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Ascolto, perdono e dialogo per ricominciare

“Confermare è rinnovare ogni giorno una scelta: nella vita di coppia confermare è decidere ogni giorno di amare e perdonare”. Con queste parole si è suggellato il terzo e ultimo appuntamento delle Catechesi Quaresimali dei giovani della città, svoltosi venerdì 5 aprile presso l’oratorio del Maristella. Una cinquantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si sono ritrovati per ascoltare la toccante testimonianza di una coppia cremonese che ha vissuto importanti momenti di crisi matrimoniale, ma ha saputo rafforzare il proprio legame, sperimentando il perdono.

I coniugi aderiscono all’associazione “Retrouvaille”, un servizio esperienziale offerto a coppie sposate o conviventi che hanno problemi di relazione e che intendono ricostruire il loro rapporto d’amore, lavorando per salvare il matrimonio in crisi.

Il racconto a due voci degli ospiti è arrivato al cuore dei giovani per la sua intensità e autenticità: a un certo punto del matrimonio, hanno sperimentato forti difficoltà di coppia, alimentate da discussioni, bisogni non appagati, solitudini, chiusure, vittimismi e, infine, allontanamenti. Il tempo della crisi è divenuto tempo per comprendere da chi si poteva dipendere veramente per la propria realizzazione. L’inquietudine percepita da entrambi, in fondo, non era che il sintomo di un bisogno di riconciliazione, della necessità di ritornare in famiglia e alle radici della Fede e del Perdono.

Una “storia di guarigione” e conversione fondata sul riconoscimento della presenza costante di Dio nella propria vita, quella “luce mai spenta” che dona speranza e indica una direzione. L’esperienza e la comprensione dell’essere amati da Dio conduce a fare come Lui: scegliere di amare e perdonare giorno dopo giorno.

Grazie al percorso intrapreso con l’associazione “Retrouvaille”, realtà conosciuta grazie all’ascolto della testimonianza di una coppia, gli sposi hanno scoperto come l’ascolto, il perdono, la comunicazione e il dialogo possano essere strumenti potenti per la riconciliazione e per recuperare un rapporto di coppia duraturo, anche dopo il tradimento e la separazione. Il quotidiano esercizio ad avere e dare fiducia, l’ascolto e la condivisione delle scelte anche nelle piccole cose diventano i passi che scandiscono il cammino familiare, nella riscoperta del valore della gratuità e dell’attesa nei legami da ricostruire… perché, come ci hanno ricordato i due coniugi, “l’amore è un sentimento, amare è una decisione”.




Per i giovani di Cremona la testimonianza di Marta, volontaria in una casa per giovani donne vittime di tratta

Nella serata di venerdì 22 marzo, una cinquantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si è ritrovata presso l’oratorio Sant’Antonio Maria Zaccaria per il secondo appuntamento delle Catechesi Quaresimali “Scelgo: voce del verbo credere”, organizzate dalla pastorale giovanile della zona III e da Azione Cattolica. In questa occasione la riflessione si è concentrata sul verbo “Riconoscere”. L’incontro è stato guidato dalla testimonianza di Marta Danelli, giovane ventunenne lodigiana che ha proposto la lettura del brano dei discepoli di Emmaus per sottolineare il proprio desiderio di riconoscere Gesù, come i discepoli, nel cammino che sta percorrendo.

La Parola diventa guida quotidiana, parola che sfida e talvolta rimprovera: è una guida scomoda, ma fondamentale. Marta, studente all’università di Bologna, a settembre ha deciso di intraprendere un’esperienza di volontariato: da sei mesi ormai vive a casa Magdala, una casa per giovani donne vittime di tratta, proposta dell’associazione “Albero di Cirene”. Marta partecipa anche a “Non sei sola”, iniziativa di ascolto delle ragazze costrette alla prostituzione.

La vita in casa Magdala è come la vita in una famiglia: si vogliono instaurare dinamiche di condivisione e di fiducia reciproca perché sincerità e onestà devono essere alla base del rapporto. Come in una famiglia non mancano i litigi, nei quali entrano in gioco anche abitudini e fattori culturali diametralmente opposti ai nostri. La soluzione spesso richiede tempo e fatica, si tenta di capire, si impara ad accettare e a scusarsi. Marta riconosce però di non essere sola in questo cammino, ci sono tanti volontari come lei, tanti professionisti pronti ad aiutare. Riconosce che la sua stessa famiglia l’ha sempre sostenuta e aiutata a trovare i giusti equilibri. Scherzando ha raccontato infatti che i suoi genitori sono il suo contatto con la realtà, che a volte perde nell’entusiasmo che la contraddistingue.

La testimonianza fresca, autentica e appassionata di Marta ha suscitato nei giovani molte domande e interventi.

Il prossimo incontro si terrà venerdì 5 aprile presso l’oratorio del Maristella e sarà incentrato sul verbo “Confermare”.

 




Cremona, la testimonianza della famiglia Priori ai Quaresimali per i giovani (AUDIO)

Ha preso avvio venerdì 8 marzo il ciclo di catechesi quaresimali per i giovani della zona pastorale 3 dal titolo  “Scelgo: voce del verbo Credere”, organizzato dal tavolo zonale di pastorale giovanile e dall’Azione cattolica. Durante il percorso si pone l’attenzione su alcuni verbi utilizzati nell’Instrumentum Laboris per il Sinodo dei vescovi: riconoscere, Interpretare, scegliere e confermare che rappresentano alcune tappe per il discernimento. Stimolati dalle testimonianze di alcuni ospiti si cerca di riscoprire come coniugare questi verbi nella vita quotidiana.

Nella serata di venerdì 8 marzo una quarantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si è ritrovata in una sala dell’oratorio del Cambonino. Dopo aver invocato lo Spirito Santo con un canto, è stato letto un brano del Vangelo di Matteo che ha accompagnato la riflessione. La parola è poi passata ai coniugi Sonia e Stefano Priori, giovane coppia cremonese che ha scelto di condividere la propria storia a partire dal verbo “interpretare”.

Dopo aver illustrato i vari significati di questo verbo (leggere criticamente, analizzare, intendere la legge, ricoprire una parte…), Stefano ha proposto una lettura della propria vita attraverso l’interpretazione di una serie di segni che hanno costellato la propria esistenza: la presenza paziente e costante di Sonia, l’intreccio periodico delle loro strade, le loro diversità, la scelta di entrare in seminario per poi uscirne rimodellando la propria vita…

Interpretare con lucidità e pazienza questi e altri segni anche alla luce del Vangelo è stato fondamentale per capire la loro vocazione matrimoniale, per comprendere l’ordine giusto dei tratti con cui compiere il Disegno per cui sono stati chiamati. Proprio come evocato nel brano evangelico scelto, hanno cercato nella propria vita la luce e il sale, quegli importanti segni che hanno conferito alla loro storia calore e sapore per poi assumere a loro volta questi caratteri per le tante persone incontrate. In conclusione, si è lasciato spazio agli interventi dei giovani presenti che hanno interrogato la coppia circa le modalità con cui hanno affrontato una scelta che si è rivelata sbagliata e il significato che attribuiscono all’espressione “costruire sulla roccia”.

Prossimo appuntamento venerdì 22 marzo presso l’oratorio della parrocchia Sant’Antonio Maria Zaccaria per riscoprire il verbo “riconoscere” grazie alla testimonianza di Marta Danelli, giovane lodigiana che ha scelto di vivere come volontaria in una Comunità Papa Giovanni XXIII.