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La visita pastorale nell’unità pastorale Frosi con l’impegno per una novità cristiana che scaturisce dal Vangelo (VIDEO e FOTO)

Si è conclusa domenica 21 febbraio la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni alle parrocchie di San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni, unite nel nome e nel ricordo del servo di Dio mons. Angelo Frosi, vescovo di Abaetetuba originario di San Bassano. Tre giorni di incontri e confronti con sacerdoti e laici che, come ha promesso il Vescovo, non si esauriranno con un saluto fino alla prossima visita, ma saranno un punto di partenza per ulteriori spunti e riflessioni che giungeranno alle comunità a partire dalle conclusioni che mons. Antonio Napolioni scriverà e trasmetterà alle comunità già nei prossimi giorni.

Photogallery dei tre giorni di visita pastorale

Durante i tre giorni trascorsi tra San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni, il Vescovo ha percorso a piedi le strade, raggiunto le chiese, salutato i passanti, visitato i malati, incontrato i giovani e le famiglie, parlato con il Consiglio pastorale parrocchiale unitario ed i singoli Consigli per gli affari economici, nel ricordo anche di chi non c’è più, in particolare perché strappato alla vita dal Covid. Tre giorni intensi la cui esperienza il Vescovo ha voluto riassumere domenica 21 febbraio durante la Messa delle 11 nella parrocchiale di San Bassano.

L’omelia del Vescovo ha toccato trasversalmente più ambiti – la visita pastorale, il particolare momento storico, la conversione a Cristo – per concretizzarsi in un messaggio alle comunità visitate: «Ogni diluvio – ha detto prendendo spunto dalle letture – prima o poi finisce e torna il sereno, ogni traversata nel deserto incontra un’oasi, conduce a una città, e la sofferenza diventa gioia. Questa non è solo una sapienza umana frutto dell’esperienza. Un anno fa tanti arcobaleni comparivano sui balconi e un anno dopo siamo ancora alle prese con la paura e la lotta, ma abbiamo capito un po’ di più come potrà andare tutto bene. Non basteranno l’arcobaleno delle nostre emozioni, o i nostri buoni propositi, né gli sforzi di scienza, politica ed economia. In questo momento così difficile per tutti incontriamo già la tentazione di prevaricare e non condividere con i più poveri, di approfittare per guadagnarci, perché il male è sempre all’opera. Dunque non ci sono solo le malattie e i cataclismi, ma anche il male di cui gli uomini sono responsabili e che noi stessi ci facciamo, con le nostre mani, le nostre scelte e le nostre menti». In tutto questo – ha ricordato il Vescovo – l’annuncio cristiano è decisivo, perché smaschera illusioni e menzogne. «Qui troviamo il senso della visita pastorale, quella di Dio attraverso il suo farsi pastore quotidiano, prendendo per mano le comunità e così rinnovare l’alleanza per mezzo di Suo Figlio Gesù.

«In questo periodo – ha proseguito monsignor Napolioni – Dio fa circolare anticorpi d’amore: questa è la novità cristiana per cancellare le paure e gli egoismi, è il messaggio che si deve respirare nelle parrocchie per disinnescare gli egoismi e vivere con e per gli altri. Questo deve trasmettere il catechismo ai ragazzi, per essere scuola di vita e speranza». E per essere ancora più incisivo, il Vescovo ha voluto così concludere la sua omelia: «Ascoltate il Vangelo, prendetelo sul serio e scommettete su di esso, perché è dinamite di Dio, potenza di Dio per salvarci e vivere nella gioia. Protagonista di questo tempo sia il ‘noi’ in Cristo. Noi disponibili a convertirci in Cristo attraverso l’ascolto della Parola. Credere al Vangelo e seguire Cristo: il programma di sempre, nulla di nuovo, ma giusto. A noi tocca vivificare Cristo e il Vangelo nel cammino che ci attende».

La celebrazione conclusiva a San Bassano, animata dal coro Gabriele, è stata trasmessa in diretta sui canali web diocesani e in tv su Cremon1. Accanto al Vescovo oltre al parroco don Angelo Ruffini c’erano gli altri sacerdoti a servizio dell’unità pastorale: don Mario Della Corna, don Davide Ottoni, don Luigi Pietta e don Luigi Parmigiani. Rappresentata anche la comunità civile, con il sindaco di San Bassano in fascia tricolore.

Prima della conclusione della Messa le parole di saluto di don Ruffini, insieme al grazie al Vescovo «per i giorni vissuti insieme tra comunità, per averci dato la possibilità di sperimentare la fraternità sacerdotale, per il tempo concesso e per la gioia di vedere gli sguardi stupiti delle persone per la sua presenza, le sue parole e la sua vicinanza. Mi auguro che questa esperienza – ha detto – ci sia di sprono per essere capaci di vivere quanto ci siamo detti in questi giorni perché nessuno, nelle nostre parrocchie, si senta solo, anzi trovi il proprio posto».

Il grazie delle comunità è stato trasformato poi in un gesto semplice ma concreto perché il Vescovo non dimentichi San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni: così a monsignor Napolioni è stata consegnata una pergamena con la foto delle realtà visitate e un gesto di carità a favore nella borsa di Sant’Omobono. Un dono offerto al Vescovo dai ragazzi che il prossimo 18 aprile riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.




Ascolto e dialogo, fondamenti per l’unità: il messaggio del Vescovo per le comunità della nascente Up “Barosi” (VIDEO)

Con la Santa Messa delle 11 si è conclusa domenica 14 febbraio la visita del Vescovo presso la constituenda unità pastorale “Mons. Antonio Barosi”, formata dalle parrocchie di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido. Al termine della celebrazione, poi, è stato dato l’annuncio dell’imminente firma del decreto di costituzione ufficiale dell’unità pastorale, benché nella pratica il cammino sia già avviato da alcuni anni.

Tra venerdì 12 e domenica 14 febbraio, infatti, mons. Napolioni è stato ospite della comunità intitolata al missionario cremonese – originario proprio di Solarolo – sperimentando «in prima persona i cammini che insieme, da cittadini e fedeli, state portando avanti», come ha spiegato nell’omelia.

Il Vescovo ha incontrato numerosi gruppi, prestandosi all’ascolto e al dialogo. Particolarmente significativo è stato, nel pomeriggio di sabato 13 febbraio, il momento dedicato a bambini e ragazzi dei percorsi di catechesi.
Tra le molte domande e curiosità a cui mons. Napolioni è stato chiamato a rispondere, alcune hanno toccato «tematiche significative per la vita di ogni cristiano: la fatica del credere, la dinamica del tradimento e la difficoltà nel vivere il Vangelo nel quotidiano», ha poi spiegato nella sua riflessione.

L’insistenza sull’importanza del dialogo, e dell’ascolto, è stata una tematica centrale della visita pastorale. Lo testimonia lo spazio dato alla condivisione sulla base della Parola, vissuta dai fedeli, insieme al Vescovo nella serata di venerdì 12 febbraio. Il pastore della Chiesa cremonese ha ribadito più volte, anche nell’omelia domenicale, la centralità dell’ascolto «per poter comprendere quale sia l’invito, la proposta di Dio alla nostra vita. Questa attenzione passa ovviamente dal confronto con l’altro, dalla disponibilità a camminare insieme al fratello e alla sorella, perché in ciascuno abbiamo la possibilità di scorgere il volto e la chiamata del Padre».

Dialogo e ascolto sono state individuate, dunque, come le fondamenta su cui costruire l’unità, caratteristica fondamentale per qualsiasi comunità cristiana.

Le parrocchie di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido saranno presto una unità pastorale a tutti gli effetti. La visita del Vescovo diocesano ha voluto quindi configurarsi come un incoraggiamento, un invito, da parte del pastore, a proseguire in quel cammino di condivisione che, ormai da alcuni anni, le parrocchie coinvolte hanno intrapreso e che – ha sottolineato – «può essere un modello per altre zone della diocesi che stanno iniziando questo percorso».

«Gesù è Colui che non ci lascia mai soli – ha concluso mons. Napolioni – perciò possiamo continuare a guardare al futuro con fiducia e speranza, con la consapevolezza di avere sempre qualcuno al nostro fianco».




«C’è un futuro se tutto parte dal Vangelo»: il messaggio del vescovo al termine della visita pastorale alla Beata Vergine di Caravaggio

Con la Messa delle ore 18 di domenica 7 febbraio si è conclusa la visita pastorale del vescovo Napolioni presso la parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio.

Si è trattato di una visita piuttosto atipica, diluita nel tempo ma non meno significativa e sentita. «Anzi – scrive il sito della parrocchia cittadina – per certi versi si può dire che questa visita pastorale abbia fatto un po’ da apripista ad un nuovo modo di intendere la pastorale e l’annuncio del Vangelo: flessibile, disponibile ad adattarsi, attento più al presente ed al futuro piuttosto che al passato».

Nel programma, infatti, si sono alternati incontri online (il giorno dell’Ascolto, il Consiglio Pastorale, le giovani coppie, i catechisti e gli educatori di Azioni Cattolica) e momenti significativi in presenza (la celebrazione delle Cresime, gli incontri tra il vescovo ed i sacerdoti, la catechesi con adolescenti e giovani, il momento in chiesa con tutti i volontari, la stessa S. Messa di conclusione della visita).

La visita di mons. Napolioni era infatti iniziata il 21 gennaio con i primi meeting online a causa delle restrizioni della zona rossa. Con il passaggio in zona gialla, poi, è stato possibile completare l’incontro con le comunità anche nelle occasioni in presenza. Durante la Messa conclusiva ha indicato – commentando le scritture – la strada per il cammino che continua: «La Chiesa ha un futuro, la Parrocchia ha un futuro, il mondo ha un futuro se andiamo all’essenziale. Tante cose nelle parrocchie non c’erano, ora potrebbero cambiare; lo vedremo, lo vedranno i nostri ragazzi. Dobbiamo dare fiducia anche alla diversità delle loro idee. Una cosa – ha concluso – non può però cambiare: che tutto parta dal Vangelo… non da predicare con le parole ma da gustare nella fraternità».




Ascolto della Parola, fonte di comunione: il vescovo Napolioni ha concluso la visita a Torre de’ Picenardi

Con la celebrazione della Messa in S. Ambrogio, nella mattinata di domenica 31 gennaio, si è formalmente chiusa la visita pastorale del Vescovo di Cremona presso la comunità di Torre de’ Picenardi, Pozzo Baronzio, San Lorenzo de’ Picenardi e Ca’ d’Andrea. Monsignor Napolioni ha infatti presieduto la celebrazione al termine di una tre giorni ricca di incontri.

Tema principale della Visita è stato quello comunitario, declinato nei vari aspetti della vita parrocchiale. Dagli operatori della carità – che hanno condiviso con il Vescovo un momento particolare nel pomeriggio di venerdì 29 gennaio –  ai catechisti e i giovani – con i quali il vescovo ha avuto modo di confrontarsi domenica 31. Con tutte le persone che ha avuto l’opportunità di incontrare, il vescovo ha insistito sulla preziosità dell’esperienza comunitaria, vera occasioni in cui mettersi in gioco in prima persona.

Un altro aspetto su cui monsignor Napolioni ha voluto porre l’attenzione è stato l’ascolto della Parola. Nella serata di venerdì 29 gennaio anche il pastore della Chiesa cremonese ha infatti partecipato al consueto incontro di confronto e condivisione sul Vangelo, insistendo sulla necessità, per ogni cristiano, di tornare continuamente alla fonte della propria fede.

Quella che si è svolta nella comunità di Torre de’ Picenardi, Pozzo Baronzio, San Lorenzo de’ Picenardi e Ca’ d’Andrea è stata una visita pastorale all’insegna della comunione. I fedeli hanno avuto l’occasione di incontrare e sostare con un padre, un pastore che si prende a cuore la propria comunità.

Questa attenzione è dimostrata anche dal fatto che, nonostante la visita sia formalmente conclusa, il Vescovo tornerà, nella giornata di sabato 6 febbraio, a Torre de’ Picenardi per incontrare il consiglio pastorale parrocchiale e l’amministrazione comunale, che accoglierà monsignor Napolioni nella sala consiliare del comune di Torre.




Il Vescovo alla nuova unità pastorale S. Omobono: «Siate ancora di più famiglia di famiglie, Chiesa di chiese»

«Inizia oggi la nuova tappa di un cammino illuminato da Cristo»: con queste parole il vescovo Antonio Napolioni indicato la via alle comunità della nuova Unità Pastorale “S. Omobono” durante la celebrazione eucaristica di domenica 17 gennaio, che ha concluso la visita pastorale presso le parrocchie cittadine di S. Imerio, S. Pietro al Po e Cattedrale.

Al termine della Messa delle 11, infatti, è stato letto pubblicamente il decreto di costituzione della nuova Unità pastorale di cui le tre parrocchia fanno parte e che prende il nome del Patrono della città di Cremona.

«Il vostro percorso condiviso non inizia oggi – ha ricordato mons. Napolioni – ma da questo momento sarete ancora più spinti ad essere una famiglia di famiglie, una Chiesa di chiese».

La Messa domenica in Cattedrale ha dunque rappresentato il momento culminante della Visita pastorale: nelle giornate di venerdì 15 e sabato 16 novembre il Vescovo ha avuto modo di incontrare, conoscere e toccare con mano la realtà della erigenda unità pastorale, osservando così in prima persona quanto le tre parrocchie fossero già avviate lungo un percorso comune.

In particolare, nel pomeriggio di sabato 16, il vescovo ha incontrato i bambini e i ragazzi, insieme alle famiglie, dell’iniziazione cristiana, che, da alcuni anni, condividono lo stesso cammino (nella foto).

Altro momento significativo è stato quello dedicato alla Parola: nelle serate di venerdì e sabato i giovani prima, e gli adulti poi, hanno avuto modo di confrontarsi con il Vescovo a partire dalle letture della domenica successiva. D’altra parte quella dell’ascolto e della condivisione a partire dal Vangelo è una prassi ormai consolidata all’interno della comunità e che, di conseguenza, monsignor Napolioni ha condiviso questo momento centrale nel programma della visita.

Proprio a partire dalle letture ascoltate durante la celebrazione eucaristica in Cattedrale, il pastore della Chiesa cremonese ha voluto fornire un ultimo spunto di riflessione ai numerosi fedeli presenti: «La liturgia di oggi ci aiuta a scorgere il programma di vita della nostra comunità: sull’esempio di Samuele e dei discepoli citati nel Vangelo siamo invitati a riscoprire la bellezza dello stare alla presenza del Signore, perchè sia Lui ad illuminare e guidare la nostra vita».

La proclamazione del decreto di costituzione dell’Unità Pastorale S. Omobono ha dunque sancito, a livello formale, l’inizio di un nuovo cammino. Un cammino che, tuttavia, non vede i fedeli – e i sacerdoti – partire “da fermi”, ma con alle proprie spalle un tratto di strada ormai percorso, frutto di un lavoro, portato avanti negli ultimi anni, fatto di esperienza di fraternità e condivisione.




Visita pastorale, ufficializzata l’unità pastorale “Madre nostra”

Ascolto, condivisione, progettualità, fraternità e paternità. La visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni all’unità pastorale “Madre Nostra”, ufficialmente costituita, ha rappresentato l’occasione di vivere una intensa e autentica esperienza ecclesiale.

Le sette parrocchie di Sospiro (in cui è presente anche Fondazione Sospiro I.O.S con i suoi 740 ospiti e 850 fra dipendenti e collaboratori), Cella Dati, Derovere, Longardore, Pugnolo, San Salvatore e Tidolo hanno visto la presenza del Vescovo che, accompagnato dai parroci don Federico Celini e don Umberto Zanaboni e da don Giacomo Ghidoni, ha voluto raggiungere ognuna delle realtà, secondo un articolato programma, da venerdì 23 a domenica 25 ottobre.

Sempre nel rigoroso rispetto di tutti i protocolli di sicurezza previsti dalle vigenti normative anti-Covid, la Visita ha avuto inizio nella mattinata di lunedì in Fondazione Sospiro con la preghiera e l’incontro con i dirigenti e i lavoratori della struttura. Toccanti, profonde e di alto profilo umano le testimonianze offerte nell’occasione da parte di chi, con professionalità e abnegazione, ha vissuto in prima persona la drammatica esperienza della pandemia. Forte, incisivo e motivato l’incoraggiamento, unito a sincera gratitudine, di mons. Napolioni a tutti i presenti e a tutti coloro che sono ospitati nella struttura.

Nel pomeriggio, dopo il pranzo presso la mensa di Fondazione, il Vescovo ha presieduto a San Salvatore la Messa ricordando “I figli in cielo”, i giovani chiamati troppo presto alla vita eterna. Forte la commozione dei familiari presenti e grande la riconoscenza per la concreta vicinanza espressa da mons. Napolioni – non solo a parole e non solo in questa occasione – a un dolore immenso, che non potrà mai estinguersi.

“Il giorno dell’ascolto” della Parola di Dio, fortemente raccomandato dal vescovo Napolioni a tutte le parrocchie della diocesi, ha visto il suo primo momento a Cella Dati (il secondo ha avuto luogo a Longardore la sera di sabato): belle, libere, positive e propositive le riflessioni emerse durante gli incontri, sostenute e valorizzate dal pastore: un vero, prezioso e fecondo dono reciproco.

Il dopo cena ha visto un motivato gruppo di giovani intrattenersi con il Vescovo in un proficuo, sereno, propositivo confronto in merito alle prospettive dell’oratorio e della pastorale giovanile che anche lì si concretizza e si sperimenta vitalmente.

La piccola e accogliente chiesa di Tidolo il sabato mattina ha ospitato i fedeli per le lodi mattutine. Apprezzatissimo il gesto del Vescovo, che ha accostato uno per uno i presenti, condividendone nomi, provenienze, storie, valori.

La Visita è poi proseguita a Derovere con i sindaci Fausto Ghisolfi, Fabrizio Lodigiani e Massimo Suardi e con gli amministratori dei tre comuni su cui si estende l’unità pastorale (Sospiro, Cella Dati e Derovere), nonché con la dirigente scolastica Catia Magnini, accompagnata dal prof. Valerio Fasani. La riflessione si è incentrata soprattutto sulla ‘”emergenza educativa” e sul bisogno di potenziare (e di metterne in atto di nuove) le sinergie già presenti sul territorio fra le varie “agenzie educative”, con il realismo necessario e indispensabile nella attuale e inedita situazione. Mons. Napolioni ha sottolineato la necessità di una forte e generosa corresponsabilità di tutta la comunità, per una efficace e proficua azione nei confronti dei più giovani.

La chiesa di Pugnolo ha quindi ospitato la Messa “prefestiva”, partecipata e intensa.

La domenica mattina il vescovo Napolioni ha celebrato a Derovere, per poi, alle 11, raggiungere Sospiro per la solenne celebrazione eucaristica in occasione della quale è stata costituita l’unità pastorale “Madre Nostra”, il cui relativo decreto è stato letto dal cerimoniere don Flavio Meani. Trasmessa in diretta su Cremona1 e i mezzi di comunicazione diocesani, ha rappresentato «il culmine – come ha detto il Vescovo nella omelia – di tre giorni passati nella gioia dell’incontrarsi, anche se senza le feste che da una Visita pastorale ci si sarebbe aspettati: tre giorni trascorsi soprattutto nell’ascolto della Parola del Signore, che “dà il là” per il dopovisita». «Oggi più che mai – ha insistito – le nostre comunità, tutte, anche quelle più piccole, o hanno una fede calda, profonda, alimentata dalla Parola di Dio e dalla preghiera, una fede che diventi ‘contagiosa’, o si chiudono in se stesse”.  Dunque, è necessario diventare capaci di affrontare insieme le difficoltà, certi che il Signore non ci abbandonerà mai, “ci darà la forza, in mezzo a grandi prove, per opera dello Spirito Santo».

Allora, «amerai, non per costrizione, ma solo perché così sarai felice! Perché siamo fatti per amore, siamo fatti per amare!». E solo corrispondendo all’amore di Dio «so chi posso e devo incontrare, a chi mi devo donare, : quest’acqua non si esaurirà mai alla sorgente, perché, sempre, il Signore darà la sua forza». L’Unione Pastorale sia dunque «una gara di amore, come già ho sperimentato stando in questi giorni tra voi».

Dopo un fraterno momento di convivialità vissuto con i sacerdoti e i diaconi, la Visita si è conclusa nel pomeriggio al cimitero di Sospiro, con la benedizione e con le consolanti parole del Vescovo, che hanno aperto ancor più all’attesa di quella definitiva Resurrezione che tutti ci attende.

Photogallery della visita pastorale




Visita pastorale a Cristo Re, la comunità come luogo in cui vivere il Vangelo (FOTO)

La visita pastorale che il vescovo Antonio Napolioni ha svolto, da venerdì 16 a domenica 18 ottobre, nella parrocchia di Cristo Re, a Cremona, è stata accolta con gioia ed entusiasmo dalla comunità. Lo testimonia la folta partecipazione – sempre con il rispetto delle normative in vigore – che ha caratterizzato i vari momenti proposti per favorire l’incontro tra il vescovo e i fedeli. «È stato un bellissimo momenti di Chiesa – racconta il parroco don Enrico Trevisi – perché abbiamo avuto occasione di ritrovarci, insieme al nostro pastore, intorno alla Parola».

Benché la situazione attuale susciti apprensione, la comunità di Cristo Re ha risposto con la presenza. «Seppur stancante, il programma folto – ha proseguito don Trevisi – ha permesso al Vescovo di incontrare molte persone e di aiutare ciascuno di noi a gustare quelle perle di Grazia, di Vangelo, che sono presenti nella vita di ogni giorno, al di là degli eventi straordinari come la visita pastorale. Già nella vita ordinaria della comunità, infatti, è possibile scorgere, e di conseguenza riaccendere, vie di speranza».

L’aspetto comunitario, dunque, è stato centrale durante la visita pastorale. Una centralità ripresa anche da mons. Napolioni durante l’omelia domenicale: «La comunità, intesa come popolo in cammino, accompagni e sostenga le testimonianze di bene che ciascuno di noi sperimenta e vive in prima persona, così che anche i momenti di festa non diventino motivo di esclusione ma occasione di condivisione».

La Messa delle 11 ha concluso ufficialmente un visita iniziata venerdì mattina nella celebrazione per anziani e malati con l’amministrazione dell’unzione degli infermi. A piccoli gruppi poi i momenti riservati alle diverse realtà parrocchiali, riflettendo e confrontandosi sui diversi ambiti di pastorale: dalla carità alla catechesi, dalle famiglie allo sport.

E proprio nel giorno in cui il decreto di Regione Lombardia ha imposto lo stop ad allenamenti e gare per gli sport a contatto, il Vescovo ha incontrato i rappresentanti delle attività sportive presenti in parrocchia, su tutte la Polisportiva Corona, da sempre polo rilevante nel panorama cremonese. Con le attività di calcio, minibasket, volley, ginnastica artistica e tennis tavolo coinvolge centinaia di bambini e ragazzi proponendo attività ludiche e, allo stesso tempo, utili alla crescita sportiva e umana dei propri atleti.

In tema di attenzione ai giovani un momento privilegiato è stato riservato anche agli Scout: prima la comunità capi e poi ragazzi e famiglie del gruppo Cremona 2 che il vescovo scout domenica mattina ha incontrato nella palestra dell’oratorio. Un appuntamento di particolare significato segnato anche da due promesse.

Tra i momenti comunitari di maggior rilevanza quello, venerdì pomeriggio, del “Giorno dell’ascolto”. Una prassi ormai consolidata in parrocchia, dove è in programma ogni mercoledì, e che ha trovato maggior slancio con l’indicazione offerta proprio dal Vescovo nelle linee pastorali di quest’anno.

Una visita pastorale, quella a Cristo Re, che si è conclusa nella Giornata missionaria mondiale. Per questo sabato sera si è voluta vivere una preghiera itinerante per le strade del quartiere Po come segno di Chiesa “in uscita”, capace di andare incontro alle persone e vivere la propria fede per le strade, come ricorda, tra l’altro, il titolo della visita pastorale «Gesù per le strade».

«Il momento che abbiamo vissuto – conclude il parroco di Cristo Re – è molto prezioso, ma ci chiede di proseguire un cammino che era già iniziato: scoprirci come comunità non semplicemente erogatrice di servizi, ma capace di servire alla luce del Vangelo».

Photogallery dei tre giorni di visita pastorale




Pizzighettone, visita pastorale nel segno dell’ascolto e del ricordo (FOTO e VIDEO)

Nella giornata di domenica 11 ottobre si è conclusa, nell’unità pastorale di Pizzighettone, la visita del Vescovo. Ci sono stati momenti vissuti con particolare intensità: su tutti, l’incontro, nella mattinata di venerdì 9 ottobre, con le famiglie che hanno vissuto con maggiore sofferenza il tempo della pandemia, ed il momento di preghiera al cimitero, nel pomeriggio di sabato.

In questa occasione, in particolare, oltre al ricordo delle vittime della comunità, l’Amministrazione ed i rappresentanti delle associazioni hanno avuto modo di raccontare, al Vescovo e a tutti i presenti, il bene che si è condiviso durante i difficili mesi trascorsi nel dolore.

«Il Vescovo ci ha inoltre aiutato – ha raccontato il moderatore dell’unità pastorale, don Andrea Bastoni – a rileggere, alla luce della Parola, il cammino che come comunità stiamo facendo, offrendoci spunti profondi e radicati nel Vangelo per proseguire lungo questo percorso».

La visita pastorale è stata dunque un’occasione per ritrovare, in un tempo difficile, i segni dell’azione dello Spirito. A testimonianza di questo è significativo il fatto che gli incontri proposti per i fedeli siano stati vissuti e partecipati da molti. Da quello sulla Parola, condiviso in presenza e online, al momento formativo con le famiglie. Sono emersi confronti e riflessioni profonde, che hanno aperto ad un dibattito vero e sentito.

Da parte sua il Vescovo ha invitato i fedeli, durante l’omelia della Messa domenicale, ad affidarsi al Padre «affinché sia possibile il rinnovamento di quella Chiesa di pietre vive che è la comunità. Solo così usciremo da quella condizione di nostalgia ed insoddisfazione che, spesso, rischia di paralizzarci ed impedirci di camminare verso di Lui. Con questa disposizione d’animo, cioè con il desiderio di condividere la vera gioia con il Signore, siamo chiamati a vivere la nostra vita e ad accogliere con stupore le meraviglie che lo Spirito compie in mezzo a noi».

La visita del Vescovo ha portato all’unità pastorale di Pizzighettone una ventata d’aria fresca e, proprio alla luce di questa esperienza, si ripartirà: un momento di verifica con il consiglio pastorale servirà a rilanciare il cammino comunitario alla luce della provocazioni emerse dalla visita.

Photogallery dell’incontro sulla Parola e la Messa conclusiva




Visita pastorale a Paderno, Casalbuttano e Ossolaro: la Parola alimenti la vita della nuova Unità pastorale

«Constatato il vantaggio pastorale della cooperazione tra le parrocchie, sentito il parere del Vicario zonale, costituisco l’Unità pastorale tra le parrocchie di San Giorgio martire in Casalbuttano, Santo Stefano in Ossolaro, San Dalmazio in Paderno Ponchielli, San Pietro apostolo in Polengo e San Vito martire in San Vito di Casalbuttano».

Con queste parole del decreto, durante la Messa di domenica 20 settembre celebrata presso la chiesa parrocchiale di Casalbuttano a conclusione della visita pastorale il vescovo Napolioni ha dato ufficialità istituzionale alla collaborazione pastorale tra le parrocchie che – pur nella titolarità che si riserva a ciascun parroco per la propria comunità – avrà come moderatore don Gianmarco Fodri.

È stato, questo, anche l’atto formale che ha suggellato la tre giorni di visita di monsignor Napolioni, iniziata, con un momento di preghiera per i defunti e in particolare per le vittime del Coronavirus: una liturgia della parola nei cimiteri di Paderno e Ossolaro e una messa in quello di Casalbuttano, in cui il vescovo ha voluto ricordare insieme alle comunità le ferite dei mesi passati e per cercare uno sguardo di speranza nell’ascolto della Parola di Dio e nel consolidamento dei legami comunitari.

Una ricerca che ha accompagnato tutto il percorso del vescovo nell’incontro con le tre parrocchie dell’Unità, come lo stesso monsignor Napolioni ha sottolineato durante l’omelia: la visita pastorale – ha detto – è un momento che permette anche al vescovo stesso di trovare i segni della presenza di Cristo nella vita quotidiana della comunità.

Questo in motivo che ha portato alla scelta di visitare alcuni ammalati e di trascorrere il tempo di un pranzo e di una cena con due famiglie con figli: occasioni per incontrare da vicino le persone che fanno la comunità, negli spazi e nei tempi della loro vita.

Così l’invito giunto anche durante l’incontro con i gruppi dei catechisti, a non restare in parrocchia ad aspettare le famiglie, ma ad andare verso di loro, curando la costruzione di legami e relazioni autentiche.

Nei suoi tre giorni nell’Unità pastorale il vescovo ha incontrato anche i bambini e i ragazzi nella palestra di Paderno: ha ascoltato il racconto del cammino che i cresimandi stanno compiendo per prepararsi al Sacramento, e ha raccomandato di tenere sempre al centro della loro crescita l’amicizia con Gesù che si mostra nella comunità e nell’ascolto del vangelo.

Un tema – quello dell’ascolto –  che ha caratterizzato anche le due serate di confronto con gli adulti. Momento particolarmente significativi in cui monsignor Napolioni ha proposto un metodo comunitario per la lettura e la condivisione della parola di Dio, lasciando spazio ai presenti per parlare di ciò che la Scrittura ha suscitato in loro. Un’indicazione di metodo per il giorno dell’ascolto che lo stesso vescovo ha consegnato augurandosi che diventi un momento abituale per dare fondamento alla vita pastorale e comunitaria della nuova Unità pastorale.

Photogallery




Rinviata la visita pastorale a Casalbuttano e Pizzighettone

A seguito delle prescrizioni stabilite a seguito del diffondersi del Coronavirus in Lombardia, è stata rinviata la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni nelle unità pastorali di Casalbuttano e Pizzighettone, in programma nei prossimi giorni.

Da venerdì 28 febbraio a domenica 1° marzo il vescovo Napolioni avrebbe dovuto incontrare le comunità di Casalbuttano e San Vito, guidate da don Marco Fodri, Ossolaro e Polenego, rette da don Floriano Scolari, e Paderno Ponchielli, con il parroco don Claudio Rasoli.

Successiva tappa sarebbe stata l’unità di pastorale di Pizzighettone, comprendente le parrocchie di S. Bassano in Pizzighettone, S. Patrizio in Regona, Beata Vergine del Roggione al Roggione e le comunità di S. Pietro e San Rocco in Gera. La comunità guidata dal parroco e moderatore don Andrea Bastoni, insieme al parroco in solido Attilio Spadari, al vicario Gabriele Mainardi e il collaboratore parrocchiale Mario Marinoni, si trova proprio a confine con la zona rossa del lodigiano messa in quarantena.

La Visita pastorale è stata dunque rinviata a data da concordare con le rispettive parrocchie.