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A Cavatigozzi una visita pastorale che guarda al futuro

«Il Signore ci chiama a scoprire i fratelli e le sorelle con uno sguardo nuovo e, con loro, a salire sul monte». Queste le parole di monsignor Antonio Napolioni alla comunità di Santa Maria Maddalena in Cavatigozzi, che il vescovo ha incontrato nei giorni di venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 marzo.

La parrocchia affidata a don Franco Vitali, purtroppo assente perché in quarantena, ha infatti accolto Napolioni in una tre giorni ricca di incontri, in un clima estremamente familiare, che si è conclusa con la celebrazione della Messa nella mattinata di domenica 13.

«In un periodo di fatiche, di dolore per la guerra e la pandemia – ha esordito il vescovo nella sua omelia – la Parola di oggi ci incoraggia. La croce non è la fine di tutto, bensì il ponte su cui camminare per passare dalla morte alla vita. In questa seconda domenica di Quaresima ne abbiamo avuto una testimonianza».

Parole di incoraggiamento per il futuro, dunque, da parte di monsignor Napolioni. Un futuro che ha il volto delle numerose famiglie, dei bambini e dei ragazzi, che durante la visita pastorale hanno condiviso con il vescovo semplici momenti di preghiera e confronto.

Il “Giorno dell’Ascolto”, nella serata di giovedì 10, ha anticipato l’inizio della visita, aprendola nel segno della Parola. E proprio Napolioni ne ha ribadito la necessità anche durante la celebrazione domenicale, sottolineando come «solo nel riunirsi in ascolto del Vangelo una parrocchia può ritrovare la capacità di guardare avanti e seguire il Signore vivente. È Lui che, mettendosi in dialogo con noi, plasma la comunità e, attraverso di essa, anche ciascuno di noi».

Nei momenti condivisi con i più giovani, invece, ha prevalso lo stupore, la meraviglia per la presenza di un «padre in visita alla propria famiglia, perché – come ricordato dal parroco in una lettera condivisa con la parrocchia attraverso la voce del seminarista Andrea Bani – per tutti noi, ma specialmente i più piccoli, la figura del vescovo è un punto di riferimento, apparentemente lontano, che però condivide con noi parte di un cammino».

Al termine della propria omelia, e, più in generale, della visita, monsignor Napolioni ha voluto affidare un compito alla comunità di Santa Maria Maddalena: «Aiutiamoci a far sì che la domenica di oggi non serva a trovare un momento di pace tra le fatiche quotidiane, ma a ricordarci che il Signore ci è vicino, è con noi e ci dona forza e speranza».

Forza e speranza testimoniate non solo dai più giovani, ma anche dalla presenza di un consistente gruppo di anziani, attivi nell’ambito della carità, che il vescovo ha incontrato durante la sua visita, e ai quali si è riferito invitando ciascuno a vivere incarnando la disponibilità a «sostenere, accogliere e amare tutti i fratelli e le sorelle che abbiamo al nostro fianco».

La visita pastorale alla parrocchia di Santa Maria Maddalena in Cavatigozzi si è dunque chiusa nel segno della gratitudine, rinnovata dal messaggio lasciato da don Franco Vitali. «Abbiamo accolto con gioia l’arrivo del vescovo – ha concluso il parroco – preparando con cura ogni dettaglio. Ora ci impegneremo a continuare nel nostro percorso per essere sempre più una famiglia di famiglie in cammino».




Visita pastorale, nel weekend tappa alla Cava per ritrovare vigore e speranza

Si aprirà giovedì 10 marzo alle 21, con il tradizionale “Giorno dell’ascolto”, la visita pastorale di monsignor Antonio Napolioni presso la parrocchia di Santa Maria Maddalena a Cavatigozzi, nella periferia di Cremona. «È un segno bello ed eloquente – racconta il parroco, don Franco Vitali – di come questa tre giorni, preparata insieme al Consiglio pastorale, voglia essere vissuta dalla nostra comunità alla luce del Vangelo».

Nei giorni seguenti, infatti, il vescovo avrà modo di confrontarsi con varie realtà parrocchiali, a partire dagli ammalati, che incontrerà nella mattinata di venerdì 11 febbraio. A seguire, un momento molto particolare: monsignor Napolioni visiterà Cascina Marasco, sede della cooperativa Agropolis Onlus. La Cooperativa è attiva sul territorio, parrocchiale ma non solo, da oltre trent’anni, impegnandosi sul piano educativo e formativo a promuovere azioni di sostegno a favore delle persone disabili e delle loro famiglie.

Nel pomeriggio, invece, spazio agli incontri con i bambini del percorso di iniziazione cristiana e con i loro catechisti. «È sempre speciale per i nostri ragazzi – prosegue don Vitali – avere l’occasione di confrontarsi con il vescovo, il pastore della nostra grande comunità diocesana. Non sempre siamo abituati a pensare oltre ai confini della parrocchia, quindi sarà un momento molto prezioso». In serata poi, dopo la preghiera mariana e la celebrazione eucaristica, il vescovo presiederà la Via Crucis per le vie della parrocchia.

La giornata di sabato 12 marzo sarà aperta nel segno della preghiera, con la recita delle lodi, seguita da un incontro con il gruppo “Caritas – anziani”. «Non poteva mancare un momento dedicato a questo gruppo – spiega il parroco – perché nel corso degli anni ha dato tanto alla nostra parrocchia, prima con un mercatino dell’usato attraverso il quale si aiutavano le famiglie in difficoltà, poi con un sostegno concreto all’iniziativa diocesana della “Borsa di S. Omobono”».

Nel pomeriggio di sabato, invece, saranno le famiglie ad avere modo di vivere un momento di condivisione con monsignor Napolioni, prendendo spunto dalle sollecitazioni offerte da Amoris Laetitia, «con la speranza che questo incontro ci aiuti a riprendere il nostro consueto cammino di formazione, interrotto a causa della pandemia».

In serata poi il vescovo si intratterrà con gli adolescenti e i giovani della parrocchia, vivendo con loro un semplice momento di condivisione in un clima sereno e informale.

Nella mattinata di domenica 13 poi, la celebrazione della Messa delle 11, presieduta da monsignor Napolioni e trasmessa in diretta tv su Cremona1 (canale 19) e i canali web diocesani, concluderà ufficialmente la visita pastorale alla parrocchia di Santa Maria Maddalena in Cavatigozzi.

«Su tanti fronti – conclude don Franco Vitali – la nostra comunità è stata segnata dalla pandemia. La nostra speranza è che l’arrivo del vescovo ci aiuti a rimetterci in cammino con rinnovato vigore e speranza».




Visita pastorale: preghiera, dialogo e amicizia nei tre giorni in Seminario e a Picenengo

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«In un tempo che invoca la pace, siamo grati per l’amicizia, il dialogo e la preghiera che abbiamo condiviso in questi tre giorni insieme». Con queste parole di monsignor Antonio Napolioni si è aperta la Messa delle 11 nella chiesa del Seminario, che ha concluso a Cremona la visita pastorale nelle parrocchie di S. Antonio Maria Zaccaria (presso il Seminario) e San Bartolomeo apostolo (nella frazione di Picenengo). Tra venerdì 4 e domenica 6 marzo, infatti, le due comunità – che ormai diversi anni collaborano stabilmente – hanno accolto il vescovo condividendo con lui numerosi momenti di formazione, confronto e preghiera.

La tre giorni si è svolta nel segno della quotidianità e familiarità, tanto da aprirsi con la visita, da parte di monsignor Napolioni, alle case degli anziani della parrocchia, citati poi nell’omelia conclusiva come esempio di persone che «dalle macerie hanno saputo costruire nuovi sentieri con fiducia, coraggio e speranza».

La celebrazione eucaristica di domenica 6 marzo, prima di Quaresima, è stata dunque occasione di sintesi dell’intera visita pastorale, con il vescovo che, a partire dal Vangelo, ha provato a suggerire qualche spunto di riflessione. «Il tempo liturgico che si è aperto mercoledì – ha esortato Napolioni – non ci porti a vivere con spensieratezza, bensì alla maturazione di una fede adulta. Le giornate che abbiamo condiviso ci spingano proprio in questa direzione, ci aiutino a prendere coscienza della necessità di una comunità che si misuri costantemente con la Parola e con l’esempio di Gesù».

La sottolineatura del vescovo è arrivata alla luce del “Giorno dell’Ascolto”, vissuto dalle due parrocchie nella serata di venerdì 4 marzo, durante il quale sono state molte le riflessioni legate al rapporto tra Vangelo e quotidianità, in particolare in riferimento alla situazione di guerra che vede coinvolte Russia e Ucraina. «Anche Gesù – ha poi ricordato Napolioni durante la Messa – ha vissuto l’esperienza della dominazione straniera, e, con essa, le attese e speranze tipicamente umane del suo popolo. Nella liturgia di oggi, però, ci viene ricordato che è il diavolo si insinua proprio nel troppo umano, nei desideri di gloria e potenza. L’onnipotenza di Dio, invece, si manifesta in quell’amore che anche noi siamo chiamati a vivere».

Non sono però mancati, durante la visita pastorale, anche «alcuni significativi segni di speranza – ha sottolineato mons. Napolioni – che ci aiutano a coltivare desideri profondi nei confronti del futuro e a  rimetterci in moto». Su tutti, gli incontri di venerdì e sabato pomeriggio, rispettivamente con i bambini e con i genitori delle due parrocchie. «Dal confronto con il vescovo – racconta  don Francesco Cortellini, amministratore parrocchiale di Picenengo – sono emerse riflessioni belle, vere e autentiche, tipiche di un dialogo familiare».

Alle sue parole hanno fatto eco quelle di don Stefanito Lazzari, parroco di S. Antonio Maria Zaccaria, che, al termine della Messa conclusiva – concelebrata anche da don Fabrizio Martelli, collaboratore delle parrocchie, e animata dal coro parrocchiale – ha ringraziato la comunità «per aver collaborato alla preparazione della visita pastorale» e monsignor Napolioni per «averci aiutato a riprendere le fila di qualche iniziativa ed essersi confrontato con noi in modo franco e sincero».

La celebrazione delle 11 presso la chiesa del Seminario, che ha fatto seguito a quelle delle 9.30 presieduta dal vescovo a Picenengo, ha dunque concluso la visita pastorale, affidando alle due parrocchie il compito di proseguire il cammino già iniziato verso la costituzione di una nuova unità pastorale.

 




Visita pastorale, tappa nella parrocchia del Seminario e di Picenengo

Un’occasione per tutti. Così si può sintetizzare il programma della visita pastorale che vedrà protagoniste a Cremona le parrocchie di S. Antonio Maria Zaccaria (presso il Seminario) e S. Bartolomeo apostolo (nella frazione di Picenengo) nel fine settimana del 4/6 marzo.

Molti saranno i momenti dedicati all’incontro tra i parrocchiani e mons. Napolioni, a partire dagli anziani, che il vescovo visiterà nelle mattinate di venerdì 4 e sabato 5 marzo. «Ci è sembrato significativo – racconta don Stefanito Lazzari, parroco di S. Antonio Maria Zaccaria – partire proprio da chi negli ultimi due anni ha vissuto momenti impegnativi, da chi ha sofferto, perché, più di altri, ha dovuto limitare in maniera significativa i propri contatti con il prossimo».

Una rilevanza particolare sarà poi data, venerdì mattina, alla visita di mons. Napolioni presso la Sperlari, azienda che affonda le radici nel territorio cremonese e che, da sempre, ha la propria sede di riferimento nel territorio della parrocchia, di fronte al Seminario.

«Nel pomeriggio – prosegue don Lazzari – sarà dato spazio a bambini e ragazzi dei percorsi di catechesi comuni alle due parrocchie», che avranno dunque modo di incontrare il Vescovo e «vivere un’esperienza con un respiro più ampio, diocesano». Al termine, anche i catechisti avranno l’occasione di confrontarsi con mons. Napolioni, riflettendo e raccogliendo gli spunti che saprà offrire.

La giornata di venerdì avrà una duplice conclusione: alle 18.30 il vescovo celebrerà il Vespro con i sacerdoti della “Casa del Clero”, una zona del Seminario adibita all’accoglienza dei sacerdoti anziani; successivamente si terrà il “Giorno dell’ascolto”, dedicato alla riflessione e alla condivisione a partire dalla Parola. «Sono entrambi momenti particolari – chiarisce don Stefanito Lazzari – perché ci ricordano quanto sia necessario avere uno stile fraterno nel nostro ministero, e nella nostra comunità, e quanto il Vangelo dia fondamento e sostegno al nostro agire».

Nella mattinata di sabato il vescovo vivrà un secondo momento particolare. Visiterà infatti la casa di accoglienza dei profughi, gestita dalla cooperativa Sentiero, che si trova a Picenengo. «Questa struttura – spiega don Francesco Cortellini, amministrazione parrocchiale di Picenengo – ha sede nella nostra parrocchia ormai da diversi anni, ed è passata dall’accogliere famiglie a ospitare giovani e adolescenti. È tanto importante quanto significativo che il nostro vescovo abbia deciso di spendere parte del proprio tempo per conoscere meglio questa realtà».

La giornata proseguirà dando spazio alle famiglie, le quali avranno un momento dedicato nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, presso l’oratorio del SAM Zaccaria. «I genitori dei nostri bambini – racconta don Cortellini – condividono con noi un percorso di formazione che, ormai da alcuni anni, è comune alle due parrocchie. Ecco perché abbiamo deciso di strutturare un incontro dedicato a loro, così che possano vivere l’occasione di confrontarsi con il nostro pastore». In serata, Napolioni incontrerà invece adolescenti e giovani delle due comunità, condividendo con essi un incontro di catechesi, confronto e formazione.

Domenica, invece, le Messe delle 9.30 a Picenengo e delle 11 in Seminario (con diretta in tv su Cremona1 e i canali web diocesani) chiuderanno ufficialmente la tre giorni nelle parrocchie di S. Antonio Maria Zaccaria e San Bartolomeo apostolo.

«Crediamo che la visita pastorale – conclude don Cortellini – sia una grande occasione, per le nostre parrocchie, di vivere un momento di gioia nella quotidianità insieme al vescovo. Già preparandola insieme anche ai sacerdoti collaboratori, don Fabrizio Martelli e don Goffredo Crema, e al Consiglio pastorale abbiamo condiviso proprio questo desiderio: permettere al nostro pastore di entrare e vivere nella comunità».




Visita pastorale, dal 19 al 20 febbraio tappa a San Sebastiano

Con la visita pastorale ormai alle porte, la parrocchia dei Santi Fabiano e Sebastiano, a Cremona, si prepara ad accogliere mons. Antonio Napolioni in un clima estremamente familiare. Saranno infatti le famiglie ad avere una significativa occasione di incontro con il Vescovo nel fine settimana del 18/20 febbraio.

«Abbiamo voluto fortemente un momento dedicato ai nostri gruppi famiglia – racconta il parroco, don Massimo Calvi – perché, oltre ai genitori dei bambini che frequentano il percorso di iniziazione cristiana, nella nostra parrocchia ci sono, storicamente, altri due percorsi di formazione: uno dedicato alle famiglie con figli piccoli, mentre l’altro, nato in seno alla comunità e sostenuto da Azione Cattolica, è un cammino di autoformazione da parte degli adulti stessi». Nel pomeriggio di sabato, allora, sarà mons. Napolioni a guidare l’incontro che vuole essere «occasione di ripartenza per tutti, dopo le fatiche causate dall’emergenza sanitaria».

Il contatto con le persone e le famiglie della parrocchia, però, avverrà anche nelle case, con il Vescovo che visiterà alcune realtà del territorio nelle mattinate di venerdì 18 e sabato 19 febbraio.

Accanto a quello per le famiglie (sabato alle 17, seguito dalla Messa alle 18.30), ci sarà poi un momento dedicato al gruppo della terza età, il cui percorso di catechesi si è interrotto durante i mesi passati, ma che, grazie alla presenza del Vescovo, «potrà ritrovare slancio e motivazione» a partire dalla celebrazione eucaristica, seguita da un breve incontro, alle 15.30 di venerdì.

A seguire, poi, ci sarà modo di incontrare mons. Napolioni per tutti gli operatori pastorali e i volontari della Caritas, che accompagnano e sostengono la parrocchia nella quotidianità. Nella serata di sabato, invece, il Vescovo si confronterà con gli educatori della parrocchia, ossia tutti coloro che guidano percorsi formativi e di catechesi.

Non mancherà lo spazio per i gruppi preadolescenti e adolescenti, che, insieme ai giovani, incontreranno mons. Napolioni, in oratorio, nella serata di venerdì. La proposta si inserisce all’interno dei rispettivi percorsi di catechesi, coordinati dal vicario, don Marco Notarangelo, e ha lo scopo di «aiutare i ragazzi a sentire più vivo il legame con il Vescovo e, dunque, con tutta la Chiesa cremonese» racconta don Calvi.

Già concluso, invece, il momento dedicato alla Parola, a cui il Vescovo ha partecipato nella serata di martedì 15 febbraio, condividendo con i parrocchiani il consueto incontro di riflessione, formazione e discernimento vissuto a partire dal Vangelo domenicale.

La visita pastorale a San Sebastiano rappresenta allora per la comunità un momento significativo per ripartire sotto la guida del proprio pastore. «Proprio in quest’ottica – conclude il parroco – abbiamo preparato questo momento insieme al Consiglio Pastorale, così che possa essere espressione piena della comunità di cui facciamo parte».




Lo stile di vita dell’amore al centro della visita pastorale a San Sebatiano

«Ringraziamo il Signore perché in questi giorni abbiamo sperimentato la bellezza di condividere la fede cristiana». Don Massimo Calvi, parroco di Ss. Fabiano e Sebastiano, a Cremona, ha sintetizzato così l’esperienza della visita pastorale vissuta dalla sua parrocchia al termine della Messa conclusiva, presieduta da mons. Antonio Napolioni, nella mattinata di domenica 20 febbraio e concelebrata insieme al vicario don Marco Notarangelo e il collaboratore parrocchiale festivo don Umberto Zanaboni.

Ad aprire la tre giorni, nelle mattine di venerdì 18 e sabato 19, è stata la visita, da parte del Vescovo, ad alcune famiglie e realtà del territorio. Famiglie che sono state protagoniste anche degli incontri di sabato pomeriggio e domenica e alle quali Napolioni si è rivolto direttamente durante l’omelia della celebrazione conclusiva. «Quale modello di amore vuole essere il nostro stile di vita?», ha chiesto provocatoriamente il Vescovo, invitando poi a dare una propria lettura del Vangelo del giorno. «Se in famiglia si facesse la contabilità dell’amore, ben presto il desiderio di stare insieme si esaurirebbe. Se l’amore vuole sempre essere ricambiato diventa malato. Cristo, invece, è controcorrente: afferma che lo Spirito dilata il cuore e ci sostiene nel nostro servizio in famiglia e nella comunità».

Una comunità che ha accolto Napolioni con gioia e ha condiviso con il proprio pastore numerosi momenti di confronto. Bambini, genitori, adolescenti, giovani e anziani hanno avuto modo di ascoltare e dialogare con il Vescovo. «Anche per questo diciamo grazie – ha sottolineato don Calvi – e ci auguriamo che lo stile del dialogo franco e sincero diventi sempre più radicato nel nostro modo di vivere da cristiani».

Il fitto programma preparato dalla parrocchia è stato vissuto da mons. Napolioni con grande entusiasmo, tanto che, anche durante la celebrazione conclusiva, è stata evidenziata la bellezza di «aver vissuto diversi eventi celebrativi, di preghiera e di confronto, i quali ci hanno aiutato ad entrare maggiormente in contatto tra di noi e con il Signore».

Non è mancato uno sguardo verso il futuro, con il Vescovo – e insieme a lui il parroco – che hanno ribadito la necessità di non vedere nella visita pastorale un traguardo, bensì un punto di partenza su cui edificare la costruzione della comunità. «Ed è proprio sulla Parola, sul Vangelo – ha ricordato Napolioni – che ciascuno è invitato a radicarsi, a porre le fondamenta del domani».

Tra venerdì 18 e domenica 20 febbraio la parrocchia di S. Sebastiano ha dunque vissuto una tre giorni ricca di incontri e spunti di riflessione per il futuro. «Soprattutto – ha concluso don Calvi – abbiamo sperimentato l’atteggiamento di chi si mette in cammino: questo stimoli ed alimenti la vocazione missionaria che è propria di ogni comunità cristiana».




Il Vescovo in visita a San Michele: «Nella comunità i riflessi della presenza del Signore»

«La certezza della presenza del Signore insieme a noi ci dona forza per rimetterci in cammino». Con queste parole del Vescovo, mons. Antonio Napolioni, si è conclusa la visita pastorale che ha coinvolto la parrocchia di San Michele Vetere, a Cremona, tra venerdì 11 e domenica 13 febbraio.

La Messa domenicale delle 11 si è aperta con un saluto del parroco, don Aldo Manfredini,  che ha concelebrato insieme ai collaboratori don Pier Altero Ziglioli e don Achille Bonazzi, ed è stata l’occasione per «riunire, davanti al Signore, le molte persone, famiglie e gruppi che in questi giorni hanno incontrato il nostro Vescovo».

Numerosi, infatti, sono stati i momenti che mons. Napolioni ha avuto modo di condividere con la comunità. Momenti che hanno lasciato il segno, tanto che, nella sua omelia, il Vescovo ha voluto sottolineare come «la parrocchia che ho incontrato mi è parsa davvero aperta, disponibile ed accogliente, unita e desiderosa di vivere il Vangelo. Vi ringrazio per tutto questo, ma vi rivolgo lo stesso monito della Parola di oggi: attenzione a non sentirsi arrivati».

Un riferimento, quello al Vangelo, che ha accompagnato tutto l’arco della visita: oltre al consueto momento di condivisione, solitamente curato dal diacono Walter Cipolleschi, Napolioni ha partecipato a diversi momenti di preghiera, in particolar modo con gli anziani e con le persone che sperimentano la sofferenza. Ed è proprio alla luce della Parola che, durante la Messa, il Vescovo ha esortato tutti a tenere presente che «la certezza della Resurrezione è la nostra forza, il fondamento che ci permette di affrontare il domani, anche nelle situazioni in cui il dolore sembra opprimerci. Il Signore è con noi, e ciò che abbiamo vissuto in questi giorni ne è la testimonianza più bella».

Lo sguardo verso il futuro ha avuto anche una declinazione concreta durante la tre giorni di San Michele. Nella giornata di sabato, infatti, mons. Napolioni ha incontrato prima le famiglie dei bambini battezzati nell’ultimo anno, successivamente i ragazzi del cammino di catechesi della parrocchia e, infine, il gruppo adolescenti. «Se ci guardiamo intorno – ha poi riportato il Vescovo nella sua omelia – possiamo scorgere i riflessi della presenza del Signore. Vedere che, tra le tante attività della settimana, ci sono persone che vivono ed accolgono il desiderio di riunirsi davanti al Signore è motivo di commozione, è il segno del fatto che Cristo vive in mezzo a noi».

E se, da un lato, il pastore della Chiesa cremonese si è detto felice di aver condiviso un momento speciale con la parrocchia di San Michele, allo stesso modo il parroco, don Aldo Manfredini, ha espresso tutta la propria gratitudine, anche a nome della comunità, per la disponibilità e il dono prezioso della presenza di mons. Napolioni. Alle parole si è aggiunto un semplice segno, uno scrigno contenente una raffigurazione dell’Ultima Cena e un rotolo con i nomi dei ragazzi della parrocchia, «il futuro già presente della nostra comunità, così che il Vescovo possa custodire il ricordo di queste giornate per noi così speciali e significative».

Si è conclusa dunque in un clima di festa la visita pastorale alla parrocchia di San Michele Vetere, esortata da mons. Napolioni, a conclusione della celebrazione finale, «a proseguire il proprio cammino di sequela non solo insieme a tutte le sorelle e i fratelli della comunità, ma dell’intero territorio cittadino», così da essere veri testimoni di Gesù per le strade.




Dall’11 al 13 febbraio la visita pastorale del vescovo a S. Michele

«Un’esperienza di conoscenza reciproca con uno stile familiare». In questo modo don Aldo Manfredini, don Pier Altero Ziglioli e la parrocchia di San Michele Vetere, a Cremona, si preparano a vivere la visita pastorale, che li vedrà ospitare il vescovo Napolioni tra venerdì 11 e domenica 13 febbraio.

«Ci piacerebbe condividere con il nostro pastore un vero momento di comunità – racconta il parroco, don Manfredini – in cui tutte le anime della parrocchia sono coinvolte». E il programma della visita rispecchia le parole del parroco, con il vescovo che, nel corso dei tre giorni, avrà modo di incontrare numerosi gruppi e associazioni.

Quella di San Michele è una parrocchia storica della città – con un passato da cattedrale, nel XII secolo – così come storico è il gruppo Masci ad essa legato, che Napolioni incontrerà nella mattinata di venerdì 11 febbraio. Nel pomeriggio, invece, ci sarà spazio per i bambini ed i genitori del percorso di iniziazione cristiana, mentre la Messa delle 18 sarà celebrata in particolar modo con il gruppo anziani.

«Abbiamo pensato ad un segno per ciascuna delle tre celebrazioni che condivideremo con il Vescovo – spiega il parroco – per dare visibilità a ciò che reputiamo importante nell’esperienza di fede di ciascuno. Il primo di questi sarà la luce, per testimoniare la bellezza della speranza cristiana».

La giornata di sabato si aprirà con l’incontro per l’associazione Memores Domini e con la visita agli ammalati della parrocchia. Significativo, poi, il momento che chiuderà la mattinata di sabato: «Abbiamo pensato ad uno spazio dedicato alle famiglie dei bambini che sono stati battezzati lo scorso anno, così che possano confrontarsi con il vescovo e con la comunità che li ha accolti con gioia». Nel pomeriggio spazio alla Parola e alla catechesi. Mons. Napolioni parteciperà infatti al “Giorno dell’ascolto”, solitamente guidato dal diacono Walter Cipolleschi, e, successivamente, ad un momento di formazione con i gruppi preado, prima, e adolescenti, poi.

Alla Messa prefestiva di sabato, che verrà presieduta dal vescovo alle 18 in chiesa parrocchiale, «saranno invitati in modo particolare tutti coloro che sono feriti, che vivono una situazione di dolore. Il segno dell’incenso, che viene bruciato, ma sprigiona profumo, darà testimonianza della presenza del Signore anche in mezzo alle difficoltà della vita».

Nella giornata di domenica, infine, la solenne chiusura della visita pastorale, con la celebrazione eucaristica delle 11, in diretta tv e sui canali social della diocesi, durante la quale sarà presentato l’ultimo segno, l’acqua, a significare che è nell’esperienza comunitaria che ogni cristiano può dissetarsi e trovare rinnovato vigore.

«Nel programma che abbiamo stilato non ci sono grandi eventi – conclude don Manfredini – ma momenti semplici nei quali possiamo fare esperienza diretta del rapporto che lega il pastore alla sua comunità. Per questo abbiamo provato a coinvolgere tutti, sia nella preparazione che nella fase celebrativa della Visita, così che il volto della nostra parrocchia sia davvero quello di una famiglia che accoglie tutti».




Visita pastorale, a sant’Abbondio la conclusione con la benedizione del Vescovo al cinerario realizzato nel chiostro

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«Ripartire, lasciandoci alle spalle in modo saggio e coraggioso gli ultimi due anni: è questo il desiderio di tutti noi». La visita pastorale di mons. Antonio Napolioni alla parrocchia di S. Abbondio, a Cremona, vissuta da venerdì 4 a domenica 6 febbraio, si è chiusa con questo forte messaggio di speranza. Durante la Messa conclusiva, infatti, il Vescovo ha sottolineato più volte come «la presenza di Gesù che cammina insieme a noi è fonte di fiducia per tutti».

Tra i momenti che hanno contrassegnato la chiusura della visita pastorale anche la benedizione, da parte del Vescovo, del cinerario posizionato nel corridoio del chiostro accanto alla chiesa: un luogo in cui i parrocchiani hanno la possibilità di conservare le ceneri dei propri cari restituendo un po’ di quella vicinanza cristiana tra vivi e morti che nel tempo si è persa. Se fino all’inizio dell’Ottocento, infatti, era normale che i morti venissero seppelliti in chiesa o nelle immediate vicinanze, in epoca napoleonica quest’usanza fu cancellata. Poiché da ormai diversi anni la Chiesa ha dichiarato lecita la pratica della cremazione, la Parrocchia ha ritenuto significativo mettere a disposizione alcuni spazi per la conservazione delle urne funerarie. Un servizio gratuito e mosso da una preoccupazione unicamente di tipo pastorale. La benedizione da parte del Vescovo è avvenuta a pochi giorni dall’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Comune di Cremona, della modifica al regolamento di Polizia cimiteriale che consente la conservazione delle urne contenente le ceneri di un defunto all’interno di appositi cinerari posti nei luoghi di culto, oltre che nel domicilio o nella residenza del famigliare affidatario, come disciplina la norma regionale.

La comunità guidata da don Andrea Foglia ha accolto Napolioni in una tre giorni ricca di incontri, «senza provare alcun tipo di ansia da prestazione – come ricordato dal parroco al termine della Messa – bensì vivendo con gratitudine e gioia il dono della presenza del nostro pastore in parrocchia». Il Vescovo ha avuto modo di incontrare bambini e ragazzi, adulti e famiglie, ascoltando, confrontandosi e provando, insieme ad essi, a tracciare nuovi spunti e nuove strade per ripartire. «È stato un vero momento di Chiesa – racconta don Foglia – in un clima di bellezza e autenticità».

Anche mons. Napolioni ha insistito sulla semplicità e profondità delle relazioni nella propria omelia, raccontando di aver incontrato «persone straordinarie che si sono sempre spese per il Signore, per la comunità. Quella che abbiamo condiviso è stata dunque una visita alla scoperta della vita, soprattutto quella più umile e nascosta». Chiaro, in questo senso, il riferimento del Vescovo agli incontri avuti, nel pomeriggio di venerdì 4 febbraio, con alcune famiglie e anziani della parrocchia, vissute con lo stile della benedizione delle case.

Suggestivo l’incontro del Vescovo con i bambini della scuola dell’infanzia “S. Abbondio”, seguito dalla visita alla scuola media “A. Campi”; così come quello presso la casa di cura Ancelle della Carità.

Anche la Parola è stata protagonista della Visita, con il momento dedicato all’ascolto e alla condivisione nella serata di venerdì, con l’appuntamento dedicato alle famiglie nel pomeriggio di sabato. «L’umiltà di Pietro – ha ribadito Napolioni nell’omelia di domenica – è un esempio di come sia possibile accogliere la Parola, di come si possa essere discepoli missionari, cioè capaci di prendere il largo insieme ai fratelli, alle altre parrocchie, alle associazioni della nostra città».

Nella serata di sabato 5 febbraio è invece stata riservata al gruppo adolescenti, i quali «hanno potuto confrontarsi con il Vescovo – come racconta il vicario, don Francesco Gandioli – riguardo al rapporto tra Chiesa e giovani, e da lui hanno ricevuto il vangelo, come strumento di discernimento e di crescita, personale e comunitaria».

Dopo la Messa nella chiesa di S. Siro, nella giornata di domenica, invece, spazio alle celebrazioni conclusive della visita, presiedute da mons. Napolioni. Tra le due Messe della mattina, quella delle 9.30 – con la partecipazione dei ragazzi del catechismo e del gruppo giovani, che ha animato la celebrazione – e quella delle 11, in diretta tv e sui canali social della Diocesi, il rito di benedizione del cinerario nel corridoio del chiostro accanto alla chiesa, «un segno che ci aiuta a celebrare lo sguardo di speranza e fede tipico dei cristiani», come ricordato dallo stesso Napolioni.

Tanta la gratitudine da parte della comunità di S. Abbondio e del parroco don Andrea Foglia che, riprendendo le parole che don Mazzolari usò, al termine della visita pastorale a Bozzolo, nei confronti dell’allora vescovo Cazzani, ha messo in luce la bellezza del rapporto paterno che si instaura tra un pastore e il suo gregge.

«Per riprendere davvero il nostro cammino, per ripartire, non ci resta che affidarci a Maria, con la consapevolezza che le pietre che formano la Santa Casa possono sostenerci ed accompagnarci sempre», ha concluso mons. Napolioni prima di recarsi a rendere omaggio alla Madonna Nera al termine della Messa.

 




Visita pastorale, dal 4 al 6 febbraio il vescovo nella parrocchia di S. Abbondio a Cremona

Sarà la parrocchia di S. Abbondio a Cremona, ad accogliere il vescovo Napolioni, nel fine settimana del 4, 5 e 6 febbraio, per la visita pastorale “Gesù per le strade”.

«L’idea di fondo di questo incontro – spiega il parroco, don Andrea Foglia – è che il Vescovo si inserisca nella vita pastorale ordinaria per accompagnare e confermare la nostra comunità». Nessun evento particolare, dunque, ma un’attenzione particolare che verrà dedicata all’ambito educativo. A testimonianza di questo, i due incontri che, nella mattinata di venerdì 4 febbraio, apriranno la Visita. Il vescovo avrà modo, in primo luogo, di salutare bambini ed insegnanti della scuola dell’infanzia “S. Abbondio”; successivamente farà visita alla scuola media “A. Campi”, presenza rilevante nel territorio della parrocchia.

«L’incontro con queste realtà – racconta don Francesco Gandioli, vicario parrocchiale – ci pare significativo all’interno di una riflessione sulle dinamiche educative, che si declinerà anche a livello strettamente parrocchiale con gli incontri per gli adolescenti e per le famiglie».

Il programma prevede infatti due momenti specifici nel pomeriggio di sabato 5 febbraio. Alle 16, infatti, monsignor Napolioni incontrerà i genitori dei bambini che frequentano il percorso di iniziazione cristiana; dalle 18.30 ci sarà invece uno spazio di confronto e dialogo con gli adolescenti.

«In entrambi i casi – prosegue don Gandioli – va sottolineato il fatto che abbiamo scelto di invitare il vescovo alle proposte che già rivolgiamo a questi gruppi. In particolare con i genitori, gli chiederemo di sostenere il rinnovamento della prassi dell’iniziazione cristiana secondo il progetto diocesano, che ha visto la parrocchia impegnarsi soprattutto nella proposta di accompagnamento delle famiglie». Famiglie che avranno un’occasione dedicata nel pomeriggio di venerdì 4 febbraio. Il vescovo visiterà infatti alcune case della parrocchia «nello stile della benedizione delle famiglie – specifica don Foglia – che abbiamo sempre cercato di portare avanti, di anno in anno, e che ha dovuto interrompersi ultimamente solo a causa della pandemia».

Non mancherà poi un appuntamento dedicato alla riflessione sulla Scrittura: venerdì sera, alle 21, «avremo modo di confrontarci con il vescovo sul Vangelo – conclude il parroco – potendo così contare sulla sua parola buona all’interno del nostro consueto appuntamento dedicato all’ascolto della Parola».

Nella giornata di domenica 6 febbraio, poi, mons. Napolioni presiederà le Messe delle 9.30 e delle 11, quest’ultima trasmessa in diretta tv su Cremona1 e sui canali social della diocesi. Tra le due celebrazioni ci sarà spazio per la benedizione della struttura, posta nel chiostro, che la parrocchia ha approntato per la conservazione delle ceneri, un’idea coltivata da alcuni anni e che ora trova piena realizzazione.