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Albania, la testimonianza di don Giovanni Fiocchi

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito alle 3,54 del 26 novembre l’Albania, con epicentro vicino a Durazzo. La più forte scossa di terremoto registrata nel paese da decenni a questa parte. Le città più colpite sono Durazzo e Thumane, dove diversi edifici sono crollati, numerosissimi sono stati danneggiati. I danni sono ingenti e importanti.Le ultime stime dei feriti parlano di 700 persone con diversi traumi e 39 vittime. 45 sono le persone salvate da sotto le macerie. Pubblichiamo la testimonianza di don Giovanni Fiocchi, sacerdote cremonese fidei donum da oltre 20 anni nella città di Puke in Albania.

Alla fine è arrivata la botta grossa. In qualche modo si era annunciato con qualche colpetto a settembre, ma tutti sappiamo che è ancora impossibile prevedere questi eventi con precisione.

Ora non si parla più di qualche cornicione staccatosi o di qualche macchina danneggiata ma il bilancio, ancora provvisorio, va oltre i quaranta morti, i 600 feriti e le centinaia di case e palazzi crollati o lesionati irreparabilmente.

E chiunque conosce la realtà di questa nazione sa che sono danni pesanti e difficili da riparare, che devono essere affrontati da un popolo, uno stato, una amministrazione ancora inesperta e impreparata ad affrontare eventi così catastrofici.

Gli esperti hanno detto: un terremoto paragonabile a Norcia. Sappiamo tutti a tre anni di distanza quale sia la situazione in centro Italia. Immaginiamo ora che un evento analogo sia affrontato da una nazione di tre milioni di abitanti…

Dalla Caritas Cremonese una raccolta fondi per il terremoto in Albania

Parlando in questi giorni con un autista di camion che si trovava in Italia era chiaro da una parte il sollievo nell’aver notizie che la sua famiglia non era stata colpita nelle persone ma d’altro lato la preoccupazione perché il palazzo in cui abita era rimasto lesionato e, aggiungeva con un nodo alla gola, «tu sai che la casa è il frutto di tutta una vita…»

Una volta superato lo choc iniziale chi dovrà affrontare le conseguenze dovrà fare i conti con tutto questo.

Io ho vissuto dall’Italia questo momento difficile per il popolo albanese. Ero già qui e in questi giorni ho dovuto restare qui per altri impegni. Mi ha sollevato la notizia che nelle mie zone e nei miei villaggi non ci sono stati gravi danni. Sono rimasto colpito come tutti dalle immagini e dalle cronache che hanno posto al centro della sensibilità le sofferenze di questa gente (quante volte la sofferenza diventa strumento per inseguire un’audience fluttuante e distratta).

Ora attendo con impazienza di poter tornare sabato 30, non per illudermi di fare il salvatore della patria, ma per iniziare a tessere quei contatti e quelle relazioni che possono essere un piccolo segno di consolazione nel non sentirsi abbandonati quando l’attenzione calerà, gli inviati saranno mandati altrove e la notizia, ormai vecchia, verrà piano piano relegata alle ultime pagine ed infine dimenticata.

Sicuro di avere con me la mia Chiesa, il mio Vescovo, la mia Diocesi, la mia Caritas e tutte le persone di buona volontà che ancora oggi credono alle parole di M. Teresa: «Non sono solo tragedie; per noi sono occasioni per fare del bene».

Don Giovanni Fiocchi – sacerdote cremonese fidei donum in Albania




Dalla Caritas Cremonese una raccolta fondi per il terremoto in Albania

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito alle 3,54 del 26 novembre l’Albania, con epicentro vicino a Durazzo. La Caritas Albania insieme alla rete internazionale di Caritas è già attiva per portare aiuto alla popolazione. Caritas di Cremona lancia una raccolta fondi.

Come sostenere la Raccolta Fondi

 

 Causale: Terremoto Albania

 Intestazione: Fondazione San Facio Onlus

C/C postale     n. 68 411 503

C/C bancario (IBAN)   IT 57 H 05156 11400 CC0540005161

 

OPPURE

 Causale: Terremoto Albania

 Intestazione: Diocesi di Cremona

C/C bancario (IBAN)  IT 28 X 08454 11403 000000080371

Oppure direttamente presso

Ufficio Caritas – via Stenico 2/b

Curia Diocesana – piazza Sant’Anotnio Maria Zaccaria 2

Per qualsiasi informazione:

caritas@diocesidicremona.it – 0372.35063 / 0372.23370

Le donazioni sono detraibili/deducibili fiscalmente


La situazione dopo il terremoto in Albania

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito alle 3,54 del 26 novembre l’Albania, con epicentro vicino a Durazzo. La più forte scossa di terremoto registrata nel paese da decenni a questa parte. Altre 4 scosse di 5.3, 5.4 e 5.0 si sono succedute sino alle 17 del 28 novembre. Sono state circa 830 le scosse di assestamento registrate in Albania dalla notte di martedì.
Le città più colpite sono Durazzo e Thumane, dove diversi edifici sono crollati, numerosissimi sono stati danneggiati. I danni sono ingenti e importanti.
Le ultime stime dei feriti parlano di 700 persone con diversi traumi e 39 vittime. 45 sono le persone salvate da sotto le macerie.
I soccorritori e l’esercito stanno, in questi momenti, scavando sotto le macerie a Thumane e Durazzo dove risultano ancora dispersi. Purtroppo sono crollati diversi palazzi ed anche hotel nella zona di Durazzo. Danni si sono registrati in molte città dell’Albania, oltre Durazzo, anche a Kruje, Lezhe, Tirana, Lac, Lushnje e Fier. È prematura una stima dei danni, ma sono molto ingenti e sono molte le persone che non potranno rientrare nelle loro case.
È in corso uno sciame sismico e si sono registrate 250 scosse.

Albania, la testimonianza di don Giovanni Fiocchi

Gli interventi per il terremoto in Albania

– La Caritas Albania ha organizzato due squadre per effettuare visite sul campo: la prima era alla periferia di Tirana e la seconda a Durazzo e Thumane.
– Nella solo periferia di Tirana ci sono circa 35 case danneggiate e la gente è nel panico.
– Le informazioni sulla seconda squadra a Durazzo, riportano di un edificio di sei piani sprofondato di due piani più in basso, a Thumanë, 5 edifici sono completamente collassati, il che significa che 45 famiglie hanno perso tutto. Le autorità locali in quel villaggio parlano già di 10 morti, ma si prevede che questo numero sarà purtroppo destinato ad aumentare.
– Le autorità hanno schierato forze armate e di polizia per sostenere gli sforzi di soccorso. Il governo sta iniziando ad attivare rifugi di emergenza. Il sostegno alimentare è uno dei bisogni immediati più urgenti. Poiché l’inverno è già arrivato, altre necessità immediate sono coperte e e kit per l’igiene.

La protezione civile sta allestendo:
• 3 centri di alloggio a Tirana
• 3 centri di alloggio a Shijak – Durazzo
• 1 centro di alloggio a Helmes – Kavaje
• 1 campo di tende aperte a Thumane

Su ordine del ministro ogni scuola di ordine grado è stata chiusa.
1 centro di accoglienza per sfollati è stato da poco istituito a Tirana presso la struttura salesiana.

La risposta di Caritas Albania

– La Caritas Albania ha visitato alcune delle aree più colpite sin dalla prima mattinata e ha iniziato a distribuire prodotti alimentari in Thumanë, per le persone in attesa dell’allestimento del campo.
– Caritas Albania ha messo già a disposizione 10.000 euro per i primi aiuti di questi giorni.
– La Caritas Albania è in costante contatto con la rete di riferimento (Caritas Diocesane e parrocchie) per la raccolta di informazioni sulla situazione perché i dati e le esigenze cambiano sistematicamente di ora in ora, essendo ancora in fase emergenziale.
– La Caritas Albania ha utilizzato i fondi di due meccanismi di risposta alle emergenze in corso per finanziare i primi soccorsi per la distribuzione di cibo, coperte, acqua e kit igienici su indicazione del ministero dell’interno ed in rete con altre organizzazioni internazionali.
– Caritas Albania e la Diocesi di Tirana, tramite la Caritas Diocesana di Tirana – Durazzo stanno preparando un piano di attivazione dei volontari ed operatori per il supporto agli sfollati.
– La Caritas Albania ha ricevuto la richiesta ufficiale dal ministero degli interni per la distribuzione di generi alimentari e non per gli sfollati nei diversi campi di alloggio menzionati sopra.

Fase emergenziale

  • distribuzione di kit igienici, cibo, acqua e coperte
  • aggiornamento e mappatura dei bisogni delle parrocchie e Diocesi (processo ancora in corso)
  • presenza di volontari e vicinanza alla popolazione
  • visita alle famiglie sfollate
  • verifica degli edifici e strutture parrocchiali danneggiate
  • coordinamento con le autorità

In una seconda fase, che sarà identificata da un piano operativo per l’emergenza, si prevedono:

  • interventi di supporto ed aiuto economico e materiale alle numerose famiglie sfollate
  • aiuti economici tramite le parrocchie e Caritas Diocesane interventi di ristrutturazione
  • attività di animazione e vicinanza alle famiglie sfollate e colpite dal sisma

Caritas Italiana ha espresso vicinanza e solidarietà a Caritas Albania con cui collabora dal 1993 per dare risposta ai tanti bisogni della popolazione locale, segnata da una povertà diffusa, un alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile e una forte emigrazione. Caritas Italiana resta in contatto costante con Caritas Albania ed è pronta a sostenerne gli sforzi per far fronte a questa nuova emergenza e venire incontro ai bisogni della popolazione.