1

A Gerre de’ Caprioli la parrocchia affronta l’emergenza con favole, preghiere online e Divina Commedia

Ci sono molti modi con cui i sacerdoti oggi cercano di rimanere vicini ai loro parrocchiani, alle famiglie, al popolo che è stato loro affidato. Stiamo raccontando tanti esempi belli, oggi parliamo dell’oratorio di Gerre de Caprioli. Lì don Alberto Mangili – aiutato da alcuni parrocchiani  e amici – non si è lasciato scoraggiare dall’emergenza riuscendo a inventare diversi momenti ad hoc per la sua gente.

Il sabato pomeriggio è il momento di cantare e di ascoltare delle favole, lette dalla maestra Giuliana per tutti i bambini  e trasmesse sui social : si chiama « Favoliamo » e viene mandato in onda dall’Oratorio (rigorosamente a porte chiuse) . «Ogni domenica mattina trasmettiamo la santa Messa online, poi la via crucis il venerdì alle 20.45, il mercoledì alle 18.00 la proposta per i ragazzi è di connettersi insieme per guardarsi in faccia e scoprire un po’ quell’avventura incredibile che è ancora la Divina Commedia di Dante».

Ogni gesto è pensato, spiega don Alberto, per proseguire gli incontri fatti durante l’anno, che sono un aiuto a conoscere Cristo ogni giorno un po’ di più. La scorsa settimana sono state distribuite delle primule alle famiglie, la prossima ci sarà una giornata dove ci si alternerà per il Rosario e insieme ai genitori prosegue la lettura (bellissima) de “Il bambino di vetro” di Fabrizio Silei, testo su cui lavorare insieme «che è un modo di continuare a camminare, crescere e restare uniti nonostante queste circostanze eccezionali».

È schivo, don Mangili, non ama pubblicità e salamelecchi eppure la vita che continua intorno alla parrocchia racconta di un rapporto di unità e carità grande tra chi la amministra e chi la frequenta. «Con chi può continuiamo a distribuire aiuti alimentari e a sostenere famiglie o persone in situazione di difficoltà, ma è tutto parte di un cammino iniziato ben prima di questa crisi». Infine, dice, è contento perché nella chiesa – che rimane aperta – qualcuno entra sempre. Magari solo per un saluto veloce a Gesù, per una preghiera a mezza voce, ma non è mai vuota. E questo, forse, è il segno più bello.


#restiamocomunità – #chiciseparerà




Da Pandino un corso di portoghese online per prepararsi alla missione

Boom di partecipanti per il corso online di lingua portoghese organizzato dall’oratorio di Pandino. Sono venti le persone che collegandosi attraverso la piattaforma Zoom, strumento di videoconferenza e didattica a distanza utilizzato anche da diverse università ed istituti scolastici italiani, hanno partecipato alla prima lezione, quella di lunedì 23 marzo.

Dopo una breve introduzione da parte del vicario parrocchiale don Andrea Lamperti Tornaghi, la docente Monica Maggioni, giovane tour-operator con una laurea magistrale in lingue, un semestre di Erasmus a Lisbona ed una passione per il portoghese, ha dato il via al corso. Ci si è addentrati subito nella presentazione della lingua, parlata non solo in Portogallo e Brasile ma in diversi altri paesi del mondo con la distinzione tra portoghese lusitano (quello parlato in Portogallo ed in tutti gli altri Paesi) e brasiliano, il corso ha preso una curvatura più improntata alla lingua della nazione verde-oro, prossima meta di quasi tutti i corsisti.

La classe è infatti composta prevalentemente da giovani (ma non mancano signore ultrasettantenni che si sono lanciate con entusiasmo in questa avventura) che la prossima estate partiranno con don Andrea alla volta di Salvador de Bahia per un’esperienza di vita e condivisione dal 3 al 16 agosto nella parrocchia di “Jesus Cristo Ressuscitado”, guidata dai sacerdoti fidei donum cremonesi don Emilio Bellani e don Davide Ferretti. Non solo pandinesi però fra gli iscritti a questo corso: anche tre giovani bresciani ed una cremonese che faranno parte del gruppo coordinato dall’Ufficio Missionario della Diocesi di Cremona nell’ambito del Progetto Bahia (che vedrà oltre trenta giovani alternarsi in Brasile durante tutta l’estate).

A questi si sono liberamente aggiunti giovani e meno giovani che hanno visto in questo corso una possibilità accessibile per imparare una nuova lingua, conoscere altre persone ed impegnare iltempo sospeso” che stiamo vivendo in un modo proficuo. Per ora solo alfabeto e regole di pronuncia ma presto inizieranno lezioni interattive con sessioni di conversazione in piccoli gruppi. Il calendario delle prossime lezioni ne prevede una per giovedì 26 dalle 16 alle 17 ed un’altra per lunedì 2 aprile alla stessa ora mentre quello del mese di aprile si strutturerà con insegnante e partecipanti. «L’alto numero di partecipanti – commenta don Andrea- è stata una bella sorpresa, così come bello è il fatto che ragazzi non solo di Pandino abbiano risposto bene, anche sulla spinta dell’ufficio missionario diocesano».


#restiamocomunità – #chiciseparerà




«Ci sta a cuore», riflessione e impegno della Chiesa italiana tra emergenza sanitaria e pastorale del lavoro

L’Ufficio Nazionale per la Pastorale Sociale e del Lavoro ha inviato a tutti gli uffici Diocesani una nota sulla Emergenza sanitaria in atto, messa in relazione con il mondo del lavoro. Anche la nostra commissione diocesana guidata da Eugenio Bignardi ha condiviso questa prima riflessione con l’intento di approfondire e proporre un cammino pastorale per l’immediato futuro, cammino destinato ai cristiani e alle comunità locali, finalizzato a far comprendere da tutti che questa realtà «Ci sta a cuore».

La nota si apre con una constatazione: «La diffusione del Covid-19 è diventata subito emergenza sanitaria. I sacrifici di questi giorni sono in nome dei più fragili, che rischiano la vita: scelta sacrosanta, perché la persona umana è al centro della Dottrina sociale della Chiesa. Eppure, passata la bufera, è prevedibile immaginare che per molti nulla sarà come prima.

Nulla sarà come prima per le famiglie che hanno subito perdite umane.

Nulla sarà come prima per chi è stremato dai sacrifici in quanto operatore sanitario.

Nulla sarà come prima anche per il mondo economico, che ha prima rallentato e poi ha visto fermarsi la propria attività. Già si contano danni importanti, soprattutto per gli imprenditori che in questi anni hanno investito per creare lavoro e si trovano ora sulle spalle ingenti debiti e grandi punti interrogativi circa il futuro della loro azienda.

Nulla sarà come prima per i settori sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani».

Di fronte a questa situazione «la comunità cristiana non intende restare indifferente. La Chiesa italiana si sente coinvolta».

Da questa volontà nascono così «alcune attenzioni che come Diocesi possiamo adottare nel periodo di “quarantena sociale” e al momento delicato della ripresa:

    1. Facciamo con coraggio il primo passo nel mostrare vicinanza verso gli imprenditori e i lavoratori che stanno subendo gravi perdite.
    2. Aiutiamo e incoraggiamo quanti – all’interno delle nostre parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi di catechesi, oratori – sono impegnati nel lavoro in ruoli di responsabilità, a livelli differenti.
    3. Organizziamo la carità per andare incontro alle situazioni più critiche, per alleggerire pesi gravosi, per sostenere persone a rialzarsi».

Allora cosa possiamo fare?

Ecco alcune proposte: suggerite dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale Sociale e del Lavoro, diretto dal sacerdote cremonese don Bruno Bignami:

    • esprimere gratitudine a chi, in questo periodo di emergenza, sta lavorando per il bene della collettività, mettendo a rischio la propria salute;
    • valorizzare la figura di San Giuseppe (19 marzo) e la giornata dei lavoratori (1° maggio) per far sentire la vicinanza ecclesiale nei confronti del mondo;
    • promuovere un sostegno concreto attraverso l’acquisto di beni realizzati in Italia da aziende che si dimostrano attente alla tutela del lavoro, alla sostenibilità ecologica e alla qualità dei prodotti;
    • diffondere nelle parrocchie l’appello #sceglilitalia: da giugno a dicembre 2020 la meta della vacanza sia nel nostro Paese;
    • assumere alcune soluzioni lavorative a distanza – come lo smart working o la didattica online – quali opportunità concrete anche per il futuro, con cui conciliare il lavoro con i tempi della famiglia e la sostenibilità ambientale (meno traffico e aria più respirabile).

La nota chiude evidenziando che «questo periodo “a casa” non deve solo alimentare la preoccupazione per un momento critico, ma può avviare un processo che duri nel tempo e che accompagni le diocesi a fare dell’attenzione al lavoro un’occasione di evangelizzazione e di sviluppo umano integrale».

SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO




«Grazie, fratelli evangelici!»: il vescovo Antonio ringrazia “Samaritan’s Purse” a nome della diocesi di Cremona

Trasmettiamo la nota ufficiale con cui il Vescovo Antonio Napolioni ringrazia la ONG statunitense Samaritan’s Purse giunta a Cremona per l’allestimento di un ospedale da campo a sostegno del sistema sanitario cremonese per far fronte all’emergenza sanitaria in atto

Grazie, fratelli evangelici!
A nome della diocesi cattolica di Cremona, desidero esprimere il più entusiasta e commosso ringraziamento ai responsabili e membri della ONG statunitense Samaritan’s Purse, espressione eloquente della carità della Chiesa Evangelica, giunti tempestivamente in città per allestire un moderno ospedale da campo in supporto alle nostre strutture sanitarie.
La mia emozione è motivata anche dall’esperienza personale fatta fino a due giorni fa, ricoverato per polmonite da Covid-19 nel reparto di Pneumologia del nostro Ospedale Maggiore. Ho sperimentato minuto dopo minuto il drammatico crescendo di problematicità della situazione, il carico di lavoro su medici, infermieri e tutto il personale, raccogliendone discreti sfoghi e frequenti richieste di preghiera.
La concreta solidarietà che viene oggi dai cristiani degli Stati Uniti è una delle risposte della Provvidenza a queste richieste e preghiere. La Provvidenza moltiplica il suo raggio di azione, nella misura in cui uomini e donne se ne fanno strumenti, con umiltà e coraggio, riconoscendo negli occhi del fratello malato e provato il volto del Signore Gesù. È l’esperienza che stanno facendo tanti adulti e giovani impegnati nelle nostre strutture, è la molla che spiega progetti di solidarietà che non conoscono confini.
Desidero che tutti colgano anche il grande significato ecumenico di quanto sta accadendo: le diverse confessioni cristiane si riconoscono nell’essenziale del Vangelo, dando così buona testimonianza a Cristo, unico vero samaritano del mondo. Grazie, fratelli, perché mentre venite ad aiutarci, ci chiedete di accompagnare il vostro impegno con la nostra preghiera. Lo faremo certamente, sicuri che il binomio preghiera e carità cambia la realtà.
Spero, nelle prossime settimane, di potervi attestare anche personalmente la stima e la gratitudine della nostra Chiesa. È la Chiesa di don Primo Mazzolari, che così concludeva nel 1937 il suo testo su “Il samaritano”:
Signore, io non son buono di fare il samaritano.

Mi sentirò risuonare ogni momento, a rimprovero, il Tuo comando;
ma lasciami ascoltare, lasciami vedere, anche se la luce mi crea una maggiore responsabilità.
Ho bisogno, per non morire, di evadere da questo brutto mondo saldato nell’egoismo.
Mi arrampico verso l’unica finestra aperta, il Tuo Vangelo, o Cristo,
e mi lascio inebriare dalla tua sconfinata carità, che pur rinnego ogni momento.

Grazie, fratelli di Samaritan’s Purse, perché anche voi vi siete arrampicati fino alla finestra del Vangelo e da lì non vi stancate di mettervi all’opera, sui passi di Gesù, in ogni parte del mondo.

+Antonio Napolioni, vescovo di Cremona




La festa di San Giuseppe e i lutti nel nostro Presbiterio

Pubblichiamo la riflessione e la preghiera del Vescovo Antonio per i sacerdoti anziani deceduti in occasione della Solennità di San Giuseppe.

La festa di San Giuseppe e i lutti nel nostro Presbiterio

Condividiamo davvero la drammatica condizione cui è sottoposta la nostra gente. Il presbiterio diocesano, nei primi vespri della solennità di S.Giuseppe, piange la morte di due confratelli, anziani e insigni: mons. Giuseppe Aresi e don Albino Aglio. In altri servizi del portale sono stati ricordati i loro percorsi pastorali.

Il nostro clero diocesano ha sempre avuto grande cura dei suoi anziani, dell’accompagnamento all’incontro con Dio, delle celebrazione delle esequie, cui sempre han partecipato numerosi sacerdoti. Momenti di dolore, ma anche espressione di grande fede e comunione.

In questo tempo, tante famiglie han consegnato i loro cari agli sforzi generosi dei medici, senza poter restare loro a fianco negli ultimi attimi del cammino terreno. I nostri sacerdoti si sono spenti nelle case di riposo del Caimi di Vailate e della Fondazione La Pace in Cremona: ringrazio quanti si sono presi cura di loro fino alla fine.

Mentre siamo impediti dal riunirci per le esequie, chiedo a San Giuseppe, discreto ed essenziale custode della famiglia di Nazaret, del Signore Gesù e della sua Chiesa, di “presiedere” lui l’accoglienza di questi nostri fratelli in Paradiso.

Noi ora li portiamo nella preghiera personale e nelle celebrazioni eucaristiche che i sacerdoti offrono quotidianamente per tutto il popolo di Dio, per i vivi e i defunti.

Ma non mancheremo, appena possibile, di ritrovarci per trasformare in Cristo il dolore in speranza e rendere grazie insieme per questi “chicchi di grano” marciti per il Regno di Dio.

Don Giuseppe e don Albino, ora pregate per noi, perché la tempesta passi, perché la fede cresca, perché la Chiesa sia unita.

+Antonio, vescovo




Coronavirus, abbonamento digitale gratis ad Avvenire (ecco come accedere)

Dal 13 marzo il quotidiano “Avvenire” è liberamente accessibile e gratuitamente “scaricabile” nella sua versione digitale.

Una decisione presa dal quotidiano della Cei che intende offrire un servizio essenziale come quello dell’informazione in maniera più accessibile in questo momento di grave emergenza sanitaria «aprendo la nostra informazione – scrive il direttore Marco Tarquinio – e raggiungendo in modo sicuro e gratuito, in quelle case dove siamo invitati a “stare” il più possibile, tutti coloro che vorranno leggere il quotidiano che realizziamo nella sua forma digitale. È una mano tesa in amicizia e in spirito comunitario e di concittadinanza, in maniera virtuale ma anche molto concreta».

Per aderire al servizio che sarà disponibile fino alla fine della emergenza sanitaria, basterà accedere al sito avvenire.it e registrarsi con il proprio indirizzo mail per poter accedere ogni giorno a tutti i contenuti del giornale cartaceo e ai suoi allegati, comprese le pagine dedicate ogni domenica alla Diocesi di Cremona.

CLICCA QUI




Il Gruppo Editoriale San Paolo distribuisce gratuitamente alle parrocchie oltre 180mila copie di sussidi pastorali

Il Gruppo Editoriale San Paolo promuove l’iniziativa “Le messe sono sospese, ma… la Chiesa è viva” per manifestare vicinanza ai parroci, ai propri lettori e a tutti i fedeli in un momento difficile per il Paese, dove le celebrazioni religiose sono sospese per il contenimento del contagio da Covid-19.

A partire da mercoledì 25 marzo, il Gruppo Editoriale San Paolo distribuirà gratuitamente alle parrocchie, 180mila copie di sussidi pastorali tra cui l’edizione speciale del Messalino AmenLa Chiesa è viva. Un estratto del messalino pensato per pregare insieme con la liturgia delle prossime domeniche, il triduo pasquale, la Via Crucis, il Rosario e tante altre preghiere. Un libretto agile, a colori e completo per tenere viva la fede e la preghiera in questi giorni.

Alle parrocchie saranno anche distribuiti circa 5.100 kit La Chiesa è viva, composti da: lettera ai parroci di don Antonio Rizzolo, presidente e amministratore delegato del Gruppo Editoriale San Paolo; due locandine che potranno essere poste all’entrata della chiesa per informare i fedeli dell’iniziativa; oltre 300mila copie del sussidio Tempo per te di Paolo Curtaz, apprezzato scrittore di spiritualità.

Curtaz rilegge in questo testo le indicazioni sanitarie alla luce della fede, offrendo ai fedeli alcuni importanti spunti di riflessione spirituale, per evitare che la paura e l’egoismo prevalgano in questo momento di incertezza. Una situazione che può, invece, trasformarsi in una grande opportunità per riscoprire cosa è veramente essenziale nella nostra vita.

Don Antonio Rizzolo, Presidente e Amministratore delegato del Gruppo Editoriale San Paolo, scrive nella lettera indirizzata ai parroci: «Il Gruppo Editoriale San Paolo – scrive don Antonio Rizzolo nella lettera – condivide le indicazioni dei vescovi e vuole esprimere la propria vicinanza a tutti i parroci d’Italia e ai fedeli. Per questo abbiamo deciso di offrire gratuitamente a tutte le parrocchie una serie di sussidi, disponibili anche in digitale sul portale di “Famiglia Cristiana” (www.famigliacristiana.it/chiesaviva). È un modo per esservi accanto e per aiutare la nostra gente a pregare, a meditare sulla Parola di Dio, a mantenersi salda nella fede, aprendo il cuore alla speranza».

«L’emergenza Coronavirus ci ha messo davanti alla fragilità della nostra esistenza, al nostro limite di creature. Ma può anche essere un’opportunità, ancor più in questo tempo di Quaresima. Per riconoscere ciò che è essenziale nella nostra vita. Si potrà così riscoprire la bellezza della Parola di Dio, il conforto che viene dalla recita del Rosario, da soli e in famiglia, il sostegno che offre la preghiera fiduciosa al Signore, con l’intercessione della Vergine Maria», conclude don Antonio Rizzolo nel messaggio rivolto ai parroci.

 Speciale Amen – La Chiesa è viva (160 pagine con copertina “stampato” a colori) proporrà i seguenti contenuti: Celebrazione Eucaristica (Letture, la Parola per la Vita, La Parola di Papa Francesco) di domenica 29 marzo e di tutte le domeniche del mese di aprile; Celebrazione e Liturgia del Giovedì-Venerdì-Sabato Santo; Schema per la lettura orante della Parola di Dio; Via Crucis; Rosario completo; Coroncina Divina Misericordia; Preghiere del mattino e della Sera e altre preghiere.

Inoltre, sulla nuova piattaforma digitale www.famigliacristiana.it/chiesaviva, si potrà trovare gratuitamente tutto il materiale dell’iniziativa “Le messe sono sospese, ma… la Chiesa è viva” insieme ad altri contenuti, come: l’e-book Gesù guarisce di Paolo Curtaz, lo sfogliabile del mensile Vita Pastorale e, per i lettori più giovani, le versioni digitali di GBaby e Il Giornalino, con i consigli di don Alberto Ravagnani per combattere “il nemico speciale”. Lo spazio digitale verrà arricchito di giorno in giorno con contenuti editoriali e video per tutta la famiglia.

È inoltre attiva l’offerta, al prezzo simbolico di 1 euro, per accedere per un mese da casa e attraverso tutti i dispositivi, alle versioni digitali delle testate Famiglia Cristiana, Credere, Gazzetta d’Alba e GBabydisponibili sulla piattaforma online www.edicolasanpaolo.it/coronavirus.

Un’altra importante iniziativa del Gruppo Editoriale San Paolo è il “Fondo di solidarietà”, per raccogliere donazioni e attivare abbonamenti alle testate del Gruppo a favore di soggetti svantaggiati. Un progetto per raggiungere gli anziani nelle case di riposo e i più giovani nelle case – famiglia, affinché possano trovare nella lettura la Parola di speranza e conforto. Su tutti i giornali del Gruppo verranno comunicate le istruzioni e le modalità per effettuare questa donazione.

Infine, il Gruppo Editoriale San Paolo è presente sulla piattaforma governativa di solidarietà digitale https://solidarietadigitale.agid.gov.it/, con 25mila abbonamenti mensili gratuiti al settimanale Famiglia Cristiana.

 

Il Gruppo Editoriale San Paolo

La Società San Paolo è una Congregazione religiosa fondata nel 1914 in Italia ad Alba dal beato don Giacomo Alberione. I membri della Società San Paolo, conosciuti come Paolini, operano in 32 nazioni. La loro molteplice attività riguarda: editoria libraria, giornalistica, cinematografica, musicale, televisiva, radiofonica, multimediale, telematica; centri di studio, ricerca, formazione, animazione. Il marchio che caratterizza tutti i prodotti e le attività dei Paolini rappresenta efficacemente la dinamica della loro presenza.




In Seminario al lavoro per garantire pasti a domicilio

Tutti i sacerdoti, che da seminaristi hanno abitato tra le mura di via Milano 5, ricordano molto bene tutti gli eventi e gli avvenimenti che hanno segnato la storia di questa comunità. Alcuni più piacevoli, altri molto duri, addirittura da far cambiare fisionomia alla struttura.

I sacerdoti più anziani ricordano il periodo della guerra, le cronache ne danno conferma. Negli anni della Seconda guerra mondiale il Seminario cambiò “vocazione”: non più luogo attento alla cura e alla formazione dei futuri presbiteri, ma ambiente di cura e ricovero per i militari feriti. In poco tempo la comunità aprì le porte alla richiesta di aiuto. La diocesi necessitava di sacerdoti, ma anche di uomini sani e militari che potessero continuare ad aiutare il proprio Paese. Così il Seminario di Cremona divenne ben presto un nosocomio cittadino.

Oggi non siamo in tempo di guerra, ma la situazione di gravità ed emergenza in cui verte il territorio invita ciascuno a dare il proprio contributo. Interpella a porsi la domanda su come poter aiutare il prossimo. Richiama tutti a un senso di responsabilità, a fare nei limiti del possibile la propria parte. Così anche il Seminario vescovile di Cremona ha aperto le porte e ha messo a disposizione la propria cucina per la preparazione dei pasti che, quotidianamente, grazie a numerosi volontari, vengono consegnati agli anziani della città e delle zone limitrofe. L’attività è svolta in collaborazione con la Cooperativa “Varietà” di via Bonomelli 81.

Anche i seminaristi si sono messi a disposizione per collaborare e aiutare a preparare i pacchi da consegnare nelle case. In un momento così delicato, la preghiera e la carità che si è invitati a compiere fa comprendere quanto l’altro abbia bisogno di noi. Non per un senso di onnipotenza o indispensabilità, ma per attuare nel quotidiano quell’appartenenza civica e comunitaria che ciascuno è chiamato a vivere.

La giornata per i cuochi inizia la mattina molto presto, intorno alle 6. Dopo la preghiera comunitaria, arrivano i seminaristi; infine è il momento dei volontari. Le mascherine e i camici bianchi che tutti sono obbligati a mettere incutono una certa preoccupazione per la situazione attuale, ma coloro che li portano sono persone che fanno ben sperare. Perché il bene comune è interesse di tutti, e il loro sorriso ne dà conferma.




Online i sussidi per la preghiera nelle case nella Quarta Domenica di Quaresima

Continua l’emergenza sanitaria e con le misure di sicurezza in vigore per il contenimento del contagio, anche domenica 22 marzo in nessuna chiesa della diocesi di Cremona si celebrerà pubblicamente l’Eucaristia. Dunque anche per questa Quarta Domenica del Tempo di Quaresima l’Ufficio diocesano per il Culto divino mette a disposizione un sussidio per la preghiera nelle case, scaricabile in formato .pdf cliccando sulla scritta qui sotto

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – PREGHIERA IN FAMIGLIA

A disposizione anche il sussidio predisposto dall’Ufficio liturgico nazionale della Conferenza episcopale italiana.

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA – SUSSIDIO CEI

 

Data la straordinaria situazione che si sta vivendo, i fedeli sono dispensati dall’obbligo del precetto festivo, ma sono comunque invitati a santificare la festa con un momento di preghiera personale o familiare.

Nella mattinata di domenica 22 marzo, inoltre, i fedeli potranno vivere la Messa in comunione spirituale attraverso i mezzi della comunicazione sociale. In particolare la Messa  domenicale celebrata a porte chiuse presso il Santuario di Caravaggio che sarà trasmessa alle ore 11 sui seguenti canali:

IN TV

• sull’emittente Cremona1 (canale 80 dtt)

ONLINE

• www.diocesidicremona.it
• pagina Facebook Ufficiale “Diocesi di Cremona”
• canale Youtube Ufficiale “Diocesi di Cremona”

IN RADIO

• Fm 100.3 (per la zona della città di Cremona)


#restiamocomunita – #chiciseparera




#restiamocomunità, racconta e condividi con la Diocesi il tuo modo di “fare Chiesa” ai tempi del coronavirus

In questi giorni di porte chiuse e di lontananza, le nostre parrocchie cercano con creatività ed entusiasmo nuovi modi per restare comunità, condividendo preghiera, riflessioni, piccoli gesti di amicizia e vicinanza… In ogni parte della nostra diocesi  i sacerdoti insieme alle loro comunità stanno sperimentando un modo diverso di essere chiesa, di coltivare le relazioni, di condividere preoccupazioni, speranze e di mettere in rete momenti di preghiera e spiritualità.

Così nasce #restiamocomunità l’idea di raccogliere queste esperienze, testimonianze e racconti di buone prassi e di nuove occasioni e di condividerle con tutta la diocesi, pensando anche a quelle comunità che – perché più provate o in difficoltà – faticano a mantenere i contatti e soffrono la mancanza delle celebrazioni comunitarie, delle iniziative in oratorio, delle relazioni dirette di carità.

L’invito alle parrocchie, ai gruppi e alle comunità della nostra diocesi, è quello di raccontare le esperienze che continuano a “fare comunità” al tempo del coronavirus, attraverso i canali digitali o secondo modalità nuove, nel rispetto assoluto delle misure in vigore. Proposte rivolte ai giovani che senza scuola e oratori vedono ridursi le occasioni di incontro, sostegno per le famiglie chiamate nel concreto a frasi quotidianamente “Chiesa domestica”, quelle che pensano agli anziani e alle persone oggi un po’ più sole…

Scrivi a portale@diocesidicremona.it e condividi la tua esperienza con tutta la diocesi. Le racconteremo attraverso i canali diocesani per raccontare tutti insieme la Chiesa che continua

 

#restiamocomunita – #chiciseparera