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Da Betlemme a Cremona, una luce per la pace

Anche quest’anno, grazie agli Scout, la fiamma attinta dalla Chiesa della Natività di Betlemme è giunta a Cremona quale segno di autentica fratellanza. Questo il senso della “Luce della Pace di Betlemme” che in prossimità del Natale viaggia in tutto il mondo per irradiare la speranza incarnata nel Cristo fatto uomo che ha condiviso con l’umanità tutto, eccetto il peccato.

L’accoglienza ufficiale è stata nel pomeriggio di domenica 16 dicembre presso la Casa dell’accoglienza di Cremona, un luogo non scelto a caso dagli scout del Masci (Movimento di adulti scout cattolici italiani) che ogni anno promuovono questa iniziativa a livello locale.

È stato un momento semplice ma di intenso significato, nel tipico stile scout, che tra preghiera e riflessione ha preparato la distribuzione tra i presenti, a loro volta chiamati a farsi propagatori di questa luce.

Presente il vescovo Antonio Napolioni, insieme ad alcuni sacerdoti, tra i quali naturalmente il direttore di Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti.

La conclusione dell’incontro è stata dunque un mandato: da questa fiamma tutti hanno attinto per accendere lanterne, lumini e candele, per portare questa luce nelle proprie case e nelle proprie comunità, unitamente al suo messaggio.

Un gesto che quest’anno si arricchisce di un ulteriore impegno visto che l’Ufficio missionario diocesano, facendo proprio l’invito di Papa Francesco, suggerisce di porre una candela sul davanzale di casa la notte di Natale quale segno visibile per ricordare i drammi della Siria e del Medio Oriente (leggi per saperne di più).

La fiamma nei prossimi giorni continuerà ad ardere nella cappella della Casa dell’accoglienza offrendo ancora a chiunque lo volesse la possibilità di attingere ad essa.

Il Masci, invece, se ne farà portatore in luoghi di particolare significato. Nel pomeriggio di lunedì 17 dicembre la Luce sarà portata a Palazzo Comunale, al sindaco Gianluca Galimberti, quale consegna simbolica a tutta la comunità civile; ulteriore tappa a Casa di Nostra Signora. Domenica 23 dicembre la Luce sarà portata in varie parrocchie in città e in carcere.

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L’origine dell’iniziativa

Nella Chiesa della Natività di Betlemme c’è una lampada a olio che arde perennemente da lungo tempo, probabilmente già qualche secolo dopo la venuta di Cristo. La lampada è posizionata sul punto ove si presume sia stata la mangiatoia nella quale fu messo il Salva­tore in fasce. La lampada è alimentata dall’olio donato dalle nazioni cristiane, una volta all’anno, a turno: Cristo, Luce delle genti, continua ad irradiare la sua Parola da Betlemme nel mondo intero.

Il viaggio della Luce della pace di Betlemme è iniziato nel 1986 per iniziativa degli Scout austriaci. Di anno in anno, proprio grazie a questa associazione, è cresciuta la partecipazione e l’entusiasmo in ogni parte d’Europa. In Italia la Luce è arrivata subito nel 1986 a opera degli Scout del Sud Tirol: la diffusione della fiammella, per alcuni anni limitata al territorio dell’Alto Adige, si è propagata presto anche nel resto dello Stivale. Nel 1994 in Veneto è stato costituito un comitato spontaneo che, nel Natale dello stesso anno, ha partecipato alla manifestazione di Vienna, portando quindi la fiamma in Italia dove, viaggiando in treno, ha raggiunto diverse località della Penisola. Da allora questo avviene ogni anno: la Luce, accesa alla lampada ad olio che arde perennemente nella chiesa della Natività di Betlemme, alimentata dall’olio donato da tutte le Nazioni cristiane della Terra, raggiunge così varie città italiane.

La “Luce della Pace di Betlemme” non ha solo significato religioso, ma traduce in sé molti valori civili, etici e morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede.

Oggi, grazie all’impegno degli Scout di tutte le associazioni circa un milione di persone in Italia portano “La Luce della Pace” nelle proprie case, gruppi, associazioni famiglie, comunità, parrocchie. Donata a tutti coloro che condividono i valori di pace e fratellanza, senza distinzione di credo o razza.




La notte di Natale un cero acceso per Siria e Medio Oriente

“Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione. La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane. La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace”. Sono le parole di Papa Francesco durante l’Angelus della prima domenica di Avvento.

Un messaggio che l’Ufficio missionario diocesano propone a tutta la Diocesi con l’invito a riprendere il gesto compiuto dal Papa accendendo un cero in casa, oppure mettendolo alla finestra, in occasione della notte di Natale.

«Chiediamo ai parroci – spiega don Maurizio Ghilardi, responsabile dell’Ufficio missionario diocesano – che mettano a disposizione nelle loro chiese dei ceri che possano consumarsi durante tutta la notte santa di Natale al fine di sensibilizzare la comunità cristiana nei confronti di un conflitto che ha già messo a dura prova la comunità umana della Siria».

«È vero che non è un gesto che risolve la questione così complessa e intricata di un conflitto che non ha mai fine – continua don Ghilardi – ma è un richiamo, un tenere sveglia l’attenzione, una manifestazione di solidarietà e vicinanza soprattutto attraverso la preghiera».

L’auspicio è che a tutti i partecipanti alle Messe di mezzanotte venga consegnato un cero, acceso, da portare a casa come espressione di continuità nella preghiera.

Un’altra possibilità è quella di ricevere e portare nelle proprie case e chiese la luce della pace che giunge direttamente dalla Grotta di Betlemme e che domenica 16 dicembre alle ore 16.30 sarà “distribuita” dal MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona (Leggi per saperne di più).

“Maria, donna dell’attesa e della preghiera, – sono ancora le parole di Papa Francesco – ci aiuti a rafforzare la nostra speranza nelle promesse del suo Figlio Gesù, per farci sperimentare che, attraverso il travaglio della storia, Dio resta fedele e si serve anche degli errori umani per manifestare la sua misericordia”.




Giunta in Comune a Cremona la Luce della Pace da Betlemme

Nel pomeriggio di lunedì 17 dicembre una rappresentanza del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiano (M.A.S.C.I.) ha consegnato al sindaco di Cremona Gianluca Galimberti la Luce della Pace di Betlemme, segno di pace e di fratellanza tra i popoli, perché possa illuminare, simbolicamente, le case di tutti i cremonesi. La lampada è stata posta a fianco del presepe allestito nell’atrio dal quale si accede alle sale del secondo piano de Palazzo Comunale.

Ad accogliere i rappresentanti del M.A.S.C.I. c’erano anche la presidente del Consiglio comunale Simona Pasquali, l’assessore al Territorio Andrea Virgilio e il segretario generale Gabriella Di Girolamo.

L’olio che alimenta questa luce è partito da Betlemme, dalla chiesa della Natività, dove da secoli arde una lampada alimentata dall’olio donato dalle nazioni cristiane del mondo. Poco prima di Natale un bambino austriaco accende la luce a Betlemme per portarla a Linz, da dove viene diffusa in tutto il territorio austriaco. Dal 1986 gli scout europei collaborano per la diffusione della luce nei loro Paesi. La luce resterà accesa fino al disallestimento dei presepi in Comune, che si possono visitare tutti i giorni, nei consueti orari di apertura del Palazzo, fino al 13 gennaio 2019.