città, mettendoci il nostro impegno e le nostre energie, ma chiaramente non basta». L’invito, chiaramente, è rivolto a tutti i membri della comunità: «Parlare degli obiettivi dell’Agenda 2030 è fondamentale – ha sottolineato Aroldi – ma occorre anche focalizzarsi su ciò che ognuno di noi può fare per la propria città per cercare di arginare quel terribile fenomeno che è il disinteresse nei confronti dell’ambiente e, in generale, di ciò che non riguarda la singola persona».

Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Mauro Ferrari, sociologo e formatore, che, con un gioco di parole, ha evidenziato come «inquinamento, al plurale, diventa inquina-menti, il che ci aiuta a capire come sia il nostro modo di agire e di pensare ad avere provocato un cambio radicale e una crescita di ciò che tanto male fa al nostro pianeta». C’è, quindi, secondo il sociologo, una seria riflessione da fare, anche in ambito relazionale e culturale. «Vediamo e viviamo un periodo di migrazioni, spesso causate anche dalle conseguenze del cambiamento climatico. Eppure, spesso, fatichiamo ad aprirci all’incontro vero, preferendo rimanere a contatto solo con ciò che già conosciamo e ci appartiene. Questo, ovviamente, condiziona anche il nostro modo di guardare al futuro e la nostra capacità di aprirci ad orizzonti più ampi».

Un contributo notevole, in termini di ecologia e sostenibilità, può essere dato dal settore edilizio e urbanistico. A confermarlo, Maurizio Ori, architetto e paesaggista, che ha ribadito l’importanza «di lasciare che la cultura dell’architettura si contamini con l’ecologia, la biologia e la stessa sociologia. Diventa fondamentale conoscere e comprendere i luoghi in cui si opera, anche dal punto di vista culturale. Ad esempio, un grande step è stato fatto nell’efficientamento energetico degli edifici, però notiamo ancora una grande mancanza nei confronti dei territori: serve una seria e condivisa progettazione per mettere in dialogo l’ambiente con l’architettura che lo abita, senza dimenticare il rapporto con la produzione di energia necessaria ad alimentare il tutto. Questa è la vera sfida della sostenibilità».

Tanti, quindi, i temi toccati durante la puntata di Torrazzo con vista. Tante le questioni aperte, così come gli interrogativi. La speranza è quella, ancora una volta, di suscitare un dibattito utile alla costruzione di un futuro migliore per tutti.