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Spazi e servizi per gli universitari. Presentata la Consulta degli studenti al taglio del nastro della nuova aula studio all’Informagiovani

 

Cremona percorre, con sempre maggior determinazione, la strada per diventare una città universitaria. Il Tavolo Allargato, che da tempo unisce Comune di Cremona, Fondazione Arvedi Buschini, le università e la Diocesi, ne è una lampante dimostrazione.

Un passo significativo, anche alla luce delle numerose personalità presenti, è stata l’inaugurazione della nuova aula studio. Nel pomeriggio di venerdì 12 dicembre, il sindaco Galimberti ha ringraziato “per la passione e la competenza” tutti coloro che hanno collaborato e voluto lo spazio ricavato negli ambienti dell’Informagiovani di Via Palestro 17. Con immutato entusiasmo ha concluso l’intervento lodando la presa di responsabilità degli studenti e lanciando un appello: “Cremona è una città universitaria, tanto è stato fatto ma tanto è ancora da fare”.

Come sottolineato dall’assessore Maura Ruggeri e poi dalla responsabile del Servizio Carmen Russo, l’aula è la risposta ad una richiesta nata dai giovani universitari all’interno del progetto, finanziato da Regione Lombardia e presentato dal Comune di Cremona insieme ad un’ampia rete di partner, Ci sto. Molteplici sono le azioni poste in essere e presentate al folto pubblico presente: da un raccordo tra la generazione Z e le imprese, ai podcast e videopodcast, dall’orientamento alle attività laboratoriali realizzate in collaborazione con il terzo settore.

Francesca, rappresentante della neonata Consulta Interuniversitaria, ha spiegato il processo di formazione del gruppo degli studenti per poi sottolineare: “Cremona è una bella città ma, per gli universitari, potrebbe fare ancora di più”. Ha chiuso l’intervento ringraziando per le molteplici possibilità fornite, in particolare per lo sportello di supporto psicologico, particolarmente prezioso in questo momento storico.

L’aula studio sarà aperta il sabato e la domenica, dalle 10 alle 17, a tutti gli studenti maggiorenni che si saranno prenotati attraverso il portale www.cremonauniversity.it. Negli ampi spazi, luogo di studio ma anche di socializzazione, saranno a disposizione 25 postazioni, la connessione wi-fi e un operatore di supporto.




Università Cattolica in città, presenza vitale per un futuro che… continua

 

Una presenza vitale: sono queste le parole più adeguate a definire il campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Cremona.

Così lo ha definito il Magnifico Rettore, professor Franco Anelli, durante il Graduation Day dello scorso 6 maggio, con il primo “lancio dei tocchi” nella storia della sede cittadina dell’Ateneo, sempre più presenza caratterizzante nella vita della città del Torrazzo.

La sede cremonese della Cattolica presenta ormai tre corsi di laurea magistrali (di cui 2 in lingua inglese), due triennali e un master, suddivisi sulle due facoltà di “Scienze agrarie, alimentari e ambientali” e di “Economia e Giurisprudenza”, a cui si aggiunge la laurea magistrale in fase di istituzione (anch’essa in lingua inglese) in Consumer behaviour: psychology applied to food, health and environment, interfacoltà tra Scienze agrarie, alimentari e ambientali e Psicologia.

 

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«L’anno prossimo la facoltà di Scienze agrarie compie 40 anni di presenza a Cremona: dai 36 iscritti del ’92-93 del diploma universitario in Tecnologie alimentari siamo arrivati agli oltre 1.120 laureati magistrali e triennali della facoltà – ha sottolineato il preside della facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali Marco Trevisan – questo a testimoniare la crescita continua e costante dell’impegno della facoltà nella sede, che prosegue con all’attivazione della nuova laurea magistrale».

«Oggi è un momento di gioia per voi, per le vostre famiglie e per i vostri amici – ha sottolineato il Rettore durante il suo intervento alla cerimonia di conferimento dei diplomi – ma anche il giorno in cui restituiamo ufficialmente alla città un ambiente rivitalizzato dalla nostra presenza».

Una presenza che è preziosa e che, nelle parole del sindaco Galimberti, si è trasformata in invito: «Che la vostra competenza maturata in questi anni sia per tutti, perché abbiamo sfide enormi davanti e abbiamo bisogno della vostra intelligenza».

 

 

La presenza di un polo universitario come quello di Santa Monica, in un luogo ricco della storia scritta nei secoli dalla comunità cremonese, di cui oggi rivela preziose tracce la splendida struttura architettonica rinnovata con un profondo rispetto progettuale, aperto a slanci di grande innovazione, è dunque una risorsa preziosa per l’intero territorio, ma, allo stesso tempo, prevede un certo grado di responsabilità. «Voi ragazzi vi trovate al centro di una transizione epocale – ha commentato la professoressa Anna Maria Fellegara, preside di Economia e Giurisprudenza – e il nostro compito è stato quello di fornirvi competenze sufficientemente solide per intercettare un futuro che è tutto da costruire».

E proprio di futuro ha parlato mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, rivolgendosi a tutti i neolaureati e ai loro familiari. «Mi piace vedere famiglie che aiutano i loro figli a crescere in un contesto serio, impegnato e pieno di prospettiva come l’Università Cattolica. Si tratta di un passo in avanti importante per la nostra comunità civile ed ecclesiale. E a voi, giovani laureati, auguro di seguire i vostri sogni, perché in essi è presente lo Spirito di Dio».

Una ricca storia alle spalle, come quella dell’ex convento di Santa Monica, e lo sguardo rivolto al futuro e al mondo, che coglie l’opportunità offerta dai corsi internazionali della Cattolica per portare in città uno sguardo nuovo. Questa la condizione di chi conclude un percorso di studi e si apre al domani. Le incertezze fanno parte del viaggio, così come il desiderio di spendersi per costruire qualcosa di grande.

«Alla fine di un percorso, amici – ha concluso il Rettore Anelli – ci si trova davanti a nuove scelte da compiere e occorre assumersi delle responsabilità. Non ho ricette da proporvi, piuttosto un’indicazione. Per esprimerla, ricorro alle celebri parole dell’oracolo di Delfi: “Conosci te stesso”. Credo infatti che la scelta migliore sia quella che è dettata dalla propria indole, da ciò che voi sentite essere la vostra vocazione».

La garanzia che giunge da chi è in cammino per comprenderla è una soltanto. Per ogni persona o ambiente che incontrerà, sarà una presenza vitale.




Una Parola che apre all’incontro : il vescovo Napolioni alla consegna dei diplomi in Università Cattolica

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È stato il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ad accogliere nel Campus di Santa Monica i ragazzi e alle ragazze che nel pomeriggio di sabato 6 maggio hanno conseguito la laurea nell’anno accademico 2021/22 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona.

Aprendo la cerimonia della consegna dei diplomi con un momento di riflessione sulla Parola di Dio ha sottolineato che «c’è spazio per tutti, abbiamo bisogno di un incontro umile, sapiente, curioso, generativo tra l’intelligenza, il cuore, l’anima dei giovani e la sapienza, l’esperienza, la delicatezza degli anziani. – aggiungendo che – Dentro i nostri sogni è presente lo spirito di Dio, lo spirito che con i suoi doni alimenta un dialogo che è più potente della morte. Questa è la profezia, che non è semplicemente predire il futuro, ma è ben altro, è toccare la parola potente di Colui che è la fonte dentro la quotidianità dei dialoghi dentro le ricerche e le azioni, che fa sì che i sogni diventino realtà, che il sogno di Dio diventi realtà, il progetto non si imponga ma venga scelto con libertà dentro la risposta di ognuno alla vita come vocazione, come dialogo, come relazione amorevole e feconda». 

La riflessione del vescovo Antonio Napolioni

Sul palco è poi salito il magnifico rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il professor Franco Anelli, che rivolgendosi ai ragazzi e alle loro famiglie ha voluto ricordare che «oggi l’idea è stata quella di unire la consegna dei diplomi con l’apertura delle porte dell’ateneo alla cittadinanza. Un ringraziamento importante va alla fondazione Arvedi Buschini per il contributo alla ristrutturazione al Campus Santa Monica, un contributo non solo di risorse, ma un contributo di impegno, di presenza. – aggiungendo che – Abbiamo attivato 196 progetti di ricerca, abbiamo raccolto un budget di 7 milioni e mezzo di euro, abbiamo pubblicato 297 pubblicazioni, abbiamo elaborato numerosi progetti di ricerca ma stiamo certamente lavorando e abbiamo ottenuto grandi risultati». Con particolare attenzione ai ragazzi che si sono laureati, il rettore ha sottolineato che «ripartendo dall’umiltà del limite è possibile riscoprire la propria umanità. La conoscenza non è un cumulo di nozioni, la conoscenza è usare il proprio sapere per scoprire voi stessi».

L’intervento del magnifico rettore Franco Anelli

Un breve ma significativo intervento tenuto dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha preceduto la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea: «Cremona è un luogo di opportunità, stiamo costruendo una città che sia fatta per i giovani. – e citando un brano tratto dall’Odissea di Omero ha ricordato che – La verità non si può possedere, ma è una cosa che va sempre ricercata, navigando e viaggiando, cercandola per tutta la vita».

Il saluto del sindaco Gianluca Galimberti

La giornata si è conclusa con la consegna delle dei diplomi di laurea magistrale e triennale avvenuta per mano del professor Marco Trevisan, preside della facoltà di scienze agrarie, alimentari e ambientali, e della professoressa Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di economia e giurisprudenza. Al termine i laureati triennali e magistrali si son ritrovati nel cortile antistante al chiostro per il tradizionale lancio dei tocchi.




Università Cattolica, il 29 novembre la benedizione della scultura “Madre di Sapienza”

Martedì 29 novembre alle 15.30 nella sede cremonese dell’Università Cattolica del S. Cuore (via Bissolati 74) sarà inaugurata e benedetta dal vescovo Antonio Napolioni la “Madre di Sapienza”, opera lignea scolpita appositamente per la cappella del Campus dal dott. Sergio Lotta. L’evento, a cui sarà presente l’artista, è aperto a tutti e non richiede prenotazione.

Sono previsti due momenti: dapprima in aula magna sarà presentata l’opera. In collegamento streeming da Milano interverrà l’assistente generale dell’Università, il vescovo Claudio Giuliodori. A seguire prenderanno la parola il direttore di sede Angelo Manfredini e l’assistente pastorale don Maurizio Compiani. Quindi per la benedizione ci si sposterà in cappella dove la scultura è collocata e potrà essere ammirata.

«Grazie all’intraprendenza di un committente, che preferisce rimanere anonimo – commenta don Compiani – è stato possibile impreziosire la cappella del Campus con questa scultura opera del dott. Lotta, conosciuto da molti in città per la sua professione medica. Non tutti invece sanno che egli è “figlio d’arte”: il padre Igino era uno straordinario e apprezzatissimo intagliatore, ricercato sia per la competenza nel restauro sia per l’abilità con cui ha dato vita a opere di sorprendente bellezza. Dal padre, Sergio ha ereditato attrezzi, talento e amore per l’ebanisteria. Nel corso degli anni ha scolpito numerosi lavori riservandone però la visione solo alla cerchia ristretta di amici e familiari. La destinazione dell’opera e l’amicizia con il committente hanno convinto l’artista a scolpire la “Madre di Sapienza”, permettendo di collocarla oggi in Università: questa è dunque la sua prima opera esposta al pubblico, opera frutto maturo e di valore. Il progetto nato dalla genialità del dott. Lotta è stato continuamente condiviso con il committente, con me e con i suoi stessi familiari, accogliendo suggerimenti e suggestioni che l’opera stessa suscitava in tutti mentre prendeva vita. In tale concerto i colpi di scalpello hanno inciso nel legno quanto sapienza e fede hanno maturato nei cuori».




Il Vescovo all’Università Cattolica «L’eccellenza siete voi, profezia di un cambiamento necessario e possibile»

Nella mattinata di martedì 15 dicembre, nella sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il vescovo Antonio Napolioni ha celebrato l’Eucaristia per studenti e professori, un momento di preghiera e meditazione in vista del Natale che è stato anche l’occasione per inaugurare ufficialmente la cappella del Campus recuperata nel complesso di Santa Monica.

A celebrare questo grande evento insieme al Vescovo vi erano don Maurizio Compiani, incaricato per la Pastorale Universitaria, padre Giorgio Viganò, barnabita responsabile della Residenza Universitaria di San Luca, don Roberto Maier, docente di Inglese e Mitologia e don Luigi Mantia, presente in rappresentanza della Società di Mutuo Soccorso del Clero. Tra i presenti il cavaliere Giovanni Arvedi con la moglie Luciana Buschini e i presidi di facoltà Anna Maria Fellegara (Economia e Giurisprudenza) e Marco Trevisan (Scienze Agrarie, alimentari e ambientali).

«Sapienza e scienza divina sono la pienezza di tutti i saperi possibili e sono il fondamento del rinnovarsi, del permettere agli uomini di andare al di là, non solo delle conoscenze scientifiche, giuridiche, economiche e pratiche, ma al di là del limite morale e spirituale, avendo dunque un potenziale di verità e creatività che non finisce di stupirci».

Sono queste le parole con le quali il Vescovo si è rivolto agli studenti presenti nella suggestiva aula magna, ricordando infatti che «le arti vanno oltre gli schemi e danno un respiro all’anima. Ma l’arte delle arti – diceva san Gregorio Magno – è il servizio e la guida delle anime, la cura delle coscienze, l’edificazione del Regno di Dio di cui il popolo di Dio è lo strumento, il lievito nella massa».

«Siamo in un tempo – ha proseguito nella sua riflessione – in cui la Chiesa, pur fiera delle sue istituzioni, non deve avere paura di essere minoranza». Così – ha aggiunto – «pur essendo felici di avere decine di migliaia di iscritti, questa dev’essere sempre un’università di eccellenza: e l’eccellenza siete voi, ragazzi, e i vostri professori». E l’eccellenza è – aggiunge – «la profezia di un cambiamento necessario e possibile»

Guardando poi alle discipline che il campus di Cremona offre nell’offerta formativa delle sue due facoltà, il vescovo ha allargato lo sguardo al futuro, al contributo di cambiamento che questa generazione di studenti può dare, al segno che può lasciare nel mondo: «Dobbiamo riuscire a dare cibo a tutti e in maniera sostenibile per l’ambiente, a rinnovare l’economia affinché esalti la dignità degli uomini, dia ai poveri ragioni di speranza e ai giovani spazio per esprimere la loro fantasia»

«Si può cambiare in meglio!» ha assicurato monsignor Napolioni: «Se noi pre-giudichiamo, bolliamo gli altri ed escludiamo facciamo la politica dello scarto. Invece la potenzialità di rinnovamento del mondo si nasconde dove meno ce l’aspettiamo. E viverlo in un luogo che ricorda questo riscatto, questo rinnovamento possibile è una grande notizia».

 

 

Durante la celebrazione le preghiere dei fedeli sono state lette ognuna in una lingua differente, come segno di multiculturalità, per essere esempio di una Chiesa che non sia solamente quella della propria singolarità, ma che si apra a tutto il mondo, sempre pronta ad accogliere e superare le sfide del domani.

Al termine della Messa, animata dai canti festosi e allegri degli studenti di Cremona, il Vescovo, seguito dagli altri sacerdoti e da tutti i fedeli, si è spostato nella nuova cappella dell’ateneo, per poterla benedire e quindi inaugurarla ufficialmente. «Ecco quindi il senso della cappella in un campus: è un luogo di silenzio, di raccoglimento, magari anche di riposo mentale, affinché si riscopra l’orizzonte dentro cui il vostro applicarsi allo studio riprende significato».




Il 6 dicembre Santa Monica apre le porte agli studenti per l’open day dell’Università Cattolica

Lunedì 6 dicembre il campus di Santa Monica aprirà le porte per l’Open Day, la giornata di presentazione delle lauree triennali e a ciclo unico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il programma (in due turni, alle 8.45 e alle 10.45, a cui è possibile registrarsi a questo link) prevede la presentazione del corso in Economia aziendale con il workshop “Digital transformation: una sfida da vincere” e quello in Scienze e Tecnologie alimentari con un intervento su “Metabolomica & Co.: strategie e applicazioni delle scienze omiche in campo alimentare e nutrizionale”. Al termine è prevista una visita guidata al Campus di Santa Monica.Disponibile anche una presentazione online, sempre su iscrizione.

«Siamo appena partiti con il nuovo Campus – spiega il professor Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali – in una sede bella e confortevole, le cui enormi potenzialità si svilupperanno nel corso dei prossimi anni». Le iscrizioni alla facoltà, in questo primo anno di apertura, si sono mantenute su un numero costante in un periodo in cui il settore delle scienze agrarie e alimentari sta registrando una flessione a livello nazionale. «Consolidare questa partecipazione e l’interesse degli studenti ai nostri corsi è uno dei nostri obiettivi – spiega ancora Trevisan – L’altro traguardo che vogliamo raggiungere è una sempre maggiore con il territorio, per quello che chiamiamo l’ecosistema della ricerca. Questo significa la ricerca di sempre nuove occasioni di interazione con l’industria e il tessuto produttivo cremonese e un investimento sulla diversificazione delle attività di studio, orientate alle esigenze delle aziende. Con la sinergia con la sede di Piacenza portiamo nel polo tutte le anime della nostra facoltà che ha come mandato quello di lavorare su tutta la filiera, dal campo alla tavola». Una connessione tra saperi che si traduce in una didattica sempre aggiornata e orientata allo scambio tra formazione e mondo produttivo, come dimostra, ad esempio, la crescita tecnologica del Campus: «Santa Monica ci ha permesso di ampliare gli spazi di laboratorio e potenziarne gli apparati – aggiunge il rettore –. Abbiamo più laboratori, c’è un estrusore, un mini caseificio, strumenti di analisi aerologica… che possiamo sfruttare per la ricerca ma anche per la didattica. Guardando al Campus di Cremona e Piacenza, possiamo dire che il nostro sistema di laboratori sia un unicum a livello italiano».

A offrire un ulteriore possibilità di sviluppo e di completezza del percorso formativo, lo scambio e la vicinanza con la facoltà di Economia e Giurisprudenza che a Cremona sta conoscendo un rapido sviluppo in termini di offerta formativa e di immatricolazioni. Con i suoi 250 studenti iscritti, infatti, il corso triennale in Economia aziendale è – oltre che il più storicamente radicato – è anche il corso più frequentato della sede cremonese: «Cinque anni fa – osserva il professor Daniele Cerrato, coordinatore del corso – avevamo 40 matricole ad inizio corso. Oggi siamo a 90: più che raddoppiate». Un segnale significativo di come contenuti, metodo e servizi rispondano alle esigenze degli studenti, ma non solo. «In questi anni – continua il docente, che ricopre anche il ruolo di condirettore del CERSI, il Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Ateneo – è cambiata anche la composizione delle classi di studenti: se fino a pochi anni fa gli iscritti erano quasi esclusivamente locali, oggi il 60% dei corsisti arriva da fuori provincia, con proveniennza da 11 diverse regioni italiane. Un dato significativo che si accentua se guardiamo anche all’offerta formativa dei corsi avanzati, con la nuova laurea magistrale in Innovazione imprenditoria digitale che nel suo primo anno accademico conta già 60 matricole, di cui l’80% da fuori regione, la metà delle quali è studente fuori sede». Giovani che arrivano da regioni e province più lontane che studiano e vivono a Cremona. «La città – riflette infatti Cerrato – tende a diventare una vera e propria città universitaria. Il campus di Santa Monica in questo ci dà una mano fondamentale».

Perché il luogo conta. «E, con il suo prestigio unito ad efficienza e modernità, è uno dei “plus” – sottolinea il professore – che si aggiungono alla qualità della didattica, alla ricchezza dei contenuti, alla vicinanza che i nostri numeri consentono di mantenere tra docenti e studenti in Cattolica».

E gli studenti rispondono scegliendo le facoltà e i corsi della Cattolica e – sempre di più – anche la Sede di Cremona e Piacenza per la loro formazione: «I ragazzi oggi chiedono di essere informati per compiere scelte consapevoli sulla loro formazione. L’open day va proprio in questa direzione, ma anche i colloqui di ammissione che non servono ad esaminare i ragazzi, quanto piuttosto a offrire una conoscenza più completa e trasparente di ciò che offriamo in termini di didattica, servizi, sbocchi accademici o nel mondo del lavoro, flessibilità nelle modalità di accesso alla didattica (in presenza, a distanza o con lezioni registrate). Anche il modo in cui l’Università sa reagire all’emergenza oggi è un valore».

 

 

 




In viaggio tra arte e spiritualità con le “Vele” di Gabriella Benedini a Santa Monica

In occasione del centesimo della fondazione, l’Università Cattolica del Sacro Cuore inaugura la tappa cremonese di “Itinerari di Arte e Spiritualità”, il percorso che porta l’arte contemporanea all’interno delle sedi dell’Ateneo. Nel pomeriggio di venerdì 15 ottobre è stata così inaugurata l’installazione dell’artista cremonese Gabriella Benedini nel chiostro di Santa Monica.

La sede di Cremona entra dunque nel progetto intitolato quest’anno «Nulla dies sine linea». collocando l’opera «Vele» nella splendida cornice del campus di Santa Monica, mentre la sede di Milano accoglie «L’arpa del pittore».

L’evento, realizzato a cura del Centro Pastorale di Ateneo e del dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, è segno del fatto che «l’università non si è mai fermata, non ha mai smesso di prendere in mano il pennello e di tracciare la sua linea»: proprio con queste parole il direttore della sede dell’Università Cattolica di Cremona e Piacenza Mauro Balordi ha aperto l’inaugurazione dell’opera d’arte della cremonese Benedini. La mostra – ha aggiunto inoltre mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica – è «occasione di riflessione e dialogo tra cultura e Fede» oltre che «espressione di cura e sensibilità da parte degli studenti».

E proprio alcuni studenti hanno seguito la realizzazione della mostra in veste di esperti d’arte ed organizzatori di eventi, traducendo in pratica le nozioni imparate sui banchi o, negli ultimi mesi, attraverso uno schermo. Tutto questo grazie a quello che la professoressa Elena di Raddo – docente di Storia dell’Arte Contemporanea e guida dei giovani curatori – definisce un «percorso di ricchezza umana, al di là della semplice didattica universitaria», al fianco di un’artista con decenni di brillante carriera alle spalle.

Così la visionaria artista della città del violino omaggia la sua terra natia con un’opera che evoca il tema del viaggio. «Vele» è un insieme di cinque frammenti di barche, sapientemente plasmate e trasformate, ridipinte e convertite in vetroresina: l’opera – come ha spiegato la stessa Benedini -. è il prodotto di un «processo che parte da qualcosa di pre-esistente, che custodisce una memoria, che affascina per le sue forme e per il senso del viaggio che racchiude».

L’arte incontra quindi la spiritualità, riflette sul senso del tempo e del viaggio: «Cinque presenze bianche verticali dialogano con un altro contenitore, il campus dell’Università Cattolica, che un tempo era altro». Perché, in fondo, la vita è un viaggio, fatto di metamorfosi e di cambiamenti.




Università Cattolica, il Campus di Santa Monica apre al futuro, tra offerta formativa e passione per l’umano

Dopo un anno e mezzo di distanze e vuoti colmati solo in parte dalle possibilità offerte dalla tecnologia applicata alla didattica, si può dire che per il nuovo campus dell’Università Cattolica viva proprio in questi giorni il suo “varo” reale.

A raccontare i primi giorni dell’anno accademico nel nuovo campus dell’Università Cattolica nell’ex monastero di Santa Monica a Cremona, è l’ultima edizione di Riflessi Magazine, il mensile digitale della diocesi di Cremona, che dedica all’Ateneo un servizio nell’edizione “Onde” con un ampio reportage fotografico dalla sede di via Bissolati e le parole dei due presidi delle facoltà che propongono i propri corsi nella sede cremonese: «Questo anno e mezzo – riflette il professor Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali – è stata una perdita umana e culturale per tutti. Ora l’aspettativa più importante è quella di lasciarsi alle spalle tutti i problemi legati alla pandemia e tornare a vivere la vita universitaria». «Cerchiamo con tutte le nostre forze – guarda avanti anche la professoressa Anna Maria Fellegara, Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza – di iniziare una nuova fase che ha bisogno di ripartire dalla formazione delle persone, che sono il motore di una nuova fiducia per un Paese come il nostro, avanzato, ma fortemente provato».
Una nuova fase che richiede tanta voglia di scoprire quanta capacità di costruire. Cremona, la città e il suo territorio, vede la strada che si apre: è il suo futuro a muoversi nei cortili eleganti e moderni del complesso monumentale: «Tecnologie all’avanguardia dentro tutto questo italian style», descrive ammirata una studentessa olandese.

Le immatricolazioni crescono. La Cattolica di Cremona è già passata da 400 a 600 nei sei corsi e tre master offerti dalle due facoltà. L’obiettivo è quello di arrivare ad esprimere tutta la potenzialità di accoglienza, servizio e didattica del campus che può arrivare fino a 1200 studenti. «Pensare di triplicare la presenza in una città – ragiona Trevisan – significa guardare con fiducia a un grande traguardo». La sensazione è di essersi appena alzati sui blocchi di partenza… Il preside raccoglie la metafora olimpica e sorride guardando le aule e i laboratori, grandi, moderni e attrezzati: «Per noi questo è già un salto in alto da record mondiale».

E mondiale è la vocazione dell’offerta formativa, in particolare per la facoltà di Scienze agrarie che propone tre corsi di laurea magistrale in lingua inglese che richiamano studenti da tutti i continenti: «Il bacino tradizionale dei nostri corsi raccoglie ragazzi da Asia, Africa e Sudamerica, e i corsi in double degree generano scambi continui tra Italia e numerosi paesi europei coma Francia, Olanda, Germania, Svezia, Belgio… Quest’anno tutti questi studenti stranieri torneranno a frequentare in presenza».

Nelle classi di Santa Monica il 20-30% degli studenti arriverà dall’estero, in un clima generale di contaminazione che riguarda l’approccio alle discipline di studio come l’incontro tra culture: interculturali e interdisciplinari. A Cremona infatti Economia e Scienze Agrarie progettano e lavorano in stretto contatto per dare vita a corsi di laurea capaci di allargare lo sguardo su una realtà complessa: «Al centro di percorsi – continua Trevisan – c’è il tema dello sviluppo sostenibile che guarda certamente alle dinamiche ambientali nei processi di produzione, ma pone anche grande attenzione alla sostenibilità sociale ed economica».
Legame con il territorio e apertura mondo, questa la dinamica su cui si gioca la capacità innovativa e la conferma di qualità dell’offerta formativa della università Cattolica a Cremona in particolare. «In città come Cremona e Piacenza – commenta la preside Fellegara – si vive bene e i nuovi spazi di cui disponiamo offrono nuovi stimoli per ri-partire, ri-pensare. Non si tratta di tornare a qualcosa che esisteva prima, ma di esporsi al nuovo».
Il post-lockdown, il ritorno in presenza, lo sconvolgimento dei paradigmi e la spinta a ripartire… «Le fragilità che questo periodo ha portato alla luce possono aver fatto danni – riflette la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza – ma in fondo ci insegna anche che non possiamo inseguire una felicità ad ogni costo. Possiamo costruire una nuova fiducia». E per farlo servono i giovani. Questi giovani nati nel nuovo millennio che lasciano le loro case, le loro città, la loro comfort-zone per crescere, conoscere, stringere legami e immaginare un futuro.

Una giovane, jeans, lunghi capelli castani, giacca elegante e zaino con la scritta “Built to resist” si affaccia al punto informazioni. Sono le 9.50 e la sua prima lezione sarà tra 40 minuti. C’è tempo per godersi il sole fresco sulle panche nel parco verde. Qualcuno prova il caffè del bistrot, altri hanno già aperto il laptop sui tavoli sotto al portico, alcuni prof stanno già spiegando il programma del corso. Il personale del Servizio di orientamento lascia l’ufficio per accompagnare una ragazza dai tratti sudamericani che in perfetto inglese chiede dove si svolgerà il Welcome day per le matricole inizia alle 10.30 ma alle 9 c’è già movimento nel grande corridoio del Magazzino Carri.

Santa Monica è viva e l’eco di questo brulicare si sta già propagando nel quartiere, nella città, nel tessuto produttivo del territorio che guarda con grande interesse e speranza al grande di laboratorio di formazione che scalda i motori, nell’ambito agri-food come in quello dell’innovazione tecnologica, particolarmente coinvolto (sono oltre trenta le aziende partner, locali, nazionali e internazionali) dal nuovo corso di imprenditorialità digitale che si pone come obiettivo quello di formare una nuova generazione di imprenditori del settore digitale, attraverso il contatto diretto con gli stakeholder di settore e una didattica innovativa. «Il confronto con il mondo del lavoro – spiega infatti Fellegara – sarà con le imprese e le rappresentanze professionali, ma anche con tutto ciò che si muove fuori da queste categorie. Pensiamo al mondo delle start-up e ai tanti giovani che sono già imprenditori prima ancora di saperlo e si lanciano con le loro idee. Superando l’approccio di una didattica orientata allo studio della storia delle discipline, cercheremo di offrire ai nostri studenti gli strumenti per riconoscere gli elementi rilevanti e interpretare i fenomeni. Li stimoliamo a progettare, a pensare di fronte ai problemi».

L’obiettivo è dunque quello di offrire strumenti di conoscenza in grado di strutturare la creatività delle nuove generazioni, perché sia in grado di esprimersi al massimo del proprio potenziale: «Non possiamo sapere oggi cosa servirà al mondo di domani. Non abbiamo la pretesa di insegnare ciò che serve. Ma abbiamo la responsabilità di non perdere le persone, il loro potenziale per la comunità».

Questo raccontano i primi giorni di “vita vera” universitaria a Santa Monica: una struttura adatta, bellissima e funzionale, accesa dalla presenza delle persone. «Qui sta la sfida– sorride la preside Fellegara – che l’Università affronta ogni giorno, quella della formazione umana. È vero, abbiamo una “cassetta per gli attrezzi” adeguata, è la qualità della nostra formazione; ma la nostra missione è preparare gli studenti a un esercizio costante della coscienza».
Professionisti, ma soprattutto persone, adulti capaci di scelte mature e innovative, di rispetto e relazioni. «A Cremona o Piacenza, in Lombardia o nell’Emilia, in Italia, in Europa… Se ognuno farà la sua parte, se ognuno sarà nelle condizioni di dare il meglio di sé, allora potremo affrontare con fiducia il futuro». Il futuro di tutti, che non è mai stato così vicino.

 


L’offerta formativa

SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AMBIENTALI

Lauree triennali

  • Scienze e tecnologie alimentari

Lauree magistrali

  • Agricultural and food economics
  • Food processing: innovation and tradition
  • Livestock and agro-green innovation
  • Innovazione e imprenditorialità digitale

ECONOMIA E GIURISPRUDENZA

Lauree triennali

  • Economia aziendale
  • Lauree magistrali
    Innovazione e imprenditorialità digitale

MASTER

  • Agri-food business”
  • Tecnici commerciali e marketing delle agro-forniture