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Adolescenti a Roma. La carica dei 400 sulle orme degli apostoli: il primo giorno tra pioggia, giochi e preghiera

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Nonostante il maltempo fin dalle prime luci dell’alba, sono quattrocento circa i ragazzi e le ragazze partiti nella mattinata di lunedì 1° aprile da tutta la Diocesi verso Roma per il pellegrinaggio conclusivo del loro percorso di mistagogia.

«Siamo qui per concludere il loro percorso iniziato con il Battesimo con un gesto importante: la professione della nostra fede sulla tomba degli apostoli» ha ricordato don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile e per la Pastorale vocazionale. «Il senso di questi giorni è quello di metterci in movimento e in cammino per le strade della capitale e della città che ha visto la testimonianza dei santi e martiri che hanno annunciato la loro fede. L’idea è aiutare questi ragazzi a far germogliare la propria fede per diventare poi nella chiesa delle piante che portano dei frutti maturi». Un percorso animato anche grazie ai volontari della Federazione Oratori Cremonesi, con una serie di attività tra divertimento e spiritualità che culmineranno con l’udienza con il papa in Vaticano.

Nel lunedì di Pasquetta i giovani partecipanti sono così partiti in treno dalle stazioni di Parma, Fidenza e Milano negli orari comunicati ai vari gruppi. Le immancabili occhiaie della leva mattutina, le ultime raccomandazioni dei genitori e poi via, in viaggio verso la capitale, in un clima comunque elettrizzante per molti di loro. «Per me si tratta della prima volta a Roma – racconta ad esempio Alma di Viadana –. Me la immagino piena di cose stimolanti. Il pellegrinaggio sarà un’esperienza che potrà arricchire ognuno di noi». 

Dopo i primi arrivi e le sistemazioni nei rispettivi alloggi, i pellegrini si sono dati appuntamento ai piedi della scalinata della basilica di Santa Maria in Ara Coeli per celebrare l’Eucarestia, prima tappa che ha dato inizio ufficialmente al cammino di fede nella Città Eterna. Nonostante il maltempo abbia seguito il gruppo fin da Cremona, l’entusiasmo degli adolescenti non è venuto meno, grazie al primo grande gioco di benvenuto proposto dagli animatori Focr di salire i suoi 124 scalini a suon di domande e risposte verso l’antichissima chiesa. 

«Non dobbiamo tenere Gesù a distanza» ha detto poi don Andrea Bani, vicario dell’unità pastorale di Viadana e il sacerdote più giovane degli accompagnatori a Roma, nel corso della breve omelia nello splendido presbiterio della basilica e davanti ai giovani pellegrini inzuppati. «La gioia e il timore, letti nel Vangelo di oggi, possono essere due sentimenti che sono parte della nostra vita: l’entusiasmo di iniziare un’avventura nuova ma allo stesso tempo esserci qualcosa in noi che paralizza. Anche noi di fronte di ad un’avventura nuova, quando ci viene chiesto di fare un passo in più verso il Signore e gli altri, possiamo avere paura di non sapere cosa ci sta chiedendo, dove ci sta conducendo, cosa possiamo trovare negli altri». L’incontro gioioso con il Signore e muoversi in direzione del prossimo sono il modo migliore di vivere la relazione di fede con lui, come avvenne per le donne di ritorno di corsa dal sepolcro. «Il Vangelo ci suggerisce che per fare esperienza di lui, bisogna andare incontro agli altri – ha ribadito don Andrea – non fuggire da loro o ripiegarsi nelle proprie sicurezze. Tante volte crediamo di coltivare una fede intimistica; è importante certo coltivare una fede propria, tuttavia non dobbiamo restare indifferenti all’esterno perché le donne e i discepoli, quando Egli appare loro, lo abbracciano. Vogliamo avere quindi questo desiderio di ascoltare Gesù e incontrarlo e non rimanere a distanza, di coltivare questa relazione grazie agli altri con lui che ci dice “non temere”». Senza ignorare gli ostacoli della falsità e dell’inganno verso la buona notizia, «dobbiamo avere il desiderio di conoscere Gesù perché Lui è vivo, fai il tifo per noi e vuole donarci tutta la sua amicizia in numerosi occasioni della nostra vita, lasciandoci coinvolgere da lui e dal suo amore».

Terminata la Messa, la pioggia ha concesso tregua ai giovanissimi partecipanti per godersi il fascino di Roma di notte. Ad aiutare i vari gruppi oratoriani della diocesi a camminare per le strade del centro storico sono stati gli animatori Focr, i quali hanno dato appuntamento in luoghi carichi di bellezza quali Piazza di Spagna, Piazza Navona, il Pantheon e il Campidoglio per svolgere qualche attività all’insegna del movimento e della cultura. Poi il rientro ai propri soggiorni per il riposo in vista delle importanti visite della seconda giornata romana. 




Oltre 300 adolescenti partiti all’alba per il pellegrinaggio a Roma e l’incontro con papa Francesco

Sono oltre 300 i ragazzi e le ragazze che all’alba del 1° aprile sono partiti in treno alla volta di Roma, per l’ormai tradizionale pellegrinaggio organizzato dalla Federazione oratori cremonesi e dedicato ai gruppi di terza media a conclusione della Mistagogia. Un viaggio di tre giorni, fino al 3 aprile, tra la spiritualità e le bellezze della Capitale che si concluderà partecipando all’udienza generale in Piazza San Pietro.

«L’obiettivo pastorale è quello di una proposta coinvolgente per ragazzi e ragazze che terminano il loro percorso di Mistagogia – spiega don Francesco Fontana, presidente della Federazione oratori cremonesi –, che non è una conclusione, ma segna l’introduzione in un nuovo percorso, quello dedicato agli adolescenti».

Una significativa occasione, dunque, per i giovanissimi della Diocesi, che, accompagnati da parroci, vicari, catechisti ed educatori, saranno coinvolti tra tappe, visite culturali, momenti di preghiera e naturalmente l’incontro con Papa Francesco, seguendo un percorso preparato per loro e ispirato al titolo del pellegrinaggio: «Noi, germogli di fede».

Queste le tappe del pellegrinaggio che il portale diocesano racconterà giorno per giorno, anche con un’agenda social che scandirà tutti i momenti del viaggio attraverso il profilo Instagram ufficiale della Diocesi di Cremona, con dirette, stories e post in tempo reale, seguendo l’hashtag #germoglidifede:

Lunedì 1 aprile: arrivo previsto per le 13.30 circa, pranzo al sacco e sistemazione negli alloggi. Nel pomeriggio il ritrovo alla basilica di S. Maria in Ara Coeli per la celebrazione eucaristica di apertura del pellegrinaggio. Dopo cena, poi, serata di giochi con l’itinerante “Caccia alla Focr” fra Trinità dei Monti, piazza Navona, Pantheon e Campidoglio

Martedì 2 aprile: visita della città con itinerario culturale e spirituale tra Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e il Colosseo. Chiuderà la giornata, alle 18.00 la Messa nella basilica di S. Maria in Trastevere.

Mercoledì 3 aprile: È il giorno dell’udienza papale in Piazza San Pietro. La mattinata si chiderà con la professione di fede di tutti i giovani i pellegrini. Pranzo libero e partenza nel pomeriggio, per rientrare in diocesi a tarda sera.




«ViaVai», il Grest 2024 è un cammino da fare tutti insieme

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ViaVai: è questo il titolo scelto dagli Oratori Diocesi Lombarde per il Grest 2024, che accompagnerà le settimane estive anche nelle parrocchie cremonesi. Uno slogan che rappresenta perfettamente il tema – e la grande sfida educativa – del mettersi in cammino in strade e luoghi della contemporaneità.

«Il camminare era il gesto tipico di Gesù fin dal principio, ed è ciò che propone anche a noi che siamo suoi discepoli» ha così introdotto l’intera proposta don Francesco Fontana, presidente Federazione Oratori Cremonesi e incaricato diocesano per la Pastorale giovanile. Insieme ai collaboratori e volontari della Focr, don Fontana ha spiegato il processo creativo e pedagogico alla base dell’offerta estiva, nel corso di tre serate di presentazione a responsabili e coordinatori.

«Il tema di quest’anno fotografa bene la situazione tipica degli oratori nel corso dell’anno: frenetici e caotici – ha introdotto don Fontana –. In alcuni di essi si corre tanto ma con il rischio di andare a caso e nel caos». Proprio quel viavai di persone e sentieri umani e spirituali in grado di creare confusione. Servono perciò indicazioni chiare, o qualcuno, in grado di «prenderci per mano nelle strade della vita e guidare i nostri passi come Gesù»: ecco dunque il sottotitolo, Mi indicherai il sentiero della vita, tratto dal salmo 16, a chiarire il senso del messaggio educativo di questa edizione del Grest. «Il nostro camminare è innanzitutto espressione umana non solo di un gesto fisico ma nell’incontro con e dentro il mondo» ha ribadito don Fontana.

 

Le immagini della presentazione a Casalmaggiore
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Ed è in questa immagine dell’homo viator, come hanno ricordato gli organizzatori, che emerge la dimensione riflessiva del cammino. «Le domande scandiscono il nostro percorso di vita, scopriamo anche mete che possono non essere definitive» hanno detto i giovani presentatori della Focr. Da qui l’intuizione di organizzare l’intero progetto formativo di ViaVai attorno a dieci domande-guida, declinate nelle sezioni delle attività, storie e preghiere di una giornata tipo del Grest. «In questo modo è possibile costruire un percorso personalizzato sulle singole realtà di comunità e le rispettive esigenze». Un modo di rendere “concreto” il concetto su quale sia la strada da percorrere «per essere testimoni migliori della fede» nelle proprie parrocchie.

Non mancano poi le novità. Tra queste il logo, che esprime in modo astratto «il senso di smarrimento, le domande e il volto di un pellegrino in marcia»; il manuale formativo degli educatori rinnovato nella grafica e nella fruizione in libretti e mappe, «utile a creare una “verifica” sulla preparazione e sulle attività svolte»; e la sigla dedicata al momento della storia nel corso della giornata. E sarà la Divina Commedia di Dante Alighieri, in versione ridotta e adattata per bambini, la proposta narrativa di questa edizione del Grest. Non manca poi l’attenzione del progetto estivo all’inclusività, «con il racconto di figure e del loro impegno nel sociale» anche per i bambini o ragazzi di altre religioni.

Infine, la Pastorale Giovanile offre un pacchetto di proposte artistiche ed espressive tra danza, movimento creativo, teatro e musica a cura di realtà professionali quali Compagnia dei piccoli, Il laboratorio, Il nido dei cuccioli e MagicoBeru. Queste iniziative e il materiale dedicato agli animatori è possibile approfondirle sul sito già attivo www.cregrest.it. Il prossimo appuntamento sarà la giornata dedicata agli animatori il prossimo 20 aprile in Seminario.

 

Le immagini della presentazione a Cremona
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I giovani della Gmg in Seminario per ricordare e condividere. Il Vescovo: «Aspetto i vostri suggerimenti»

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L’abbraccio di un amico ritrovato, il sorriso di una complicità riscoperta, il piacevole brusio di chi si riconosce in un’esperienza vissuta con compagni di viaggio dai volti un tempo nuovi e ora noti. Anche la leggera brezza serale di Cremona ricorda il soffio atlantico dei giorni Lisbona; come se fosse rimasta negli zaini dei 500 giovani della diocesi tornati dall’ultima Giornata mondiale della gioventù, invisibile promemoria di quello spirito che ha animato quelle giornate indimenticabili. Allora, a Lisbona, il vescovo Antonio Napolioni aveva invitato a ritrovarsi dopo qualche tempo dal rientro per riprendere in mano quella vitalità tipica dell’incontro internazionale, per non lasciarla affievolire con il ritorno alla quotidianità.

Così è avvenuto venerdì sera a Cremona, in Seminario, a quasi due mesi di distanza. I giovani hanno ricordato e soprattutto raccontato a chi non c’era quanto ascoltato, visto e vissuto in Portogallo. Proprio lo spirito e la testimonianza sono stati i punti di partenza della riflessione del vescovo, che ha guidato nella riflessione i tanti giovani radunati in chiesa a partire dal brano dei discepoli di Emmaus, icona biblica che accompagna la Diocesi e l’intera Chiesa italiana nel nuovo anno pastorale.

«Non c’è Cristo fuori di voi che vi chiama a scoprirlo, ma è dentro e tramite voi che ci coinvolge, ci anima, ci plasma verso quella meraviglia che è la Pasqua, che ci fa mettere al mondo un’energia capace di capovolgere la realtà: dalla morte alla risurrezione, dalla solitudine alla comunione, dalla disperazione alla speranza, desiderando di vivere così, come pregava san Francesco d’Assisi». Le parole del vescovo hanno seguito il momento di riflessione in cui i partecipanti, grazie all’attività promossa dalla Federazione oratori cremonesi, hanno provato a condividere a gruppi una risposta comune sulle parole ascoltate al Parque Tejo dalla voce paterna di Papa Francesco e trovare ciò che dell’esperienza di Chiesa sperimentata a Lisbona si può continuare a vivere insieme nella Chiesa locale.

Un lavoro che rimarrà a disposizione «perché possa essere letto e condiviso da tutti e provare insieme la pastorale giovanile della diocesi», ha aggiunto l’incaricato diocesano di pastorale giovanile don Francesco Fontana.

«Anche a me è stato chiesto di rispondere alle stesse domande che vi hanno provocato – ha proseguito Napolioni –. Ho letto i post pubblicati con le vostre risposte di gruppo. A me il Papa ha detto come guardare i giovani: con fiducia, stima e speranza, senza giudizio, senza troppe pretese. La presenza di Cristo e tutta la Gmg mi hanno commosso, mi hanno rimesso in moto con lui, con la Chiesa, con i giovani». Da qui l’esigenza di calare l’esperienza viva di Cristo come slancio di novità nella vita quotidiana delle parrocchie e della diocesi. Ma troppe volte – ha continuato il vescovo – si è corso il rischio di «fare» la pastorale giovanile, intesa come quello che fanno i pastori: «Ma la pastorale giovanile non è solo quello che i pastori fanno per i giovani. Non una pastorale “per i giovani”, ma la pastorale “dei” giovani. Perché anche voi giovani siete membra vive del Pastore».

Come riprendere in mano, dunque, questi momenti forti sperimentati nella capitale lusitana e continuare a condividere tutto ciò per affrontare la realtà? Proprio con lo Spirito che Cristo ci dona – ha aggiunto monsignor Napolioni – con «l’annuncio del Vangelo nuovo, diverso sulla vita di ognuno e concreto con il contributo di tutti. Una Parola che ci rende coscienti e desiderosi di accoglierlo ancora. Il brano di Emmaus non sapete quante volte è entrato nella mia vita, ma è ancora più avanti di tutto: salvezza, senso, speranza». In altre parole provarci ancora per ripartire meglio, anche nelle giovani generazioni: «Fare comunione per andare in missione, stringerci attorno al Vangelo per riempirsi le proprie esistenze». Da qui l’invito del vescovo a farsi avanti: «Aspetto i vostri suggerimenti. Siate sempre meno passivi e sempre più creativi e aiuterete così le vostre comunità non tanto ad avere bravi giovani consolatori di lamentele, ma ad avere uno sguardo attento sulla realtà così com’è, sul presente e sul futuro».




Da lunedì a Cesenatico la scuola animatori, tra formazione e amicizia

Anche questo settembre parte la scuola animatori Giochiamoci i talenti organizzata dalla Federazione Oratori Cremonesi e rivolta agli adolescenti che durante l’estate hanno animato gli oratori durante il grest. Lunedì 4 settembre, dopo la Messa celebrata presso la chiesa di San Francesco, nel quartiere Zaist, un centinaio di ragazzi partirà alla volta della casa Sant’Omobono di Cesenatico.

Durante i tre giorni di formazione intensa, i ragazzi saranno chiamati a partecipare a diversi incontri formativi di tipo teorico e altri più dinamici e laboratoriali.

«Lo scopo della Scuola animatori è quello di offrire agli adolescenti che si sono spesi durante il grest l’opportunità di qualificare il loro servizio – dice don Francesco Fontana, responsabile della FoCr – per permettere loro di continuare durante l’anno che si apre».

Dopo diverse edizioni svolte nella città di Cremona, la scelta della residenzialità nella località marittima di Cesenatico è un altro punto di forza: «questi tre giorni intensivi permettono a ragazzi e ragazze di diverse parti della diocesi di incontrarsi e conoscersi. Di fare esperienza di una chiesa diocesana sempre più allargata» aggiunge don Fontana.

Nel programma non mancano anche momenti di svago e convivialità in spiaggia. Senza nulla togliere alla formazione, anche queste ore più aggregative e di tempo libero sono molto preziose per creare gruppo e relazioni che si mantengono nel tempo. Molti infatti sono stati i ragazzi che si sono conosciuti durante le scorse edizioni e che in occasione del pellegrinaggio diocesano a Roma o della GMG si sono ritrovati come vecchi amici.

«È bellissimo vedere gli adolescenti così carichi e pieni di energia» dice Martina, collaboratrice FoCr che ha partecipato alla scorsa edizione e si prepara per questa, «Settembre è un mese di ripartenza e la Scuola animatori dà a questi ragazzi la giusta carica».

E i primi frutti non si sono fatti attendere: viene proprio dalla Scuola animatori 2022 il gruppo di ragazzi che ha partecipato attivamente alla messa in scena della presentazione del Grest 2023 TuxTutti.




Un mese dopo la Gmg. Don Fontana (Focr): «Una Chiesa diocesana giovane ed entusiasta, slancio per sognare e camminare insieme»

 

È passato un mese dalla conclusione della Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona. Oltre un milione di giovani pellegrini presenti. Più di 65 mila i fedeli provenienti dall’Italia, compresi gli oltre 400 giovani della Diocesi di Cremona, a cui si sono aggiunti i ragazzi brasiliani della parrocchia di Jesus Cristo Ressuscitado di Salvador de Bahia, dove opera il sacerdote fidei donum cremonese don Davide Ferretti. Giovani cremonesi che si incontreranno di nuovo il 22 settembre, per condividere tra loro e con chi non era presente, il proprio bagaglio di “tesori” della Gmg. E condividerlo negli incontri durante l’anno che riparte, nelle scuole, in oratorio, sui campi sportivi e per i più grandi sul posto di lavoro.

In occasione del rientro in diocesi dopo l’esperienza portoghese e l’incontro con Papa Francesco, abbiamo intervistato don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale Giovanile e accompagnatore a Lisbona del gruppo cremonese.

I ragazzi e le ragazze come hanno vissuto questa Giornata mondiale della Gioventù? Con quale spirito?

«Ogni Gmg, e certamente anche questa, ha richiesto molto spirito di adattamento, pazienza, disponibilità ad accogliere l’imprevisto e a far fronte alle diverse situazioni impreviste. Ma certamente, oltre a tutto questo, il clima tra noi pellegrini cremonesi è stato caratterizzato da molta familiarità e gioia di stare insieme e condividere un’esperienza così intensa. Si è vissuto un clima di cordiale amicizia anche tra giovani di zone diverse e lontane della diocesi. Ci ha aiutato molto il vivere insieme le mattinate delle catechesi e l’abitare tutti nella stessa parrocchia, chi accolto nelle famiglie e chi in una scuola del quartiere.
I momenti forti della settimana di Lisbona sono stati vissuti intensamente e seriamente, senza nulla togliere all’esplosione di gioia nello stare in mezzo ad una città letteralmente invasa di giovani festanti da tutto il mondo, ma anche capaci di momenti intensi di raccoglimento e preghiera come durante la Via Crucis alla Collina dell’Incontro o l’adorazione durante la veglia al Campo di Grazia».

Cosa ha significato la presenza dei giovani di Salvador de Bahia?

«Durante la settimana di Lisbona è stato difficile condividere tempi e momenti, ma due occasioni sono state molto belle e significative: l’incontro con il mandato del vescovo a tutti i pellegrini cremonesi che abbiamo vissuto il 27 luglio a Cremona, prima di partire e a cui hanno partecipato anche i ragazzi di Salvador de Bahia, e poi senza dubbio la Messa celebrata proprio dal nostro vescovo sabato 5 agosto, la mattina, prima di partire a piedi per il luogo della veglia con il Papa. Sono state occasioni di amicizia e fraternità che va oltre le barriere linguistiche e culturali. È stata l’occasione di sperimentare in concreto la comunione che la nostra fede genera anche tra i diversi e i lontani geograficamente».

Cosa vi portate a casa da questa esperienza?

«Ogni pellegrino ha la sua risposta. Io personalmente porto a casa l’esperienza fatta di una Chiesa diocesana giovane ed entusiasta, capace di silenzio e di gioia, ma soprattutto costituita da volti, persone concrete e incontrate, amici con cui si è condiviso un pezzo di strada e per questo possiamo con più slancio sognare e proporre altri passi insieme».

In poche parole, in cosa questa Gmg è diversa dalle precedenti?
«Sono diverse le persone e questo cambia tutto. La formula più o meno è abbastanza consolidata, ma i fratelli con cui si è condivisa questa esperienza di fede e di gioia sono unici e originali».

Quali sono gli eventi in programma con i ragazzi che hanno partecipato?

«Il primo e più vicino sarà in Seminario, venerdì 22 settembre, alle 20.30. Sarà un momento di incontro e di preghiera di tutti i giovani della diocesi, certamente non riservato solo a chi ha partecipato da pellegrino. Però la condivisione dell’esperienza fatta a Lisbona sarà certamente il punto di partenza per proseguire un cammino di Chiesa locale giovane che poi sarà scandito da altre tappe zonali e alcuni momenti diocesani come la veglia della Gmg diocesana, il prossimo 25 novembre. L’incontro del 22 settembre sarà anche l’occasione di ricordare nella preghiera e affidare al Signore il ministero di due giovani pellegrini a Lisbona, Valerio e Giuseppe, che il 1 ottobre saranno ordinati diaconi per la nostra Chiesa».

 

QUI TUTTI I REPORTAGE DI DIOCESIDICREMONA.IT DA LISBONA




Pellegrini a Lourdes sulle orme di Bernadette: domenica di preghiera e affidamento sulla strada verso la Gmg

La pioggia ha accompagnato il risveglio e la mattina di domenica 30 luglio a Lourdes del centinaio di giovani pellegrini cremonesi verso la Gmg, ma non ha impedito loro di respirare l’aria dell’importante santuario mariano tra momenti di spiritualità e i primi festosi incontri con altri coetanei dal mondo. Anche questi ultimi hanno scelto la cittadina costruita sulle rive del fiume Gave de Pau come una meta di preparazione al raduno internazionale a Lisbona. Infatti, nei prossimi giorni, al gruppo guidato dall’incaricato per la Pastorale giovanile don Francesco Fontana si aggiungeranno in Portogallo gli altri cremonesi della diocesi, per un totale di circa 550 giovani cremonesi che insieme al vescovo Antonio Napolioni prenderanno parte alla Giornata mondiale della gioventù.

Dopo la preghiera di sabato sera, domenica mattina i ragazzi sono tornati nuovamente alla grotta di Massabielle per le Lodi mattutine. Successivamente, i pellegrini hanno intrapreso un breve ma intenso itinerario sui passi di Bernadette, visitando la prima casa della pastorella al Mulino di Boly e la seconda residenza della mistica francese nel poverissimo cachot, cercando di scorgere nella sua semplicità la devozione di questa loro giovanissima coetanea in Maria. Il gruppo poi si è ritrovato vicino alla piccola cava per la Messa internazionale, evento chiave della giornata di oggi dei pellegrini cremonesi, per ricevere la benedizione della Madonna verso l’incontro con il Papa.

«Cari giovani pellegrini alla GMG, voi avete un vantaggio rispetto a noi vecchi: voi siete liberi dalla nostalgia di un cristianesimo maggioritario e per questo potete essere i costruttori del cristianesimo di domani», ha detto uno dei concelebranti in francese, davanti alla croce verderossa con l’effige di Maria, simbolo di questa Gmg in Portogallo, sotto un cielo coperto, di fronte ai ragazzi e alle ragazze tra ombrelli e kway.

Anche nella Messa, dove i partecipanti hanno percepito un forte sentimento di appartenenza in mezzo ai tanti “chiassosi souvenir” del turismo religioso, è stato posto il tema del rinnovamento della Chiesa, sempre più sentito dalle giovani generazioni. «Come insegnava un Piccolo Fratello di Charles de Foucault: smettete di dire che della fede tutto sta crollando, è meglio dire che tutto è già a terra. Perché lo slancio di costruire qualcosa di nuovo è molto più affascinante dello sforzo patetico di tenere in piedi qualcosa che è già morto», ha ripreso il sacerdote sul piazzale.

 

 

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Ma come essere allora i costruttori della Chiesa di domani? «Un giovane monaco ha chiesto al padre del deserto più anziano come mai c’erano molti giovani che andavano nel deserto per unirsi ai monaci, ma poi molti di loro tornavano presto alle proprie case. È come un levriero che corre per raggiungere una preda: altri cani lo seguono e corrono con lui, ma presto si stancheranno. L’unico che continua a correre è colui che vede la sua preda». «Tenete lo sguardo fisso su Gesù e potrete affrontare anche l’ostilità e l’indifferenza del mondo» ha concluso.

Nell’ora di pranzo qualcuno ha approfittato per recuperare le prime ore di sonno arretrate, altri invece hanno colto l’occasione per immergersi dentro l’atmosfera del luogo di culto mariano visitando e sostando negli “ambienti” del Santuario, quali la cripta o la basilica sotterranea.

 

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Dopo aver terminato gli ultimi preparativi, all’una del pomeriggio la partenza per Salamanca, dove i giovani arriveranno in serata per il pernottamento, poi il mattino dopo l’arrivo ad Avila, la città di santa Teresa di Gesù, seconda tappa del programma diocesano verso Lisbona.

 

 

Gmg, tappa a Lourdes per i primi cremonesi in viaggio verso Lisbona

Gmg, “Casa Italia” apre le porte ai pellegrini italiani




Gmg Lisbona: ecco i kit per i 60mila pellegrini italiani. Violini e azulejos sulle t-shirt “cremonesi”

 

Il cappello, la radiolina per le traduzioni, il libretto del pellegrino, la bandiera, il telo, il foulard, la croce, una scheda Iliad telefonica con credito prepagato per il primo mese, la sacca: è quanto contiene il “kit degli italiani”, predisposto dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) per tutti i giovani delle diocesi dello Stivale in partenza per la Gmg di Lisbona. I kit, avverte il Snpg, stanno arrivando in questi giorni a casa degli oltre 60mila italiani partecipanti.

Anche i circa 370 pellegrini pronti a partire dalle parrocchie della diocesi di Cremona metteranno in valigia strumenti e i segni distintivi della grande delegazione italiana, a cui si aggiungerà però anche l’esclusiva t-shirt realizzata dalla Federazione Oratori Cremonesi su progetto grafico di Paolo Mazzini (Trc).

Un azzurro brillante, colore del cielo e del Belpaese, ma anche tipico degli azulejos, le inconfondibili mattonelle decorate che impreziosiscono pareti di case e palazzi storici portoghesi. Sulla maglietta le forme e le geometrie di queste raffinate decorazioni tipiche dell’arte lusitana si fondono con il rosone della Cattedrale e con la sagoma dei violini, per una personalizzazione esclusiva che renderà inconfondibile il gruppo nelle giornate del grande incontro mondiale con Papa Francesco e i giovani provenienti da tutto il mondo.

 

(Foto Snpg – Cei)

 

Entro il 13 luglio è ancora possibile ordinare il kit e avere la spedizione a casa. Dopo tale data non viene assicurata la consegna in tempo utile per la partenza dei gruppi per Lisbona.

Per gli ordini che arriveranno dopo il 13 luglio, il ritiro dei kit avverrà presso Casa Italia, in Rua Artilharia, 1 (vicino alla metro Marques de Pombal). Tuttavia può ordinare il kit anche chi non è iscritto alla Gmg, mandando una mail a info@gmg2023.it con nome, cognome, indirizzo, civico, Cap, città, provincia, numero telefonico e copia del bonifico effettuato. Per chi non parte, non c’è nessun termine di scadenza. Il pagamento tramite bonifico bancario (16 euro + 6,50 euro di spese di spedizione) dovrà essere intestato a: Conferenza episcopale italiana, presso: Banca Etica – Iban: IT 98 J 05018 03200 000010500502 -Causale: Kit Gmg Lisbona, nome e cognome.




Cremona accoglie i giovani di Bahia tra arte, preghiera e la visita in Comune

 

Nella mattinata di giovedì 26 luglio i ragazzi di Salvador de Bahia giunto in Italia per unirsi al gruppo diocesano in partenza per la Gmg di Lisbona, hanno visitato Cremona, accompagnati da don Davide Ferretti, don Umberto Zanaboni, don Andrea Lamperti Tornaghi insieme ad alcune delle famiglie che li stanno ospitando in questa settimana.

La visita è iniziata in piazza del duomo, con qualche scatto fotografico e l’introduzione di don Gianluca Gaiardi, guida d’eccezione che ha illustrato la piazza con tutti i suoi edifici: Battistero, Torrazzo e Cattedrale.

All’interno della Cattedrale, l’incaricato diocesano per i Beni culturale, ha illustrato gli affreschi più significativi e la cripta, dove si trovano le spoglie Sant’Omobono, sotto gli sguardi meravigliati dei giovani bahiani, colpiti dalla bellezza del Duomo e dalla storia del patrono.

A seguire la Messa in portoghese, presieduta dal Vescovo Napolioni e concelebrata da tutti i sacerdoti presenti.

 

 

«Gesù ci ha detto beati voi, beati i vostri occhi perché vedono. Perché vedete questa bella Cattedrale? Perché avete visto Roma?», ha iniziato mons. Napolioni, nell’omelia tradotta in simultanea da don Davide. «Vi hanno detto prima di partire: “beati voi perché andate in Italia, beati voi perché incontrerete il Papa alla GMG a Lisbona”. Anche il popolo di Israele, finalmente liberato dall’Egitto camminava verso la terra promessa, guidati da Mosè. Ma Mosè non entrerà in quella terra promessa. Perché la vera terra promessa è l’incontro con Dio, dovunque andiate. E per Mosè l’incontro avvenne sul Monte Sinai nel deserto. E allora anche noi siamo beati, perché ovunque possiamo incontrare il Signore, anche nel deserto della storia. Perché ai piccoli lui si fa riconoscere anche dentro le difficoltà e dentro le prove. Questo sarà il grande tesoro che tutti vogliamo sperimentare in questi giorni e portare a casa dovunque vivrete».

 

 

Ultima tappa della mattinata dell’accoglienza in città, è stato l’incontro con il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, che ha accolto il gruppo di giovani nel palazzo Comunale; un dialogo tra il sindaco e i ragazzi che si sono raccontati.

«Per noi è un grande regalo la vostra presenza qui, perché siete giovani, perché siete forti, e perché noi, la nostra città, ha bisogno di incontrare persone come voi». Ha affermato il sindaco Galimberti e ha proseguito: «Vi chiedo una cosa: quando sarete alla Giornata Mondiale della Gioventù se potete ricordatevi la città di Cremona, se potete dire una preghiera per la città di Cremona. Tutte le città hanno bisogno di questo, anche noi ne abbiamo bisogno. E magari capiterà nei prossimi anni di incontrarci ancora».

 

Sono arrivati a Cremona i giovani di Salvador de Bahia. L’accoglienza nelle famiglie prima della Gmg

Sono arrivati a Cremona i giovani di Salvador de Bahia. L’accoglienza nelle famiglie prima della Gmg




Sono arrivati a Cremona i giovani di Salvador de Bahia. L’accoglienza nelle famiglie prima della Gmg

Lunedì 24 luglio, poco dopo le ore 19.30 sono arrivati a Cremona dal Brasile i ragazzi della favela di Salvador de Bahia, accompagnati dal loro parroco don Davide Ferretti. Insieme ai ragazzi della diocesi di Cremona parteciperanno alla Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona.

Ad accoglierli in Seminario vescovile, con emozione ed entusiasmo, sono state le famiglie che li ospiteranno in questa settimana, prima della partenza per Lisbona, e dagli amici della comunità cremonese che negli anni hanno costruito relazioni direttamente con la loro parrocchia di Jesus Cristo Ressuscitado.

Nonostante il lungo viaggio i ragazzi hanno trasmesso a tutti i presenti gioia ed entusiasmo, contagiando subito tutti con l’allegria tipica dello stile brasiliano e mostrandosi desiderosi di conoscere le famiglie che li avrebbero ospitati.

I giovani brasiliani sono partiti da Salvador de Bahia la sera di domenica 23, un viaggio iniziato con un pullman rotto e la riorganizzazione dei trasporti per raggiungere l’aeroporto. Le ore di volo sono state affrontate cantando e scherzando, come testimonia il reportage social pubblicato sulla pagina instagram @pjcrnajornada, creata dai ragazzi per tenere aggiornato chi è rimasto a casa sul loro viaggio in Europa, in parte autofinanziato con impegno in mesi di piccole iniziative sostenute dalla comunità che hanno consentito ai giovani brasiliani di raccogliere fondi che si aggiungono a quelli raccolti dalle comunità cremonesi. In un post pubblicato poche ore prima del decollo la rottura del salvadanaio con le ultime offerte è salutato dall’ovazione dei ragazzi.

«Sono carichi a molla – ha spiegato don Davide – è il loro stile “bahiano”, è il loro stile brasiliano, starebbero svegli tutta notte, nonostante abbiano dormito pochissimo. Per loro è tutto un’avventura. Non vedono lora di scoprire, a cominciare da Roma, dove si recheranno domani per una visita nella capitale». Un’occasione unica da valorizzare al massimo, senza sprecare un solo momento.

La cena condivisa insieme in Seminario ha permesso a famiglie e ragazzi di iniziare a conoscersi e il momento di preghiera in portoghese è stata la prima occasione di unione tra le comunità di Cremona e Salvador.

«Avevo tanta voglia di venire qui in Italia perché noi abbiamo tanti contatti con italiani che arrivano nella chiesa di Jesus Cristo Ressuscitado. Sono molto contenta di questa accoglienza, sto conoscendo tante persone» ha affermato Maria Eduarda 18 anni.

Le fa eco con un sorriso incontenibile Arislaine Santos di 17 anni: «È stata un’esperienza molto bella viaggiare in aereo, era la prima volta. Qui è tutto molto diverso dal Brasile, le strade sono uguali, ma le case molto diverse. Sono contentissima di essere qui ed emozionata per questa esperienza».

 

 

Oggi, dunque, di nuovo in partenza verso Roma, per visitare la capitale, accompagnati da don Davide insieme a don Umberto Zanaboni, incaricato diocesano della pastorale missionaria, e alcuni amici cremonesi che negli anni sono stati a Salvador per esperienze di volontariato estivo nella parrocchia di Jesus Cristo Ressuscitado e che in questa settimana hanno l’opportunità di ricambiare con gioia l’accoglienza ricevuta accompagnandoli alla scoperta di quell’Italia di cui hanno sempre sentito parlare dai sacerdoti che da molti anni li accompagnano.

Dopo due giorni nella Capitale, giovedì 27 il rientro a Cremona, con la visita alla città e l’incontro con il vescovo Napolioni e il Sindaco Galimberti e, in serata, l’incontro diocesano al Maristella, dove il vescovo Napolioni conferirà il mandato ai circa 370 giovani in partenza per la Gmg. Il giorno seguente tappa a Milano dove, oltre a visitare la città incontreranno l’arcivescovo, Mario Delpini. Nel weekend, infine, i ragazzi avranno un po’ di tempo da trascorrere in famiglia, per conoscere meglio la realtà cremonese e riposarsi, in vista della partenza per Lisbona la domenica pomeriggio.

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