“Non c’è possibilità di ricominciare senza di voi, cari giovani”. Ne è convinto il Papa, che lancia un forte appello: “Per rialzarsi, il mondo ha bisogno della vostra forza, del vostro entusiasmo, della vostra passione”. “Non possiamo dare per scontato che tutti conoscano Gesù, anche nell’era di internet”, osserva Francesco: “La domanda che molte persone rivolgono a Gesù e alla Chiesa è proprio questa: ‘Chi sei?’”. “Quante volte abbiamo sentito dire: ‘Gesù sì, la Chiesa no’, come se l’uno potesse essere alternativo all’altra”, scrive il Papa: “Non si può conoscere Gesù se non si conosce la Chiesa. Non si può conoscere Gesù se non attraverso i fratelli e le sorelle della sua comunità. Non ci si può dire pienamente cristiani se non si vive la dimensione ecclesiale della fede”. “Chi pensa di sapere tutto di sé, degli altri e persino delle verità religiose, farà fatica a incontrare Cristo”, assicura Francesco sulla scorta dell’episodio della conversione di Paolo sulla via di Damasco: “Saulo, diventato cieco, ha perso i suoi punti di riferimento. Rimasto solo, nel buio, le uniche cose chiare per lui sono la luce che ha visto e la voce che ha sentito. Che paradosso: proprio quando uno riconosce di essere cieco, comincia a vedere! Dopo la folgorazione sulla via di Damasco, Saulo preferirà essere chiamato Paolo, che significa ‘piccolo’. Non si tratta di un nickname o di un ‘nome d’arte’ – oggi tanto in uso anche tra la gente comune: l’incontro con Cristo lo ha fatto sentire veramente così, abbattendo il muro che gli impediva di conoscersi in verità”.

“Quanta forza e quanta passione vivono anche nei vostri cuori, cari giovani!”, scrive Francesco: “Ma se l’oscurità intorno a voi e dentro di voi vi impedisce di vedere correttamente, rischiate di perdervi in battaglie senza senso, perfino di diventare violenti. E purtroppo le prime vittime sarete voi stessi e coloro che vi sono più vicini. C’è anche il pericolo di lottare per cause che all’origine difendono valori giusti, ma che, portate all’esasperazione, diventano ideologie distruttive”. “Quanti giovani oggi, forse spinti dalle proprie convinzioni politiche o religiose, finiscono per diventare strumenti di violenza e distruzione nella vita di molti!”, il grido d’allarme del Papa: “Alcuni, nativi digitali, trovano nell’ambiente virtuale e nelle reti sociali il nuovo campo di battaglia, ricorrendo senza scrupoli all’arma delle fake news per spargere veleni e demolire i loro avversari”. “Alzati!”, l’invito di Francesco: “Non puoi rimanere a terra a ‘piangerti addosso’, c’è una missione che ti attende! Alzati e testimonia l’amore e il rispetto che è possibile instaurare nelle relazioni umane, nella vita familiare, nel dialogo tra genitori e figli, tra giovani e anziani. Alzati e difendi la giustizia sociale, la verità e la rettitudine, i diritti umani, i perseguitati, i poveri e i vulnerabili, coloro che non hanno voce nella società, gli immigrati. Alzati e testimonia il nuovo sguardo che ti fa vedere il creato con occhi pieni di meraviglia, ti fa riconoscere la Terra come la nostra casa comune e ti dà il coraggio di difendere l’ecologia integrale. Alzati e testimonia che le esistenze fallite possono essere ricostruite, che le persone già morte nello spirito possono risorgere, che le persone schiave possono ritornare libere, che i cuori oppressi dalla tristezza possono ritrovare la speranza. Alzati e testimonia con gioia che Cristo vive! Diffondi il suo messaggio di amore e salvezza tra i tuoi coetanei, a scuola, all’università, nel lavoro, nel mondo digitale, ovunque. Alzatevi e celebrate la Gmg nelle Chiese particolari!”.