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Casalmaggiore in festa con don Arrigo Duranti (fotogallery)

Anche le parrocchie di Casalmaggiore hanno festeggiato, domenica 30 giugno, il prete novello don Arrigo Duranti, ordinato sacerdote il 22 giugno 2019, che proprio nelle comunità casalasca aveva prestato servizio per due anni come diacono


La mattinata è iniziata con l’ingresso in duomo di don Arrigo, in processione insieme ai ministranti, a tutti i presbiteri di Casalmaggiore e a don Anselmo – compagno di messa del parroco don Claudio Rubagotti – per la celebrazione di una delle sue prime messe. Ad accoglierlo, oltre ai familiari ed agli amici, anche tante persone, che lo hanno conosciuto ed apprezzato come testimone semplice, schietto, instancabile di Gesù, come uomo di Dio che cammina al fianco di ognuno e nella comunità, sporcandosi le mani.
La celebrazione eucaristica è stata partecipata, con intensa preghiera in un clima raccolto, disteso e familiare.
Al termine, la comunità cattolica ghanese locale ha offerto in dono al prete novello una casula tipica del loro paese di origine.
A seguire, Elisa, una ragazza cresimata quest’anno, appartenente al gruppo di catechismo seguito proprio da don Arrigo, ha rivolto a Maria, per don Arrigo e per tutti i preti, una preghiera per la santificazione dei sacerdoti.
La festa è poi proseguita al di fuori della chiesa tra gli applausi ed il lancio di coriandoli colorati, segno ed espressione di gioia dei presenti. La giornata è continuata all’oratorio Maffei con il pranzo, momento conviviale e allegro di comunione fraterna.
Alle ore 18.00 don Arrigo ha celebrato una seconda messa, questa volta nella chiesa di San Leonardo, a cui è seguito un rinfresco.
Al termine, alle ore 21.00, presso la chiesa di San Francesco, don Arrigo ha gustato un concerto di canti, proposto ed offerto dal gruppo musicale Joy Voices.

Photogallery




L’abbraccio della sua Soncino a don Arrigo Duranti (FOTO E AUDIO)

Un intero paese in festa, domenica 23 giugno, per la Prima Messa di don Arrigo Duranti, sacerdote novello originario di Soncino. Durante gli anni di studio e formazione in Seminario il presbitero ha mantenuto uno stretto legame con il paese natale che ha voluto festeggiarlo solennemente.

La mattinata è iniziata con una semplice processione, insieme ai compagni di seminario e alcuni parenti, dalla casa familiare di don Arrigo, poco fuori dal centro del paese. Ad accogliere il sacerdote novello in oratorio la banda e una folla di amici e compaesani. Qui don Arrigo si è vestito dei paramenti liturgici e insieme ai molti ministranti e a più di venti sacerdoti ha proseguito la processione verso il Comune dove il sindaco Gabriele Gallina gli ha riservato un fraterno e caloroso saluto ricordandogli che per gli abitanti del paese rimarrà sempre uno di loro. Durante il tragitto molti hanno manifestato questo stesso pensiero addobbando le finestre con festoni e immagini di Arrigo con messaggi di gioia e stima. Arrivati nella pieve di Santa Maria Assunta, chiesa che ha visto crescere il giovane Arrigo, è potuta così iniziare la prima Messa celebrata da lui celebrata: sull’altare è stato accompagnato da don Giuseppe Nevi, parroco di Soncino, e da don Claudio Rubagotti, parroco del duomo di Santo Stefano di Casalmaggiore.

L’omelia tenuta da don Nevi è stata occasione per ricordare a don Arrigo come “sia importante conservare l’identità del presbitero per avere chiara l’essenza delle cose e non distogliere la nostra attenzione come molti vorrebbero creando confusione. Infatti – ha poi proseguito il parroco – la realtà del sacerdote è quella di conciliare la dimensione umana con quella del divino stando attenti a non ‘svestire’ il sacerdote ma avendo bene a mente i suoi compiti fondamentali: insegnare, santificare e guidare la comunità dei fedeli”.

Le numerose persone che hanno gremito la chiesa seguendo attentamente la celebrazione eucaristica hanno infine ascoltato attentamente i ringraziamenti di don Arrigo per questa giornata e per il dono del sacramento dell’ordine a Dio, alla Madonna, alla comunità, ai buoni pastori che l’hanno guidato, alla famiglia che l’ha sostenuto e ai tantissimi amici.

La festa è poi proseguita al di fuori della chiesa tra gli applausi e i coriandoli dei presenti. La giornata è poi continuata con il pranzo, al quale hanno partecipato molti parenti e amici invitati da don Arrigo: è stata l’occasione infatti per congratularsi con il novello presbitero, per augurargli un ministero fruttuoso dove verrà mandato a servire e per gioire insieme in comunione fraterna.

 

Il saluto di don Arrigo alla comunità di Soncino

La photogallery della celebrazione




Il Vescovo al novello sacerdote don Arrigo Duranti: «Benedici, ricorda, dai» (VIDEO e FOTO)

L’augurio e insieme il programma per la vita da sacerdote di don Arrigo Duranti, il vescovo Antonio Napolioni l’ha voluto riassumere in tre atteggiamenti: «Benedici, ricorda, dai». Tre verbi ispirati dalle letture della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, nel cui contesto, nella serata di sabato 22 giugno nella Cattedrale di Cremona si è svolta l’ordinazione presbiterale di questo giovane, originario di Soncino, della parrocchia di S. Maria Assunta e S. Giacomo Apostolo.

«Il sacerdozio ministeriale – ha subito voluto precisare il Vescovo – non è un fatto privato, non è un premio, non è una professione, non è la semplice realizzazione di un sogno, ma è un’esperienza di comunione, con Cristo e con i fratelli». A cominciare da quelli della famiglia presbiterale nella quale è entrato a far parte.

Numerosi i sacerdoti che hanno concelebrato la solenne liturgia, alla presenza anche del vescovo emerito Dante Lafranconi. Insieme al parroco di Soncino, don Giuseppe Nevi, che ha accompagnato all’altare il diacono Arrigo, c’erano gli educatori del Seminario, a cominciare dal rettore don Marco d’Agostino che, dopo il Vangelo, ha chiesto formalmente l’ordinazione di don Duranti, che poco prima aveva pronunciato il proprio «Eccomi!».

La Messa, animata con il canto dal coro della Cattedrale, con il supporto del gruppo liturgico San Pio V di Soncino e di alcuni ottoni, è stata servita all’altare dai compagni di Seminario. Presenti anche diversi diaconi permanenti e don Francesco Mazza, diacono della Diocesi di Fidenza che insieme a don Arrigo ha vissuto gli anni di studio nel Seminario di Cremona: per lui l’ordinazione presbiterale il 29 giugno prossimo nella Cattedrale di S. Donnino.

Nell’omelia mons. Napolioni si è rivolto a don Arrigo con tre particolari sottolineature. Non prima però di aver ricordato che il «vero protagonista», «sacerdote per sempre», è Cristo Signore.

La figura di Melchisedek (Gen 14,18-20) è stato lo spunto per ricordare che è «Dio che sempre ci benedice, che ha creato benedicendo, che dicendo il bene ha fatto il bene, che ha reso l’uomo capace di benedirlo». «Tu possa essere sempre in mezzo a questo flusso di benedizioni reciproche – ha detto mons. Napolioni a don Arrigo -: tu possa essere capace di provocarlo. Parlando a Dio degli uomini, per avere la sua benedizione. E parlando agli uomini di Dio, perché lo lodino e lo ringrazino dei suoi benefici». E ancora: «Possa la tua vita e la tua parola essere una benedizione. Con semplicità. Non ti sarà chiesto di fare miracoli, ma di trasmettere ciò che hai ricevuto».

Della seconda lettura (1 Cor 11,23-26), in cui san Paolo propone «le parole che ci consegnano la memoria fondativa della vita cristiana», quelle della consacrazione del pane e del vino, il Vescovo ha voluto in particolare soffermarsi su un passaggio: «ogni volta». «Significa – ha affermato – che ogni Messa sarà una sfida». Il riferimento non tanto per le parole da pronunciare nell’omelia o per l’esteriorità della liturgia, quanto piuttosto per quel pane affidato nelle mani. «Non si finisce mai di stupirsene! Di riconoscere che questo è davvero tutto per noi! Se togliamo la Messa non rimane niente!», ha affermato mons. Napolioni prima di metter in evidenza un particolare: come l’atteggiamento di Papa Francesco cambi radicalmente durante la Messa, con un riferimento, tutto personale, alla recente visita di Francesco a Camerino. «Ogni volta che prendiamo in mano l’Ostia da sacerdoti – ha continuato – noi annunciamo la morte del Signore finché egli venga. E chi sta a contatto con la morte di Gesù entra a contatto più vero con le vicende della vita degli uomini: con le pagine più drammatiche, con gli eventi più indecifrabili».

E qui il passeggio al terzo spunto di riflessione, con il «Grande Maestro» che nel Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Lc 9,11b-17) esorta i discepoli: «voi stessi date loro da mangiare». «Il Regno di Dio è sempre possibile – ha affermato mons. Napolioni –. Nulla può impedire la crescita del Regno». E ha continuato, rivolto a don Arrigo: «Tu dai, tu comincia a spezzare il pane, tu non fare i conti… il  buon senso ci vuole, ma non sempre può avere l’ultima parola. Qui ha l’ultima parola la presenza di Cristo e la sua missione agli apostoli». E pensando alle dodici ceste di avanzi ha detto: «Di grazia di Dio ce n’è d’avanzo, sempre nella storia del mondo. Di amore di Dio ce n’è d’avanzo. Sta a noi di farla a pezzetti, sta a noi distribuirlo, sta a noi non esserne padroni, sta a noi non chiuderlo a chiave, sta a noi di non impedire a Dio di benedire gli uomini e insegnare agli uomini di ritrovare il dialogo con Dio».

E ha concluso: «Stai tranquillo, non ti mancheranno mai folle (non tanto in chiesa, ma per le strade) e non ti mancherà mai la Parola del Signore. Fa’ che tutto questo si incontri nei tuoi giorni e davvero anche tu sarai una piccola cellula di quel “sacerdote per sempre” che è Cristo Signore».

Dopo l’omelia don Duranti si è portato sull’altare, dove la celebrazione è continuata con l’interrogazione circa gli impegni da assumere come sacerdote e l’atto di obbedienza. Poi il sempre suggestivo canto delle litanie dei santi mentre don Arrigo si è prostrato a terra. Subito dopo il momento più solenne: l’imposizione delle mani. Il gesto compiuto dal vescovo Antonio è stato poi compiuto anche dell’emerito Lafranconi e da tutti i presbiteri presenti.

Poi i riti esplicativi: la vestizione con la casula, l’unzione con l’olio del Crisma e la consegna del pane e del vino. Infine l’abbraccio di pace con il Vescovo e tutti gli altri sacerdoti.

La celebrazione è continua con la liturgia eucaristica: la vera prima Messa di don Arrigo concelebrata con i vescovi Antonio e Dante e con i nuovi fratelli presbiteri.

Dopo la Messa, l’abbraccio festoso di amici e parenti in piazza S. Antonio Maria Zaccaria.

Nella mattinata di domenica 23 giugno, alle 10, nella Pieve di Santa Maria Assunta, a Soncino, il novello sacerdote celebrerà la sua Prima Messa e in serata la processione del Corpus Domini.

 

Photogallery 1 (fotoservizio Chiodelli)

Photogallery 2

 

 

Il libretto della Messa di ordinazione presbiterale di don Arrigo Duranti

 

Chi è don Arrigo Duranti

Classe 1990, ordinato diacono il 29 settembre scorso, Arrigo Duranti è originario della parrocchia S. Maria Assunta e S. Giacomo Apostolo in Soncino.

La sua è una vocazione scoperta in giovanissima età, sin da bambino, quando a sei anni il parroco gli chiese se voleva fare il chierichetto. Una proposta rivolta a lui come a tanti altri, ma che per Arrigo ha da subito avuto un significato speciale: così dal servire quotidianamente la Messa all’entrata in Seminario il passo è stato breve.

Duranti ha vissuto l’esperienza del Seminario minore dal 2004 al 2010 frequentando un anno il liceo Vida e successivamente l’istituto tecnico Einaudi a indirizzo sociale.

Rientrato nel 2012 nella classe propedeutica, ha svolto il suo servizio pastorale presso la parrocchia della Beata Vergine del Roggione (Pizzighettone). In prima e seconda Teologia ha servito la comunità di Spinadesco, animando anche le attività del Centro diocesano vocazioni. In terza teologia ha prestato servizio presso la parrocchia di Casalbuttano e in quarta presso la comunità della Beata Vergine di Caravaggio in Cremona. Lo scorso anno ha svolto la sua esperienza pastorale presso le parrocchie di Casalmaggiore, dove quest’anno ha svolto il ministero diaconale.

Don Duranti fa parte dell’Unitalsi cremonese e come barelliere negli ultimi anni ha prestato il suo aiuto agli ammalati in diversi pellegrinaggi, in particolare a Lourdes.




Sabato sera l’ordinazione sacerdotale di don Arrigo Duranti: la Messa in diretta

Sabato 22 giugno, alle ore 20.30 nella Cattedrale di Cremona, il vescovo Antonio Napolioni ordinerà sacerdote don Arrigo Duranti, studente di VI Teologia del Seminario di Cremona. La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sul nostro portale e sui canali social diocesani. All’indomani il novello sacerdote celebrerà la sua Prima Messa: appuntamento domenica 23 giugno alle 10 nella Pieve di Santa Maria Assunta, a Soncino, dove in serata presiederà anche la processione del Corpus Domini.

La Messa di sabato 22 giugno sarà animata dal coro della Cattedrale insieme al gruppo liturgico San Pio V di Soncino diretto dal maestro Roberto Grazioli. Concelebreranno la liturgia il vescovo emerito Dante Lafranconi, gli educatori del Seminario (il rettore don Marco d’Agostino, il vice don Francesco Cortellini e l’assistente spirituale don Maurizio Lucini) e il parroco di Soncino don Giuseppe Nevi, insieme a numerosi altri sacerdoti diocesani.

Classe 1990, ordinato diacono il 29 settembre scorso, Arrigo Duranti è originario della parrocchia S. Maria Assunta e S. Giacomo Apostolo in Soncino. La sua è una vocazione scoperta in giovanissima età, sin da bambino, quando a sei anni il parroco gli chiese se voleva fare il chierichetto. Una proposta rivolta a lui come a tanti altri, ma che per Arrigo ha da subito avuto un significato speciale: così dal servire quotidianamente la Messa all’entrata in Seminario il passo è stato breve.

Duranti ha vissuto l’esperienza del Seminario minore dal 2004 al 2010 frequentando un anno il liceo Vida e successivamente l’istituto tecnico Einaudi a indirizzo sociale.

Rientrato nel 2012 nella classe propedeutica, ha svolto il suo servizio pastorale presso la parrocchia della Beata Vergine del Roggione (Pizzighettone). In prima e seconda Teologia ha servito la comunità di Spinadesco, animando anche le attività del Centro diocesano vocazioni. In terza teologia ha prestato servizio presso la parrocchia di Casalbuttano e in quarta presso la comunità della Beata Vergine di Caravaggio in Cremona. Lo scorso anno ha svolto la sua esperienza pastorale presso le parrocchie di Casalmaggiore, dove quest’anno ha svolto il ministero diaconale.
Don Duranti fa parte dell’Unitalsi cremonese e come barelliere negli ultimi anni ha prestato il suo aiuto agli ammalati in diversi pellegrinaggi, in particolare a Lourdes.




Veglie di Pentecoste nelle zone, le testimonianze di suor Maria Domenica e don Arrigo Duranti (AUDIO)

Si sono svolte ieri sera, in quattro diversi punti della diocesi, le veglie di preghiera in preparazione alla solennità di Pentecoste, che la Chiesa celebra oggi.
Durante la celebrazioni si è pregato in modo particolare per le vocazioni, in vista soprattutto di due appuntamenti di particolare significato che nelle prossime settimane coinvolgeranno la Chiesa cremonese.


Domenica prossima, alle 10.30, nella chiesa monastica di S. Sigismondo, a Cremona vi sarà la professione solenne di suor Maria Domenica della «Salus animarum», giovane monaca domenicana, originaria proprio della città, entrata in clausura nel 2013, a 28 anni. Dopo la laurea e alcune esperienze lavorative, la scelta di voltare pagina nella propria esistenza, con la decisione di rispondere a una speciale consacrazione che l’ha portata a entrare, come claustrale dell’ordine dei Frati predicatori. Domenica emetterà la professione solenne durante la Messa presieduta da padre Daniele Drago, vicario del maestro generale dei Domenicani.
Proprio suor Maria Domenica ha proposto ieri sera una sua testimonianza in San Sigismondo, con l’intervento audio messo a disposizione anche delle altre veglie insieme alla riflessione offerta da don Arrigo Duranti, seminarista originario di Soncino, di 29 anni, che la sera del 22 giugno nella Cattedrale di Cremona sarà ordinato sacerdote dal vescovo Antonio Napolioni.

Ascolta la testimonianza di Suor Maria Domenica

Ascolta la testimonianza di don Arrigo Duranti

Quella di don Arrigo è stata una vocazione scoperta in giovanissima età, sin da bambino, quando a sei anni il parroco gli chiese se voleva fare il chierichetto. Così dal servire quotidianamente la Messa all’entrata in Seminario il passo è stato breve. Duranti ha vissuto l’esperienza del Seminario Minore dal 2004 al 2010 frequentando un anno il liceo “Vida” e successivamente l’istituto tecnico “Einaudi” a indirizzo sociale. Rientrato nel 2012 nella classe propedeutica, ha intrapreso gli studi teologici. Lo scorso 29 settembre è stato ordinato diacono.
Oltre che a Cremona, le veglie si sono svolte a Pumenengo presso il Santuario della Rotonda, a Soresina nella chiesa del Monastero della Visitazione e a Viadana. In questo caso la veglia, iniziata nei quattro quartieri della città, in modo itinerante ha fatto convergere tutti i partecipanti nella chiesa dell’Assunta per la conclusione unitaria.