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Nell’unità pastorale Santa Maria della Pace la visita del Vescovo, don Conti: «Quando nella Chiesa sappiamo che il nostro pastore ci guida, questo ci permette di prendere coraggio»

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«La nostra comunità vuole ringraziare il Vescovo per aver fatto un cammino insieme a noi, per averci donato parte del suo tempo, ma soprattutto per averci consolati e stimolati a fare un cammino insieme. Quando nella Chiesa sappiamo che il nostro pastore ci guida, questo ci permette di prendere coraggio». Con queste parole don Ettore Conti, affiancato dai collaboratori pastorali don Luigi Carrai e don Paolo Tonghini, al termine della celebrazione che domenica 29 gennaio a Scandolara Ravara ha concluso i tre giorni la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni nell’unità pastorale “Santa Maria della Pace”, formata dalle parrocchie di Ca’ de’ Soresini, Castelponzone, Cingia de’ Botti, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Monasterolo e Vidiceto.

Il primo momento d’incontro che ha dato il via all’itinerario di incontri con la comunità si è svolto presso la Fondazione «Elisabetta Germani» di Cingia de’ Botti, dove fra i reparti gli ospiti hanno accolto il Vescovo fra saluti, cartelloni di benvenuto e lavori di cucito preparati a mano appositamente per quella giornata. Il presidente della fondazione Enrico Marsella ha raccontato dell’esperienza, spiegando che «la presenza del Vescovo ha un significato molto importante, ha portato parole di vicinanza e conforto ai nostri ospiti che hanno apprezzato molto la sua visita. Oggi si sono ricordati ancora una volta i valori che fondano l’eticità della nostra struttura, la dottrina sociale della Chiesa mette al primo posto l’importanza della persona, e i nostri operatori la vedono come il principio verso il quale ispirarsi».

 

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Sono stati particolarmente significativi anche gli incontri di sabato 28 gennaio con la realtà amministrativa dei vari paesi, insieme ai sindaci e agli imprenditori che operano come motore e colonna portante delle comunità, fino ad arrivare ai momenti di condivisione di idee ed esperienze che han visto come protagonisti i giovani, che con il Vescovo si son riuniti per lasciare libertà al dialogo costruttivo e sincero che caratterizza la vita di ragazzi e ragazze, concludendosi nella spensieratezza di una cena fatta in compagnia, fra risate e giochi che si sono protratti per il resto della serata.

Una particolare attenzione è stata rivolta alle singole comunità delle numerose frazioni che formano l’unità pastorale, ognuna di esse ha infatti potuto trovare un momento per incontrare il vescovo Napolioni durante i momenti di preghiera e durante le celebrazioni che si sono tenute su tutto il territorio fra venerdì, sabato e domenica.

Una tre-giorni fondata sull’ascolto e sulla condivisione, con numerosi appuntamenti che si sono alternati nelle giornate da venerdì fino a domenica, in un itinerario che ha portato il Vescovo non solo a visitare, ma proprio a vivere le comunità dell’unità pastorale, nell’incontro con i giovani e gli anziani, con i fedeli e le autorità civili.

«Tornando a casa mi metterò a riflettere su quello che abbiamo vissuto – ha affermato il Vescovo al termine della Messa di domenica – e nei prossimi giorni vi manderò una lettera che contiene i suggerimenti che abbiamo maturato, che contiene le piste su cui camminare», concludendo con l’augurio che la comunità, insieme al parroco e ai collaboratori pastorali possa continuare ad impegnarsi nella via della condivisione, strada giusta e necessaria da percorrere.

 

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Visita pastorale, a Piadena tre giorni di incontri e dialogo

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Non solo gli incontri con le diverse realtà parrocchiali, visitando le famiglie e gli anziani nelle abitiazioni e nella casa di riposa “San Vincenzo”. Le tre giornate di vista pastorale del vescovo Antonio Napolioni nell’unità pastorale di Drizzona, Piadena e Vho sono state occasione di incontro sul territorio: dai ragazzi delle scuole alle realtà associative e di volontariato, come la Caritas, il progetto “Apri”, la cooperativa “La Famiglia”, la Protezione Civile, l’Emporio Solidale, e la comunità “Amici di Emmaus”, che proprio a Piadena gestisce il mercatino del riuso e che proprio il 22 gennaio ha celebrato il 16° anniversario della morte di Abbé Pierre, fondatore della comunità internazionale “Emmaus”.

Particolarmente significativa è stata la visita del vescovo con la comunità islamica di Piadena. Un momento di condivisione che si è svolto domenica mattina, prima della Messa, incontrando i bambini e i ragazzi della scuola coranica che, accompagnati da padri e madri, imparano e migliorano la padronanza della lingua araba per lo studio del Corano. Con loro, che hanno donato al vescovo regali e disegni, sono stati trattati i temi della pace e della fratellanza. «Abbiamo chiacchierato con franchezza, riconoscendo anche il dolore, loro e nostro, di fronte alle deformazioni del volto di Dio», ha spiegato proprio il vescovo nell’omelia delle celebrazione delle 11. «Noi vogliamo dire “no” a tutto ciò che scandalizza i nostri ragazzi e dire “sì” a ciò che invece attira il volto del Signore, la Sua misericordia, l’amicizia fraterna con tutti e la riconciliazione dove abbiamo ferite e conflitti». E ha concluso: «Allora l’unità dei cristiani e il dono della Parola oggi sono le piste su cui questa comunità riprende il cammino».

La celebrazione conclusiva della vista, vissuta nella Domenica della Parola, è stata concelebrata dal parroco don Antonio Pezzetti, da don Cristiano Cazzulani, don Francesco Fontana, insieme anche al diacono don Andrea Bani, prossimo al presbiterato che sta vivendo il suo primo anno di ministero in parrocchia. Presenti lle autorità del territorio, dei gruppi di volontari (tra cui anche i vigili del fuoco volontari di Piadena). Il coro parrocchiale ha animato la liturgia nel canto, sotto la direzione di Matteo Priori (il sindaco) all’organo.

«Una celebrazione domenicale oggi più solenne, più partecipata, più bella – ha esordito Napolioni – non tanto perché c’è il vescovo, ma perché ci siamo avvicinati piano piano in questi giorni a un crescendo di grazia e di condivisione, semplice e con tutti coloro che ho potuto incontrare». Tre giorni intensi, che, come sottolineato dal vescovo nell’omelia, «passati in fretta, ma sono passati proprio bene».

«Siamo stati bene insieme perché le nostre piccole vite si sono incontrate nella ricerca dell’essenziale – ha ricodato mons. Napolioni –. Né io ho preteso da voi meraviglie, né voi avete preteso da me miracoli, ma insieme abbiamo cercato la roccia su cui essere fondati, la sorgente che possa dissetare la nostra voglia di vita e di felicità, quella dei bambini curiosi, quella dei giovani in ricerca, quella delle famiglie piene di responsabilità, ma anche di bellezza, quella dei malati, dei disabili, delle persone più in difficoltà, che portano Cristo dentro di sé, quella degli anziani, che ridiventano bambini e così sono pronti ad accogliere la sorpresa, il Regno di Dio che è vicino per tutti, in mille modi, ma tutti frutto della venuta di Gesù».

In una domenica il cui Vangelo esorta gli uomini ad adempiere la propria missione, a far risplendere la propria vocazione, il vescovo ha ricordato che il Vangelo è «potenza di Dio affidata alla comunità, purché la comunità lo accolga senza divisioni». «Io non ho visto grandi divisioni, ho visto tante realtà che però forse temono di non avere un futuro – ha proseguito –. Allora impegniamoci a mettere da parte il lamento e a mettere al centro lo sguardo. Siamo molto più alleati per la stessa causa che non rivali in un campionato delle buone opere».

La celebrazione si è conclusa con il ringraziamento del parroco, don Antonio Pezzetti: «Le parole che il vescovo ci ha detto, la voce che ci ha lasciato, sono segno di una vicinanza che non può che darci forza per continuare il nostro cammino. Il nostro vescovo ha sempre voluto “Gesù per le strade” – slogan di questa visita – e Gesù è nelle strade anche della nostra comunità».

Un momento di festa in oratorio ha quindi segnato a tutti gli effetti la conclusione della visita pastorale.

 

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“Parrocchia famiglia di famiglie”, dal 20 gennaio la visita pastorale del Vescovo a Piadena, Drizzona e Vho

«Le famiglie sono chiamate a costruire le realtà nella nostra comunità», spiega don Antonio Pezzetti, parroco di Piadena, Drizzona e Vho, comunità che ospiteranno, dal 20 al 22 gennaio, la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni. «Il tema che abbiamo scelto, già nella pre-visita, è “Parrocchia famiglia di famiglie” – prosegue il sacerdote – per sottolineare proprio questo loro ruolo. Sarà l’incontro di una comunità che cerca nel suo pastore una voce, un incoraggiamento per il proprio cammino».

La visita avrà inizio nella mattinata di venerdì 20 gennaio, con l’incontro, in programma alle 9.30, con gli alunni, i docenti e il dirigente delle scuole elementari e medie di Piadena. Una scuola che, come sottolinea il parroco «è la prima alleata nell’educazione dei ragazzi».

La giornata di venerdì sarà inoltre dedicata all’incontro con gli anziani della frazione di San Paolo, alle 15.30, e della casa di riposo “San Vincenzo” di Piadena, presso la quale il vescovo presiederà la Messa alle 16.30. «La casa di riposo – afferma don Pezzetti – è un punto di riferimento per la nostra comunità. È sempre stato un importante luogo di carità, che ospita gli anziani, coloro che da sempre ci trasmettono i valori della vita cristiana e che ora si trovano in un momento di fragilità». Alle 18, invece, presso il Comune di Piadena Drizzona, avrà luogo l’incontro con l’Amministrazione comunale.

«Come il vescovo ha sempre sottolineato, la Parola sa dare alla comunità cristiana, anche in questo tempo, le giuste indicazioni, la giusta luce, perché il cammino sia più chiaro». Per questo motivo, il venerdì sera sarà dedicato al Giorno dell’ascolto. Appuntamento alle 21 nella sala capitolare del chiostro, nell’oratorio di Piadena.

Il sabato mattina sarà dedicato al sociale, con gli incontri, a partire dalle 9.30, dedicati alle realtà del territorio e a tutti i volontari impegnati negli ambiti della carità, della sussidiarietà e vicinanza alle famiglie più fragili: protagonisti di questi incontri saranno la Comunità Emmaus, la realtà dell’Emporio solidale, la Caritas, la cooperativa “La Famiglia” e la Protezione Civile.

«Anche noi dell’oratorio siamo protagonisti dell’accoglienza, attraverso il progetto “Apri”, affiancato dalla realtà del progetto comunale “Sai”, di alcuni ragazzi immigrati – racconta don Antonio Pezzetti –. Precedentemente ospitati dalla Casa dell’Accoglienza di Cremona, questi ragazzi non solo hanno trovato una casa, ma anche una rete di famiglie che li hanno accompagnati nella vita quotidiana, aiutando anche il loro inserimento nel mondo del lavoro e aiutandoli a trovare il loro posto nel territorio». Con questi giovani il vescovo pranzerà, dopo l’incontro delle 11.45, presso l’oratorio di Drizzona, prima dell’incontro del pomeriggio con Pontirolo, nella chiesetta della frazione.

Il sabato pomeriggio sarà poi dedicato ai genitori, con l’incontro delle 15.30. «Sono gli attori principali delle nostre famiglie – continua il sacerdote –. Una parola del vescovo ai genitori penso sia attesa, per far aver loro una guida, una vicinanza, per accompagnarli». Alla sera, dopo la Messa a Vho delle 18, ci sarà l’aperitivo del vescovo con i giovani e l’incontro con i ragazzi delle scuole medie e superiori presso l’oratorio di Piadena.

Domenica 22 gennaio, ultimo giorno di visita, il vescovo incontrerà, alle 10, il centro islamico di Piadena, «come gesto di fratellanza e in segno di quella pace che le religioni devono difendere». A seguire, la Messa conclusiva a Piadena, in programma alle 11 e trasmessa in diretta su Cremona 1 e sui canali social della Diocesi. Alle 12.30 l’aperitivo in piazza con tutta la comunità chiuderà la visita pastorale.




Visita pastorale a Romanango, don Merisi: «Vogliamo continuare a vivere questo incontro giorno per giorno»

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«Sono stati tre giorni all’insegna della semplicità e della serenità e vogliamo continuare a vivere questo incontro giorno per giorno». Così don Emilio Merisi, parroco di Romanengo, al termine della Messa solenne di domenica 15 gennaio con la quale si è chiusa la visita pastorale “Gesù per le strade» del Vescovo alla parrocchia dei Santi Giovanni Battista e Biagio a Romanengo e nel corso della quale monsignor Napolioni ha incontrato le varie realtà del paese, dai bambini e ragazzi ai giovani, dall’imprenditoria locale all’amministrazione comunale, dai gruppi parrocchiali alle associazioni di volontariato, per una tre-giorni all’insegna dell’ascolto e della condivisione.

Fra gli appuntamenti anche l’incontro con l’MCL di Romanengo. Ad accogliere il vescovo, accompagnato da don Emilio e dal sindaco Attilio Polla, la dirigenza del circolo guidata dal presidente Michele Fusari e dall’amministratore Riccardo Barbaglio. «Una realtà viva e molto attiva nello sviluppo della quotidiana operatività a servizio delle dinamiche sociali, aggregative e caritative, con un particolare attenzione al mondo del lavoro in un rapporto costante con le altre realtà del paese». Così il vescovo ha definito l’MCL di Romanengo. «Romanengo è un paese molto dinamico in cui si intrecciano tante realtà che interagiscono tra di loro – ha commentato Michele Fusari – e il circolo MCL da mezzo secolo continua a svolgere il suo importante servizio alla comunità in un coerente impegno di testimonianza cristiana a servizio della chiesa e delle persone che incontra. Bravi quindi i nostri dirigenti locali che ringrazio per quanto continuano a fare e grazie, a nome di tutto l’MCL, al vescovo Antonio che dimostra costantemente il suo stile di pastore attento e sensibile al vissuto quotidiano e al parroco don Emilio, da sempre amico di questa realtà».

Positivo l’incontro con il sindaco Attilio Polla e con l’Amministrazione comunale nella sala consiliare del municipio, presenti anche alcuni dipendenti del Comune. Nella riunione il Vescovo ha annunciato la concessione della prima parte del finanziamento (160mila euro) per la sistemazione del tetto della chiesa parrocchiale.

Ricco di emozioni il momento di visita alla casa di riposo “Vezzoli”. Celebrando la Messa per gli ospiti e il personale, Napolioni ha invitato tutti a guardare a Gesù anche nella malattia, «Perché Lui capisce, sa compatire ed aiuta chi ha bisogno».

Molto partecipata la Messa conclusiva di domenica mattina. Conoscere, contemplare e testimoniare. Su questi tre verbi il vescovo ha incentrato l’omelia, terminata con l’esortazione ai fedeli ad incontrare Gesù nelle persone. “Ci sono mille occasioni – ha detto – per tirare fuori da noi questa gioia. Anche noi, scegliendo di vivere il vangelo, possiamo partecipare a questo farsi pastore da parte di Gesù”. Al termine, aperitivo di saluto in oratorio.

 

 

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Visita pastorale, Romanengo si prepara all’incontro con il Vescovo

«Non è un’ispezione ma un modo per incontrarci, conoscerci meglio e condividere con noi la gioia e le fatiche di vivere da cristiani nel mondo di oggi». Così il parroco don Emilio Merisi nella presentazione della visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni a Romanengo sul giornalino parrocchiale di Natale. Una visita pastorale ispirata al tema “Gesù per le strade. Parrocchia casa ospitale” che avrà inizio venerdì 13 gennaio, alle 14, con la visita a due aziende del posto.

A seguire, Messa con genitori, bambini e comunità alle 16.15, la visita ad alcuni anziani alle 17.30 e il primo incontro con le realtà del volontariato locale alle 18: la Croce Verde, l’Avis, l’Aido, l’Auser e la Pro Loco. Dopo cena, è previsto l’incontro del vescovo con il Consiglio pastorale e con quello degli affari economici della parrocchia.

La giornata di sabato si aprirà alle 9 con l’incontro fra Napolioni e il sindaco Attilio Polla e la sua Amministrazione, seguito alle 10 dalla Messa alla casa di riposo “Vezzoli” e un incontro con il Consiglio d’amministrazione della struttura di via Castello. Alle 11, visita al bar del Movimento Cristiano Lavoratori.

Nel pomeriggio ancora incontri: alle 15 con l’Azione cattolica ragazzi, alle 16 con la squadra Amatori Oratorio, alle 17.30 con i gruppi adolescenti, giovani, lavoratori e laureati. In serata, adorazione eucaristica in chiesa parrocchiale.

Terzo e ultimo giorno quello di domenica 16 gennaio, che inizierà alle 9.15 con l’incontro di Napolioni con i gruppi di volontariato della parrocchia (catechisti, caritas, bar, servizi in oratorio e chiesa). La conclusione alle 11, con la celebrazione della Messa solenne in chiesa parrocchiale (trasmessa in diretta tv su Cremona1 e in streaming sui canali web e social diocesani) seguita da un aperitivo in oratorio.

La visita pastorale darà modo al pastore della Chiesa cremonese di confrontarsi con tutte le realtà locali. Romanengo è un paese vivace dal punto di vista associativo, come spiega don Merisi: «La parrocchia è molto aperta alla collaborazione con il mondo del volontariato. Quando c’è bisogno, ci si dà una mano reciprocamente. Avis ed Aidmo fanno la loro festa in oratorio, tanto per fare un esempio». Numerosi sono i gruppi che orbitano attorno alla parrocchia e all’oratorio. Tutti sono stati capaci di superare la fase più acuta della pandemia. «Come partecipazione domenicale – precisa il parroco – siamo tornati ai livelli pre-Covid. Per quanto riguarda i gruppi, dopo la fase più acuta della pandemia tutti si sono ripresi. Solo il gruppo 19/30 anni sta facendo un po’ più fatica”.

Infine i progetti della parrocchia. «Dobbiamo sistemare il tetto della chiesa parrocchiale – dice il parroco – e restaurare la chiesina che anticamente era la chiesa del convento dei frati, dedicata a Santa Maria della misericordia».

 

“Gesù per le strade”, da metà gennaio riprende la Visita pastorale




“Gesù per le strade”, da metà gennaio riprende la Visita pastorale

Mancano ormai poco alla ripresa della Visita pastorale che, a differenza dello scorso anno quando si concentrò sull’intera zona 3, quella della città di Cremona, nel 2023 sarà itinerante in tutte le altre quattro zone pastorali. Il primo appuntamento sarà nel fine settimana del 13/15 gennaio, quando il vescovo Antonio Napolioni incontrerà la comunità di Romanengo.

«Dopo la pausa, torna finalmente la visita pastorale “Gesù per le strade” – spiega don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale della Diocesi di Cremona –. E torna sempre con lo stile, promosso dal vescovo Napolioni, di ascolto della vita ordinaria delle comunità, della loro quotidianità, di ascolto delle fatiche nei loro cammini: l’ascolto di un percorso sinodale che si sta compiendo anche a livello universale».

Dopo la visita a Romanengo, dal 20 al 22 gennaio sarà il turno dell’unità pastorale di Piadena, Drizzona e Vho. Il weekend successivo, invece, sempre nella Zona 4, il vescovo visiterà l’unità pastorale formata dalle parrocchie di Scandolara Ravara, Ca’ de’ Soresini, Castelponzone, Cingia de’ Botti, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Solarolo Monasterolo e Vidiceto.

A febbraio il vescovo farà ritorno nella Zona 2: dal 3 al 5 febbraio visita all’unità pastorale di Castelleone e Corte Madama, mentre dal 10 al 12 febbraio appuntamento presso la parrocchia di S. Siro Vescovo a Soresina.

Successivamente gli impegni nella Zona 5, nel mantovano: dal 24 al 26 febbraio mons. Napolioni sarà ospite presso l’unità pastorale di Pomponesco, Bellaguarda, Casaletto e Salina; dal 3 al 5 marzo andrà invece in visita all’unità pastorale di  Cavallara, Corregioverde, Dosolo, Sabbioni di S. Matteo, S. Matteo delle Chiaviche e Villastrada.

A chiudere il calendario di visite sarà la Zona pastorale 1, con la parrocchia di S. Giovanni Battista, a Fornovo San Giovanni, che accoglierà il vescovo dal 10 al 12 marzo e la parrocchia di S. Maria Assunta e S. Sigismondo, a Rivolta d’Adda, il weekend successivo, dal 17 al 19 marzo.

In occasione della visita pastorale, la Messa domenicale delle 11 trasmessa in diretta su Cremona1 (canale 19) e i canali web e social diocesani sarà proposta, in collaborazione con l’emittente cremonese, dalle comunità interessate dalla visita pastorale e con la celebrazione presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Le prossime visite pastorali seguiranno il tradizionale stile organizzativo, con una pre-visita, in programma a partire da settembre, durante la quale il vescovo incontrerà i sacerdoti e i consigli pastorali delle parrocchie interessate, la visita vera e propria e, dopo un anno, un post-visita di resoconto.




Visita pastorale, nel weekend l’ultima tappa dell’anno a Cassano

Un’attesa lunga, finalmente sul punto di concludersi. Annunciata in più occasioni e rinviata ben due volte a causa dell’emergenza sanitaria, nel fine settimana da venerdì 1 a domenica 3 aprile si realizzerà la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni a Cassano d’Adda. Variegato è il programma della visita, la prima dopo la riunione sotto una sola guida pastorale delle quattro parrocchie milanesi, precedentemente affidate a distinti parroci.

Oratori, scuola, famiglie, associazioni di volontariato, forze dell’ordine e Amministrazione comunale, senza dimenticare i fragili e i bisognosi con le visite presso la RSA Belvedere  e i rifugiati ucraini, saranno al centro dei principali appuntamenti. Un calendario fitto quello che attende monsignor Napolioni nel lembo milanese della diocesi e che intende coinvolgere – tra ascolto, preghiera e meditazione – una comunità da poco avviata sul percorso dell’unità pastorale.

«Consegneremo al Vescovo il percorso iniziato, chiedendo lumi e ispirazione per il cammino futuro – commenta a tale proposito, con schietta semplicità, il parroco don Vittore Bariselli –. Ci porremo reciprocamente in ascolto, con la prospettiva di una ripartenza in tempi sicuramente assai problematici e che sembrano lasciare spazio a poche certezze». E ancora: «Con fiducia attendiamo l’incoraggiamento a continuare nella nostra marcia. Accogliamo il nostro Vescovo con gratitudine e speranza, in attesa delle nuove sfide che ci attendono, come la costituzione del nuovo e unico consiglio pastorale».




«La pastorale la facciamo tutti insieme», il vescovo in visita alle parrocchie unite di Cassano d’Adda

“Una città, una fede, una Chiesa”: il motto che ha annunciato la visita pastorale del vescovo Napolioni a Cassano d’Adda si rivela la migliore sintesi dei tre giorni vissuti intensamente nella periferia milanese della diocesi. Un fitto e variegato programma di incontri ha guidato mons. Napolioni nell’incontro con le quattro comunità cassanesi, ora avviate in un rinnovato percorso di unità. «Il vescovo viene per conoscere, per confermare la comunità nell’orientamento – ha più volte evidenziato nel corso degli incontri con i fedeli –. Più che per fare discorsi, sono venuto per capire e comprendere. La pastorale la facciamo tutti insieme, nella semplicità e nell’attenzione reciproca che il Signore ci suggerisce».

L’esordio della visita è significativamente avvenuto, venerdì 1° aprile, al cimitero, per pregare per i defunti, «per la memoria e il ringraziamento di chi ci ha preceduto». Intensi e partecipati sono stati i successivi appuntamenti con le scuole dell’infanzia, la celebrazione eucaristica presso la Rsa Belvedere e il proficuo incontro con le tante sigle che compongono il mondo dell’associazionismo locale, nel quale sono stati evidenziati i tanti bisogni (vecchi e nuovi) di una città che vive le difficoltà dell’oggi ma guarda anche al futuro «con spirito di grande solidarietà».

Molto apprezzati e partecipati sono risultati inoltre gli incontri con le realtà educative, la comunità ortodossa (che da anni si ritrova per il culto nella chiesa di Sant’Aquilino) e, soprattutto, i quattro momenti di “ascolto della Parola” – svoltisi in ciascuna delle principali chiese cassanesi – incentrati sul tema della misericordia e del perdono. Quattro incontri di ascolto nel corso dei quali, con semplicità, il vescovo ha sollecitato i partecipanti a far propria la Parola, in uno spirito di reciproco ascolto e condivisione.

In Municipio l’aula del Consiglio Comunale, quasi al gran completo, ha accolto, la mattina di sabato 2 aprile, il vescovo per un confronto con sindaco, assessori e consiglieri. «La sua presenza tra noi è un segnale importante – l’indirizzo di saluto del Primo cittadino Fabio Colombo –. Occorre collaborare per il bene di tutti e il rapporto tra Comune e parrocchie è fondamentale e particolarmente proficuo, soprattutto in un tempo di forti bisogni come quello attuale». Gli interventi del presidente del Consiglio comunale Giovanni Albano e dei consiglieri Francesco Testa, Elena Bornaghi, Vittorio Caglio e Valerio Brambilla hanno voluto evidenziare il ringraziamento per l’attenzione posta dal vescovo alla politica cittadina, nonché mettere in luce le tante potenzialità di una comunità vivace e laboriosa. Mons. Napolioni non ha mancato di ricordare la grande capacità di accoglienza della comunità cassanese: «Tutti i sacerdoti diocesani transitati per Cassano conservano un ottimo ricordo: gente generosa, una comunità che vive della particolarità di essere a cavallo tra tre provincie e due diocesi». La visita pastorale ha insomma risvegliato molti entusiasmi e riorientato le comunità parrocchiali cittadine, rinforzandole nello spirito di unitarietà e condivisione.

Ricco di speranza e ringraziamento il commento del parroco don Vittore Bariselli: «I numeri non sono importanti ma apre il cuore constatare come sia stata importante la partecipazione dei cassanesi: è confortante e significa che nella nostra città c’è voglia di fare comunità cristiana».  «Abbiamo cercato di raccogliere alcune fotografie delle comunità cristiane di Cassano: ora attendiamo cosa ci dirà il vescovo, quali indicazioni vorrà fornire per proseguire nel percorso avviato dell’unirà pastorale – prosegue don Vittore –. Ci aiuterà sicuramente a costruire nuovi orizzonti per poter vivere e testimoniare la nostra fede e soprattutto per dare risposta a un interrogativo: quale comunità cristiana vogliamo costruire per il futuro? I muri raccontano la bellezza della fede del passato e delle generazioni che ci hanno preceduto. Noi dobbiamo trovare nuove forme e un nuovo modo di vivere la fede che Dio ci ha consegnato, costruendo relazioni ancora più intense e guardando in faccia alle paure e ai timori che caratterizzano questi tempi. Forza Cassano dobbiamo andare avanti!».

«Cassano d’Adda è in cima alla diocesi ed è quindi in cima alle preoccupazioni e trepidazioni del vescovo – ha evidenziato mons. Napolioni alla fine della Messa di domenica mattina, cgelebrata nella chiesa di San Zeno –. Ci si attende che voi fedeli cassanesi diventiate per tutti un esempio di rinnovamento, di unità e di speranza. Continuerò a darvi fastidio, a sollecitarvi e spronarvi per la prosecuzione del cammino che ha visto in queste giornate i suoi momenti di grazia». La strada è ormai tracciata: tocca alla comunità cassanese percorrerla con fiducia e speranza.




L’incontro con le comunità di San Felice e San Savino ha concluso la visita pastorale nella città di Cremona

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Si è aperta con un ringraziamento, da parte di monsignor Antonio Napolioni, la Messa che ha chiuso ufficialmente la visita pastorale nelle parrocchie di San Felice martire e San Savino vescovo in Cremona e con loro all’intera città di Cremona. Nella mattinata di domenica 20 marzo, infatti, il vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica – concelebrata dal parroco, don Gianluca Gaiardi – al termine di una tre giorni «in cui abbiamo potuto conoscerci, dialogare e pregare insieme, confrontandoci a partire dalle belle e profonde domande che sono emerse da questa comunità».

Domande che sono state poste al centro della riflessione domenicale di Napolioni, perché «ciò che sta accadendo nel mondo naturalmente ci interroga. È accaduto persino a Gesù, ce lo dice il Vangelo, di essere al centro di interrogativi profondi. Ad essi, però, egli risponde eliminando l’idea che ciò che accade preveda sempre una colpa. Sappiamo anche noi che, talvolta, il male è inspiegabile».

Non è mancato un riferimento all’esperienza della pandemia che, come in molte altre parrocchie, oltre ad aver provocato dolore e sofferenza, ha interrotto numerosi percorsi ed attività anche nelle comunità di San Felice e San Savino. «In questo senso – ha commentato don Gaiardi – è stato bello poter condividere con il vescovo anche la nostra umanità, che purtroppo è fatta anche di fatica, oltre che di gioia ed entusiasmo».

Ed è stata proprio la speranza ad animare la conclusione dell’omelia di Napolioni, una fiducia nel domani «radicata nella consapevolezza che Dio è presente nella storia, si manifesta nelle nostre relazioni umane, semina nei nostri cuori, anche quelli malati e sofferenti, la vita che viene dal Risorto. Ecco il fuoco che anima la nostra fede: la fiamma inesauribile dell’amore di Dio».

Una sottolineatura particolare, quella sulla carità, che il vescovo ha effettuato alla luce della presenza di numerose realtà caritative all’interno della parrocchia. Oltre alla visita all’associazione “La Zolla” e alla comunità gestita dalla cooperativa Varietà, entrambe attive nel mondo della cura per persone fragili, monsignor Napolioni ha infatti incontrato i gruppi Caritas e Credo, presenti da molti anni sul territorio e particolarmente impegnati nel sostegno ai più bisognosi.

Il vescovo ha poi riservato un ultimo pensiero ai più giovani e alle famiglie, a cui è stato riservato un momento particolare nel pomeriggio di sabato 19 marzo. «Trascorrendo con voi questi pochi giorni – ha raccontato monsignor Napolioni – ho potuto osservare quanta buona legna da ardere ci sia in questa comunità, legna capace di partecipare e alimentare questo fuoco che è più forte di ogni paura, guerra e preoccupazione». E ai ragazzi ha rivolto l’invito a «crescere nella comunità, cercando di tenere accesa questa fiamma».

Prima della benedizione conclusiva, don Gianluca Gaiardi ha ringraziato il vescovo a nome dell’intera comunità, ribadendo «quanto sia stata preziosa e significativa la sua presenza, anche e soprattutto per le persone che, nelle mattinate di venerdì e sabato, sono stati visitate nelle loro case, in un clima semplice e familiare, ma profondamente vero e autentico». Le parrocchie di San Felice e San Savino hanno poi omaggiato monsignor Napolioni con un semplice dono, un grembiule, «segno della dimensione caritativa e di servizio che sperimentiamo nella nostra comunità e che abbiamo condiviso insieme a lei».

 




Dal 18 al 20 marzo il vescovo in visita a San Felice e San Savino

«La presenza del vescovo Antonio nelle nostre comunità è una preziosa occasione per poter rinsaldare i legami che purtroppo questo periodo di pandemia ha lacerato». Così don Gianluca Gaiardi, parroco di San Felice martire e San Savino vescovo, ha introdotto e presentato l’arrivo di monsignor Napolioni per la visita pastorale che avrà luogo tra venerdì 18 e domenica 20 marzo.

Ad aprire le giornate di venerdì e sabato sarà la visita del vescovo alle case degli ammalati di San Felice e San Savino, «dando così la possibilità di incontrare il nostro pastore anche a coloro che purtroppo faticano ad uscire di casa», spiega don Gaiardi. Nella serata di venerdì, invece, spazio alla Parola, «con un momento di condivisione e confronto per gli adulti delle due parrocchie che si era interrotto a causa della pandemia e che proviamo a far ripartire».

Sabato 19 marzo sarà poi un giorno ricco di incontri, con particolare attenzione verso il mondo della carità. Molto particolare e significativa sarà infatti la visita di monsignor Napolioni alla comunità “La Zolla”, un’associazione di volontariato che è attiva sul territorio da oltre vent’anni e si occupa di prevenzione e assistenza nell’ambito della lotta alle dipendenze. «Con il fondatore don Giuseppe Salomoni ‒ spiega don Gaiardi ‒ abbiamo strutturato, nel corso degli anni, numerosi incontri aperti ai nostri parrocchiani, insieme alle celebrazione delle Messe di Natale e della Domenica delle Palme, così da dare un respiro maggiormente inclusivo al rapporto tra parrocchia e associazione». A seguire, Napolioni visiterà anche la comunità “San Felice”, destinata all’assistenza di persone fragili e gestita dalla Cooperativa Varietà di Cremona.

Un particolare momento di preghiera sarà poi vissuto dal vescovo presso il cimitero di San Savino, così che ciascuno possa ricordare e pregare per i defunti della propria famiglia e della comunità.

Nel pomeriggio di sabato spazio alle famiglie, che avranno modo di incontrare monsignor Napolioni e condividere con lui un semplice momento di dialogo all’interno del percorso di Iniziazione Cristiana.

Chiuderà poi la giornata l’incontro dedicato a tutte le realtà associative e caritative delle due parrocchie. Ad esso saranno particolarmente invitati il comitato di quartiere, «da sempre molto attivo e disponibile a collaborare con la parrocchia», il gruppo Caritas «attivo a San Savino con il deposito di alimenti e con la vecchia abitazione parrocchiale che è diventata casa di accoglienza» e l’associazione missionaria Credo, «fondata dall’ex parroco don Natalino Tibaldini con lo scopo di collaborare con un istituto religioso in Ucraina, attraverso il quale, nel corso degli anni sono stati costruite ben due scuole».

Domenica 20 marzo, infine, il vescovo presiederà la Messa delle 11 a San Felice, concludendo così ufficialmente la visita pastorale “Gesù per le strade”, con i fedeli delle parrocchie di San Felice martire e San Savino vescovo che saranno invitati in oratorio per un breve momento conviviale insieme al vescovo.

«Quella che ci aspetta ‒ conclude don Gianluca Gaiardi ‒ è una tre giorni particolare, ma, allo stesso tempo, molto normale, in cui chiederemo al nostro pastore di vivere nelle nostre parrocchie, nella nostra unica grande famiglia, scoprendo i tanti volti delle persone che si adoperano spendendosi nella carità e nel sostegno dei fratelli».