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La Quaresima inizia nella Cattedrale senza fedeli. Il Vescovo: «Torniamo all’essenziale» (Video, Audio e Foto)

Le campane hanno suonato da tutti i campanili della diocesi alle 18 in punto e la Chiesa cremonese si è unita in una rete di preghiera in un momento difficile e particolare della sua storia. L’emergenza sanitaria rende impossibile celebrare le Messe e, nel Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima 2020 è iniziata con le chiese vuote. Dalla Cattedrale, però, la celebrazione presieduta dal Vescovo ha generato una rete di comunione.

Introducendo la celebrazione monsignor Napolioni si è rivolto ai tanti fedeli collegati attraverso la televisione e online. «Non avremmo mai voluto celebrare una liturgia così importante con tutte le chiese vuote, ma il Signore ci educa attraverso tutto ciò che accade, trasforma il male in bene».

Di fronte l’insolito scenario di navate completamente vuote, ad eccezione dei due lettori. In presbiterio i canonici della Cattedrale che hanno concelebrato e che hanno ricevuto dalle mani vescovo il segno delle ceneri. «Magari – ha aggiunto all’inizio della Messa il Vescovo – attraverso questo digiuno il Signore ci richiama all’essenziale. Al silenzio, alla preghiera in famiglia, a una riflessione sulla nostra precarietà e a ritrovare le vere ragioni di speranza nella nostra vita».

Il suono dell’organo del maestro Fausto Caporali e la voce di don Graziano Ghisolfi hanno accompagnato la liturgia.

«Quando la vita si fa complicata – ha esordito il Vescovo nella sua omelia – invoca dal profondo una parola che la salvi». Così ha introdotto il commento alle letture della liturgia «ricche – ha osservato – di coincidenze simboliche da interpretare correttamente».

Anche in un momento così difficile per tutti – ha ammonito il Vescovo – «corriamo il rischio di spaccarci». Il riferimento è ad alcune visioni, che trovano diffusione sui mezzi della moderna comunicazione, di «chi ritiene che tutto sia punizione di Dio, a rischio – commenta – di tradire la verità su Dio e di cadere nella superficialità». Così il perdono a cui richiama la Parola di Dio in questo tempo di preparazione alla Pasqua – ha aggiunto monsignor Napolioni – non lo dobbiamo chiedere «perché Dio allontani da noi un flagello», ma per essere salvati da quel «Gesù che ha condiviso la nostra vulnerabilità».

«Lui ci viene incontro» ha ricordato ancora e la riconciliazione è il rimedio più grande che ci viene offerto per vivere in «quella pace che è forza per affrontare le difficoltà». Le altre «medicine» per i mali del «non senso, della disperazione e del peccato» sono la preghiera, l’elemosina e il digiuno che il Signore – come dice il Vangelo – «vede nel segreto».

Così anche la situazione del tutto particolare di queste settimane senza celebrazioni pubbliche diventa «occasione propizia per restare nel segreto con il Padre». «La preghiera personale è altrettanto potente quanto la preghiera liturgica, e insieme fanno della Chiesa il corpo di Cristo che non vive solo nell’aula, ma nelle case, nei luoghi di lavoro».

Per cui – ha poi aggiunto con una battuta – «perdonatemi se mi vien da dire che un po’ mi affascina la celebrazione di stasera, sapendo che la state seguendo con il profumo del minestrone, con i bambini che giocano, in macchina o con il telefonino. È nella vita – ha concluso – che noi, nel segreto dobbiamo custodire l’essere figli del Padre attraverso la preghiera, la ricerca dell’essenziale e la condivisione».

A termine della celebrazione il Vescovo ha annunciato la messa in onda, a partire da giovedì 27 febbraio, in tv su Cremona1 e sui canali digitali della diocesi di Cremona, della trasmissione In casa con voi: una Quaresima “speciale”, un percorso quotidiano di preghiera guidata dallo stesso monsignor Napolioni a disposizione di tutti.

Photogallery della celebrazione

 




Lavorare… per il Regno di Dio e la sua giustizia. Messaggio del Vescovo per la Quaresima

Nel discorso della montagna, Gesù ci dice: «Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia» (Mt 6,33), perché vuole liberarci dall’affanno del cuore, spesso schiavo delle cose, e coinvolgerci nella logica della Divina Provvidenza. Chi crede davvero nella Provvidenza non si disimpegna, non cade nello spiritualismo, davanti alle sfide della povertà e dell’ingiustizia non se ne lava le mani, ma – confidando in Dio e seguendo Gesù – si fa provvidenza per gli altri. I cristiani di Lombardia ne danno concreta testimonianza, da sempre e in tantissimi modi.

Il Papa, nella Evangelii Gaudium spiega che “la proposta del Vangelo non consiste solo in una relazione personale con Dio. E neppure la nostra risposta di amore dovrebbe intendersi come una mera somma di piccoli gesti personali nei confronti di qualche individuo bisognoso… si tratta di amare Dio che regna nel mondo. Nella misura in cui Egli riuscirà a regnare tra di noi, la vita sociale sarà uno spazio di fraternità, di giustizia, di pace, di dignità per tutti. Dunque, tanto l’annuncio quanto l’esperienza cristiana tendono a provocare conseguenze sociali” (180).

La Quaresima ci chiama ad accogliere più profondamente l’annuncio del Regno e l’invito alla conversione del cuore e della vita. Traendone anche conseguenze sociali, perché ci sia pane e speranza per tutti, nel piccolo villaggio globale che oggi abitiamo. I Vangeli che ci conducono alla Pasqua rivelano la vita nuova di chi si è consegnato a Cristo, unico redentore dell’uomo e del cosmo: la Samaritana ritrova dignità e fede, il cieco recupera la vista, Lazzaro risorge dalla morte!

A noi è possibile declinare questa radicale energia di cambiamento nei rapporti umani, nella vita sociale, economica, politica. È compito di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, dei laici credenti e testimoni, delle famiglie e delle comunità, direi anche delle aziende, delle istituzioni e delle associazioni.

Nel mese di marzo, 2.000 giovani economisti di tutto il mondo si incontreranno ad Assisi, anche con il Papa, per disegnare una economia secondo lo stile di Francesco, solidale e sostenibile. Tra essi, alcuni giovani cremonesi saranno protagonisti.

Siamo tutti d’accordo nel riconoscere che l’urgenza prioritaria è quella del lavoro. Papa Francesco, in EG 192, scrive che “nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita”. Ma innanzitutto occorre che il lavoro ci sia, per tutti, nelle diverse stagioni della vita. Facendo attenzione a non acuire l’emarginazione dei più deboli e svantaggiati. Diceva il Papa ai lavoratori di Genova nel 2017: “Chi perde il lavoro e non riesce a trovare un altro buon lavoro, sente che perde la dignità, come perde la dignità chi è costretto per necessità ad accettare lavori cattivi e sbagliati”.

Da tempo la Chiesa Cremonese è attenta a questa dimensione della carità, perché non ci si limiti all’assistenza e alla beneficenza, ma si attivino percorsi di promozione effettiva delle persone, anche attraverso l’attività della cooperativa Carità e lavoro. Ora abbiamo pensato di dare lo stesso nome ad un Fondo, che la nostra diocesi costituisce a partire da questa Quaresima, con lo scopo di sostenere l’inserimento o reinserimento lavorativo di persone fragili, in stato di disoccupazione, ad esempio giovani under 25 con titolo di studio non superiore alla licenza media, adulti over 50, donne con figli a carico. La Caritas Cremonese specificherà le modalità di gestione del Fondo, in sinergia con agenzie del territorio accreditate ai servizi al lavoro. Sin da ora faccio appello alle tante aziende sensibili, perché siano disponibili a provare l’inserimento (anche per tirocinio, formazione, ecc.) di nuovi lavoratori, con le facilitazioni e le tutele previste dal progetto.

Il Fondo sarà costituito a partire dalla raccolta di offerte nelle parrocchie in occasione della Quaresima di carità 2020, e potrà essere incrementato dalle donazioni dei fedeli e dei cittadini e dalle aziende stesse.

Il Signore Gesù ha dato la sua vita per introdurre nel mondo lo Spirito d’amore, la carità che dilata il nostro senso di giustizia. «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia» (Mt 5,6), e che operano, ossia lavorano per essa, seminando così pace nel mondo, teatro del regno di Dio in divenire. La Quaresima ci convertirà veramente al Vangelo del Regno, se ci rimboccheremo le maniche da buoni operai della vigna del Signore, chiamando altri a lavorare nel campo. È il nostro lavoro… per il lavoro di tutti. Così, il bene ricevuto non si inceppa e ammuffisce, ma diventa bene donato, condiviso, con fiducia e gratuità.

Accogliendo insieme, come Chiesa e società, questo invito, potremo celebrare la Pasqua di risurrezione con una gioia tangibile, quella di aver permesso a qualche famiglia di festeggiarla con ritrovata dignità e fiducia nella vita. La vittoria della vita sulla morte, mistero di gloria che ci fa guardare con speranza verso l’eterno, purifichi e cambi il nostro sguardo anche sui problemi di quaggiù.

La preghiera ci tocchi nel profondo, là dove i sentimenti di Cristo possono e vogliono diventare i nostri.

 

Cari fratelli e sorelle, questo è quanto avevo scritto prima del diffondersi del virus che ora tiene in ansia e in casa molti di noi. Gesù ha fatto anche Lui la sua «quarantena», di lotta con il male, e ha vinto nutrendosi della Parola del Padre. Anche noi, privati momentaneamente della celebrazione eucaristica che ci fa Chiesa, siamo chiamati a vivere questo deserto come occasione di recupero del silenzio interiore. Della fame del Vangelo. Dell’intimità familiare. Di ciò che è essenziale nella vita. Scopriremo che la nostra fragilità è custodita dall’amore di Dio, pronto a riaprirci le vie della vitalità e della gioia.

Per condividere questo tempo, in cui penso a tanti bambini e anziani che restano in casa più a lungo, busserò discretamente attraverso i media per una sosta di riflessione e preghiera. Spero che vi risulti gradita.

La benedizione di Dio accompagni tutti, specie chi è più impegnato per farci superare questa prova e per alleviare le sofferenze degli altri.

Antonio Napolioni
Vescovo di Cremona

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Carità è lavoro, per la Quaresima di carità 2020

In occasione della annuale iniziativa della “Quaresima di carità 2020”, con il progetto “Carità è lavoro” la Diocesi di Cremona promuove la costituzione di un fondo con l’obiettivo di sostenere l’inserimento o il reinserimento lavorativo di persone fragili che presentano uno stato di disoccupazione e alcune particolari fragilità: giovani under 25, over 50, donne con figli a carico.

La gestione è affidata a Caritas Cremonese, Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro e Fondazione San Facio onlus che, in sinergia con agenzie accreditate ai servizi al lavoro del territorio, valuteranno e selezioneranno i beneficiari, che potranno essere segnalati anche dalle comunità parrocchiali.

Il progetto “Carità è lavoro” sarà sostenuto dalle donazioni dei fedeli e dei cittadini e dalle aziende stesse: tutte le risorse raccolte durante la “Quaresima di carità 2020” verranno impiegate per finanziare la ricollocazione nel mercato del lavoro attraverso lo strumento del tirocinio, la formazione professionale e la ricerca attiva. Il tirocinio non garantisce l’assunzione, ma favorisce l’incontro tra il beneficiario e l’impresa che può gettare le premesse per un effettivo rapporto di lavoro.

 

Come sostenere il progetto:

  • conto corrente postale 68411503
  • conto corrente bancario (iban IT57H0515611400CC0540005161)

intestati a Fondazione San Facio Onlus e con causale “Quaresima di carità 2020”.

  • Caritas Cremonese (via Stenico 2B – Cremona)
  • Curia vescovile (piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria 5 – Cremona)
  • nelle parrocchie

 

Ulteriori informazioni scrivendo a caritas@diocesidicremona.it o contattando la Caritas allo 0372–35063.

 

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Online il sussidio per la preghiera nelle case nella Prima Domenica del Tempo di Quaresima

In nessuna chiesa della diocesi di Cremona il 1° marzo si celebrerà l’Eucaristia della Prima Domenica del Tempo di Quaresima. Data la straordinaria situazione che si sta vivendo sul territorio lombardo i fedeli sono dispensati dall’obbligo del precetto festivo, ma sono comunque invitati a santificare la festa con un momento di preghiera personale o familiare. Proprio per questo l’Ufficio diocesano per il Culto divino mette a disposizione un sussidio per la preghiera nelle case.

1° DOMENICA DI QUARESIMA – PREGHIERA IN FAMIGLIA

Nella mattinata di domenica 1° marzo, inoltre, i fedeli potranno vivere la Messa in comunione spirituale attraverso i mezzi della comunicazione sociale. In particolare la Messa che sarà celebrata alle 11 a porte chiuse nella Cattedrale di Cremona sarà trasmessa sui seguenti canali:

IN TV

• sull’emittente Cremona1 (canale 80 dtt)

ONLINE

• www.diocesidicremona.it
• pagina Facebook Ufficiale “Diocesi di Cremona”
• canale Youtube Ufficiale “Diocesi di Cremona”

IN RADIO

• Fm 100.3 (per la zona della città di Cremona)




In casa con voi: una Quaresima “speciale”. Il Vescovo in tv e sui social

In casa con voi: una Quaresima “speciale”. È questo il titolo della rubrica che, attraverso la televisione e i social, da giovedì 27 febbraio, porterà una breve riflessione quotidiana del vescovo Antonio Napolioni, nelle case dei fedeli della diocesi di Cremona in questo insolito tempo di Quaresima, per ora senza possibilità di partecipare a celebrazioni eucaristiche e momenti comunitari di preghiera nelle chiese, nelle parrocchie e negli oratori.

La trasmissione, della durata di dieci minuti, intende aiutare a vivere il tempo di preparazione alla Pasqua, rafforzando il senso di comunità, alla luce della Parola di Dio.

 

In casa con voi: una Quaresima “speciale” sarà trasmessa ogni giorno, dal lunedì al venerdì, attraverso i seguenti canali e orari:

ONLINE dalle ore 7.30
• www.diocesidicremona.it
• pagina Facebook Ufficiale “Diocesi di Cremona”
• canale Youtube Ufficiale “Diocesi di Cremona”

IN TV alle ore 18.40 e in replica alle 20.00 e 23.30
• sull’emittente Cremona1 (canale 80 dtt)

IN RADIO alle ore 17.03 e alle 19.30
• sull’emittente RCN-InBlu (100.3 fm per la città di Cremona)

Scarica il post social con canali e orari

Nel fine settimana, inoltre, continua la proposta informativa diocesana attraverso la rubrica televisiva Giorno del Signore. Ecco come seguire la trasmissione.




Quaresima, il Papa: con Dio è sempre un dialogo cuore a cuore

Convertiamoci a un dialogo “aperto e sincero” con il Signore. È l’esortazione del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2020, che si apre il 26 febbraio, mercoledì delle Ceneri. Il titolo è: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”.

Cambiamento di rotta

Non dobbiamo mai dare “per scontato” il fatto che, osserva il Pontefice, il Signore ci offra “ancora una volta un tempo favorevole alla nostra conversione”. Anzi: tale “opportunità” dovrebbe suscitare in noi un senso di “riconoscenza” e scuoterci dal “nostro torpore”.

Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi.

Uso fuorviante dei mezzi di comunicazione

Francesco definisce “appassionata” la volontà di Dio di dialogare con i suoi figli, che giunge al punto di “far ricadere” su Gesù tutti i nostri peccati, fino a “mettere Dio contro Dio”, come scrisse – ricorda il Pontefice – il Papa emerito Benedetto XVI nella sua Prima Enciclica, Deus Caritas Est. Dio, rimarca Francesco, ama infatti “anche i suoi nemici”. Il dialogo che vuole stabilire con ogni uomo, mediante il Mistero pasquale del suo Figlio, non è “parlare o ascoltare le ultime novità”.

Questo tipo di chiacchiericcio, dettato da vuota e superficiale curiosità, caratterizza la mondanità di tutti i tempi, e ai nostri giorni può insinuarsi anche in un uso fuorviante dei mezzi di comunicazione.

Dare la vita

L’invito del Papa è ancora una volta a lasciarci coinvolgere dal “dinamismo spirituale” del “grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù”, aderendo ad esso “con risposta libera e generosa”. La gioia del cristiano – evidenzia Francesco – scaturisce proprio dall’ascolto e dall’accoglienza “della Buona Notizia della morte e risurrezione” di Cristo, il kerygma.

Chi crede in questo annuncio respinge la menzogna secondo cui la nostra vita sarebbe originata da noi stessi, mentre in realtà essa nasce dall’amore di Dio Padre, dalla sua volontà di dare la vita in abbondanza. Se invece si presta ascolto alla voce suadente del “padre della menzogna” si rischia di sprofondare nel baratro del nonsenso, sperimentando l’inferno già qui sulla terra, come testimoniano purtroppo molti eventi drammatici dell’esperienza umana personale e collettiva.

L’attualità della Pasqua

La Pasqua di Gesù, si legge nel testo firmato dal Papa a San Giovanni in Laterano il 7 ottobre scorso nella memoria della Beata Maria Vergine del Rosario, “non è un avvenimento del passato”.

Per la potenza dello Spirito Santo è sempre attuale e ci permette di guardare e toccare con fede la carne di Cristo in tanti sofferenti.

Un dialogo cuore a cuore

Grazie al Mistero pasquale, aggiunge Francesco parlando di una “urgenza della conversione”, ci è stata “donata” la misericordia di Dio, che possiamo sperimentare “solo in un ‘faccia a faccia’ col Signore crocifisso e risorto”.

Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale. Prima che essere un dovere, essa esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene. Il cristiano, infatti, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a Lui e alla sua volontà.

Le piaghe di Cristo oggi

Il Papa spinge il cristiano a non lasciar “passare invano” questo tempo di grazia, nella “presuntuosa illusione” di essere noi i padroni “dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui”. E quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare – assicura Francesco – la sua misericordia “gratuita” per noi.

Mettere il Mistero pasquale al centro della vita significa sentire compassione per le piaghe di Cristo crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria.

Condivisione della ricchezza

Anche oggi, evidenzia, è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla “condivisione dei propri beni” con i più bisognosi “attraverso l’elemosina”, come forma di “partecipazione personale” all’edificazione di un mondo più equo.

La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia.

Economy of Francesco

È per tale motivo, spiega il Pontefice, che in questo tempo quaresimale, dal 26 al 28 marzo prossimi ad Assisi, ha convocato “giovani economisti, imprenditori e change-makers”.

Come ha più volte ripetuto il magistero della Chiesa, la politica è una forma eminente di carità. Altrettanto lo sarà l’occuparsi dell’economia con questo stesso spirito. Altrettanto lo sarà l’occuparsi dell’economia con questo stesso spirito evangelico, che è lo spirito delle Beatitudini.

L’obiettivo è dunque quello di “contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale”.