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Centri estivi, informazione sui percorsi formativi di Ats

L’ ATS della Val Padana, in applicazione dell’accordo convenuto nella Cabina di Regia Integrata con i Comuni il 4 giugno 2020, ha approvato le Linee operative territoriali per la presentazione di progetti di Centri estivi 2020 per minori e mette a disposizione di tale progetto l’organizzazione di specifici eventi formativi. La proposta formativa di ATS Val Padana si articola in due percorsi: il primo destinato in particolare al personale del Centro estivo (responsabili e referenti Covid), il secondo rivolto agli operatori, ai volontari, ai familiari e ai ragazzi sedici/diciassettenni.

PERCORSO 1 Il percorso destinato al personale del Centro estivo (responsabili e referenti Covid) è suddiviso in due moduli formativi curati dalla prof.ssa Claudia Balotta, dell’Università di Milano. Il primo modulo è un corso FAD (su piattaforma ATS denominata AXIOM), con fruizione gratuita di materiale a carattere informativo/formativo. Le credenziali, strettamente personali, per accedere alla piattaforma FAD AXIOM saranno comunicate all’indirizzo di posta elettronica indicato al momento dell’iscrizione sulla pagina dedicata.

Il corso FAD è preliminare ed obbligatorio per chi accede ai webinar (seminari web con possibilità di dialogo col docente) che costituisce il secondo modulo ed è rivolto esclusivamente ai responsabili e referenti Covid-19 del Centro estivo, ed eventuali rappresentanti dei familiari (per gli Enti che già lo prevedono). Sono previsti due seminari di due ore ciascuno. La programmazione dei seminari è in via di definizione.

PERCORSO 2 In collaborazione con la Federazione Oratori Cremonesi ed esperti ATS, sono disponibili due video-lezioni registrate. La prima video-lezione è di carattere generale-introduttivo, la seconda verte sul corretto utilizzo dei DPI e sui comportamenti individuali adeguati al contesto del Centro estivo. Tale materiale è reso disponibile su piattaforma ATS denominata AXIOM a tutti i Centri Estivi dell’intero territorio di ATS; le credenziali di accesso, strettamente personali, saranno comunicate all’indirizzo di posta elettronica indicato al momento dell’iscrizione sulla pagina dedicata.




Oratori verso l’estate: formazione web degli operatori (VIDEO)

In vista della stagione estiva e di come – nel rispetto di tutte le norme di sicurezza – le parrocchie e gli oratori potranno affrontarla, la Federazione Oratori Cremonesi propone un percorso di formazione articolato in quattro appuntamenti video destinati a tutti gli operatori (sacerdoti, educatori, famiglie…) che saranno pubblicati sul canale Youtube della Focr completando il percorso di accompagnamento e formazione degli educatori iniziato con il progetto “Avrò cura di te”.

La riprogettazione estiva. Le alleanze (4 giugno)
Presentazione i carattere generale sull’estate, indirizzato a educatori ma anche a comunità e famiglie, per guardare all’estate che ci si presenta con caratteri inediti.

 

Le attenzioni pedagogiche per bimbi, preadolescenti e adolescenti (8 giugno)
Contributi di tre pedagogisti che stimoleranno la riflessione sui modelli di relazione educativa con elementari, medie e superiori.

Il progetto SummerLife e i coordinatori (10 giugno)
Un video in cui un educatore illustrerà le potenzialità e le risorse del sito SummerLife che presenta il progetto educativo per l’estate 2020 messo a punto dagli Uffici di Pastorale giovanile delle diocesi della Lombardia

 

Le regole sanitarie (12 giugno)
Istruzioni per l’uso con suggerimenti e attenzioni per grandi e piccini




«Summerlife. Per fare nuove tutte le cose». Online il progetto lombardo per l’estate 2020

È online il nuovo sito dedicato al progetto che gli uffici di pastorale giovanile delle diocesi lombarde hanno messo a punto e propongono per l’estate 2020, e che avrà come tema «Summerlife – Per fare nuove tutte le cose».

Esplora il sito Summelife

Le indicazioni della Federazione Oratori Cremonesi

Attenendosi alle indicazioni in materia di sicurezza – spiegano gli uffici di Pastorale giovanile della Lombardia – e alle modalità consentite, il progetto desidera accompagnare l’estate di ogni oratorio lombardo, a servizio e in alleanza con il territorio, mettendo al centro i più piccoli, in modo coraggioso e responsabile.
Sarà un’estate di piccoli luoghi diffusi da connettere e da curare come una vera squadra, una comunità educante, con proposte esigenti e divertenti, sicure e dense di vissuto.

“Summerlife – Per fare nuove tutte le cose” si pone in continuità con il progetto “Aperto per ferie” promosso dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana.
Tiene conto dei materiali proposti in esso, adattandoli alle specificità del territorio lombardo e integrandoli con tematiche educative finalizzate a sostenere la crescita delle giovani generazioni in questo tempo inedito.

 




Summerlife, dentro e fuori gli oratori

I Vescovi lombardi, in occasione della riunione della Conferenza episcopale episcopale del 20 maggio a Caravaggio, hanno dedicato molto tempo, innanzitutto di ascolto e condivisione, alla tematica educativa, resa urgente e faticosa in questo tempo di pandemia. Inevitabilmente il pensiero è andato agli Oratori, ai percorsi educativi delle Associazioni e dei Movimenti, alle proposte dei mesi estivi. I Vescovi hanno ribadito alcuni punti decisivi, legati strettamente alla condizione di questi mesi e dei prossimi. Ne è scaturito un comunicato ufficiale.

Occorrerà ripensare a tanto, sia in termini di protocolli sanitari che in termini di riprogettazione educativa, dentro e attorno alle comunità cristiane, in un territorio, in una estate a geometria variabile, nello spazio e nel tempo.

Entro domenica, e tendendo proprio sullo sfondo il testo dei Vescovi, gli uffici lombardi per la Pastorale giovanile, in forma unitaria, aggiorneranno su tutto quanto, ad oggi, è possibile ipotizzare e costruire rispetto ai prossimi mesi: il dialogo serrato con Regione Lombardia che è impegnata a recepire le linee guida nazionali (da sole queste ultime non bastano, attendono la traduzione regionale, appunto), una proposta formativa ed animativa (già promessa lo scorso aprile proprio da ODL, legata strettamente al possibile), la progressiva riapertura degli Oratori (entro le norme sanitarie che vietano il semplice gioco libero nel cortile e l’assembramento di persone nonché la costituzione di gruppi educativi informali). La pazienza intelligente di queste ore serve innanzitutto a non sovraccaricare le aspettative; e poi a muovere i passi corretti nell’ambito delle norme che non sono sempre immediate e univoche.

A tutti è chiesto ancora uno sforzo di fiducia.

A tutti – lo sappiamo – sta a cuore non tanto il bar o il rifornimento di questo o quel prodotto, ma l’identità educativa dell’Oratorio, dello stare con i ragazzi, del proporre esperienze che da sempre tengono insieme il carattere formativo, ispirato al Vangelo, e quello animativo. Ovvero fanno dell’Oratorio un luogo di missione.

Sin da ora i presbiteri, in particolare i parroci e i responsabili degli Oratori, sono invitati dai Vicari zonali ad incontri specifici di informazione e puntualizzazione che da domenica a mercoledì copriranno tutte le zone pastorali. Poi sarà la volta di incontri anche più ampi, che coinvolgeranno i coordinatori, gli adulti laici e gli operatori pastorali e professionali… insomma il mondo vivo delle nostre comunità.

Per i prossimi giorni la Federazione Oratori ha stabilito un calendario per incontrare i presbiteri nelle cinque zone pastorali per un confronto sui prossimi mesi di oratorio e attività, alla presenza del Vescovo:
Zona 1: domenica 24 maggio alle ore 15, presso il santuario di Caravaggio; Zona 2: lunedì 25 alle 15 presso l’oratorio di Castelleone; Zona 3: lunedì alle 20.30 al Centro pastorale (cortile); Zona 4: martedì 26 alle 16 presso l’oratorio di Sospiro; Zona 5: mercoledì 27 alle 15 presso l’oratorio di Viadana Castello.

don Paolo Arienti
Incaricato diocesano Pastorale giovanile

 

Summerlife: il comunicato dei Vescovi lombardi




“Sto alla porta e busso”, il comunicato Odl accompagnato dalle indicazioni diocesane sulle aperture parziali degli oratori

“La ripresa delle attività lavorative e la possibilità di vivere alcune interazioni con le altre persone portano anche le nostre parrocchie a rimettere a fuoco alcune dinamiche proprie della comunità cristiana, sostenute dalla celebrazione dell’Eucaristia. Anche in questa realtà il Signore sta bussando. Ascoltare quel “tocco” alla porta significa essere pronti a vivere, con tutta l’attenzione e la prudenza, una nuova possibilità di ritrovarsi. La pastorale giovanile lombarda accompagna questa ripresa con alcuni passi che richiedono la gradualità necessaria, perché ogni cosa sia fatta secondo le norme vigenti”.

Inizia così il comunicato di Odielle (Oratori Diocesi Lombarde) diffuso sabato 23 maggio e accompagnato dalle indicazioni diocesane sulle aperture parziali degli oratori. Norme approvate dal vescovo Antonio Napolioni in comunione con i Vescovi delle Diocesi lombarde e rese note dalla Federazione Oratori Cremonesi.

In particolare si precisano le modalità con cui – sino a nuove indicazioni – è possibile organizzare riunioni e incontri nei locali parrocchiali e negli oratori. Incontri aperti solo ai maggiorenni, salvo il caso di incontri in preparazione alle attività estive. Precisate con chiarezza le norme di prevenzione sanitaria, distanziamento e igienizzazione.

Continuano inoltre a restare chiusi i cortili, le aree giochi, gli impianti sportivi e i bar; vietata anche l’organizzarsi di feste di qualsiasi tipo. Potranno, invece, essere concessi spazi per riunioni di associazioni o condomini a precise condizioni.

Il comunicato Odl e le indicazioni diocesane sulle parziali aperture degli oratori

 

Si ricordano gli incontri zonali per i presbiteri con il Vescovo sui prossimi mesi di Oratorio e attività:

  • Zona 1: domenica alle ore 15:00, presso il santuario di Caravaggio.
  • Zona 2: lunedì ore 15:00 presso l’oratorio di Castelleone.
  • Zona 3: lunedì ore 20.30 centro pastorale (cortile).
  • Zona 4: martedì ore 16:00 presso l’oratorio di Sospiro.
  • Zona 5: mercoledì ore 15:00 presso l’oratorio di Viadana Castello.



“Negli oratori ci serviranno ancora intelligenza e tenacia”

I prossimi giorni saranno preziosi per iniziare a ridisegnare il futuro immediato dei nostri Oratori. Le nostre comunità sono impegnate a prendere le misure sul versante delle celebrazioni eucaristiche, prima feriali e poi festive: il cuore della loro esistenza, il confronto anche in presenza con la Parola e il pane spezzato. Anche la questione educativa, non solo quella che ordinariamente si spende nei gruppi di catechesi o nei cortili degli Oratori, ma più globalmente quella che interessa la crescita di bambini e ragazzi torna a manifestare la sua urgenza: mentre la scuola spende le ultime cartucce di più di due mesi on line, socializzazione ed esperienze “fuori-casa” tornano ad imporsi come esigenza essenziale dell’età evolutiva. Riprendiamo il filo del pensiero bussando alla Federazione Oratori e intervistando il presidente don Paolo Arienti.

Cosa sta accadendo dentro e fuori i nostri Oratori?

“È giusto che nel panorama complesso delle rivendicazioni economiche che riguardano famiglie, imprese e posti di lavoro, uno sguardo venga dedicato anche a loro, ai ragazzi delle nostre comunità. Proprio come si è correttamente insistito sul bene primario della salute e si continua a fare. Anche il bisogno di relazioni, gioco e socializzazione fa parte di quel benessere psico-fisico che non è una opzione tra le tante. E noi consapevolmente rincariamo la dose: è un bisogno anche la comunità, compresa quella cristiana, fatta di volti e incontri, condivisioni e confronti evolutivi.  Perché la forma naturale del Vangelo, la sua casa, è il corpo della gente, la sua voce, il suo muoversi nella storia”.

La riapertura dei bar sembra quasi automaticamente chiamare in causa i nostri Oratori. Come stanno le cose?

“In realtà le cose non stanno proprio così. Gli Oratori della diocesi nella loro quasi totalità sono dotati di un bar interno che però non si configura come attività commerciale prevalente. Semmai prevalente e determinante è un’altra funzione dell’Oratorio, quella educativa. Le ragioni che ci avevano spinto a chiedere la chiusura dei nostri ambienti, restano valide. Tuttavia il tempo di una riapertura graduale sembra si stia avvicinando. Graduale, perché ci immaginiamo alcuni step che sono al vaglio dei Vescovi lombardi. Nei prossimi giorni ne potremo sicuramente riparlare con la prudenza del caso, ma mettendo anche le comunità nelle condizioni di organizzarsi. Saranno necessarie alcune operazioni e attenzioni, accanto alla pazienza che abbiamo imparato ad ospitare in noi in queste settimane. Non è facile vedere gli Oratori chiusi, come pure le scuole e le altre occasioni educative, in primis lo sport che gravita attorno alle parrocchie. Ma è la necessità a farla da padrona”.

Possiamo ricordare i passi sin qui compiuti e immaginare quelli che potremo compiere?

“Dopo la sospensione delle attività abbiamo segnato ogni novità con il confronto, l’ascolto e comunicazioni visibili. E continueremo a farlo anche nei prossimi giorni. È preziosissimo il raccordo innanzitutto tra di noi, come Chiesa! Abbiamo già insistito sulla ripresa del dialogo dentro il gruppo educatori: certe dinamiche, anche se faticose, necessitano di ossigeno, specie tra gli adulti. Tra poco sarà necessario confrontarsi con i volontari per organizzare le forme di riapertura possibili, senza credere che tutto sia passato o che il bar dell’oratorio si riprenda semplicemente quella fetta di mercato che ha dovuto cedere bruscamente. I bilanci sono in rosso per tutti, ma occorre molta prudenza. Ad essere in rosso sono innanzitutto tante famiglie!”

Sono appena giunte le linee guida del Ministero per la Famiglia rispetto ai centri estivi. E sono citati anche gli Oratori…

“Attendiamo la recezione regionale, ma ad una prima lettura il testo è certamente stringente: sia sui controlli (si parla di un triage di accoglienza), sia sulle modalità di svolgimento delle attività.  C’era da aspettarselo dal momento che le scuole resteranno chiuse e non avremo la sperata transizione all’estate attraverso qualche forma di normalizzazione dei contesti educativi. Un dato positivo però c’è: le linee coniate dal Ministero di concerto con Regioni e comuni vanno nella direzione di un progetto da condividere innanzitutto con le famiglie e il territorio. Ed è quanto stiamo perfezionando con la proposta delle diocesi lombarde”.

Possiamo entrare nello specifico?

“Da anni ODL (la commissione regionale che raccoglie gli uffici diocesani per la pastorale giovanile della Lombardia) esce con un tema pedagogico frutto di un importante lavoro redazionale che addirittura parte mentre i grest sono ancora in corso. Sono coinvolte decine di persone e competenze davvero qualificate, frutto del contributo di tutte le Chiese lombarde. Quest’anno ovviamente tutto è saltato. E proprio alla vigilia delle presentazioni diocesane e dell’avvio dei percorsi dedicati solitamente agli animatori. Ma l’istanza educativa, superato il durissimo lockdown che ci ha bloccati in casa per due mesi, torna ad interrogarci. Questi giorni sono stati giorni di grande lavoro, in parallelo a quello che vediamo profuso nelle parrocchie sul versante delle relazioni da non smarrire, degli incontri da continuare, delle idee da far emergere. Nessuno si è arreso, a nessun livello; e non per progettare prodotti commerciali, ma piuttosto per aiutare e porre tutti nelle condizioni di camminare insieme e sostenere chi è più in difficoltà.

Nei prossimi giorni comparirà una serie di proposte coagulate attorno ad un progetto di ripensamento e ad una estate ragazzi con un titolo e un tema, semplice e lineare: una scatola con all’interno materiali da utilizzare, idee di animazione, spunti formativi. Sicuramente – laddove sarà possibile – si renderanno necessari tanti piccoli gruppi, coerenti per fasce d’età e ancorati ad una certa continuità educativa, andranno verificati scrupolosamente i protocolli sanitari (il triage di cui parlano le linee guida, i distanziamenti, i dispositivi, i criteri di entrata ed uscita dai luoghi delle attività, la presenza di adulti…). Insomma tante cose che assorbiranno energie e pensiero.

Tuttavia tutte cose che faranno emergere la domanda che da tanti anni ci poniamo, sempre nel periodo delle classiche presentazioni: perché? La risposta, lo sappiamo, non può stare nel “perchè lo abbiamo sempre fatto” né nel “perché lo fa la parrocchia confinante”, neppure nel “è una bella avventura”. C’è di più.. E questo di più è proprio quel cortile dei sogni che stavamo rimettendo a tema nei percorsi diocesani. Prendersi cura, accompagnare, stare accanto, generare prossimità… Non sono solo belle parole o termini desueti: indicano l’orizzonte della stessa evangelizzazione dei più giovani ai quali non è mai bastato un libro di catechismo né una celebrazione di due ore perché ci fosse una vera iniziazione alla vita ed alla vita di fede. L’Oratorio ha da sempre lottato, scontrandosi anche con qualche esagerazione di troppo, perché fosse mantenuta la globalità dell’educare. Dalla fisicità del gioco al silenzio della preghiera; dall’incontro tra fratelli al rischio di avere davanti fratelli maggiori, pure loro bisognosi di cura pastorale, nella grande scommessa della catena educativa. Tutto questo non è mai stato un teorema perfetto, sempre verificato o scontato. Al contrario è sempre stato vivo, vivo di quella vita che viene anche dalle fragilità e dalle contrarietà dell’età evolutiva, ma anche dai limiti di una comunità che spesso ha delegato e applaudito solo ai numeri o agli avanzi di cassa di grest mastodontici”.

Quale può essere lo specifico di questo tempo per i nostri Oratori, aperti o chiusi?

“Oggi possiamo, e con grande fatica, ripensare alla relazione e all’evangelizzazione, a quel perché che da sempre ci accompagna. Certo con poca serenità, ma anche con la giusta convinzione. Quello che sarà possibile, sarà la cornice in cui giocare la nostra intelligenza educativa; che, si badi bene, non è frutto di questo o quel libro, ma di come plasticamente e umilmente ci assumiamo il coraggio dell’educare. Non il prete da solo, ma lui con altri; non per alcuni, ma si spera per il maggior numero; non per i più bravi, ma crediamo per ogni figlio di Dio che incrociamo, magari soprattutto se segnato dalla povertà (non solo economica)”.




FOCr, nuova nota per considerare con gli oratori questo tempo e il suo futuro

Di seguito pubblichiamo la comunicazione della Federazione Oratori Cremonesi che aggiorna la nota del 19 aprile scorso con qualche ulteriore passo. Quelle pagine restano per ora l’impianto di riferimento.

 

Lo sappiamo tutti: il domani si profila con l’inizio della fase 2 che però non segnerà una cesura,
un’inversione di rotta. Ci viene chiesto che a guidarci siano la gradualità e la pazienza.
Proviamo comunque a mettere un po’ di ordine e agevolare la massima condivisione possibile sui passi che stiamo percorrendo. Passi che – come assicurato – non sono di qualcuno, ma diocesani e lombardi e ci vedono dentro un percorso ecclesiale regionale. Accanto e prima degli Oratori abbiamo da lavorare su tanto, a cominciare dal ritorno alla celebrazione dell’Eucaristia con le nostre comunità e su diversi altri piani, tra cui quello caritativo. La vita dei nostri Oratori e la domanda educativa stanno – come sempre – dentro questo quadro, perché è la loro casa naturale.

come ci stiamo muovendo?

Un primo livello è quello lombardo: c’è un grande lavoro delle diocesi per costruire una proposta condivisa. Non un altro grest né un altro sussidio che nessuno stamperebbe e leggerebbe, ma una serie di linee comuni che tengano presenti:

  • Le possibilità reali e le rispettive regole di attuazione.
  • Le alleanze che dovremo tutti spendere sui territori. Precisiamo: nessuno in questa fase e nei prossimi mesi potrà sentirsi auoreferenziale. Sarà importante parlarsi, con le amministrazioni locali, le associazioni di volontariato, le scuole… Proporremo un patto educativo che avrà lo scopo di rendere le azioni le più sicure e condivise possibile ed essere davvero a servizio dei più piccoli, delle loro famiglie, della catena educativa, senza rinunciare al profilo pastorale delle nostre attività, piccole o grandi, in presenza o on line.
  • Alcuni strumenti, semplici ed efficaci, proporzionati agli scenari possibili.

Questo contributo, assunto dalle Diocesi, è indispensabile: delineerà il perimetro per tutti, ci farà parlare un’unica lingua, ma lascerà a ciascuno di attivare in loco il possibile, senza alcun obbligo. Solo dalla condivisione delle reali forze in campo, dentro le condizioni concrete di una comunità con i suoi limiti e le sue potenzialità, potremo esserci.

Gli esordi di questi giorni non sono dei migliori: c’è molta confusione, alimentata anche dalla fatica e dalla tensione che tutti viviamo e percepiamo. Proviamo a lavorare diversamente, insieme.

Un secondo livello è quello locale. Lo ribadiamo. Per ora – e sino a nuova indicazione del nostro Vescovo – gli Oratori restano chiusi. Nel frattempo, è bene continuare o riprendere da subito il dialogo con le istituzioni: comuni e scuole, ma anche associazioni e gruppi. Si tratta di una rete, di un’alleanza che possiamo rilanciare e allenare. Moltissimi Oratori sono abituati a questi dialoghi che vanno oltre il mero contributo economico e la delega educativa. Non c’è in discussione l’autonomia dei diversi piani, tantomeno la giusta custodia dell’indole pastorale dell’Oratorio, ma l’urgenza di contribuire al bene delle nostre comunità. Gli stessi cortili degli Oratori, da sempre aperti sui nostri paesi e quartieri, raccontano di una disponibilità all’accoglienza, alla proposta, all’incontro.

Inizialmente avremo poco da dirci di operativo, ma molto da condividere sulla lettura dei bisogni, sugli scenari, sulle povertà anche educative. Sarà una grande occasione per rimettere al centro le persone e le loro condizioni più autentiche, con il loro bisogno di senso e di relazione. E dare un segnale di presenza e di vicinanza. Possiamo essere in tutta umiltà una chiesa significativa e profetica. Poi giungerà un tempo di scelte più precise e la rete sarà ancora più necessaria. Sin d’ora arrivano alle parrocchie e agli oratori segnalazioni, richieste, ipotesi di lavoro. Qualche sindaco già chiama; qualche distretto già si muove… Certo stiamo ancora contando le defezioni, i lutti e le fragilità, ma possiamo rilanciare anche il fermento di cui siamo capaci, per la forza dello Spirito.
Un suggerimento: condividiamo con i nostri educatori questi passi, muoviamoci come comunità educativa (per quanto piccola e fragile) e non come singoli, nemmeno se preti.

per chi vuole, un’occasione di incontro

Proponiamo per mercoledì prossimo, alle 14.30, un incontro via zoom con a tema queste questioni. Dopo la panoramica zonale, e sempre nella libertà, proviamo a rivederci, oltre ai regolari momenti di confronto che abbiamo mantenuto con gli incaricati zonali per la pastorale giovanile, i vicari di zona e il consiglio episcopale. Magari serviranno altri incontri, e li faremo, quanti ne serviranno, anche su vostra gradita proposta. Questo il link che riserviamo ai sacerdoti e a quegli educatori con mandato di direzione in Oratorio:

https://zoom.us/j/94740607625 mercoledì 6 maggio – 14.30 / 16

 

le risorse diocesane

Sono già disponibili sul sito focr:

  • il percorso educatori Io avrà cura di te: 7 focus per elaborare educativamente questo nuovo tempo [vai alla pagina dedicata];
  • l’accompagnamento dei gruppi educatori su alcuni punti essenziali [vai alla pagina dedicata];
  • il contributo ReStarT (restiamo in questo tempo con gli adolescenti) in tre tappe da usare se e come serve, per il contatto con gli adolescenti e guardare con loro anche avanti. Sono disponibili già i video del primo passo: brevissime videocall che possono aiutare a lanciare temi a sfondo catechistico [vai alla pagina dedicata].
  • venerdì prossimo, 8 maggio, in diretta su diocesidicremona.it avremo ospite il prof. Pierpaolo Triani, pedagogista della Cattolica, per una serata di focus sui problemi educativi di oggi.

 

Stiamo accanto alle nostre società sportive!

Come tutti sanno, lo sport – soprattutto locale e amatoriale come quello dei nostri Oratori – sarà l’ultimo anello di una catena di ripartenze. Il CSI cremonese ha cospeso il campionato, ma rilancia in questo tempo la questione educativa con due incontri on line l’11 e il 18 maggio alle ore 18. Manteniamo i rapporti anche con le Società e rimandiamo loro il comune sforzo di ripensarsi come contributo educativo, mentre il lockdown sportivo va avanti.

Per ora questo. Sapendo che non basta, ma si aggiunge ai passi fatti e a quelli che faremo. Vi aspetto mercoledì e nelle altre occasioni che ci daremo. E resto a disposizione per ogni contatto. Con l’augurio di ogni bene in questa domenica del Buon Pastore, giornata per le Vocazioni.

don Paolo Arienti
incaricato diocesano Pastorale giovanile

 

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Oratori: oggi, domani e dopodomani

Oratori, da Odl incoraggiamento e fiducia: «Noi vogliamo esserci»




Oratori: oggi, domani e dopodomani

La Federazione Oratori Cremonesi ha predisposto una nota che segue di qualche giorno la comunicazione degli Oratori delle Diocesi Lombarde (Odielle) e la meditazione del vescovo Napolioni guardando alla “fase 2”. È nato così un testo che esce a 15 giorni dalla prima puntualizzazione del 4 aprile. È frutto del pensiero combinato di due tavoli: quello degli incaricati zonali di pastorale giovanile e quello delle cinque zone, via via consultate alla luce di una domanda “come possiamo aiutarci?”. Si tratta di una “pagina aperta”, ma non vuota. Aperta perché espressione di condivisione, mentre i fattori di una grande geometria variabile non sono minimamente pilotabili. Non vuota perché contiene voci vere, idee concrete, prospettive che attraversano tutti.

Ovviamente le sensibilità, come le situazioni sono diversificate: si va da comunità e oratori molto piccoli o più isolati ad altri molto grandi, con numeri e risorse diseguali. Mentre ciascuno pensa alla propria realtà, serve uno sforzo unitario.

La prospettiva dei mesi estivi, non solo sul versante delle possibili attività pastorali, ma innanzitutto dal punto di vista della concreta condizione di famiglie e comunità, preoccupa; ma anche stimola a trovare una linea comune. Cercare di definirla è un compito improrogabile; come accade faticosamente a tutti i livelli sociali.

Ne è scaturito un testo molto lungo e complesso, perché la situazione odierna non è né semplice né facilmente governabile. E proprio le molte incertezze spingono ad essere pronti e duttili; a lavorare sin d’ora con la massima disponibilità; ad evitare il minimalismo pessimista e il massimalismo irresponsabile. Gli Oratori stanno dentro la fatica che comunità ecclesiali, gruppi di catechesi, famiglie, con in testa i nuclei più fragili o le persone più sole, vivono.

Questa la struttura del testo:

  1. Il punto ad oggi
  2. Che cosa possiamo dire sul domani?
  3. Che cosa proponiamo per questo domani?
  4. Come ci immaginiamo il dopo-domani? La questione estiva

La Focr si impegna a tenere viva l’interlocuzione, con altre comunicazioni a cadenze regolari e non appena vi saranno informazioni e ragioni utili per sentirsi. Nei prossimi giorni saranno pubblicati alcuni materiali di supporto come annunciato nel testo.

 

La nota FOCr del 19 aprile