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Nuove prospettive per la pastorale universitaria

L’apertura ormai prossima della nuova sede dell’Università Cattolica presso l’ex monastero di Santa Monica, arricchisce notevolmente la vocazione universitaria della città di Cremona. Si tratta di una prospettiva che apre per la nostra diocesi sfide pastorali inattese. Il nuovo polo di eccellenza per la formazione nel settore agroalimentare, costituirà un richiamo internazionale che porterà all’ombra del Torrazzo tra gli 800 e i 1000 studenti provenienti da varie parti del mondo. Essi si aggiungeranno a quelli già presenti in città per frequentare gli studi al Politecnico di Milano, alla facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia, e presso il corso in Infermieristica dell’Università di Brescia. Si tratta di un impatto e una opportunità notevoli che porterà Cremona a dover ridefinire, almeno in parte, i propri assetti urbanistici, sociali e culturali.

Sollecitata da una tale prospettiva, in questi mesi l’Area “In ascolto dei giovani” ha aperto un tavolo di lavoro con l’intento di elaborare suggerimenti per le future scelte diocesane. Nascerà così una più strutturata proposta di pastorale universitaria per una città e una diocesi che sinora hanno vissuto per certi versi ai margini dell’esperienza universitaria. Si tratta di coniugare progetti articolati e risorse concrete, luoghi e persone di riferimento, in una ridefinizione della pastorale universitaria a più ampio raggio. Oltre ai responsabili degli uffici pastorali dell’Area Giovani, il gruppo di lavoro vede anche rappresentanti degli oratori della Zona III, dei padri Barnabiti, della Caritas, di Azione Cattolica e Comunione e Liberazione, nonché alcuni giovani e docenti universitari. Finora si è ragionato lungo tre direttrici: l’abitare, l’incontrare e l’evangelizzare.

Sul piano dell’accoglienza abitativa in città sono già presenti alcune strutture riservate agli studenti: si va dagli appartamenti di privati, al collegio gestito dall’EDiSU Pavia che ospita prioritariamente studenti iscritti al Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, alle residenze offerte per esempio dai Padri Barnabiti. L’aumento di studenti atteso nel prossimo futuro apre tuttavia nuove progettualità. Tra le varie idee, sembra emergere quella di una “rete residenziale” che coinvolga edifici diocesani e/o parrocchiali attualmente sottoutilizzati, da offrire secondo standard appropriati ed entro approcci non meramente speculativi.

L’attenzione all’ospitalità implica anche attivare occasioni di incontro, di crescita e di nuove relazioni. L’intento infatti è di aiutare gli universitari residenti in città (stranieri e no) a valorizzare la loro esperienza universitaria, attraverso proposte, espressione della comunità cristiana locale. È allo studio l’allestimento di un luogo di ritrovo per universitari che risponda ad alcuni bisogni (uno spazio studio, un’area ristoro, un’opportunità per praticare sport…), a partire dagli orari specifici della popolazione universitaria.

Infine, va considerato che molti dei giovani che giungeranno in città, non saranno di tradizione cristiana o cattolica. Si apre perciò il vasto orizzonte dell’evangelizzazione, con tutte le sue ampie sfumature (dai percorsi spirituali e biblici, a quelli ecumenici e all’occorrenza anche d’iniziazione).

Nel quadro generale che va delineandosi è evidente quanto sarà prezioso il contributo di tutti e quanto decisiva la sinergia anche con gli Atenei, le Parrocchie, l’Amministrazione comunale.




Università Cattolica, prosegue a passi spediti il recupero dell’ex Monastero di S. Monica

Prosegue rapidamente il percorso per il recupero urbanistico dell’ex Monastero di Santa Monica e dell’adiacente Magazzino Carri di via Bissolati destinato a diventare la sede di un campus universitario quale nuova sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, così da implementarne l’attuale offerta formativa e culturale con proposte didattiche innovative, esclusive e di eccellenza.

Acquisite le autorizzazioni della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Cremona, Lodi e Mantova e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Giunta, su proposta del Vicesindaco ed Assessore al Territorio Andrea Virgilio, ha infatti approvato una serie di progetti definitivi riguardanti questo importante comparto storico cittadino presentati dalla Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini.

Tali progetti riguardano la scopritura e il restauro del dipinto murale esistente sulla parete sud dell’aula capitolare dell’ex monastero; le opere di restauro e risanamento conservativo del chiostro maggiore, del chiostro minore (ex “casa del Maresciallo” e parte destinata ad ospitare la futura caffetteria); la scopritura e il restauro conservativo dei dipinti murali esistenti sulle pareti di quello che un tempo era il refettorio del complesso monastico; il restauro degli intonaci antichi e degli stucchi della Chiesa di Santa Monica; le opere di restauro e risanamento conservativo delle “Stanze della Badessa”.

“Grazie a questo passaggio – dichiara il Sindaco Gianluca Galimberti – prosegue a passi spediti il percorso sinergico tra sistema territoriale pubblico e privato che consentirà di aprire nel complesso ex Santa Monica la nuova sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, valorizzando ancora di più il Polo di Cremona e Piacenza come riferimento internazionale nell’ambito agroalimentare e della food economics, a partire dal progetto ‘Cremona food lab’ vincitore nel 2015 degli emblematici Cariplo”.

“Cremona è sempre di più una città universitaria e per giovani. Quello del campus – aggiunge il Sindaco – è un progetto di ampio respiro reso possibile grazie alla Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini, grazie alla convenzione tra quest’ultima e il Comune di Cremona, che ha portato all’attuazione dell’Accordo di programma a cui hanno aderito, nel novembre 2017, Comune di Cremona, Provincia di Cremona, Regione Lombardia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Arvedi Buschini e Fondazione Cariplo”.

Il Comune di Cremona ha infatti concesso in uso l’immobile di via Bissolati alla Fondazione Arvedi che si è impegnata a realizzare gli interventi di recupero architettonico.




Mons. Delpini in visita al cantiere di Santa Monica: “Un’educazione cristiana che guarda al futuro”

“Ho desiderato compiere questa visita. Pur conoscendo già il progetto di S. Monica, sono rimasto piacevolmente sorpreso nel coglierne la notevole portata formativa cristianamente ispirata, la grande valenza culturale, l’attento recupero di un luogo straordinario, le grandi potenzialità aperte al futuro, la benemerita generosità di Giovanni e Luciana Arvedi”. Con queste parole sincere e spontanee, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha espresso il suo plauso e apprezzamento durante la visita al cantiere di Santa Monica, ove sta sorgendo il nuovo campus dell’Università Cattolica. Accompagnato da mons. Napolioni, da cui è partito l’invito, il Metropolita ha ascoltato la presentazione fatta dal progettista, arch. Lamberto Rossi, seguita dalle parole del Soprintendente Gabriele Barucca.

Il responsabile del Polo di Cremona, Lorenzo Morelli, ha posto l’accento sugli obiettivi della specializzazione, ricerca e didattica, respiro internazionale. “Dobbiamo guardare al mondo” ha spiegato, “sia aiutando gli studenti italiani a muoversi nell’intero globo, sia attraendo gli studenti stranieri affinchè vengano astudiare in Italia”. “Il Campus è un tassello fondamentale e prioritario del progetto che stiamo portando avanti: una città sempre più universitaria, in cui ricerca e formazione sono un asset per il nostro sistema agroalimentare che lancia Cremona in un futuro bellissimo di sviluppo” ha commentato il sindaco Gianluca Galimberti. Unanime il ringraziamento alla Fondazione Arvedi – Buschini, che sostiene per intero gli oneri della ristrutturazione: “il futuro inizia oggi, non domani. Il futuro si costruisce, passo dopo passo, insieme, unendo le forze, pensando ai mille ragazzi che qui potranno studiare e progettare il loro futuro e il domani della nostra città e del nostro Paese” ha risposto il cav. Arvedi. “Cultura, conoscenza, ricerca, studio e formazione sono le espressioni vincenti del nostro essere buoni operatori e illuminati”. Presenti all’incontro anche il presidente della Provincia, Davide Viola e Renzo Rebecchi per Fondazione Cariplo.

Photogallery




Il 26 aprile l’Arcivescovo di Milano a Cremona in visita alla futura sede della Cattolica

L’Arcivescovo di Milano e Metropolita della Lombardia, mons. Mario Delpini, il 26 aprile, alle ore 17, visiterà la futura sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Cremona presso l’ex monastero di Santa Monica. Mons. Delpini raggiungerà il Parco dei Monasteri, ove sarà realizzato l’ambizioso progetto di recupero architettonico degli stabili in vista di una rinnovata proposta didattica dell’Ateneo, insieme al vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

L’Arcivescovo di Milano ha manifestato il desiderio di conoscere il progetto di questa nuova “infrastruttura culturale” di Cremona, donata alla città grazie al sostegno di Fondazione Arvedi-Buschini, Comune di Cremona, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

Presente alla visita anche una delegazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.




Il nuovo campus della Cattolica presentato alle realtà economico-sociali di Cremona (VIDEO)

Il nuovo campus cremonese dell’Università Cattolica, vera e propria “infrastruttura culturale” della città, è stato al centro dell’incontro che nel pomeriggio di martedì 9 aprile si è svolto nella sala della Consulta di Palazzo Comunale. Una presentazione delle novità che la ristrutturazione del Parco dei Monasteri comporterà sia dal punto di vista architettonico che rispetto alla proposta didattica. Presenti le rappresentanze del mondo economico e sociale, insieme anche a docenti e studenti.

L’incontro, moderato dal direttore del quotidiano “La Provincia” Marco Bencivenga, ha visto intervenire il sindaco Gianluca Galimberti e Rosolino Azzali per la Provincia di Cremona. Al tavolo dei relatori anche Renzo Rebecchi di Fondazione Cariplo.

Del percorso di realizzazione del nuovo campus universitario nell’ex Monastero di Santa Monica e Magazzino Carri, guardando al progetto di ristrutturazione che, oltre a rispondere alle esigenze didattiche, permetterà una per piena valorizzazione urbanistica della storica struttura, è stato l’architetto Lamberto Rossi.

Le novità didattiche, con un ulteriore importante slancio all’internazionalizzazione, sono state al centro dell’intervento del prof. Lorenzo Morelli, direttore del DiSTAS (Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per la filiera agro-alimentare) dell’Università Cattolica del S. Cuore.




Università Cattolica, svelato il plastico del nuovo polo di Santa Monica

Come sarà, una volta ultimati i lavori, l’ex convento di Santa Monica, futura sede del campus dell’Università Cattolica, sede di Cremona? L’interrogativo ha trovato risposta grazie al minuzioso e accurato plastico in legno commissionato dalla Fondazione Arvedi-Buschini (finanziatore dell’intervento di recupero e restauro insieme a Comune, Regione e Fondazione Cariplo) che è stato svelato lunedì 4 marzo dal cav. Giovanni Arvedi con al fianco la moglie Luciana, dal sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, e dal magnifico rettore Franco Anelli, alla presenza del prorettore e responsabile della sede cittadina, Lorenzo Morelli, del vescovo di Cremona, mons. Napolioni, l’assistente nazionale dell’Ateneo, mons. Giuliodori e Renzo Rebecchi per Fondazione Cariplo.

Il plastico (che nei prossimi giorni sarà esposto nella vetrina dell’infopoint turistico di piazza del Comune) è stato successivamente collocato nell’atrio della sede della Cattolica in via Milano, in occasione del “Dies Academicus” che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 4 marzo presso la sede di Cremona dell’Università Cattolica del S. Cuore.

Il tradizionale momento d’incontro della comunità universitaria con le autorità e i rappresentanti della realtà locale per l’anno accademico 2018/2019 ha visto la pronuncia della lectio su “Criminalità d’impresa e tutela della salute: il problema della prevenzione” da parte del prof. Francesco Centonze, professore ordinario di Diritto penale nella Facoltà di Economia e Giurisprudenza.

Ad introdurre l’incontro, alla presenze dell’autorità civili e militari del territorio, l’intervento del magnifico rettore, prof. Franco Anelli. Presente anche il vescovo Antonio Naolioni, accanto all’assistente ecclesiastico nazionale mons. Claudio Giuliodori.

Ha chiuso il pomeriggio la consegna finale dei diplomi agli allievi.

Photogallery dei Dies Academicus

 

L’Università Cattolica a Cremona

Nella sede di Cremona della l’Università Cattolica del S. Cuore gli spazi per la didattica sono integrati con i laboratori e le strutture destinate alla ricerca. Cremona, infatti, si caratterizza come sede di importanti centri di ricerca e di alta formazione.

Le prime attività didattiche dalla SMEA, ora Alta Scuola di Management ed Economia Agro-alimentare furono inaugurate nel novembre 1984.

Grazie alla collaborazione delle istituzioni e degli enti locali, l’offerta formativa negli anni si è ampliata, comprendendo le lauree triennali in Scienze e tecnologie alimentari e in Economia aziendale, la laurea magistrale erogata in lingua inglese in Economia e Gestione del Sistema Agro-alimentare, il Master in Management Agro-alimentare. Attivi anche diversi programmi di scambio con importanti università straniere.

All’ombra del Torrazzo sono inoltre presenti tre centri di ricerca:

  • Centro Ricerche Biotecnologiche (CRB)
  • Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici
  • Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale (CERSI)

Il numero studenti iscritti è attualmente di 372. Oltre 2.200 i laureati in questi 34 anni.




Sempre più vicino il nuovo campus cremonese dell’Università Cattolica

Prosegue il percorso per la realizzazione di un campus universitario quale nuova sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nell’ex Monastero di Santa Monica e Magazzino Carri, a Cremona. La Giunta comunale ha approvato lo schema di convenzione e la bozza di contratto tra Comune e Fondazione Arvedi-Buschini che attuano l’Accordo di programma a cui hanno aderito, a novembre 2017, Comune di Cremona, Provincia di Cremona, Regione Lombardia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Arvedi Buschini, Fondazione Cariplo. Un atto importante che consente di procedere a ritmi serrati verso il recupero urbanistico del comparto storico di via Bissolati e verso l’implementazione dell’attuale offerta formativa e culturale della sede cremonese della Cattolica, con proposte didattiche innovative, esclusive e di eccellenza sotto la direzione del prof. Lorenzo Morelli.

Nell’Accordo, infatti, è previsto che l’immobile di proprietà della Provincia di Cremona, acquisito dal Fondo Immobiliare Prelios, venga concesso in diritto di superficie al Comune di Cremona, il quale – una volta realizzati gli interventi di recupero il cui onere sarà interamente a carico della Fondazione Arvedi-Buschini – lo concederà in comodato all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

A gennaio, il Comune è diventato titolare del diritto di superficie per 20 anni dell’immobile e martedì 20 febbraio il progetto di fattibilità tecnico, dopo il riscontro favorevole degli enti coinvolti e dell’Università Cattolica, è stato approvato dal Collegio di Vigilanza (organismo che verifica l’attuazione dell’Accordo e composto da tutti i sottoscrittori).

Mercoledì 21 febbraio l’ulteriore passaggio: l’approvazione da parte della Giunta della convenzione in base alla quale il Comune di Cremona concede in uso alla Fondazione Arvedi l’immobile fino alla conclusione dei lavori (al massimo fino a maggio 2020) . Dal canto suo la Fondazione Arvedi si impegna alla realizzazione degli interventi di recupero architettonico secondo il progetto di fattibilità redatto dall’arch. Lamberto Rossi.

Prosegue, dunque, a passi spediti il percorso sinergico tra sistema territoriale pubblico e privato che consentirà di aprire nel complesso ex Santa Monica la nuova sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, valorizzando ancora di più il polo di Cremona e Piacenza come riferimento internazionale nell’ambito agroalimentare e della food economics, a partire dal progetto “Cremona food lab” vincitore nel 2015 degli emblematici Cariplo.

 

Il progetto per il nuovo campus nell’ex convento di S. Monica




Università Cattolica: il nuovo campus di Cremona nell’ex convento di S. Monica

Nella tarda mattinata di venerdì 17 novembre, nella sede della Fondazione Arvedi Buschini di Cremona, si è tenuta la presentazione dell’avvio dell’Accordo di Programma per la valorizzazione dell’ex monastero di S. Monica  di Cremona come nuova sede del Polo Universitario dell’Università Cattolica Del Sacro Cuore.

Un ambizioso progetto che, sostenuto dalla Fondazione Arvedi Buschini, è reso possibile grazie all’azione sinergica di Regione Lombardia, Comune e Provincia di Cremona, Università Cattolica del S. Cuore e Fondazione Cariplo.

Presente il magnifico rettore della Cattolica Franco Anelli con il preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali Lorenzo Morelli, il vescovo Antonio Napolioni, il cav. Giovanni Arvedi, il sindaco Gianluca Galimberti, il presidente della Provincia Davide Viola, il sottosegretario di Stato Luciano Pizzetti, il presidente della Commissione affari istituzionali di Regione Lombardia Carlo Malvezzi, il consigliere regionale Agostino Alloni, il direttore della Soprintendenza archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova Gabriele Barucca, insieme anche a Paola Bignardi e Renzo Rebecchi per la Fondazione Cariplo.

Il progetto strutturale prevede il trasferimento delle funzioni dell’Università Cattolica del S. Cuore dalla attuale sede cremonese di via Milano 24 al complesso dell’ex caserma Goito, con un potenziamento di aule, spazi di servizio e centri di ricerca.

La struttura del nuovo Campus universitario andrà a valorizzare l’antico Monastero e l’ex chiesa di S. Monica, la possente struttura militare del Magazzino Carri, le mura storiche poste a confine con l’antica area fluviale di Cremona e l’adiacente area boscata, polmone verde di oltre 3.000 mq, oltre all’insieme degli altri spazi aperti che, grazie alla permeabilità dei percorsi pedonali, saranno a disposizione della cittadinanza.

Implementare l’attuale offerta formativa e culturale dell’Università Cattolica di Cremona con proposte didattiche innovative, esclusive e di eccellenza, valorizzando il Polo universitario affinché diventi riferimento internazionale in ambito agroalimentare e della food economics, vocazione e linea di sviluppo della città e del territorio; recuperare, tramite un’importante e attento intervento di ristrutturazione lo storico ex Monastero di Santa Monica e il Magazzino Carri. Sono questi i due obiettivi condivisi e presentati presso la sede della Fondazione Giovanni e Luciana Arvedi da tutti i soggetti pubblici e privati promotori dell’Accordo di Programma.

«Cultura, conoscenza, ricerca – ha commentato il cav. Arvedi – sono le espressioni vincenti del nostro essere buoni operatori. Quella di oggi è un’importante occasione di mettere in opera anche i condivisi valori fondanti dell’Università Cattolica. Pensiamo a Cremona, che può rafforzare la sua identità, la sua tradizione, la sua realtà, nel prezioso esempio di Expo 2015. Pensiamo a mille ragazzi che potranno studiare e progettare il loro futuro, il domani, anche per coloro che non hanno potuto avere le stesse opportunità. Desideriamo condividere questi obiettivi in modo sinergico con tutte le realtà operative del territorio».

Il vescovo Napolioni ha seguito con discrezione e cura il percorso che finalmente trova felice conferma. «Sono particolarmente lieto – ha sottolineato – che l’annuncio del rilancio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella nostra città accada nella “Settimana della carità” che la Chiesa cremonese sta celebrando. Penso che l’approdo odierno, concreto frutto di una fantasia della partecipazione che ha visto convergere gli sforzi di tutti, sia un segno eloquente di quanto stia a cuore a ciascuno l’esercizio della carità intellettuale oggi quanto mai necessaria ed urgente. L’Università Cattolica del S. Cuore qualifica da sempre, con rigore e competenza, il suo contributo alla crescita culturale e scientifica del nostro Paese nel segno di un umanesimo cristiano tenacemente innestato nel dialogo con le istanze del pensiero e della ricerca».

Il nuovo campus universitario permetterà, tra l’altro, di dare ulteriore impulso a “Cremona Food Lab”, progetto elaborato dall’Università Cattolica, congiuntamente a CREA-ZA, Comune e Camera di Commercio di Cremona, vincitore nel 2015 dei “Contributi emblematici” di Fondazione Cariplo, il cui sviluppo è limitato dall’assoluta carenza di spazi e dall’inadeguatezza dell’attuale sede universitaria di via Milano.

La disponibilità del cav. Giovanni Arvedi di farsi carico degli oneri relativi alla ristrutturazione dell’intero complesso monastico a fronte di un innovativo progetto culturale e scientifico da parte della Cattolica e la contestuale collaborazione degli Enti, ha permesso di dar corpo al progetto.

L’intenso lavoro posto in essere da tutto il sistema territoriale, istituzioni pubbliche e private unite, in sinergia con la Regione Lombardia, ha consentito di definire il progetto e la sostenibilità economica dell’operazione. La Giunta regionale il 30 ottobre scorso ha dato avvio, ai sensi dell’articolo 6 della Legge regionale 2/2003, al percorso di promozione di uno specifico Accordo di Programma, che definisce ruolo e compiti di ognuno: Fondazione Arvedi si farà carico dell’onere della ristrutturazione dell’immobile; Regione Lombardia metterà a disposizione 1.700.000 euro; la Provincia di Cremona, proprietaria dell’immobile, si sta occupando della relazione con il Fondo Immobiliare Prelios a cui la struttura è stata conferita, e – dopo l’acquisizione – la metterà a disposizione del Comune; il Comune di Cremona garantirà un sostegno economico annuale per la gestione e la manutenzione e l’appoggio al progetto attraverso la costruzione di reti territoriali, nazionali e internazionali, l’Università Cattolica del Sacro Cuore provvederà all’allestimento del nuovo campus e ad attuare la nuova proposta formativa; Fondazione Cariplo sarà coinvolta nell’accordo e seguirà con attenzione tutto il progetto, in quanto ha già investito 2 milioni e mezzo di euro nel recupero di una parte del complesso e ha finanziato il progetto “Cremona Food Lab”.

Photogallery della presentazione dell’Accordo di programma

 

Contributi audio della presentazione:

Cav. Giovanni Arvedi

Sindaco Gianluca Galimberti

Rettore Franco Anelli

Vescovo Antonio Napolioni

Consigliere regionale Carlo Malvezzi

Presidente della Provincia Davide Viola

Sottosegretario di Stato Luciano Pizzetti

Paola Bignardi (Fondazione Cariplo)

Soprintendente Gabriele Barucca

 

Testo della delibera della Giunta regionale

Testo della delibera della Provincia di Cremona

Testo della delibera della Giunta comunale

 

 

La nuova Università Cattolica di Cremona

Gli spazi per la didattica vengono principalmente localizzati nella struttura dell’ex Magazzino dei Carri, dove saranno presenti anche le aule studio per l’approfondimento individuale. Al piano terra dell’ex Monastero sono state localizzate le funzioni di servizio alla didattica, come la zona segreteria/accoglienza, gli spazi caffetteria e biblioteca. Sempre nella struttura dell’ex Monastero è prevista la realizzazione dei laboratori a servizio dei corsi di laurea (piano terra), le aule per i corsi master e gli uffici dei docenti (piano primo), oltre a laboratori ed uffici del Centro di ricerca Cremona Food Lab.

All’esterno saranno individuati spazi del silenzio e della meditazione, spazi di aggregazione, spazi per gioco e relax e spazi di servizio.

L’Aula Magna troverà luogo nell’ex chiesa di Monica, ed avrà una capienza di oltre 100 posti.

Con l’intervento di restauro concordato con la Soprintendenza si riporterà all’originale splendore la struttura seicentesca della chiesa, mantenendo allo stesso tempo visibili gli interventi successivi di epoca militare che ne hanno caratterizzato la storia recente.

 

 

Il progetto di recupero e restauro

Il progetto dell’ex S. Monica ha due caratteristiche fondamentali: è fortemente legato alla filiera che caratterizza il territorio cremonese, ovvero la produzione agroalimentare, e ha un carattere internazionale, ovvero ha l’obiettivo di preparare generazioni di laureati capaci di contribuire allo sviluppo internazionale di questo segmento produttivo.

Al momento la sede di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore vede l’incardinamento di due lauree triennali in lingua italiana, una laurea magistrale in lingua inglese e un master di secondo livello in lingua italiana per un totale di circa 400 studenti. La nuova sede porterà a una composizione dell’offerta formativa di tre lauree triennali, di cui una in inglese e tre lauree magistrali, di cui due in lingua inglese, con una popolazione di studenti di non meno di 1000 unità, quindi più che raddoppiata rispetto al presente.

Particolarmente rilevante, inoltre, anche il cambiamento qualitativo del profilo del polo che si caratterizzerà per l’aspetto internazionale, con una attenzione particolare, ma non esclusiva, ai temi dell’agro-alimentare. Lo scopo è quello di formare una classe dirigente italiana pronta ad affrontare i mercati mondiali, ma anche di attrarre studenti da paesi stranieri, cosi come sta già avvenendo per la Laurea Magistrale in Agri-business attiva a Cremona da alcuni anni.

Lo sviluppo della nuova sede si innesta sulle attività di Cremona Food Lab, progetto di ricerca finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con un ruolo primario anche di sostegno economico svolto da Comune di Cremona e Camera di Commercio. Questo progetto crea una rete tra l’Università Cattolica dei Cremona e le aziende agro-alimentari del territorio, mettendo a disposizione impianti pilota (che verranno poi trasferiti nella nuova sede), servizi di formazione e ricerca, attività difficilmente alla portata di aziende micro, piccole e anche medie come una buona parte di quelle che operano nel comparto agro-alimentare.

La nuova sede, unitamente al rinnovato progetto didattico-scientifico, consentirà di rafforzare tale rete e di potenziare l’offerta formativa post-laurea di master e di corsi “executive”, fornendo così occasioni di “formazione permanente” e aggiornamento. Lo sviluppo del “Food Made in Italy” è una delle scommesse per il futuro; il settore agro-alimentare e l’internazionalizzazione, insieme al servizio al territorio, saranno i drivers della presenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella nuova sede di Cremona.