La Diocesi di Cremona si prepara a un anno di rinnovamento e speranza, guidata dalle nuove indicazioni pastorali del Vescovo Napolioni che da oggi sono disponibili online al seguente LINK e che nelle prossime settimane saranno distribuite in tutte le parrocchie in un fascicolo cartaceo con il calendario dell’anno pastorale.
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Pellegrini di speranza, già iniziato il cammino verso il Giubileo 2025
Intervista all'incaricato diocesano don Matteo Bottesini sul significato del Giubileo e sugli appuntamenti già in agenda
C’è una Chiesa, nel mondo, in Italia, in Lombardia, a Cremona, che vuole camminare con la sua gente. Già lo sta facendo, ma lo farà in modo ancor più significativo in occasione del prossimo Giubileo – con lo slogan “Pellegrini di speranza” – in programma a Roma e sancito con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il prossimo 24 dicembre. Per saperne di più e per approfondire il discorso a livello locale, abbiamo intervistato don Matteo Bottesini, incaricato diocesano del Segretariato Pellegrinaggi e per il Giubileo 2025. Continua a leggere
Giubileo 2025: le norme per la concessione dell’indulgenza plenaria
Diffuse dalla Penitenzieria apostolica le norme per la concessione dell'indulgenza plenaria durante il Giubileo ordinario 2025, che potrà essere conseguita - a determinate condizioni - anche due volte al giorno ed estenendosi dai media e dai social network
“Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio”. Continua a leggere
Dal 28 luglio al 3 agosto il Giubileo dei Giovani: Veglia e Messa a Tor Vergata
Si terrà a Roma da lunedì 28 luglio a domenica 3 agosto 2025, il Giubileo dei Giovani: ad annunciarlo don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) della Cei, chiudendo il 9 maggio a Sacrofano (Roma) i lavori del XVIII Convegno nazionale di Pastorale giovanile sul tema “Domine, quo vadis?”, “Signore, dove vai?”.
«La macchina organizzativa – ha riferito don Pincerato – è già in moto per individuare i luoghi di accoglienza». Il Giubileo dei giovani sarà connotato da tutti «gli elementi tipici di ogni Giubileo, quindi vivere il pellegrinaggio, attraversare la Porta santa, fare la Professione di Fede e avvicinarsi al sacramento della Riconciliazione. Il Giubileo, del quale oggi è attesa la pubblicazione della Bolla di indizione – ha ricordato – non è l’incontro con il Papa».
Il responsabile della pastorale giovanile della Cei ha poi fornito alcune prime informazioni pratiche: «A settembre verrà consegnato un sussidio realizzato dai vari Uffici e Servizi della Cei per aiutare la preparazione di eventi che potranno essere realizzati nelle diocesi. Per quanto riguarda le iscrizioni al Giubileo dei Giovani queste dovrebbero aprirsi nel prossimo settembre e passeranno attraverso il Servizio nazionale per la pastorale giovanile. I costi dei pacchetti saranno stabiliti con lo scopo di favorire la partecipazione di quanti più giovani possibili. Si tratta – ha precisato don Pincerato – di informazioni che ci verranno comunicate dal Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita. Le iscrizioni dovrebbero chiudersi nella prossima primavera».
Per ciò che riguarda i giovani italiani al Giubileo «la Cei sta pensando ad un evento per loro che dovrebbe avere luogo di mercoledì o giovedì nella zona di Centocelle (Roma). Il martedì dovrebbe, invece, tenersi un momento di accoglienza offerto dai giovani della città di Roma ai loro coetanei del mondo; il mercoledì e il giovedì saranno dedicati al pellegrinaggio a san Pietro e al passaggio della Porta santa. Il venerdì è riservato al sacramento della Riconciliazione. La Veglia del sabato sera e la Messa della domenica 3 agosto, entrambi con il Papa, si terranno a Tor Vergata».
Il tema del Giubileo, come da tradizione, viene scelto dai Pontefici per cercare di leggere e di rispondere alle esigenze culturali dei tempi: «Quello voluto da Papa Francesco per il Giubileo del 2025 è “Pellegrini di speranza”. È una occasione – ha ribadito don Pincerato – per “sostare” con i nostri giovani sul tema della fede andando a riprendere documenti come “Spe Salvi” di Benedetto XVI e i testi e i discorsi di Papa Francesco di questi anni. Speranza, dal punto di vista biblico, è equivalente di fede. Il tema vuole essere anche un monito che ci ricorda che, a livello culturale, esiste il rischio che possano toglierci la fede, la speranza e la possibilità di incontrarci con Dio. I percorsi che faremo l’anno prossimo – ha concluso il responsabile del Snpg – avranno l’obiettivo di far fare ai giovani l’esperienza di Dio. Il Giubileo diventerà così un punto di un cammino nel quale accompagnare i giovani».
Daniele Rocchi (AgenSir)
Giubileo: il 24 dicembre l’apertura della Porta Santa di San Pietro e il 29 dicembre l’apertura delle porte sante nelle diocesi
La chiusura del Giubileo il 6 gennaio 2026
L’Anno Santo 2025 “orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù”. Lo scrive il Papa, nella Bolla di indizione “Spes non confundit”. Continua a leggere
Con la Bolla “Spes non confundit” Papa Francesco ha indetto ufficialmente il Giubileo Ordinario 2025
La pace per il mondo, il primo segno di speranza del Giubileo, che comincerà il 24 dicembre e terminerà il 6 gennaio 2026. La richiesta di "forme di amnistia o di condono" per i carcerati e l'invito alle diocesi ad aprire l'anno giubilare il 29 dicembre. "Preoccupazione per la denatalità" e rinnovo della proposta di un Fondo mondiale per eliminare la fame, con i proventi delle armi
“Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza”. Si apre con questo auspicio la Bolla “Spes non confundit”, con la quale Papa Francesco indice ufficialmente il Giubileo Ordinario del 2025, esortando a coniugare tale virtù teologale con la pazienza, virtù che “non è di casa” nell’epoca di Internet. L’Anno Santo 2025, ricorda il Papa, orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione di Gesù. Poi la cronologia dell’anno giubilare, che comincerà il 24 dicembre prossimo con l’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro, cui seguirà, la domenica successiva, 29 dicembre, l’apertura della Porta Santa a S. Giovanni in Laterano. Il 1° gennaio 2025 verrà aperta la Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore, mentre domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della basilica di San Paolo fuori le Mura. Queste ultime tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre dello stesso anno. Il Santo Padre decreta inoltre che domenica 29 dicembre 2024, “in tutte le cattedrali e concattedrali, i vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare”, che nelle Chiese particolari terminerà domenica 28 dicembre 2025. Il Giubileo Ordinario si concluderà con la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro il 6 gennaio 2026.
“Il primo segno di speranza” dell’anno giubilare deve tradursi “in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra”.
“Immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza”, lo scenario delineato dal Papa, che chiede “l’impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura”.
“A causa dei ritmi di vita frenetici, dei timori riguardo al futuro, della mancanza di garanzie lavorative e tutele sociali adeguate, di modelli sociali in cui a dettare l’agenda è la ricerca del profitto anziché la cura delle relazioni, si assiste in vari Paesi a un preoccupante calo della natalità”,
il grido d’allarme di Francesco, secondo il quale la comunità cristiana “non può essere seconda a nessuno nel sostenere la necessità di un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine che vengano a riempire le ormai troppe culle vuote in molte parti del mondo”.
“Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza – annuncia il Papa nella Bolla – io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere”.
Tra le misure giubilari a favore della popolazione carceraria, Francesco menziona “forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società” e “percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi”. Occorre garantire, inoltre, “condizioni dignitose per chi è recluso, rispetto dei diritti umani e soprattutto l’abolizione della pena di morte”. “Segni di speranza” andranno offerti anche agli ammalati e alle persone affette da patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale.
“Quando il futuro è incerto e impermeabile ai sogni, quando lo studio non offre sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile rischiano di azzerare i desideri, è inevitabile che il presente sia vissuto nella malinconia e nella noia”.
E’ il ritratto dei giovani “privi di speranza” contenuto nella Bolla. Per invertire la tendenza, Bergoglio auspica che il Giubileo sia nella Chiesa occasione di slancio nei loro confronti. Non potranno mancare, inoltre, segni di speranza “nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie”, e degli anziani, “che spesso sperimentano solitudine e senso di abbandono”. Speranza, infine, “per i miliardi di poveri, che spesso mancano del necessario per vivere”.
“La fame è una piaga scandalosa nel corpo della nostra umanità e invita tutti a un sussulto di coscienza”,
ribadisce inoltre il Papa, rinnovando l’appello affinché “con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa”. Alle nazioni più benestanti, Francesco chiede che “riconoscano la gravità di tante decisioni prese e stabiliscano di
condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli” e sanare così il “debito ecologico” tra il Nord e il Sud del mondo.
“Per una provvidenziale circostanza”, nel 2025 i cristiani d’Oriente e d’Occidente festeggeranno la Pasqua nello stesso giorno: “possa essere questo un appello a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua”, l’auspicio sul piano ecumenico, a partire dalla coincidenza del Giubileo con i 1700 anni dalla celebrazione del primo grande Concilio ecumenico, il Concilio di Nicea.
“L’indulgenza giubilare, in forza della preghiera, è destinata in modo particolare a quanti ci hanno preceduto, perché ottengano piena misericordia”,
la precisazione su una delle pratiche che caratterizzano ogni Giubileo, in merito alla quale la Penitenzieria Apostolica darà indicazioni per farla diventare effettiva. Come è accaduto nel Giubileo Straordinario della Misericordia, nel 2016, anche nel Giubileo Ordinario 2025 i Missionari della Misericordia potranno esercitare il loro ministero.
M. Michela Nicolais (AgenSir)
Il testo integrale della Bolla di indizione
Giubileo 2025: nasce lo “Zaino ufficiale del Pellegrino”
La realizzazione è stata affidata alla Stegip. Il ceo D'Ambrosio: «Attraverso lo zaino del pellegrino abbiamo voluto raccontare il motto giubilare "Peregrinantes in Spem", come un invito a ricostruire un clima di speranza e fiducia per guardare positivamente al futuro»
«Il pellegrino che si prepara al Giubileo del 2025 sa bene che camminare è la capacità di saper togliere, lasciare a casa il peso del superfluo per portare con sé solo ciò che è necessario alla sua esperienza di fede e di riflessione». Per questo, il Dicastero per l’Evangelizzazione, sezione per le questioni fondamentali della evangelizzazione nel mondo, e responsabile per l’organizzazione del prossimo Giubileo ordinario 2025, ha deciso, «per la prima volta in occasione di un evento così significativo per la Chiesa», di offrire un prodotto pensato e creato per tutti coloro che decideranno d’intraprendere il loro cammino verso Roma: lo zaino ufficiale del pellegrino. Continua a leggere
IUBILAEUM25, una app per il Giubileo
È disponibile per il download l’applicazione mobile ufficiale del Giubileo 2025, “Iubilaeum25”. L’app, che renderà più agevole la registrazione agli eventi giubilari, potrà essere scaricata da App Store per iOS e da Play Store per Android.
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Giubileo 2025, don Maurizio Compiani nella Commissione Culturale
La nomina del sacerdote cremonese firmata da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione
In data 4 marzo 2022 don Maurizio Compiani è stato nominato da S.E. mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, d’intesa con il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni, membro della Commissione Culturale costituita presso lo stesso Pontificio Consiglio in vista della preparazione del Giubileo dell’anno 2025.
A don Maurizio, che continua il suo ministero in Diocesi, l’augurio di poter offrire la propria competenza anche in questo nuovo e significativo incarico con un autentico spirito di servizio ecclesiale.
LA SCHEDA
Don Maurizio Compiani è nato a Castelleone il 20 settembre 1960. Ordinato sacerdote il 24 giugno 1984 ha iniziato il proprio ministero pastorale in qualità di vicario nella parrocchia “S. Maria Annunciata” in Viadana. Insegnante presso il Seminario vescovile di Cremona (1990-1999), nel 1998 è stato nominato parroco di “S. Alessandro Martire” in Fengo, frazione di Acquanegra Cremonese.
Dal 1999 al 2003 è stato in Albania come “fidei donum”, svolgendo anche (dal 2000 al 2003) l’incarico di responsabile del Seminario interdiocesano maggiore nella diocesi di Scutari. Al rientro in Italia gli è stata affidata la comunità “Ss. Nazario e Celso in S. Giuseppe” nel quartiere Cambonino di Cremona, di cui è stato parroco sino al 2005.
Dal 2005 al 2008 don Compiani è stato responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, incaricato per la formazione spirituale delle ACLI e per la pastorale universitaria, essendo nel frattempo impegnato come docente di Teologia presso la sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto interdisciplinare di Scienze religiose “S. Ilario di Poiters” di Parma. Dal 2005 al 2010 è stato anche assistente diocesano della F.U.C.I. e del M.E.I.C..
Dal 2010 al 2011 è stato pro-rettore dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia.
Dal 2012 è responsabile della pastorale universitaria e dal 2013 è assistente spirituale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore delle sedi di Piacenza-Cremona.
Il 16 giugno 2016 mons. Napolioni lo ha confermato come incaricato della pastorale universitaria e lo ha nominato incaricato dell’apostolato biblico.
Laureato in Sacra Scrittura, dal 2007 insegna esegesi presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose delle diocesi di Crema-Cremona-Lodi e in quello di Mantova, oltre che all’istituto teologico e filosofico del Seminario di Scutari in Albania.