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“Ban the war, change the system”, riparte il corso online di Pax Christi per insegnanti e attivisti

Torna anche quest’anno il corso online proposto da Pax Christi a docenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado, insegnanti di religione, operatori pastorali e attivisti della pace e dei diritti umani. Il titolo dell’edizione 2024 sarà “Ban the war, change the system” in continuità con i due corsi precedenti, “Ban the bomb” sul disarmo nucleare nel 2021 e “Ban the bomb ban the war”, nel 2022. Il corso si terrà dal 21 febbraio al 27 marzo tutti i mercoledì online dalle 18 alle 20 per un totale di 12 ore.

«La guerra – spiegano gli organizzatori del corso – purtroppo, sta diventando la risposta sistematica ad un a mondo travagliato da molteplici crisi: è in corso ”la terza guerra mondiale a pezzi”. Decenni di globalizzazione selvaggia hanno aumentato le disuguaglianze; hanno saccheggiato il pianeta, generato conflitti e forti flussi migratori. Le crisi che ne sono conseguite hanno portato il sistema mondo ad un punto di rottura che obbliga a cambiare rotta se si vuol salvare il pianeta e l’umanità. Come  educatori  abbiamo il compito di aiutare le giovani generazioni a riflettere sui mutamenti  in corso e aiutarli a cercare la strada che porta a un mondo multipolare e in grado di garantire la vera sicurezza: quella fondata sulla giustizia economica, sociale, ambientale».

Il corso parte dalla riflessione sulla condizione di una umanità in cerca di senso in  un mondo sempre più diviso e in guerra e si interroga -alla luce del magistero di papa Francesco- sul ruolo che la società civile, le istituzioni e gli organismi internazionali possono svolgere per arrivare a un ordine mondiale più giusto e fraterno. Con l’obiettivo prioritario di aiutare insegnanti ed educatori a trasmettere ai giovani la fiducia nel futuro.

Tutti gli incontri si svolgono online su piattaforma Zoom anche con l’uso di slides, video e dispense. Il link per partecipare sarà inviato per e-mail prima di ogni incontro. Per maggiori informazioni sul corso e sui relatori cliccare qui.

Iscrizioni entro il 31 gennaio compilando il modulo di adesione al link: https://forms.gle/nFaohvK8BsqyUn729; contributo di iscrizione di 40 euro.

IL PROGRAMMA DEL CORSO




Il 1° agosto Messa al Maristella per padre Dall’Olio e per il Medio Oriente

Domenica 1 agosto, con durante la Santa Messa delle 10.30 presso la parrocchia del quartiere Maristella a Cremona, la sede cremonese di Pax Christi invita a pregare per Padre Paolo Dall’Oglio, il missionario gesuita rapito in Siria nel 2013, , per le persone rapite, le vittime della violenza, per la Siria e il Medio Oriente.

Poco prima di essere rapito il 29 luglio 2013 a Raqqa, padre Paolo era stato a Cremona a parlarci della Siria, delle terribili sofferenze del suo popolo e per lanciare l’appello accorato che gridava ovunque, alla gente, alla Comunità internazionale, all’Onu: “Non abbandonateci!”

Padre Paolo ha vissuto in Siria per oltre trent’anni, e lì ha fondato la comunità monastica “Deir Mar Musa”, nel deserto vicino Damasco: l’obiettivo era creare un luogo di incontro interculturale e interreligioso, in particolare tra cristiani e musulmani, in una terra senza pace, straziata dai conflitti.

All’epoca del rapimento era in corso una sanguinosa guerra civile e padre Paolo non si è mai tirato indietro nell’impegno per la pace, diventando una figura molto conosciuta e sempre in prima linea nel tentare di trovare soluzioni pacifiche che evitassero tragedie peggiori, come purtroppo poi è successo con l’emergere di una forza ancor più pericolosa, l’ISIS.

Il suo impegno anche civile-politico gli ha provocato l’ostilità del regime di Damasco, che ne ha decretato l’espulsione dal Paese nel 2011. Nel 2013, poi il rapimento. Ad oggi, non vi è certezza circa il suo destino.

«Ricordare la sua figura – spiega Pax Christi Cremona – significa mantenere vivo il suo ricordo e il suo esempio di uomo di fede e di pace, che a rischio della propria vita si è impegnato sempre per il dialogo tra le religioni e le culture, ha sperato e si è battuto per una soluzione concreta e pacifica della situazione in Siria, i cui abitanti ancora oggi soffrono per un conflitto che sembra non avere mai fine».