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Incontri a… “Colori” sulla nuova edizione di Riflessi Magazine

Uno strato solido di gocce di tempera, mischiate, stratificate, fissate sulla tavola nel loro scivolare lento: l’immagine di copertina scelta per l’ultima edizione di Riflessi Magazine è il dettaglio di un tavolo di lavoro della Officina creativa «La Manica Lunga», il laboratorio artistico di Fondazione Sospiro dove gli ospiti dell’istituto trovano uno spazio di creatività, la risposta al proprio bisogno di espressione, il supporto di operatrici appassionate e attente allo sbocciare del talento.

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È questa la storia, sono questi i volti, che aprono «Colori» il numero del mese di marzo del mensile digitale diocesano, che  – come si legge nell’introduzione – «finisce con il traboccare d’arte… che poi vera arte è quella che sfiora la vita e le fa prendere una rotta imprevista, cogliendone le sfumature».

Il viaggio di Riflessi parte così dai capolavori che dal laboratorio di Sospiro viaggia per le esposizioni internazionali di art brut, l’arte grezza che nasce – secondo la definizione di Jean Dubuffet – «dalla solitudine e da impulsi creativi puri ed autentici» e che apre alla dimensione senza tempo di autori straordinari come Antonio Dalla Valle, che nella Manica Lunga e nel rapporto con Paola Pontiggia, una delle operatrici del laboratorio, ha sprigionato la sua arte unica.

Tra le pagine del mensile il colore, come in un’esplosione, continua in molteplici direzioni: «Sono infiniti. Come i moti dell’anima. Ai colori si associano le emozioni, anche quando le parole non bastano ad esprimerle o addirittura a riconoscerle. Un viaggio tra i colori è un viaggio dentro noi stessi, ma è anche una girandola di sensi, quelli che ci mandano a sbattere contro la realtà. Quelli che ci legano l’uno all’altro, ma che lasciano sempre qualcosa in sospeso. Quel soffio che sa turbare, che ci fa dubitare, ci coglie alla sprovvista e apre spiragli alla meraviglia».

Sono gli incontri, come nello stile del Magazine, a tracciare il movimento: Greta Castellani racconta l’attività del suo piccolo atelier dove il colore, il suo utilizzo creativo, diventa terapia e spazio di libertà («quanto ne avrebbero i bisogno i ragazzi, oggi, per affrontare questo la prova di questo periodo» sospira); all’atelier Gomitoli, invece, il filo colorato è quello della solidarietà grazie alle borse ricamate a favore della ricerca sulla Sla. Non mancano le tinte la scienza con un progetto fotografico che spiega la visione di un daltonico e con la chimica di un professore che va a caccia dei segreti delle tele antiche attraverso lo studio dei pigmenti che le compongono, per consentirne la conoscenza e la conservazione. E poi la musica, la letteratura che si contamina con l’illustrazione nelle tavole per la Divina Commedia di Gabriele Dell’Otto, il mondo dei tatuaggi che farà di questa generazione la prima di «nonni colorati», l’arte di fare il pane che prende il colore del fuoco e dei semi macinati, il calcio in bianco e nero di Aristide Guarneri che mostra il pallone con cui segnò un gol (lui, stopper gentiluomo) al leggendario portiere russo Yashin​​​​​ quando le strisce delle maglie – in tv e nelle foto – si distinguevano solo per l’intensità del grigio.

«È cibo, arte bianca, un film che non dimenticheremo, un gioco creativo, un disegno sulla pelle… Bagliore fulmineo e irripetibile, oppure per sempre. È il disegno della vita, la scia che seguiamo, la traccia che lasciamo».




Conversioni. «Il nostro battesimo un tuffo nella libertà»




Relazioni e mattoni: è online la nuova edizione di Riflessi dedicata al tema “Casa”

«Anima e mattoni». Così, nelle poche righe di presentazione della nuova edizione, Riflessi Magazine presenta il numero dedicato al tema della Casa, online da oggi, venerdì 29 gennaio su riflessimag.it e aperto dalla suggestiva immagine di una chiocciola che porta lentamente il suo guscio con sé.

Un tema che apre oggi a prospettive e interpretazioni fino a un anno fa inattese. Ma la Casa raccontata dal mensile digitale della diocesi non è soltanto lo spazio della famiglia, degli affetti più intimi. È una costruzione: «Non è un luogo ideale – si legge nell’introduzione – È uno spazio reale che assume la forma del contenuto. Un contenuto – però – che spinge da dentro come da fuori. Che delimita, certo, intanto però si lascia contaminare, comunicare, accogliere».

E i mattoni che Riflessi porta alla sua definizione di “casa” sono gli incontri, le riflessioni, le immagini e i punti di vista raccolti tra le sue pagine: Casa d’Oro, il centro che accoglie e si lascia interrogare dalle vite dei bambini con gravi e gravissime disabilità che vi si ritrovano dopo la scuola; Sara e Stefano che hanno aperto le porte della loro casa ai figli in affido e alle altre coppie che cercano conforto e confronto; l’associazione Abbracciaperte che da oltre vent’anni accoglie i “figli di Chernobyl”; una famiglia come tante che ha vissuto l’esperienza dell’isolamento durante la pandemia.

Ma la casa è anche quella che manca: ai cristiani in fuga dalle persecuzioni in Siria e in Iraq, a Giuseppe, che ha trovato un tetto per l’inverno grazie al rifugio notturno di Caritas, e ai 55 mila senza fissa dimora che vivono oggi in Italia e di cui raccontano le storie di Scarp de’ Tenis, rivista di strada e progetto sociale raccontato a Riflessi dal direttore Stefano Lampertico, e quelle raccolte in un libro da Roberto D’Alessandro, che porta alla luce le store dei “marchiati della società”.

«La casa che descriviamo è la cellula minima della città – scrive Riflessi -: ne descrive il profilo, ne conosce i figli, ne vive la storia»

Don Bruno Bignami guarda alla “casa comune” che è la nostra Terra attraverso la lente delle encicliche di Papa Francesco, un’universitaria racconta la sua vita in appartamento da studentessa fuori sede, due esperti fanno il punto sulla edilizia sostenibile e un fotografo di architettura aiuta a guardare con il rispetto dovuto a un monumento le forme e i significati profondi di quella popolare. E poi il web, con il significato così abituale eppure sorprendente di una homepage, quello stravolto dalla pandemia dell’assioma calcistico del “giocare in casa” e un tocco di “mistero” con il racconto di una spedizione notturna tra giocattoli d’ombra e spigoli a portata di mignolo nel tragitto tra camera da letto e frigorifero…

«Fattore di sviluppo economico, segnale della salute morale di un Paese, un indirizzo per il corriere, lo stadio della squadra nel cuore dove (chissà quando) torneremo a cantare. –
Intanto con gli incontri di queste pagine – dietro l’angolo o in posti nel mondo in cui mai avremmo pensato di bussare – abbiamo materiale per costruire. Siano quartieri o relazioni, l’unico modo è – sempre – cominciare».




Tra amnesia e pandemia, la strada del dottor Piccioni verso la luce che supera il buio (GUARDA IL VIDEO)

Torna Riflessi on air, rubrica televisiva che presenta i contenuti del magazine diocesano Riflessi. La puntata andata in onda venerdì, presentata dal giornalista Filippo Gilardi e avente come tema «la luce», ha avuto come protagonisti Pierdante Piccioni e Giulia Barbieri, con una clip finale d’eccezione: l’intervento di Franco Nembrini, docente, appassionato educatore e tra i massimi esperti in Italia della Divina Commedia.

Ad aprire la puntata la storia dal medico Pierdante Piccioni, ripresa in una seguitissima fiction Rai. «Dopo poche ore di coma, causato da un incidente in auto, mi sono risvegliato su una barella del pronto soccorso. La prima cosa che ho visto è stata la luce della emergency room sopra di me. Dal buio del coma alla luce del risveglio. Il trauma cranico mi aveva causato dodici anni di amnesia, che ho chiamato buco nero: per anni ho lottato e sperato di recuperare qualche ricordo che facesse un po’ di luce sul mio passato». Racconta di aver pensato al suicidio, di aver perso la fede, di essersi disperato per non riuscire a riconoscere i propri figli e per la paura di perdere il proprio, amato, lavoro di medico. Ma a un certo punto, la luce riappare. Sostenuto dalla famiglia e dai colleghi, riesce a tornare in prima linea, a contatto con i pazienti, di nuovo al pronto soccorso, nel ruolo di primario che gli apparteneva fino a quel giorno del 2013 in cui la sua memoria aveva fatto un salto all’indietro.

Di luce parlano anche le fotografie di Giulia Barbieri, cremonese, autrice del blog «Visioni virali» e i cui scatti sono stati raccolti in un libro che per la fotografa è stato quasi terapeutico perché elaborato durante il buio del lockdown e del covid.

La puntata si è conclusa con un video di Franco Nembrini che ha commentato il ruolo della luce in Dante Alighieri. «La luce è il tema fondamentale della Divina Commedia, il filo rosso che la guida. Basta pensare alla partenza del viaggio, in quella selva oscura, e poi a tutto il Paradiso, il punto di arrivo che è tutto luce. Avverrà che per grazia di Dio i nostri occhi saranno resi forti per reggere tutta quella luce e che tutti saremo distinguibili nella nostra fisionomia, proprio come nella brace il pezzo di carbone è tanto più evidente quanto più arde e diventa incandescente.

Non è tutto, perché le quattro parole che più ricorrono all’interno di tutta la Divina Commedia sono: occhi, bene, vidi e mondo. Tutto il problema della Divina Commedia e della vita dell’uomo è condensato in queste quattro parole. Avere occhi per vedere il bene, perché senza poter vedere il bene è impossibile vivere. Tutto il mestiere del mondo è vedere il mondo e la realtà per ciò che essa.




È online la nuova edizione di RIflessi dedicata al tema “Luce”

«C’è una crepa in ogni cosa, e da lì entra la luce»: la celebre citazione del cantautore Leonard Cohen apre l’edizione del mensile RIflessi Magazine, online dalla viglia di Natale, deidicata proprio al tema della luce.

Un numero che si cala nel clima di un Natale particolare, condizionato dalle limitazioni e dalle ombre di una crisi sanitaria, economica e sociale che coinvolge e preoccupa tante famiglie.

Lo sguardo di cui però va in cerca Riflessi, è quello che punta oltre: oltre la crisi, oltre le difficoltà, oltre i limiti, raccontando con le parole e le immagini storie, punti di vista ed esperienze che accompagnano questa ricerca.

«In questo numero della vigilia di Natale – si legge nell’introduzione al numero – l’iride si posa su quei raggi che hanno un centro e mille direzioni: lo studio dello scienziato che ha dedicato la sua vita a cariche ed elettroni, l’ispirazione del poeta (di Dante, il più grande dei poeti) che ha visto un bagliore e lo ha strappato all’oscurità, la forza di un giovane che ha perso la vista ma non ha smesso di cercare e quella di un medico a cui un incidente ha fatto sprofondare nel “buco nero” della memoria dodici anni di ricordi. Perché la luce è più di un fenomeno fisico, di un interruttore da pigiare. È segno e condizione di conoscenza, è la sensazione più reale della magia, è il carburante della speranza. Traccia del divino.

Così in queste pagine ci siamo lasciati trasportare dallo sguardo di un bambino che punta gli occhi verso le stelle nella notte della Santa della luce, dal segreto della candela, dall’apertura dello spirito di una religiosa davanti all’Amore che le ha acceso la vita»

Riflessi di luce «alla vigilia di un Natale che, sì, potrà sembrare più spento, ma che forse, invece, getta la sua luce nelle direzioni che abbiamo trascurato, o che abbiamo dato per scontate. Ma sono lì, come lampadine nel buio».




Dai giovani nuovi modelli per il futuro: speciale sull’Economia di Francesco con Riflessi Magazine

In una veste inedita (quella della Web tv) il mensile diocesano Riflessi Magazine accompagna i suoi lettori dentro i temi, lo stile e la prospettiva di The Economy of Francesco, il grande summit mondiale che ha riunito su una piattaforma digitale oltre 2mila giovani economisti da tutto il mondo, in un confronto aperto e coraggioso con i protagonisti dell’economia adulta sul superamento dei modelli attuali, proprio a partire dal pensiero e dal magistero del Santo Padre.

Introdotta dalle parole che il Papa ha rivolto ai giovani riuniti virtualmente da 115 Paesi nel suo intenso videomessaggio, la puntata speciale andrà in onda venerdì 11 novembre alle ore 21 sul sito riflessimag.it e sulla pagina Facebook di Riflessi Magazine. Protagonisti della puntata saranno proprio i giovani di The Economy of Francesco: in studio interverrà Valentina Cattivelli, ricercatrice cremonese che ha coordinato i lavori del villaggio «Agricoltura e giustizia», mentre altri due protagonisti della tre giorni internazionale saranno collegati da Roma e dal Brasile.

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Le parole del Papa che introdurranno la serata




Dedicata alle “Frontiere” la nuova edizione di Riflessi

È online sul sito riflessimag.it la nuova edizione del mensile digitale Riflessi Magazine che, prima della pausa estiva, dedica il numero di giugno al tema delle frontiere.


«Quando sei “di frontiera” – si legge nell’introduzione – cammini lungo una linea di demarcazione, vivi in bilico: come se non appartenessi all’una o all’altra parte. Non del tutto. Non ancora. Eppure è l’esperienza di tutti, quella del limite. Quella della contaminazione. Veniamo da un’esperienza tragica che ha spinto tutti sull’orlo dell’incertezza. Ci siamo riscoperti tutti sul confine: tra la vita e la morte, il dentro e il fuori, la presenza e l’assenza, la nostalgia e la rinascita». Significativa l’immagine di copertina, scattata dalla fotografa Giulia Barbieri proprio sulla grande scala che collega i piani e i reparti dell’Ospedale di Cremona, luogo simbolo del fronte di resistenza alla pandemia, con due operatori sanitari che lanciano quasi con stupore uno sguardo verso l’alto, come nella ricerca della prossima frontiera da raggiungere per continuare la risalita di tutto un territorio e di tutta una comunità.
Così i racconti e le immagini che si affacciano dalle pagine digitali di “Frontiere” sono volti e storie che danno coraggio, invitano a fidarsi che portano: «tra i campi di calcio di un campionato senza patria, a caccia delle tracce di luce che bucavano la quarantena, tra aeroporti e dogane, dentro i reparti dell’ospedale e tra i corridoi di una casa di riposo; e ancora nel profondo della Caverna di Platone insieme ad un gruppo di maturandi e ad una scolaresca di bimbi di 5 anni, e poi saliti in cima al Torrazzo, il monumento simbolo, da cui lo sguardo corre lontano, dove i confini della città si confondono con quelli del mondo. Oltre l’ultima frontiera. A un passo dalla prossima».




«Piaceri»: è online l’edizione di maggio di Riflessi Magazine

È online da venerdì 29 maggio la nuova edizione di Riflessi Magazine. Il tema proposto in questo mese dal periodico digitale è «Piaceri».

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Una raccolta di racconti, riflessioni e immagini che si inserisce nella storia del tutto particolare che ancora la società e il territorio stanno vivendo in queste settimane. Il lockdown ha allentato le sue chiusure e gradualmente si ritrovano gli incontri e le abitudini di sempre.
«Quello che non aveva mai smesso di viverci attorno – si legge nell’introduzione del numero di maggio – Solo in cerchi più stretti. E quando i piaceri della vita non potevano più – non potevano, drammaticamente, naturalmente – esaurirsi nel semplice fatto di “godersela”, è diventato un fatto di movimento. Il piacere di riaccordarci con il tempo, con il ritmo, con l’armonia di ciò che accade».
Così il viaggio tra i piaceri di Riflessi è un percorso tra letture, musica, film, ma anche tra punti di vista originali e inattesi sul “nuovo quotidiano”, cominciando dai piaceri che hanno tenuto compagnia nei mesi dell’isolamento, quelli della famiglia, degli oggetti di casa, della creatività e del tatto: una polaroid scattata in cucina, i pane fatto in casa, i giochi inventati, un cartone animato con i figli sul divano, lo sport da salotto in attesa di tornare a discutere di rigori e moviole e persino una web radio per tenersi in contatto con gli amici di sempre.
«Era la musica, i libri, un film. Era la natura che là fuori continuava le sue fasi millenarie e sempre nuove. Erano le persone a cui abbiamo iniziato a fare più caso. O che abbiamo iniziato a guardare con più attenzione. “Piacere di (ri) conoscerci”».
C’è chi racconta la vita nel quartiere, chi fotografa giorno dopo giorno lo sbocciare di un tiglio sulla terrazza. «Torneremo anche a viaggiare, a stringerci le mani e ad vedere le labbra che si increspano e danno colore alla parola. Intanto, però, abbiamo fatto la radio con gli amici, riguardato un film degli anni ’80 con i nostri figli degli Anni Dieci, impastato tanto pane da esaurire le scorte di lievito nei supermercati».


Una serata speciale…




«Tempi nuovi. Cremona riparte», dialogo con Riflessi dalle sale del Museo del Torrazzo

Riflessi Magazine e il Museo del Torrazzo presentano un’iniziativa del tutto particolare per celebrare, martedì 2 giugno, una data speciale per la diocesi, la città e il territorio della provincia di Cremona: un talk show registrato dentro le sale del Museo Verticale per guardare al futuro da un punto di vista… unico.

«Tempi nuovi. Cremona riparte»: questo il titolo e il tema della serata che andrà in onda il 2 giugno alle ore 21 su riflessimag.it, sulla pagina facebook del magazine e sui social della diocesi di Cremona (Youtube e Facebook).

Il progetto nasce dalla opportunità di evidenziare e raccogliere una serie ricorrenze di rilievo concomitanti nella data del 2 giugno 2020: data dell’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Cremona e Festa della Repubblica, cogliendo l’occasione per presentare la riapertura del Museo Verticale (1 giugno) e l’uscita dell’ultima edizione di Riflessi Magazine (29 maggio)

Ricorrenze religiose, civili, culturali che trovano una suggestiva convergenza nel monumento più importante della città e della provincia.  Per ragioni diverse di ordine storico, simbolico, identitario, il Torrazzo è naturalmente il simbolo reale anche di questo frangente storico che attraversa la comunità della città di Cremona in particolare, ma di tutto il territorio provinciale e diocesano.

Grazie ad alcune iniziative di grande forza simbolica e di grande efficacia comunicativa che grazie alla collaborazione di pro Cremona saranno rivissute durante la serata, il Torrazzo ha accompagnato dal momento della crisi profonda dell’emergenza sanitaria verso quello graduale della ripresa.
Diventa oggi dunque il simbolo di una comunità che riparte, che – come dall’alto – getta un nuovo sguardo sul proprio futuro.

Alla luce di questo contesto Riflessi Magazine e il Museo Verticale del Torrazzo propongono una serata di racconto, riflessione condotta dal giornalista Filippo Gilardi con la partecipazione di Anna Lazzarini e Fabio Antoldi, docenti e studiosi cremonesi che offriranno prospettive e letture del futuro che attende il territorio e le sfide che attendono la società cremonese e non soltanto.

Quattro i “capitoli” in cui si articolerà il dialogo, cultura, innovazione, giovani e solidarietà, ciascuno introdotto dall’intervento di un testimonial: la scrittrice Anna Martinenghi, Filippo Mondini di Pro Cremona, Pietro Ginevra dell’Associazione Amici di Robi e Manuel Generali del progetto In-clusion.

Le parole e le storie delle persone, inoltre – come nello stile di Riflessi Magazine – troveranno un accordo nelle immagini che accompagneranno in una vera e propria visita al Museo Verticale, una salita al Torrazzo che permetterà a chi guarda di gettare, da lassù, lo sguardo sulle case, le strade, le campagne della terra che abitiamo.




Sono storie e volti i “Nodi” che ci tengono insieme

L’edizione di aprile di Riflessi Magazine ha qualcosa di diverso, perché diverso è tutto, in questo mese schiacciato tra il picco violento dell’epidemia e la speranza di un “dopo” ancora allo stato di una speranza senza scadenza. Il tema del decimo numero, “Nodi” – online da venerdì su riflessimag.it – è dunque calato nella realtà dell’emergenza.

«Le storie di oggi sono i nodi di una rete che chiamiamo comunità – si legge nell’introduzione -. La riconosciamo oggi, con le maglie che sembrano allargarsi, le relazioni a distanza, i legami allentati. Eppure è oggi che ogni piccolo gesto, anche lo stare in casa, anche il rispetto di un decreto, anche il lavarsi le mani è un gesto collettivo. È sentirsi parte di qualcosa che, in affanno, continua a muoversi, perché c’è qualcuno che questa rete – che siamo tutti noi – la tiene insieme. Qualcuno che stringe i nodi».

La dedica è «alle persone che in qualche modo, stanno contribuendo a tenerci uniti»: un medico in terapia intensiva, una rete di volontari che lasciano un piatto sull’uscio di casa e chiamano un anziano rimasto solo per tenergli compagnia, un edicolante che lascia il giornale sullo zerbino, un insegnante che inventa una classe digitale, un’infermiera arrivata dal Sud per aiutare i colleghi in prima linea…

Sono i loro racconti, accompagnati da delicate illustrazioni, a guidare dentro l’edizione, come un filo rosso che tiene insieme «le storie dei nodi con cui avremo sempre e ancora a che fare: quelli della mente che inganna, le manette che rinchiudono e i legami che attendono oltre le sbarre di un carcere, i garbugli di coppie in crisi, quelli che fanno di un calzino un compagno di giochi, di un pezzo di stoffa una mascherina per proteggere da virus. Noi e gli altri». Perché, come scrive il vescovo Napolioni nel suo editoriale, «una grande rete dipende dalla tenuta dei suoi piccoli nodi».