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Le parole di don Primo: il 14 dicembre ultimo appuntamento della rassegna

Si avvia alla conclusione la rassegna “Le parole di don Primo”, progetto organizzato da Comune di Cremona, Diocesi di Cremona e Fondazione Don Primo Mazzolari nell’ambito del programma cultura dedicato al Novecento. Venerdì 14 dicembre, alle ore 21, al Teatro Monteverdi (via Dante, 149) si terrà la rappresentazione “Siamo tutti mendicanti” che vede protagonisti l’Associazione Giorgia e gli allievi della classe IV AS dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L. Einaudi” di Cremona. La regia è di Fabrizio Caraffini di Teatro Itinerante. Interverrà il vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni.

“Siamo tutti mendicanti” rilegge il pensiero complessivo di Don Mazzolari sviluppando alcuni dei temi portanti, quali la povertà, l’accoglienza, le nostre chiusure e le barriere che creiamo o che dobbiamo superare. Lo spettacolo si raccorda nel finale con il noto libro “La più bella avventura”, ampio commento alla parabola evangelica del figliol prodigo, con cui don Primo Mazzolari indicava al Cattolicesimo italiano la necessità di aprirsi ai “lontani”. Pur senza nominarli, i protestanti, ma anche i modernisti, i liberi pensatori e gli spiriti critici nella Chiesa, erano gli interlocutori immaginati da Mazzolari durante la stesura del libro. Il libro fu condannato nel 1935 con lettera del Sant’Offizio, ma successivamente ne fu riconosciuto il valore: “La più bella avventura, sia per i contenuti che per le reazioni suscitate dalla sua pubblicazione, appare un testo esemplare della temperie spirituale e culturale attraversata dal cattolicesimo italiano tra le due guerre mondiali”.

Lo spettacolo nasce dunque da una riflessione condivisa sulla figura di don Primo Mazzolari, che ha coinvolto in prima persona gli attori, importante valore aggiunto di questo percorso. Tutti hanno potuto dare il loro speciale e unico contributo in un’ottica, come sempre, inclusiva. L’Associazione Giorgia riassume così l’esperienza: “Le parole di don Primo ci hanno condotto a cercare il vero significato delle nostre parole, permettendoci di ritrovare il valore dei gesti in un percorso che ci ha accompagnato a scoprire il cammino dal presepio alla croce”. Fondamentale anche la collaborazione con l’I.I.S. Einaudi: “Lo spettacolo è inserito nel progetto LAIVin di Fondazione Cariplo che promuove la pratica e la fruizione di musica e teatro e il protagonismo culturale degli studenti delle scuole superiori”.

“Siamo tutti mendicanti” sarà replicato martedì 18 dicembre, alle ore 21, sempre al Teatro Monteverdi, con ingresso gratuito. Sono previste anche due repliche mattutine per le scuole, l’11 e il 14 gennaio 2019. Gli interessati possono prenotare la loro partecipazione scrivendo a associazione.giorgia@gmail.com.

Sempre il 14 dicembre sarà pubblicato sul quotidiano La Provincia di Cremona l’ultimo dei dieci fumetti sulla vita di don Primo, a cura del Centro Fumetto “Andrea Pazienza”.

Locandina

Associazione Giorgia

L’associazione nasce nel 1997 per ricordare Giorgia, un’amica che ha vissuto l’esperienza della propria disabilità all’insegna della condivisione e dell’impegno per gli altri. Giorgia opera nel campo dell’inclusione effettuando interventi di supporto rivolti a persone con fragilità e, in particolare, da oltre 10 anni, offre alla cittadinanza laboratori di teatro integrato, che vedono la compresenza in scena di giovani disabili e normodotati e dove la ricchezza della varietà umana si incontra, creando nuove sfumature. L’inclusione e la creazione di relazioni significative, insieme alla possibilità di offrire spunti di riflessione sul tema della diversità intesa come patrimonio comune, rappresentano i motivi fondanti dell’esperienza associativa.




Preti così. L’appello di Mazzolari ai ministri di ieri e di oggi

Venerdì 9 novembre la Biblioteca del Seminario di Cremona ha ospitato il nono incontro della rassegna “Le parole di don Primo”, dedicato alle letture dei testi di don Mazzolari. In questo appuntamento la riflessione si è articolata a partire dallo scritto “Preti così”, ossia la trascrizione, da parte dei seminaristi dell’epoca, di un corso di esercizi spirituali predicati da don Mazzolari nel 1937.

A guidare l’incontro, dopo l’introduzione di don Alberto Franzini, è stato don Marco D’Agostino, rettore del Seminario.

Tre i punti fondamentali che sono stati citati e che ruotano intorno all’idea di prete che don Primo volle proporre ai seminaristi: il prete deve avere un cuore “in avanti”, cioè rivolto alla gente; deve essere libero; e non deve temere di osare. Intorno a questi tre pilastri don D’Agostino ha tentato di esplicitare la significatività della riflessione di Mazzolari, sottolineandone la profondità e l’attualità.

Proprio per contestualizzare ancora meglio la propria riflessione ha scelto di far leggere ai seminaristi alcuni brani tratti dal libro che, nonostante la datazioe, risulta ancora molto godibile.

Dall’analisi del rettore è emersa un’immagine di prete ben precisa, evidentemente chiara nella mente di don Primo: il pastore è un uomo inquieto, perché si lascia scalfire dai problemi della gente, ma che sa di poter contare sulla presenza costante del Signore al suo fianco. Per questo è, e deve essere, libero e, allo stesso tempo, legato al popolo di Dio.

Parole e inviti forti quelli che don Mazzolari rivolgeva ai seminaristi. La sfida è quella di non lasciarle cadere nel vuoto, relegandole ad un passato che non c’è più. Un’ulteriore testimonianza di quanto il pensiero di don Primo sia attuale ancora oggi.

Il prossimo ed ultimo appuntamento della rassegna si terrà venerdì 14 dicembre, alle 21, al Teatro Monteverdi con La più bella avventura, interpretazione a cura del gruppo Teatro Itinerante e dell’Associazione Giorgia. Interverrà il vescovo di Cremona Antonio Napolioni.

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“Impegno con Cristo”, lettura in musica del testo di don Mazzolari

Si è svolta nella elegante cornice del cortile di Palazzo Fodri in corso Matteotti a Cremona la penultima lettura del ciclo “Le parole di don Primo”. La serata di venerdì 14 settembre, organizzata da Comune di Cremona, Diocesi di Cremona e Fondazione Don Primo Mazzolari, è stata dedicata alla presentazione dell’opera “Impegno con Cristo” don Primo Mazzolari intende contrastare il disinteresse di molti verso la figura di Cristo, proponendo un’originale lettura del Vangelo e in particolare delle Beatitudini.

Introdotto da Michele Ginevra, l’evento organizzato da Comune di Cremona, Diocesi di Cremona e Fondazione Don Primo Mazzolari, ha visto la partecipazione di Sergio Cagossi vice presidente della Fondazione di Bozzolo che ha introdotto il testo prima dell’esibizione dell’attore Luca Violini che ha proposto la lettura di ampi passaggi della riflessione di don Primo sulla centralità della figura di Cristo, accompagnato al pianoforte dal Maestro Paolo Zannini.

Ascolta qui l’audio integrale della serata:

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La rassegna “Le parole di don Primo” proseguirà il 12 ottobre con “Lettere a una suora”: interpretazione di Adelaide e Walfrido Ricci nella chiesa monastica di San Sigismondo.




Il 14 settembre tornano “Le parole di don Primo”

“Impegno con Cristo”. È questo il titolo del nuovo appuntamento, dopo la pausa estiva, del progetto “Le parole di don Primo”, organizzato da Comune di Cremona, Diocesi di Cremona e Fondazione Don Primo Mazzolari nell’ambito del programma cultura dedicato al Novecento. L’evento, che si terrà venerdì 14 settembre, alle ore 18, a Palazzo Fodri (corso Matteotti 17), grazie all’ospitalità della Fondazione “Città di Cremona”, vedrà l’attore Luca Violini leggere alcune pagine del testo di don Primo da cui prende il titolo l’incontro, accompagnato al pianoforte dal Maestro Paolo Zannini. Interverrà Sergio Cagossi della Fondazione Don Primo Mazzolari.

Nell’opera “Impegno con Cristo” don Primo Mazzolari intende contrastare il disinteresse di molti verso la figura di Cristo, proponendo un’originale lettura del Vangelo e in particolare delle Beatitudini: il superamento di tutte le forme di ingiustizia per un cristianesimo che sia “vivo nell’ordine dei fatti”. Occorre dunque preparare uomini nuovi, dei veri e propri santi, capaci di una santità non eterea ma fondata sulla pienezza della persona umana. Egli contesta il comodo rifugio nel devozionismo, che concilia ogni esigenza del vivere quotidiano e ribadisce che “il muoversi a proprio rischio non è disobbedienza: lo sbagliare non è atto di ribellione”; mette in guardia contro la spinta a caricare di ogni responsabilità la figura del papa; ricorda la grandezza di santi del passato che seppero prendere iniziative personali senza attendere il comando dell’autorità ecclesiastica.

La rassegna “Le parole di don Primo” proseguirà il 12 ottobre con “Lettere a una suora”: interpretazione di Adelaide e Walfrido Ricci nella chiesa monastica di San Sigismondo.

Note biografiche di Violini e Zannini




«Nostro fratello Giuda», Cantarelli legge don Mazzolari

«Nostro fratello Giuda»: questo il titolo del nuovo appuntamento del progetto «Le parole di don Primo», organizzato da Diocesi di Cremona, Comune di Cremona e Fondazione Don Primo Mazzolari nell’ambito del programma cultura dedicato al Novecento.

Inserito nell’ambito del Porte Aperte Festival, l’evento, che si terrà venerdì 29 giugno, alle ore 18, a Palazzo Stanga (via Palestro, 36), vedrà l’interpretazione dell’attore Dario Cantarelli e l’intervento dell’Assessore alla Città vivibile e Rigenerazione Urbana Barbara Manfredini. Come si legge nella presentazione del libro «Misericordia per Giuda» (edizioni Dehoniane) a cura di Bruno Bignami e Giorgio Vecchio, Giuda è il traditore per eccellenza, l’uomo perduto per il quale non c’è più nulla da fare. Ma la condanna è davvero l’ultima parola?

Il video della Fondazione Mazzolari con l’audio originale dell’omelia di don Primo del Giovedì Santo del 1958 

Don Primo Mazzolari intuisce nella tenerezza di Cristo la strada che la misericordia si è aperta innanzi a sé. È un abbraccio di carità che tormenta l’animo stesso di Giuda perché la misericordia di Dio disarma il cuore, scava in profondità, non lascia nulla d’intentato. Anche davanti al commercio di trenta denari, che equivalgono al prezzo del Cristo, la risposta del Figlio di Dio sta in quel sussurro all’orecchio: “amico”.

Con questo sesto appuntamento le parole di don Primo ritrovano vigore e profondità grazie all’interpretazione dell’attore di teatro e cinema Dario Cantarelli, che, il 2 marzo scorso, nella Cattedrale di Cremona, aveva letto in modo magistrale alcuni brani di «Tu non uccidere», uno dei manifesti più importanti del pacifismo cattolico del secolo scorso.

La rassegna Le parole di don Primo riprenderà, dopo la pausa estiva, il 14 settembre prossimo, alle ore 18, a Palazzo Fodri, con Impegno con Cristo a cura dell’attore Luca Violini.




Don Mazzolari e i poveri, lettura e riflessioni al Foppone

Si è svolto nella suggestiva cornice del chiostro del Foppone la lettura “La parola ai poveri”, in cui le riflessioni di don Primo Mazzolari sui temi a lui particolarmente cari dell’emarginazione, della condivisione e della solidarietà, incontrano l’attualità e interrogano il nostro tempo.

Dopo l’introduzione di Michele Ginevra, organizzatore della rassegna “Le parole di don Primo”, sono stati proprio gli scritti di Mazzolari a condurre il pubblico, numeroso e partecipe, al cuore della questione

E’ stato poi Marco Pezzoni  della Tavola della Pace a introdurre un secondo momento in cui alcuni ragazzi africani ospiti della Casa dell’Accoglienza, leggono dati e notizie sulla povertà oggi. Una condizione sempre attuale, che riguarda ampie aree del mondo, ma che sempre più bussa alle nostre porte.

 

Lo scriveva don Primo Mazzolari nelle sue pagine di nuovo proposte in lettura: «I poveri si abbracciano, non si contano». E il pensiero del parroco di Bozzolo viene ripreso anche da don Antonio Pezzetti nel suo intervento di cui proponiamo di seguito l’audio integrale.

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Il prossimo appuntamento del progetto Le parole di don Primo è il 29 giugno, alle ore 18, a Palazzo Stanga, con “Nostro fratello Giuda”, interpretazione di Dario Cantarelli, in collaborazione con il Porte Aperte Festival. Interverrà l’Assessore Barbara Manfredini.




“Le parole di don Primo” alla cascina di San Colombano

Si è svolta presso la cascina di San Colombano al Boschetto, la quarta delle letture dagli scritti di don Mazzolari inserite nel programma annuale “Le parole di don Primo”, organizzato dal Comune di Cremona, Diocesi di Cremona e Fondazione Don Primo Mazzolari nell’ambito del programma cultura dedicato al Novecento.

Per l’incontro significativamente ospitato dalla cascina in cui don Mazzolari è nato i testi della lettura sono stati tratti dal libro “Tra l’argine e il bosco”, un testo che nel 1938 ha raccolto le riflessioni del sacerdote del Boschetto sul tema della parrocchia rurale e che recentemente è stato ripubblicato dalle edizioni Dehoniane di Bologna. Nel libro don Primo racconta con uno stile narrativo i momenti della sua infanzia nella campagna cremonese e della sua esperienza da parroco nella comunità di Cicognara. E proprio il curatore dell’edizione Mario Gnocchi è intervenuto nella cascina di San Colombano, davanti ad una cinquantina di uditori, affiancato dall’interpretazione dell’attrice Daniela Coelli e dal musicista Fabio Turchetti che ha accompagnato la lettura con brani musicali eseguiti con fisarmonica e chitarra acustica.

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Inaugurata la mostra espositiva “Conoscere don Primo Mazzolari” presso il palazzo comunale di Cremona

Nella mattinata di sabato 10 marzo è stata aperta la mostra che sino al prossimo 27 maggio offrirà ai visitatori del Palazzo comunale di Cremona la possibilità di un emozionante incontro con una delle profetiche figure del novecento: don Primo Mazzolari.

All’inaugurazione sono intervenuti Barbara Manfredini, Assessore alla Città vivibile e Rigenerazione urbana, don Bruno Bignami, Presidente della “Fondazione don Primo Mazzolari” e don Alberto Franzini per la Diocesi di Cremona. Don Enrico Maggi, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi, ha illustrato il documentario prodotto dal Centro televisivo diocesano TRC, per la regia di don Attilio Cibolini –  prossimamente diffuso anche dalle frequenze di Cremona – che fa parte integrante della esposizione.

Tra i presenti anche Giancarlo Ghidorsi, storico collaboratore della Fondazione Mazzolari.

L’allestimento fa parte del progetto “Le parole di don Primo”, per far conoscere le opere principali e la biografia del sacerdote cremonese attraverso pannelli esplicativi, video e documenti originali.

L’accesso è libero, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18, la domenica e festivi dalle 10 alle 17. L’ingresso è da SpazioComune (piazza Stradivari, 7 – Cremona).

Il ricco programma di iniziative dedicate al parroco di Bozzolo, che ha preso il via il 13 gennaio con la presentazione del libro “Un’obbedienza in piedi”, proseguirà il 20 aprile, alle 18, con la lettura degli Scritti politici (1948) da parte degli scout Agesci in Sala Quadri, sede del Consiglio comunale, con intervento del Sindaco Gianluca Galimberti.